Roma, Piazza del popolo e dintorni, sabato 9 ottobre - Estrapolo alcune significative segnalazioni dei lettori e inserisco, a seguire, l'efficace reprimenda di Veneziani sul presunto antifascismo: il pretesto per giustificare qualunque cosa in nome del liberal-totalitarismo della finanza e delle multinazionali da essa controllate: la pluto-crazia (da pluto, ricchezza e kratos, potere) che esercita oggi l'unica vera assoluta sovranità. Nelle immagini le due facce della medaglia.
Pullulano i video amatoriali di violenze gratuite nelle piazze. È evidente come siano andate le cose, anche se stanno grottescamente facendo credere che il problema in Italia siano i "fascisti" anziché il governo Draghi e chi lo sostiene. Vecchia tattica, nulla di nuovo.
Ma fermiamoci un attimo a riflettere. Perché sta accadendo questo? Forse perché le persone volevano avvicinarsi a Palazzo Chigi? Ma se lo chiedono il perché? Perché la polizia è schierata? Perché si sta manifestando? Perché stanno colpendo? Per un trattamento farmacologico che parte della popolazione sta rifiutando. Non sembra vero, ma è così. Tutto questo sta accadendo perché la gente rifiuta un trattamento farmacologico. Persone che stanno bene, non sono malate, ma devono essere trattate come tali. La polizia, di fatto, è impiegata - con caschi scudi e idranti - per colpire e reprimere esseri umani che non vogliono farsi fare un'iniezione.
A volte si ha paura di andare al nocciolo delle cose. Perché qui, se si vuole andare all'essenziale, troveremmo l'insostenibile irrazionalità del potere. Siamo veramente in un incubo distopico. Niente ha più senso. Come un film. Qualcosa che non può essere reale. Eppure si è materializzato da un anno e mezzo, e con forza sempre crescente.
Ed è incredibile come certa comunicazione possa diventare faziosa nel distorcere la realtà e come, certa politica istituzionale si dimostri priva di capacità d'analisi e suddita del mainstream di sinistra.
È assurdo che oggi i principali quotidiani non titolino: "A Roma, una marea umana, come da anni non si vedeva, si è trovata spontaneamente per dire no al green-pass". Invece, il leitmotiv si è trasformato in una nenia per riesumare un anacronistico antifascismo, che serve solo a deviare l'attenzione dall'oggetto di una protesta, che non andrebbe snobbato ma ascoltato e rispettato, prima che, alla lunga, possa diventare un problema sociale ingestibile.
La politica non dovrebbe essere miope ed ipocrita, inseguendo bolse retoriche o questioni funzionali allo status quo, ma dovrebbe dare risposte serie e concrete alla rabbia e alla disperazione di tantissime persone.
Sappiamo che il Presidente del consiglio l'altra sera ha chiamato Landini al telefono. La scusa era prestare solidarietà per l'assalto alla CGIL. Il vero motivo era mobilitare i sindacati a sostegno del suo governo. Ora ne ha bisogno. Non si aspettava di vedere il popolo in piazza contro di sé. Per la prima volta da quando è a Palazzo Chigi intuisce che il suo consenso inizia a sgretolarsi. I sindacati, come da tradizione, hanno recepito immediatamente l'input e si sono allineati.
Dunque, quelli che hanno ingoiato in silenzio l'abolizione dell'art. 18, il Jobs Act, la legge Fornero, che hanno accettato senza resistenze il Green Pass e i conseguenti disastri per milioni di lavoratori e aziende (persino Confindustria se n'è accorta e ora chiede di fare marcia indietro), che fino alla settimana scorsa chiedevano al governo di introdurre l'obbligo vaccinale, con la scusa di "difendere il lavoro e la democrazia" scenderanno in piazza in difesa del governo Draghi. (M.G.)
* * *
Perché mezza Italia e forse più non è antifascistaMa finitela con questa caccia al fascista, al saluto romano, al busto del duce, al cimelio dell’epoca, alla mezza frase nostalgica e al gesto cameratesco. Si capisce lontano un miglio la malafede della caccia al fascismo ripresa con le ultime inchieste: serve a colpire e inguaiare la Meloni e il suo partito. E ancora più subdoli e cretini sono i finti consigli alla suddetta: diventa antifascista, fai come Fini. Che infatti finì nel nulla, bocciato dagli elettori, scomparso senza gloria. Un’esortazione al suicidio per ottenere post mortem la patente democratica e la riabilitazione in memoria.
Ponetevi piuttosto un problema molto più serio e molto più attuale: perché mezza Italia e forse più non si riconosce nell’antifascismo, non si definisce antifascista, anzi nutre riserve e rigetto? E’ una domanda seria da porsi, dopo che il fascismo fu sconfitto, abbattuto e vituperato, dopo che furono appesi i corpi dei capi, dopo che fu vietata ogni apologia, dopo che sono passati quasi ottant’anni tra tonnellate di condanne, paginate infinite, manifestazioni antifasciste, divieti, lavaggi del cervello a scuola e in tv, perché c’è ancora mezza Italia che non vuole definirsi antifascista? Quella maggioranza non è antifascista ma non è affatto fascista, se non in una piccola percentuale residua, se non amatoriale; gran parte di loro non si riconoscono affatto nel fascismo, lo reputano improponibile, superato. Per loro è assurdo già solo porsi la domanda. Ripudiano violenza, razzismo, guerra e dittatura. Semmai una larga fetta di loro ritiene che si debba giudicare il fascismo nei suoi lati negativi e positivi, senza demonizzazioni; neanche il comunismo fu male assoluto. Molti di loro vorrebbero un giudizio storico più equilibrato, più onesto, più veritiero.
Il vero problema che evitate di vedere non è la persistenza presunta del fascismo nella società italiana ma l’ampiezza dell’area di opinione che non vuol definirsi antifascista e non si riconosce nell’antifascismo. Avete provato almeno una volta a porvi la domanda, senza aggirare le risposte con moduli prestampati e retorica celebrativa? Noi ce la siamo posta e non da oggi. E la riassumiamo così.
Tanti italiani non si definiscono antifascisti perché a loro sembra grottesco usare una definizione che aveva un senso nel ’45, all’età dei loro nonni, quando invece vivono coi pronipoti del terzo millennio. Non si definiscono antifascisti perché a molti di loro sembrerebbe monca, carente una definizione del genere perché così escluderebbero o addirittura assolverebbero altre forme di dittatura, di totalitarismo e di dispotismo, a partire dal comunismo.
Tanti italiani non si definiscono antifascisti perché è ben vivo il ricordo delle bandiere rosse che monopolizzavano l’antifascismo, dei cortei militanti col pugno chiuso e più recentemente dei movimenti antifà e dei nuovi partigiani a scoppio ritardato. Sanno che l’antifascismo fu l’alibi per i compromessi storici, le aperture e l’egemonia comunista e si tengono alla larga.
Tanti italiani non si definiscono antifascisti, come invece viene loro prescritto, perché non credono al bianco e al nero, hanno conosciuto per vie traverse e quasi clandestine le storie che non si vogliono far sapere, e che riguardano sia il regime, sia i suoi avversari, sia la guerra partigiana e non vogliono schierarsi conoscendo crimini e misfatti di quel tempo e di quei versanti.
Senza andare lontano, anzi restando in casa, molti italiani ricordano loro padre, loro nonno fascista e hanno di lui una memoria e un giudizio molto diversi rispetto al mostro dipinto dalla vulgata antifascista. E ricordano cosa raccontava. Tanti italiani non si riconoscono nell’antifascismo perché non ci stanno a considerare i loro famigliari in camicia nera come dei criminali, sanno che non è vero, non è giusto; e poi, sono i loro cari.
Tanti italiani non si definiscono antifascisti perché reputano balorda, divisiva e riduttiva la rappresentazione storica che ne deriva, con tutta la storia e l’identità del Paese ridotta alla distinzione manichea tra fascisti-antifascisti. Preferiscono attenersi alla realtà e diffidano dell’ideologia.
Tanti italiani non si definiscono antifascisti perché non sono di sinistra e non vogliono avallare il loro gioco politico, non vogliono farsi strumentalizzare, capiscono che serve solo per arrecare danni e vantaggi alla politica presente.
Il nostalgismo fascista oggi non ha valenza politica in Italia ma solo emotiva, sentimentale, simbolica, araldica, al più cameratesca; fa parte del modernariato. Mentre il rifiuto dell’antifascismo, quello sì, ha una precisa valenza e ricaduta politica, è un chiaro messaggio politico su cui dovreste riflettere.
Aggiungo che fanno bene quei tanti italiani a non cascare nel gioco di pretendere un’abiura davvero insensata e anacronistica. Allontanando dalla politica l’uso improprio del fascismo, si può invece rivendicare il diritto a un diverso giudizio storico sul passato e sul fascismo, fondato sulla realtà e sul lavoro degli storici seri. È sacrosanto tentare di ricucire la storia d’Italia nelle sue scissioni più dolorose e cogliere il filo unitario che la percorre, anche nelle lacerazioni. Non certo per vellicare propositi revanscisti che sarebbero come minimo falsi e ridicoli; sia fascisti che antifascisti. Non si rimpiange un ventennio dopo un ottantennio, c’è un limite matematico e logico, oltre che di buon senso.
Infine, se credete davvero che la storia d’Italia debba cominciare e finire con l’antifascismo, elevato a religione civile, obbligo di leva, e perno costituzionale, chiedetevi perché mezza Italia non si riconosce in questo schema. Se dopo tanti decenni di rieducazione, repressione, propaganda e religione civile, mezza Italia e forse più non si riconosce nell’antifascismo, il problema non è della Meloni ma è vostro, di voi antifascisti in servizio permanente effettivo e dell’esempio che avete dato. Diciamolo: avete fallito.
Marcello Veneziani, La Verità (10 ottobre 2021)
C'era una volta un movimento che sbraitava nelle piazze minacciando di aprire il parlamento come una scatoletta di tonno.
RispondiEliminaUna volta giunto al potere, tradisce gli elettori facendo tutto il contrario di quanto affermato in passato, andando persino a supportare il governo guidato da un banchiere.
Accade così che un giorno, ad una manifestazione, alcune persone notano un loro gazebo e lo prendono di mira facendo volare qualche foglio e nulla più. VIOLENZA! Si solleva un coro unanime di sdegno. Tutti corrono a sostegno dei poveri pentastellati demonizzando i manifestanti, definiti subito nomasknopassnovax, bruti e teppisti
C'era poi una volta un sindacato che diceva di voler tutelare i lavoratori. Un bel giorno, arriva sempre il solito banchiere e propone un lasciapassare a pagamento per andare a lavorare. Essi chinano la testa e avallano.
Accade così che un giorno, durante una manifestazione, la loro sede venga presa d'assalto da alcuni cittadini stanchi di essere presi in giro in tal maniera. Qualche foglio rovesciato e graffi qua e là.
VIOLENZA! Ennesimo coro unanime di sdegno. Draghi e tutti gli esponenti del governo chiamano subito i poveri sindacati per far sentire la propria vicinanza. Gli assalitori vengono subito etichettati come fascisti, novaxnomasknopass, brutti e cattivi.
C'è poco da dire.
Sono i numeri uno nel ribaltare qualsiasi realtà.
Geniali nel far passare i carnefici come vittime e viceversa.
Chapeau.
Tra l'altro, e questo vale per tutti poliziotti e non sindacalisti e non,chi ha manifestato ha alzato il popo'dalla sedia calda anche per i predetrti e per i loro famigliari!!!
RispondiEliminaL'assalto al Campidoglio a Washington e questa manifestazione sono mossi dalla convinzione che la Democrazia non garantisce più la libertà.
RispondiEliminaLa manifestazione a Washington e questa sono completamente diverse. A Washington i cittadini statunitensi sono andati con un Presidente e la parte sana del Partito Repubblicano. L'assalto al Campidoglio era una palese provocazione. E questa è l'unica analogia con la manifestazione di Roma, dove sono stati aggrediti dalle forze del disordine chi dimostrava pacificamente, e lasciati liberi di agire i violenti. Come da consolidato copione. In Italia i partiti sono tutti a difendere i loro personalissimi interessi. Politicamente sono delle squallide scimmiette, autoconvinti di rappresentare o i "cittadini" o il "popolo", chiudendo occhi, orecchie e bocca davanti all'evidenza. L'altra analogia è la consapevolezza profonda che le regole democratiche sono state manipolate brutalmente, e continuano tutt'ora ad esserlo.
EliminaSabato 16 ottobre è giorno di silenzio pre elettorale per ballottaggi a Roma come in altre città, tuttavia è stata autorizzata una manifestazione di solidarietà nei confronti della CGIL.
RispondiEliminaÈ utile e opportuno Disertarla.
Voglio solo sottolineare una cosa.
RispondiEliminaCom’è possibile pretendere da gente che sta per perdere il loro lavoro perché non si vuole vaccinare o gente che deve obbedire a tutte le regole come il tampone ogni due giorni per accesso ai servizi, di rimanere calmi?
Trovò assolutamente sbagliato pretendere da una persona o la gente “LA CALMA” con tanti problemi che deve affrontare quotidianamente causati da questa pandemia e da regole assurde.
Ricordo quando i negozi di GAP e Disney sono stati chiusi a Torino avevo chiesto alla commessa ora che fanno e mi ha risposto con un viso triste “Non lo so. Saremo a casa per il momento e poi vediamo.” La risposta che più o meno era uguale per altri.
Avevo visto anche un video di una amica su Facebook (il nome non lo dico perché non so se lei vuole che lo dico. Se vorrà commentare lei stessa va bene) che lavora a scuola da 40 anni e che per partecipare ad una riunione alla scuola non era riuscita per non riuscivano a leggere il Green Pass. Lei ha dovuto rifare il tampone (sempre a sue spese) e mentre aspettava per il referto e green pass ha dovuto stare fuori l’edificio. Nonostante che il tampone fosse negativo e le fosse concesso il Green Pass la scuola non riusciva a leggerlo. Tutta la situazione l'ha fatta piangere.
Quindi, come possiamo pretendere dalla gente di non reagire o sentire frustrazione o di affrontare tutte queste situazioni con “LA CALMA”.
Non capisco perché siamo diventati così insensibili e inumani che non riusciamo più a comprendere il dolore che uno vive. Più vanno male le cose più l’uomo peggiora.
Sabato pomeriggio, a 12 ore dall'apertura dei seggi, in pieno silenzio elettorale, la Lamorgese e il Prefetto consentono una grande manifestazione politica a sostegno del candidato Gualtieri e contro il candidato Michetti..
RispondiEliminaPerché questa è... una manifestazione politica a cui Letta e Conte non hanno impiegato neanche un minuto a correre in soccorso assicurando la loro presenza.
Letta, Gualtieri, Conte e Landini considerano i romani dei fessacchiotti che si possono facilmente manovrare.... io voglio sperare, anzi sono sicuro, che i romani sono più intelligenti di chi intende rappresentarli....
Marcello Pamio
RispondiEliminaTra il 2017 e il 2018 il Parlamento Europeo ha pubblicato un documento sul microchip per uso umano. In 45 pagine hanno discusso l’utilità del chip per controllare i lavoratori. Lo scopo è «prevenire il disturbo alla quiete pubblica, preservare l’interesse e l’ordine nazionale, per la prevenzione al crimine, preservare il benessere economico, la salute, la morale e la libertà dei diritti degli altri».
I diritti umani fondamentali non verrebbero meno perché tutto è lecito quando viene fatto per il nostro bene (Covid docet) e per preservare il (loro) ordine sociale ed economico. Avete capito?
Sono i datori di lavoro che dovranno applicare i chip ai loro schiavi-dipendenti e la privacy potrà essere tutelata, ovviamente. Così dicono.
https://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/STUD/2018/614209/IPOL_STU(2018)614209_EN.pdf
Perche' un attimo prima no manganello e un attimo dopo sì manganello?
RispondiEliminaForse perche' hanno avuto l'ordine di picchiare?
https://twitter.com/flaviaamabile/status/1447093013424091136?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcam
"io voglio sperare, anzi sono sicuro, che i romani sono più intelligenti di chi intende rappresentarli...."
RispondiEliminaMi trovo d'accordo con Lei: la concreta possibilita di in clamoroso effetto boomerang ritengo sia assolutamente da non scartare; anzi, è da prendere ragionevolmente in debita considerazione.
Cordialmente,
Romanus
Quando l’Europa iniziò veramente a sentirsi unita? Risposta: quando furono indette le Crociate.
RispondiEliminaNel libro di san Giovanni Bosco, I Papi da San Pietro a Pio IX. Esempi e sintesi di fatti storici (Edizioni Radio Spada), leggiamo:
Bisogna notare, dice il signor Guizot, protestante, che il carattere che spicca maggiormente nelle Crociate è la loro universalità. Prima di esse l’Europa non aveva mai operato per l’impulso di un solo sentimento, una sola causa non l’aveva commossa ed agitata in tutte le sue parti come all’epoca delle Crociate. Ed in questo senso che si potrebbe dire che prima delle Crociate l’Europa non esisteva. (…) Ma non basta ancora: mentre le Crociate divenivano così un avvenimento europeo, esse erano eziandio, per ciascuna nazione, un avvenimento veramente nazionale. Una stessa idea, un solo sentimento animava tutte le classi di ogni nazione, tutti obbedivano alla stessa ispirazione (…). Re, Signori, preti, cittadini, popoli, tutti gli uni per gli altri si disputavano l’onore di prendere l’interesse più vivo (…), la conquista dei Luoghi Santi. (…) fra questi gloriosi splendori compare ancora l’unità morale, certamente tanto nuova quanto l’unità europea.
Anonimo delle 14,58
RispondiEliminaChe Dio l'ascolti!
Io temo che lunedì 18 andremo a dormire con Gualtieri sindaco.
Solo un miracolo potrebbe far vincere Michetti. In tal caso, nessuno gli toglierebbe più il marchio di fascista.
La retorica antifascista è funzionale a definire, in assenza di Dio, il "bene" ed il "male". Così in Europa come negli USA, dove non avendo queste etichette di comodo usano la pseudo- genetica: chi è bianco è sempre razzista, a meno che non riconosca questo fatto. E non dichiari che tutta la storia "bianca" dimostra questo fatto. Il mio problema è che mio nonno materno era fascista mentre quello paterno era comunista. Li amo e li rispetto entrambi. Conoscendo una parte dei loro errori, e delle buone cose che hanno fatto, capisco che erano esseri umani e mi rifiuto di giudicarli. So però ben giudicare sia il fascismo che il comunismo, perché il mio metro di misura è il Vangelo di Gesù Cristo, e non mi sembra che possa "quadrare" né con l'uno né con l'altro. Sinceramente ho problemi anche con la democrazia, ma so bene, e molto ! Come giudicare l'attuale governo e discernere da che parte sta. Non dalla parte di Cristo. A me tanto basta, per cui continuo a ringraziare Dio ogni giorno di avermi fatto cristiana e conservata in questo giorno. Perché è Dio che mi/ci conserva non i ridicoli pseudopolitici, pseudoscienziati e pseudoreligiosi, che si pavoneggiano sulla scena di questo mondo, cannibalizzando il prossimo e destinati all'irrilevanza storica e spirituale. Il che, a pensarci, è atroce visto che, anche a loro, Cristo Gesù ha offerto ed offre la grazia della Croce.
RispondiElimina"... Non si rimpiange un ventennio dopo un ottantennio, c’è un limite matematico e logico, oltre che di buon senso...."
RispondiEliminaNessun vuole rimpiangere, tutti però hanno diritto di conoscere la verità sul ventennio e sull'ottantennio in particolare.
RispondiEliminaFascismo e comunismo, giudicati entrambi dal punto di vista del cristianesimo cioè del Vangelo e della morale cristiana...
Mussolini, alla festa del grano dell'8 gennaio 1938 proclamò a gran voce che l'Italia fascista era una nazione cattolica, che avrebbe difeso sino in fondo la civiltà cristiana.
(La festa del grano non aveva niente di pagano, si trebbiava il grano in un'atmosfera di festa collettiva, alla trebbiatura dava una mano lo stesso Duce del fascismo, negli anni precedenti. Su Youtube si può vedere un filmato d'epoca - però okkio, che non vi denuncino per apologia del "bieco regime").
Stalin : ma il papa quante divisioni ha?
Mussolini era socialista, ateo e, moralmente, un puttaniere. Della Chiesa Cattolica capiva solo che ne facevano parte tutti,o quasi, gli italiani, e che gli conveniva tenersela buona. Diciamo che era "pragmatico".
Elimina"La Terza rivoluzione industriale sarà quella informatica. Che ha una grandissima opportunità di sviluppo, ma anche un rischio: per intenderci, quello che scrive Orwell. Aumenterà il potere individuale? è quel che si spera con l'aumento delle informazioni del singolo, da renderlo capace di difendersi. Attenzione al tiranno. Che non ha bisogna della stanza dei bottoni, come dice Nenni: gliene basta uno", col quale accende e spegne a piacimento.
RispondiEliminaNon lo dice uno qualsiasi. Lo dice un vecchio politico d'altri tempi, nell'anno del Signore 1986. Amintore Fanfani, già capo del governo nel 1953.
Al massimo oggi riescono a ragione di qui al prossimo ballottaggio amministrativo. Questi ragionavano di lì a 40 anni.
p.s.
Certo, ignorava ancora alcune ricerche moderne, ma accennate mi pare anche da McLuhan: l'interiorizzazione delle informazioni è inversamente proporzionale alla quantità di informazioni disponibili. L'eccesso di informazioni, a questo punto non vagliabili, riduce più che incrementare l'informazione, sino a annullarla. Siamo, ricordiamocelo, la civiltà dei titoli, e i più istruiti dei sottotitoli, e basta.
Il 31 dicembre cessa lo stato di emergenza, non prorogabile.
RispondiEliminaProbabilmente proveranno a proclamarne un altro, perché è chiaro che in inverno ci saranno picchi influenzali.
Ed è anche possibile che con le migliaia di tamponi che i lavoratori sono costretti ad eseguire in alternativa al vaccino, i numeri cresceranno comunque.
Se questo avverrà e useranno questi dati per proclamare un nuovo stato di emergenza, avrete la prova regina che la dittatura sanitaria è in corso.
Se i numeri non saranno dalla loro parte, calcheranno la mano sulla fantasiosa emergenza climatica e soffieranno sul gretismo.
Resta inalterato l’invito a NON FARSI INOCULARE.
https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2021/10/11/green-pass-revisione-al-2022-con-andamento-dati-covid-bollettino-_0e75a43b-26e2-4c1c-a227-5144d09cb7a7.html
Ne è già iniziata un'altra. Quella ecogretina. Con contorno di crisi energetica ed alimentare. Il modello è la Grecia, ha presente ? È la mise che l'attuale Presidente del Consiglio ha già indossato. Con un discreto successo,a quanto pare. Sa quanta gente è morta di freddo e fame ? Tanta. Sa quanto hanno guadagnato le banche ? Tanto. Indubbiamente se un copione funziona bene il saggio a quello si attiene.
EliminaDopo la demonizzazione del dissenso, con le famose piazze "fasciste", ora si stanno dedicando ad un'altra strategia: l'allentamento della tensione. Vogliono calmare le acque, vogliono che pensiate che se vi comporterete bene questi tre mesi allora FORSE allungheranno un po' il guinzaglio .
RispondiEliminaEcco cosa scrive ansa.it: "Sarà possibile rivedere ed eventualmente ridurre l'attuale applicazione del green pass con l'inizio del nuovo anno se i dati dell'ep*demia di c19 continueranno a mostrare un trend di miglioramento, ma una valutazione più precisa sarà fatta a dicembre in concomitanza con la scadenza dello stato di emergenza che auspichiamo possa avere termine".
Avete capito? L'ennesima falsa promessa per tenervi buoni, un po' come la famosa "tra 10 giorni ci riabbracciamo tranquilli", di marzo 2020.
Ma poi leggete bene quel che affermano: lo stato di emergenza può essere prolungato e valuteranno ambiti in cui togliere il lasciapassare.
E già abbiamo fatto un passo in avanti, non è più un "il 31 dicembre cessa tutto" ma un "vedremo dove e SE si può togliere il pass".
Negli altri paesi la gente sta andando a lavorare tranquilla, una buona percentuale si è bucata e non disturba chi ha scelto di non farlo. Qui invece le persone si inoculano eppure la situazione diviene sempre più asfissiante.
Il vero virus è psichiatrico, l’Italia è in preda a una gravissima, forse incurabile, psicosi collettiva.
O si ferma adesso questo scempio o non si ferma mai più.
Non si fermerà mai più.
EliminaAntonio Catalano
RispondiEliminaUNA BREVE PRECISAZIONE SUI FATTI DI SABATO A ROMA
Non riesce a convincermi il ragionamento di chi sostiene che c’è una certa organicità tra piazza e forzanovisti. Per cui questa piazza è da classificare come “oggettivamente” fascista. Si tratta di un pensiero debole, subalterno alle categorie dominanti che non vanno per il sottile perché se no si dovrebbe riconoscere la contraddittorietà di una certa realtà, e pure una sua certa legittimità. In ballo in piazza non c’era la questione dei vaccini e neanche quella del certificato verde alias green pass, in ballo c'era la dignità dei lavoratori e il grave attacco ai diritti degli stessi. Non a caso si parla di sciopero che dovrebbe partire dal 15 di ottobre. I circa (e più, era piena) 50mila (questo è il numero storico per piazza del Popolo) non erano organizzati con una propria struttura né tanto meno disponevano di un servizio d’ordine. È chiaro quindi che se si presenta in una manifestazione di massa un manipolo organizzato questo riesce a imporre la propria presenza sul palco ma anche a rovesciare di segno la manifestazione stessa. Io che ho partecipato al movimento del ’77 ricordo bene certe dinamiche, e ricordo bene come 100mila persone in corteo non valevano nulla di fronte a squadre super organizzate e strutturate di “autonomi” che decidevano le sorti della manifestazione. (Vedi, per esempio Bologna marzo ’77, oppure i “sabati di fuoco” della primavera sempre del ‘77). Ora la rete unificata (tutte le tv) rilancia il mantra della provocazione fascista, eclissando la realtà di decine e decine di migliaia di persone “normali”, popolo oserei dire, molte delle quali pestate da una polizia al servizio di un ministero che in questo caso ha mostrato enorme efficienza. La cosa grave è che le sacrosante ragioni delle persone “normali” che hanno riempito la piazza sono state assimiliate a quei mentecatti di forzanovisti. Qui in ballo ci sono i diritti dei lavoratori, e la loro dignità. E su questo non si discute, non si tentenna. Landini fa bene a denunciare i forzanovisti ma solo se questo corrisponde alla denuncia ancora più ferma dell’attacco ai lavoratori. Dovrebbe essere il suo lavoro. Poi ognuno si inoculi, si grinpassi, faccia quello che vuole. Si casca dal pero quando si accetta l’orizzontalizzazione del conflitto (passando dal conflitto verticale capitale/lavoro al conflitto orizzontale lavoro/lavoro), un’operazione che sta riuscendo alla grande ai manipolatori della realtà, che naturalmente lavorano per i soliti noti.
C’è una piccola novità sulla manifestazione di ieri a Piazza del Popolo dei “ no green pass “ .. il Capo di Forza Nuova (Castellino) dal palco, alle ore 16,30, annunciava chiaramente che sarebbero andati in corteo ad occupare la Sede della CGIL e che Landini, per riprendersela, avrebbe dovuto proclamare lo sciopero generale ... sapete quanti carabinieri c’erano davanti alla CGIL ? 10 ... allora una domanda sorge spontanea ... ma qualcuno voleva questa occupazione o no ? Come mai Castellino, con Daspo e sottoposto a sorveglianza speciale, poteva tranquillamente arringare una folla e poi andare in corteo ad occupare la Sede della CGIL ? La Lamorgese non ha nessuna responsabilità ? In un’ ora ed un quarto dalle 16,30 alle 17,45, non si poteva fare proprio nulla ?
RispondiEliminaLa distruzione ulteriore dell’economia che ne consegue è anch’essa programmata e voluta: contrariam,ente a quel che credono i suoi cantori e servi, Draghi non è stato messo al potere per attuare “la ripresa” e “far ripartire l’economia”con i “miliardi della UE” ; è stato messo lì per attuare il programma Gran Reset. Che contempla la riduzione in miseria delle popolazioni troppo numerose, inquinanti e “superflue” per i signori miliardari.
RispondiEliminaIl collasso economico prodotto dalla “pandemia” è stato anch’esso voluto e freddamente programmato dalla finanza speculativa e dalle banche centrali loro serve, come ha dimostrato Andrea Cecchi (“Un virus giusto al momento giusto)
I miliardari hanno pianificato – e Speranza-Draghi-Mattarella stanno attuando – lo smantellamento dello statlo sociale, l’abolizione del servizio sanitario e della scuola di massa; la gente non se ne accorge perché la TV non glielo dice, ipnotizzandola con “i morti di Covid” e “i casi” , e da ultimo con le “violenze fasciste”. Lo scpo ulteriore, come è stato scritto nella “lettera dal Canada” che vi consiglio di rileggere, oltre che sfoltire la popolazione (i pensionati, a cui “provvede” il siero Pfizer) è di impoverire la popolazione con rincari e inceppamenti dei rifornimenti, ulteriori lockout, intrappolarla in indebitamenti per sopravvivere, farla arrivare ad accettare un reddito universale di base (di sopravvivenza) e infine la cancellazione del debito di ciascuno, in cambio della rinuncia alla rpoprietà privata della casa d’abitazione: si sono accorti, i miliardari di DAvos, che la piccola propeità immobiliare è un ostacolo alla fluidità della finanza. Come dice il programma 2030 di Davos, “non avrai niente e sarai felice”; perché dovrai affittare e noleggiare tutto, anche il frigorifero; che non è più tuo e per devi accettare lo “sharing” con altri, estranei.
https://www.maurizioblondet.it/manifestare-diventa-crimine/
http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/contro-informazione/le-grandi-menzogne-editoriali/10396-la-fascistizzazione-dei-no-vax
RispondiEliminaLA FASCISTIZZAZIONE DEI NO VAX
Tra infiltrati e doppiogiochisti. L’arresto di una decina di "neofascisti No Vax" e del loro pittoresco leader in stile sen.Tritoni del film “Vogliamo i colonnelli”: pellicola farsa dei primi anni ’70 del grande regista M. Monicelli di Andrea Cometti
Tra infiltrati e doppiogiochisti: la “fascistizzazione” dei No Vax
http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/scienza-e-societa/giustizia-e-diritti-dei-cittadini/10395-sadismo-di-stato
RispondiEliminaSADISMO DI STATO
Ciò che fanno è "sadismo distillato" in molte varianti, ma arriverà a suo tempo la giustizia divina e sia mai anche quella terrena. Solo Giustizia e Verità con la maiuscola, e soprattutto tanta pietà per chi è stato strumento di male di Corrado Ruini
SADISMO DI STATO
... Il vero problema che evitate di vedere non è la persistenza presunta del fascismo nella società italiana ma l’ampiezza dell’area di opinione che non vuol definirsi antifascista e non si riconosce nell’antifascismo. Avete provato almeno una volta a porvi la domanda, senza aggirare le risposte con moduli prestampati e retorica celebrativa? Noi ce la siamo posta e non da oggi. E la riassumiamo così.
RispondiEliminaTanti italiani non si definiscono antifascisti perché a loro sembra grottesco usare una definizione che aveva un senso nel ’45, all’età dei loro nonni, quando invece vivono coi pronipoti del terzo millennio. Non si definiscono antifascisti perché a molti di loro sembrerebbe monca, carente una definizione del genere perché così escluderebbero o addirittura assolverebbero altre forme di dittatura, di totalitarismo e di dispotismo, a partire dal comunismo.
Tanti italiani non si definiscono antifascisti perché è ben vivo il ricordo delle bandiere rosse che monopolizzavano l’antifascismo, dei cortei militanti col pugno chiuso e più recentemente dei movimenti antifà e dei nuovi partigiani a scoppio ritardato. Sanno che l’antifascismo fu l’alibi per i compromessi storici, le aperture e l’egemonia comunista e si tengono alla larga.
Tanti italiani non si definiscono antifascisti, come invece viene loro prescritto, perché non credono al bianco e al nero, hanno conosciuto per vie traverse e quasi clandestine le storie che non si vogliono far sapere, e che riguardano sia il regime, sia i suoi avversari, sia la guerra partigiana e non vogliono schierarsi conoscendo crimini e misfatti di quel tempo e di quei versanti. Senza andare lontano, anzi restando in casa, molti italiani ricordano loro padre, loro nonno fascista e hanno di lui una memoria e un giudizio molto diversi rispetto al mostro dipinto dalla vulgata antifascista. E ricordano cosa raccontava. Tanti italiani non si riconoscono nell’antifascismo perché non ci stanno a considerare i loro famigliari in camicia nera come dei criminali, sanno che non è vero, non è giusto; e poi, sono i loro cari.
Tanti italiani non si definiscono antifascisti perché reputano balorda, divisiva e riduttiva la rappresentazione storica che ne deriva, con tutta la storia e l’identità del Paese ridotta alla distinzione manichea tra fascisti-antifascisti. Preferiscono attenersi alla realtà e diffidano dell’ideologia.
Tanti italiani non si definiscono antifascisti perché non sono di sinistra e non vogliono avallare il loro gioco politico, non vogliono farsi strumentalizzare, capiscono che serve solo per arrecare danni e vantaggi alla politica presente."
RispondiEliminaMussolini "puttaniere"...
Le donne gli correvano dietro da tutte le parti (come disse Napoleone, "il potere non è mai ridicolo",finché è appunto il potere). C'è sicuramente anche molta esagerazione sulle sue frequentazioni femminili. Ma in questo campo, come Capo di Stato sensibile al fascino del bel sesso, aveva precedenti illustri nei monarchi "cristianissimi" e "cattolici" dei secoli precedenti: le favorite ufficiali dei re francesi per esempio , le amanti (in genere ungheresi) dei monarchi austriaci (per tacere dei rapporti occasionali, con contadine, meretrici varie etc). Quanti furono i monarchi europei che non ebbero rapporti adulterini? Assai pochi. Il vincitore di Lepanto, don Giovanni d'Austria, era figlio naturale dell'imperatore Carlo V, che ebbe il merito di riconoscerlo e dargli un'educazione adeguata al suo rango.
Mussolini si sentì cattolico soprattutto per ragioni politiche, quando architettò la Conciliazione con la Chiesa. Negli ultimi tragici due anni, quelli della R.S.I., dichiarò a un sacerdote di sentirsi cattolico anche nell'intimo, dopo la caduta e le note vicende. Ci sono testimonianze di ben sei sacerdoti che affermano di averlo confessato e comunicato in quei tragici mesi. Per documentarsi meglio sul rapporto tra Mussolini e la religione, consiglio: ENNIO INNOCENTI, "La conversione religiosa di Benito Mussolini", Fede & Cultura, 2005, pp. 331, € 18, con ampia documentazione.
Conosco il libro di Don Ennio Innocenti: è bellissimo!
EliminaRicordo anche l'opera di Fra Ginepro da Pompeiana Ho confessato il Duce, uscita postuma nel 1970. Sulla figura commovente del frate francescano: Fra Ginepro il Francescano, lo scrittore, il cappellano, NovAntico Editrice.
https://www.maurizioblondet.it/wp-content/uploads/2021/10/incentivi-6244350.jpg
RispondiEliminaSi rendono ridicoli ?
Non gliene frega niente,dall'Olimpo c'e' una bella visuale!
Quanto accaduto a Roma non rafforzerà il governo e non resusciterà la CGIL.
RispondiEliminaIeri davanti alla sede della CGIL c'erano i sindacati di base e comunisti di varia estrazione, che non hanno per nulla solidarizzato con Landini e soci, li hanno insultati in tutte le lingue possibili.
La "strategia della tensione" con lo spauracchio "fascista" non funziona più o perlomeno ha una presa decisamente minore rispetto al passato.
Si stanno rendendo ridicoli al mondo invocando lo scioglimento di partitelli inconsistenti presentati come il male nel mondo.
Cambio d’abito nella sede Cgil “per interpretare il ruolo di fascisti”
RispondiEliminaCarlo Freccero: “Ogni manifestazione No Green Pass è volutamente infiltrata. E, come ci ricorda la celebre la frase di Cossiga, basta infiltrare una manifestazione per screditarla. Poi c’è un altro grave episodio da chiarire: il manifestante che nei corridoi della sede Cgil si cambia d’abito per interpretare il ruolo del fascista“
In realtà sono più di uno, ecco il video a cui si riferisce Freccero.
https://www.imolaoggi.it/2021/10/12/cambio-dabito-nella-sede-cgil/
RispondiEliminaForza Nuova, un "partitello inconsistente", prende lo 0,1% alle elezioni, non conta assolutamente nulla. Giusto. E poi, a ben vedere, nessuno è nostalgico del fascismo, un fenomeno irripetibile e definitivamente trascorso, fatto resuscitare a comando come spauracchio per semplice calcolo politico, conformismo da "politicamente corretto".
Però riesece ad ottenere spesso FN la visibilità tipica dello "specchietto per le allodole" o, se si preferisce, dell'agente provocatore che permette al sistema di gridare "al fascista, al pericolo fascista!!".
I Forza Nuova se ne rendono conto? Credo di no.
Non voglio pensare che siano guidati o infiltrati da agenti provocatori però è un fatto che gli fanno sempre fare quella parte.
La dimostrazione dell'altro giorno: che bisogno c'era di andare ad occupare la CGIL? Per dimostrare cosa? Non bastava già la nutrita dimostrazione pacifica?
Spiegazione più probabile: si tratta di miopia politica, del non accorgersi che, con certi atti, si fa solo il gioco dell'avversario,
che ha in mano tutti i mezzi di comunicazione o quasi.
Ammettendo che i romani siano più intelligenti, e lo credo, non mancheranno manifestanti giunti in pullman e treni provenienti dal magico triangolo rosso delle Padanie toscoliguri e dintorni, forse non saranno 100.000, ma con loro le piazze sono ad allargamento e riempimento a comando, fossi di Roma li manderei a........vangare tutti quanti, di ogni colore.
RispondiEliminaParodia comprami
RispondiEliminahttps://gloria.tv/post/Bk1vhFWq2A2h6VHqZ86X1qXiU
Mi ci voleva proprio un momento di relax.
Ho sorriso di gusto e detto tra noi la prima infermiera e'proprio ammiccante.
Tempo addietro, mi era giunta notizia che FN si era sciolta ed ho tirato un sospiro di sollievo perché sembra fatta apposta per dare ossigeno al Regime quando è in difficoltà. La notizia era falsa. Infatti FN è rispuntata e ha presentato al Regime il regalo più bello che si potesse immaginare.
RispondiEliminaVi sono tante cose strane nella vicenda dell'assalto al sindacato, ma sono dettagli che non servono a niente.
Di assalti più serii ve ne sono stati tanti. Ricordo l'assalto alle Tuileries, dove furono massacrati gli Svizzeri, ai quali Luigi XVI aveva disgraziatamente e ingenuamente ordinato di abbassare le armi.
L'assalto nostrano di sabato scorso è stato un successo. Altro che le noiose e ridicole passeggiate dei sabati scorsi!
La Divina Provvidenza è decisamente schierata dalla parte dei mondialisti. Bisogna abituarsi a queste divine stramberie.
A PROposito di quanto accade in questi giorni riporto il famoso monito di Malcom X
RispondiElimina"...Se non sarete più che attenti i Media vi faranno odiare le persone che vengono oppresse e vi faranno amare quelle che le opprimono"
12 ottobre 2021 16:58
RispondiEliminaLa Divina Provvidenza si serve anche dei mondialisti per risvegliare e rinforzare le persone al combattimento interiore ed esteriore in favore della verità piccola e grande, della giustizia e di ogni singola virtù cristiana.
Questo contesto di grande confusione e di grandi insidie, che mirano alla profanazione del nostro corpo fisico, della nostra anima e del nostro spirito, sono una palestra per farci intendere quanto sia difficile riconoscere sul piano spirituale e su quello materiale il bene dal male,i demoni dagli angeli e di quanto velocemente possa cambiare la realtà tangibile ed intangibile che abbiamo davanti e che ci circonda.
La sana e santa mobilità dello spirito umano avrebbe dovuto essere raggiunta con una costante, partecipe e personale vita interiore di Fede, così non è stato per la pochezza e pesantezza soprattutto degli uomini di fede cattolica spesso incapaci di seguire il Maestro, il Suo insegnamento ed eseguire il compito da Lui a loro affidato.
Così anziché progredire siamo regrediti, mentre i figli del mondo hanno messo a punto una grande illusione ribaltando 'passo dopo passo' l'insegnamento del Maestro e stravolgendo il compito da Lui affidato ai Suoi amici.
Questa è una battaglia spirituale è stato detto, sì lo è. Ed è ormai chiaro che è stata messa in atto da chi ha studiato a fondo anche ogni singolo apice della Scrittura, Vecchio e Nuovo Testamento, solo da una conoscenza stratificata costantemente nel tempo e sempre nutrita da un inveterato odio verso il Signore Gesù Cristo poteva essere messo in atto questo preciso ribaltamento del Suo insegnamento, ribaltamento che implicitamente è Suo sberleffo e Sua condanna a morte davanti al mondo.
Questa macchinazione intellettuale e quindi anche spirituale ha travolto 'passo dopo passo' in modi più o meno diversi circa due terzi della umanità seguaci di Gesù Cristo inclusi, diventati così Suoi traditori manifesti o nascosti anche a se stessi. Per vincere questa battaglia bisogna convertirsi e/o riconvertirsi al Signore sinceramente, onestamente, profondamente, con tutto il cuore, con tutta la mente, senza alcuna riserva mentale.
Credo che il fine della Divina Provvidenza sia per noi il ritorno personale, schietto a Gesù Cristo, per gli altri finalmente il Suo riconoscimento di Persona della Santissima Trinità, Persona tanto attesa, sempre vanamente cercata negli uomini, nel danaro, nel potere, ma nello scorrere dei secoli riconosciuta, di generazione in generazione, da pochissimi di loro diventati di Gesù Cristo soltanto.
Di D.B.
RispondiEliminaNella storia un governo così subdolo, meschino, squallido e incompetente non si era mai visto.
Ha provato persino a "comprarsi" i portuali refrattari al Marchio Verde proponendo per loro i tamponi gratis, mentre gli altri lavoratori devono sborsare centinaia di euro per farli.
Un esecutivo seminatore di discordie, fautore di tensioni e autore di discriminazioni folli.
E' riuscito ad imporsi su molti utilizzando il ricatto e tanti per farsi le vacanze, andare in palestra e in pizzeria si sono "venduti" ignominiosamente senza dignità e consapevolezza, da vere pecore.
Ora che i nodi stanno venendo al pettine rimangono gli irriducibili, che ragionano sui principi e diritti, non su concessioni e compromessi su ciò che è ontologicamente errato.
Non c'è alcuna "strategia della tensione" che tenga, non potrà inventarsi più nulla, la carta dell'antifascismo da contrapporre ad un fantomatico pericolo fascista è oramai utile come il due di mazze con la briscola a coppe.
Draghi e Landini potranno toccarsi pure le nocche davanti ai giornalai, ma non rappresentano nulla, se non una "bolla speculativa" su cui si regge questo governo, impopolare, inetto e corrotto.
LA SINISTRA ANCELLA DEL CAPITALE URLA STREPITA SCHIAMAZZA CONTRO IL FASCISMO DELLA SUA FALSA COSCIENZA
RispondiEliminaEcco che spunta nei nostalgici della sinistra che fu, e che non è più, il riflesso condizionato della resistenza antifascista contro i quattro gatti di Forza Nuova! Forza Fessi! E così una grande manifestazione, che non si vedeva da anni, che ha letteralmente riempito piazza del Popolo a Roma, si riduce a manifestazione di neofascismo.
Questi fenomeni di una sinistra sempre più ancella di un sistema che si appresta a sferrare colpi di maglio alle popolazioni, con politiche neo austeritarie, che fanno? Invece di prendere atto delle ragioni delle decine e decine di migliaia di manifestanti che legittimamente lottano contro il certificato verde alias green pass – dispositivo che niente ha a che fare con la salute pubblica ma è solo strumento di divisione della popolazione – non a difesa del proprio particulare, ma “semplicemente” a difesa del diritto di lavoratrici e lavoratori a non essere discriminati, a non dover subire la sospensione del lavoro con tanto di sospensione di busta paga, con i sindacati silenti se non complici, utilizzano da veri sciacalli politici la presenza effimera e insignificante di Forza nuova per eclissare una realtà sociale di vaste dimensioni.
Fanno una gran pena, ma più che altro fanno davvero incazzare questi mentecatti di una sinistra neo weimariana sempre più culo e camicia di un potere che si appresta a far pagare a caro prezzo le elargizioni di un’unione europea che ora passa all’incasso dei Piani nazionali di Ripresa e Resilienza (che cavolo di nome!) tornando alle sue sempre care cure austeritarie. Perché chi altri se non i popoli dovranno pagare il prezzo della “gratuita” inoculazione, con tutte le sue inconcludenti e sfacciate spese emergenziali, con una sanità che ormai è a rotoli, una disoccupazione che cresce a dismisura, un costo della vita che aumenta vorticosamente grazie anche a politiche “green” che nascondono il famoso cetriolo?
I potenti sono riusciti nel capolavoro strategico di trasferire il conflitto dal piano verticale (capitale/lavoro) al piano orizzontale (lavoro/lavoro). E, guarda caso, strana combinazione?, in questa operazione hanno nella cosiddetta sinistra la migliore componente a difesa del proprio orizzonte strategico. Sinistra che ogni giorno di più urla strepita schiamazza contro il fascismo ritornante, aizzando i propri leccaculi nostalgici di qualcosa che neanche conoscono contro un nemico inesistente al solo fine di creare simpatia verso i nuovi padroni e sottomettere la popolazione ai feroci diktat delle oligarchie.
Forza, continuate così, ma non lamentatevi poi se le cose vi si torceranno contro, e smettetela di scassarci i marroni con le vostre patetiche e insopportabili lagne se non solo nell’immaginario collettivo, ma nei fatti, siete diventati le guardie dei nuovi privilegi di classe.
Toglietevi di mezzo, fate ancora a tempo, avete procurato già abbastanza danni, fatelo da soli, altrimenti ci penseranno folle inferocite che vedranno, e giustamente, in voi i neo aristocratici da ghigliottinare.
Antonio Catalano
La solita storia. I cittadini italiani per bene vanno in piazza a protestare contro il governo e la Dittatura Sanitaria. Ma i poveri manifestanti sono massacrati dalle forze di polizia. MENTRE GLI INFILTRATI DAI SERVIZI SEGRETI COMPIONO VIOLENZE E DEVASTAZIONI. Così fanno passare il messaggio che i Manifestanti fossero violenti e l'opinione pubblica ci casca. La solita storia
RispondiEliminaQuelli che guardano la TV in chiaro dei canali da 1 a 9 e credono a quel vedono e sentono...
RispondiEliminaQuelli che leggono la stampa mainstream...
Quelli che l'ha detto il presidente Mattarella...
Quelli che "l'ha detto il papa" (Bergoglio)...
Quelli che sono equi, solidali, giusti, buoni, pacifici, tolleranti e fratelli di tutti...
Insomma, quelli che sono democratici, fondati sulla Costituzione e saldamente scientifici...
Come mai sono così falsi e violenti con chi ha il solo torto di non pensarla come loro?
La menzogna è ormai diventata a loro connaturale, sono ripetitivi perché non hanno argomenti o meglio gli argomenti che hanno sono disonorevoli, infami, indicibili.
RispondiEliminaSe tornassimo indietro nel tempo, sono certo che gli eroi della Resistenza sarebbero i portuali di Trieste e di Genova, mentre chi è l'artefice di misure liberticide ed insensate ed i loro sostenitori sarebbero ... l'altra parte...
RispondiEliminaSe non vi piace il paragone, vuole dire che è proprio calzante ed è l'unico possibile.
Mi dispiace per voi.
Io sarei onorato di stringere la mano ad uno ad uno a tutti quei lavoratori che il prossimo 15 ottobre si opporranno alla violenza del governo dei cosiddetti "migliori" con la pacifica astensione da ogni attività, perché questi uomini stanno impartendo una lezione di democrazia e di costituzionalità a tanti soloni laureati in Giurisprudenza ed esperti di diritto, buoni solo a giocare con le parole per offrire alibi a chi vuole dividere il popolo.
Non cedete. Non cediamo.
Non serve la violenza, sarebbe un errore. Noi abbiamo la forza della ragione, loro solo la brutalità e l'arroganza del potere che gli verrà sottratto dicendo: basta!
Il mio cuore è a Trieste e a Genova.
Grazie ai portuali di queste città e a tutti coloro che il 15 ottobre decideranno da che parte stare, abbiamo ancora la speranza che lo stato di diritto venga presto ripristinato.
Stefano Burbi
Il potere ha messo un green pass alle porte dell'inverno.
RispondiEliminaCon logiche folli violente ed insensate creando una strettoia sociale.
Non è un errore, uno sbaglio .
È voluto e pensato con lucidità strategica.
Ha creato le caratteristiche perfette per dare l'avvio alla fase successiva:
Blocco viveri.
Blocco rifornimenti
Panico, che amministreranno loro, visto che sono maestri della paura.
Psicosi da carenza viveri e razionamento.
Che saranno colpa nostra.
Allora, mi chiedo pur essendo totalmente in empatia con i portuali e con gli scioperi e con chiunque dissenta.
Siamo sicuri di non essere diventati il braccio di Draghi è lui/loro rimangono la testa che manovra e manovrera' anche le nostre azioni?
Signore e signori, siamo alla frutta. Non c’è Commissione europea che tenga, non c’è Bce che possa salvarci: questo Paese è semplicemente incapace di affrontare la realtà, Pirandello e Kafka messi insieme rappresentano comunque due dilettanti. Fra 3 giorni, qualcosa come circa 3 milioni di lavoratori dovrà scegliere forzatamente tra vaccinarsi o pagarsi il tampone ogni 48 ore per poter continuare a percepire uno stipendio. Altrimenti, sospensione dalla paga e, a lungo andare, licenziamento. Sono uomini e donne che, per una ragione o per l’altra, non sono in possesso di green pass. E il 15 ottobre si avvicina a grandi passi.
RispondiEliminaOra, partiamo da un presupposto. Sacro, quasi come l’antifascismo che straborda in queste ore: se non esiste obbligo vaccinale, nessuno può permettersi di impormi il vaccino per poter lavorare. Nessuno, nemmeno Mr. Whatever it takes. E mettere 3 milioni di persone nella condizione di dover scegliere fra inoculazione forzata o pagare 15 euro (quando va bene) ogni due giorni unicamente per poter andare al lavoro, si chiama ricatto. Non ha altro nome. Se si vuole ragionare così, a colpi di costrizioni degne della tanto vituperata Cina ma molto più ipocrite perché surrettizie, allora si impone l’obbligo. Con l’onere altrettanto sacrosanto di dover risarcire chi dovesse patire conseguenze fisiche dall’immunizzazione. Ma si sa, qui abbiamo Mario Draghi, l’uomo che può fare e chiedere tutto, stante la platea di adoranti giullari che compone la sua variopinta maggioranza di governo e le platea delle quantomai collaborative parti sociali. E chi osa dire bah, finisce nel tritacarne. Inchieste a orologeria, character assassination e chi più ne ha, più ne metta.
E attenzione, perché l’aria che tira è quella di una normalizzazione spietata in tutta Europa: che dire dell’inchiesta che ha condotto alle dimissioni lo scomodo Sebastian Kurz in Austria? E il rientro nel mirino di Bruxelles per Polonia e Ungheria, vi dice nulla? Non prendiamoci per i fondelli, per favore. Perché mentre attendiamo con ansia che Enrico Letta e soci entrino in clandestinità e salgano in montagna, desiderosi di preparare l’offensiva di liberazione, qui ci ritroviamo con ministri che millantano Pil oltre il 6% grazie al ritorno in presenza della Pubblica amministrazione: praticamente, un ragionamento macro che sembra arrivare dalla DDR. L’impresa privata si arrangi a risolvere la questione dei circa 3 milioni di addetti che potrebbero venire a mancare da venerdì prossimo, tanto noi abbiamo un esercito di statali pronto a gonfiare i dati Istat. E ci voleva Mario Draghi per arrivare a questo delirio statalista e liberticida a livello di mercato? Non a caso, Confindustria è d’accordo con l’esecutivo. Plaude pavlovianamente a ogni decisione. Non stupisce: se esiste un soggetto antitetico a merito, mercato e concorrenza in Italia, quello è proprio l’associazione con sede in viale dell’Astronomia. E spiace che Carlo Bonomi si stia nemmeno troppo lentamente conformando alla prassi consolidata.
...segue
RispondiEliminaStatalismo e sussidi, ecco cosa si chiede. E questo grafico spiega in maniera plastica il perché il Governo Draghi stia pedissequamente seguendo il cronoprogramma impostogli dall’Europa (com’era la barzelletta del Mes che avrebbe imposto il commissariamento del Paese, se attivato?): guardate l’ultima casella a destra relativa ai controvalori di acquisto obbligazionario pro quota in seno al Pepp, il programma di contrasto alla pandemia della Bce. Il debito italiano è overbought per 19 miliardi di euro rispetto alla capital key statutaria, quindi Roma è la principale beneficiare delle deroghe alle regole della Banca centrale garantite dal virus: capito perché il Governo sembra un caterpillar nel mettere sul tavolo i vari provvedimenti che Bruxelles desidera, ora concentrati sul contesto fiscale e della tassazione relativa agli immobili?
Forse vogliono agitare lo spettro fascista per non farci rendere conto che, in realtà, questo Paese è già sotto dittatura? Anzi, sotto dettatura. E una di quelle che non si abbatte con le staffette partigiane o i bombardamenti degli alleati, perché al primo rigurgito di orgoglio lo spread decide di emulare lo spot della Red Bull. E mette le ali. D’altronde, perché preoccuparsi dell’inflazione galoppante, quando occorre fare i conti con Forza Nuova? Guardate questi due grafici, i quali ci mostrano due simpatiche dinamiche in atto. La prima è relativa all’indice di Citigroup che traccia il sentiment dei prezzi: a settembre, ha toccato il suo massimo storico da quando vengono registrate le serie. Ma l’inflazione non era temporanea?
Il secondo è ancora peggiore, perché ci dice come l’indice FAO dei prezzi del cibo abbia appena toccato il massimo da un decennio. Cibo, signori. E se questo già significa problemi seri per società relativamente benestanti come la nostra, cosa comporterà – ad esempio – nel vicino Maghreb? Quante primavere arabe dobbiamo mettere in conto, questa volta davvero per il pane, con conseguenti sbarchi di massa? E l’Afghanistan ormai con le casse vuote, dopo le razzie di cassa operate dai galantuomini che erano al potere prima dei Talebani, cosa rischia di diventare, se non una polveriera? E il Libano in pieno blackout? Capito perché 12 Stati europei hanno chiesto la costruzione di muri difensivi, scatenando indignazioni tanto popolari quanto pelose nelle loro ipocrisia?
Forse non avete bene in mente cosa stia per accadere, in cosa si sostanzierà il prossimo inverno e la prima metà del 2022. Lo capiremo, tranquilli. E capiremo anche perché, per ammansirci, hanno messo in atto la strategia della rana bollita con il ciclico allarme fascista. Sabato la Cgil chiamerà tutti a raccolta, sventolando bandiere rosse e cantando Bella ciao. Il giorno prima, qualche milione di lavoratori – che anche la Cgil dovrebbe in parte rappresentare – sarà rimasto a fuori dalla fabbrica oppure avrà pagato il tampone o si sarà dovuto vaccinare contro la sua volontà, pur di lavorare e portare a casa il pane. Questo è l’allarme. Lasciamo il fascismo nell’armadio della Storia, dov’è stato rinchiuso parecchi anni fa. È arrivata l’ora di sbugiardare gli alibi di questa classe politica e sindacale, prima che sia davvero troppo tardi. Perché con 3 milioni di famiglie a rischio povertà, le strade del nostro Paese rischiano qualcosa di ben peggiore e decisamente più concreto delle mitomanie paranoico-ossessive di Repubblica.
TWT - MERCOLEDÌ 13 OTTOBRE 2021 - 0RE 21:15
RispondiEliminaVOCI DAL FOSSO DI HELM
LA PIAZZA E LA PORTA: L’ITALIA SOTTO ATTACCO
IN STUDIO: MASSIMO VIGLIONE E ANTONIO BIANCO
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"Un passaporto dovrebbe servire per andare in un paese straniero, non per diventare straniero nel tuo".(Silver Nervuti)
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=lwDuwOK5Qy4
CORONCINA ALLA DIVINA PROVVIDENZA
RispondiEliminaSui grani grossi del rosario:
San Giuseppe il cuor ti dono, sempre a te ricorrerò. Non lasciarmi in abbandono quando a morte giungerò. Patriarca immacolato, di Gesù custode amato, casto sposo di Maria, consola e difendi l'anima mia.
Sui grani piccoli:
Aspettiamo la provvidenza di Gesù, Maria e Giuseppe. San Giuseppe ci provvederà in tutte le nostre necessità.
Dopo ogni decina si recita il Gloria.
Fonte: http://www.radiosangiuseppe.it/
"Lasciamo il fascismo nell'armadio della storia dove è stato rinchiuso tanti anni fa..."
RispondiEliminaGiustissimo. Sarebbe ora. Per obbiettività storica, anche minima, bisognerebbe tuttavia riconoscere (unicuique suum) che il fascismo, che pure ha fatto errori ed ingiustizie gravi, non ha tuttavia perpetrato le nefandezze e gli orrori di questa decadente e diabolica democrazia euro-americana, della quale la nostra è solo un sinistro riflesso : dal divorzio all'aborto quale "diritto" della donna, alle fecondazioni artificiali, al matrimonio "gay", al transgenderismo, alla corruzione della gioventù etc.
La melma nella quale ci troviamo immersi è un prodotto tipico della democrazia decadente, strettamente avvinghiata ad una Chiesa cattolica pure decadente anzi decaduta, due cadaveri ambulanti.