La festa liturgica dell'Arcangelo San Michele ricorre il 29 settembre, data indicata nel Sacramentario Leoniano e nel Martirologio Geronimiano. Dal 1970 la festa è unita a quella degli Arcangeli San Gabriele e San Raffaele. Per l'occasione riprendo un articolo di Silvio Brachetta. Vedi precedenti nel blog: qui - qui.
Nella prima Elegia duinese, Rainer Maria Rilke sostiene che «ogni angelo è tremendo», perché – dice di sé – «se uno di loro al cuore mi prendesse, io verrei meno per la sua più forte presenza». Non c’è possibilità di non essere schiacciati dall’intensità ontologica, dal vigore esistenziale dell’angelo, così come l’angelo sarebbe sopraffatto dall’infinita potenza dell’essere puro, da Dio. Ma né Dio vuole schiacciare l’angelo, né questi l’uomo, poiché la sopraffazione del Bene e dei buoni è cura amorevole dei più deboli.
Ogni angelo, poi, è come un universo, uguale a sé medesimo e assai diverso dagli altri. Pur di sostanza spirituale, semplicissima e indivisibile, l’angelo è smisurato – non infinito, poiché creato, ma incommensurabile, poiché di enorme perfezione rispetto all’uomo e alle creature materiali. L’angelo è l’indizio vivente secondo cui la provvidenza di Dio non vuole avere un controllo immediato del cosmo, ma mediato dalle creature: quanto ad alcune delle operazioni della sapienza, il sempiterno volere e la ragione della Ss. Trinità si effondono dalle prime sfere angeliche alle ultime – e poi da queste all’uomo – e dall’uomo alle creature animali, vegetali e inanimate.
I Sette Spiriti di Dio
Dionigi l’Aeropagita descrive i «nove cori angelici». Nella prima sfera, degli spiriti più prossimi all’eterna fiamma dell’amore, i serafini, i cherubini e i troni, ardono nella perfezione della scienza e somministrano la sapienza divina a tutto il creato. Le dominazioni, le virtù e le potenze della seconda sfera governano l’universo, mediante la scienza ricevuta da Dio, ad opera degli angeli superiori. Dalla terza sfera si muovono i principati, gli arcangeli e gli angeli, il cui ministero è quello del quale portano il nome: sono i messaggeri, tra Dio e l’uomo – mal’akh, in ebraico e ànghelos, in greco, si traducono con «messaggero» o «ambasciatore».
Tutta la Scrittura e la Tradizione contemplano l’opera di Dio, accompagnata sempre dalla presenza degli angeli. Il mistero degli angeli è persino maggiore di quello di Dio, non perché gli angeli siano più complessi o misteriosi, ma perché la Scrittura parla molto di Dio e meno degli angeli. È Dio che salva, non l’angelo. Dio creatore salva per mezzo dell’angelo-creatura e a Dio, quindi, va orientata per prima la nostra conoscenza.
Se dunque di Dio si può conoscere solo quello che la provvidenza ha voluto rivelare, tanto più dell’angelo (che è solo creatura) permangono alti misteri, per i quali vale il detto di Ludwig Wittgenstein: «Su ciò di cui non si può parlare si deve tacere». Ecco dunque sorgere un grande mistero, quando l’arcangelo Raffaele dice a Tobia: «Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che sono sempre innanzi alla presenza della maestà del Signore» (Tob 12, 15). Perché l’arcangelo Raffaele compare nella prima sfera, quando invece l’Areopagita colloca gli arcangeli nella terza? E perché a Raffaele si aggiungono altri due arcangeli – Michele e Gabriele – anch’essi associati dai primi Padri della Chiesa a quelle «sette lampade di fuoco accese di faccia al trono, che sono i Sette Spiriti di Dio» di cui parla l’Apocalisse (4, 5)?
Forse una spiegazione viene proprio dal nome “arcangelo”, che si traduce come “capo degli angeli” (da àrchein, comandare). O forse alcuni arcangeli dimorano presso le schiere serafiche e cherubiche. Questo non è dato a sapere, poiché non è stato rivelato. E non è stato rivelato nemmeno il nome degli altri quattro Spiriti che, assieme a Michele, Gabriele e Raffaele ne condividono la dignità e l’ufficio. È vero che la Tradizione patristica restituisce quattro nomi – Uriele, Barachiele, Jeudiele e Selatiele – ma non sono nomi che provengono dalla Scrittura. Benché, dunque, la Scrittura sia solo una delle fonti della Rivelazione (assieme alla Tradizione), è però la fonte primaria e il fatto che alcuni nomi siano taciuti significa che è del tutto opportuno che lo restino fino alla consumazione dei tempi. La ragione la conosce solo Dio.
Figure centrali nell’opera della salvezza
Questo è il motivo per cui il 29 settembre è la festa liturgica dei tre soli santi arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele: non si vuole escludere gli altri quattro – ai quali ci si può sempre rivolgere in preghiera – ma si vuole farne memoria, per via della loro missione del tutto peculiare nella storia della salvezza umana. San Gregorio Magno scruta questo mistero con sapienza nelle sue Omelie sui Vangeli. Il termine “angelo” – scrive San Gregorio – «denota l’ufficio, non la natura». Infatti, i santi spiriti dei cieli «sono angeli solo quando per mezzo loro viene dato un annunzio». Non solo, ma «quelli che recano annunzi ordinari sono detti angeli, quelli invece che annunziano i più grandi eventi son chiamati arcangeli».
Così fu per san Michele, Gabriele e Raffaele, ai quali fu affidato l’annuncio di grandi eventi: Michele fu il capitano delle schiere angeliche che fronteggiarono Lucifero; Gabriele portò l’annuncio a Maria della nascita del Salvatore; Raffaele curò la cecità di Tobia e rappresenta l’archetipo degli angeli custodi. San Michele, nella Scrittura, è una figura decisamente centrale, rispetto alle altre creature spirituali. Daniele lo presenta come il primo dei principi e il custode d’Israele. Al pari della Beata Vergine, Michele è spesso raffigurato con il dragone sotto i piedi, perché entrambi hanno una parte decisiva nella lotta contro i demoni. L’Apocalisse lo cita cinque volte con l’epiteto di «capo supremo dell’esercito celeste». Assai diffusa la venerazione di questo arcangelo, in Oriente e in Occidente, dove molti santuari e chiese gli sono dedicati. Il suo nome (Mi-ka-el, in ebraico “chi come Dio?”) corrisponde forse al grido di risposta al «non servirò» di Lucifero.
Grande spazio ha, nella Bibbia, anche la missione di san Gabriele (gabri-el, “forza di Dio”) che, molto prima dell’Annunciazione lucana, profetizza a Daniele l’avvenire del popolo d’Israele, dal ritorno in patria, dopo l’esilio babilonese, all’avvento del Messia. Dinnanzi alla Vergine, egli si presenta come colui che «sta al cospetto di Dio» (Lc 1, 19). Gabriele annuncia pure la futura paternità a Zaccaria, per cui sua moglie Elisabetta darà alla luce san Giovanni Battista. Il ministero di san Raffaele, come per gli altri due arcangeli, è anch’esso contenuto nel nome (rafa-el, “medicina di Dio”) e rappresenta la modalità con cui il Signore sovviene alle malattie carnali e spirituali degli uomini. Raffaele appare a Tobiolo in forma umana. Mangia e beve, ma dichiara anche che questa sua carnalità non è altro che apparenza. Pur essendo nominato solo nel libro di Tobia, Raffaele è comunque uno dei protagonisti della vicenda.
La differenza tra l’angelo e l’uomo
Delle gerarchie angeliche, descritte dall’Areopagita, san Tommaso d’Aquino offre un’acuta chiave di lettura teologica: «alla prima gerarchia spetta considerare il fine; alla gerarchia di mezzo, disporre universalmente le cose da fare; all’ultima, invece, applicare le disposizioni agli effetti, e cioè eseguire l’opera» (S.Th., I, 108, 6). Se insomma è vero, come afferma Matteo nel Vangelo (18, 10) che gli «angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio [di Gesù]», alcuni angeli lo vedono con perfezione maggiore ed altri con perfezione minore. Questo accade non perché Dio sia parziale o ingiusto, ma perché la provvidenza ha disposto che non tutte le creature abbiano lo stesso grado di perfezione e, quindi, la stessa capacità introspettiva.
Per questo motivo, agli angeli dei tre cori più vicini alla maestà di Dio è dato di poter contemplare la sapienza con la perfezione maggiore, a quelli invece dei cori intermedi Dio ha concesso di poter disporre della creazione. Gli ultimi tre cori hanno un contatto diretto con gli uomini ed eseguono le opere della sapienza divina. Eppure nessun angelo è stato escluso dalla visione di Dio, nella misura in cui egli la può recepire, in quanto tutti i beati vedono Dio faccia a faccia. Gli angeli inoltre, afferma san Tommaso, conoscono in modo diverso: «gli angeli superiori hanno una conoscenza più universale della verità rispetto agli angeli di classe inferiore». Per quanto riguarda, invece, «la conoscenza di Dio in se stesso, il quale tutti gli angeli vedono nello stesso modo – nella Sua Essenza – non esiste distinzione gerarchica tra gli angeli».
San Bonaventura da Bagnoregio riconosce negli angeli «quattro attributi»: la «semplicità dell’essenza», la «distinzione personale», la «memoria, l’intelligenza e la volontà» e la «libertà dell’arbitrio» (Breviloquium, II, 6). La differenza con la natura umana è data dal fatto che l’uomo non è semplice nell’essenza, ma è composto da organi, nonché è costituito da una parte materiale (corpo) e da una spirituale (anima). Un’altra differenza concerne la minore perfezione e la mortalità. Bonaventura elenca, quanto agli angeli, altri quattro attributi associati ai primi: la «potenza nell’operare», lo «zelo nel servire», la «perspicacia nel conoscere» e l’«immutabilità, tanto nel bene quanto nel male, dopo la scelta». Qua si vede meglio la differenza uomo-angelo. L’angelo è più potente, conosce meglio ed è più zelante dell’uomo. L’angelo inoltre, con un unico atto della volontà, sceglie immediatamente il bene o il male – e tale scelta è definitiva poiché, conoscendo Dio per visione, sa esattamente cosa riceve o a cosa rinuncia. L’uomo, al contrario, a causa della propria imperfezione, nella scelta tra il bene e il male, decide parzialmente e ha del tempo per il pentimento.
Glorioso e forte Arcangelo San Michele, siateci in vita e in morte nostro protettor fedele.
RispondiElimina29 settembre = Festa di S. Michele Arcangelo
24 ottobre = Festa di San Raffaele Arcangelo
24 marzo = Festa di S. Gabriele Arcangelo (il giorno precedente la Festa dell'Annunciazione)
2 ottobre = Festa dei S. Angeli Custodi
Santi Arcangeli, pregate per noi!
RispondiEliminaDie 29 septembris. Tertio Kalendas Octobris.
RispondiEliminaIn monte Gargano venerabilis memoria beati Michaelis Archangeli, quando ipsius nomine ibi consecrata fuit Ecclesia, vili quidem facta schemate, sed caelesti praestans virtute.
Ac in die Festo Archangelorum
Felice Onomastico anche a Mic !
Venga dal Cielo nelle nostre case l’Angelo della pace, Michele, venga portatore di serena pace e releghi nell’inferno le guerre, fonte di tante lacrime.
RispondiEliminaVenga Gabriele, l’Angelo della forza, scacci gli antichi nemici e visiti i templi cari al Cielo, che Egli trionfatore ha fatto elevare sulla Terra.
Ci assista Raffaele, l’Angelo che presiede alla salute; venga a guarire tutti i nostri malati e a dirigere i nostri incerti passi per i sentieri della vita.
Glorioso Arcangelo Michele, principe delle milizie celesti,
difendici contro tutti i nostri nemici visibili e invisibili
e non permettere mai che cadiamo sotto la loro crudele tirannia.
San Gabriele Arcangelo, tu che giustamente sei chiamato la forza di Dio, poiché sei stato scelto per annunciare a Maria il mistero in cui l’Onnipotente doveva manifestare meravigliosamente la forza del suo braccio, facci conoscere i tesori racchiusi nella persona del Figlio di Dio e sii nostro messaggero presso la sua santa Madre!
San Raffaele Arcangelo, guida caritatevole dei viaggiatori, tu che, con la potenza divina, operi miracolose guarigioni, degnati di guidarci nel corso del nostro pellegrinaggio terreno e suggerisci i veri rimedi che possono guarire le nostre anime e i nostri corpi. Amen
Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio; ut non pereamus in tremendo iudicio.
RispondiEliminaOgni volta che si recita la giaculatoria di cui sopra, si guadagnano 300 GIORNI DI INDULGENZA.
Si accorcia per sè stessi (e/o per le Anime dei defunti) il Purgatorio di 300 giorni?
PROBABILMENTE Sì. Certamente si ottengo gli stessi meriti che si sarebbero guadagnati con 300 giorni di penitenza.
Ma quindi mi basta dirlo in numero sufficienza per essere coperto per tutta la vita da una continua indulgenza? Mica male. Bisogna dirne 135 (110 anni di vita...non si sa mai!) e siamo a posto.
EliminaL'anonimo delle 7 e 25
Brutto vizio quello di provocare assolutizzando. La nostra Fede è innanzitutto ragionevole e le indulgenze hanno un loro posto; sono di aiuto, di incoraggiamento ma ovviamente non bastano da sole...
EliminaEcco perché censuro ciò che poi richiede tempo per dimostrare il due+due
Mic non si mette in discussione l'indulgenza in sè ma la contabilitá che oltretutto a rigore impossibile ad affettuarsi, ma sarebbe vanno esigere la spiegazione del perché non 299 o 301 se non appunto l'arbitrio ecclesiastico insuffragato da logica fattuale.
EliminaPoi vi chiedete perché sono diventati modernisti? Se questo è il tradizionalismo papi compresi...
Daouda
Ci protegga sempre da ogni male il Santo condottiero delle milizie celesti.
RispondiEliminaAmmetto che gli angeli, per me, siano uno dei misteri più misteriosi: intriganti e interessanti allo stesso tempo e contemporaneamente inafferrabili dal mio intelletto (per ora…spero). Ho un quesito che deriva dalla prima parte di Rilke «ogni angelo è tremendo», perché – dice di sé – «se uno di loro al cuore mi prendesse, io verrei meno per la sua più forte presenza». Non c’è possibilità di non essere schiacciati dall’intensità ontologica, dal vigore esistenziale dell’angelo». Reputo che sia vera fin tanto che noi siamo su questa terra a subire il destino dei nostri progenitori, i.e. il peccato originale, che ci impedisce di essere in perfetto stato di grazia per essere in comunione con Dio. Ma con la Madonna questo stato di cose come si sposa? Essendo lei ascesa al cielo, come donna già rivestita di corpo glorioso anche a mò, di esempio per testimoniare il futuro che ci attende (se meritato). Anche alla luce di tutta la Tradizione su di Lei e sulla potenza che ha contro il peccato (per carità, come mediatrice, come gli angeli stessi) ed il tentatore. Per concludere: mi immagino l’uomo risorto con corpo glorioso di cui solo la Madonna e l’unico esempio alla stregua dell’angelo, con, in più, una natura corporea che l’angelo non ha. Ringrazio anticipatamente chi vorrà darmi qualche indicazione.
RispondiEliminaL’anonimo delle 7:25.
"Gran difensore del popolo di Cristo, S. Michele Arcangelo, che adempiendo con sollecitudine la cura a voi commessa della difesa della Chiesa di Gesù Cristo, vegliate mai sempre con singolar protezione sulla medesima: deh! ora più che mai ne stringe il bisogno che voi manifestiate la speciale vostra assistenza a favore deI fedeli cattolici che in voi confidano.
RispondiEliminaAbbattete l’eresia, sterminate gli scismi, confondete l’incredulità da cui sono minacciati per ogni parte. Si moltiplichino le vostre vittorie contro i mostri infernali che aspirano ad abolire la nostra santa fede.
Fate ad onta loro che la Chiesa di Gesù Cristo dilati più ampiamente il suo seno per accogliervi nuovi credenti, anzi per ammettervi interi regni e novelle nazioni, onde abbia a popolarsi il cielo d’anime elette per nuova gloria del divin Redentore a cui voi stesso dovete i vostri trionfi, i vostri meriti, l’eterna vostra felicità."
Anonimo Anonimo ha detto...
RispondiEliminaMa quindi mi basta dirlo in numero sufficienza per essere coperto per tutta la vita da una continua indulgenza? Mica male. Bisogna dirne 135 (110 anni di vita...non si sa mai!) e siamo a posto.
L'anonimo delle 7 e 25
Invece di farsi beffe, LO FACCIA.
Quando sarà il momento scoprirà di aver tolto se non proprio 110 anni, almeno i meriti legati a 110 anni di penitenza dal Purgatorio che le sarebbe toccato. Se le sarebbe toccato di meno, quello che c'è in più lo può usare in favore di altre anime. COsa c'è di strano?
Le sembra molto? I Mistici Ci dicono che ci sono anime che sono state secoli. Sempre secondo alcuni mistici:
a)Papa Innocenzo III, lui che era stato il primo tra gli uomini sulla terra si era MONTATO IN SUPERBIA. Si era salvato per intercessione della Madonna, di San Giuseppe, di San Michele e di San Pietro e, chiese la grazia di essere l'ultima anima a lasciare il Purgatorio;
b) Ci sono anime che stanno là dai girni del Diluvio universale .
Secondo mis
Anonimo Anonimo ha detto...
RispondiEliminaMa quindi mi basta dirlo in numero sufficienza per essere coperto per tutta la vita da una continua indulgenza? Mica male. Bisogna dirne 135 (110 anni di vita...non si sa mai!) e siamo a posto.
L'anonimo delle 7 e 25
Invece di farsi beffe, LO FACCIA.
Quando sarà il momento scoprirà di aver tolto se non proprio 110 anni, almeno i meriti legati a 110 anni di penitenza dal Purgatorio che le sarebbe toccato. Se le sarebbe toccato di meno, quello che c'è in più lo può usare in favore di altre anime. COsa c'è di strano?
Le sembra molto? I Mistici Ci dicono che ci sono anime che sono state secoli. Sempre secondo alcuni mistici:
a)Papa Innocenzo III, lui che era stato il primo tra gli uomini sulla terra si era MONTATO IN SUPERBIA. Si era salvato per intercessione della Madonna, di San Giuseppe, di San Michele e di San Pietro e, chiese la grazia di essere l'ultima anima a lasciare il Purgatorio;
b) Ci sono anime che stanno là dai girni del Diluvio universale .
Secondo mis
Sarà un mio limite o forse una mancanza. Ma non mi sono mai occupata più di tanto delle indulgenze. Ne riconosco l'utilità e anche la necessità, ma non sono in grado di dibattere sui dettagli.
RispondiEliminaGli angeli lodano Dio e lo servono, con grande zelo che è il massimo d'impegno, in verità.
RispondiEliminaGli uomini invece lo zelo l'hanno pervertito e adulterato.
Abbiamo lo zelo amaro, il falso zelo, lo zelo sospetto, l'ostentato, fastidioso e noioso...
Lo zelo angelico è un'imitazione di Dio e della Sua Sapienza che possono contemplare.
Il santo zelo è accessibile all'uomo quanto più riesce a progredire in santità di vita.
Gesù, nel tempio vilipeso dai mercanti, cita il salmo: "lo zelo per la tua casa mi divora".
Lo zelo di chi ha a cuore la Volontà del Padre e l'onorarlo nel suo tempio è divorante.
Per esser vero lo zelo dev'essere umile: infatti Maria è celeste zelatrice per antonomasia.
La superbia dissolve lo zelo e infatti Lucifero e i suoi sono stati scacciati dal Cielo.
Siamo dei mercanti montati in superbia nell'agitarci nel creato da padroni assoluti.
Siamo zelanti solo nel vantare diritti che sanciscono peccati, eludendo i doveri dei santi.
Abbiamo messo i soldi davanti a Dio, accettando d'essere ricattati per non farcene mancare.
Si entra in circoli di ricatto che esigono zelo per far carriera, gradino dopo gradino.
Si fanno cose turpi per salire e chi lo sa costringe a far di peggio per tacerlo.
Il sistema di potere del Principe di questo mondo è tutto menzogna, peccato e crudeltà.
E' un inferno, che i mentitori annunciano per progresso, diritto e libertà.
Ecco i messaggeri dell'insipienza, una sapienza deviata, mondana, oscura e beffarda.
Possano gli angeli custodi trasmettere a ogni anima la Pietà che Dio ha per ognuno di noi.
Possa San Michele essere comandato di dar battaglia, contro il perditore delle anime.
Possa Maria, Regina sua e di tutte le schiere angeliche, schiacciare il capo del serpente.
SANTO, SANTO, SANTO IL SIGNORE DEGLI ESERCITI - GLORIA A DIO! - OSANNA IN EXCELSIS.
Gli angeli lodano Dio e lo servono, con grande zelo che è il massimo d'impegno, in verità.
RispondiEliminaGli uomini invece lo zelo l'hanno pervertito e adulterato.
Abbiamo lo zelo amaro, il falso zelo, lo zelo sospetto, l'ostentato, fastidioso e noioso...
Lo zelo angelico è un'imitazione di Dio e della Sua Sapienza che possono contemplare.
Il santo zelo è accessibile all'uomo quanto più riesce a progredire in santità di vita.
Gesù, nel tempio vilipeso dai mercanti, cita il salmo: "lo zelo per la tua casa mi divora".
Lo zelo di chi ha a cuore la Volontà del Padre e l'onorarlo nel suo tempio è divorante.
Per esser vero lo zelo dev'essere umile: infatti Maria è celeste zelatrice per antonomasia.
La superbia dissolve lo zelo e infatti Lucifero e i suoi sono stati scacciati dal Cielo.
Siamo dei mercanti montati in superbia nell'agitarci nel creato da padroni assoluti.
Siamo zelanti solo nel vantare diritti che sanciscono peccati, eludendo i doveri dei santi.
Abbiamo messo i soldi davanti a Dio, accettando d'essere ricattati per non farcene mancare.
Si entra in circoli di ricatto che esigono zelo per far carriera, gradino dopo gradino.
Si fanno cose turpi per salire e chi lo sa costringe a far di peggio per tacerlo.
Il sistema di potere del Principe di questo mondo è tutto menzogna, peccato e crudeltà.
E' un inferno, che i mentitori annunciano per progresso, diritto e libertà.
Ecco i messaggeri dell'insipienza, una sapienza deviata, mondana, oscura e beffarda.
Possano gli angeli custodi trasmettere a ogni anima la Pietà che Dio ha per ognuno di noi.
Possa San Michele essere comandato di dar battaglia, contro il perditore delle anime.
Possa Maria, Regina sua e di tutte le schiere angeliche, schiacciare il capo del serpente.
SANTO, SANTO, SANTO IL SIGNORE DEGLI ESERCITI - GLORIA A DIO! - OSANNA IN EXCELSIS.
Castel Sant'Angelo, da mausoleo di Adriano, a Fortezza dell'imperatore Onorio, a residenza papale
RispondiEliminaCastel Sant'Angelo (o Mole Adrianorum o Castellum Crescentii nel X-XII sec.), detto anche Mausoleo di Adriano, è un monumento di Roma, situato sulla sponda destra del Tevere di fronte al pons Aelius (attuale ponte Sant'Angelo), a poca distanza dal Vaticano, tra il rione di Borgo e quello di Prati; è collegato allo Stato del Vaticano attraverso il corridoio fortificato del "passetto". Il castello è stato radicalmente modificato più volte in epoca medievale e rinascimentale.
https://gloria.tv/post/kETG4fParrqg4XrgdkpcXzXXR
Vorrei dedicare questa bellissima panoramica di Castel Sant'Angelo alla Sig.ra Mic e a voi tutti, carissimi del blog.
Al di la'del ponte Sant'Angelo c'e'la cara Chiesa di S.Giuliano e S.Celso dove partecipero' per la celebrazione del primo sabato del mese di Ottobre (se Dio,l'Eterno Presente, vorra'). Santa notte. Ave Maria!
Grazie della dedica e spero riuscire a venire a san Giuliano e Celso.
RispondiEliminaDedicazione di san Michele Arcangelo
RispondiEliminaPROPRIO DELLA S.MESSA
INTROITUS
Ps 102:20.- Benedícite Dóminum, omnes Angeli eius: poténtes virtúte, qui fácitis verbum eius, ad audiéndam vocem sermónum eius. ~~ Ps 102:1.- Benedic, ánima mea. Dómino: et ómnia, quæ intra me sunt, nómini sancto eius. ~~ Glória ~~ Benedícite Dóminum, omnes Angeli eius: poténtes virtúte, qui fácitis verbum eius, ad audiéndam vocem sermónum eius.
Ps 102:20.- Benedite il Signore, voi tutti Angeli suoi: gagliardi esecutori dei suoi ordini, pronti ad una sua parola. ~~ Ps 102:1.- Benedici, anima mia, il Signore, e tutto il mio intimo benedica il suo santo nome. ~~ Gloria ~~ Benedite il Signore, voi tutti Angeli suoi: gagliardi esecutori dei suoi ordini, pronti ad una sua parola.
Gloria
ORATIO
Orémus.
Deus, qui, miro órdine, Angelórum ministéria hominúmque dispénsas: concéde propítius; ut, a quibus tibi ministrántibus in coelo semper assístitur, ab his in terra vita nostra muniátur. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O Dio, che con ordine meraviglioso distribuisci gli uffici degli Angeli e degli uomini, concedici, propizio, che da coloro che in cielo continuamente servono alla tua presenza, sia difesa in terra la nostra vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LECTIO
Léctio libri Apocalýpsis beáti Ioánnis Apóstoli.
Apoc 1:1-5
In diébus illis: Significávit Deus, quæ opórtet fíeri cito, mittens per Angelum suum servo suo Ioánni, qui testimónium perhíbuit verbo Dei, et testimónium Iesu Christi, quæcúmque vidit. Beátus, qui legit et audit verba prophetíæ huius: et servat ea, quæ in ea scripta sunt: tempus enim prope est. Ioánnes septem ecclésiis, quæ sunt in Asia. Grátia vobis et pax ab eo, qui est et qui erat et qui ventúrus est: et a septem spirítibus, qui in conspéctu throni eius sunt: et a Iesu Christo, qui est testis fidélis, primogénitus mortuórum et princeps regum terræ, qui diléxit nos et lavit nos a peccátis nostris in sánguine suo.
In quel tempo: Dio rivelò le cose che presto debbono accadere, inviando per mezzo del suo Angelo il messaggio al suo servo Giovanni, il quale attesta che tutto quello che vide è parola di Dio e testimonianza di Gesù Cristo. Beato chi legge e ascolta le parole di questa profezia: e serba le cose che in essa sono scritte, poiché il tempo è vicino. Giovanni alle sette Chiese che sono nell’Asia. Grazia a voi e pace da parte di Colui che è, era e sta per venire; e dei sette spiriti che sono dinanzi al suo trono, e di Gesù Cristo che è il testimonio fedele, il primogenito tra i morti e il principe dei re della terra, il quale ci amò e ci lavò dai nostri peccati col proprio sangue.
GRADUALE
RispondiEliminaPs 102:20; 102:1
Benedícite Dóminum, omnes Angeli eius: poténtes virtúte, qui fácitis verbum eius.
V. Benedic, ánima mea, Dóminum, et ómnia interióra mea, nomen sanctum eius.
Benedite il Signore, voi tutti Angeli suoi, gagliardi esecutori dei suoi ordini, pronti ad una sua parola.
V. Benedici, anima mia, il Signore, e tutto il mio intimo benedica il suo santo nome.
ALLELUIA
Allelúia, allelúia.
Sancte Míchaël Archángele, defénde nos in proelio: ut non pereámus in treméndo iudício. Allelúia.
Alleluia, alleluia.
San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia, affinché non periamo nel tremendo giudizio. Alleluia.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt 18:1-10
In illo témpore: Accessérunt discípuli ad Iesum, dicéntes: Quis, putas, maior est in regno coelórum? Et ádvocans Iesus parvulum, statuit eum in médio eórum et dixit: Amen, dico vobis, nisi convérsi fuéritis et efficiámini sicut párvuli, non intrábitis in regnum cælorum. Quicúmque ergo humiliáverit se sicut párvulus iste, hic est maior in regno coelórum. Et qui suscéperit unum párvulum talem in nómine meo, me súscipit. Qui autem scandalizáverit unum de pusíllis istis, qui in me credunt, expédit ei, ut suspendátur mola asinária in collo eius, et demergátur in profúndum maris. Væ mundo a scándalis! Necésse est enim, ut véniant scándala: verúmtamen væ hómini illi, per quem scándalum venit! Si autem manus tua vel pes tuus scandalízat te, abscíde eum et próiice abs te: bonum tibi est ad vitam íngredi débilem vel cláudum, quam duas manus vel duos pedes habéntem mitti in ignem ætérnum. Et si óculus tuus scandalízat te, érue eum et próiice abs te: bonum tibi est cum uno óculo in vitam intráre, quam duos óculos habéntem mitti in gehénnam ignis. Vidéte, ne contemnátis unum ex his pusíllis: dico enim vobis, quia Angeli eórum in coelis semper vident fáciem Patris mei, qui in coelis est.
In quel tempo: Si presentarono a Gesù i discepoli e gli dissero: Chi ritieni tu il piú grande nel regno dei cieli? E Gesù, chiamato a sé un fanciullo, lo pose in mezzo ad essi e rispose: In verità vi dico che, se non vi convertirete e non diverrete come fanciulli, non entrerete nel regno dei cieli. Quindi, chiunque si farà piccolo come questo fanciullo, questi sarà il più grande nel regno dei cieli. E chiunque accoglierà nel nome mio un fanciullo come questo, accoglie me stesso. Chi poi scandalizzerà uno di questi piccoli, che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina d’asino e fosse immerso nel profondo del mare. Guai al mondo per gli scandali. Poiché è inevitabile che vi siano scandali, ma guai all’uomo per colpa del quale viene lo scandalo. Che se la tua mano e il tuo piede ti è di scandalo, troncali e gettali via da te: è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che essere gettato nel fuoco eterno con tutte e due le mani o i piedi. E se il tuo occhio ti è di scandalo, levatelo e gettalo via da te: è meglio per te entrare nella vita con un solo occhio, che essere gettato nel fuoco della geenna con due occhi. Guardatevi dal disprezzare qualcuno di questi piccoli: vi dico che i loro Angeli nei cieli vedono sempre il volto del Padre mio che è nei cieli.
OFFERTORIUM
RispondiEliminaApoc 8:3; 8:4
Stetit Angelus iuxta aram templi, habens thuríbulum áureum in manu sua, et data sunt ei incénsa multa: et ascéndit fumus aromátum in conspéctu Dei, allelúia.
L’Angelo si fermò presso l’altare del tempio, tenendo un turíbulo d’oro in mano, e gli fu dato molto incenso: e il fumo degli aromi salí al cospetto di Dio, alleluia.
SECRETA
Hóstias tibi, Dómine, laudis offérimus, supplíciter deprecántes: ut easdem, angélico pro nobis interveniénte suffrágio, et placátus accípias, et ad salútem nostram proveníre concédas.Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Ostie di lode Ti offriamo, o Signore, pregandoTi supplichevoli: affinché, per intercessione degli Angeli, le accetti propizio e le renda proficue alla nostra salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
COMMUNIO
Dan 3:58
Benedícite, omnes Angeli Dómini, Dóminum: hymnum dícite et superexaltáte eum in saecula.
Benedite il Signore, Angeli tutti del Signore: cantate inni e esaltatelo nei secoli.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Beáti Archángeli tui Michaelis intercessióne suffúlti: súpplices te, Dómine, deprecámur; ut, quod ore prosequimur, contingamus et mente. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Sostenuti dall’intercessione del tuo beato Michele Arcangelo: súpplici Ti preghiamo, o Signore, affinché di quanto abbiamo ricevuto con la bocca, conseguiamo l’effetto nell’anima. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
E, meno male che l’Arcangelo Michele è il Protettore e Patrono della Francia. Ma questi laicisti ignoranti conoscono la Storia? Pare di - NO - Kyrie eleison!
RispondiEliminaJacqueline Masi Lanteri
A proposito di indulgenze, tutto si basa su due concetti fondamentali del Cattolicesimo. Essi sono in primis "L'ESPIAZIONE VICARIA", e, sua conseguenza il c.d. "TESORO (ovviamente spirituale) di SAN PIETRO". Con qualche ricerca giungerete a saperne più di me. Comunque, non appena ne avrò tempo e genio, vedrò di farne una sintesi. Spero di non confondere ulteriormente le idee a me stesso ed al mio prossimo
RispondiEliminaCirca l'arcangelo San Michele è PRIMO PATRONO del popolo Eletto; della Santa Chiesa, della città di Roma; della Germania, degli agonizzanti; degli allevatori di bestiame e di tante altre realtà.
LA PREGHIERA DELLA SERA... AGLI ANGELI CUSTODI
RispondiEliminaScrive Agostino di Ippona (354 d.C. - 430 d.C.) : "Angelus officii nomen est, non naturae. Quaeris nomen huius naturae, spiritus est; quaeris officium, angelus est: ex eo quod est, spiritus est, ex eo quod agit, angelus". Precisa il venerabile Papa Pio XII, il "Pastor angelicus" (pontefice dal 1939 al 1958), nella Lettera Enciclica "Humani generis" del 12 agosto 1950: in quanto creature puramente spirituali, gli angeli hanno intelligenza e volontà, cioè sono creature personali. Pio XII ebbe una venerazione particolare per gli angeli.