Siamo grati al prof. Gian Pietro Caliari che offre alla nostra attenzione questa riflessione sulla crisi europea in atto.
Non enim pax quaeritur ut bellum excitetur,
sed bellum geritur ut pax acquiratur.
di Gian Pietro Caliari
La canaglia politico-mediatica che oggi spadroneggia in quell’antica e nobile Civiltà, che era l’Europa, ci ha abituato - da ormai oltre trent’anni - ai suoi goffi e grotteschi trasformismi.
Dai dati sullo spread all’austerity, per “salvare l’economia”; dalle controverse e, spesso, fraudolenti informazioni elaborate dall’ Intergovernmental Panel on Climate Change delle Nazioni Unite (IPCC) ai Fridays for future per “salvare il pianeta”; dagli autoproclamati esperti virologi al generale in camice e siringa per “salvare vite umane”; e, infine, a un governo con elmetto e moschetto per “salvare la pace in Europa”.
Lo story telling è così ripetitivo e noioso che persino un’idiota dovrebbe aver intuito, o almeno dovrebbe cominciare a sospettare, che quello che le attuali dirigenze mondiali globaliste e neoliberiste vogliono veramente “salvare” è solo - direbbe il Guicciardini - il “particulare suo”, vale a dire il loro proprio ed esclusivo interesse.
In questo inquinato e putrido panorama, oltremodo si distingue la canaglia politico-mediatica italiana!
In un frangente tanto delicato e decisivo del futuro dell’Europa, l’autocrate governo dell’Italia e il suo esautorato Parlamento, dopo aver sottratto al popolo la sua sovranità ora si stanno impegnando - al di là di ogni ragionevole dubbio - per estorcere agli italiani l’ultimo barlume di dignità ed espropriarli d’ogni prospettiva di futuro.
L’Italia, infatti, è uno Stato da cui è stata “bandita la Giustizia” e all’interno dell’attuale Soviet Supremo Italiano convivono solo, per citare Sant’Agostino, quattro “bande di briganti” che hanno per solo scopo il proprio arricchimento a spese altrui (cfr. De Civitate Dei, IV, 4).
La prima è quella dall’autocrate affarista Mario Draghi, che incarna il peggio delle élite globaliste, neoliberiste e neocom democratiche per il quale il popolo è solo carne da macello sull’altare del dio denaro: “whatever it takes”.
La seconda è quella capeggiata dal nulla cosmico di Luigi Di Maio, che rappresenta il peggio dell’arrivismo egotista, asservito ai Padroni del Caos, col solo personale obbiettivo di non essere “un buco nero” nello spazio politico e per il quale il popolo è solo un taxi per giungere alla destinazione del suo personale potere.
La terza è capeggiata dallo “sguattero di casa” Enrico Letta e dei suoi sodali, alfieri di quel cattocomunismo o cattolicesimo adulto della sinistra ex-democristiana, che dalla difesa del proletariato si sono trasformati in feroci paladini del politicamente corretto e moralmente corrotto.
Per loro, il popolo è sempre stato - sic et simpliciter - sostituito dall’internazionalismo: l’internazionalismo ideologico di Lenin, ieri, l’internazionalismo del capitale incarnato dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea, oggi.
C’è, infine, la banda della cosiddetta “opposizione” - sia interna che esterna al Soviet Supremo di Palazzo Chigi - che pur di non sparire dalla scena di “coloro che piacciono alla gente che piace”, è ormai composta da disertori seriali.
Questi ultimi, pur avendo avuto nel passato, la nobile capacità di affrontare il popolo a viso aperto e, in parte di capirne le sacrosante ragioni, quando giunge l’ora del combattimento politico, i colpi preferiscono sempre prenderli nella schiena.
Invano, ma profeticamente, aveva ammonito Platone: quando la demo-crazia si corrompe, la teatro-crazia ha il sopravvento!
Così la sovranità che appartiene al popolo, come ancora recita la defunta Costituzione dell’ex Repubblica Italiana, e il sacrosanto principio che “omnis auctoritas a populo est” - come ancor prima scrisse San Tommaso d’Aquino - sono stati sottratti e consegnati ai teatranti di turno, ai loro scenografi occulti e ai loro suggeritori imbucati.
Teatranti costretti a ripetere desueti copioni, in cui alternano sacerdotali ireniche invocazioni, imprecazioni e insulti d’avvinazzato, fantasiose e irrazionali affermazioni come guitti di una misera borgata.
Ben altra cosa se si cercasse di analizzare con un minino di lucidità quanto di tragico sta avvenendo in Ucraina.
Un presidente da cabaret, sui tacchi a spillo, e mediocre attore nella serie televisiva “Il servitore del popolo”, Volodymyr Zelensky ha gettato l’Ucraina prima nel caos della instabilità, della corruzione, del sopruso e della violenza; consegnandola, prima, mani e piedi alle élite globaliste dei soliti noti, e ora obbligandola subire i drammatici scenari della guerra.
Dopo il “colpo di stato” di piazza Maidan del 2014 - orchestrato dall’amministrazione Obama-Biden-Clinton - l’avvento di Zelensky al potere nel 2019 è stato diretto, dai soliti e ben noti circoli che fanno capo alla Open Society, “per sconfiggere la corruzione e portare stabilità politica”.
Come certificato dalla Corte dei Conti dell’Unione Europea, lo scorso settembre, la corruzione è il meccanismo stesso dell’amministrazione Zelensky; mentre l’unica stabilità politica è data dai contrapposti interessi fra gli oligarchi al potere e le loro milizie armate - dal distinto orientamento ideologico neo-nazista - integrate da Zelensky nei ranghi della Polizia ucraina.
Per comprendere l’instabilità sociale, economica e politica dell’Ucraina basti un solo dato. Al momento della dissoluzione dell’Unione Sovietica, nel 1991, l’Ucraina contava quasi 53 milioni di abitanti; oggi sono poco meno di 35. Ben prima delle attuali vicende, dunque, milioni di ucraini hanno scelto miglior fortuna fuori dal proprio Paese natale.
Da oltre otto anni, l’infiltrazione degli interessi economici americani - che hanno come protagonista la stessa famiglia Biden - per le materie prime dell’Ucraina, insieme all’infiltrazione delle lobby ideologiche della sinistra statunitense hanno reso l’Ucraina - a differenza di Polonia e Ungheria - l’obbiettivo perfetto per iniziare l’instaurazione forzata del nuovo ordine mondiale unipolare promosso, da Clinton in poi, da tutte le amministrazione statunitensi a guida democratica.
L’annuncio, infine, lo scorso 19 febbraio da parte di Zelensky di volersi dotare dell’armamento nucleare - che comportava implicitamente l’annuncio di un accordo in tal senso con la Casa Bianca - è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza del Cremlino.
Fra il popolo ucraino, poi, ancor più vittime sono gli ucraini di lingua o etnia russe che umiliazioni, discriminazioni, sofferenze, atrocità e veri e propri atti di guerra - specie nel Donbass - li sopportano fin dai tempi del golpe di Piazza Maidan e che si sono moltiplicate e intensificate dal 2019 sotto il regime di Zelensky, in aperta violazione con gli impegni internazionali sottoscritti nei due Accordi di Minsk del 2014 e del 2015.
Ricordando la complessa composizione etnica-linguistica e religiosa dell’Ucraina, Henry Kissinger così sintetizzava già nel 2014 le radici del problema ucraino: “L’Ucraina è indipendente da soli 23 anni; in precedenza era stata sotto una sorta di dominio straniero sin dal XIV secolo. Non sorprende che i suoi leader non abbiano imparato l’arte del compromesso, tanto meno della prospettiva storica. La politica dell’Ucraina post-indipendenza dimostra chiaramente che la radice del problema risiede negli sforzi dei politici ucraini di imporre la loro volontà alle parti recalcitranti del paese, prima da una fazione, poi dall’altra” (To settle the Ukraine crisis, start at the end, in: The Washington Post, 5 Marzo 2014).
Zelensky con i suoi sodali di Washington e New York sono i primi responsabili e i principali colpevoli di quanto tragicamente sta vivendo e soffrendo il popolo ucraino!
Sempre, infatti, quando i comici calcano la scena della politica, la loro commedia finisce sempre in tragedia. Zelensky docet!
Parimenti i teatranti del Teatro Italia, imperterriti e per nulla pensosi, stanno trasformando l’indecente commedia italiana, che va in scena da ormai quasi cinque anni, in una macabra tragedia di devastazione per l’ormai annichilito popolo italiano.
La prima vittima di ogni guerra - si dice - è la Verità; ma la prima causa di ogni guerra non è il complotto, ma la menzogna!
Durante l’assedio d’Ippona da parte dei Vandali, il suo Vescovo Agostino scriveva al tribuno romano Bonifacio che affrontava le truppe barbare: “Non enim pax quaeritur ut bellum excitetur, sed bellum geritur ut pax acquiratur. Esto ergo etiam bellando pacificus, ut eos quos expugnas, ad pacis utilitatem vincendo perducas” - “Non si cerca la pace per provocare la guerra, ma si fa la guerra per ottenere la pace. Sii dunque ispirato dalla pace in modo che, vincendo, tu possa condurre al bene della pace coloro che tu sconfiggi” (Epistula CLXXXIX).
Il Soviet Supremo di Palazzo Chigi - eterodiretto dall’Ufficio Ovale, dai circoli dem di Washington e dall’euroburocrazia di Bruxelles - è riuscito nel non facile risultato di rendere l’Italia, nel prossimo futuro, la maggiore vittima economica del conflitto e di annullare, nell’immediato, qualsiasi residua capacità diplomatica e negoziale del nostro Paese.
Persino nei bui e lunghi anni della Guerra Fredda, pur rimanendo saldamente nel confine dell’Alleanza occidentale, l’Italia era sempre stato un interlocutore privilegiato per Mosca, sia nello scenario europeo sia negli altri scenari dove - a livello di periferia planetaria - si dipanava l’opposizione dei due blocchi.
L’attuale classe dirigente italiana - a differenza di quella del passato - non ha capito che se sul terreno è in atto un conflitto tattico fra Ucraina e Russia, in realtà, è in atto un vero e proprio confronto strategico fra “un certo Occidente” - quello neo-global e neo-liberal della sinistra americana - e l’alfiere, per nulla isolato, di una altra visione del mondo.
Quello in corso è l’esito finale di una “mondializzazione felice” che tenta con ogni mezzo di asfissiare - economicamente, mediaticamente e idealmente - chi sempre più a viso aperto si oppone a un ben preciso progetto dei democratici americani: la trasformazione della Nato in un’alleanza globale in funzione anti-russa e anti-cinese; e l’imposizione del pensiero unico della sinistra americana.
Un progetto - che come dimostrano le votazioni all’Assemblea Generale dell’Onu - è apertamente contestato anche da altri grandi Paesi come la Turchia, l’India, il Brasile, il Pakistan, vale a dire con Russia e Cina da più di un terzo dell’umanità.
Per gli Stati Uniti - a guida democratica - l’Eurasia è sempre stata il ghiotto boccone che la globalizzazione a stelle e strisce voleva afferrare.
“Per gli Stati Uniti - scriveva già nel 1998 Zbigniew Brzezinski - il premio geopolitico più importante è rappresentato dall’Eurasia, il continente più grande del globo”, che “occupa, geopoliticamente parlando, una posizione assiale, dove vive circa il 75% della popolazione mondiale ed è concentrata gran parte della ricchezza del mondo, sia industriale che nel sottosuolo. Questo continente incide per circa il 60% sul PIL mondiale e per 3/4 sulle risorse energetiche conosciute. L’Eurasia è quindi la scacchiera su cui si continua a giocare la partita per la supremazia globale” (La grande scacchiera. Il mondo e la politica nell'era della supremazia americana, Milano, 1998, p. 57).
E, conclude, “la capacità degli Stati Uniti di esercitare un’effettiva supremazia mondiale dipenderà dal modo con cui sapranno affrontare i complessi equilibri di forza nell’Eurasia: e la priorità deve essere quella di tenere sotto controllo l’ascesa di altre potenze regionali (predominanti e antagoniste) in modo che non minaccino la supremazia mondiale degli Stati Uniti” (Ibidem, p. 85).
In questa scacchiera statunitense - non l’hanno capito né a Bruxelles né tanto meno a Roma - l’Europa occidentale è una pedina non solo del tutto ininfluente e ben facilmente sacrificabile. Anzi, ne è la vittima predestinata, per ben tre ragioni!
Gli Stati Uniti, innanzi tutto, sia nel conflitto in corso sia nel caso di una sua possibile estensione, non muoveranno né un uomo né un dito. La Nato, poi, senza l’essenziale partecipazione degli americani, dal punto di vista militare è solo un guscio vuoto.
Le sanzioni contro la Russia, poi, avranno i suoi più devastanti effetti sull’Europa occidentale. Agli alti indebitamenti dei Paesi dell’Unione Europea, nonostante il congelamento del 40% delle sue riserve all’estero, la Banca Centrale Russa possiede riserve per 630 miliardi di dollari e, come annunciato ieri, risponderà dei suoi pagamenti all’estero solo in rubli.
La sospensione, inoltre, della Russia dallo Swift bancario - che è sostanzialmente un sistema di mutua assicurazione sui derivati - rischia di provocare una crisi maggiore di quella di Lehman Brothers del 2008.
Un’eventuale crisi finanziaria non toccherà né Russia né Cina, che hanno già in funzione un sistema alternativo chiamato SFS, con cui via Pechino la Russia potrà continuare a operare sui mercati finanziari e la Cina vedrà ulteriormente rafforzate la sua potenza e influenza.
Per l’Europa, infine, nell’indifferenza generale l’attuale crisi ha permesso che si riaprisse il “vaso di Pandora” della Germania.
L’annuncio del Cancelliere tedesco che Berlino riavvia un massiccio e rapido riarmo del suo esercito mette fine al patto europeo del 1950 con cui la Germania prendeva atto del suo passato nazista e metteva fine alle sue ambizioni egemoniche-militari sull’Europa.
Così come le sconcertanti affermazioni della tedesca Ursula von der Leyen che si entusiasmava perché "per la prima volta in assoluto l'Unione europea finanzierà l'acquisto e la consegna di armi ed equipaggiamenti militari” (27 febbraio 2022), mette fine al mito che l’Unione Europea e la sua appartenenza sia garanzia di pace per il Vecchio Continente.
“Non si cerca la pace per provocare la guerra, ma si fa la guerra per ottenere la pace” - ammoniva Agostino.
Un monito dimenticato dagli attuali leader italiani ed europei, tanto più che la guerra reale in corso è quella fra “l’ottenere la pace” o vivere in un mondo unipolare dominato dalle élite dell’ideologia globalista e neoliberista al comando a Washington.
Se questa visione dovesse prevalere l’Europa sparirà nella sua dimensione di civilizzazione e di cultura e gli Stati europei diventeranno ancor di più e solo la catena di trasmissione di scelte, decisioni e ordini che arriveranno da altrove.
Confindustria avverte che se la guerra economica con la Russia continuerà si potrà arrivare all'esproprio degli asset industriali italiani nel Paese.
RispondiEliminaLo stato paga per la manutenzione dei beni confiscati agli oligarchi
RispondiEliminaAnche da questo particolare secondario, possiamo trarre dell'utile materia, per finalmente realizzare come i nostri governanti siano assolutamente tutti dei personaggi di terz'ordine che, all'atto pratico, dimostrano di possedere delle competenze tecniche addirittura inferiori, rispetto a quelle di un comune cancelliere di Tribunale.
Questo per non parlare, poi, dell'alto prestigio internazionale del quale godrebbe il vertice del nostro Esecutivo che, proprio in questi giorni, si è rivelato tale, da non farci nemmeno convocare "pro forma" ad una delle riunioni che appena contano.
Questa, purtroppo, la dura realtà dei fatti; o qualcuno credeva davvero, forse, a quella asfissiante campagna di propaganda mediatica che, per farci meglio tollerare la situazione, ci voleva spacciare dei semplici avanzi di sezione (di un partito che nemmeno esiste più), per dei "tecnici competenti ed autorevoli", addirittura dotati di un "alto prestigio di livello internazionale" ?
Michele Gaslini
Il Sergio Mattarella che oggi si indigna per "l''insensatezza della guerra, la crudeltà e il cinismo di questa aggressione", è per caso lo stesso Sergio Mattarella che nel 1999 faceva il sottosegretario alla presidenza del Consiglio mentre sganciavamo bombe Nato su Belgrado? O si tratta solo di un caso di omonimia?
RispondiEliminaEd è lo stesso Sergio Mattarella che nel 2011 votò a favore dei bombardamenti su Tripoli? O è un altro caso di omonimia?
Perché esiste una categoria di persone che è ancora più disgustosa di quella dei guerrafondai. Si tratta dei guerrafondai a corrente alternata. Quelli che sono guerrafondai senza scrupoli, quando le guerre le fanno i loro padroni. E che poi, invece, fanno finta di dolersi della brutalità bellica e delle sofferenze delle vittime civili, quando la guerra la fanno i nemici dei loro padroni.
Martino Mora
Non si parla più né del Covid o dell'infame certificato verde (che nessuno più contesta e non si sa se e quando scadrà) e neppure degli sbarchi incontrollati dei clandestini, con le conseguenze nelle periferie delle nostre città quasi irrimediabilmente degradate!
RispondiEliminaGli atti di prestigio li faceva Silvan, almeno quando io ero piccolo, per tutte le altre cose ci siamo auto evirati e adesso è inutile piangere sulle virtù perdute, noi dobbiamo fare solo quello che ci viene ordinato, dal PdR all'ultimo cretino residente in questo malnato paese, a chiosa delle tante male notizie in arrivo dall'Ucraina, ho letto che nel 1991, al crollo dell'URSS, contava 53 mln. di abitanti, ora sono 29 mln. scarsi, qualcosa vorrà pur dire...... un ultimo pensierino, UK non vuole migranti ucraini, li respinge alle frontiere, BoJo fa sapere che il paese avrà aiuti di diversa natura ( armi ed esperti bellici a piacere) d'altra parte l'odio albionico verso la Russia risale a 2 secoli fa, più o meno dalla guerra di Crimea cui guarda caso partecipammo coi nostri bersaglieri, corsi e ricorsi storici vichiani, Brexit dalla UE, ma rompere le balle al mondo intero per i propri turpi scopi, mai smesso, vero?
RispondiEliminaComplimenti a Draghi che ci porta ad una economia di guerra mentre vende le aziende italiane agli stranieri. Complimenti alla Meloni che decide di non fare opposizione proprio su questo. Complimenti a tutto il parlamento che ci fa rischiare una guerra e ci spinge verso la miseria.
RispondiElimina@9 marzo 2022 14:48
RispondiEliminaVaccinazione obbligatoria UE da luglio
https://www.maurizioblondet.it/wp-content/uploads/2022/03/conseil-6235549.jpg
Il Soviet Supremo di Palazzo Chigi - eterodiretto dall’Ufficio Ovale, dai circoli dem di Washington e dall’euroburocrazia di Bruxelles - è riuscito nel non facile risultato di rendere l’Italia, nel prossimo futuro, la maggiore vittima economica del conflitto e di annullare, nell’immediato, qualsiasi residua capacità diplomatica e negoziale del nostro Paese.
RispondiElimina..e la magistratura resta a guardare..
Se la Russia chiede in fondo una cosa assai ragionevole, ossia che l’Ucraina resti neutra rispetto alla Nato e all’Unione europea, l’Unione europea risponde portando benzina anziché acqua sul luogo dell’incendio. Sembra davvero che l’Unione europea cerchi la guerra a tutti i costi. Stia facendo di tutto per portarci in un conflitto senza precedenti. E perché mai l’Unione europea sta facendo di tutto per portarci in guerra? La tesi di fondo che vi propongo è che l’Unione europea si stia comportando in questa maniera perché sta obbedendo ancora una volta a Washington. Rotocalchi, radio e tv nazionali non danno notizia della proposta russa per raggiungere un cessate il fuoco, proposta tutta orbitante attorno alla giusta idea dell’Ucraina neutrale e fuori dalla Nato. Perché? Vogliono la guerra a tutti i costi? Badate rotocalchi, radio siti dell’internet vanno ripetendo senza tregua un’unica narrazione, quella che ci prepara alla guerra e demonizza addirittura l’idea di una possibile pace.
RispondiEliminaLa UE che vuole la guerra è al soldo del Deep State.
RispondiEliminaIl Deep State non è gli USA.
La UE, come struttura mercantile e burocratica, è il Deep State.
Il WEF, massonico, globalista e satanista vuole questa guerra.
La NATO è un calderone al cui interno c'è di tutto, pro e contro.
C'è una cricca multimiliardaria che tesse i fili.
Le nazioni sono espressioni geografiche, sacrificabili come al Risiko.
I "popoli" sono un dettaglio, manipolabile a mezzo mainstream.
Le ricchezze dei popoli, vedi Italia, sono viste come ricchi bottini.
Il globalismo punta a uniformare, digitalizzare, espropriare.
Per far fallire questa follia servono nazioni con identità forti.
Forse un sistema multipolare, naufragato questo e noi tra i relitti.
Si sa che quando si affoga tutti, ognuno cerca di nuotare per sé.
E' arduo pensare che qualcun altro con l'acqua alla gola ci soccorra.
Per come siam messi non facciamo più nemmeno pietà. Al limite "gola".
L'Italia è così annichilita che può solo sperare un miracolo da Dio.
E senza merito: per pura misericordia, passando da una croce pesante.
Al momento della dissoluzione dell’Unione Sovietica, nel 1991, l’Ucraina contava quasi 53 milioni di abitanti; oggi sono poco meno di 35. Ben prima delle attuali vicende, dunque, milioni di ucraini hanno scelto miglior fortuna fuori dal proprio Paese natale
RispondiEliminamolte repubbliche ex-sovietiche hanno subito un declino demografico dopo il crollo dell'URSS, Russia compresa, dovuto a un mix di cause quali crollo economico, dissoluzione della famiglia, aborti, alcolismo, crollo della natalità. solo di recente il trend ha iniziato a invertirsi
L’annuncio, infine, lo scorso 19 febbraio da parte di Zelensky di volersi dotare dell’armamento nucleare - che comportava implicitamente l’annuncio di un accordo in tal senso con la Casa Bianca - è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza del Cremlino.
l'Ucraina era uno stato nucleare dopo il crollo dell'URSS, ma cedette le proprie testate alla Russia in cambio di assicurazioni sull'integrità territoriale, promesse che la Russia ha violato dal 2014 in poi. quindi ha un certo diritto di dotarsi della bomba
Fra il popolo ucraino, poi, ancor più vittime sono gli ucraini di lingua o etnia russe che umiliazioni, discriminazioni, sofferenze, atrocità e veri e propri atti di guerra
c'è un partito russofono e filorusso nel parlamento ucraino con 44 deputati, e lo stesso Zelensky è russofono...
"...Vogliono la guerra a tutti i costi?..."
RispondiEliminaPolitica del tanto peggio tanto meglio. Evidentemente hanno parecchi misfatti da nascondere e si illudono che la guerra li aiuterà a seppellirli. Ma si sbagliano.E' questo il momento invece di continuare con tutte le denunce, le cause, i processi in corso. Vanno portati in tribunale il prima possibile, va pensato un governo ombra capace di sostituire il presente appena si presenterà il momento, parimenti nelle istituzioni portanti: interno, economia, estero, media. Gli Italiani capaci, preparati si diano da fare, ora. Comincino a contarsi.
"Abbiamo dimenticato Dio….
RispondiEliminaquesto è il vero male….
Il resto è solo conseguenza..."
Aleksandr Solženicyn
Il tempo dei comici è finito, in Ucraina come in Italia.
RispondiEliminaAdesso si fa sul serio.
C'è un sottile filo che lega Ucraina e Italia ed è il fatto che entrambe rappresentano l'anello debole della catena, la prima dell'est Europa, la seconda dell'Occidente.
Entrambe eterodirette, entrambe con personaggi provenienti dal mondo dello spettacolo, prestati alla politica, comici di mediocre profilo che sono manovrati da centri di potere esterni per propri fini.
Ricordiamoci dell'importanza (in negativo, ovviamente, per le sorti dell'Italia) del fattore 5 stelle, un movimento creato ad arte per traghettare il nostro paese "a riva" in un momento chiave della storia (ovviamente per evitare "rischi" di governi non fidati, come avrebbero potuto essere quelli a trazione destrorsa).
Al fondo di tutto, comunque sta il fatto che il popolo, italiano come ucraino, ha enormi responsabilità di fronte a fenomeni da baraccone a cui presta fiducia (che dovrebbe essete una cosa seria), e questo fa capire come le masse siano manovrabili e come la democrazia sia un guscio vuoto (che altri riempiono).
Trazione destrorsa?
EliminaPer curiosità , dove sarebbe la destra in iDaglia?
Senza il Mov.5 stelle, i voti sarebbero andati maggiormente a Lega e FDI, che avrebbero condotto e gestito da posizioni di forza il governo, anziché subirlo, e avrebbero eletto un altro Presidente della repubblica (non riesco a scrivere repubblica in maiuscolo, per quanto mi sforzi).
EliminaPoi, capisco bene l'ironia dell'anonimo 13.48; il fatto è che nel centrodestra vi sono anche partitini come quello di M.Lupi (NCI) che sabotano gli emendamenti antitasse sulla casa proposti da FDI e Lega. Purtroppo, quando le fondamenta sono marce la casa crolla. Oggi c'è da vergognarsi di questo paese, diventato una latrina a cielo aperto, vera e propria favelas d'Europa.
EliminaServe la ribellione, il duro esercizio della conoscenza, il giudizio critico che richiede tempo, pazienza, confronto, lontananza dal gregge. Cassano ci invita a cacciare l’homo emptor, l’acquirente di merci e idee contraffate per ridiventare homo civicus, non più dominato “attraverso mille fili, dall’industria delle seduzioni, dai piazzisti di tutto il mondo, in primo luogo dai più forti tra essi”. Quelli che caricano la molla. ..osiamo affermare che se venisse avviata a reti unificate una campagna per promuovere l’uso del vaso da notte come copricapo, la moda si diffonderebbe in un baleno, con tanto di foto soddisfatte sulle reti sociali.
RispondiEliminaL'ucraina voleva entarre a far parte della Nato....tutti a criticare questa decisione di uno Stato libero. MA... dall'altra parte ci dimentichiamo o non vogliamo considerare che la Russia si è alleata con la Cina ...
RispondiEliminaPaese che può mettre in campo oltre gli armamenti nucleari anche 200 milioni di truppe(vedi Apocalisse ) che sciamando come locuste verso i paesi medioorientali sono impossibili da fermare anche con le bombe atomiche a meno che non si voglia disintegrare anche la popolazione dei paesi medio.orientali che estraggomo gas e petrolio.
Da che parte stare ?
Spero che i servizi segreti russi se hanno a cuore il loro popolo e paese, abbiano un momento di coraggio estremo : considerando necessaria una " eutanasia" di una persona malata di cancro che prende psicofarmaci che potrebbe portare il mondo alla rovina.
Ho seguito un breve filmato che riportava la risposta della portavoce al Senato USA ad una diretta interpellanza del senatore Mark Rubio che chiedeva spiegazioni sui centri di studi e fabbriche di virus ed armi microbatteriologiche in UA, ebbene si ammetteva candidamente che era vero, che erano una decina o giù di lì, gestiti da militari USA, soggetti al protocollo Top secret, e che in tutto il mondo di tali 'istituti di ricerche' ne esistono una 30 , anche a Wuhan c'erano militari USA, medici studiosi di F, UK, e PRC.........stretta la foglia larga la via........
RispondiEliminaLa cosa in iDaglia? Per favore qui non esiste destra, opposizione o altro, solo proscinesi a quelli che ordinano, interessante articolo su Le salon beige sui migranti ucraini arrivati finora in Francia, circa 5.000, ebbene neanche un bianco, tutti magrebini e africani, paki, e altre etnie, gentilmente fatti passare dalla Germania, BoJo, bontà sua, ne accetterà 1.000, ben documentati come ucraini DOC......stavamo dicendo?
RispondiEliminaL’Austria sospende l’OBBLIGO di vaccinazione, NON è PROPORZIONATO
RispondiEliminahttps://gloria.tv/post/UA4ZtPR8NAqQ2NfdyAZVAGcJG
Ungheria: da lunedì 7 marzo NON è più obbligatorio l’uso della MASCHERINA al CHIUSO
https://gloria.tv/post/7xFYUMzXiSP12b24YoyLQW1Qk
Romania: Covid restrizioni TERMINANO a mezzanotte
… Principali modifiche a partire dal 9 marzo
https://gloria.tv/post/bfTxuLfqKmXP1ssVBNPuxUEtG
Permettetemi un'ipotesi di fantapolitica. Se, per facilitare le fortune di una qualche ideologia di base utopistica e, dunque, irrazionale, dovessi liquidare un Paese, vendendo a chiunque, per pochi spiccioli, quel che ancora contenesse di un qualche valore e, di conseguente necessità, mandando al macero tutto il resto (cose e persone), potrei farlo, abbastanza agevolmente, procedendo nella seguente maniera:
RispondiElimina─ farei in modo di dequalificare il livello dell'istruzione d'ogni ordine e grado, di modo da impedire nei giovani lo sviluppo delle capacità razionali di ragionamento critico e di obiettiva valutazione dei fatti, così da poter far considerare la mia utopia come una valida e concreta opzione sociale;
─ incrementerei questa tendenza alla decerebrazione di massa, attraverso un opportuno utilizzo a tappeto dei mezzi mediatici, dello spettacolo e dell'arte, unitamente ad un'acconcia alterazione dei principi della religione, orientando il tutto in un senso assolutamente concordante, rispetto agli irragionevoli fondamenti della mia utopia;
─ con la scusa di doversi dare luogo ad un "largo ai giovani", farei successivamente in modo che le nuove generazioni del Paese, ormai tendenzialmente incapacitate al ragionamento razionale e profondamente ideologicizzate, potessero, al più presto, escludere dagli incarichi e dalle funzioni di rilievo, anche istituzionali, quei soggetti in età, che fossero ancora in grado di valutare normalmente l'obiettiva realtà delle cose, al di fuori delle forzature ideologiche necessitate dalla mia utopia;
─ a questo punto, facilmente dequalificherei, infine, le funzioni dei Governi, affidandole a delle teste di legno fidelizzate alla mia utopia: ovvero a dei militanti, assolutamente incompetenti ed unicamente in grado di vivere di politica (magnificandone fraudolentemente, agli occhi di una pubblica opinione ormai incapace di discernere, l'alto livello intellettuale e tecnico), o, quanto meno, a dei furbi, ma morti di fame e privi d'alcuno scrupolo, facilmente acquistabili per il proverbiale piatto di lenticchie; quest'ultimi, fra l'altro, soprattutto se giovani, attese le proprie ridotte capacità d'analisi razionale dei fatti, nemmeno realizzeranno che si tratti soltanto di un piatto di lenticchie e, quindi, daranno il meglio di loro in quell'operazione di svendita del bene comune, direttamente finalizzata alla realizzazione della mia utopia.
Ecco che, una volta esperita con successo la sequenza degli atti che compongono quel tal genere di strategia, a fronte di una seria difficoltà (ad esempio un'epidemia od il riflesso di una guerra, per fortuna, combattuta altrove), tutto il Paese si troverà in assoluta confusione, letteralmente in ginocchio e del tutto incapace di reagire razionalmente all'emergenza. Di conseguenza, verrà ad essere a tal punto devastato nei propri equilibri civili ed istituzionali, nonché negli assetti economici, da essere immediatamente pronto, anche per seguire i dettami irrazionali della mia utopia, ugualmente a dover liquidare, per pochi spiccioli ed in favore di chicchessia, quel poco di valore che ancora fosse riuscito a conservare, rassegnandosi, così, ad una propria equa collocazione, nell'ambito degli Stati posti a parte del Terzo mondo.
Il tutto, fra l'altro, si potrebbe conseguire, senza nemmeno il bisogno di un impulso esterno, ma unicamente in grazia delle decisioni autonome assunte dal ceto politico di quel Paese, di immediata conseguenza ad una propria letterale incapacità ad obiettivamente ponderare la realtà dei fatti, guidata dal lume decettivo dei dettami scanditi dalla mia ideologia irrazionalmente utopica.
Comunque, l'avevo premesso: si tratta, ovviamente, soltanto di una mera ipotesi di fantapolitica ...
Michele Gaslini
Sono sempre più convinto che le analisi di Giulio Tremonti siano le più lucide e intelligenti tra quelle che i media di regime ci forniscono in questo momento. Anche sullo scontro tra Russia e mondo occidentale. Tremonti ha perfettamente ragione nel denunciare quell'economicismo esasperato, quel mammonismo capitalista che egli chiama "mercatismo", come la causa prima del tramonto dell'Occidente. Tramonto spirituale, religioso, culturale e valoriale, fino agli esiti estremi del politicamente corretto americanoide, del panerotismo transessualista e dell'anglosassone cultura della cancellazione.
RispondiEliminaL'ossessione economicista per il benessere materiale, per la crescita produttiva e commerciale, per lo sviluppo, per il consumo, per la creazione e diffusione della ricchezza, ci hanno completamente accecati. Ma tutto questo era già stato denunciato dai pensatori del Kulturpessimismus primonovecentesco, e ancora prima da pensatori controrivoluzionari come De Bonald e Donoso Cortès. Quindi l'errore macroscopico del pur lucido Tremonti è di retrocedere il "mercatismo" e il nichilismo all'ultimo Trentennio - quando essi cioè hanno raggiunto l'apice - e non allo sviluppo intero della modernità. Basta leggere uno Simmel o un Dumont, per comprendere che tutta la storia della modernità, almeno dal XV secolo, corrisponde ad una costante ascesa delle dimensione economica, insieme a una lenta ma costante discesa dei grandi principi spirituali.
E' un po' come denunciare gli errori e orrori dell'antimetafisica controreligiosa di Bergoglio, senza avvedersi che la crisi della Chiesa parte dal Vaticano II e dal magistero dei predecesori dell'argentino.
Per questo Tremonti è in certo senso un "ratzingeriano" del pensiero politico-economico. Esattamente come i ratzingeriani sono lucidi sulle nefandezze di Bergoglio, ma non su ciò che le ha precedute nei decenni, così' Tremonti è lucidissimo sulla deriva economicista e nichilista della postmodernità, senza comprendere però - ed è un punto decisivo - che esse sono solo l'esito estremo della plurisecolare deviazione moderna.
Martino Mora
Martino Mora ha ragione. A completamento si può dire che quella che chiama "la plurisecolare deviazione moderna" coincide ed è coessenziale alla plurisecolare deviazione originata dalla "Rivoluzione" Protestante.
RispondiEliminaGlobalisti del nuovo impero
RispondiEliminaDi Silver Nervuti
https://gloria.tv/post/MooUDCys1yJn1PVEvcczHNXFQ
Il pianeta e' stato progettato per 3 miliardi di persone.
Certamente in questo numero c'e' lui perche' conosce personalmente il progettista!
Disegno di legge sul suicidio assistito approvata alla Camera con larga maggioranza*.
RispondiEliminaInsomma, se le scelte scellerate dei soliti irresponsabili vi hanno reso la vita impossibile, potete sempre suicidarvi.
* Non è ancora legge, deve passare al Senato.
Se si cerca di osservare gli effetti delle azioni dei governi, degli stati, della cultura, scienza inclusa, della politica, della economia, della giustizia si noterà che i motivi al fondo di queste azioni sono motivi distruttivi, mortiferi. Non stupisce quindi che oggi suicidarsi lo si intenda come diritto umano, mentre il Cattolicesimo, cattolicamente inteso, ieri l'altro lo riteneva un peccato grave gravissimo contro la Vita da Dio donata e quotidianamente sostenuta fino all'ultimo respiro del creato, della Sua Creatura, prima del passaggio alla Vita Eterna. Teniamo sempre a mente che i Cherubini con la loro spada fiammeggiante folgorante custodiscono l'albero della Vita e solo l'imitazione, la sequela di nostro Signore Gesù Cristo conduce alla Via della Verità quindi alla Vita. L'essere umano che si allontana da NSGC, non può che trafficare con la Morte, senza di Lui non possiamo che distruggere e distruggerci. Questo nel piccolo, piccolissimo e nel grandissimo. Da questo sappiamo con certezza certa che la maggior parte dei deputati della odierna simil/repubblica italiana non credono in NSGC e nella Vita della quale Lui rivela, a chi vuole dei suoi seguaci, la Via e la Verità per vederLa, comprenderLa, rispettarLa, custodirLa.
RispondiElimina@11 marzo 2022 08:58
RispondiEliminaHai capito quali sono le loro priorita'?
Signore Iddio,Ti ringraziamo per averci conservato un po' di fede,accrescila di piu' onde possiamo sopperire per coloro a cui e' stata rapinata dal maligno.Signore, salvali!
Il tramonto del loro Occidente?
RispondiEliminaDiciamoci la verità. L'idea che si sia aperta la fessura per la quale potrebbe fare finalmente ingresso anche la fine del loro Occidente fittizio, del mondo di Hevétius, Voltaire, de Sade, Rousseau e dell'abate Sieyès, gli fa un po' paura. Gli Ucraini, del resto, non sono per loro che carne da cannone.
Oriente e occidente
Gli attuali difensori dell'"Occidente" sono degli usurpatori come è falso il concetto di Occidente che essi presuppongono e propagandano. Ciò crea non soltanto un insopportabile equivoco, ma anche un pericoloso incidente storico con l'Oriente, guerra, empietà e morte delle anime e dei corpi. Alle false opposizioni consegue la corruzione dei nemici.
Andrea Sandri
Le famiglie e le imprese italiane arrancano per i danni causati dalla pandemia e dalle restrizioni illogiche tenute in piedi dal governo, con l’aggravante della guerra in Ucraina, ma nel fantastico mondo piddino si continua a parlare di cittadinanza agli immigrati. Dalla luna è tutto.
RispondiEliminaIl primo servizio che la fede fa alla politica è la liberazione dell’uomo dall'irrazionalità dei miti politici, che sono il vero rischio del nostro tempo. Essere sobri ed attuare ciò che è possibile, e non reclamare con il cuore in fiamme l’impossibile, è sempre stato difficile; la voce della ragione non è mai così forte come il grido irrazionale. Il grido che reclama le grandi cose ha la vibrazione del moralismo; limitarsi al possibile sembra invece una rinuncia alla passione morale, sembra il pragmatismo dei meschini. Ma la verità è che la morale politica consiste precisamente nella resistenza alla seduzione delle grandi parole con cui ci si fa gioco dell’umanità dell’uomo e delle sue possibilità.
RispondiEliminaJoseph Ratzinger, 1981
"Nel bel mezzo di una guerra e di una crisi economica, il governo vara un decreto del presidente del Consiglio, senza dibattito parlamentare per prorogare il Green pass di 18 mesi, prorogabile di altri 18, fino quindi a gennaio 2025". Così Giorgia Meloni, in un video trasmesso sui social. "vuol dire che dovremo fare quarta, quinta, sesta, settima e ottava dose, se è vero che il vaccino ha durata di circa sei mesi", aggiunge la leader di Fdi. "Se non faremo le altri dosi allora a cosa serve il Green pass? E' una cosa che non ha alcuna evidenza scientifica, una cosa per controllare i cittadini, a limitarne la libertà", sottolinea Meloni che conclude: "Draghi venga in Aula, è una follia priva di senso, di Speranza e compagnia".
RispondiEliminaL' Occidente da tempo ha una moda, deplorare il suo passato. Moda che è arrivata al parossismo con la cancel culture, che ha come fine l' eliminazione del passato stesso dell' Occidente. Ciononostante l' ipocrisia generale vuole che quando l' Occidente medesimo assume una posizione, in guerra, tutti la sposino ( vedi Irak, Serbia, Libia... ), perché l' Occidente di ieri aveva sempre torto, quello di oggi ha sempre ragione.
RispondiEliminaDetto questo, propongo un esempio storico: quando gli spagnoli conquistarono l' America portarono tante cose buone, ma anche tante ingiustizie. Padre Francisco de Victoria, Mons. De LAS Casas e altri divennero la voce critica dell' Europa Cristiana, e mentre in passato nessuno criticava le attività belliche del suo stato, con loro divenne chiaro che se l' Europa e l' Occidente possono vantare una diversità questa sta proprio nella libertà di giudizio, nell' onestà, nella presenza di uomini che non hanno il solo interesse di scegliere una parte, ma l' aspirazione a vedere l' intero, proprio in nome della comune umanità.
Ora si svolge una guerra di invasione, e tutti, compreso il sottoscritto, stanno con il popolo ucraino.
Però il potere vuole che si identifichi un solo nemico e un solo colpevole, chiudendo gli occhi su tutte le colpe che abbiamo noi come occidentali e come europei, e che hanno gli ultimi governi filo occidentali ucraini, nell' aver contribuito a portare a questo baratro.
Il prof. Orsini con grande coraggio ( era un super prof, per la sua università, sino a ieri, oggi un reprobo) dice qui quello che io e tanti altri abbiamo detto più volte: che la Nato ha fatto il possibile e l' impossibile per gettare benzina sul fuoco e che oggi come ieri brilla per incapacità di impegnarsi nella risoluzione meno drammatica possibile del conflitto. Da europeo, figlio della cultura cristiana, aggiungo che se è tanta è la pochezza dei nostri governanti, da Draghi alla von der Layen, tanta è anche la carità e la generosità del nostro popolo che sta facendo a gara per aiutare i profughi ucraini. Ma ciò non toglie nulla a ciò che qui Orsini ricorda, e che è solo una minima parte di ciò che è stato fatto da parte nostra per contribuire al conflitto ( e ribadisco che a me importa la mia civiltà e i suoi errori, come la sua grandezza, mentre mi importa poco sottolineare sempre gli errori e la barbarie della parte cui non appartengo)
Francesco Agnoli
E' incredibile perché ogni post filorusso viene bannato da Facebook ed Instagram come fake, mentre l'esaltazione al nazismo ucraino è consentita
RispondiEliminaLa cosa più avvilente è che siamo nelle mani di un comico, un bibitaro, un vecchio rimbambito, e un impiegatuccio di banca ….
RispondiEliminaSono loro che , sia che siano protagonisti, sia che siano marionette, hanno il pallino del gioco in mano.
È finita l’epoca di Willy Brandt, Olof Palme, Mitterrand, e aggiungiamoci pure Andreotti.
Gente che con tutti i loro difetti, lavorava soprattutto di fioretto, sulle questioni internazionali. Ora questi parvenu della politica, giocano a fare gli statisti, senza averne la statura.
È un mondo triste, quando le persone più illuminate e più colte o non ci sono più, o peggio ancora , se ne stanno nascoste in silenzio.
Quello che trovo più interessante è che la maggioranza di chi commenta sui giornali la guerra in Ucraina, non condanna, se non in senso puramente strumentale e propagandistico, l'invasione di un Paese da parte di un altro Stato. Inevitabilmente invece, dopo avere affermato che Putin è un folle assetato di sangue, la maggior parte dei commentatori presenta la guerra in Ucraina come uno scontro tra due sistemi politici, due ideologie, due civiltà.
RispondiEliminaDa una parte l'Occidente (senza alcuna distinzione tra padrona America e serva Europa) e dall'altra parte le "autocrazie" o le "non-democrazie".
Da una parte quindi l'Impero del dollaro trasformato in Impero del Bene (diritti umani, democrazia liberale, culto del mercato), dall'altra parte La Russia trasformata, in quanto non-democrazia, in Impero del Male.
Se l'Impero del dollaro (cioè del Bene) bombarda o invade un Paese, ciò risulta molto meno grave rispetto a tutto quanto possa fare un'autocrazia. Anzi, risulta addirittura legittimo. Perchè l'Impero del dollaro porta la "società aperta" ovunque: capitalismo, individualismo, diritti, egualitarismo, libertà sessuale, femminismo, omosessualismo, meticcismo, eccetera. E' questo il modello da seguire acriticamente. Tutto il mondo deve diventare così.
Siamo tornati quindi davvero alla propaganda della Grande Guerra (1914-18), all'epica dello scontro di civiltà; la civilizzazione universale, cioè la Zivilisation, contro le autocrazie tradizionali, cioè la Kultur (autocrazie anche alllora presentate come dominate da Kaiser e Imperatori assetati di sangue).
Con la differenza che la Zivilsation del 1914 poteva ancora ingannare, perchè non aveva ancora assunto, o non del tutto, quei tratti postmoderni laidi ed inquietanti, anticristiani ed umani, che ha assunto oggi.
Quando oggi i commentatori parlano di "democrazia" (quella dove senza green pass nemmeno puoi prendere un caffè al bar), diritti (in assenza di doveri), sorosiana "società aperta" da difendere dai russi e dai cinesi, intendono il magnifico mondo liberal, anticristiano e antiumano, il sistema orgiastico-mercantile di un mondo atlantico, che prima di distruggere se stesso vuole ammorbare il mondo.
Martino Mora
https://www.ilparagone.it/attualita/svendiamo-lunica-cosa-di-valore-della-rai-draghi-il-liquidatore-colpisce-ancora/
RispondiEliminaCriticavo Conte, criticavo Renzi ma devo dire oggi che Draghi è peggiore: arrogante e proiettato alla svendita dell'Italia sia nelle aziende che nel suo ruolo internazionale. La liquidazione dei buoni rapporti con la Russia, che risalivano a Mattei, è significativa. Aveva ragione Cossiga.
RispondiEliminaGiulio Meotti
RispondiElimina"L'Europa è un Titanic che affonda e da un ponte all'altro ci combattiamo". L’intervista ad Andreï Makine, il più grande scrittore russo-francese, "immortale" dell'Académie, tradotto in Italia da Einaudi. "Sognavo l'Europa che unisse Zweig e Dostoevskij, non il mostro burocratico di Ursula che cancella le identità. Condanno la guerra ma anche la visione manichea di intellettuali solo in cerca di pubblicità e dell'unzione della doxa moralizzante. Quando ero bambino, nella Russia sovietica, c'era solo la Pravda e sognavo l'Europa per la libertà di espressione, la libertà di stampa, la possibilità di leggere opinioni diverse su giornali diversi. La guerra infligge un duro colpo alla libertà di espressione: in Russia, il che non sorprende, ma anche in Occidente. Invece di cacciare il Bolshoi dalla Royal Opera di Londra e cancellare un corso dedicato a Dostoevskij a Milano, facciamo nostro il Dostoevskij che dice ‘ogni pietra di questa Europa ci è cara’…”
L'altro giorno pensavo al Professore Federico Caffè, alla sua scomparsa (15 aprile 1987) quando aveva 73 anni. Mario Draghi, suo allievo, allora aveva 40 anni e tra il 1984 e il 1990 è stato Direttore Esecutivo della Banca Mondiale a Washington. Oggi più che mai la figura del secondo stride grandemente accanto alla figura del primo che commuove per la dedizione all'Italia ed al benessere del suo popolo. Come ha potuto la vita dell'allievo torcersi così profondamente ed allontanarsi di spazi siderali dal maestro?
RispondiElimina“In una sola generazione perderemo la cultura occidentale". Così il grande filosofo della Sorbona Rémi Brague. Il New York Times pubblica un articolo agghiacciante che lo conferma: "Chi dissente dal mainstream oggi abbassa la voce e distoglie lo sguardo". In America rifanno il Fidelio di Beethoven secondo Black Lives Matter (no, non si fermeranno a bandire Ciaikovskij e non esiste soltanto la censura putiniana). In Occidente si autocensurano tutti: scrittori, editori, accademici…
RispondiEliminaMassimo Mazzucco - 09/03/2022
RispondiEliminaIntervista a Franco Fracassi autore del libro "Ucraina dal Donbass a Maidan - cronache di una guerra annunciata"
https://gloria.tv/post/Uozbijf6zhrW3zBbhsfyaHuw6
L'acquisto del libro e'possibile esclusivamente tramite il seguente indirizzo:
francofracassi1@gmail.com
Purtroppo l'azione dell'Occidente, guidato dagli Stati Uniti, ci sta trascinando verso lo scontro con la Russia, con la Cina e con il resto dei sette miliardi di abitanti del pianeta. La ragione e' una sola, ed e' semplice:gli Stati Uniti non sono in grado di capire che il XXI secolo non puo' piu' essere "americano".E pensano di essere ancora il centro del mondo, di avere il pallino in mano.Ma non lo hanno gia' piu'.Purtroppo hanno in mano il bottone nucleare e le banche.Con il primo possono mandarci tutti al Creatore(noi europei per primi).Con il secondo vogliono costringere Russia e Cina ad arrendersi.Ma e' come se si pensasse di trascinare un elefante con un triciclo.
RispondiEliminaGiulietto Chiesa
Agosto 2016
https://gloria.tv/post/VJ6eL7RkucDV423iDfRSvXCj2
IL BEL PASS...ESE
RispondiEliminaEuropa: elenco dei paesi in cui vige il Green Pass e le restrizioni.
Senza Green Pass:
Albania
Austria
Belgio
Bulgaria
Croazia
Danimarca
Estonia
Finlandia
Francia (da Martedì p.v.)
Germania (dal 20 p.v.)
Gibilterra
Grecia
Irlanda
Islanda
Lettonia
Lituania
Norvegia
Olanda
Polonia
Portogallo
Regno Unito
Repubblica Ceca
Romania
Serbia
Slovacchia
Slovenia
Spagna
Svezia
Svizzera
Ungheria
Con Green Pass:
Italia
Fatevela una domanda! ��
Ale Paja
È che gli italiani non lo capiscono, che il governo li sta bastonando e loro a dir grazie, grazie Speranza, grazie Draghi, grazie Giorgetti....grazie Di Maio...penso che sia una bella lotta tra Ucraina e Italia su chi abbia il peggior governo in carica in Europa.
EliminaSulla benzina accise al 55%
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/photo/?fbid=10226537487013840&set=gm.4585660321538257
Quando giustamente imprecate perché il carburante costa tanto, non date la colpa a Russia e Ucraina.
Date la colpa a Roma
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10226537691378949&set=p.10226537691378949&type=3
Prezzo della benzina oggi
Portiamoci avanti....Avete idea di chi sarà il prossimo da odiare? Dopo i NOsiero e il Russo!
RispondiEliminaUn'amica mi ha risposto:
"Quello che accende la luce!"
Le assicurazioni tedesche non coprono più i danni da vaccino… Maurizio Blondet 11 Marzo 2022 Il più grande club automobilistico d’Europa ha adattato il suo sito web per le assicurazioni. Tra gli ESCLUSI ai risarcimenti insieme ai danni per uso di droghe, o per danno intenzionale alla salute anche i – danni da vaccinazione dovuti a vaccinazione di massa ordinate. Moltissime compagnie assicuratrici stanno correndo ai ripari. Persino le polizze sulla vita. Che tutti ben sapete Non coprono in caso di suicidio. Ebbene le vaccinazioni Covid19 sono annoverate come tali essendo considerati ‘ un farmaco o un trattamento sperimentale’. Benvenuti nella cruda realtà.
RispondiEliminaBella l'Italia globalizzata, eh?
RispondiEliminaPrima delocalizzi in cerca di schiavi da sfruttare oppure li importi dal terzo mondo spacciandoti per filantropo.
Poi te ne strafotti dei tuoi produttori locali e ti fai dire da Bruxelles quante mele coltivare e quanti pesci pescare.
Poi tagli la spesa pubblica per fare contenti quattro burocrati tedeschi e magari ti prendi anche un po' di soldi a strozzo con condizioni suicide.
Poi devasti la tua domanda interna abbassando i salari perché stai in un regime di cambio fisso e tocca comunque essere competitivi.
Poi ti dimentichi di avere una politica estera e sparisci dai tavoli che contano perché tanto decidono tutto a Davos.
Poi prendi la tua industria pubblica e i tuoi asset strategici e li regali a qualche privato o alle potenze straniere.
E poi...
E poi scoppia una guerra in Ucraina e ti ritrovi senza gas, senza grano, senza mais e senza benzina.
Bravo coglione globale.
Cit. Matteo Brandi
La distinzione tra Bene e Male viene dalla Fede in Dio. Se la Fede in Dio viene ridicolizzata eppoi soffocata, allora vengono a mancare i punti cardinali necessari alla navigazione umana, cioè la distinzione tra Bene e Male, tra Vero e Falso, tra Giusto ed Ingiusto, tra Bello e Brutto. Però siccome giudicar bisogna, allora l'uomo senza Fede giudicherà per partito preso, cioè in base ai gruppi umani vocianti nell'arena del suo mondo. E così è stato che il Potere umano si è fatto voce tra le voci umane e, una ad una, le ha soffocate, per poi riprodurne di simili con varianti della sua voce, da qui la propaganda, cioè la sola voce del Potere di uno e più uomini che, volendo ignorare Dio, viene e/o vengono prima abbagliati poi accecati dalla Sua Onnipotenza che avevano ritenuto di far propria e di poter usare a proprio piacimento.
RispondiEliminaOmicidio Mattei:atlantismo
RispondiEliminaSequestro e omicidio Moro: atlantismo
Esilio di Craxi: atlantismo
Abbattimento dell'aereo a Ustica: atlantismo
Dobbiamo essere più italiani e non atlantici. Gli atlantisti lavorano contro la Patria.