Continuiamo a scandire le Rogazioni, in preparazione dell'Ascensione al Cielo del Signore, che si celebra questo giovedì 26 (a Sant'Anna in via Merulana alle ore 16 non mancherà la Santa Messa).
Per i primi cristiani la Festa dell'Ascensione era la più importante (ancor più della Pasqua). Si tratta del momento culminante dell'Azione divino-umana del Signore, che precede e consente l'invio del Suo Spirito che vivifica la Sua Chiesa: la ricollocazione alla destra del Padre dell'umanità redenta, riscattata dalla Sua passione e morte in Croce e rigenerata dalla Risurrezione.
In questa temperie la Chiesa tutta dovrebbe far risuonare le suppliche di liberazione, nelle quali si chiede al Signore che storni da noi ogni disgrazia umana, diabolica e naturale.
Ieri abbiamo iniziato le suppliche del Lunedì delle Rogazioni [qui]. Oggi proseguiamo con quelle del martedì. Le Rogazioni si svolgevano in forma di triduo. Almeno una avveniva con la processione verso il luogo stabilito o almeno fino al sagrato della chiesa. Il rituale si ripeteva in punti prestabiliti. La processione si fermava. Il sacerdote ripeteva la formula, pregava e benediceva i quattro punti cardinali. Ho scelto l'immagine commovente di una parrocchia veneta che ha ripreso l'usanza delle suppliche rivolte a Dio perché assicuri i beni spirituali e la prosperità della terra allontanando sventure e calamità. E ogni volta il momento più solenne è quello della “benedizione cosmica”, impartita in direzione dei quattro angoli dell’universo. “A fulgure et tempestate, A peste, fame et bello” recita il celebrante. “Libera nos Domine”, rispondono i fedeli.
Ieri abbiamo iniziato le suppliche del Lunedì delle Rogazioni [qui]. Oggi proseguiamo con quelle del martedì. Le Rogazioni si svolgevano in forma di triduo. Almeno una avveniva con la processione verso il luogo stabilito o almeno fino al sagrato della chiesa. Il rituale si ripeteva in punti prestabiliti. La processione si fermava. Il sacerdote ripeteva la formula, pregava e benediceva i quattro punti cardinali. Ho scelto l'immagine commovente di una parrocchia veneta che ha ripreso l'usanza delle suppliche rivolte a Dio perché assicuri i beni spirituali e la prosperità della terra allontanando sventure e calamità. E ogni volta il momento più solenne è quello della “benedizione cosmica”, impartita in direzione dei quattro angoli dell’universo. “A fulgure et tempestate, A peste, fame et bello” recita il celebrante. “Libera nos Domine”, rispondono i fedeli.
Visto che non possiamo più prendere parte alle Processioni delle Rogazioni, possiamo, almeno, recitare le Litanie dei santi in unione con la Chiesa: "si avrà parte nei benefici di una istituzione così santa, e si contribuirà ad ottenere le grazie che la cristianità, in questi tre giorni, sollecita da tutti i luoghi; avremo anche compiuto atto di vero cattolico". In calce trovate le litanie dei santi precedute dalle Rogazioni estratte per chi vuole soffermarcisi particolarmente.
Martedì delle Rogazioni
Preghiera per i peccatori.
Oggi continuano ancora le suppliche della Chiesa, e le schiere del Signore percorrono, per la seconda volta, le vie della città ed i sentieri delle campagne. Uniamoci ad essi, e facciamo sentire anche noi quel grido che penetra fino al cielo: Kyrie, eléison! Signore, abbiate pietà! Riflettiamo al numero immenso dei peccati che si commettono ogni giorno e ogni notte, ed imploriamo misericordia. All'epoca del diluvio, "ogni mortale aveva depravato la sua via" (Gen 6,12); ma gli uomini non si preoccupavano di domandare grazia al cielo. Dice il Signore: "Venne il diluvio e spense tutti" (Lc 17,27). Se avessero pregato, se avessero fatto ammenda onorevole alla divina giustizia, la mano di Dio si sarebbe arrestata; non avrebbe rovesciato sulla terra "le cataratte del grande abisso" (Gen 8,2). Un giorno dovrà pur venire, nel quale non più le acque, ma un fuoco acceso dalla collera celeste, divamperà su questa terra che noi calpestiamo; un fuoco che brucerà fino alle radici delle montagne (Dt 32,22), e come accadde al tempo di Noè, divorerà i peccatori sorpresi nella loro effimera sicurezza.
Ma in anticipo, la santa Chiesa, oppressa dai suoi nemici, decimata dal martirio dei suoi figli, ridotta agli estremi dalle defezioni degli altri, sprovvista di qualunque appoggio terrestre, sentirà che quel giorno è vicino; poiché rara sarà la preghiera, come la fede. Vegliamo, dunque, e preghiamo, affinché questi giorni della consumazione vengano ritardati; affinché la vita cristiana, così dissanguata, riprenda un po' di vigore; e che il mondo, invecchiato, non si abbatta durante i tempi nostri. I cristiani sono ancora presenti dappertutto, ma il loro numero è visibilmente diminuito. L'eresia occupa vaste regioni, dove prima fioriva il cattolicesimo; nei paesi da essi risparmiati, l'incredulità e l'indifferenza hanno condotto la maggior parte degli uomini a non essere più cristiani che di nome, ed a trasgredire senza rimorsi anche i doveri religiosi più essenziali; in un gran numero di quelli che compiono i loro obblighi di cattolici, le verità sono diminuite (Sal 11,2), la forza della fede ha lasciato il posto alla mollezza delle convinzioni; conciliazioni impossibili sono tentate e seguite; i sentimenti e le azioni dei santi, che lo Spirito di Dio animava, gli atti e gli insegnamenti della Chiesa, sono tacciati di esagerazione e d'incompatibilità con un sedicente progresso; la ricerca degli agi è divenuto uno studio assiduo; la conquista dei beni terrestri, una nobile passione; l'indipendenza un idolo, al quale tutto si sacrifica; la sottomissione, una vergogna che bisogna fuggire o dissimulare; e, finalmente, il sensualismo, quale impura atmosfera, impregna da ogni parte una società che si direbbe abbia deciso di abolire anche il ricordo della Croce.
Sorgono da qui tanti pericoli per questa umanità che sogna condizioni diverse da quelle che Dio ha voluto imporle. Se il Vangelo è divino, come gli uomini potrebbero fare il contrario, senza provocare il cielo a lanciare sopra di essi quei flagelli che schiacciano, quando non salvano? Siamo giusti, e sappiamo riconoscere le nostre miserie di fronte alla santità suprema: i peccati della terra si moltiplicano, per numero e per intensità, in una maniera impressionante; e pertanto, nel quadro che abbiamo tracciato, non parliamo né dell'empietà forsennata, né degli insegnamenti perversi, il cui veleno circola un po' dappertutto, né dei patti con Satana che minaccia di far discendere il nostro secolo al livello di quelli pagani; né della cospirazione tenebrosa organizzata contro ogni ordine, ogni giustizia, ogni verità. Ancora una volta, uniamoci alla santa Chiesa, ed esclamiamo con lei in questi giorni: "Dalla tua collera, liberaci, o Signore!".
Preghiera per i beni della terra.
Un altro dei fini che si propongono le Rogazioni è quello di attirare la benedizione di Dio sui raccolti ed i frutti della terra; è la domanda del pane quotidiano che si tratta di presentare solennemente alla Maestà divina. "Gli occhi di tutti da te attendono e tu dai loro a suo tempo il loro cibo, allarghi la mano e colmi di favori ogni vivente" (Sal 144,15-16). Ferma su queste parole, la santa Chiesa supplica il Signore di dare anche quest'anno agli abitanti della terra il nutrimento di cui hanno bisogno. Confessa che ne sono indegni per le loro offese: riconosciamo con lei i diritti della divina giustizia sopra di noi, e scongiuriamola di lasciarsi vincere dalla misericordia. I flagelli che potrebbero arrestare improvvisamente le speranze orgogliose dell'uomo, sono nelle mani di Dio; nessuno sforzo sarebbe per lui di annientare tante belle ricerche: un turbamento dell'atmosfera sarebbe sufficiente per ridurre i popoli agli estremi. Ha un bel fare la scienza economica! bene o male deve fare i conti con Dio! Essa parla di lui raramente, ed egli sembra consentire a vedersi dimenticato; ma "non dorme affatto il custode d'Israele" (Sal 120,4). Che egli trattenga la sua mano benefica, ed i nostri lavori agricoli di cui siamo così fieri, le nostre coltivazioni, per mezzo delle quali ci vantiamo di aver reso ormai impossibile la carestia, saranno immediatamente colpite di sterilità. Una malattia, la cui origine resterà sconosciuta, si potrebbe improvvisamente abbattere sui prodotti della terra - quante volte l'abbiamo costatato - e sarebbe sufficiente per affamare i popoli, sufficiente per attirare le più terribili perturbazioni in un ordine sociale che ha voluto liberarsi dalla legge cristiana, e non ha più altra ragione di sussistere che la compassione divina.
Tuttavia, se il Signore si degnerà anche quest'anno di concedere fecondità e protezione ai raccolti che le nostre mani hanno seminato, dovremo dire, per amore della verità, che egli avrà dato il nutrimento a coloro che lo dimenticano, a coloro che lo bestemmiano, come a quelli che pensano a lui e gli rendono onore. I ciechi ed i perversi, abusando di questa longanimità, ne approfitteranno per proclamare sempre più forte l'inviolabilità delle leggi della natura; Dio tacerà ancora, e li nutrirà. Perché trattiene la sua indignazione? perché la sua Chiesa ha pregato, perché sulla terra ha riconosciuto i dieci giusti (Gen 18,32), ossia quel ristretto numero di cui si contenta nella sua adorabile bontà. Egli lascerà, dunque, parlare e scrivere i sapienti economisti che gli sarebbe così facile confondere; e, grazie a questa pazienza, avverrà che molti di essi si stancheranno di seguitare a correre così le vie dell'assurdo: una circostanza inattesa schiuderà i loro occhi, un giorno essi crederanno e pregheranno insieme a noi. Altri sprofonderanno sempre più in basso nelle loro tenebre; sfideranno la giustizia divina sino alla fine, e meriteranno che su di essi si compia il terribile oracolo: "Dio ha fatto ogni cosa per se stesso, anche l'empio per il giorno infausto" (Pr 16,4).
Per noi che ci gloriarne della semplicità della nostra fede, che attendiamo tutto da Dio e niente da noi stessi, che ci riconosciamo peccatori e indegni dei suoi doni, imploreremo, durante questi tre giorni, il pane della sua misericordia, e diremo insieme alla santa Chiesa: "Che ti degni dare e conservare i frutti della terra, ti preghiamo, ascoltaci, o Signore!". Che egli si degni ancora questa volta esaudire il grido del nostro affanno! e, tra un anno, torneremo ad indirizzargli la medesima domanda. Marciando, sotto il vessillo della croce, noi verremo di nuovo a percorrere le medesime strade, facendo risuonare nell'aria le medesime Litanie; e la nostra fiducia si fortificherà sempre più al pensiero che la santa Chiesa, in tutto il mondo cristiano, conduce i suoi figli in questo supplichevole cammino. Da quindici secoli il Signore riceve i voti dei suoi fedeli, in quest'epoca dell'anno; non vorremo essere noi, adesso, ad attenuare l'omaggio che gli è dovuto: faremo ogni sforzo per supplire, con l'ardore delle nostre preghiere, all'indifferenza ed alla mollezza che troppo spesso vi si uniscono, facendo così sparire dai nostri usi molti di quei segni di cattolicità che furono così cari ai nostri padri.
(da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 208-211)* * *
Le Rogazioni (estratto dalle litanie dei Santi [qui])
Dopo l'invocazione riassuntiva ai Santi e due brevi acclamazioni a Iddio, iniziano le suppliche di liberazione, nelle quali si chiede che il Signore buono e filantropo storni da noi ogni disgrazia umana, diabolica e naturale. Questa parte delle litanie è particolarmente importante nella processione delle Rogazioni, specie per le richieste inerenti al clima e alle calamità naturali, e si recita subito prima della benedizione dei campi.
Lo Schuster precisa che per "morte sempiterna" s'intende la morte dell'impenitente, sicuramente destinato alla dannazione perpetua.
Dopo l'invocazione riassuntiva ai Santi e due brevi acclamazioni a Iddio, iniziano le suppliche di liberazione, nelle quali si chiede che il Signore buono e filantropo storni da noi ogni disgrazia umana, diabolica e naturale. Questa parte delle litanie è particolarmente importante nella processione delle Rogazioni, specie per le richieste inerenti al clima e alle calamità naturali, e si recita subito prima della benedizione dei campi.
Lo Schuster precisa che per "morte sempiterna" s'intende la morte dell'impenitente, sicuramente destinato alla dannazione perpetua.
Omnes Sancti et Sanctae Dei, intercedite pro nobis.
Propitius esto, parce nos, Domine. Propitius esto, exaudi nos, Domine. Ab omni malo, libera nos, Domine. Ab omni peccato, libera... Ab ira tua, A subitanea et improvisa morte, Ab insidiis diaboli, Ab ira et odio et omni mala voluntate, A spiritu fornicationis, A fulgure et tempestate, A flagello terraemotus, A peste, fame et bello, A morte perpetua, |
Santi e Sante tutti di Dio, intercedete per noi.
Sii indulgente, risparmiaci, o Signore. Sii indulgente, ascoltaci, o Signore. Da ogni malvagità, liberaci, o Signore. Da ogni peccato, liberaci... Dalla tua ira, Dalla morte improvvisa e inaspettata, Dalle insidie del demonio, Dall’ira, dall’odio e da ogni desiderio cattivo, Dallo spirito d’immondezza, Dal fulmine e dalla tempesta, Dal flagello del terremoto, Dalla pestilenza, dalla carestia e dalla guerra, Dalla morte sempiterna, |
* * *
Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.
Christe, eléison. Christe, eléison. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison. Pater de cælis Deus, miserére nobis. Fili, Redemptor mundi, Deus, miserére nobis Spiritus Sancte, Deus, miserére nobis Sancta Trinitas, unus Deus, miserére nobis. Sancta Maria, ora pro nobis. Sancta Dei Genetrix, ora pro nobis. Sancta Virgo virginum, ora pro nobis. Sancte Michael, ora pro nobis. Sancte Gabriel, ora pro nobis. Sancte Raphael, ora pro nobis. Omnes sancti Angeli et Archangeli, orate pro nobis. Omnes sancti beatorum Spirituum ordines, orate pro nobis. Sancte Ioannes Baptista, ora pro nobis. Sancte Ioseph, ora pro nobis. Omnes sancti Patriarchae et Prophetae, orate pro nobis. Sancte Petre, ora pro nobis. Sancte Paule, R. Sancte Andrea, ora pro nobis. Sancte Iacobe (maior), ora pro nobis. Sancte Ioannes, ora pro nobis. Sancte Thoma, ora pro nobis. Sancte Iacobe (minor), ora pro nobis. Sancte Philippe, ora pro nobis. Sancte Bartolomaee, ora pro nobis. Sancte Matthaee, ora pro nobis. Sancte Simon, ora pro nobis. Sancte Thaddaee, ora pro nobis. Sancte Matthia, ora pro nobis. Sancte Barnaba, ora pro nobis. Sancte Luca, ora pro nobis. Sancte Marce, ora pro nobis. Omnes sancti Apostoli et Evangelistae, orate pro nobis. Omnes sancti discipuli Domini, orate pro nobis. Omnes sancti Innocentes, orate pro nobis. Sancte Stephane, ora pro nobis. Sancte Laurenti, ora pro nobis. Sancte Vincenti, ora pro nobis. Sancti Fabiane et Sebastiane, ora pro nobis. Sancti Ioannes et Paule, ora pro nobis. Sancti Cosma et Damiane, ora pro nobis. Sancti Gervasi et Protasi, ora pro nobis. Omnes sancti martyres, orate pro nobis. Sancte Sylvester, ora pro nobis. Sancte Gregori, ora pro nobis.. Sancte Ambrosi, ora pro nobis. Sancte Augustine, ora pro nobis. Sancte Hieronyme, ora pro nobis. Omnes sancti Pontifices et Confessores, orate pro nobis. Omnes sancti Doctores, orate pro nobis. Sancte Antoni, ora pro nobis. Sancte Benedicte, ora pro nobis. Sancte Bernarde, ora pro nobis. Sancte Dominice, ora pro nobis. Sancte Francisce, ora pro nobis. Omnes sancti Sacerdotes et Levitae orate pro nobis. Omnes sancti Monachi et Eremitae, orate pro nobis. Sancta Anna, ora pro nobis. Sancta Maria Magdalena, ora pro nobis. Sancta Agatha, ora pro nobis. Sancta Lucia, ora pro nobis. Sancta Agnes, ora pro nobis. Sancta Caecilia, ora pro nobis. Sancta Catharina, ora pro nobis. Sancta Anastasia, ora pro nobis. Omnes sanctae Virgines et Viduae, orate pro nobis. Omnes Sancti et Sanctae Dei, intercedite pro nobis. Propitius esto parce nos, Domine. Propitius esto, exaudi nos, Domine. Ab omni malo, libera nos, Domine. Ab omni peccato, libera nos, Domine. Ab ira tua, libera nos, Domine. A subitanea et improvisa morte, libera nos, Domine. Ab insidiis diaboli, libera nos, Domine. Ab ira et odio et omni mala voluntate, libera nos, Domine. A spiritu fornicationis, libera nos, Domine. A fulgure et tempestate, libera nos, Domine. A flagello terraemotus, libera nos, Domine. A peste, fame et bello, libera nos, Domine. A morte perpetua, libera nos, Domine. Per mysterium sanctae Incarnationis tuae, libera nos, Domine. Per adventum tuum, libera nos, Domine. Per nativitatem tuam, libera nos, Domine. Per baptismum et sanctum ieiunium tuum, libera nos, Domine. Per crucem et passionem tuam, libera nos, Domine.. Per mortem et sepulturam tuam, libera nos, Domine. Per sanctam resurrectionem tuam, libera nos, Domine. Per admirabilem ascensionem tuam, libera nos, Domine. Per adventum Spiritus Sancti Paracliti, libera nos, Domine. In die iudicii, libera nos, Domine. Peccatores, te rogamus, audi nos. Ut nobis parcas, te rogamus, audi nos.. Ut nobis indulgeas, te rogamus, audi nos. Ut ad veram paenitentiam nos perducere digneris, te rogamus, audi nos. Ut Ecclesiam tuam sanctam regere et conservare digneris, te rogamus, audi nos. Ut domum Apostolicum et omnes ecclesiasticos ordines in sancta religione conservare digneris, te rogamus, audi nos. Ut inimicos sanctae Ecclesiae humiliare digneris, te rogamus, audi nos. Ut regibus et principibus christianis pacem et veram concordiam donare digneris, te rogamus, audi nos. Ut cuncto populo christiano pacem et unitatem largiri digneris, te rogamus, audi nos. Ut omnes errantes ad unitatem Ecclesiae revocare, et infideles universos ad Evangelii lumen perducere digneris, te rogamus, audi nos. Ut nosmetipsos in tuo sancto servitio confortare et conservare digneris, te rogamus, audi nos. Ut mentes nostras ad caelestia desideria erigas, te rogamus, audi nos.. Ut omnibus benefactoribus nostris sempiterna bona retribuas, te rogamus, audi nos. Ut animas nostras, fratrum, propinquorum et benefactorum nostrorum ab aeterna damnatione eripias, te rogamus, audi nos. Ut fructus terrae dare et conservare digneris, te rogamus, audi nos. Ut omnibus fidelibus defunctis requiem aeternam donare digneris, te rogamus, audi nos. Ut nos exaudire digneris, te rogamus, audi nos. Fili Dei, te rogamus, audi nos. Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, parce nobis, Domine. Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, exaudi nos, Domine. Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserere nobis. |
Ab ore draconis, libera nos Domine.
RispondiEliminaMai come ora ne abbiamo bisogno.
Il cardinale maltese Mario Grech viene menzionato tra una serie di cardinali che avrebbero la possibilità di succedere a papa Francesco al prossimo conclave. Lo scrive il Times of Malta mettendo in luce le preoccupazioni crescenti per lo stato di salute di Francesco dopo che il papa è stato costretto ad annullare alcuni impegni e ha incominciato ad apparire in pubblico su una sedia a rotelle.
RispondiEliminaIl giornale maltese cita un’analisi del Times di Londra secondo cui “la successione sarà una battaglia tra due fazioni, con i conservatori, che detestano lo stile di Francesco ‘misericordia prima del dogma’, schierati contro i fan liberali del papa, che applaudono le sue aperture a gay e ai divorziati”.
Ciò che non è chiaro, si legge nell’articolo, è se Francesco resterà papa regnante fino alla sua morte o sceglierà di ritirarsi come ha fatto il suo predecessore. Ma in realtà pochi credono che potrebbe andare in pensione mentre Benedetto è ancora in vita: due papi emeriti sarebbero troppi e troppo ingombranti per il nuovo pontefice.
Secondo il giornale, gli oppositori di Francesco hanno un candidato nel cardinale ungherese Péter Erdö, un esperto di diritto canonico considerato un uomo di regole ma privo del comportamento impulsivo di Francesco
CONOSCIAMO IL SANTO DEL GIORNO: MARIA AUXILIUM CHRISTIANORUM
RispondiEliminaOggi 24 maggio 2022 la Chiesa festeggia il titolo dolcissimo e carissimo di Maria Aiuto dei Cristiani.
La mattina del 7 ottobre 1571, dopo sei ore di fiera mischia, nelle acque di Lepanto, i Cristiani inalberavano il vessillo della croce sulla nave ammiraglia turca, e il grido di vittoria risonava tra le file dell'esercito: Vittoria! Vittoria! I Turchi sgominati si diedero alla fuga: il bilancio della giornata per loro era stato terribile: 20.000 morti, 5.000 prigionieri, 107 galee arse o sommerse. Tutta la cristianità veniva così liberata dalla diabolica ferocia della mezzaluna. Chi diede la vittoria?
Il mondo cristiano recitava la corona del Rosario in unione col papa S. Pio V, il quale mentre parlava nel Concistoro ai cardinali, nel momento culminante della battaglia, aprì una finestra e rapito in estasi esclamò: Vittoria! Abbiamo vinto! Andiamo a ringraziare la Madonna! Ed a perpetua riconoscenza a Maria aggiungeva nelle Litanie lauretane l'invocazione: Auxilium Christíanorum, ora pro nobis! e stabiliva che nella prima domenica di ottobre si celebrasse la tanto cara festa del S. Rosario.
Un altro Papa è strettamente legato alla storia di questo titolo: Pio VII. Condotto da Napoleone prigioniero a Fontainebleau, gemeva nell'umiliazione, e la Chiesa orbata del suo Capo visibile, alzava più strazianti le sue grida di dolore a Dio, quando il santo Pontefice fece un voto a Maria, e l'Ausiliatrice gli concedeva il 24 maggio 1814 di rientrare libero e trionfante in Roma. Il 10 maggio dell'anno seguente si recava a Savona per soddisfare il suo voto, incoronando solennissimamente la Madonna della Misericordia; e verso la fine di quell'anno con un breve, a testimonianza della sua gratitudine a Maria, istituiva la festa di Maria Ausiliatrice da celebrarsi il 24 maggio, anniversario del suo ritorno alla sede romana.
D'allora in poi chiese e confraternite sorsero in diversi luoghi ad onorarla sotto questo titolo, finchè Maria richiese un grande santuario a S. Giovanni Bosco, al quale mostrando più volte il luogo ove dovevasi fabbricare, gli soggiunse: Hic domus mea, inde gloria mea! E di qui davvero l'Ausiliatrice profonde a piene mani i suoi tesori celesti, temporali e spirituali: qui rifulge la sua gloria.
Papa Benedetto XV esclamava: «Non a caso la Chiesa pone l'invocazione di Maria Ausiliatrice dei Cristiani in fine delle Litanie, perchè dopo aver invocato Maria con tanti appellativi, vuole con questo riassumerli tutti. Dopo averla proclamata Salute degli infermi, Rifugio dei peccatori, salutata Consolatrice degli afflitti, quasi a compendiare queste dolci prerogative la invoca Auxiiium Christianorum. Pare dunque a noi che questo titolo apra ancor più il nostro cuore alla confidenza e racchiuda in sè la forza dell'espressione di tutti gli altri».
PREGHIERA A MARIA AUSILIATRICE
RispondiEliminaO Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto mirabile dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle necessità
difendici dal nemico e nell'ora della morte
accoglici in Paradiso!
Amen.
(San Giovanni Bosco)
A peste fame et bello, libera nos Dómine
RispondiElimina«Mentre i cømunisti iniziano a produrre carenze alimentari come la loro seconda ondata per ottenere il controllo, ricordiamo i giorni delle Rogazioni oggi e domani. Invochiamo con fiducia l’intera corte celeste dei santi per proteggerci dai nostri nemici e proteggere il nostro raccolto» ~ Vescovo Charles McGuire @ Saint Gertrude the Great
RispondiElimina.....
Dalla bacheca di don Carandino:
Lunedì 23, martedì 24, mercoledì 25 maggio 2022: le Rogazioni, in preparazione dell’Ascensione. Per unirsi alle preghiere della Chiesa si possono recitare le Litanie dei Santi.
Dal Catechismo Maggiore di San Pio X
D. Che cosa si fa dalla Chiesa nei tre giorni delle Rogazioni minori?
R. Nei giorni nei tre giorni delle Rogazioni minori si fanno dalla Chiesa processioni e preghiere solenni per placare Iddio, e renderlo a noi propizio affinché ci perdoni i peccati, tenga da noi lontani i suoi castighi, benedica i frutti della terra che cominciano a mostrarsi, e provveda ai nostri bisogni si spirituali che temporali.
.....
Ut fructus terrae dare et conservare digneris, te rogamus, audi nos!