Cosa c'è da sapere sulle icone qui e, dal link nella didascalia dell'immagine, la meditazione sull'icona della Trinità di Rublev.
La Trinità di Rublev torna a casa nel mezzo della guerra
di Vladimir Rozanskij
Meditazione sull'icona della Trinità di Rublev |
L’icona era stata dipinta nella prima metà del ‘400 da Rublev, monaco e discepolo di Sergij, proprio per la venerazione del grande monastero, in cui era apposta sopra l’ingresso. Rappresenta la scena riportata dal libro della Genesi dei tre pellegrini in visita ad Abramo alle Querce di Mamre, l’unico soggetto biblico che la Chiesa orientale ammette come rappresentazione della comunione trinitaria. Sull’importanza esclusiva di questa immagine proprio la Chiesa russa si è impegnata per secoli in grandi dibattiti, che nel concilio dei Cento Capitoli del 1552 consacrò l’icona come il simbolo più prezioso della fede ortodossa.
San Sergij è a sua volta il santo rifondatore della Russia cristiana dopo due secoli di invasione tartara, avendo ispirato la vittoria delle armate russe del principe Dmitrij di Mosca contro i mongoli sulle rive del Don, tanto da essere chiamato “Donskoj”. Le spoglie del santo riposano in una chiesa interna alla Lavra, e sono la meta principale dei pellegrinaggi russi nell’affermazione della vera fede insieme alla identità nazionale. La festa assume quindi un particolare significato simbolico nel contesto della guerra in Ucraina, in cui la Russia intende riaffermare i principi fondanti della propria storia.
Il patriarcato di Mosca ha tentato più volte di ottenere l’icona dalla Galleria, ma finora aveva sempre incontrato una posizione di totale rifiuto, per la delicatezza legata al trasporto e all’esposizione di un oggetto artistico tanto antico e fragile. Le sale delle icone rimanevano costantemente chiuse nei tempi sovietici, salvo che per qualche delegazione straniera, e ora sono diventate non solo un luogo di ammirazione dell’arte, ma anche di vera devozione, essendo le icone oggetti strettamente legati alla celebrazione della liturgia ortodossa. L’altra famosissima icona della Madonna di Vladimir è stata tolta dalla sala per essere collocata in un’apposita cappella nel cortile del museo, così che chiunque intenda contemplarla debba anche prosternarsi in atti di riconoscimento orante della sua dimensione ecclesiale.
Tutti i critici d’arte e i restauratori sono insorti contro la decisione del trasferimento, che potrebbe causare all’icona dei danni irreparabili. Il trasporto e l’esposizione in chiesa non
permettono infatti di mantenere il giusto regime di temperatura e umidità, indispensabili per la conservazione della “Trinità”. D’altronde l’icona era sempre rimasta nella Lavra fino al 1918, e fu salvata dalla distruzione grazie all’opera di uomini sapienti e capaci di sacrificio come il famoso teologo e sacerdote Pavel Florenskij, che scelse di rimanere nella Russia sovietica ottenendo anche il ruolo di sovrintendente alle Belle Arti, proprio per salvare la Lavra e i suoi tesori, per poi morire martire dopo la detenzione nel lager delle Solovki.
Il permesso è stato dato dal ministero della Cultura, sotto diretta ispirazione del presidente Putin, per riunire attorno alla sacra immagine il popolo impegnato nella grande guerra per ristabilire tutte le dimensioni della propria identità di popolo e di Chiesa. Anche ai tempi di Eltsyn si era parlato di restituire l’icona alla Chiesa, ma fu un prestigioso accademico, Valentin Janin, a convincere l’allora presidente a non metterla a rischio.
Quest’anno la richiesta era stata avanzata a giugno per la festa liturgica della Ss. Trinità, e di nuovo era stata respinta. Ora, dopo ulteriori appelli alla mobilitazione per sgominare gli avversari, nella guerra russa sono state arruolate anche le tre persone della Trinità divina, e l’arte e la scienza sono state piegate alle superiori necessità della Vittoria. [E perché escludere a priori un atto di fede e di devozione, che peraltro ha precedenti in Vaticano qui ? - ndr]
«In quest’epoca tremenda, un’epoca di follie commesse nel nome della gloria di Stati e nazioni o del bene universale, e in cui gli uomini non sembrano più uomini ma fremono come rami d’albero e sono come la pietra che frana e trascina con sé le altre pietre riempiendo fosse e burroni, in quest’epoca di terrore e di follia insensata, la bontà spicciola, granello radioattivo sbriciolato nella vita, non è scomparsa». (Vasilij Grossman)
RispondiEliminaLa risposta alla domanda finale tra parentesi quadre: perché AsiaNews è un sito dalle note posizioni anti-russe e anti-ortodosse.
RispondiEliminaAd ogni modo, terminata la celebrazione liturgica, l'icona è stata ricondotta alla Tretjakov, e - come volevasi dimostrare - a un'analisi è risultato che i danni causati dal trasferimento sono pari pressoché a zero...
Oratio
RispondiEliminaV. Dóminus vobíscum.
R. Et cum spíritu tuo.
Orémus.
Esto, Dómine, plebi tuæ sanctificátor et custos: ut, Apóstoli tui Iacóbi muníta præsídiis, et conversatióne tibi pláceat, et secúra mente desérviat.
Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.
R. Amen.
Colletta
V. Il Signore sia con voi.
R. E con il tuo spirito.
Preghiamo.
O Signore, santifica e custodisci il tuo popolo: sorretto dall'aiuto del tuo apostolo Giacomo ti piaccia per la santità della vita e ti serva in tranquillità di spirito.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.
Non illudiamoci. Il piano del Nuovo Ordine Mondiale verrà attuato. Quindi unico governo mondiale, unica religione, unica banca, unica moneta, forze di polizia globale, pensiero unico, microchip. E questo non è pessimismo ma realismo. Soprattutto è credere nei tempi che stiamo vivendo. Che è vero che termineranno con il trionfo del Cuore Immacolato di Maria e con la seconda venuta di Gesù Cristo, ma prima della vittoria (quindi della cacciata del falso profeta e dell'anticristo) ci sarà il periodo di passione e morte dove gli Eletti verranno testati, provati con il fuoco. Per essere degni di entrare nella Gerusalemme Celeste (Apocalisse di San Giovanni).
RispondiEliminaOra voglio fare un'ulteriore specifica. Qualsiasi tipo di opposizione al Nuovo Ordine Mondiale non fermerà l'attuazione di questo diabolico progetto. Che è stato preparato nei minimi dettagli da tempo. Tutto culminerà con l'insediamento a Roma del capo del Nuovo Ordine Mondiale. Che il Catechismo della Chiesa Cattolica al numero 675 chiama con il nome di "anticristo". Anche la Madonna a La Salette a tal proposito ha detto: "Roma perderà la fede e diventerà la sede dell'anticristo". Dunque che fare? Arrenderci? Soccombere? Certo che no. Ciascuno di noi in coscienza deve reagire, cercare di far aprire gli occhi a più persone possibili, non accettare qualsiasi tipo di compromesso con il mondo o false soluzioni umane date dai massoni e resistere fino alla fine conservando la fede.
Ora è il momento per noi di prepararci e metterci nelle condizioni di poter resistere. Infatti si dice: "Aiutati che il Ciel ti aiuta".
( cit. Samuel Colombo)
È esattamente quello che sostengo anch'io.
EliminaFeast of St. James, and St. Christopher
RispondiElimina25th July, 2022 A. D.
It would appear that the NWO is exactly what Russia is fighting against in Ukraine.
Therefore the high significance of the Icon's return to its home at the Monastery of St Sergius of Radonezh. "Enlisting" the Holy Trinity is quite a snarky comment by Asia News, and shows where they stand on matters of both Church and State. Asia News has Zero faith.
How appropriate that the comment should come to our attention on the Feast of the great Santo Santiago, who had a thing or two to say about wars for freedom.
Incidentally, a few interesting points, some already noted, about St. Sergius (+1392 A. D. and commemorated September 25 and July 5), who founded the famous Trinity St. Sergius Monastery at Sergiev Posad (Zagorsk) near Moscow (from which Monks spread out through all of Northern Russia), and is one of Russia's greatest national figures, and a saint in both East and West.
Further, Fatima is in the Russia mix too, considering Our Lady's call there for the Consecration of Russia. Rumor has it that President Putin raised the subject with the False Pope on his visit to Francis in 2013, only to be rebuffed by the same False Pope.
(That Francis is a False Pope and Antipope, is clear in view of his patent lack of preaching Jesus Christ--a sure sign of a false prophet as mentioned by Our Lord in yesterday's Gospel for the Seventh Sunday Post Pentecost--and in view of the intentional refusal of Pope Benedict to resign from the Petrine Munus, the Office or Charge or Petrine Mandate, but only to resign from the active ministry--he gave up the worldly power, but kept the spiritual power and authority.)
Of course the last thing Francis wants to see is the conversion of Russia--or anyone, for that matter--to the Catholic Faith. Because for Francis, the Catholic Faith is not the One True Faith. Pachamama may be, Masonry may be, the New One-World Religion of Man may be, but Catholicism is certainly not, not for Antipope Francis.
Please do not be fooled by the faux 'consecration' by the false Pope in the Spring. This clearly did not meet the Lady's request in all respects, which first of all is that the Consecration of Russia to the Immaculate Heart of Mary be performed by a valid Pope.
In Corde Christi,
C. P. Benischek
New York, New York
Scusate l'OT, ma sono giorni che sto a letto con la febbre alta per il covid.
RispondiEliminaQuesta notizia è un mio incubo o è verità?
https://www.ilgiornale.it/news/cronache/parroco-celebra-santa-messa-mare-2053842.html
Un materassino gonfiabile in mare usato come altare. Gente in costume con l'acqua fino alle cosce ad ascoltare il sacerdote
Torno a rigirarmi nel letto e ad avere incubi... Non ce la facciamo più. Se a questo personaggio non ritirano il colletto e non lo mandano a zappare la terra, non ci sarà mai modo di riappropriarsi di una sana Liturgia.
Un pensiero particolare per la tua pronta guarigione, Matteo!
RispondiEliminaPurtroppo la creatività, che è tra le caratteristiche del Novus Ordo, rende possibile certe assurdità anche se dovrebbe esserci un limite. Il problema però è la mancanza del senso della fede... e diventa sempre più evidente lo spartiacque tra i due Riti e sempre meno accettabile l'accanimento nei confronti dell'antico e la tolleranza di fronte a questa ed altre aberrazioni.
Grazie. Oggi va decisamente meglio. Sa mic cosa mi ha dato più fastidio? La nota della diocesi di Crotone. Leggetela. Vuole riaffermare l'importanza della forma, ma lo fa con giri di parole, quando sarebbero bastate due righe: nella nostra diocesi abusi liturgici di questo tipo non saranno più concessi.
EliminaSe dovessimo descrivere gli esiti (e, più o meno, pure le intenzioni) della riforma liturgica postconciliare potremmo dire questo: buttare via tutta la grande musica classica, le opere, i balletti classici e sostituire tutto ciò con canti tipo osteria numero uno, paraponzi ponzi po' e danze tipo il ballo del qua qua. Si capisce con tale esempio perché una siffatta riforma non ha futuro? Il pretazzo in mutande che dice messa col sedere in mare è il frutto naturale di un progetto liturgico degenerato fin dalle intenzioni. Non prendetevela col pretazzo balneare, lui non ha colpa. Si fanno porcherie peggiori in chiesa e coi prescritti paramenti. La colpa ce l'ha chi gli ha fatto il lavaggio liturgico del cervello. Quindi il novs ordo. Quindi Paolo VI. Quindi il concilio il quale non ha detto direttamente di fare simili porcherie, ma ha aperto una strada che vi porta.
RispondiEliminahttps://www.ilgiornale.it/news/cronache/parroco-celebra-santa-messa-mare-2053842.html
Newman: rimani dove sei
RispondiEliminaDio mi ha creato perché gli rendessi un particolare servizio; mi ha affidato un lavoro che non ha affidato ad altri. Non so come, ma sono necessario ai suoi fini, necessario nel mio posto come un Arcangelo nel suo. Non mi ha creato per nulla. Io farò il suo lavoro; sarò un angelo di pace, un predicatore di verità stando al mio posto, senza averne l'intenzione, se soltanto ne osservo i comandamenti e lo servo nella mia vocazione. Se sono ammalato, la mia malattia può servire a lui; se mi trovo in perplessità, la mia perplessità può servire a lui; se sono nel dolore, il mio dolore può servire a lui. Egli non fa nulla inutilmente; può prolungare la mia vita, può abbreviarla; sa quello che fa. Può togliermi gli amici, può gettarmi tra estranei, può farmi sentire desolato, può far sì che il mio spirito si abbatta, può tenermi celato il futuro, e tuttavia egli sa quello che fa. Degnati di attuare in me i tuoi alti progetti, qualunque essi siano; lavora in me e attraverso me. Non ti chiedo di vedere, non ti chiedo di sapere, ti chiedo semplicemente di essere messo all'opera. John Henry Newman 7 marzo 1848 Il testo è tratto da John Henry Newman - Meditazioni e preghiere (Jaca Book)
È ottimo il comunicato di Liberi in Veritate in vista delle prossime elezioni.
RispondiEliminaGiuliano Guzzo
RispondiEliminaRicapitoliamo. I principali quotidiani del Paese – Corriere, Repubblica e La Stampa - sono tutti di orientamento progressista. Gli scrittori più in vista - Saviano, Carofiglio, Murgia – pure; idem gli influencer e cantanti più seguiti: Fedez, Elodie, J-Ax, Emma Marrone, Mahmood. Non sembrano mancare anche i conduttori di quell’area - da Fabio Fazio a Giovanni Floris – e gli stessi comici – da Maurizio Crozza a Luciana Littizzetto – sono ben lontani da simpatie destrorse.
Eppure, il 25 settembre gli italiani sono chiamati alle urne e il pericolo, secondo alcuni (si è scomodato a scriverlo perfino il New York Times), sarebbe «il fascismo». Adesso il tentativo di non farsi indottrinare si chiama così.
RispondiEliminaQuesto scritto sulla Icona particolarmente venerata dai russi ha il tono dello scritto di propaganda.
La Russia è in guerra e non solo con l'Ucraina, lo si può capire.
Le Icone sono certamente belle, quando sono opera d'arte. Ma noi cattolici abbiamo la nostra arte sacra mi pare. Che magari non è monocorde come quella russa e, in parte, anche come quella bizantina (che ha comunque i sublimi mosaici).
Insomma, cerchiamo di rivalutare i tesori di casa nostra, che non sono secondi a nessuno. Le icone, con tutto il rispetto, lasciamole ai russi.
L'articolo ripropone il mito nazionale russo della vittoria sui mongoli che avrebbe liberato il Paese dagli stessi. Per la verità, i mongoli reagirono subito alla sconfitta e, se ben mi ricordo, bruciarono Mosca, che era al tempo in gran parte di legno. La sudditanza all'Orda d'Oro continuò ancora per qualche tempo, i russi pagavano regolarmente il tributo ai mongoli e ne erano ricompensati come servitori feudali tra i più fedeli. I nobili russi sposavano principesse mongole. L'Orda d'Oro entrò in crisi per le lotte interne e la Moscovia cominciò gradualmente ad emanciparsi, usando anche la corruzione nei confronti dei khan mongoli in lotta tra loro. Alla fine l'Orda d'Oro (nome del dominio mongolo: Tenda d'Oro) si dissolse.
Nella presente guerra, Putin è stato provocato da anni, la politica
americana di espansione della Nato ad Est è stata ed è folle e criminale, l'Ucraina viene mandata allo sbaraglio contro l'Orso Russo, notoriamente forte e sanguinario. Tutto vero, bisognerebbe cercare di chiudere questa guerra subito, anche se alle condizioni di Mosca o quasi, salvando la libertà di una Ucraina dichiarata neutrale.
Ma i russi a loro volta sbagliano quando negano il desiderio di libertà e indipendenza dell'Ucraina, che esiste e andrebbe riconosciuto nelle dovute forme e limiti. Essi la vogliono vedere sempre come la piccola Rus' di Kiev, scomparsa da sette secoli, sotto gli zoccoli dei cavalli dei mongoli.
La legittima difesa della Russia attuale non dovrebbe tramutarsi in un rinnovato imperialismo "moscovita" ma anche "nazional-bolscevico".
Z.
È tutto molto più semplice. Amo le icone e la mistica del loro simbolismo. E ho colto l'occasione dalla cronaca per proporre una vecchia meditazione...
EliminaPer ben comprendere l'anima nobilissima della Russia, le consiglio lo studio di un libro (fra tanti altri) eccellente:
EliminaJohn Strickland: The Making of Holy Russia. The Othodox Church and Russian Nationalism before the Revolution, Holy Trinity Publications, Jordanville, New York, 2013.
Per Matteo
RispondiEliminaEstratto dal comunicato della diocesi del sacerdote balneare
«La celebrazione eucaristica e, in generale, la celebrazione dei sacramenti possiede un suo linguaggio particolare, fatto di gesti e simboli che, da parte dei cristiani e particolarmente dei ministri ordinati, è giusto rispettare e valorizzare […]. “Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”: così ha promesso Gesù (Vangelo secondo Matteo, cap. 18). Certo, ogni luogo e ogni circostanza sono adatti per parlare di lui, per testimoniare la gioia di essere suoi discepoli e condividerla con chi incontriamo. Noi umani, però, siamo “esseri simbolici”: il corpo, l’abito, gli oggetti che usiamo sono veicoli di comunicazione. La Liturgia è il momento in cui s’impiegano i simboli semplici ma eloquenti elaborati in tanti secoli di vita delle comunità cristiane per rendere accessibile un’esperienza: l’incontro con Gesù Risorto e il “noi” ecclesiale. Ecco perché è richiesta per la celebrazione anche una certa forma. È evidente che curare soltanto la forma non assicura l’autenticità di un gesto liturgico. Tuttavia, non si tratta di una dimensione da trascurare»
Io rimango sconvolto. Ma dire che non si celebra in mutande non sarebbe bastato? Cioè, c'è bisogno di spiegare il perché la forma è sostanza? Se siamo al punto che c'è bisogno della prosopopea per correggere questo abuso, vuol dire che ahimè la stragrande maggioranza delle persone, che hanno visto quelle foto, non si è neppure indignata
Elimina
RispondiElimina"Per comprendere l'anima nobilissima della Russia etc"
Grazie del consiglio, cercherò di procurarmi il libro. Sulla storia russa e sulla rivoluzione russa ho comunque letto parecchio. A 16 anni fu il mio impatto con Dostojevski. Tra i moderni particolarmente cari mi sono Pasternak e Bulgakov, l'autore de 'La Guardia Bianca' e soprattutto de 'Il Maestro e Margherita'. Oltre a Solgenitzin ovviamente, nonostante la sua poca simpatia per il Cattolicesimo.
La Russia ha certamente un'anima "nobilissima", ma questa è solo una parte della sua anima. C'è poi la componente meno nobile o, se si vuole, sanguinaria e violenta, prevaricatrice: l'elemento nel quale Satana pesca in profondità. Letto "I demoni" di Dostojevski? Da un lato abbiamo la Russia patriarcale e ortodossa elevata a modello atemporale di perfezione nella prima parte del famoso romanzo 'Oblomov' di Ivan Gonciarov, dall'altro la satanica volontà di potenza dei Neciaev di turno, il protagonista de I Demoni, un fanatismo mistico e distruttore veramente unico (componente irrazionale, incontrollabile,riscontrabile anche presso i polacchi in forte misura). Non bisogna dimenticare che la violenza spietata dei bolscevichi, più ancora che della I gm, è figlia del clima di violenza rivoluzionaria a sfondo terroristico, viegente in Russia da quasi un secolo (circa 15.000 funzionari e poliziotti uccisi contro circa 30.000 rivoluzionari giustiziati o comunque ammazzati - cito a memoria). Anche questa violenza era tipicamente "russa".
Anche nella Russia c'è il dualismo presente in ognuno di noi e nei popoli, tra il bene e il male, la contraddizione che ci rende questa vita sempre difficile.
Eviterei idealizzazioni che presso alcuni tendono a scivolare in una piaggeria simile a quella dei filo-americani per principio. Questo non è ovviamente il caso di Mic. Ma l'esaltazione dell'icona come modello spirituale fatta con accenti nazionalistici russi (vedi articolo pubblicato) mi pare fuori luogo o comunque fuorviante.
Z.
RispondiEliminaSulle contraddizioni della visione del mondo russa,
un testo assai importante è quello scritto nel 1937 in russo quando era in esilio in Francia dal filosofo russo, nato vicino a Kiev, Nicola Berdiaev, fautore di una filosofia della persona e di una "esistenzialismo cristiano". Personalità speculativamente vulcanica e non sempre condivisibile, ma sempre originale, ha comunque scritto un libro sull'anima e l'idea russa, considerato fondamentale: "Le fonti e il significato del comunismo russo", tr. it. dal russo di Lucio Dal Santo, Coop Edit La Casa di Matriona, Milano, 1976.
Egli scorge le origini spirituali del bolscevismo nella tradizione russa, vede il bolscevismo come un'idea rovesciata dell'autocrazia e del messianesimo russi.
Particolarmente interessante mi sembra la sua analisi del "nichilismo" russo, visione apocalittica, attuantesi in un misticismo rivoluzionario distruttore e originantesi anche dalla crisi della religione ortodossa russa, sempre secondo la sua interpretazione (cap. II, Socialismo e nichilismo russo, pp. 54-79).
Secondo Berdiaev, il popolo russo "è massimalista" e tende sempre a soluzioni estreme.
"Il nichilismo russo ha negato Iddio, lo spirito, l'anima, le norme e i valori supremi. Nondimeno il nichilismo va considerato un fenomeno religioso. Essendo sorto dal terreno spirituale dell'ortodossia, esso poté manifestarsi solo in un'anima che aveva ricevuto una formazione ortodossa. Esso è in certo modo l'ascetismo ortodosso stravolto, una sorta di ascetismo privato della grazia. Alla base del nichilismo russo, inteso nella sua purezza e profondità, si ritrova la negazione del mondo ortodossa, la sensazione d'un mondo immerso nel male, il sentimento del peccato insito in ogni forma di ricchezza e di vita sontuosa, in ogni esuberanza creativa nel dominio dell'arte e del pensiero..." (op. cit., pp. 64-5).
Un componente gnostica, dunque, nell'Ortodossia, per colpa di una visione del mondo che non si fonda sulla metafisica aristotelico-tomistica, con il suo innato senso dell'equilibrio e la ricerca di una giusta razionalità?
Questo si ricaverebbe da Berdiaev, allargando il discorso.
Interessanti sicuramente sarebbero le eventuali repliche degli ammiratori dell'Ortodossia e paladini della "Santa Russia".
Z.
Il sacerdote, che era a Crotone con un gruppo di giovani per attività sulla legalità, ed ha celebrato la Messa in acqua su un materassino, ha violato la legalità, nel senso che ha violato un bel po' di norme liturgiche della Chiesa ma, ancor di più, i diritti di Dio. Bisogna, infatti, riconoscere e rispettare i «diritti di Dio».
RispondiEliminaLa cultura contemporanea, purtroppo, va inseguendo, in larga misura, il miraggio di un umanesimo senza Dio, e presume di affermare i diritti dell’uomo, dimenticando, anzi talora conculcando, i “diritti di Dio”.
Alla prova dei fatti, si è dimostrata cieca ogni ideologia che ha voluto porre l’uomo in alternativa a Dio, la creatura al Creatore. “Senza il Creatore la creatura svanisce” (ammonisce il Concilio Vaticano II in Gaudium et spes, n. 36).
Occorre riconoscere e rispettare i “diritti di Dio”. "Trascurando questi", diceva San Giovanni Paolo II, si rischia, oltretutto, di vanificare anche i diritti umani".
“Se manca il fondamento divino e la speranza della vita eterna la dignità umana viene lesa in maniera assai grave” (Gaudium et spes, n. 21).
"Consentitemi di gridarlo forte: 'È ora di tornare a Dio!'. A chi non ha ancora la gioia della fede, è chiesto il coraggio di cercarla con fiducia, perseveranza e disponibilità. A chi ha già la grazia di possederla, è domandato di apprezzarla come il tesoro più prezioso della sua esistenza, vivendola fino in fondo e testimoniandola con passione. Di fede, di fede autentica e profonda ha sete il nostro mondo, perché solo Dio può soddisfare appieno le aspirazioni del cuore umano. Bisogna tornare a Dio: riconoscere e rispettare i diritti di Dio! Chiediamo alla Vergine Santa questa rinnovata consapevolezza. La sua presenza ammonitrice e materna tante volte si è fatta sentire, anche nel nostro secolo: sembra quasi che ella voglia avvertirci dei pericoli che incombono sull’umanità. Alla forza oscura del male, Maria ci chiede di rispondere con le specifiche armi della preghiera, del digiuno, della carità: ci addita Cristo, ci porta a Cristo. Non deludiamo le attese del suo cuore di Madre" (Giovanni Paolo II)
@27 luglio 2022 08:26
RispondiEliminaOgni volta che si ledono i Diritti di Dio e' un oltraggio. Abbiamo visto di tutto ma onestamente ci mancava un prete in mutande e "fedeli"in bikini col popo' nell'acqua. Si puo' trattare Cristo Crocifisso e Sua Madre trafitta dal dolore come una burletta? E poi ammiriamo quelli che pregano 5 volte al giorno,e poi ammiriamo quelli che sanno ancora digiunare 40 giorni, e noi? Noi siamo i primi a dileggiare il nostro Dio?Piangiamo per questo giovane perche' hanno ben donde gli altri a ridere di noi!
Domanda:
Questo prete crede/credono alla transustanziazione?
RispondiElimina"Se manca il fondamento divino e la speranza della vita eterna la dignità umana viene lesa in maniera assai grave" (GS 21)
Manca il riferimento al Timor di Dio, non separabile dalla speranza della vita eterna, visto che a tale vita si accede solo attraverso il Giudizio individuale che subiamo subito dopo la morte.
La mancanza del "fondamento divino" lede non tanto la "dignità umana" quanto la nostra possibilità di salvezza. Al posto della salvezza il Concilio ha messo la "dignità umana" come valore fondamentale, il che non è cattolico. La salvezza sembra darla per scontata, il che non è.
La dignità umana è un valore importante ma secondario, non attiene al nostro essere, non ha significato ontologico; riguarda il nostro modo di essere, il nostro comportamento; la perdiamo quando facciamo il male e diventiamo oggetto di biasimo e di disprezzo.
T.
Davanti a Gesù, san Pietro, intento a pescare sulla barca, "si cinse la veste, perché era nudo, e si gettò in mare" (Gv. 21,7). Davanti a Cristo dunque, l'apostolo ritenne opportuno coprirsi, anche se doveva tuffarsi in mare per raggiungerlo. Davanti al Creatore che creò l'uomo nudo e che conosce la sua creatura fin nel più recondito del suo essere, l'apostolo ritenne opportuno, doveroso, giusto, necessario rivestirsi per non comparire ignudo davanti a Lui. E i preti modernisti di oggi non si vergognano di celebrare in mutande da mare il santissimo Sacrificio stesso, così come i "fedeli" non si vergognano di parteciparvi facendo un pediluvio ed un semicupio! La depravazione mentale dei modernisti non ha confini. Tale depravazione è certamente congenita all'ideologia modernistica stessa, ma è pure alimentata da una riforma liturgica debosciata che nutre tale depravazione e la diffonde. Ecco uno dei tanti motivi per i quali la riforma liturgica è inaccettabile: è depravata perché frutto di depravazione. Lo disse e riconobbe il suo stesso grande architetto (cfr. articolo di Bugnini su L'Osservatore Romano del 19 marzo 1965). Lo riconobbe il medesimo Paolo VI nelle confidenze al suo amico Jean Guitton. Perché "togliere dalla liturgia tutto ciò che vi è di troppo cattolico" significa produrre e generare una depravazione. Il novus ordo è depravato e deprava la mentalità di chi lo usa. Per questo motivo in questo monastero si celebra, nonostante abbisogni di restauro, il rito romano antico. Ben memori che, cinque secoli fa, il cattolicesimo inglese fu precipitato nell'eresia protestantica nel giro di pochi anni proprio attraverso una riforma liturgica debosciata.
RispondiEliminahttps://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2022/07/messa-con-materassino-la-procura-di.html?m=1
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