A Nanterre, cittadina alle porte di Parigi, dei cattolici non hanno potuto fare la processione dell'8 dicembre per l'Immacolata. Sono stati bloccati e insultati da un gruppo di islamici. Un fatto analogo è accaduto tempo fa a Parigi.
Mercoledì 8 dicembre, durante una processione mariana con fiaccolata a Nanterre, un gruppo di fedeli cattolici ha sfilato tra le chiese di Saint-Joseph e Sainte-Marie-des-Fontenelles.
Durante la marcia, erano previste due soste, racconta la diocesi di Nanterre in un comunicato, annunciando la presentazione di una denuncia. Durante la prima tappa, il corteo è stato attaccato da militanti islamisti che hanno pronunciato insulti e minacce grossolane e violente. La torcia di un devoto è stata strappata e gettata sui partecipanti.
Le Figaro evoca diversi insulti e minacce: «kouffars» («miscredenti»), o anche «Wallah sul Corano ti taglierò la gola», «Questa è terra di Allah, andatevene». Insulti e minacce per tutta la processione coperti da canti alla Vergine. Contattata, la diocesi di Nanterre conferma i termini utilizzati.
Sulle pagine di Le Figaro è intervenuto il vescovo di Nanterre, mons. Matthieu Rougé che ha dichiarato: «Non si tratta di un incidente banale. La reattività dei responsabili pubblici, a tutti i livelli dello Stato, manifesta bene che queste violenze sono considerate realmente indicative delle fratture molto profonde che rischiano di far esplodere la nostra società».
Ha però aggiunto che
«Non basta esprimere vicinanza sui social», riferendosi alle reazioni di solidarietà coi cattolici di Nanterre manifestate sui social da esponenti politici e delle istituzioni. «Nell’epoca della società dell’immediatezza, le reti sociali possono contribuire alla manifestazione della verità ma favoriscono anche le esagerazioni e l’istintività delle reazioni senza prospettive e senza una vera riflessione in vista dell’azione. Ho trovato singolare che certi responsabili di altissimo livello, non tutti naturalmente, abbiano reagito soltanto sui social, senza prendersi il tempo di una chiamata o di un messaggio personalizzato, come se la cosa più importante non fosse sostenere le persone ferite o aggredite, ma piuttosto di non dare l’impressione di essere in ritardo nel gioco della comunicazione sociale. Al contrario, sono le chiamate, gli scambi reali, le conversazioni approfondite, talvolta incontri che hanno luogo per la prima volta a causa della gravità dei fatti, che risultano creatori di relazioni costruttive e pacificatrici. Quando i social si sostituiscono alla conversazione democratica e fraterna sul posto, il posto stesso diventa una specie di terra di nessuno abbandonata a tutte le violenze. Se l’energia spesa online fosse investita in sforzi giuridici ed educativi di prossimità, la nostra società andrebbe un po’ meglio».
Mentre il ritorno alla realtà, uscendo dall'uso prevalente del virtuale, è quanto mai indispensabile in ogni caso, ciò che ci aspetteremmo tutti, a tutti i livelli, ecclesiastici e civili, anche nel nostro paese, è un'azione energica e responsabile educativa e di guida: autentici sforzi giuridici ed educativi di prossimità - ma non solo - e che non siano il trito e ritrito "dialogo ad oltranza" evocato dal vescovo.
(Mi sono documentata su diverse fonti tra cui Boulevard voltaire e France.tv)
A spadate come ai vecchi tempi. Tanto la Tradizione mica lo vieta. Anzi!!!
RispondiEliminaSe intende anche solo Sant'Agostino e San Bernardo di Chiaravalle ha perfettamente ragione.
EliminaÈ interessante valutare, in prospettiva, come potrà interagire il movimento islamico, così tumultuosamente in evoluzione nel territorio europeo, rispetto alle dinamiche del Nuovo Ordine Mondiale.
RispondiEliminaRitirandosi ritirandosi alla fine sono gli altri che ci fanno ritirare/nascondere.
RispondiEliminaNon piu' processioni,non piu' Corpus Domini,alla fine non piu'..niente!
Oramai per non dover usare più l'aggettivo "islamico" da diversi anni i media hanno sostituito i termini "fondamentalista islamico" (per l'appunto) con il più neutro e in fondo più rassicurante e accettabile dal maimstream - nonché però di fatto errato - "islamista" che DA SEMPRE definisce invece uno studioso dell:Islam. Tanto ha infiltrato l'opinione pubblica da obbligare pure coloro che redigono dizionari ed enciclopedie a mettersi al passo del politicamente corretto. Vedasi infatti qui sotto ad esempio
RispondiEliminahttps://www.treccani.it/vocabolario/islamista/
E il risultato è stato anche quello di far sentire i VERI islamisti (cioè gli studi del mondo islamico) accostati ai fondamentalisti .
La vedo molto nera per la Francia, alle prossime elezioni il partito islamico avrà sicuramente una valanga di voti, i cattolici sono rari come il radon, bisognerà vedere se Macron servirà ancora, in tutti i sensi, ma parlando fuori dai denti, la Francia è un paese islamico e quando la legge coranica verrà applicata alla lettera, altro che catacombe........leggete Sousmission di Houellebeck, che tutto è fuorché un fanatico religioso, libro che è stato pubblicato qualche anno fa.
RispondiEliminaCorreggo refusi sopra:
RispondiElimina"mainstream" e "studiosi del mondo islamico"
Son cose che purtroppo si percepiscono e si vedono e che anche senza averle viste son facilmente intuibili.Poi c'è gente che dice di sorprendersi ma si tratta di bugiardi o di imbecilli .Altri discutono della bellezza dell'accoglienza e della costruzione dei ponti.Intanto i nostri comunistelli considerano il Presepe un'offesa agli islamici.Proprio vero che molto spesso il benessere atrofizza il cervello.
RispondiEliminaI Rossi diventano Verdi, ma il contenuto non cambia.
RispondiEliminaLa decomposizione e la decadenza della civiltà europea ed occidentale sta rapidamente volgendo al termine,
tra corruzione dilagante, immoralità diffusa, pervertimento della Verità.
Chi vivrà, avrà un brutto risveglio fra qualche tempo.
Anche in Italia si registra un crescendo di atti cristianofobici.
RispondiEliminaQuesta volta ad essere vandalizzata, è stata la statua del Redentore, realizzata dal Terilli, posta all'interno del duomo di Feltre.
Mi permetto di osservare, se mi è lecito farlo, che a me non pare affatto corretta la definizione *cristianofobia* (o cattolicofobia*). So che oramai il suffisso "-fobia" va ovunque per la maggiore, a partire dagli iniziatori e propalatori media occidentali. Tuttavia le parole, fino a prova contraria, devono pur sempre racchiudere, conservate il loro vero significato e valore. Ecco perciò che è molto più corretta e calzante pertanto quella di "odio anti-cristiano o meglio ancora "odio anti-cattolico", cioè soprattutto verso una porzione della cristianità.
RispondiEliminaMi pare infatti del tutto evidente che non sia la "fobia" (cioè, letteralmente, il forte, immotivato, angoscioso - finanche patologico - timore) a muovere questa gente; bensì l'odio, appunto, la ben nota pervicace luciferina avversione contro Cristo, contro la Sua (e nostra) Santa Madre e i (veri) discepoli anche attuali.
Cordialmente,
Romanus
Giulio Meotti
RispondiElimina“In Inghilterra tante chiese sono convertite in moschee”. Reportage di uno scrittore bengalese su cosa sta succedendo. “Il simbolismo storico è immenso. L'usurpazione di luoghi di culto segnava la conquista. Ma qui a nessuno interessa..."