Si celebra oggi la Dedicazione del Santo Sepolcro.
La festa della dedicazione, o consacrazione, venne istituita dai Cavalieri Crociati il 15 luglio del 1149, dopo secoli di distruzioni e ricostruzioni.
La grande Basilica è oggi un insieme di tanti edifici costruiti nel tempo, uniti dal desiderio di rendere gloria a Dio in eterno.
Il Custode di Terra Santa, fra Francesco Patton, ofm, ha celebrato questa mattina la liturgia all’interno del Santo Sepolcro, ricordandoci la bellezza e importanza di questo luogo per tutti i cristiani. Di seguito alcune delle sue parole: «La nostra storia, che è parte costitutiva della nostra identità, ci ricorda anche che in questo luogo siamo all’origine della nostra missione. […] Impariamo da Paolo e Barnaba a testimoniare con franchezza in ogni ambiente il grande Mistero che qui si è compiuto, il Mistero della Risurrezione di Gesù, che è l’inizio di una nuova creazione e il fondamento solido della speranza cristiana».
Il Perdono del Carmine
RispondiEliminaIl Sommo Pontefice Leone XIII in data 16 maggio 1892 concesse all’Ordine Carmelitano, a beneficio di tutta la cristianità, l’insigne privilegio del perdono del Carmine, ossia l’indulgenza plenaria tante volte quante si visiterà – nei debiti modi – una chiesa dove è istituita la confraternita del Carmine per la festa della Madonna del Carmelo e si pregherà secondo l’intenzione del Sommo Pontefice.
«A perpetua memoria della cosa. Perché si accresca sempre più la devozione e la pietà dei fedeli verso la Beatissima Vergine del Carmelo, donde possono derivare per le loro anime frutti ubertosi e salutari, accondiscendendo benignamente alla pia richiesta del diletto figlio Luigi Maria Galli, supremo moderatore dell’ordine della beata Vergine Maria del Monte Carmelo, abbiamo stabilito di arricchire le chiese carmelitane di uno speciale privilegio.
Quindi, basandoci sulla onnipotente misericordia di Dio e sull’autorità dei suoi apostoli Pietro e Paolo, a tutti e singoli i fedeli di ambo i sessi veramente pentiti e nutriti della santa comunione, i quali visiteranno devotamente qualsiasi chiesa o pubblico oratorio tanto dei frati quanto delle monache, sia calzati che scalzi, di tutto l’Ordine Carmelitano, in qualunque luogo esistano, il giorno 16 luglio di ogni anno, giorno nel quale si celebra la festa della Madonna del Monte Carmelo, dai primi vespri alla caduta del sole di tale giorno, ed ivi innalzeranno a Dio pie preci per la concordia dei principi cristiani, per l’estirpazione delle eresie, per la conversione dei peccatori e per l’esaltazione della santa madre Chiesa, concediamo misericordiosamente nel Signore che ogni volta faranno questo, altrettante volte acquistino l’indulgenza e la remissione plenaria di tutti i loro peccati, che si possa anche applicare per modo di suffragio alle anime dei fedeli cristiani, che sono passate da questa vita in grazia di Dio, nonostante la nostra regola e della cancelleria apostolica di non concedere simili indulgenze e nonostante costituzioni e ordini apostolici o altre disposizioni contrarie.
La presente lettera ha valore per sempre. Inoltre disponiamo che le copie e gli esemplari della presente Lettera sia stampati che di mano di alcun notaio siano convalidati dal sigillo di persona costituita in autorità ecclesiastica e abbiano ugual fede della stessa Lettera quando siano esibiti.
Dato in San Pietro a Roma, con l’anello del Pescatore, il giorno 16 di maggio del 1892, quindicesimo del nostro Pontificato»
[Acta Leonis XIII, vol. XII, p. 128].
Condizioni attuali per ottenere l'indulgenza
RispondiEliminaSi concede l'indulgenza plenaria, lucrabile una sola volta all'anno, e applicabile per sè o per le anime dei defunti al fedele che presenta le seguenti condizioni:
Essere battezzato e non scomunicato;
Avere l'intenzione di ottenere l'indulgenza;
Conversione del cuore ed esclusione di qualsiasi affetto dal peccato, anche veniale;
Confessione sacramentale individuale;
Partecipare alla S. Messa e Comunione eucaristica;
Dal mezzogiorno del 15 a tutto il 16 luglio* visita di una chiesa o di un oratorio carmelitano e, durante la visita, rinnova la professione di fede, mediante la recita del Credo (per riaffermare la propria identità cristiana), recita del Padre nostro (per riaffermare la propria identità di figli di Dio, ricevuta nel battesimo); prega secondo l'intenzione del Papa (Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre o altra preghiera), per riaffermare la propria appartenenza alla Chiesa, il cui fondamento e centro visibile di unità è il Romano Pontefice.
*Con il consenso dell'Ordinario, il giorno della visita, con la recita del Padre nostro e del Credo, può essere trasferito dalla domenica precedente o successiva a questa data (incominciando in ogni caso dal mezzogiorno della vigilia) per facilitarne ai fedeli l'acquisto dell'indulgenza.
https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2020/07/il-perdono-del-carmine.html
C. (non) V.D. ha detto...
RispondiEliminaPer l'ennesima volta, Montini NON si è smentito.
Il "minimalismo", lo "stringere i cordoni" in materia di indulgenze è stata una costante del suo governo. Risultato? Le pratiche indulgenziate sono sparite dagli interessi dei fedeli medi. Il mettere in opposizione il farlo per se stessi ed il farlo per un defunto sembra proprio un voler seminare continue confusioni di idee. Spero proprio che il Buon Dio, la Madonna del Carmine,San Pietro, San Francesco e tutti i santi che hanno diffuso tali pratiche, si facciano, di fronte a tanto "minimalismo" due risate circa gli scrupoli dei poveretti in buona fede.
Preghiera alla MADONNA DEL CARMINE per le anime purganti
Vergine pietosissima del Carmine, voi che siete la gioia della Chiesa trionfante, l'aiuto della Chiesa militante, siete pure il conforto della Chiesa purgante.
Deh stendete dunque la vostra destra pietosa verso tante anime che penano nel fuoco del Purgatorio, e liberatele, facendo sì che presto siano ammesse alla visione beatificante del Cielo.
Ricordatevi, o Santa Vergine, di soccorrere specialmente quelle dei miei parenti e anche tutte quelle che sono più abbandonate e prive di suffragi.
Versate, o pietosissima Signora, in larga copia sopra le spose elette del Signore i meriti del Sangue prezioso di Gesù Cristo affinché restino esse refrigerate nel gaudio eterno.
E voi, Anime benedette che tanto potete presso Dio colle vostre preghiere, deh, intercedete per noi e liberateci da tutti i pericoli di anima e di corpo; proteggete le nostre famiglie, affinché a noi tutti sia concesso di essere ammessi alla eterna beatitudine.
Così sia.
"Due sono le verità evocate nel segno dello Scapolare: da una parte, la protezione continua della Vergine Santissima, non solo lungo il cammino della vita, ma anche nel momento del transito verso la pienezza della gloria eterna; dall'altra, la consapevolezza che la devozione verso di Lei non può limitarsi a preghiere ed ossequi in suo onore in alcune circostanze, ma deve costituire un «abito», cioè un indirizzo permanente della propria condotta cristiana, intessuta di preghiera e di vita interiore, mediante la frequente pratica dei Sacramenti ed il concreto esercizio delle opere di misericordia spirituale e corporale. In questo modo lo Scapolare diventa segno di «alleanza» e di comunione reciproca tra Maria e i fedeli: esso infatti traduce in maniera concreta la consegna che Gesù, sulla croce, fece a Giovanni, e in lui a tutti noi, della Madre sua, e l'affidamento dell'apostolo prediletto e di noi a Lei, costituita nostra Madre spirituale".
RispondiEliminaSan Giovanni Paolo II