L’accordo «provvisorio» per la nomina dei vescovi tra Santa Sede e Cina è stato prorogato per altri due anni, fino al 22 ottobre 2024. Qui l'indice degli articoli sulla questione sino/vaticana.
Xi Jinping ancora capo, proseguirà la “sinicizzazione” della fede
Primo leader dopo Mao Tse-Tung a rimanere alla guida del Partito Comunista Cinese (PCC) – e quindi, alla guida di tutta la Cina – per più di due mandati, Xi Jinping è destinato a diventare un simbolo del suo Paese. Paese dal quale, essendo il gigante asiatico per antonomasia a livello economico e demografico (veleggia verso i 1,5 miliardi di abitanti), non si può prescindere oggi quando si affrontano temi di portata internazionale. Persecuzione religiosa inclusa, purtroppo.
Un versante, questo, destinato ad aggravarsi. Sì, perché Xi Jinping – molto applaudito dai 2.000 delegati nel suo intervento al 20° Congresso Nazionale del Partito – non ha parlato solo di «completare la riunificazione della Cina», con un palese riferimento a Taiwan, da Pechino guarda come una provincia separatista prima o poi da riportare sotto il controllo, e neppure della necessità di «fermare tutti i movimenti separatisti», no. Il leader cinese, come ha notato il sito Infocatolica, ha purtroppo aggiunto anche altro attinente la sfera religiosa.
Nello specifico, Xi Jinping ha inteso sottolineare come la Cina, grazie al suo impegno, continuerà la sua spinta la «“sinicizzazione” della religione e guidare proattivamente l’adattamento della religione e della società socialista ”». Ora, è evidente come queste parole siano gravissime. Infatti, per chi ancora non lo sapesse, c’è da sapere che la “sinicizzazione” di cui si sta parlando altro non è che, nelle intenzioni di Pechino, che un immenso piano di rieducazione nazionale.
In altre parole, si vuole così azzerare le influenze culturali e religiose straniere, dando la priorità al controllo – assoluto – credenze delle persone. Un controllo che, anche sotto il profilo informatico e mediatico, è già ad uno stadio avanzato e da sapore nettamente totalitario, come dimostra il fatto – ricordato e descritto lo scorso maggio dal Timone – che la religione in Cina è oggi già al bando anche nelle app e su Internet.
Tutto questo nell’ottica di arrivare al 2049, centenario della Repubblica popolare, con Cina come un «Paese socialista, moderno, prospero, forte, democratico, culturalmente avanzato e armonioso». E ateo, verrebbe da aggiungere. In ogni caso, la domanda è: questo piano riuscirà o meno? Difficile dirlo anche la storia, quella sovietica in primis, sembra suggerire che quando l’uomo si intestardisce nel perseguitare o nell’inglobare la religione, cristianesimo in primis, succede che… Dio abbia altri progetti. Fonte
Detto non in mandarino, avverte Uiguri e Cristiani di 'allinearsi' ai dettami del partito, altrimenti faranno la fine del Tibet.
RispondiEliminahttps://www.corriere.it/esteri/22_ottobre_18/vaticano-cina-rinnovato-due-anni-l-accordo-vescovi-8bc034f0-4f1e-11ed-8304-dc6918921d5f.shtml
RispondiEliminaL’accordo «provvisorio» per la nomina dei vescovi tra Santa Sede e Cina sarà prorogato per altri due anni, fino al 22 ottobre 2024.
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Il testo dell’accordo, che resta riservato, prevede che la nomina papale di un vescovo sia comunicata alla parte cinese per l’assenso. In questi quattro anni non ci sono più state ordinazioni episcopali illegittime, quelle celebrate dalla Chiesa «patriottica» senza il consenso del Papa. Sono stati invece nominati sei vescovi decisi dal Pontefice con l’assenso delle autorità cinesi. Cosa altrettanto importante, altri sei vescovi «clandestini», scelti in passato dalla Santa Sede ma non considerati tali dalla Chiesa governativa, sono stati nel frattempo riconosciuti da Pechino.
del «Consiglio dei vescovi cinesi» legato al governo, in Cina ci sono 98 diocesi, 4.202 chiese e altri 2.238 «siti attivi», con 66 vescovi e quindi un terzo delle diocesi scoperte. Ma intanto «tutti i vescovi cinesi cattolici oggi presenti in Cina sono in piena e pubblica comunione con il Vescovo di Roma», fa notare sull’agenzia vaticana Fides il direttore Gianni Valente. Il testo dell’accordo non ha subìto modifiche ma «si potrà migliorare, d’intesa con le autorità cinesi», spiegano in Vaticano. Ci sono resistenze, province nelle quali i funzionari contrastano il nuovo corso. C’è il caso del cardinale novantenne Joseph Zen — il più tenace oppositore al dialogo —, l’emerito di Hong Kong arrestato a maggio e ora sotto processo, con relativa «preoccupazione» del Vaticano. «Capire la Cina è una cosa gigante», faceva notare Papa Francesco il mese scorso: «Non bisogna perdere la pazienza: ci vuole, eh, ci vuole tanto, ma dobbiamo andare avanti con il dialogo».
RispondiEliminaFT Domani Meloni dovrebbe giurare. Si è presentata da Mattarella con la lista dei ministri già pronta. Mattarella non ha creato problemi. Non avrebbe potuto del resto, non c'era il caos della legislatura precedente. La lista sembra buona, forse il massimo nelle attuali circostanze. Alcuni nomi sono poco noti. Bene Nordio alla Giustizia.
Un paio di ministre di FI sulla carta non convincono del tutto. Sembra un governo nel quale ci siano parecchie persone competenti e comunque politici di lungo corso.
Il 28 ottobre è il centenario della Marcia su Roma. Probabilmente Meloni e compagni saranno di nuovo incalzati a condannare il fascismo come "male assoluto". Lo faranno, sapendo bene che agli italiani del fascismo, scomparso da 80 anni, non frega giustamente assolutamente nulla, tranne che agli sfigati dell'estrema sinistra, professionisti della faziosità nutrita di formidabile ignoranza della storia.
Lo faranno e poi volteranno pagina subito, affrontando i gravi problemi sul tappeto: politici, economici, etici. L'eredità pesantissima del governo Draghi e della gestione sbagliata della pandemia.
Z.
Eccoci di nuovo qua :
RispondiEliminaVATICANO— Il Vaticano ha rinnovato l'accordo segreto tra la Chiesa ed il CCP.
In una intervista con i media di stato , il Cardinale Parolin ha affermato che “ dal 2018, tutti i vescovi della Chiesa Cattolica in Cina sono in piena comunione col Successore di Pietro ”.
Ogni commento è superfluo.
speriamo che non ci sia la totale sopraffazione da parte della Cina comunista.
RispondiEliminaÈ molto più pericoloso lo stato profondo statunitense, la sopraffazione del quale è ovunque e da tempo una realtà, che la Cina comunista.
EliminaLa scena terrificante vista stasera al tg di un anziano membro del partito comunista cinese arrestato e portato via ieri sotto gli occhi imperturbabili del dittatore Xi Jinping e di migliaia di membri del partito mi conferma che la Cina comunista è il peggior regime politico del mondo attuale ,una dittatura totalitaria infernale,terrorizzante, indicibile
RispondiEliminaPensi agli arresti di manifestanti nostrani o francesi o germanici o olandesi o britannici o canadesi occorsi durante le manifestazioni contro la farsa pandemia, I falsi vaccini, il green pass. Le sembrano 'democrazie' dure e pure quelle di sopra citate? Crede forse che con lo spauracchio di un fascismo immaginario si possa sanare tutto il male del quale le 'democrazie' sono le autrici? Occorrerebbe meditare su questi fati e su molti altri esattamente come insegnano a meditare gli autori spirituali cattolici, come facciamo con l'apparecchio alla morte di S. Alfonso Maria de' Liguori.
EliminaMi permetto di dire che la Cina ha da sempre usato questi sistemi violenti di repressione nei confronti dei dissidenti anche ai tempi imperiali di Huang Ti, il famoso imperatore Giallo, solo che all'epoca era un paese chiuso in se stesso, adesso si espande ed ha velleità imperialistiche per ogni dove e sta preparando un esercito super specializzato e specialistico, oltre a sofisticatissime armi tecnologiche e nucleari........okkio, lo scontro è fra due poteri super imperialistici, USA e PRC, bisogna vedere con chi si schierano i non colonizzati americani, la posta in gioco è altissima, intanto, ça va sans dire, in UA arrivano i Ceceni..........
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