Al momento del sinodo sulla famiglia che portò ad Amoris laetitia, la comunione ai divorziati risposati, con o senza cammino penitenziale, era già realtà diffusa da decenni in una grande maggioranza di parrocchie e diocesi nel mondo. Mentre ci scandalizziamo del sinodo tedesco e delle sue proposte di rivoluzione morale, nei fatti “l’esperienza ecclesiale” è già oltre il dibattito.
Si sa che nel sistema modernista l’autorità interviene tardivamente a mettere un timbro a ciò che l’esperienza comune, la vita ecclesiale, la dialettica interna delle parti, ha già da tempo reso patrimonio comune della comunità dei credenti. Per coloro che non sono d’accordo, ci sarà un tempo di tolleranza fino alla tappa successiva.
La castità prima del matrimonio: scelta coraggiosa o comandamento?
Certo, il Dicastero per i laici e la famiglia ha emesso un documento di “itinerari” per la preparazione al matrimonio (con prefazione di papa Francesco) dove la castità viene definita una scelta che la Chiesa deve avere il coraggio di proporre ai fidanzati. Non un comandamento, ovviamente, ma una possibilità che va proposta con coraggio.
Non si può dire che le autorità romane brillino per fiducia nella potenza della grazia. Ormai si dà per scontato che alcuni discorsi morali debbano rimanere degli ideali che alcuni possono scegliere di seguire, ma per la massa si devono trovare altre strade. Esattamente il discorso che sta alla base di Amoris laetitia. In un certo senso, i comandamenti sono diventati dei consigli evangelici di perfezione.
Nuove vie “umanamente percorribili”
Un discorso molto simile fu fatto da Ratzinger nel suo libro Luce del mondo (LEV 2010), sul discorso della contraccezione all’interno del matrimonio: «Le prospettive di Humanae Vitae restano valide, ma un’altra cosa è trovare vie umanamente percorribili. Credo ci saranno sempre delle minoranze intimamente persuase della giustezza di quelle prospettive, e che, vivendole, ne rimarranno pienamente appagate così da diventare per altri affascinante modello da seguire».
Dunque, rifiuto della contraccezione e castità prima del matrimonio ci vengono presentate come dei modelli, che qualcuno può vivere con appagamento, ma non come “vie umanamente percorribili”. In fondo in materia morale il sinodo tedesco non fa discorsi molto diversi.
E del resto, a quanto pare, nella diocesi del Cardinal Zuppi, novello presidente della CEI, membro eminente della Sant’Egidio e candidato al pontificato, si stanno sperimentando percorsi percorribili proprio da tutti.
Il caso di Bologna: messa di ringraziamento per un’unione gay
Lo scorso 11 giugno, nel paese di Budrio, presso Bologna, una coppia di omosessuali è andata a “unirsi civilmente” in comune. Poi, essendo i due appartenenti ad un gruppo pastorale di “gay cattolici” chiamato proprio “In cammino”, sono andati in chiesa a celebrare una “messa di ringraziamento”, presieduta dal direttore dell’Ufficio diocesano per la famiglia, con il loro gruppo, presenti e concelebranti numerosi altri sacerdoti.
Non serve qui esaminare la gravità estrema di questo atto, che ringrazia Dio del male e causa l’evidente scandalo di approvare l’unione civile di due persone che hanno deciso di vivere pubblicamente in modo peccaminoso (evidentemente non erano degni del coraggio della proposta della scelta della “castità”).
La benedizione di Zuppi
Va però sottolineato come, di fronte a un’ovvia reazione di molti ambienti cattolici, la Curia di Bologna abbia preso attivamente la difesa della cerimonia in questione, inventando una serie di speciose distinzioni: la messa non era in ringraziamento per la coppia appena “sposata”, ma per il dono della fede che tutta quella comunità gay condivide; inoltre, la messa di ringraziamento non sarebbe certo una “benedizione” della coppia, proibita dalla Congregazione per la Dottrina della Fede.
La distinzione della curia poi sull’accompagnare anche gli individui con “tendenze omosessuali”, appare ridicola in presenza dello scandalo di un’unione civile tra due persone che si presentano come una coppia di amanti.
Distinzioni farisaiche a parte, tutte inventate dopo i fatti (mentre il parroco locale aveva semplicemente detto che “una benedizione non si nega a nessuno!”), foto e video mostrano come i due siano entrati in chiesa in corteo, circondati da parenti in ghingheri, con fotografi e fiori, e siano stati ricevuti dal clero e accomodati in un banco riservato. Dopo la comunione, i due hanno ricevuto un “grembiule” in dono dal celebrante per ringraziarli del loro impegno nel gruppo.
La dialettica modernista colpisce ancora: la Congregazione della Dottrina della Fede proibisce con un documento la benedizione di unioni gay (marzo 2021), riproponendo un “bell’ideale”. Il sinodo tedesco però ne discute liberamente. Nel frattempo i gruppi “profetici” mettono già tutto in atto nell’esperienza concreta della vita ecclesiale, sempre difesi e benedetti dall’autorità. Un copione già visto molte volte, da combattere alla radice (il modernismo) e non solo nei suoi epifenomeni momentaneamente più “estremi”.
(Fonti: chiesadibologna.it/lanuovabq.it - FSSPX.Actualités)
Questo basta.
RispondiEliminaChe tra le macerie del presente,
nel cantiere sempre aperto
della Chiesa nella storia,
qualcuno sappia che il suo anonimo lavoro
è per una cattedrale.
Che non vedrà.
La foto di Zuppi mi ricorda la bella vecchia canzone di Neil Sedaka " The king of clowns", il re dei pagliacci. Infatti il carrozzone in cui Bergoglio ( imbonitore da fiera, abile commediante) ha ridotto Santa Romana Chiesa è un vero Circo Barnum, con nani, pagliacci e ballerine : cattedrali ridotte a pizzerie ( da Zuppi), ballerine seminude ballano davanti all ' Altar Maggiore, musulmani, luterani e lesbiche predicano dall' ambone, coppie gay sono benedette (sposate) all' altare, dopo la lettura del Vangelo; cosa serve di più per mandarli tutti a far compagnia al loro tenebroso padrone???
EliminaAnche il demonio credo schifi costoro. Egli scegliette (ho volontariamente usato un tempo verbale inesistente perché "scelse" indica un passato mentre gli angeli sono creature fuori dal tempo) di ribellarsi ma non di plasmare le cose a suo piacimento. Nel suo immenso essere Male mostra però maggiore coerenza. Il che però mi rattrista molto per questi fratelli.
EliminaPerdoni, ma la Simia Dei eccome che ambisce a plasmare le cose a suo gusto! La sua specialità non è forse la "dittatura dell'innaturale"? Non rovescia forse il mondo intero a testa in giù? Non tenta forse di modellare gli uomini a sua diabolica immagine carpendone la virtù e l'innocenza? Tanto che il "non praevalebunt" è in mano - si fa per dire - a quei settemila che non piegarono le ginocchia ai Baal...
EliminaE che il Cuore Immacolato trionfi presto perché le cose peggiorano ogni giorno di più, nella Chiesa e fuori della Chiesa. Ormai questa silente quanto manifesta apostasia ha ridotto il "Katechón" ai minimi termini...ma Dio conosce bene la strada della Risurrezione...
"Le prospettive di Humanae Vitae restano valide, ma un’altra cosa è trovare vie umanamente percorribili": un discorso a dir poco relativista, degno di Zuppi e di Bergoglio.
RispondiEliminaChissà se tali personaggi approverebero un simile "ragionamento" anche riguardo il furto, la rapina, l'usura, la truffa e l'evasione fiscale? Una vita onesta la considererebbero un ideale che però non è umanamente percorribile da tutti?
Perché non fanno un sinodo per decidere se dare la Comunione (caso per caso) a rapinatori e truffatori impenitenti che per ora non se la sentono di cambiare vita?
Se si vuole fare i relativisti morali, lo si deve fare su tutto, non soltanto sui peccati politicamente corretti.
Altrimenti qualcuno potrebbe anche pensare che dietro tale relativismo ci sia soltanto voglia di compiere il mondo (oltre ad una superbia estrema, che li fa ritenere di poter aprire a ciò che Dio ha proibito).
Questo basta.
RispondiEliminaChe tra le macerie del presente,
nel cantiere sempre aperto
della Chiesa nella storia,
qualcuno sappia che il suo anonimo lavoro
è per una cattedrale.
Che non vedrà.
Direi che "QUASI CERTAMENTE" non vedrà, però :"In un'ora DIO lavora". Confidiamo nellaa Provvidenza.
Rappresentante del Qatar:
RispondiElimina“Chiunque alzerà la bandiera LGBT ai Mondiali di calcio sarà arrestato per 7 o 11 anni. Siamo qui in un Paese islamico, dovete rispettare la nostra religione, le nostre convinzioni e la nostra cultura".
Qui i fenomeni da baraccone che abbiamo in occidente non vanno a fare i pagliacci...
138.000 fedeli tedeschi in più hanno lasciato la Chiesa, rispetto al 2020. E se in Germania, anziché chieder riforme, si tornasse a evangelizzare?
RispondiEliminaPer chiarezza : abbandonare la Chiesa in Germania non significa diventare atei. Significa semplicemente non pagare le decime alla Chiesa. Decime che, sembra, siano proprio il 10% del reddito. Decime che vengono riscosse dallo Stato e poi girate alle varie chiese.
RispondiEliminahttp://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2022/06/28/il-sinodo-tedesco-contagia-l%e2%80%99intera-chiesa-senza-che-il-papa-lo-freni/
RispondiEliminaCirca nel 1935 Johan Huizinga nel suo libro 'La crisi della civiltà' tra le altre cause denunciava una caduta del QI. Abbiamo voluto, con infinita superbia, introdurre tutti i vizi e tutti i delitti nell'illusorio convincimento che saremmo stati in grado di gestire il male a viso aperto senza dar retta a chi ammoniva di restare sulla vecchia e nota strada della via dritta. Ed ora eccoci qui...ormai tarati.
RispondiEliminaSì, purtroppo ormai è troppo tardi. Di J. Huizinga conosco L'autunno del Medioevo, un capolavoro.
EliminaAlcuni volti vengono plasmati dal proprio vizio capitale.
RispondiElimina(vedi foto)
RispondiEliminaLa coerenza del Demonio nel suo far sempre il Male :
"Tu non credesti ch'io loico fossi..."
Il Demonio è anche sottile teologo, quando vuole.
I sofismi eretici dei vari de Lubac, Rahner, etc
sembrano proprio avere il suo conio.
Ma già vediamo la perversione teologica sua tipica
nel sola fide e sola gratia di Lutero.
Il quale asserì sempre con la massima convinzione
di aver avuto un colloquio con Satana presente
nella sua stanza o cella (è anche vero che Lutero
negli ultimi suoi anni ci dava dentro con il vino).
RispondiEliminaNel saggio del 1935, Huizinga rappresentava in termini quasi apocalittici la crisi della civiltà occidentale.
Eppure l'Occidente del 1935, paragonato a quello di oggi, sembra
il paese delle Fate. C'era sì un processo di erosione e decadenza dei valori, cristiani innanzitutto, tuttavia erano o assenti o presenti in misura limitata:
droga, pornografia, femminismo (era solo lo stridio di poche esaltate), omosessualità con tutto il suo corteo di orrori, oggi dilagante (era un fenomeno di certi ambienti); aborto, forse diffuso clandestinamente ma comunque combattuto dal costume e dalle leggi. Se la Spagna era in preda alle convulsioni rivoluzionarie e la Francia al disordine politico-economico, nei Paesi retti da governi autoritari, come Italia e Germania, l'ordine regnava sovrano. Nei primi anni al potere Hitler si mantenne moderato, si limitò a ridurre la grande disoccupazione con i lavori pubblici, a creare strutture sociali simili a quelle del fascismo, a ristabilire l'ordine pubblico. In Italia e Germania non si scioperava, in generale. In Italia il divorzio non esisteva, il matrimonio religioso era stato riconosciuto dallo Stato accanto a quello civile. La famiglia era protetta, anche se per ragioni in parte politiche ("il numero è potenza", il che poi è vero - vedi islam oggi).
Che direbbe oggi Huizinga, se ritornasse in vita? Crederebbe di trovarsi addirittura dentro l'Inferno, che si è aperto..
L'analisi di H. si rivelò comunque profetica. Nel 1937 cominciò in Russia il Grande Terrore staliniano. Nel 1936 la guerra civile spagnola divenne guerra regolare, sanguinosissima, che durò quasi tre anni. Poi vennero gli orrori della II gm, gli annientamenti e gli stermini, hitleriani e staliniani, e si finì con la bomba atomica, che concluse i crudeli bombardamenti americani sul Giappone, ormai in ginocchio.
Adesso in Europa ci sono tutte le avvisaglie per una guerra in grande stile tra la Russia, formalmente non più comunista, e la Nato, diretta dagli Stati Uniti. Siamo forse alla follia finale?
RispondiEliminaPer capire la gravità inaudita della crisi della Chiesa non occorrono grandi studi, basta l'espressione della faccia del
cardinale Zuppi.
O.
Nel 1942 la mamma di Leonardo Del Vecchio,rimasta vedova, scrisse questa lettera...
RispondiEliminaSpettabile direzione dell'orfanatrofio Martinitt.
Io sottoscritta Rocco Grazia vedova Del Vecchio faccio domanda acciò mi si potesse acconsentire di farmi presto ricoverare il mio bambino più piccolo Del Vecchio Leonardo ,dovendo andare a lavorare e non avendo nessuno a chi affidarlo mi starebbe su la strada e prima che mi abbia a capitare qualche disgrazia preferisco il suo ricovero anche per più accurata educazione.Voglio sperare che questa spettabile direzione vorrà prendere in considerazione la mia domanda e potermi presto aiutare.Faccio le mie più umili scuse e ringraziamenti anticipati,con ossequi e doveri Rocco Grazia.
Quell'Italia era tanto più povera di questa ,ma quanto più umile e forte nelle avversità.