Ciao a tutti.
Ancora chiuso in attesa di terminare la quarantena mi diverto un po' a scrivere e vi coinvolgo sperando che interessi a qualcuno. Altrimenti chiedo scusa e di portare pazienza.
L’umanità è un po' allo sbando e cerca soluzioni da sé: dall’alto (confidando nei grandi della terra) o dal basso (chiamando a raccolta il popolo), però stando dentro la creaturalità, la quale purtroppo è sotto l’influsso di uno che fa di tutto per stare nell'ombra e gode se si pensa che non c'è. Viceversa fa chi lo considera interlocutore alla pari, come trapelerebbe da sospette simpatie nemmeno tanto velate.
Mi è capitato di riflettere sulla contemplazione: si tratta di un’attività peculiare della natura angelica, che così sperimenta e gode la visione beatifica dell’essenza di Dio. La creatura angelica possiede una natura solo spirituale.
L’uomo invece è una creatura dotata anche di una natura spirituale.
La contemplazione in questa vita è permessa dalla possibilità che ha l’uomo di abitare la propria vita spirituale, essendo noto che l’uomo può avere materialmente un’esistenza terrena pur essendo spiritualmente morto. L’umanità attuale, che sconta le pesanti conseguenze del peccato originale, è soggetta nel mondo a un principato spirituale ribelle a Dio che può avere potere sulle anime.
Ogni singolo essere umano è chiamato a rinascere dall’alto: è concesso di diventare figli di Dio pur non essendolo automaticamente.
La creatura angelica non ha ricevuto da Dio il compito di essere l'amministratrice della creazione materiale. Alcuni cori angelici sono incaricati di amministrare le forze agenti nella creazione, altri angeli hanno il compito di custodire i popoli o le singole anime umane, ma la creazione in sé Dio l’ha affidata all’uomo.
Un uomo che non riconosce la grazia e non si apre alla vita spirituale in Dio è impossibilitato a qualsiasi esperienza che esuli dalla corporeità e dalla materia? No: perchè la psiche affascina l’anima con altre ispirazioni presenti.
Questo è precisamente il fronte della durissima lotta che viene combattuta, anima per anima.
San Paolo scrive agli Efesini spiegando che la nostra battaglia non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Dice di prendere l’armatura di Dio, perché resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. E raccomanda: “Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi”.
La situazione odierna dell’umanità indica l’esistenza e l’influsso di volontà diaboliche che sono insediate nell’animo di non pochi uomini con importanti responsabilità nella società e città degli uomini.
Di contro ci sono uomini che abitano con impegno e coraggio la storia rimanendo rivolti alla città di Dio.
La preghiera non esclude affatto l’azione. La preghiera rende efficace l’azione.
Ci sono noti sia l’efficacia della preghiera, sia il fatto che senza il Nostro Redentore non possiamo fare nulla.
Nello scontro contro le potenze dell’aria e i suoi poteri terreni di varia matrice esoterica, la forza decisiva attinge al Cielo: ad esempio nella devozione al Cuore Immacolato di Maria, la regina degli angeli.
La Provvidenza dona speciali grazie e sorprendenti vittorie, anche se a volte non secondo i canoni della gloria mondana.
Siamo prossimi alla festa della Divina Misericordia e ci avviciniamo al mese di maggio, che prende avvio con la festa di San Giuseppe lavoratore, patrono della Chiesa e sicuro devoto del Cuore Immacolato di Maria: un potente intercessore per chiedere grazie a Gesù.
E' delizioso per me, che il mese di Maggio (tutto dedicato all'Immacolata piena di grazia) abbia il La con il Castissimo Sposo che la protegge e ce la addita : Ite ad Joseph, ite ad Mariam !
RispondiEliminaMolto bello. Grazie!
RispondiEliminaAnticipata a Sabato 30 Aprile ore 11,15 nella Basilica di S.Maria Maggiore S.Messa cantata in memoria di S.Pio V
RispondiEliminaSabato 23 aprile, giorno di san Giorgio, la Plaza de la Villa di Madrid è diventata una nuova Lepanto e le calde strade si sono vestite di fervore e adornate di speranza con la pia recita del Santo Rosario da parte di diverse centinaia di uomini che, per lo più stando inginocchiati, nonostante il tempo inclemente hanno offerto alla Beata Vergine Maria il prezioso bouquet di cinquanta rose profumate.
RispondiEliminaA immagine e somiglianza dei modelli polacchi e irlandesi, le formazioni di uomini, come una squadra, in perfetto ordine e con file in stile militare, hanno destato impressione, così come i volti virili di tutte le età, , che hanno pregato con gravità la preghiera che più piace alla nostra Madre Celeste e che Lei ha chiesto incessantemente nelle ultime apparizioni mariane.
https://www.aldomariavalli.it/2022/04/24/madrid-il-rosario-des-hombres-con-grande-partecipazione/
OT
RispondiEliminaGrazie Marine Le Pen.....ai francesi che, per due anni hanno manifestato contro Macron, evidentemente, piace essere presi per i fondelli.
Un po' come noi....
Conosco bene la Francia e particolarmente Paris.
EliminaI francesi sono nella stragrande maggioranza liberisti oppure di sinistra radicale, fortemente laicisti e impregnati di spirito massonico, i più giovani in modo particolare. In Francia il CRIF e la Massoneria sono potentissimi. I manifestanti che abbiamo visto sfilare in questi ultimi anni sono una ristrettissima minoranza. Spesso si tratta di persone semplici, disagiate, vittime della propaganda della sinistra radicale. In ogni caso, il cristianesimo è completamente scomparso dalla società civile, con l'aiuto decisivo della chiesa conciliare, la più fedele esecutrice del disegno massonico. Il quale, con codesta elezione, è certo di giungere al suo agognato, brillante, definitivo compimento.
Non esiste nessuna via d'uscita.
Grazie!
RispondiEliminaEt nomen pacis dulce est et ipsa res salutaris; sed inter pacem et servitutem plurimum interest. Pax est tranquilla libertas, servitus postremum malorum omnium, non modo bello sed morte etiam repellendum (Cic. Phil. 2, 113).
RispondiEliminaLa parola della pace è dolce ed essa stessa salutare. Ma tra la pace e la servitù vi è una notevole differenza. La pace è la tranquilla libertà, la servitù il peggiore di tutti i mali, che va respinto non solo con la guerra, ma anche con il sacrificio della vita.
Oggi la cittadinanza, in particolare quella di una certa coloritura ideologica, festeggia la liberazione: liberati dal nazi-fascismo grazie agli americani, ma sventolando sempre le bandiere rosse dei loro nemici sovietici. I nipotini molto chic dei partigiani assecondano ora gli interessi dei liberatori di allora, oggi nostri padroni assoluti. Intanto la storia assegna agli eredi della Russia internazionalista di liberarsi dai globalisti.
RispondiEliminaBanditi, banderuole e sbandieratori fanno i giocolieri delle menti.
Miserie delle piazze e di chi le popola a comando, sbandierando.
Miserie dell'uomo appiattito sull'immanente, manipolabile facilmente.
Spirito o psiche? Salvare l'anima immortale o vivere in scadenza?
L'uomo è potenzialmente teoforo ma non può darsi da sé Dio: non è Dio.
Trovare e conoscere la Verità intera è per rivelazione, dono di Dio.
L'ineguagliabilità di Maria Santissima è l'aver dato carne al Verbo.
In lei l'esperienza di Dio è conoscenza diretta: deipara e teofora.
La Madonna è teologa perchè teofora: Dio è in lei, piena di grazia.
In lei si capisce che cosa significhi portatrice di Spirito Santo.
Una creatura umana che dice sì all'essere abitata da Dio. Come dono.
Ancella della Volontà del Padre, madre del Figlio, Verbo incarnato.
Teofora dello Spirito santo che la colma di grazia, immacolata e santa.
C'è una cittadinanza in Cielo, nel Regno, che chiama alla santità.
Purifica da insane passioni che corrompono l'umano esponendolo all'inganno. Non toglie la Passione: infatti per lei il portare la croce dietro al Figlio nostro Redentore (Lui sì liberatore dalla schiavitù del principe di questo mondo e di tutti i suoi burattini immanenti) ne fa la corredentrice.
Grazie a Mic per la sorpresa e l'ospitalità.
Macron rieletto! Il mondialismo marcia di vittoria in vittoria verso il compimento del Great Reset e del Nuovo Ordine Mondiale.
RispondiEliminaQua a Reggio Emilia l'euforia dei rossi (nei rossi è compreso il "centrodestra") per il 25 aprile e la vittoria di E. Macron è immensa.
RispondiEliminaLe campane della parrocchia del mio paese - Bagnolo in Piano - non suonano così tanto nemmeno per la S. Pasqua.
Altro che vita contemplativa!
Buona Festa di S. Marco Evangelista e delle Rogazioni!
Madame Le Pen non ce l'ha fatta nemmeno stavolta ma possiamo consolarci osservando l'ironia della situazione: la sinistra costretta a festeggiare per un presidente francese straricco, sposato con una nonna, e non certo di sinistra, costretta a supportare un paese in guerra con l'ex- URSS, anch'esso non certo di sinistra, anzi accusato di nostalgie naziste...
EliminaPer chi straparla alle 10:24
RispondiEliminaIl problema non è dove sta Dio, ma dove stiamo noi rispetto a lui. I Rothschild pagano bene… Da chi andremo? Chi ha parole di vita eterna? Macron e quelli come lui da chi sono eletti?
La Madonna è più onorabile e gloriosa di cherubini e serafini… Nel Regno dei cieli è regina. Cristo è Re. Devo pensare che Dio sia con il NWO di Davos e suoi burattinai?
Il teologo e’ un ascoltatore di LA7?
Il "teologo" non possiede nessun apparecchio televisivo e, annualmente, alfine di non pagare il canone TV, presenta la richiesta autocertificazione all'Agenzia delle Entrate. Il "teologo" possiede in compenso una bella biblioteca di famiglia e, soprattutto, è alquanto spiritoso.
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RispondiEliminaLa Liberazione, il 25 aprile, festa nazionale..
Rimane una festa comunista, festa dell'odio, riedizione novecentesca dei peggiori momenti della storia italiana.
L'Italia liberata dai nazifascisti ma grazie ad un'occupazione dura e crudele, quella angloamericana, che non ha fatto sconti a nessuno, arando il paese da cima a fondo (90.000 circa solo i civili uccisi dai bombardamenti). Truppe alleate rimasero in Italia, a nostre spese, finché non firmammo il Diktat del Tratatto di pace durissimo, nel 1947, come se fossimo ancora l'Italia fascista, imposto dai 4 Grandi. In effetti, ci avevano accettato come "nemici cobelligeranti"(premendo loro perché dichiarassimo guerra alla Germania, che dopotutto l'8 sett 43 ci aveva aggredito ferocemente) mai come alleati. Finita la "cobelligeranza" con la fine della guerra, era rimasto lo status di "nemico", al quale bisognava far pagare (e lo fecero con gli interessi) l'aggressiva politica fascista. Nelle questioni di confine, francesi e jugoslavi si presero quello che volevano.
Pochi sanno oggi che gli Alleati volevano dare l'Alto Adige all'Austria, nonostante gli austriaci avessero approvato l'Anschluss, l'unione con la Germania nazista, con una maggioranza plebiscitaria del 99 per cento, e i nazisti austriaci non si fossero tirati indietro nello sterminio degli ebrei. La cosa non riuscì perché a sopresa si oppose Stalin: l'Unione Sovietica, in lite per altri motivi con gli altri tre Grandi, non riteneva giusto premiare "il revanscismo tedesco". Così l'AlTo Adige restò all'Italia, ma gli inglesi imposero che le due parti arrivassero ad un accordo soddisfacente per le due minoranze (fu poi l'ACcordo De GAsperi-Gruber).
Dei massacri di fascisti e presunti tali iniziatisi nelle c.d. "radiose giornate" e continuati per settimane, contro un nemico che si era arreso, dopo aver combattuto in campo aperto, con forze regolari, ovviamente non si parla - né tantomeno dello scempio e dell'obbrorio di Piazzale Loreto, nefas che nessun politico "repubblicano" ha mai sentito il dovere di espiare pubblicamente, sul piano morale, anche per favorire la rappacificazione degli animi.
H.
Per questioni anagrafiche non ho vissuto il fascismo, ne ho sentito parlare, ma se dovessi dire quale siano stati i loro errori direi in sintesi la caricatura del potere. Ora ho visto l'ingiustizia democratica, le stragi di stato,l'annichilimento del parlamento, i furti di stato, la partecipazioni a guerre senza averle neanche dichiarate a chi andavamo ad ammazzare per conto terzi, il malcostume imperante, la droga venduta nelle scuole, la deboscia ovunque nella chiesa e nello stato, abbiamo commesso sei milioni di infanticidi con l'aborto e tanto altro ancora; una sola cosa mi sembra che faccia la differenza col famoso ventennio: noi tutto abbiamo coperto con un'elegante coperta di ipocrisia democratica antifascista. Gli altri erano caricature, noi siamo eleganti, parliamo sottovoce e sempre pensiamo solo a noi stessi.
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RispondiEliminaIl fascismo "caricatura del potere"?
Non direi. Non bisogna considerare solo gli ultimi anni, quando il regime aveva iniziata la sua involuzione, con le inique leggi razziali, il Sabato fascista etc. Se leggiamo De Felice, ci accorgiamo che il fascismo fu tutto tranne che una "caricatura del potere", anche se, ripeto, l'epoca delle parate e del Voi, del "passo romano", a sciocca imitazione dell'apparato cerimoniale nazista, fece vedere indubbiamente delle sfumature grottesche. La Conciliazione, le opere di assistenza sociale, il recupero di un rappoto positivo con la Chiesa e la religione, il tentativo di superare sia capitalismo che comunismo non li consideriamo? Anche la R.S.I, secondo de Felice, fu uno Stato satellite dei tedeschi, non era possibile altrimenti, ma non fu uno Stato fantoccio. Pur nella modestia dei suoi mezzi, si battè sino alla fine per mantenere all'Italia le sue frontiere.
L'Italia fascista fu travolta da una guerra mondiale nella quale era entrata nel modo sbagliato, dalla quale avrebbe dovuto tenersi fuori, come giustamente deciso all'inizio (9 mesi di "non belligeranza"), anche se restarne fuori non era così facile come si vuol credere oggi. Tuttavia, nonostante l'inferiorità tecnologica e logistica ed errori di impostazione, combatté per tre anni e tre mesi contro le più grandi potenze mondiali. Alla vigilia della resa dell'8 settembre, gestita malissimo dal Re e da Badoglio, le forze armate italiane avevano dato tutto, lo scrissero i generali tedeschi nel Diario della Wehrmacht. Avrebbero però potuto ancora opporre una dignitosa resistenza all'attacco tedesco, poche ore dopo l'armistizio, se il Re e Badoglio avessero voluto battersi.
Lo stereotipo del "fascismo caricatura" l'ha creato l'antifascismo militante, quello più ideologico. Che dire allora di questa nostra decadente democrazia, che lascia distruggere l'Italia con la Rivoluzione sessuale e la lascia invadere e occupare da masse di mussulmani, con la benedizione di una Gerarchia cattolica via di testa e senza fede? Chi è la vera caricatura del potere?
H.
Del fascismo ho visto la caricatura è vero e sinceramente De Felice ai tempi lo evitai perché non mi fidavo; per quello che riguarda la contemporaneità, come ho scritto, accordo pieno.
RispondiEliminaGrazie.