Venerdì della II Settimana dopo Pentecoste.
La festa del Sacro Cuore di Gesù
La festa del Sacro Cuore di Gesù
Oggi la Chiesa ci propone di onorare con un culto speciale il Cuore sacratissimo di Gesù di cui il sacramento ci ha già rivelato l'immensa tenerezza. E per stimolarci ad onorare quel Cuore divino con maggior rispetto e devozione, Pio XI ha elevato questa festa al rito di doppio di prima classe e messo la sua Ottava alla pari di quelle di Natale e dell'Ascensione [1]. Il culto del Sacro Cuore - scriveva egli ancora Cardinale - è la quintessenza stessa del cristianesimo, il compendio e il sommario di tutta la religione. Il cristianesimo, opera d'amore nel suo inizio, nei suoi progressi e nel suo compimento non potrebbe essere identificato assolutamente con nessuna altra devozione come con quella del Sacro Cuore [2].
Oggetto della devozione al Sacro Cuore.
L'oggetto della devozione al Sacro Cuore è lo stesso Cuore ardente d'amore per Dio e per gli uomini. Dall'Incarnazione infatti Nostro Signor Gesù Cristo è l'oggetto dell'adorazione e dell'amore di ogni creatura, non soltanto come Dio ma come Uomo-Dio. Essendo la divinità e l'umanità unite nell'unica persona del Verbo divino, Egli merita tanto come Uomo che come Dio tutti gli omaggi del nostro culto; e come in Dio tutte le perfezioni sono adorabili, così pure in Cristo tutto è adorabile: il suo corpo, il suo sangue, le sue piaghe, il suo cuore, e per questo la Chiesa ha voluto offrire alla nostra adorazione questi oggetti sacri.
Il cuore di carne dell'Uomo-Dio.
In questo giorno essa ci mostra soprattutto il Cuore del Salvatore e ci chiede di onorarlo sia che lo consideriamo in se stesso sia che lo consideriamo come il simbolo vivente della sua carità.
In se stesso, questo Cuore di Gesù, per quanto sia solo un poco di carne, è già degno del nostro culto. Nella vita naturale del corpo umano, non è forse il cuore l'organo più nobile e più necessario, quello che distribuisce a tutte le membra il sangue che vivifica, che nutre, che rigenera e purifica? Adorare il Cuore di Gesù significa adorare per così dire, nel suo principio, nel suo fulcro, la vita di sacrificio e d'immolazione del nostro Salvatore. Significa adorare il prezioso recettacolo in cui le ultime gocce del sangue divino hanno atteso, per effondersi, che venisse a colpirlo la lancia di Longino. Quel cuore squarciato rimane per sempre come la testimonianza d'una vita che si è data interamente per la salvezza del mondo.
Nell'ordine morale, il cuore di carne occupa un posto altrettanto importante. Da sempre esso è considerato come la sede della vita affettiva dell'uomo, perché è l'organo che ne risente nella maniera più sensibile tutte le fluttuazioni. Le sue pulsazioni battono al ritmo dei nostri sentimenti, delle nostre emozioni, delle nostre passioni. Il linguaggio ha consacrato questo modo di vedere: è il cuore che ama, che compatisce, che soffre, si sacrifica e si dona. E come la bassezza di cuore genera tutti i vizi, così pure il cuore nobile ed elevato è la sorgente da cui s'irradiano insieme con l'amore tutte le virtù. Gesù, vero uomo, ha parlato così di se stesso. Ha offerto il suo cuore umano alla nostra contemplazione, mostrandolo circondato di fiamme ardenti e dicendo: "Ecco quel Cuore che tanto ha amato gli uomini", che lo ha portato verso tutte le sofferenze e le miserie dell'umanità, che ha avuto pietà dell'immensa moltitudine delle anime, e che Gli ha ispirato non solo di moltiplicare i miracoli, ma di istituire la Santissima Eucaristia, di fondare la Chiesa, di soffrire e di morire per riscattarci.
Se il cuore è per noi il centro in cui sono raccolte e il focolaio da cui s'irradiano le doti e le virtù, se sappiamo rendere omaggio al cuore delle persone particolarmente benefiche, quanto più non dobbiamo onorare il Cuore di Gesù come l'abisso, il santuario, il tabernacolo di tutte le virtù? Gli Inni dell'Ufficio e le Litanie le descrivono in numerose invocazioni che noi ripeteremo e mediteremo in questi giorni. E onde persuaderci ancor più dell'importanza e dell'utilità della devozione al Sacro Cuore, concludiamo ascoltando quanto scrive un certosino di Treviri morto nel 1461. Le sue parole saranno per noi un'indicazione di quello che dobbiamo fare per entrare nelle intenzioni della Chiesa che sono quelle stesse del suo celeste Sposo: "Se volete completamente e facilmente purificarvi dei vostri peccati, liberarvi delle vostre passioni e arricchirvi di tutti i beni… mettetevi alla scuola dell'eterna carità. Riponete, immergete spesso in ispirito... tutto il vostro cuore e la vostra mente nel Cuore dolcissimo di Nostro Signor Gesù Cristo in croce. Quel Cuore è pieno d'amore... Mediante lui noi abbiamo accesso al Padre nell'unità di spirito; egli abbraccia d'un immenso amore tutti gli eletti... In quel Cuore dolcissimo si trova ogni sorta di virtù, la fonte della vita, la consolazione perfetta, la vera luce che illumina ogni uomo, ma soprattutto chi ha fatto devotamente ricorso a Lui in ogni afflizione e necessità. Tutto il bene che si può desiderare lo si attinge abbondante in lui; ogni salvezza ed ogni grazia ci vengono da quel Cuore dolcissimo, e non da altrove. Esso è il focolare dell'amore divino che brucia sempre del fuoco dello Spirito Santo, che purifica, consuma e trasforma in sé tutti coloro che Gli sono uniti e che desiderano attaccarsi a Lui. Ora come ogni bene ci viene da questo Cuore dolcissimo di Gesù, così pure tutto dovete riferirvi... tutto restituirgli senza nulla attribuire a voi... In quello stesso Cuore confesserete i vostri peccati, domanderete perdono e grazia, loderete e ringrazierete... Per questo bacerete spesso con riconoscenza quel Cuore piissimo di Gesù inseparabilmente unito al Cuore divino, dove sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza di Dio, un'immagine, voglio dire, sia di quel Cuore, sia del Crocifisso. Aspirerete senza posa a contemplarlo faccia a faccia confidandogli le vostre pene; attirerete così nel vostro cuore il suo spirito e il suo amore, le sue grazie e le sue virtù; a Lui ricorrerete nei beni e nei mali, in Lui avrete fiducia, a Lui vi attaccherete, in Lui abiterete, affinché, in cambio, si degni di porre la sua dimora nel vostro cuore; e qui infine dormirete dolcemente e riposerete nella pace. Poiché anche se i cuori di tutti i mortali vi abbandonassero, quel Cuore fedelissimo non vi ingannerà e non vi abbandonerà mai. E non trascurerete di onorare devotamente e di invocare anche la gloriosa Madre di Dio e dolcissima Vergine Maria, perché si degni di impetrarvi dal Cuore dolcissimo del suo Figliolo tutto quanto vi sarà necessario. In cambio, voi offrirete tutto al Cuore di Gesù attraverso le sue mani benedette" [3].
MESSA
EPISTOLA (Ef 3,8-19). - Fratelli: A me, il minimo dei santi, è stata concessa questa grazia di evangelizzare tra i Gentili le incomprensibili ricchezze di Cristo, e di illuminare tutti riguardo all'attuazione del mistero ascoso da secoli in Dio, il quale ha creato ogni cosa, affinché dai principati e dalle potestà sia conosciuta per mezzo della Chiesa la multiforme sapienza di Dio, secondo il disegno eterno che egli ha mandato ad effetto per mezzo di Cristo Gesù Signor nostro, in cui abbiamo la fiducia di poterci avvicinare con tutta confidenza a Dio per mezzo della fede in lui. Quindi vi chiedo di non perdervi d'animo a motivo delle tribolazioni ch'io soffro per voi e che sono la vostra gloria. A questo fine piego le mie ginocchia dinanzi al Padre del Signor nostro Gesù Cristo, da cui ogni famiglia e nei cieli e sulla terra prende nome, perché vi conceda, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere mediante lo Spirito di lui potentemente corroborati nell'uomo inferiore, in modo che Cristo abiti per la fede nei vostri cuori, e voi, radicati nella fede, fondati nella carità, possiate, con tutti i santi, comprendere quale sia la larghezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, anzi possiate conoscere ciò che supera ogni scienza, la stessa carità di Cristo, in modo che siate ripieni di tutta la pienezza di Dio.Il "Mistero di Cristo".
È giusto ricordare questa pagina luminosa in cui san Paolo ci svela in termini sublimi l'amore infinito di Dio per la sua creatura. Da tutta l'eternità è stato concepito da Dio un disegno che è come la ragione, la spiegazione, il motivo della creazione, e tale disegno consiste nel chiamare tutta l'umanità a partecipare alla vita di Cristo. Dio ha tanto amato gli uomini che ha dato loro il suo Figliolo unigenito affinché per lui e in lui diventino a loro volta suoi figli per l'eternità. Cristo con i suoi tesori di sapienza e di scienza; Cristo nel quale sono benedette tutte le genti, nel quale gli uomini sono salvati e fatti simili a lui nell'unità del suo corpo mistico; Cristo che abita in noi e ci fa vivere mediante la fede e l'amore, ecco dunque il mistero appena intravisto dai Patriarchi e dai Profeti e che il Nuovo Testamento ci rivela con incomparabile chiarezza. Ma il mistero di Cristo non si completa veramente che in noi e con la nostra cooperazione. Tutte le ricchezze messe così generosamente da Dio a nostra disposizione e di cui Cristo è la fonte, la Chiesa, i sacramenti, l'Eucaristia, non hanno altro fine che la santificazione di ciascuna delle nostre anime individualmente. Per questo l'Apostolo innalza a Dio una preghiera insistente, chiedendogli che le sue intenzioni di misericordia e d'amore non vengano meno davanti alla nostra ostinazione e alla nostra ribellione e che non sia reso vano in noi lo sforzo compiuto sul Calvario. Solenne si fa la sua supplica perché regni completamente in noi quella vita interiore che ci è stata data nel battesimo, l'uomo nuovo, il cristiano, il figlio di Dio, e questo attraverso la fine dell'uomo vecchio, mediante una costante adesione a Dio, una reale comunione di vita che sottometta a lui tutta la nostra attività. Allora la carità crescerà sovrana in noi, e il piano di Dio pienamente realizzato si compirà per noi fino alla beatitudine eterna.
VANGELO (Gv 19,31-37). - In quel tempo: I Giudei, affinché non restassero in croce i corpi nel sabato (che era Parasceve ed era solenne quel sabato) chiesero a Pilato che fossero ad essi rotte le gambe e fossero tolti via. Andaron quindi i soldati e ruppero le gambe al primo e all'altro che eran con lui crocifissi; ma quando furono a Gesù, come videro che era già morto, non gli ruppero le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli aprì il costato; e subito ne uscì sangue ed acqua. E chi vide lo ha attestato; e la sua testimonianza è vera. Ed egli sa di dire il vero, affinché voi pure crediate. Certamente, questo è avvenuto, affinché s'adempisse la Scrittura: Non gli romperete alcun osso. E un'altra Scrittura dice pure: Volgeranno gli occhi a colui che han trafitto.
"Volgeranno gli occhi a colui che han trafitto"! Ascoltiamo questo testo misterioso con il commosso raccoglimento della nostra santa madre Chiesa. Osserviamo la via donde essa è uscita. È appunto dal Cuore dell'Uomo-Dio che è nata. Non poteva avere altra origine, poiché è l'opera per eccellenza del suo amore, ed è appunto per questa Sposa che egli ha fatto tutte le altre opere. Eva fu tratta dal fianco di Adamo in un modo figurativo; ma non ne doveva restare traccia, perché fosse chiaro che la donna era stata tratta dall'uomo solo per un sublime mistero, e non vi si vedesse per lei inferiorità di natura. Ma nel Signore era giusto che la gloriosa traccia di quella uscita rimanesse, perché è una realtà. Bisogna che la sua Sposa, fondandosi su tale origine, possa continuamente far ricorso al suo amore, e sia sempre aperto davanti a lei il cammino perché raggiunga con sicurezza e con prontezza il suo Cuore in ogni cosa.
___________________________[1] L'ottava del Sacro Cuore è stata recentemente soppressa. Vedi nota per la Festa del Corpus Domini, p. 53.
Nota di Chiesa e post-concilio
Nella bolla del 1264 la Solennità è descritta come memorialis sacramentum in cotidianis missarum sollemnior, festum sanctissimi Corporis Domini nostri Jesu Christi (..."festività del santissimo Corpo di nostro Signore Gesù Cristo) nella quale si afferma la divinità di Gesù e, in particolare, del Suo Corpo (indicato con l'iniziale maiuscola).
Il Messale del 1970 ribattezzò la Solennità col nome latino Sollemnitas Sanctissimi corporis et sanguinis Christi, mai utilizzato nel deposito della fede.
[2] Opere, II, p. 48.
[3] Cfr. Etudes, CXXVII, p. 605.
(da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 413-417)
Oggi è la Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, il quale, mite e umile di cuore, esaltato sulla croce, è divenuto fonte di vita e di amore, a cui tutti i popoli attingeranno.
RispondiEliminaSacro Cuore di Gesù, confido in Te!;
Dolce Cuore del mio Gesù, fa ch’io t’ami sempre più!;
O Gesù di amore acceso, non Ti avessi mai offeso!.
Queste sono alcune delle tante amorose e devote giaculatorie, che nei secoli sono state e sono pronunciate dai cattolici in onore del Sacro Cuore di Gesù, che nella loro semplice poesia, esprimono la riconoscenza per l’amore infinito di Gesù dato all’umanità e nello stesso tempo la volontà di ricambiare, delle tante anime infiammate e innamorate di Cristo.
Al Sacro Cuore di Gesù, la Chiesa Cattolica, rende un culto di “latria” (adorazione solo a Dio, Gesù Cristo, l’Eucaristia), intendendo così onorare:
I – il Cuore di Gesù Cristo, uno degli organi simboleggianti la sua umanità, che per l’intima unione con la Divinità, ha diritto all’adorazione;
II – l’amore del Salvatore per gli uomini, di cui è simbolo il Suo Cuore.
Questa devozione già praticata nell’antichità cristiana e nel Medioevo, si diffuse nel secolo XVII ad opera di S. Giovanni Eudes (1601-1680) e soprattutto di S. Margherita Maria Alacoque (1647-1690).
La festa del Sacro Cuore fu celebrata per la prima volta in Francia, probabilmente nel 1685.
Santa Margherita Maria Alacoque, suora francese, entrò il 20 giugno 1671 nel convento delle Visitandine di Paray-le-Monial (Saone-et-Loire), visse con grande semplicità e misticismo la sua esperienza di religiosa e morì il 17 ottobre 1690 ad appena 43 anni.
Si è diffusa la tendenza a far precedere alla dottrina la pastorale; si pensa che non possano più darsi precetti assoluti; che il dogma sia
RispondiEliminaanche frutto di interpretazione; che tutto nella Chiesa sia dentro la storia; che la rivelazione avvenga nel mondo e non nella Chiesa; che tra storia sacra e storia profana non ci sia più differenza; che la prassi contribuisca a fare la verità; che il Vangelo non abbia senso se non letto a partire da una situazione concreta; che la morale tradizionale della Chiesa circa la sessualità sia superata; che non si possa mai giudicare e quindi valutare alla luce della ragione e della fede nessuna situazione oggettiva di vita; che non si possa più parlare di anima; che la fede sia un’esperienza esistenziale; che possono essere ordinate preti anche le donne; che i vescovi e i parroci dovrebbero essere indicati dal basso; che la Chiesa docente debba imparare dalla Chiesa discente; che il centro della vita cristiana sia la misericordia senza la verità e la giustizia; che Dio in Cristo abbia già salvato tutti e che l’inferno è un mito come anche il peccato originale, i miracoli o la stessa creazione; che nessuno sappia bene quando sia veramente in peccato; che la distinzione tra peccato mortale e veniale sia un cavillo legalistico; che siccome tutto è storia anche Gesù ha progressivamente vissuto un processo di consapevolezza del suo essere Dio; che la Chiesa non abbia nessun titolo preferenziale quanto a possesso della verità; che i divorziati risposati possano accedere all’Eucarestia; che i cattolici possano approvare le leggi sull’aborto; che pretendere di influire sulle leggi dello Stato per motivi religiosi significhi trasformare la fede in ideologia; che la Chiesa non dice di no a niente ma si limiti ad accogliere e ad accompagnare; che i dogmi si evolvano; che la rivelazione avvenga nel progressivo sviluppo della coscienza; che la Chiesa ha delle relazioni tra uomo e Dio; che la Scrittura abbia il primato sulla tradizione la quale sarebbe una sua interpretazione sempre in corso; che la Chiesa debba aprirsi non solo a tutti ma anche a tutto, che i pastori non debbano insegnare ma ascoltare; che non debbano dare risposte ma fare domande; che il dubbio sia positivo per la fede perché ne stimola la vita, che la legge nuova abbia abolito la vecchia con il suo legalismo; che obbedire a Dio per dovere sia un tradimento del Vangelo; che la vera mensa
eucaristica non sia l’altare ma i poveri; che la secolarizzazione sia
positiva per la fede perché la libera dalla tentazione ideologica; che il pluralismo filosofico e teologico sia un bene per la Chiesa; che
possano darsi diverse legittime cristologie; che si debba promuovere un decentramento dottrinale; che la sinodalità e la conciliarità debbano trovare una configurazione istituzionale permanente accanto al primato di Pietro; che non si debba fare proseliti; che la missione non vada intesa come conversione degli altri ma come conversione di se stessi; che il mondo vada ascoltato e non giudicato; che la fedeltà dottrinale sia contraria alla misericordia; che l’interesse per la persona debba precedere l’interesse per il sacramento; che la Chiesa debba far proprio il linguaggio del mondo; che l’unità sia una forma di chiusura; che il con-venire sia più importante dei suoi contenuti; che si debba collaborare con tutti; che importante sia fare tratti di percorso
insieme indipendentemente dalle dottrine professate; che la dottrina non vada presentata tutta insieme; che le preoccupazioni di coerenza dottrinale soffochino lo slancio dello spirito e della carità.
È questo il pensare dei cattolici di oggi? Quanto tali argomenti sono diffusi? Questo pensare è conforme al deposito della fede? Da dove viene e dove va questo pensare?
(La nuova chiesa di Karl Rahner di Stefano Fontana)
Cuore di Gesù, fornace ardente di carità, abbi pietà di noi.
RispondiEliminaMaria di Gesù Deluil Martiny, Figlia del Cuore di Gesù, prega per noi.
Cor Jésu, pax et reconciliátio nostra, miserére nobis.
RispondiEliminaCor Jesus, sacratissimus, misere nobis
RispondiEliminaGrande risposta di mario Giordano oggi su La Verità ad una lettrice che deride i ROSARI per implorare il Signore a mandarci la PIOGGIA...La lettrice invita a guardare ISRAELE come ha fatto diventare il deserto in terreno coltivabile...e poi ricorda la scienza e Leonardo da Vinci il grande scienziato italiano...Ma Giordano insiste nel grande aiuto dei ROSARI per superare anche l'impossibile...grazie Mario per queste sottolineature che magari non fanno altri...
RispondiEliminaGesù, certamente, sta aspettando un nostro pentimento, anche piccolissimo, un piccolo accenno basterebbe. L'estate non aiuta l'interiorità, tutti fuori come balconi. Guardo nei passeggini i bambini...pochi, pochissimi quelli ben tenuti, per gli altri prego Gesù Bambino, il loro Angelo Custode e Santa Pupa romana, che è santa di invenzione per i casi estremi, disperati, una sorta di provvidenza per tutti i bambini che dalla culla son chiamati a combattere per poter vivere a lungo, sani. Bisognerebbe,pregando, meditando, osservando le opere d'Arte, mettere insieme un'essenziale:'Come allevare Gesù Bambino'. Occorre. E' necessario come il pane e più del pane. Mancano i modelli di Maria Santissima, di San Giuseppe. Questi giovani e non più giovani genitori, nulla sanno di Loro e tutto sanno dell'educazione all'aria aperta anglosassone. La ricerca dell'equilibrio mai. Equilibrio che è un dosaggio sapiente tra l'età e le caratteristiche del bambino, le ore della giornata e quindi dei pasti, del sonno e della veglia e la temperatura esterna e quella interna ... e come è necessario stare all'aria aperta è altrettanto necessario stare in casa nel quieto scoprire il proprio sapersi muovere ed il suono sempre più articolato della propria voce e della voce dei propri cari. Oggi spesso i bambini si addormentano per sfinimento... che non è il massimo e neanche il minimo, significa che il bambino è stato tenuto sopra le sue capacità, finché esaurito, crolla. L'ora del sonno va preparata dalla quiete e la preghiera ben introduce nel mondo sconosciuto nel quale si entra, bambini, adulti e vecchi, e del quale ben poco sappiamo.
RispondiEliminaGesù, certamente, sta aspettando un nostro pentimento, anche piccolissimo, un piccolo accenno basterebbe. L'estate non aiuta l'interiorità, tutti fuori come balconi. Guardo nei passeggini i bambini...pochi, pochissimi quelli ben tenuti, per gli altri prego Gesù Bambino, il loro Angelo Custode e Santa Pupa romana, che è santa di invenzione per i casi estremi, disperati, una sorta di provvidenza per tutti i bambini che dalla culla son chiamati a combattere per poter vivere a lungo, sani. Bisognerebbe,pregando, meditando, osservando le opere d'Arte, mettere insieme un'essenziale:'Come allevare Gesù Bambino'. Occorre. E' necessario come il pane e più del pane. Mancano i modelli di Maria Santissima, di San Giuseppe. Questi giovani e non più giovani genitori, nulla sanno di Loro e tutto sanno dell'educazione all'aria aperta anglosassone. La ricerca dell'equilibrio mai. Equilibrio che è un dosaggio sapiente tra l'età e le caratteristiche del bambino, le ore della giornata e quindi dei pasti, del sonno e della veglia e la temperatura esterna e quella interna ... e come è necessario stare all'aria aperta è altrettanto necessario stare in casa nel quieto scoprire il proprio sapersi muovere ed il suono sempre più articolato della propria voce e della voce dei propri cari. Oggi spesso i bambini si addormentano per sfinimento... che non è il massimo e neanche il minimo, significa che il bambino è stato tenuto sopra le sue capacità, finché esaurito, crolla. L'ora del sonno va preparata dalla quiete e la preghiera ben introduce nel mondo sconosciuto nel quale si entra, bambini, adulti e vecchi, e del quale ben poco sappiamo.
RispondiEliminaDolce Cuor del mio Gesù, fa ch'io t'ami sempre più!
RispondiEliminaRIMEDIARE AL PASSATO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Riparare i propri peccati.
RIMEDIARE AL PASSATO
Gesù ha il cuore di amico, di fratello, di padre.
Nell'Antico Testamento Dio si manifestava spesso agli uomini come il Dio della giustizia e del rigore; ciò era richiesto dalla rozzezza del suo popolo, che era l'ebreo, e dal pericolo dell'idolatria.
Il Nuovo Testamento invece ha la legge d'amore. Con la nascita del Redentore apparve nel mondo le benignità.
Gesù, volendo attrarre tutti al suo Cuore, trascorse la vita terrena beneficando e dando continuo saggio della sua infinita bontà; per questo i peccatori accorrevano a Lui senza timore.
Amò presentarsi al mondo come medico premuroso, come pastore buono, come amico, fratello e padre, disposto a perdonare non, sette volte, ma settanta volte sette. All'adultera, che a Lui fu presentata come degna di essere uccisa a sassate, diede generosamente il perdono, come lo diede alla Samaritana, a Maria di Magdala, a Zaccheo, al buon ladrone.
Usufruiamo anche noi della bontà del Cuore di Gesù, perché anche noi abbiamo peccato; nessuno dubiti del perdono.
Tutti siamo peccatori, quantunque non tutti allo stesso grado; ma chi più ha peccato, più in fretta e con fiducia si rifugi nel Cuore amabilissimo di Gesù. Se le anime peccatrici sono sanguinanti e rosse come cocciniglia, se confidano in Gesù, risanano e diventano bianche più che la neve.
Il ricordo dei peccati commessi suole essere un pensiero opprimente. Ad una certa età, quando diminuisce il bollore delle passioni, o dopo un periodo di crisi umiliante, l'anima, toccata dalla grazia di Dio, vede le gravi colpe in cui é caduta e naturalmente ne arrossisce; poi si domanda: Come mi trovo ora davanti a Dio?...
Se non si ricorre a Gesù, aprendo il cuore alla fiducia ed all'amore, prende il sopravvento il timore e lo scoraggiamento ed il demonio ne approfitta per deprimere l'anima, generando malinconia e pericolosa tristezza; il cuore depresso è come un uccella con le ali tarpate, incapace di spiccare il volo verso la cima delle virtù.
Il ricordo delle vergognose cadute e dei gravi dispiaceri arrecati a Gesù si deve utilizzare in bene, come si utilizza il concime per fecondare le piante e farle fruttare.
Venendo alla pratica, come si riesce in un affare di coscienza così importante? Si suggerisce la maniera più semplice ed efficace.
Quando si presenta alla mente il pensiero d'un passato peccaminoso:
1. - Si faccia un atto d'umiltà, riconoscendo la propria miseria. Appena l'anima si umilia, attira lo sguardo misericordioso di Gesù, il quale resiste ai superbi e dà la sua grazia agli umili. Presto il cuore comincia a rasserenarsi.
2. - Si apra l'animo alla fiducia, pensando alla bontà di Gesù, e si dica: Cuore di Gesù, confido in Te!
3. - Si emetta un atto d'amor di Dio, fervente, dicendo: Gesù mio, molto ti ho offeso; ma molto ora ti voglio amare! - L'atto di amore è un fuoco che brucia e distrugge i peccati.
Compiendo i sopraddetti tre atti, di umiltà, di fiducia e d'amore, l'anima avverte un misterioso sollievo, un'intima gioia e pace, che si può solo provare ma non esprimere.
... segue
RispondiEliminaData l'importanza dell'argomento, ai devoti del Sacro Cuore si fanno delle raccomandazioni.
1. - In un periodo qualsiasi dell'anno, scegliere un mese e dedicarlo tutto alla riparazione dei peccati commessi nella vita.
E' consigliabile fare questo almeno una volta nel corso della vita.
2. - È bene scegliere anche un giorno alla settimana, tenendolo stabile, e destinarlo alla riparazione delle proprie colpe.
3. - Chi avesse dato scandalo, o con la condotta o con i consigli o con eccitamenti al male, preghi sempre per le anime scandalizzate, affinché nessuna si danni; inoltre salvi più anime che può con l'apostolato della preghiera e della sofferenza.
Un ultimo suggerimento si dà a chi ha peccato e realmente vuole rimediare: compiere molti atti buoni, in opposizione agli atti cattivi.
Chi ha mancato contro la purezza, coltivi bene il giglio della bella virtù, mortificando i sensi e specialmente gli occhi ed il tatto; castighi il corpo con penitenze corporali.
Chi ha peccato contro la carità, portando odio, mormorando, imprecando, faccia del bene a chi gli ha fatto del male.
Chi ha trascurato la Messa nei giorni festivi, ascolti più Messe che può, anche nei giorni feriali.
Quando si compie un gran numero di simili atti buoni, non solo si ripara il male fatto, ma ci si rende più cari al Cuore di Gesù.
Fioretto. Fare la S. Comunione e possibilmente ascoltare la S. Messa in riparazione dei propri peccati e dei cattivi esempi dati.
Giaculatoria. Gesù, ti offro i miei peccati. Distruggili!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli)
Cor Jesu, flagrans amore nostri, inflamma cor nostrum amore tui.
RispondiEliminaSe dunque l’acquisto e l’accrescimento in noi del divino amore è il frutto che noi coglieremo da questo albero della vita piantato nel giardino di chiesa santa, voglio dire dalla divozione al santissimo Cuore di Gesù, risolviamoci di adoperarci per quanto ne sarà possibile a farne tesoro.
RispondiEliminaLa vera devozione al Sacro Cuore nasce da un rapporto intimo e profondo con Lui!
RispondiEliminaI libri di Léon Dehon sul S. Cuore di Gesù sono un tesoro.
RispondiEliminaEditions S. C. J. Clairefontaine
Diretta S. Messa Sacro Cuore di Gesù in rito tradizionale - Vocogno, Venerdì 24 Giugno 2022
RispondiEliminaradicatinellafede rnf
https://www.youtube.com/watch?v=z38hfWS1DxM
Per i fedeli che sono impossibilitati a spostarsi per raggiungere la chiesa per la S. Messa ecco la possibilità di seguirla in diretta streaming trasmessa dalla Chiesa di S. Caterina V. M. in Vocogno (VB).
Tu hai voluto che il tuo Unigénito, pendente dalla croce, fosse trafitto dalla lancia del soldato, cosí che quel cuore aperto, sacrario della divina clemenza, effondesse su di noi torrenti di misericordia e di grazia; e che esso, che mai ha cessato di ardere d’amore per noi, fosse pace per le ànime pie e aperto rifugio di salvezza per le ànime penitenti.
RispondiElimina(Dal Prefazio del Sacro Cuore di Gesù)