La notizia delle notizie, che sia un nuovo inizio per la tutela della vita di tutti, nel giorno della Festa del Sacro Cuore! La corte suprema degli Stati Uniti ha appena ribaltato la sentenza Roe vs. Vade deql 1973 che delineava l'aborto come "diritto" a livello federale. Estraggo ed estrapolo dai commenti già arrivati.
La sentenza va letta e approfondita, ma pare proprio che da Oltreoceano sia giunto un segnale fortissimo in difesa del concepito. Al netto di futuri aggiornamenti o correzioni, non è ancora l'abolizione ma sicuramente un passo in più, passo che sarà accompagnato dalla pioggia di reazioni del mondo liberale, ma intanto si è arrivati fin qui. La notizia è già stata riportata da alcune testate giornalistiche italiane. E anche questa è una notizia: Il giudice Clarence Thomas afferma che la Corte dovrebbe rivisitare le sentenze SCOTUS su sodomia, contraccezione e "matrimonio" tra persone dello stesso sesso [qui].
La storica decisione della Corte Suprema, una svolta
Cosa significa questa decisione? Detto in breve: che la Costituzione degli Stati Uniti non contempla il diritto ad abortire, ragion per cui non ci può più essere lo "abortion on demand", a causa della sentenza della stessa Corte agli inizi degli anni Settanta (ora bollata come "egregiamente sbagliata"), quando vi prevalevano i c.d. "liberals". La Corte era chiamata a definire la questione giuridica, come di sua competenza. Ha correttamente deciso che concedere o negare il "diritto di abortire" sia questione di competenza del popolo americano attraverso i suoi rappresentanti a cominciare da quelli che governano i singoli Stati della federazione.
Perciò la Corte restituisce ai singoli Stati la libertà di legiferare in materia di aborto. Allo stato, sembra che una ventina di questi siano pronti ad abolire del tutto il "diritto di abortire". Altri invece lo manterranno, stando ai precedenti.
Un altro evento dal significato rivoluzionario, possiamo dire, è stata la notizia, sempre su LSNews, che una piattaforma del partito repubblicano tenutasi di recente nel Texas, nel riaffermare i valori propugnati dal partito ha condannato l'omosessualità in quanto "scelta di uno stile di vita abnorme". È la prima volta, da quando è scoppiata la Rivoluzione Sessuale, cioè dagli inizi degli anni Sessanta, che una formazione politica (e non secondaria) condanna apertamente anche se sobriamente l'omosessualità, in generale. Anche questa è un'inversione di tendenza rivoluzionaria rispetto alla situazione presente in Occidente e si spera che abbia ulteriori e più ampi sviluppi.
La Corte Suprema ha deciso oggi con una maggioranza di 6 a 3. Senza i tre giudici nominati da Trump (Gorsuch, Barrett, Cavanaugh) la maggioranza non ci sarebbe stata. Peccato che Trump mantenga un atteggiamento sbagliato sul problema omo, ci sono molti che evidentemente accettano l'errore diffuso dagli psichiatri americani, secondo il quale l'omo sessualità non sarebbe una patologia ma una tendenza innata.
Le violenze contro i pro-Life sono state sino ad ora tutto sommato limitate, si parlava di 50-60 episodi di vandalismo e incendio doloso, più altri minori, cifre basse per un paese grande come l'America e dopo quello che si era visto nel 2020 (opinione riportata da LSNews). Vedremo adesso.
Intanto ringraziamo in modo speciale la S.ma Vergine, mediatrice e corredentrice, in tantissimi Rosari è stato chiesto il suo aiuto per questa fondamentale vittoria del sano intelletto e della fede.
Per chi ama il linguaggio dei simboli, la vittoria antiabortista di questo giorno cade anche nel giorno in cui la Massoneria celebra la sua festa.
Infatti, essa nacque a Londra, in una locanda, il giorno 24 giugno 1717, festa della Natività di san Giovanni Battista per la Chiesa.
Da allora questo giorno viene celebrato dai Massoni, simbolicamente come inizio del Solstizio d'Estate, che sarebbe per loro l'apparire all'orizzonte della luce rappresentata dal credo massonico stesso.
Cito da www.grandeoriente.it, 24 giugno 2020:
Al tempo stesso in questo giorno la Massoneria "festeggia S. Giovanni Battista, protettore delle corporazioni medievali dalle quali essa trae origine. Figura speculare a quella di S. Giovanni Evangelista, che conclude il Solstizio d'Inverno. Due colonne, la nascita e la morte, il passato e l'avvenire [sempre secondo il Grande Oriente].
Il Battista nasce da una famiglia sacerdotale ebraica originaria della regione montuosa della Giudea [...] Giovanni viene alla luce esattamente sei mesi prima di Gesù - entrambi quindi in coincidenza con solstizi - e fu un asceta e fondatore di una comunità da cui si originarono alcuni movimenti religiosi come la comunità giudaica non-rabbinica fondata da Gesù di Nazareth e le comunità gnostiche samaritane. G.B. non solo è venerato in tutte le Chiese cristiane ma è presente anche nel Corano col nome di Yahya ed è considerato tra i massimi profeti che precedettero Maometto. Anche se la sua festa cade il 24 giugno, solstizio d'estate, quando il sole è al suo apogeo [ma non lo è il 21-22?], nella tradizione libero-muratoria G.B. non viene associato al simbolo dell'astro che dà luce e calore e permette la vita, ma è la rappresentazione simbolica del principio universale, il Fuoco, che illumina il lavoro degli uomini [accostamenti del tutto arbitrari]. Quanto al suo nome, secondo alcune interpretazioni deriverebbe in parte dalla parola ebraico-caldea Oannes nome del dio caldeo delle iniziazioni. E potrebbe essere questa la ragione per la quale i liberi muratori lo avrebbero elevato a patrono, tanto che ancor oggi le Legge che lavorano in maniera indipendente sono dette di S. Giovanni..".
Da questo breve esempio di "ermeneutica massonica" si vede il tentativo di fare di "Gesù di Nazareth" il prodotto di sette a sfondo gnostico e come simboli e figure fondamentali della nostra fede siano sistematicamente deformati in senso esoterico, andando sempre alla ricerca di combinazioni astrali e significati arcani, del tutto fantasiosi.
Ma quest'anno i massoni, che appoggiano da decenni anima e corpo la Rivoluzione Sessuale con tutti i suoi annessi e connessi, e favoriscono anch'essi il declino dell'Italia e dell'Occidente nonché l'invasione indiscriminata dell'islam, non potranno forse celebrare il loro anniversario con l'adusato ottimismo sulla "magnifiche sorti e progressive" della "democrazia europea" ed anzi euro-americana nella sua presente forma "politicamente corretta".
Tra di loro sappiamo esserci persone molto colte, di raffinata intelligenza. Speriamo che la sentenza della Suprema Corte, i valori perenni che essa rappresenta, li inducano a riflettere e a rendersi conto della posizione sbagliata e deleteria assunta da tanto tempo dal loro Ordine, come amano chiamarlo.
La potenza dei segni. il Magnificat per la vita!
Niente è impossibile a Dio!
Con quella 'potenza di segno' che incoraggia noi, poveri afflitti (anche da un nonnulla), che lo fa apparire -sempre misteriosamente - nella storia degli uomini, ci viene detto oggi che non siamo perduti nè lo saremo mai.
Cosa c'è di più umanamente vicino, anatomicamente che il cuore di una madre con quello del figlio che essa porta in grembo?
Sarà per questo, e non solo, che la Chiesa celebra da secoli il Sacro Cuore di Gesù ma che, da poco tempo, la festività del Cuore Immacolato della Madre è spostata al giorno successivo: può mai separarsi il cuore di una Mamma da quello del Figlio?
Ebbene, a cavallo fra queste due Festività la Corte Suprema degli Stati Uniti, della nazione che oggi sparge con più potenza egemonica sociale, culturale e di costume un messaggio opposto a quello cristiano, oggi - fra Cuore Sacro del Figlio e Cuore Immacolato della Madre - il diritto s'inchina a riconoscere l'ovvio, a spazzare via la menzogna dei sofismi.
Ma sbaglieremmo se cogliessimo solo questo. è anche la festa del Battista, segno di potenza anche questo: bimbo nel grembo, embrione, grumo di cellule che esulta nel grembo della madre e, esultando per la visita del suo Signore, grida di essere presente, di essere pronto, di essere uomo.
Ma, ancora e infine: le due donne incinte, le cugine che -sfidando tutto, inclusa l'età - si ritrovano ad abbracciarsi con i loro figli in grembo. Una, dopo il Sì alla vita detto contro ogni logica, ogni fattore contrario, incluso il giudizio della gente, la maldicenza che si fa egemonia sulla coscienza; l'altra che sfida, appunto, l'età, la vecchiaia, mettendo a repentaglio la propria vita.
E, infine, l'una donna va in aiuto dell'altra: gravida, affronta il lungo viaggio perché sa che DEVE stare vicina alla cugina: chi lo ha detto, chi ha il coraggio o la spudoratezza di dire che il Cristianesimo, il suo messaggio genuino e fontale, il Vangelo, non contemplano il bisogno della donna, la necessità che sia aiutata, sorretta, sostenuta quando aspetta un figlio?
Ecco, questo segno, come tutti quelli 'potenti', non è liquidabile in poche battute o pochi concetti: ci interpella nel profondo, su ogni aspetto.
Con quella 'potenza di segno' che incoraggia noi, poveri afflitti (anche da un nonnulla), che lo fa apparire -sempre misteriosamente - nella storia degli uomini, ci viene detto oggi che non siamo perduti nè lo saremo mai.
Cosa c'è di più umanamente vicino, anatomicamente che il cuore di una madre con quello del figlio che essa porta in grembo?
Sarà per questo, e non solo, che la Chiesa celebra da secoli il Sacro Cuore di Gesù ma che, da poco tempo, la festività del Cuore Immacolato della Madre è spostata al giorno successivo: può mai separarsi il cuore di una Mamma da quello del Figlio?
Ebbene, a cavallo fra queste due Festività la Corte Suprema degli Stati Uniti, della nazione che oggi sparge con più potenza egemonica sociale, culturale e di costume un messaggio opposto a quello cristiano, oggi - fra Cuore Sacro del Figlio e Cuore Immacolato della Madre - il diritto s'inchina a riconoscere l'ovvio, a spazzare via la menzogna dei sofismi.
Ma sbaglieremmo se cogliessimo solo questo. è anche la festa del Battista, segno di potenza anche questo: bimbo nel grembo, embrione, grumo di cellule che esulta nel grembo della madre e, esultando per la visita del suo Signore, grida di essere presente, di essere pronto, di essere uomo.
Ma, ancora e infine: le due donne incinte, le cugine che -sfidando tutto, inclusa l'età - si ritrovano ad abbracciarsi con i loro figli in grembo. Una, dopo il Sì alla vita detto contro ogni logica, ogni fattore contrario, incluso il giudizio della gente, la maldicenza che si fa egemonia sulla coscienza; l'altra che sfida, appunto, l'età, la vecchiaia, mettendo a repentaglio la propria vita.
E, infine, l'una donna va in aiuto dell'altra: gravida, affronta il lungo viaggio perché sa che DEVE stare vicina alla cugina: chi lo ha detto, chi ha il coraggio o la spudoratezza di dire che il Cristianesimo, il suo messaggio genuino e fontale, il Vangelo, non contemplano il bisogno della donna, la necessità che sia aiutata, sorretta, sostenuta quando aspetta un figlio?
Ecco, questo segno, come tutti quelli 'potenti', non è liquidabile in poche battute o pochi concetti: ci interpella nel profondo, su ogni aspetto.
Come un mese fa mi aveva messo sull'avviso l'amico Luca Dombré l'affaire aborto non possiamo percepire in Europa quanto è sentito in America. È una cosa che potrebbe scatenare una guerra civile tanto sono irriducibili le due sponde.
RispondiEliminaDio volesse. Una volta tanto una guerra per cause oserei dire divine.
Sono prime crepe
del terremoto imminente. L'anima dell'impero si è spaccata.
Cit. Antonio Margheriti
Tutti gli anticristi e i satanici del mondo stanno venendo a galla come le famose "palle di pelle di pollo". Uno spettacolo tanto immondo quanto memorabile.
RispondiEliminaNegli USA c'è tutto il meglio e il peggio, e la storia prosegue agostinianamente tra i due stendardi. In Europa siamo a un punto di stallo morale e religioso.
Andrea Sandri
La retorica del "passo indietro" e del "ritorno al Medioevo" smaschera tutto il loro nichilismo materialista e progressista.
RispondiElimina- Bonifacio Castellane via Twitter
Una piccola coincidenza: prima che fosse istituita la festa del Sacro Cuore, era tradizione che oggi fosse la festa della Natività di San Giovanni Battista.
RispondiEliminaLa primissima antifona ai salmi del Mattutino recitava:
"Priúsquam te formárem * in útero, novi te; et ántequam progrederéris, sanctificávi te." (Prima che ti formassi * nel grembo materno, io t'avevo conosciuto; prima che ne uscissi, io t'avevo santificato).
Ieri ho vissuto la grazia di una santa messa mattutina particolarmente ben celebrata e toccante. Recandomi al lavoro ho tenuto con me la gioia della festa del Sacro Cuore di Gesù, nella prospettiva oggi del Cuore Immacolato di Maria. Nel pomeriggio l'immensa consolazione della decisione della Corte statunitense. La sensazione di una giornata speciale, come una svolta nella storia, alla presenza di Dio.
RispondiEliminaDeve essere girato parecchio Maalox ieri nelle redazioni nostrane, a giudicare dai titoli dei giornali di oggi.
RispondiElimina«Ritorno al 1973» è il titolo dell’editoriale che il Corriere della Sera affida a Massimo Gaggi che la tocca piano: «il rovesciamento della sentenza Roe vs Wade di mezzo secolo fa è la più vasta cancellazione di diritti costituzionali (riconosciuti dalla stessa Corte) della storia». A pagina 5 invece: «i tre giudici della svolta, l’eredità pesante) del “regno” di Trump”». Eh gia, dopo tanto tempo i giornali possono tornare a dare la colpa a Trump dopo che per mesi l’unica causa del male nel mondo è stata Putin. D’altra parte se non è zuppa è pan bagnato.
Repubblica apre tutto sommato con sobrietà: «Shock in America, l’aborto non è più un diritto», poi affida il pezzo di affondo a Gianni Riotta titolandolo «Le lobby evangeliche e l’orologio della storia indietro di un secolo».
La Stampa infila una serie di capolavori memorabili. Titolo di apertura: «l’America che odia le donne», pagina 2 : «Aborto, medioevo Usa» e poi :«E’ il progetto conservatore cancellare il potere civico delle donne povere e nere». Sulla stessa scia l’intervista alla Bonino di pagina 6 «Adesso solo i ricchi manterranno i loro diritti». Si aggiudicano il premio Maalox Plus.
Il Manifesto titola «America sprofonda», Il Riformista: «L’America corre a marcia indietro, cancellato il diritto d’aborto», Il Domani: «Gli Usa tornano indietro di 50 anni». Sulla stessa scia Il Fatto che a pagina 10 – 11 gioca sulla rima: «Usa, ritorno al passato, aborto cancellato» e poi un’intervista a due attivisti per l’aborto sobriamente titolata «La democrazia è morta: tornati all’800, proteste ogni giorno».
«Biden, “Donne in pericolo”» scrive invece Il Messaggero a pagina 2 e poi prosegue in un crescendo «Quei tre giudici nominati a vita sono l’ipoteca di Trump sul Paese» e poi ancora «Costrette a cambiare Stato», parla delle donne ovviamente, ma poi prosegue con le “categorie in pericolo” titolando «Questo è solo il primo colpo ai diritti negli Stati Uniti. Presto sotto tiro anche i gay». A coronamento un’intervista della Bonino secondo cui, ça va sans dire «Si torna indietro di 50 anni»
La nazione affida il suo commento a Marina Terragni «Un verdetto che umilia le donne. Schiaffo impossibile in Italia». Interessante anche il sottotitolo «I pro life non hanno sponde politiche per abolire la 194».
Forse è vero, per ora è così, ma quello che gli Stati Uniti ci insegnano oggi è che tutto è possibile, il mostro sacro si può toccare, non è più un tabù: si può dire, si può pensare, si può sperare e soprattutto può accadere.
Come scrive l'arcivescovo Salvatore J. Cordileone: «“L'arco della storia è lungo ma tende alla giustizia”. Mai le parole del reverendo Martin Luther King, il grande profeta dei diritti umani nel 20° secolo, sono risuonate più vere. Questa storica decisione della Corte Suprema non sarebbe avvenuta senza cinquant'anni di paziente, amorevole e duro lavoro da parte di persone di tutte le fedi e non credenti, in diversi campi tra cui i servizi sociali, la religione, il diritto, la medicina, la cultura, l'istruzione, la politica e la politica. Ma il nostro lavoro è appena iniziato. Le barriere artificiali che la Corte Suprema ha creato erigendo dal nulla un cosiddetto diritto costituzionale sono state rimosse. Ora continua la lotta per dimostrare che possiamo costruire una cultura che rispetti ogni vita umana, comprese le madri in gravidanze in crisi e i bambini che portano in grembo. Dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per accompagnare le donne e le coppie che stanno affrontando gravidanze inaspettate o difficili, nonché per offrire misericordia a coloro che subiscono i postumi dell'esperienza dell'aborto. Nostra Signora di Guadalupe, protettrice dei non nati, prega per noi».
E’ l’alba di un nuovo giorno.
Cit. Raffaella Frullone
Con questa sentenza gli USA sono sulla strada di una guerra civile. Più nascite uguale più fame nel mondo, più disoccupazione, più emigrazione, più guerre.
RispondiEliminaLa questione che lascia l'amaro in bocca per una sentenza storica come il ribaltamento di Roe v. Wade è che al di fuori di un sottoinsieme (!) di cattolici o sedicenti tali, il popoluccio è tutto inviperito.
RispondiEliminaCi meritiamo tutto quello che verrà.
“Vedo troppi debunker in azione. Quindi mettiamo le cose in chiaro sulla Corte Suprema e l’aborto.
RispondiElimina1. La Corte Suprema ha sentenziato che l’aborto non è mai stato un diritto costituzionale. È infatti legale grazie a un precedente (Roe vs Wade) ma non ad una legge inclusa nella carta suprema degli USA
2. Gli Stati che vogliono mantenere l’aborto legale lo possono fare. Solo che sarà più difficile fare causa agli Stati che l’aborto lo vietano o riducono a poche eccezioni, perché, appunto, non c’è un diritto costituzionale che limiti questa loro libertà
3. Un’amministrazione è ancora libera di finanziare con soldi pubblici agenzie abortiste in patria e all’estero, ma non può giustificare questi fondi con l’argomento del diritto costituzionale.
4. Il Congresso può ancora riformare la Costituzione per introdurvi un nuovo emendamento che legalizzi l’aborto. Però è improbabile”
Cit. Stefano Magni
25 giugno
RispondiEliminaCuore Immacolato della Beata Vergine Maria
Serbando nel proprio cuore la memoria di misteri di salvezza compiuti nel Suo Divin Figlio, ne ha atteso con fiducia il complimento . (cit.)
o Donna gloriosa,
alta sopra le stelle
tu nutri sul tuo seno
il Dio che ti ha creato
La gioia che Eva ci tolse
ci rendi nel Tuo Figlio
e dischiudi il cammino
verso il regno di cieli.
Sei la via della pace,
sei la porta regale
ti acclamino le genti
redente dal Tuo Figlio.
A Dio Padre sia lode,
al Figlio e al Santo Spirito,
che ti hanno adornata
di una veste di Grazia. Amen.
(Inno alle Lodi)
Jacqueline Masi Lanteri
La festa del Cuore Immacolato di Maria cade il 22 agosto!
RispondiElimina
RispondiElimina# Raffaella Frullone
Giusto preoccuparsi delle donne in gravidanze difficili, che ora, in certi Stati, non potrano più abortire. Da un lato, occorrono interventi sul piano organizzativo, forse anche con aiuti finanziari ad hoc, caso per caso. E comunque aiuti sul piano psicologico, umano, morale. La donna in cinta in crisi non va lasciata sola, tanto meno se minorenne.
Dall'altro, occorre iniziare o comunque ampliare il discorso sul piano dei valori. Riaffermare i valori positivi della vita, a cominciare dalla verginità, dalla castità, dal matrimonio indissolubile, dalla fedeltà - dalla necessità di vivere in un ambiente moralmente sano, che sia finalmente bonificato dalla aberrante "sessualizzazione" imperante.
Deve cambiare lo "stile di vita", anche per i maschi. Basta libertà di fornicare e in ogni possibile modo, come se si trattasse di un diritto di ciascuno. Bonificare l'ambiente significa anche chiudere i siti pornografici, mettere al bando i film pieni di scurrilità, torpiloquio, c.d. erotismo, e cominciare a delegittimare attori e soprattutto attrici assunte a modello per la gioventù proprio a causa della loro vita dissoluta. Una famosa tra queste attrici non ha forse detto ieri (CdS online) di aver abortito nove volte? E se vanta?
Z.
A seguito della sentenza della Corte Suprema degli USA che abolisce il diritto all’aborto, la PONTIFICIA ACCADEMIA PER LA VITA ha emesso un comunicato dal quale estrapolo alcune espressioni che mi fanno rabbrividire:
RispondiElimina- “È un tempo per la riflessione ragionata e il dialogo civile”.
- “Non è giusto che il problema venga accantonato senza un’adeguata considerazione complessiva”.
- “…è importante riaprire un dibattito non ideologico…”
Ma eccellenza mons. Paglia, le sembra questo il modo cristiano-cattolico di ragionare? Le ricordo che il quinto comandamento ci ordina di non uccidere, punto. Le ricordo che l’omicidio volontario è il primo dei quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio, punto. E lei si permette di proporre un dialogo civile, di considerare il problema in modo complessivo, di riaprire un dibattito? Per fortuna il dibattito lo ha chiuso la Corte Suprema degli Stati Uniti d’America. Invece per la Pontificia Accademia per la vita il dibattito deve continuare. Ma, mi perdoni, lei si ritiene ancora cattolico?
AVVISO
RispondiEliminaLa fede e la religione non c'entrano nulla con la sentenza della corte suprema degli USA.
È bastata la ragione.
Giuliano Guzzo
RispondiElimina«Siamo in una società pluralista e tutto sembra debba esser oggetto di confronto. Perfino, a quanto pare, quel "non uccidere" che Dio infilò tra i Dieci comandamenti. Solo perché allora il mondo era diverso, ovvio. Diversamente anche l'Onnipotente avrebbe precisato:"Non uccidere, se il pluralismo te lo permette"».
Il mio pezzo di oggi su «La Verità», che trovate in edicola.
Gli agenti del demonio sono su tutte le furie e mi è toccato persino dover spiegare a qualcuno di loro che la sentenza significa solo che l'aborto resta una "libertà" [sic] non più garantita dalla Costituzione americana. (Ovvio che da cattolici speriamo che ciò abbia un seguito per ridurre, anche solo di un poco, l'interminabile genocidio abortista)
RispondiEliminaMa nonostante sia ancora troppo presto per cantar vittoria, quelli stanno dando in escandescenze senza sosta, più per reazione pavloviana (da "muta di cani rabbiosi") che per ordini di scuderia. Come sempre, a latrare di più sono i soggetti la cui vita non cambia per nulla di fronte a tale sentenza. Le loro anime sono completamente inquinate dalla diabolica mentalità moderna. Sanno che devono latrare, latrano, con latrati sempre più forti, e nulla cambia nel mondo in seguito ai loro latrati - salvo forse per quei facinorosi che ai latrati fanno seguire anche fatti attenzionabili dalle forze dell'ordine. La loro è una reazione religiosa (della religione anticristica), così come è reazione religiosa quella di noialtri cattolici di fronte a un tiramoccoli che lanciamo mentalmente giaculatorie riparatorie alla Beatissima Vergine e a Nostro Signore. Reazione religiosa significa avere talmente a cuore una "Entità Superiore" - nel loro caso quella che comanda abortismi, contraccezione, LGBTP* e tutto il resto delle novità della nostra epoca - da essere incapaci di non reagire. Ma mentre i cattolici si limitano a reagire con dibattiti o preghiere riparatorie...
Non ci resta che sperare che come tutte le americanate, venga importata anche qui.
Il limes americano della civiltà in Occidente
RispondiEliminaC'è un aspetto implicitamente riconosciuto nella sentenza della Corte Suprema sul "diritto di aborto": se le costituzioni degli Stati fossero derivate normativamente (à la Kelsen) dalla Costituzione federale, come generalmente si afferma nella dottrina costituzionale europea (in Germania e in Austria e con minor forza in Svizzera; il caso spagnolo è interessante perché la costituzione si auto-limita riconoscendo i diritti storici delle comunità), il principio del non-diritto ad abortire si imporrebbe a ogni Stato. Ma così non è: ogni Stato potrà proibire o liberalizzare l'embrionicidio. Evidentemente negli USA sopravvive in maniera latente, nonostante la Guerra civile e il New Deal, il principio confederale o della sovranità divisa. Si configura così una geografia di Stati abortisti e di Stati pro-life i cui confini (quasi bellici) sono tutt'altro che irrilevanti per la politica e la cultura occidentale. Dovremo tenerne conto anche in Europa.
Andrea Sandri
La Meloni ancora non pervenuta. Probabilmente sta pesando le parole per non scontentare nessuno.
RispondiEliminaTemo fortemente che la sentenza venga fra poco vanificata. L'élite mondialista è onnipotente, e la massa è ovunque completamente liberalmarxistizzata. Elite e massa sono al servizio di satana.
RispondiEliminaDi grazia, non riponete le vostre speranze in Giorgia!
Una cosa morta può andare con la corrente. Solo una cosa viva può andarvi contro.
RispondiElimina@Mic 11:45
RispondiEliminaLa Meloni è pervenuta poco fa, in modo rassicurante per gli abortisti:
"Da quello che abbiamo appreso la decisione della Corte suprema americana dice che la Costituzione Usa non riconosce un diritto all’aborto e per questo rimette ai singoli Stati americani e ai loro parlamenti il compito di regolamentare l’aborto. Saranno i rappresentanti eletti dal popolo, come dice la sentenza della Corte, a decidere». Secondo la leader di Fdi questo «è un quadro lontano anni luce da quello italiano, nel quale l’interruzione di gravidanza è consentita non in forza di una sentenza ma di una legge votata dal Parlamento. E che consente l’Ivg a determinate condizioni ed entro un numero di settimane. Scenario molto diverso da quello Usa, nel quale si discute addirittura di aborto al nono mese o a nascita parziale"
Quando sento parlare della necessità di una destra "moderna, aperta, laica, liberale, al passo coi tempi", mi chiedo il perché di tante parole quando ne esiste una bellissima, che le riassume tutte: zerbino.
RispondiEliminaCit. Giuliano Guzzo
Non esiste alcun DIRITTO all'aborto perché uccidere un altro essere umano è un DELITTO.
RispondiEliminaQuestione di ragione, buon senso.
Lo sosteneva Pasolini e persino il laicista torinese Norberto Bobbio, leggete:
"Una volta avvenuto il concepimento il diritto del concepito può essere soddisfatto solo lasciandolo nascere".
Nella stessa intervista, dichiarava: «Mi stupisco che i laici lascino ai credenti il privilegio e l’onore di affermare che non si deve uccidere». (Corriere della Sera, 8 maggio 1981)
Come ben sosteneva Thibon, oggi dobbiamo lottare per la NATURA, al fine di salvare il minimo di salute terrena necessaria all’innesto del soprannaturale.
I pro-aborto dopo la decisione della Corte Suprema stanno completamente in corto circuito.
RispondiEliminaTempo fa alcune “donne” dissero: «Ci chiamano assassine, snaturate, insensibili, egoisti, nessuno deve permetterci di giudicare cosa facciamo sul nostro corpo, nessuno deve controllare i corpi delle donne!».
Nessuno deve controllare i loro corpi..
Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa tutto il mondo pro-aborto sull’obbligo vaccinale?
Sonia Sacripanti su Fb
DE VENTRE matris meæ vocávit me Dóminus nómine meo: et pósuit os meum ut gládium acútum: sub teguménto manus suæ protéxit me, et pósuit me quasi sagittam eléctam. Bonum est confitéri Dómino: et psállere nómini tuo, Altíssime.
RispondiElimina℣. Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto.
℟. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, et in sǽcula sæculórum. ℟. Amen.
℣. Glory be to the Father, and to the Son, and to the Holy Ghost.
℟. As it was in the beginning, is now, and ever shall be, world without end. ℟. Amen.
PRIUSQUAM TE formárem in útero, novi te: et ántequam exíres de ventre, sanctificávi te. ℣. Misit Dóminus manum suam, et tétigit os meum, et dixit mihi. ALLELÚIA, allelúia. ℣. Tu, puer, prophéta Altíssimi vocáberis: præíbis ante Dóminum paráre vias ejus. Allelúia.
(Introito, Graduale, e Alleluia per la Natività di Giovanni Battista)
Consiglio a tutti visionsare attentamente questo convegno con la speciale introduzione di Mos. Viganò. https://www.youtube.com/watch?v=G4--atODpnc offre una risposta a 360° delle problematiche attuali. Buona visione.Alessandro da Roma.
RispondiEliminaSì, l'hanno detto anche ai tg ...e il " cattolico " Biden ha esortato quelle che sono per l'aborto a recarsi nelle contee dove invece l'aborto è ancora valido!!! Incredibile il satana!
RispondiEliminaintanto dilaga l'abominio nella Chiesa e nei sacramenti....
RispondiEliminahttps://youtu.be/ia1odt0lVEs
Bologna: prime nozze omosex in chiesa! Celebrate da Don Gabriele Davalli,
Con l' autorizzazione del Presidente dei Vescovi Italiani "ZUPPI"
intanto dilaga l'abominio nella Chiesa e nei sacramenti....
RispondiEliminahttps://youtu.be/ia1odt0lVEs
Bologna: prime nozze omosex in chiesa! Celebrate da Don Gabriele Davalli,
Con l' autorizzazione del Presidente dei Vescovi Italiani "ZUPPI"
Tre precisazioni sulla propaganda dell'establishment.
RispondiEliminaLa Dobbs v. Jackson Women's Health Organization non annulla - come invece si ripete - il "diritto di aborto", perché negli USA non è mai esistito un diritto soggettivo ad abortire:
- la Roe v. Wade non riconosceva un "diritto di abortire" limitandosi a sancire ipocritamente l'impunibilità della donna come riflesso della sua privacy. Scopo del movimento pro-choice (di Obama come di Biden) è stato infatti in questi anni proprio il riconoscimento di un diritto soggettivo con il connesso divieto di obiezione di coscienza.
- Dobbs v. Jackson Women's Health Organization si limita a stabilire che non si può dedurre dalla Costituzione degli Stati Uniti una norma universalmente vincolante Stati federati e individui sulla "libertà di abortire", non potendo annullare un diritto che non esiste né in natura né nell'ordinamento positivo.
- Il limite costituzionale aggirato da Roe v. Wade è riportato in piena luce da Dobbs v. Jackson Women's Health Organization con sapienza giuridica e morale.
Il "diritto di abortire" esiste soltanto nell'ideologia abortista.
Se in Italia ci fosse un giudice costituzionale capace di sistematica giuridica e finalmente emancipato da un'ideologia mortifera si potrebbe arrivare a conclusioni analoghe in merito alla l. 194.
Andrea Sandri
Abortendo abortendo lamerica arrivera' a zero popolazione.
RispondiEliminaSenza le “posizioni aprioristiche” non si può difendere la vita
RispondiEliminadi Corrado Gnerre
Monsignor Paglia, invitato ad esprimersi sulla sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti, ha deciso di commentare in questo modo sulle pagine di Avvenire: “(è tempo di) sviluppare scelte politiche che promuovano condizioni di esistenza a favore della vita senza cadere in posizioni ideologiche aprioristiche»
Soffermiamoci sul riferimento alle posizioni ideologiche aprioristiche.
Se tali posizioni fanno riferimento a tutto quel mondo che ritiene l’aborto un diritto, rifiutandosi di prendere in considerazione le nuove conoscenze mediche che sempre più fanno capire come il nascituro sia un essere umano a tutti gli effetti, allora è giusto dire in tal senso. Ma se le parole di monsignor Paglia fanno riferimento al fatto che queste posizioni andrebbero accantonate da una parte e dell’altra, allora ci sarebbero seri problemi.
La questione dell’aborto deve infatti fondarsi sul riconoscimento dell’inalienabilità del diritto alla vita sempre e comunque.
Proprio la mancanza di essere fermi su questo punto ha fatto sì che la situazione divenisse sempre più confusa.
D’altronde non riconoscere l’inalienabilità del diritto alla vita dal concepimento fino alla morte naturale, porta inevitabilmente al suo contrario, cioè a trasformare in diritto, altrettanto inalienabile, l’aborto, l’eutanasia o qualsiasi altra scelta di autodeterminazione individuale.
Senza principi aprioristici non si vive, altrimenti saranno sempre e comunque la prassi, le situazioni individuali o quant’altro a divenire criterio di giudizio di tutto.
Bergoglio non ha speso una parola per la sentenza della Corte Suprema americana contro l'aborto. C'è un silenzio tombale dietro le mura del Vaticano. Ieri non è stata solamente una enorme vittoria per la vita ma è stata al tempo stesso una enorme sconfitta del Vaticano II. Fu il Vaticano II ad aprire la strada all'avanzata del liberalismo in Italia e in Europa. Ieri potrebbe essere stato il giorno che segna l'inizio della fine dell'apostasia massonica che affligge la Chiesa da più di 60 ann.
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RispondiEliminaMic ha ragione, sulla Meloni: la sua dichiarazione a ben vedere non dice nulla, sembra fatta per prender tempo.
Implicitamente, sembra approvare la legislazione abortista esistente da noi, ma solo implicitamente.
Certo, è po' poco, per usare un eufemismo. Moralmente, grave. Meloni ha una figlia, pur essendo in unione civile, quindi a favore dell'aborto non può essere.
(Ipotesi: credo che per la maggioranza delle donne che sostengono il diritto di abortire la questione sia proprio quella del "diritto", diritto a scegliere, come erroneamente dicono (non ci può essere un diritto a scegliere di violare la legge naturale abortendo volontariamente il proprio bambino). Pur non approvando in molte il fatto dell'aborto, non rinunciano al "diritto di scegliere", per quanto abnorme sia come diritto che non può essere un diritto.
Se quest'ipotesi fosse giusta, potrebbe spiegare molti atteggiamenti: ciò che conta è la libertà di scegliere, la "scelta", anche se falsa, apparente).
Z.
Pasolini non era credente. Era di certo affascinato da Cristo, ma non credeva in Dio, era marxista. Ma un marxista sui generis, troppo intelligente per sposare "l'ottimismo progressista" e infatti da persona acuta qual era capì la pericolosa fuffa del Sessantotto.
RispondiEliminaSull'aborto espresse la sua contrarietà. Lo considerava omicidio (opinione condivisa da un altro gigante del pensiero non cristiano, il Mahatma Gandhi), ma tralasciando altre sue considerazioni in cui ne parlava come dello sdoganamento della più estrema società dei consumi (anche qui ci aveva preso) ad un certo punto scrive: "Nei sogni, e nel comportamento quotidiano – cosa comune a tutti gl’uomini – io vivo la mia vita prenatale, la mia felice immersione nelle acque materne: so che là io ero esistente".
Questo taglia la testa al toro per me. Tenendo conto di un'altra cosa. Se sei esistente vai protetto. Sono i più deboli che vanno protetti. E nessuno è più debole di un bambino, totalmente in balia delle decisioni dei genitori. Secondo: senza figli ci si estingue.
Mi hanno appena scritto "ma come fa una persona di cultura a sostenere certe posizioni?"
Pasolini non era un uomo di cultura? Non aveva cultura Gandhi? Sicuramente più di Emma Bonino. Che da viva non vale l'unghia di costoro morti.
RispondiEliminaPasolini aveva mantenuto il significato di certi valori fondamentali,
nonostante fosse afflitto in modo morboso dal ben noto vizio.