Il 25 settembre si svolgeranno in Italia le elezioni politiche nazionali da cui uscirà il nuovo Parlamento, il quale a sua volta determinerà il nuovo Governo.
La Dottrina sociale della Chiesa, ovvero quel particolare insegnamento della Chiesa nell’ambito della teologia morale avente per oggetto la vita socio-politica dell’uomo, costituisce il quadro dottrinale entro cui e alla luce del quale si dovrebbe dare e il voto cattolico e l’azione politica dei cattolici eventualmente eletti in Parlamento.
La Dottrina sociale della Chiesa non è una mera elencazione di doveri o principi morali, è un corpus organico che disegna, a partire dal realismo metafisico classico-cristiano (la filosofia-teologia di san Tommaso d’Aquino ne è la sintesi e il vertice) e dalla Divina Rivelazione socialmente incarnatasi nella realtà storica della Cristianità (da Teodosio il Grande alla Rivoluzione francese, in particolare il medioevo latino definito da papa Leone XIII l’età in cui “la filosofia del Vangelo governava gli Stati; l’influenza della saggezza cristiana e la sua virtù divina compenetravano le leggi, le istituzioni, i costumi dei popoli, tutte le categorie e tutte le relazioni della società civile” enc. Immortale Dei), un quadro di comprensione del diritto e della politica, dell’economia e della vita sociale radicalmente altro da quello caratterizzante la modernità assiologica. Così la Dottrina sociale della Chiesa fu concepita e presentata da Leone XIII e dai Papi che, in continuità con lui, proseguirono lo sforzo magisteriale in ambito sociale.
In anni più vicini a noi il cattolicesimo politico, ormai sfibrato e sempre più distante dalla ratio della Dottrina sociale della Chiesa, fu richiamato dal Magistero ad un livello minimo di coerenza e questo livello minimo di coerenza prese il nome di “principi non negoziabili”. Erano gli anni di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
Questo estremo e minimale (si potrebbe anche dire minimalista) tentativo di rianimare il cattolicesimo politico vincolandolo al livello minimo tollerabile (sotto il quale l’azione politica diviene strumento di male comune e perciò radicalmente incompatibile con l’essere cristiani) meriterebbe una attenta analisi valutativa che però non può trovare spazio in questo breve articolo.
Mi limito a segnalare come i cosiddetti “principi non negoziabili” siano null’altro che la esplicitazione sintetica di ciò che il diritto naturale sancisce circa la vita umana, il coniugio e la famiglia, l’educazione della prole, etc. Si può cioè con verità affermare che la dottrina dei “principi non negoziabili” sia una sorta di bignami minimale di diritto naturale ad uso dei cattolici in politica.
Diviene allora necessario comprendere cosa sia il diritto naturale e quale ne sia il legame con la vita socio-politica.
Già raggiunta razionalmente dai classici (Platone, Aristotele, Sofocle, Cicerone, i giureconsulti romani quali Ulpiano e Paolo, Marco Aurelio, etc.), la verità di un ordine naturale di giustizia perenne e immutabile, tale per cui il giusto e l’ingiusto, il bene e il male, l’equo e l’iniquo, il pio e l’empio si diano rispetto ad un criterio oggettivo reale e non-convenzionale, è dal Cristianesimo confermata come divinamente rivelata.
Dio Creatore di una creazione logica perché creata per mezzo del Logos è il fondamento dogmatico del giusnaturalismo cristiano. La natura (dell’uomo) è essenza normativa perché partecipazione creaturale del Logos Divino, così che il bene sarà vivere secondo natura, il male vivere contro natura.
San Tommaso d’Aquino, il genio insuperato della filosofia-teologia cattolica, saprà formalizzare questa verità originaria del Cristianesimo nella dottrina della legge – eterna, divina positiva, naturale, umana positiva – dove chiaramente si dice che la lex naturalis è partecipazione nella creatura ragionevole (cioè nell’uomo) della lex aeterna e che dunque la legge umana positiva deve sempre essere conforme alla legge naturale pena l’essere ingiusta e dunque il non-essere-legge. Vi è nell’Aquinate tutta la dottrina cattolica circa la legge ingiusta (che non è dunque legge ma corruzione di legge) e il principio di legittimità (che è ben altro dalla legalità positiva) il cui fondamento è l’ordine naturale di giustizia impresso dal Creatore.
Se i “principi non negoziabili” sono un bignami minimale di diritto naturale, è doveroso chiedersi: è sufficiente che l’azione politica si dia in conformità ai “principi non negoziabili” perché possa dirsi giusta, legittima, conforme all’ordine naturale di giustizia?
Certamente ogni azione politica che si dia in contrasto con i “principi non negoziabili” è certissimamente ingiusta e illegittima. Tuttavia, è possibile non violare (o, persino, applicare in toto) i “principi non negoziabili” ma per le ragioni sbagliate e dunque restare politicamente nell’errore e dentro una ratio complessivamente illegittima.
Ad esempio, uno Stato potrà tutelare la vita dal concepimento condannando penalmente l’aborto perché “il numero è potenza”, ovvero per ragioni demografiche e non perché si riconosca la sacralità della vita umana innocente. Uno Stato potrà tutelare matrimonio e famiglia perché così vuole la maggioranza degli elettori. oppure perché è ciò che il sentimento popolare desidera. Uno Stato potrà riconoscere la libertà educativa non perché riconosca il dovere-diritto dei genitori a educare-istruire i figli ma piuttosto in applicazione dell’idea liberale di libertà.
Si dirà: meglio di niente! Certamente è meglio avere l’aborto condannato penalmente piuttosto che averlo legalizzato, è meglio avere il matrimonio riconosciuto e tutelato piuttosto che vederlo svuotato di significato, è meglio avere la libertà di educare i propri figli piuttosto che avere l’educazione di Stato. Certamente! Ma il problema del fondamento e della ratio resta.
Se l’aborto è condannato per ragioni demografiche, al mutare delle esigenze di numero lo Stato potrebbe legalizzarlo e persino imporlo, sempre per ragioni di demografia. Se famiglia e matrimonio sono tutelati perché ciò corrisponde al sentimento popolare, basta che muti detto sentimento e lo Stato provvederà ad adeguare la legge al nuovo sentire. Se la libertà educativa è intesa in senso liberale la medesima libertà riconosciuta a mamma e papà sarà riconosciuta alla comunità poliamorosa (rispetto ai figli promiscuamente generati e collettivamente cresciuti), alla coppia gay con “figlio” avuto da maternità surrogata, al Satanic Temple che offre i propri servigi scolastici per i bambini della scuola pubblica in alcuni Stati USA.
La questione è se esista o no un ordine naturale di giustizia immutabile e perenne vincolante per tutti (singole persone, famiglie, corpi sociali, Stati), è questa la questione fondamentale, la questione giusnaturalista.
La vera battaglia politica dei cattolici non si può, dunque, esaurire in modo puntiforme come mera conformità ai singoli punti espressi dai cosiddetti “principi non negoziabili” (vita, famiglia, libertà educativa, etc.), deve invece andare alla ratio stessa dei “principi non negoziabili” ovvero al diritto naturale come diritto non-positivo, perenne, inscritto dal Creatore, conoscibile razionalmente nel quadro del realismo metafisico-gnoseologico.
La vera battaglia dei cattolici deve essere il ristabilimento di una res publica e di un ordinamento giuridico che si riconoscano vincolati all’ordine naturale di giustizia. La vera battaglia dei cattolici non deve essere solo per singole leggi “giuste” ma per un ordinamento giuridico integralmente giusto ovvero integralmente conforme al diritto naturale ove la legge umana positiva sia intesa non come fonte del diritto ma piuttosto come attuatrice nelle diverse contingenze storico-politiche dell’unico diritto, del diritto naturale.
dott. don Samuele Cecotti - Fonte
Antonio Catalano
RispondiEliminaCome s’era capito già da un po’, molti orfani della sinistra che non c’è si rifugiano nel M5S, come se questo fosse l’ultima trincea, una sorta di fortezza Bastiani da presidiare contro gli attacchi del neoliberismo marcato Draghi. Come se finora questo movimento nato per frastornare e inoculare sfiducia nelle masse popolari non avesse a pieno condiviso l’esperienza di governo del Migliore, con tutte le sue nefandezze, a partire dalla terroristica gestione sanitaria con annessa criminalizzazione del dissenso, per completare con la sottomissione al dettato Nato di armamento e finanziamento del governo fantoccio Zelensky. Per non parlare del sostegno a quella transizione energetica tanto cara alle grandi lobby del capitale finanziario globalista. Ma agli orfani della sinistra che non c’è è sufficiente che questi arruffapopolo, al seguito del pluridecorato trasformista avvocato, agitino demagogicamente la bandiera del reddito di cittadinanza per sentirsi dalla parte giusta, facendo finta di non vedere come questi asserviti al potere vergognosamente utilizzino nel Meridione questo strumento per tenere vincolati elettoralmente e clientelarmente a sé milioni di percettori che avrebbero bisogno sì di sostegno economico ma dentro un progetto di riscatto sociale che prevede ben altre modalità e passaggi.
Se diamo uno sguardo al loro programma elettorale rimane più che evidente quale sia il loro campo di riferimento. Guardano lontano: al 2050. Con una cronologia che rispecchia pari pari le date indicate dai circoli globalisti e un linguaggio fuffa che è quello che ormai conosciamo da tempo grazie a quell’ideologia che ci viene rovesciata addosso continuamente dai rappresentanti liberisti euroatlantici: agrifood-tech, caregiver, cashback, citizien empowerment, cloud, fintech, energy recovery fund, next generation Eu, nutrinform battery, nutriscore, quantum computing, silver chousing, smart road, start up, under, web 3, whistlebowing, metaverso… Se ci soffermiamo un attimo sul tema della scuola vediamo che non hanno nulla da esprimere se non ancora fuffa: aumento degli stipendi, scuola dei mestieri, benessere a scuola, cioè più psicologi e pedagogisti per fornire un sostegno ai “nostri ragazzi e a tutta la comunità scolastica”. Però!
Nel M5S nulla che non appartenga al quadro di riferimento che ci ha consegnato a Draghi e ci lega mani e piedi ai poteri sovranazionali globalisti che negano qualsiasi possibilità di considerare il nostro interesse nazionale. Il loro orizzonte è tutto dentro i presupposti del Grand Reset, annunciato in quel di Davos nel 2020 da Klaus Schwab. I cui punti principali sono: a) transizione verso un’economia ecologica e declino delle strutture industriali moderne; b) graduale sostituzione della forza lavoro con i cyborg e implementazione dell’intelligenza artificiale avanzata su scala globale; c) controllo della coscienza pubblica – il "capitalismo della sorveglianza" – su scala globale (il cuore della “cancel culture”).
Ecco perché Conte rivendica l’appartenenza al campo progressista, che poi significa appartenenza al campo globalista. Ecco perché Conte mostra stupore per essere stati “ignorati” dal Pd: ma come apparteniamo alla stessa cordata, siamo dentro la stessa prospettiva? E non dimentichiamo la piena condivisione del M5S agli orizzonti del transumanesimo: il loro “diritto-civilismo” è lo stesso di una Cirinnà o di una Bonino, l’incubo peggiore per l’umanità.
Ma agli orfani della sinistra che non c’è tutto questo va bene, perché in fondo non hanno mai messo in discussione in modo radicale i presupposti del degrado politico, morale e antropologico in cui la “loro” sinistra è precipitata.
Bisogna pregare e sperare perché la Russia vinca la guerra in corso, che vede schierati due eserciti contrapposti: quello di Cristo Re e quello di Satana. Diversamente, tutte le mostruosità previste dal great reset si realizzeranno senza trovare nessuna resistenza. È inutile menare il can per l'aia, sperare in un atlantismo moderato e dignitoso, in questo o quel politico, che sono TUTTI venduti ai premiatori dello 'statista dell'anno'.
EliminaBeh, insomma, alla fine, le indicazioni quali sarebbero? Il Vangelo è ben più chiaro e comprensibile anche dai non addottorati!
RispondiEliminaNella giornata di silenzio elettorale, fopo le minacvhe di Ursula van der Leyen abbiamo La giornata del migrante e del rifugiato, propagandata dalle parrocchie. Il quadro è completo.
RispondiEliminaDomani saremo liberi. Saremo liberi di votare o anche di non votare. E chi decide di votare può votare per chi gli è più gradito. Oppure, più realisticamente. per chi gli è meno sgradito.
RispondiEliminaQuello che invece non saremo liberi di fare, è di decidere se continuare con la nostra subalternità all'America, alla Nato, alla Ue e ai cosiddetti mercati finanziari, cioè a quella plutocrazia anglo-talmudica che, come è accaduto con Draghi e anni prima con Monti, può commissariarci in qualsiasi momento. E imporci un altro banchiere.
Votare in un Paese privo di qualsasi sovranità, tanto politica, quanto economica, quanto militare, può avere un senso. Si sfrutta quel piccolo spazio di libertà decisionale che è concessa al popolo, perlomeno fino al prossimo golpe finanziario. Ma nessuno creda che vi sia qualcuno in politica che possa oggi tirarci fuori dalla gabbia mortale della sottomissione agli Usa e al grande capitale anglo-talmudico.
Viviamo in una pluto-democrazia, per giunta colonia statitutense dal 1945. Il nostro voto è quello dei colonizzati che devono scegliersi il vicerè. E allora scegliamoci pure il vicerè, se ci va bene così.
Martino Mora
Ma questo Mora, e voi che gli andate dietro, pensate veramente che l’Italia sarebbe messa meglio uscendo da UE, NATO e, magari, pure ONU?
EliminaNo, capisco l’idealismo, ma non siamo più ai tempi delle città-stato dell’antica Grecia.
Buone votazioni!
RispondiEliminaBuona colazione!
Attenzione alle porte automatiche!
RispondiElimina"E allora scegliamoci pure il vicerè..."
L'immagine mi sembra eccessiva. Il CD è stato demonizzato su tutta la stampa internazionale che conta, anche su suggerimento della Sinistra nostrana, sempre pronta ad appoggiarsi allo Straniero contro i connazionali (antico male italiano). In particolare, demonizzata Giorgia Meloni perché rappresenterebbe un ritorno del fascismo al potere se vincesse!! Difficile immaginare falsità più grandi. Meloni è stata tra coloro che più hanno difeso la Costituzione repubblicana contro la prassi dei "governi del Presidente" e contro le violazioni delle libertà individuali durante il Covid.
Il voto al CD viene presentato dai Media mondiali e dai politici politicamente corretti dell'Euro-America come un voto dato al Male Assoluto, un voto di rifiuto del sistema, che andrebbe punito subito.
Quindi, votiamo il CD, senza illuderci per carità, se vogliono tentare di ribellarci al "sistema". Se a questi che ci detestano e disprezzano vogliamo dargli un bello schiaffo in faccia.
Scegliamo dunque di ribellarci, di fargliela vedere. Certo, se il CD vincesse, cosa non scontata affatto, si scatenerebbe la canea internazionale contro. E che farebbero i nostri eroi? Resisterebbero?
Una cosa alla volta. Intanto che vincano, poi sarà tutta un'altra storia.
Il ruggito del topo? I topi mordendo possono trasmeettere infezioni letali.
Politicus
Blondet
RispondiEliminaULTIMO TRENO CONTRO LA CATASTROFE “Votate qualcuno che dica chiaramente un forte e secco NO alla guerra e NO all’invio delle armi in Ucraina” - (di Claudio Messora) Mai la terza guerra mondiale è stata così vicina. Interrompere l’invio delle armi in Ucraina è ormai questione di vita o di morte.
Non ci sarà nessuna terza guerra mondiale. Tutto continuerà come prima.
Elimina
RispondiEliminaIl CD appare quello più portato a proporre una soluzione negoziata della guerra, se vince le elezioni.
È inutile votare un "partitino" che si opponga alla guerra, il quale non sarebbe magari nemmeno capace di entrare in Parlamento, disperdendo così i voti.
Che tipo di negoziazioni porteranno avanti quelli di cdx?
EliminaIl cdx... il csx... se non è zuppa è pan bagnato. Sono tutti uguali! Teatro!
RispondiEliminaAl sistema importa unicamente un dato: l'affluenza alle urne. Il sistema teme l'astensione, ma può tranquillizzarsi: gli italiani stanno correndo in massa alla bersagliera verso le amate urne. Il sistema è salvo.
RispondiEliminaBuona votazione! Buona prima colazione!
Io e mio marito abbiamo già votato.
RispondiEliminaFabrizio Fabbri
RispondiEliminaSe penso alle enormi, strutturali, questioni etiche e sociali in gioco mi vien da dire che quelle di oggi sono le più importanti elezioni politiche della storia d'Italia!!!
E se penso alla incredibile, sconcertante quasi totale assenza di indicazioni della Chiesa (a parte il coraggioso vescovo Suetta), vedo anche la grandissima sparizione del cattolicesimo in questo frangente cruciale della nostra storia.
C'è chi vota e chi non vota in questo simulacro di elezione.
RispondiEliminaC'è chi pensa di essere ancora in una democrazia e chi ne annusa solo la fetenzia.
C'è chi ascolta gli intellettuali e l'informazione e chi li sa solo prostituzione.
C'è chi crede che un governo Meloni sarà meno brutto di quello attuale e chi non lo pensa.
C'è chi ritiene l'Ucraina una vittima e chi il sicario pagato dal suo losco mandante.
C'è chi attende una guerra nucleare e chi dice che non ci sarà.
C'è chi è certo che il nuovo ordine resetterà tutto e chi invece non pensa che sarà così.
C'è chi dice che la Russia fa parte della manfrina e chi la vede come l'ultimo baluardo.
C'è chi non si pensa diversamente che in questo sistema e chi lo vede già defunto.
C'è chi crede che il vaccino sia per il bene e chi lo pensa strumento del male.
C'è chi si è fatto vaccinare dicendosi ricattato e chi al ricatto non si è prestato.
C'è chi dice che Francesco è papa e chi dice che non lo è.
C'è chi si dice cristiano tradizionale, ma poi sposa il mondo in quasi tutti i suoi cliché.
Auguri !! Vi salvino la Meloni, il Patto Atlantico, il mercato, una puntura e il Vaticano.
C'è chi in un modo o nell'altro confida nell'uomo e in qualche sua empia soluzione.
Empia perchè non pia, cioè non rivolta all'ordine creato, ma a qualche disordine surrogato.
E c'è chi è convinto che la Provvidenza non sta su un altro pianeta, ma qui, SE mi affido.
Concordo.
EliminaProvvidenza Divina del Cuore di Gesù, provvedici Tu!
A chi ha già votato: buona prima colazione! Io invece mi preparo per raggiungere la famiglia di fratello per il pranzo: tortelli di zucca! Così rivedo la bimba - Arianna - mia nipote. Niente voto. Viva Cristo Re!
RispondiEliminaOggi il Corriere titola:"L'ITALIA DECIDE".
RispondiEliminaUn paese con il pareggio di bilancio elevato a rango costituzionale, decide;
Un paese con 113 basi straniere sul proprio territorio, decide;
Un paese con una moneta non sua e senza nemmeno una banca centrale pubblica, decide;
Un paese con svendita e alienazione ininterrotte, fino al recente ddl concorrenza, decide;
Un paese i cui mandriani sono investiti e battezzati altrove, decide;
Un paese infestato da consessi mostruosi, dal Bilderberg alla Fabian Society, che stabiliscono persino se piove o c'è siccità, decide;
Un paese dove i governi nascono o si disfano, con un imput esterno, decide;
Un paese con natalità sottozero, con un tessuto industriale in macerie, e con la morte economica che fa vittime tra le pmi ogni secondo che passa, decide;
Un paese che ha regalato ogni sovranità, economica, politica, energetica, militare ed totalmente e completamente dipendente da altri, decide;
Un paese, in cui ogni possibile embrione di reale democrazia, è abortito e ucciso in grembo, decide;
Un paese, il cui tragico destino è già pianificato in ogni dettaglio, che niente potrà minimamente modificare, decide;
Un paese il cui attuale presidente del consiglio, mandatario della finanza più immonda che sia mai esistita, viene premiato (con due corna) in un assemblea internazionale, che nulla ha a che fare con la struttura del paese e soprattutto con i suoi interessi, decide;
Se viaggi all'estero, o parli con i tanti turisti stranieri di passaggio, lo sanno tutti come siamo ridotti e quanto contiamo.
E ti chiedono perché, perché ci siamo lasciati ridurre a pezzi, non se lo spiegano.
Ma tutti conoscono la nostra situazione totalmente etero diretta.
Solo gli italiani non se né rendono minimamente conto.
Marco Palladino
Che noia che barba, che barba che noia!
EliminaÈ insopportabile questo costante stillicidio di geremiadi contro la nostra società dal calduccio dei propri salotti! Ma andate in Iran, andate in Russia, andate in Myanmar…avete rotto! Che parli coi turisti? Ma te coi turisti parli di politica? Ma vai a scopare il mare!
RispondiEliminaIn conclusione, per Marco Palladino, per chi bisognerebbe votare?
Non si capisce. A meno che il suo non sia l'ennesimo invito a disertare. Bisogna anche ricordare che la "sovranità limitata" oggi non è imposta solo al nostro Paese. Ne soffrono in parecchi. (113 basi straniere in Italia? dove ha trovato questa cifra? È vero comunque che la penisola è una base fondamentale per la strategia nato e usa).
Il voto al CD, un voto dato con la testa innanzitutto e senza coltivare chissà quali illusisoni, sarebbe un voto dato all'unica forza politica in questo momento capace di fare qualcosa contro la deriva dominante.
Nei giornali radio europei stamattina Domenica si potevano ascoltare flash di questo tipo: "Oggi gli italiani vanno a votare. Secondo i polls si profila la vittora dell'estrema destra, di una formazione le cui radici sono neo-fasciste [o fasciste], un grave setback per la democrazia...". IL tutto detto con tono sostenuto, quasi violento, da Patria in pericolo e chiamata alla armi...Bugie confezionate con l'usuale disinvoltura ed ignoranza dei fatti.
Avranno ragione i sondaggi, gli sciagurati opinion polls che ci ammorbano l'esistenza? Speriamo di sì, se vogliamo avere una chance anche piccola di salvare l'Italia dal baratro.
Z.
Francamente non saprei proprio ci votare. Di FdI mi fido tanto come niente, la Lega ha appoggiato Draghi, Alternativa per l’Italia non si presenta dalle mie parti e gli altri antisistema sono finti come il bue del presepe. Sono tentato dall’astensionismo.
RispondiEliminaUn partito che occupa ogni ganglio dello Stato, ogni corpo intermedio, che arruola addetti statali come suoi soldati, per fini di mero potere,
RispondiEliminava sradicato, estirpato.
E così anche i suoi accoliti, indiretti o che ne hanno fatto parte e che ora si presentano in altre vesti.
E' legittima difesa e non si può rimanere inerti.
Andrea Zhok
RispondiEliminaProbabilmente complice il cattivo tempo, arrivano conferme da sedi sparse in tutta Italia di un'altissima affluenza.
Finirà che a non andare a votare saranno solo gli antisistema "strategici".
Se è così, l'esito che si profila è un plebiscito a favore dei partiti di establishment.
(Naturalmente si può anche sperare che l'alta affluenza sia dovuta a molti "antisistema silenti" che ora si recano alle urne senza aver prima fatto dichiarazioni di sorta; ma il mio timore è che l'alta affluenza sia dovuta a queli scarsamente motivati, che col sole sarebbero andati fuori porta, mentre con la pioggia vanno a votare quello che gli ha detto ieri il tiggì.)
Ieri il tiggì non mi ha detto chi votare…adesso come faccio?
EliminaAndrea Zhok
RispondiEliminaHo cancellato il post precedente perché alcuni feedback dai seggi mi hanno fatto reinterpretare la situazione.
Il dato certo è un'affluenza inaspettata alle urne, molto al di sopra delle aspettative.
Chi si stia recando alle urne, invece, è un dato incerto.
Potrebbero essere i soliti fidelizzati dalla TV sull'usato sicuro (e questo è stato il mio primo pensiero).
Ma dalle voci che sto ricevendo potrebbe essere invece proprio la reazione che auspicavamo dei senza voce.
Se è così potremmo avere grosse sorprese.
“Fidelizzati dalla TV”…ve le sognate di notte?
EliminaAh beh, se Zhok riceve le voci dovrebbe andare proprio alla grande!
EliminaWishful thinking: affluenza molto al di sopra delle aspettative.
EliminaRealtà: affluenza assolutamente in linea con le scorse consultazioni (dati Ministero dell’Interno).
Affluenza alle 19 attorno al 51% contro il 58% delle scorse elezioni.
EliminaI “dati certi” e i “feedback dai seggi” sembra stiano facendo cilecca.
Che bello vedervi sclerare per per le elezioni!
RispondiEliminaMeno male che non contate niente, se no rischiavamo di trovarci l’equivalente cattolico dei mullah.
A proposito di M.Palladino: non solo l'Italia è ridotta a colonia USA. Ma gli errori si pagano, l'Europa si è suicidata a partire dal 1914.
RispondiEliminaPoi, bisogna iniziare a lamentarsi di meno e fare di più: perché il cattolico deve essere lievito.
E allora: si crei un circuito virtuoso antitetico a quello di Davos, si dia corpo a volontà e progettualita' che possano condurre ad una società cristiana, per quanto imperfetta in questo mondo e che si opponga alla deriva nichilista e lastricata di gnosticismo.
Si radunino le migliori eccellenze cattoliche e si fondi un programma, anche sulla scorta dell'Alleanza richiamata da mons. Viganò, che partendo dalla fede sappia coinvolgere entità e uomini in un corpus fedele a Cristo e teso a contrastare gli Illuminati di Davos.
Si crei un grande network mondiale di teologi, filosofi della Tradizione Cristiana, economisti, imprenditori affini. Si segua la scaltrezza del circuito davosiano, si cerchi di copiarne la forma ma ovviamente con programmi e contenuti diametralmente opposti, ispirati alla fede cristiana e ad una economia e politica fondate sul bene comune.
Non sembri utopia, non si abbia timore e ci si armi di coraggio, l'impresa sarà stimolante e fertile al di là di ogni aspettativa.
Se ci si continua, come negli ultimi 60 anni, a lamentare anche giustamente, ma si resta inerti, saremo giudicati per la nostra pavidità e la nostra indolenza.
Partite da un presupposto: questo voto non servirà a riscattarsi, né ad evitare il ritorno del vile affarista e paggi vari di UE e NATO. Servirà, però, per una cosa importantissima: prendere tempo.
RispondiEliminaÈ il tempo (o meglio, la sua assenza) che serve a PD, Lega e M5S per poter riaffermare le loro politiche. Io non ho votato nella speranza che tutto si risolvesse, che arrivasse qualcuno con la bacchetta magica e risistemasse tutto: ci vorranno ben più di 5 anni, e molte lotte, per farlo. Però ci serve tempo: tempo per ritardare il Grande Reset, tempo per formare una nuova classe politica di destra cattolica (che già comincia a manifestarsi in alcuni candidati di Italexit e Fratelli d'Italia, come Andrea Asciuti e Federica Picchi, ancora pochi per carità ma presenti), tempo per poter contrastare e dare battaglia alla sinistra (culturale, prima ancora che politica) nelle scuole, nell'università e nella sanità. Queste elezioni serviranno non per risolvere i problemi che attanagliano il nostro Paese, ma anzitutto per evitare che i diretti responsabili liberal-socialisti salgano di nuovo al potere incontrastati, e poi per prendere tempo per prepararsi alla guerra sociale e politica. Promuovere l'astensione vuol dire promuovere il potere di PD, Lega, M5S e sussidiarie varie: anzi, a maggior ragione se tutti vanno a votare dobbiamo andare anche noi. Perché una coalizione di centro-destea a trazione FdI e l'ingresso di partiti come Italexit nell'agone politico è proprio quello che questa gente (dalla von der Layden e Draghi in giù) non vogliono, ed è già sufficiente a mio avviso per sostenerli. Poi per carità, io ho votato pronto a scendere in piazza contro coloro a cui ho dato il mio voto se dovessero fare s....., tipo mandare altre armi all'Ucraina o aumentare la nostra dipendenza dall'UE, ma o così o PD.
L'alta affluenza alle urne questa mattina esiste solo nei sogni del sistema.
RispondiEliminaChe ha mobilitato i suoi scherani facendoli alzare presto il mattino.
Così da spronare quanti più possibile a ricredersi sul non voto.
I conti si fanno a sera.
Non mi stupirebbe se si rimarrà ben al di sotto del 70%.
(salvo che qualcuno voti due volte o percentuali altissime nei "voti dall'estero").
Io ho letto di alta affluenza solo nei sogni di qualche commentatore di questo sito.
EliminaPare che siano riusciti a far votare quasi tutti gli italiani. Comunque fra poco chiudono i seggi e sapremo qualcosa di preciso. Nella mia città - Reggio Emilia - sono andati tutti a votare. Non cambia granché. Pur essendo l'astensione a suo modo un voto, i politici vanno avanti ugualmente come se niente fosse. Anche se è indubbio che ai politici faccia piacere la partecipazione al voto, la quale dimostra la buona salute dell'impresa.
EliminaIl regime canta di già vittoria. La corsa degli italiani alle urne ha dato al regime il fiato del quale aveva urgente bisogno. Tutto continuerà come prima, nella fedeltà più completa ai premiatori dello 'statista dell' anno'. Siete contenti? Altro che 'cattolicesimo tradizionale'! Tanto vale abbassare la saracinesca per sempre.
RispondiEliminaLa vera battaglia dei cattolici non deve essere solo per singole leggi “giuste” ma per un ordinamento giuridico integralmente giusto ovvero integralmente conforme al diritto naturale ove la legge umana positiva sia intesa non come fonte del diritto ma piuttosto come attuatrice nelle diverse contingenze storico-politiche dell’unico diritto, del diritto naturale.
RispondiEliminaBisogna votare ,non si cambierà tutto ma qualcosa si potrà ottenere.Altri 5 anni di un banchiere appoggiato dal Pd sarebbero un disastro.Chi non vota non si può lamentare.Chi si astiene vota a favore di tutte le porcherie che appoggia il Pd.I compagni votano sempre ,se si vuol batterli bisogna votare.
RispondiElimina113 basi straniere mi sembra proprio fuori da ogni logica, piuttosto siamo imbottiti di testate nucleari, quello sì, noi e la Germania, quindi facendo 2+2 se Putin si arrabbia sul serio, indovinate chi ne fa le spese per primo, ho letto che in ultima analisi resteremo sempre sottoposti a servaggi militari, non abbiamo scampo, alcune delle basi USA, in particolare Piombino e la costa napoletana e in Sicilia, sono praticamente territori americani di nome e di fatto, quindi buona notte alla sovranità e al sovranismo.......
RispondiEliminaPicchiata a sangue e fino alla morte, dalla polizia di Teheran, per una ciocca di capelli che fuoriusciva dal velo. Masha Amini, 22 anni.
RispondiEliminaNon la voglio una società in cui un giorno i Musulmani possano espandersi e, col beneplacito della Sinistra, possano arrivare a condizionare i nostri stili di vita o addirittura
a imporre i loro criminali diktat integralisti.
Anche per questo, voto Lega
Non sappiamo che fotografia dell’Italia ci daranno le urne stasera né sappiamo se davvero ci sarà la vittoria della destra e dei suoi alleati e tantomeno sappiamo se ne saranno all’altezza, ma una cosa possiamo già dirla con certezza: assistiamo al fallimento in eurovisione, delle oligarchie europee. Intendo per oligarchie non solo quelle che vengono definite impropriamente le élite dirigenti che comandano in Europa ma anche la cupola mediatico-istituzionale che ruota intorno e le sue ramificazioni periferiche, i funzionari e i galoppini. È stata una disfatta indecorosa, una sconfitta senza onore, di un ceto dominante che non ha saputo nel corso della vicenda elettorale, e non solo in Italia, ma anche in Svezia, probabilmente in Spagna e un po’ ovunque, esprimere una visione dell’Europa, un’idea positiva e un minimo progetto futuro che potesse coinvolgere i popoli europei e non solo gli apparati sovrastanti.
RispondiEliminaNon abbiamo sentito nulla in positivo che generasse condivisione, ma solo paure, minacce, sanzioni e campagne di allarme e di dissuasione, senza un minimo disegno politico, culturale e civile.
....
Marcello Veneziani
http://www.marcelloveneziani.com/articoli/il-fallimento-della-consorteria-europea/
RispondiEliminaQuesto calo nell'affluenza, forse dovuto anche al forte maltempo in certe regioni, non fa sperar bene, salvo sorprese, nelle quali si spera sempre.
L'affluenza più alta come al solito in Emilia. I (post)comunisti vanno compatti a sostenere il loro sistema di potere.
C'è da scommettere che tutti gli pseudo-cattolici che hanno fatto propaganda per la diserzione, ossia per il tanto peggio tanto meglio, si stiano già fregando le mani dalla contentezza.
A mio avviso il risultato elettorale contiene almeno tre messaggi: il primo è che molti cittadini non credono che il voto sia utile in quanto poi i partiti una volta in Parlamento fanno quello che gli pare e quindi non hanno votato, il secondo è che perdono i sostenitori di Draghi e della sua politica, e quindi era falso che lo volesse la maggior parte degli italiani, e il terzo è che gli scontenti di destra sulle imposizioni pandemiche di questi due disgraziati anni (siero obbligatorio e green pass) non hanno dimenticato e si sono spostati da Forza Italia e dalla Lega alla Meloni, l'unica che ha mostrato una seppur lieve opposizione verso tale politica.
RispondiEliminaCrollo della Lega in Friuli Venezia Giulia e, in parte, in Veneto. Gli iper-vaccinisti e chiusuristi Zaia e Fedriga sono serviti.
RispondiEliminaConte annuncia con un linguaggio molto piddino (lui è un piddino) che inizierà una opposizione intransigente contro il centrodestra e sottolinea che è il primo partito al Sud, quindi vuole in pratica prefigurarsi come contro-Lega del Sud: nella sola versione conosciuta al Sud. Quella della legasud assistenzialista e parassitaria contro leganord delle partite iva e dei produttori; una gara al ribasso dove sostanzialmente il "progresso" del Sud sta nel frenare il progresso del Nord.
RispondiEliminaUau.
Basta smontare il reddito di cittadinanza.
Poi riparliamone.
Al Sud non ha vinto Conte: ha vinto il tacito voto di scambio.
Dice che tanto daranno filo da torcere i grillini in parlamento al centrodestra, saranno "durissimi" e impediranno ogni riforma orbaniana.
Un solo dettaglio ha dimenticato: che non ha più 500 parlamentari.
E a breve sloggeranno pure da Rai1
Purtroppo il Sud ha mostrato la sua faccia deteriore.
EliminaOgni elezione conferma che non esiste l'Italia, ma due Italie.
Pure il Nord non è da meno! Veda su Eligendo Archivio i risultati elettorali di Reggio Emilia, dal 1946 ad oggi! È l'altra "faccia deteriore" dell'Italietta.
EliminaIn Emilia Romagna il voto di scambio è nel DNA. E non c'è nemmeno la scusa della povertà. Sono rossi dentro.
EliminaVENIAMO PRIMA ALLE COSE POSITIVE
RispondiEliminaDi queste elezioni, rimangono intanto alcune immagini apprezzabili. Fra tutte:
- il Bibbbbitaro tornerà al San Paolo a fare il suo mestiere dopo anni nei quali (per citare il ministro russo Lavrov) era andato in giro per il mondo a scroccare "cene etniche";
- la mammana con il turbante (anche mia madre ha fatto la chemio ma non è stata per anni con quel coso in testa), l'inquietante macellaia che abortiva i bambini con la pompa di una bicicletta, non a preso un tubo di veto (tornasse a casa a meditare tra le ombre delle creature che ha spappolato...e Dio abbia misericordia di lei!);
- e poi, naturalmente, c'è il PD. Il partito che ha devastato l'Italia, il partito che a Bibbiano strappava i figli alle famiglie e li regalava alle coppie LGBT, il partito che (complice docenti decerebrati) voleva imporre il Gender nelle scuole, il partito del mostruoso Green Pass, dell'obbligo a fare da cavia per un siero sperimentale a prezzo del proprio onesto stipendio ...un ATOMO OSCURO DEL MALE, un'associazione a delinquere ...sotto il 20%!
TUTTAVIA LE FORZE ANTI-SISTEMA...
Hanno preso quello che si immaginava. Io le ho votate per amicizia e simpatia, ma forse (mi permetto di dire), forse è il caso di capire che più che alle elezioni la mentalità alternativa al sistema dovrebbe PRIMA diffondersi nella cultura, nell'editoria, nelle martoriate scuole. Forse è lì che andrebbe fatto il lavoro principale, secondo l'adagio di Gramsci secondo il quale "le caserme da conquistare sono le biblioteche".
E POI ...PARLIAMO DELLE COSE SERIE!
Si, perchè al di là del tifo, le elezioni in un'insignificante colonia americana in tempo di guerra contano davvero poco. Chiunque abbia vinto, se non rispetterà qualsivoglia dictat dagli USA, si troverà una testa di cavallo nel letto...
LE VERE ELEZIONI, QUELLE CHE CONTANO, STANNO AVENDO LUOGO a 2000 km più ad oriente di qui: e sono quelle le elezioni dalle quali dipende il vostro futuro. Meglio, il vostro futuro dipende dalla reazione che la NATO e gli occidentali avranno di fronte ai risultati del Donbass: questo è davvero tutto.
Il resto è tifo calcistico e cabaret.
Giuseppe Palma
RispondiEliminaQuel fantomatico "Paese" che il 20 luglio avrebbe chiesto a Draghi di restare, NON ESISTE.
O meglio, esiste solo nelle frottole di scribacchini prezzolati.
Gli elettori hanno premiato chi non era nel governo Draghi.
Il risultato di stanotte ci dice che il vecchio centrodestra, antico di 28 anni, ha ottenuto grossomodo lo stesso risultato del 2001. Mutano i tempi e le stagioni, ma il centrodestra regge e vince.
Tutto il centrosinistra ha preso meno voti del solo partito di Fratelli d'Italia.
Conte ha salvato il M5S, che comunque perde 17 punti rispetto al 2018.
La Lega paga sonoramente la troppa accondiscendenza al governo Draghi in tema di legislazione emergenziale.
Forza Italia va sotto le aspettative, ma occorre riconoscere che Berlusconi, a 86 anni, vince addirittura in un collegio uninominale (Monza).
Non esiste governo senza Giorgia Meloni; non esiste governo Meloni senza Salvini e Berlusconi (sono decisivi sia alla Camera che al Senato).
Al Sud il M5S è il primo partito, ma il centrodestra ha vinto in gran parte degli uninominali.
Azione e Italia Viva prendono meno voti di Forza Italia, dunque l'agenda Draghi nelle urne non esiste.
P.S. esiste un modo per consentire, pure stavolta, che il PD vada al governo dopo aver perso le elezioni?
Ovadia per me è come Gad Lerner. Italiano solo per l'anagrafe , estremista di sinistra, divulgatore della cultura yddish. Solo in un mondo impazzito noi siamo costretti ad ispirarci a ideologie marxiste che casualmente intercettano le nostre critiche al sistema UE- USA. Ricordiamo che restano marxisti : Fusaro, Rizzo, Cacciari.
RispondiElimina
RispondiEliminaIl volto deteriore del Sud, sempe esistito accanto a quello buono e bello (pensiamo al genuino sentimento della famiglia, della religione, alla grande tradizione culturale meridionale)ricorda quello deteriore dei Borboni, sintetizzato dai loro avversari nelle tre F : Feste, Farina e Forca. La Forca per ora è mediatico-giudiziaria ma forse solo perché la pena di morte è proibita, oggi.
In realtà si tratta di un "volto deteriore" che esiste e non da oggi in tutta Italia, in forme diverse: la politica dell'assistenzialismo fine a se stesso, evitando di affrontare i problemi alla radice. Nel caso del Sud, penalizzando quelle forze vive che pur esistono.
Conte e i 5 Stelle sembrano adoperare su scala nazionale gli stessi metodi di Lauro, limitati alla popolazione dei "Bassi" napoletani.
RispondiEliminaSfottere o dileggiare Giorgia Meloni perché proviene dalla Garbatella, rione periferico popolare di Roma sinonimo anche di degrado e mentalità popolaresca cosiddetta da "borgatari", mi sembra vile.
Giudichiamo l'individuo, uomo o donna che sia, per quello che dimostra di valere in se stesso, per quello che sa fare. Va anche ricordato che le persone evolvono, maturano, si completano culturalmente e spiritualmente (così come ad un certo punto cominciano all'opposto ad invecchiare).
Si deve comunque ricordare che la Garbatella fu uno dei rioni periferici creati dal fascismo quando demolì l'antico rione detto "Spina" che stava tra il Tevere e S.Pietro, per costruire la Via della Conciliazione (e forse anche altri di Roma assai simili). Spina era un antico rione fatiscente pieno di gente del popolo. L'amministrazione fascista fece nascere GArbatella e Quarticciolo, con la guerra e dopo (con l'occupazione alleata) decaduti a rioni addirittura malfamati, pieni di contrabbando e rapine (ma tutta la città era in condizioni pietose).
Mi ricordo di aver letto, già negli anni Sessanta, dotti articoli di urbanisti che deprecavano la scelta mussoliniana, distruttrice del fascino degli antichi rioni romani attorno a S. Pietro.
Fascino, un accidente. Quand'ero giovane, sempre negli anni Sessanta, parlai con un operaio (comunista) impiegato nella ditta dove lavoravo, la cui famiglia era stata appunto trasportata da Spina al Quarticciolo. Non dimenticherò mai, mi disse, la felicità di mio padre, adesso che avevamo un appartamento nuovo, moderno, con un bagno tutto nostro, con tanto di vasca, indipendente. Infatti, a Spina, le famiglie avevano solo un gabinetto in comune sul pianerottolo e spesso mancava l'acqua, essendo ormai fatiscenti le tubature.
Tra l'altro, alla Garbatella, le prime case popolari costruite dal fascismo, con gli ampi cortili interni comuni, con aiuole e panchine, come si usava allora, e uno stile architettonico particolare, sono ora (quello che ne è rimasto) considerate monumento nazionale, sempre
dal punto di vista architettonico.
Giudichiamo Meloni per quello che riuscirà a fare al governo, non in base a stereotipi, oltretutto ridicoli.
Intanto al governo ci deve ancora andare. Una cosa alla volta. Dati i precedenti, con i governi affidati ai "tecnici", la prudenza è d'obbligo anche se questa volta la maggioranza vittoriosa è netta, la Presidenza non ha margini di manovra. I "margini" potrebbe però crearseli nella scelta dei membri del governo.
Z.
@ A. 26 sett. h.21.25
RispondiEliminaLe tre persone da lei menzionate sono marxiste o post marxiste, ma un minimo di revisionismo storico lo fanno, a differenza di tutti gli altri, mi spiace per Ferrara che, da quando ha lasciato Il Foglio, è degenerato nel più becero vetero comunismo, Ovadia è Sefardita, quindi non penso proprio che faccia il divulgatore Yiddish, basta ascoltarlo qualche volta, dice cose interessanti, anche se non tutte condivisibili.
Oylem goylem , Il mondo è scemo, è dato da Wikipedia come opera in lungua yiddish. Peraltro niente di ciò che Ovadia canta, suona o dice mi trova d'accordo. In arte , de gustibus non est disputandum. In politica ,trovo semplicistico l'antiamericanismo . In USA ci sono tante persone cone noi, tradizionali e di fede cristisna Sono i dem che fanno disastri.
Elimina27 settembre 2022 11:58
RispondiEliminaSì, l'architettura popolare è stata uno dei fiori all'occhiello del ventennio e non solo a Roma. Questo lo si vede anche oggi!