Commento al libro: Stefano Fontana, Ateismo cattolico? Quando le idee sono fuorvianti per la fede, Fede & Cultura, Verona 2022. ( qui ). Il libro lo abbiamo presentato qui
La corruzione della realtà in quanto sistema coerente
Non c’è modo di uscirne: ragione e volontà, natura e sopra-natura o si tengono assieme o c’è il crollo di qualsiasi sistema, filosofico o religioso, fosse anche quello rivelato da Cristo. Il criterio di coerenza di un sistema non può prescindere dal dato della realtà; e questo dato può essere colto solo nella rivelazione, che fonda e dà conto della realtà. Ma rivelazione nel senso agostiniano, nel senso più largo possibile. Non solo un Dio che parla allo spirito, dal Sinai o mediante le Scritture, ma un Dio che coinvolge tutta la mente e tutte le sue potenze – ragione e volontà, logica e affetto, speculazione e illuminazione, ordinario e sublime.
Stefano Fontana scrive di questo. O Dio si rivela interamente a tutto l’uomo o non si rivela affatto. Oppure, se anche si rivela, viene frainteso e l’uomo si perde nelle sue costruzioni parziali: avviene così uno sbilanciamento tra il troppo e il troppo poco, per cui, nel pensiero umano, il mondo o la divinità si prendono tutto lo spazio, mediante visioni totalitarie.
Se dunque la rivelazione è da prendere in senso largo e se, per questo motivo, la filosofia non può essere separata dalla teologia, potrà succedere di approdare ad una teologia immanente e secolarizzata mediante una filosofia che non prevede né un Dio, né una speculazione su Dio. Filosofia, teologia, come anche il resto delle discipline scientifiche o sistematiche, sono troppo legate per escludere che una condizioni l’altra. E i legami sono due: oggettivo (nell’unicità delle cose) e soggettivo (nell’unicità della rivelazione all’uomo circa le cose). A un mal pensare seguirà un mal credere e viceversa.
Fontana ripercorre le tappe della frattura tra ambiti che avrebbero dovuto restare uniti, seppure nella loro peculiarità. Il protestantesimo dà un primo colpo all’edificio traballante della «filosofia cristiana», rompendo l’equilibrio tra fede e ragione. L’«et-et» metafisico e sintetico viene a poco a poco sostituito dall’«aut-aut» escludente della Riforma – protestante prima e politica in seguito. Concetti primari del pensiero aperto alla metafisica – trascendenza, a priori, a posteriori, sintesi e, persino, Dio – vengono stravolti e rimpiazzati con sistemi parziali e intimamente incoerenti. Ad una tesi, nel pensiero moderno, deve contrapporsi non un’altra tesi, ma un’antitesi, un elemento contrario e contrastante, escludente (quindi per nulla sintetico), con il quale tuttavia ci s’illude di andare a sintesi.
Di equivoco in equivoco, passando per Cartesio, Kant e Rahner, Fontana dimostra come l’idea della realtà, in quanto sistema coerente, si sia totalmente corrotta, coinvolgendo la fede e, quindi, rendendola di fatto atea. La corruzione, poi, da universale si è frammentata in ogni settore della vita umana: politica, società, educazione, dogmi religiosi. Non c’è disciplina che, durante la modernità, non abbia subito uno sbilanciamento dalla parte mondana o da quella spirituale, subendo la degradazione della parzialità.
Ovviamente se la filosofia non c’entrasse nulla con la teologia, il discorso di Fontana non avrebbe fondamento. E invece c’entra tutto, fin dall’inizio. La metafisica di Aristotele nasce come teologia, perché in fondo è una teologia: interpreta i principi del mondo, studia l’essere in quanto tale, presuppone la sostanza anche soprasensibile. Un danno alla ragione, pertanto, non può non causare un danno conseguente alla fede.
Leggendo gli argomenti di Fontana si è come costretti a una spontanea ruminazione dei concetti e alle susseguenti ulteriori speculazioni. I sistemi della modernità non si oppongono dunque alla verità perché sorgono contrari ad essa per principio, ma perché traggono dal reale un qualche aspetto parziale, che viene poi amplificato ed eletto a sistema. L’idealismo, ad esempio, corrompe l’idea, che vorrebbe spiegare e onorare, poiché della realtà trae solo il soggetto – l’uomo e la sua ragione – escludendo l’oggetto noumenico o divino. Oppure il naturalismo, che vorrebbe spiegare e promuovere la ragione positiva, escludendo però la trascendenza e trattenendo solo il dato sensibile e transitorio. Le esclusioni si pagano con l’incoerenza, estranea da sempre alla verità.
E quindi riforma, che si tramuta in rivoluzione; scienza che si riduce al positivismo; volontà, che muta in assolutismo; e infine ragione, confinata nel puro calcolo cartesiano. Il vero logico non può non considerare anche il logos trascendente. Al di là delle intenzioni del filosofo o del teologo moderno, la verità ne esce mortificata e il Dio stesso della rivelazione scompare. Non è vero, infatti, che il cattolico crede in Gesù Cristo, ma in quel Gesù Cristo, consegnatogli da fede e ragione in accordo. È invece ateo rispetto al Gesù Cristo parziale della riforma rivoluzionaria. Allo stesso modo, la riforma (anche cattolica) s’illude di credere in Dio, mentre invece è atea, poiché si regge su di un sistema parziale elevato a totale. (Silvio Brachetta - Fonte)
Se dunque la rivelazione è da prendere in senso largo e se, per questo motivo, la filosofia non può essere separata dalla teologia, potrà succedere di approdare ad una teologia immanente e secolarizzata mediante una filosofia che non prevede né un Dio, né una speculazione su Dio. Filosofia, teologia, come anche il resto delle discipline scientifiche o sistematiche, sono troppo legate per escludere che una condizioni l’altra. E i legami sono due: oggettivo (nell’unicità delle cose) e soggettivo (nell’unicità della rivelazione all’uomo circa le cose). A un mal pensare seguirà un mal credere e viceversa.
Fontana ripercorre le tappe della frattura tra ambiti che avrebbero dovuto restare uniti, seppure nella loro peculiarità. Il protestantesimo dà un primo colpo all’edificio traballante della «filosofia cristiana», rompendo l’equilibrio tra fede e ragione. L’«et-et» metafisico e sintetico viene a poco a poco sostituito dall’«aut-aut» escludente della Riforma – protestante prima e politica in seguito. Concetti primari del pensiero aperto alla metafisica – trascendenza, a priori, a posteriori, sintesi e, persino, Dio – vengono stravolti e rimpiazzati con sistemi parziali e intimamente incoerenti. Ad una tesi, nel pensiero moderno, deve contrapporsi non un’altra tesi, ma un’antitesi, un elemento contrario e contrastante, escludente (quindi per nulla sintetico), con il quale tuttavia ci s’illude di andare a sintesi.
Di equivoco in equivoco, passando per Cartesio, Kant e Rahner, Fontana dimostra come l’idea della realtà, in quanto sistema coerente, si sia totalmente corrotta, coinvolgendo la fede e, quindi, rendendola di fatto atea. La corruzione, poi, da universale si è frammentata in ogni settore della vita umana: politica, società, educazione, dogmi religiosi. Non c’è disciplina che, durante la modernità, non abbia subito uno sbilanciamento dalla parte mondana o da quella spirituale, subendo la degradazione della parzialità.
Ovviamente se la filosofia non c’entrasse nulla con la teologia, il discorso di Fontana non avrebbe fondamento. E invece c’entra tutto, fin dall’inizio. La metafisica di Aristotele nasce come teologia, perché in fondo è una teologia: interpreta i principi del mondo, studia l’essere in quanto tale, presuppone la sostanza anche soprasensibile. Un danno alla ragione, pertanto, non può non causare un danno conseguente alla fede.
Leggendo gli argomenti di Fontana si è come costretti a una spontanea ruminazione dei concetti e alle susseguenti ulteriori speculazioni. I sistemi della modernità non si oppongono dunque alla verità perché sorgono contrari ad essa per principio, ma perché traggono dal reale un qualche aspetto parziale, che viene poi amplificato ed eletto a sistema. L’idealismo, ad esempio, corrompe l’idea, che vorrebbe spiegare e onorare, poiché della realtà trae solo il soggetto – l’uomo e la sua ragione – escludendo l’oggetto noumenico o divino. Oppure il naturalismo, che vorrebbe spiegare e promuovere la ragione positiva, escludendo però la trascendenza e trattenendo solo il dato sensibile e transitorio. Le esclusioni si pagano con l’incoerenza, estranea da sempre alla verità.
E quindi riforma, che si tramuta in rivoluzione; scienza che si riduce al positivismo; volontà, che muta in assolutismo; e infine ragione, confinata nel puro calcolo cartesiano. Il vero logico non può non considerare anche il logos trascendente. Al di là delle intenzioni del filosofo o del teologo moderno, la verità ne esce mortificata e il Dio stesso della rivelazione scompare. Non è vero, infatti, che il cattolico crede in Gesù Cristo, ma in quel Gesù Cristo, consegnatogli da fede e ragione in accordo. È invece ateo rispetto al Gesù Cristo parziale della riforma rivoluzionaria. Allo stesso modo, la riforma (anche cattolica) s’illude di credere in Dio, mentre invece è atea, poiché si regge su di un sistema parziale elevato a totale. (Silvio Brachetta - Fonte)
La comprensione totale di Dio per l'essere umano è impossibile, in quanto il finito non può com/prendere l infinito. L'intelligenza umana si è impegnata a comprendere il mondo naturale umano e divino con i risultati che conosciamo. La Rivelazione ha consentito il bilananciamento della ragione umana insieme ad un suo potenziamento per Grazia. Però man mano che l uomo nel pensier si è finto dio pian piano la menzogna si è insediata nelle facoltà nobili dell'uomo alterandole e decostruendole. Impossibile è la comprensione di questa alterazione, poiché la menzogna e l'ipocrisia oggi regnanti sono maestre nel rivoltare e nel parcellizzarequalsiasi frittata. Bisogna ritornare a Dio. Altrimenti sarà pazzia per tutti.
RispondiEliminaIn proposito l’esorcista don Gianni Remogna, venuto a conoscenza della mostra e dei suoi contenuti, ha messo nero su bianco una dichiarazione: “Con la presente mi sento di affermare con certezza che i quadri della mostra Seitzinger Alchemica attualmente sita presso il collegio Mellerio Rosmini a Domodossola contengono simboli esoterici-magici estranei alla religione e alla cultura della Chiesa cattolica”.
RispondiEliminaDunque, anche se la mostra, come dicono gli organizzatori, “dialoga con gli ambienti storici del collegio” (?), non ha nulla a che fare con la fede e con la Chiesa.
https://www.aldomariavalli.it/2022/11/21/esoterismo-magia-e-tarocchi-nel-collegio-rosmini-e-lesorcista-prende-nota/
Presentazione della Beata Vergine Maria
RispondiEliminaMemoria
Memoria mariana di origine devozionale, si collega a una pia tradizione attestata dal protovangelo di Giacomo. La celebrazione liturgica, che risale al secolo VI in Oriente e al secolo XIV in Occidente, dà risalto alla prima donazione totale che Maria fece di sé, divenendo modello di ogni anima che si consacra al Signore. (Mess. Rom.)...
Presentazione della Beata Vergine Maria. 21 Novembre. Feste Mariane. Teleradiokolbe
RispondiEliminaDopo aver celebrato l’8 settembre la Natività di Maria Santissima e quattro giorni dopo, il 12, la festa del suo santissimo Nome, impostole poco dopo la nascita, il Ciclo mariano celebra in questo giorno la Presentazione al tempio, di questa Fanciulla figlia di benedizione.
Un po’ di storia
Queste prime tre feste del Ciclo mariano sembrano un’eco del Ciclo cristologico, che in egual modo celebra il 25 dicembre la nascita di Gesù, otto giorni dopo il suo Santissimo Nome, e il 2 febbraio la Presentazione sua al tempio.
La Presentazione di Maria al tempio trae origine da un’antica tradizione, che il Padre Roschini illustra nei suoi testi di Mariologia e che si può intuire, come spiegheremo, dallo stesso Vangelo di Luca. Questo fatto è celebrato in Oriente dal V secolo ed è legato alla dedicazione della Chiesa di Santa Maria Nuova in Gerusalemme nel 543.
L’Imperatore di Bisanzio, Michele Commeno, ne parla in una sua costituzione del 1166. Filippo di Maizières, gentiluomo francese cancelliere presso la corte del Re di Cipro, essendo stato inviato come ambasciatore ad Avignone presso il Papa Gregorio XI nel 1372, gli narrò con quale magnificenza, si celebrasse presso i Greci il 21 novembre in onore della Madre di Dio. Gregorio XI introdusse allora questa festa ad Avignone, e Sisto V la rese obbligatoria per tutta la Chiesa, nel 1585. Clemente VIII la innalzò al grado “doppio maggiore”, e come per altre feste ne rielaborò l’Ufficiatura. Il nuovo calendario liturgico, dal 1969, giustamente conservò questa memoria per additare in Maria Colei che, concepita senza peccato originale, fin dalla sua più tenera età si è offerta totalmente a Dio per il Suo progetto di Salvezza: davvero una singolare Fanciulla tutta di Dio.......(segue)
https://gloria.tv/post/MfJgzrJaLqYM2ZScS2KtG7QCi
Gentile Mic, spero di non andare fuori tema (off topic). Secondo me l'argomento ha a che vedere col titolo del suo intervento.
RispondiEliminaLe segnalo le ultime disavventure di suor Cristina. Simbolo della nuova evangelizzazione, con The Voice e concerti fino al Giappone, ricevuta dal Papa che plaudì all'iniziativa, come è andata a finire? Ieri sera ha confessato di aver "appeso il velo al chiodo" (absit iniuria verbis)! In sostanza, non è più suora. Bell'esempio di evangelizzazione, non c'è che dire.
Ma forse il problema è consistito solo nel pretendere di mettere sullo stesso piano Dio e mondo, di far stringere la mano a Cristo e a Belial. Con buona pace di chi continua a pensare che Dio abbia bisogno delle nostre doti per compiere la Sua Opera!
Corruzione della realtà in quanto sistema coerente...
Cassiodoro
La squallida, fallimentare vicenda della ex suor Cristina è in fondo l'emblema di tutto il cattolicesimo modernista e vaticansecondista.
RispondiEliminaIl clero che si adatta volontariamente al mondo, che ad esso si subordina, che parlando come il mondo, cantando e gesticolando come il mondo, spera di farsi accettare dal mondo, inevitabilmente diventa mondo e perde se stesso. Andando in tv a cantare canzonette profane, Cristina non ha convertito al cattolicesimo nessuno, e invece il mondo profano ha convertito suor Cristina.
Il sacro infatti non può coesistere col profano in condizione di subordinazione. Il sacro non può farsi gregario del profano. E cosa c'è di più profano oggi - anzi nei fatti anticristiano- del mondo dello spettacolo e della canzonetta?
Il sacro può esistere solo in quanto sacro, cioè in uno spazio di distinzione e superiorità rispetto al profano, in cui la Trascendenza resti distinta e superiore all'immanenza, e i fini spirituali a quelli materiali (figuriamoci a quelli dell'intrattenimento volgare!).
La storia di suor Cristina è la storia del necessario fallimento di quegli uomini di Chiesa, già ipocredenti, che credono di salvare se stessi mondanizzandosi. E che invece necessariamente si perdono. Come si è persa la Chiesa modernista e vaticansecondista.
Martino Mora
RispondiEliminaFuori Tema ma molto attuale:
Oggi nella Repubblica d'Irlanda ci sono state le prime manifestazioni contro i profughi ucraini: blocchi stradali e proteste.
Vanno verso i 70.000, nessuno sa più dove metterli. Prima erano prevalentemente donne e bambini, adesso arrivano anche uomini.
Parte notevole di alberghi e B&B sono occupati. Il governo paga ma l'industria turistica locale, soprattutto quella medio piccola già inc crisi per le bollette, rischia in questo il collasso.
I media cercano di presentare i protestatari come "razzisti", "estrema destra". Accuse assurde, è solo una reazione spontanea ad una situazione che sta diventando insostenibile.
Il governo non ha il coraggio di dire che la fuga verso Ovest deve essere almeno sospesa, perché non c'è più posto e bisogna avere il tempo di organizzarsi adeguatamente.
Il problema posto dal numero di questi profughi comincia ad essere grave anche in altri Paesi, tra cui la Germania.
Bisogna ricordare che alcuni mesi fa la moglie del Presidente della Repubblica Irlandese, Ms Sabine Higgins, scatenò un putiferio mediatico quando scrisse su internet che si stupiva come mai nessuno parlasse sui media della necessità di arrivare ad una fine negoziata di questa guerra. Una voce sino a questo momento isolata.
SC
Prima di morire, Robert Blair Kaiser, cronista per la rivista Time al Concilio Vaticano II, mi disse che i cronisti erano “osservatori partecipanti per influenzare gli schemi”. Questo faceva parte di un assalto mondiale alla dottrina cattolica, pianificato anni prima, e il Vaticano II ha fornito al "deep state" americano e ai "globalisti" un'opportunità di porre la Chiesa cattolica al loro servizio.
RispondiEliminahttps://www.stilumcuriae.com/one-peter-five-il-concilio-vaticano-ii-e-il-deep-state
Suor Cristina è solo l'ultima di una serie, cominciò la suora Belga che cantava Dominique, mi pare il suo soprannome fosse Soeur Sourire, fece una brutta fine, da noi ci fu Fra' Cionfoli che partecipò anche a S.Remo, c'è un Francescano mi pare si chiami Alessandro, che finora canta e basta, non si sa quanto durerà, auguro a Cristina di trovare la sua strada e sparire dalla circolazione mediatica.......i profughi, già in Polonia sono più di 3 mln. Ucraini, vabbè, ma sempre devono essere mantenuti, F e D già sono stracolmi, non parliamo della Grecia e di noi, che comunque gli alberghetti estivi senza riscaldamento non bastano e riscaldarli costa, chi paga? Un accenno ai 'migranti' sbarcati a Tolone. pare che i minori senza accompagnamento siano svaniti nel nulla, sbarcati e scomparsi.......facciamoci alcune domande e cerchiamo risposte non da sinistr**zi, che abbaiano contro GM, ma niente fanno e soldi ne hanno eccome, soprattutto per i loft a Manhattan.
RispondiElimina
RispondiElimina# Il "deep State" e i "globalisti" al Concilio Vaticano II
A metà degli anni Sessanta del XX secolo scorso il mondo era rigidamente diviso nei due blocchi contrapposti: Occidente libero contro mondo comunista.
Il c.d. "deep State" americano non esisteva ancora. È un prodotto recente, a partire dalle amministrazioni Clinton e Obama.
Idem per la "globalizzazione". Era di là da venire. È cominciata con la liberalizzazione dei mercati finanziari, con l'amministrazione Reagan, se ben ricordo.
L'anticipava in qualche modo il Concilio, con l'attribuire millenaristicamente alla Chiesa quale sua missione l'unità del genere umano, pur non convertito a Cristo (il "dialogo" era infatti per realizzare l'unità del genere umano non per convertirlo a Cristo).
Applicare così all'indietero le categorie usate per comprendere il presente rischia di far cadere in anacronismi.
Z.
Angela Polin
RispondiEliminaL'esposizione mediatica delle proprie capacità e dei propri talenti impone fermezza e tenacia per rimanere saldi nei propositi di chi intende consacrare la propria vita a Dio. Così come anche per chi sceglie il matrimonio e la genitorialità. Tuttavia per esperienza dico che, chi intende consacrare la propria vita ad un ideale più alto, rifugge la mondanità. Suor Cristina fu addirittura accompagnata dalle consorelle per esibirsi in TV. Francamente, mi sembrò allora e credo ancora, che non fu una scelta felice. Non fu una scelta saggia neppure accompagnarla ad esibirsi per gareggiare nel programma: Ballando con le Stelle, là dove le "stelle" sono i concorrenti.
Gesù e Maria la accompagnino nel cammino della vita, che sarà duro come quello conventuale.
La sinistra che oggi, per criticare il governo, parla di salari, crisi economica e povertà – tutti temi non giusti: sacrosanti – è la stessa che, per anni, si è concentrata su unioni civili, biotestamento, ddl Zan, lotta agli stereopiti di genere, cannabis, suicidio assistito, ius soli & ius scholae e via dirittificiando.
RispondiEliminaCe ne vuole, amici, prima che vi si prenda sul serio.
Questa è davvero interessante, e partiamo coi cortocircuiti! Alla cerimonia di inaugurazione dei mondiali, un disabile qatariota, Ghanim Al-Muftah, legge dei versi del Corano che in pratica sono l'omologo del "maschio e femmina lo creò". Ma cosa vedo, i giornaloni piangono a causa dell'omofobia? No. È un dialogo sull'inclusione, evviva evviva!
RispondiEliminaInfatti il Qatar, diversamente dall’Italia, è uno stato confessionale.
Elimina
RispondiElimina# Il Qatar Stato confessionale, l'Italia no, devastata dalla modernità corrotta.
L'Italia era uno Stato confessionale durante il fascismo, che aveva restituito vigore all'art. 1 dello Statuto Albertino in vigore dal 1848, proclamante il cattolicesimo unica religione dello Stato mentre le altre erano "culti ammessi" compatibilmente con le leggi vigenti.
Pur mosso da intenti indubbiamente politici assai più che religiosi, Mussolini (la Conciliazione con la Chiesa fu soprattutto opera sua, anche contro la componente anticlericale del suo movimento), fece ampie concessioni alla Chiesa cattolica restituendole il posto preminente che le spettava nella società italiana. Oltre al riconoscimento di un potere temporale minuscolo ma ben strutturato, il papato, come notò A.C. Jemolo, "si vide consegnare dallo Stato la legislazione matrimoniale, ottenne illimitata libertà scolastica [scuole private cattoliche, riconoscimento dell'Università Cattolica di Milano], libertà completa per la predicazione del clero, effettiva dipendenza del clero dal papa e non dal potere politico".
Inoltre, lo Stato fascista riconobbe il carattere sacro della città di Roma quale città santa dei cattolici perché sede del papato e ricca di monumenti testimonianti la storia del cristianesimo - carattere che si impegnava a rispettare e a far rispettare.
Non male, per un regime che si vuol ancor oggi definire sbrigativamente come "neo-pagano" per via del suo culto dello Stato e del nazionalismo indubbiamente esasperato. Nonostante i suoi limiti, errori ed ingiustizie, lo Stato fascista non può comunque liquidarsi come "neo-pagano" sic et simpliciter.
Neo-pagana si è rivelata la presente Repubblica democratica, caso mai.
La revisione del Trattato del 1984, voluta dal CS di Craxi, ha fatto togliere il cattolicesimo come unica religione nazionale e cancellato il carattere sacro della città di Roma. Naturalmente, con l'approvazione convinta della presente Gerarchia ecclesiastica.
Craxi l'ha pagata duramente, la presente Gerarchia ancora no, ma non sfuggirà, è da credere, al castigo.
H
23 nov 2022
RispondiEliminaLibero aborto fino al quinto mese. Un vescovo e un teologo spiegano perché
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2022/11/23/libero-aborto-fino-al-quinto-mese-un-vescovo-e-un-teologo-spiegano-perche/
Tra la legge 40, la legge 194,la legge sulle droghe libere, la legge sull'eutanasìa dalla culla alla tomba,la legge sell'essere umano "liquido"-che "evapora? Ci penseranno, se non ci hanno gia' pensato, gli illuminati paperoni.
Vorrei solo aggiungere alcune considerazioni sulle inutili polemiche dei giocatori tedeschi e sulle loro sceneggiate per la mancanza di libertà di espressione riguardo ai diritti gay, ma tutti sapevano benissimo quali leggi vigono in tutti gli stati islamici, quindi o si dovevano rifiutare prima di andare a giocare in Qatar, o adesso se ne stanno zitti, perché comunque la FIFA ha incassato legalmente 5 mld.$ senza calcolare buste e bustarelle incassate sotto banco, questi miliardari decerebrati che corrono dietro ad un pallone dovrebbero giocare e basta senza scendere nel grottesco, polemiche ipocrite e false.
RispondiEliminaIch will Identita' digitale per meine Europa. Ich will!
RispondiEliminahttps://gloria.tv/post/GWhvMAXuh4pT6FRvF2JoJWEz4
RispondiEliminaE intanto ai tedeschi la presa di posizione omofila gli ha portato sfiga, visto che contro ogni pronostico hanno perso la partita inaugurale contro l'outsider Giappone, per 1 a 2.
L'Italia propaggine dell'intera Europa, contigua ai Balcani, protesa nel Mediterraneo e prossima al Vicino Oriente (non per nulla "Middle East" per gli anglosassoni).
RispondiEliminaAl riguardo mi segnalano (debbo però ancora acquistarlo) il testo di Franco FRACASSI e Paola PENTIMELLA TESTA The Italy Project,
raccolta di documenti e interviste in tema di:
1) Italia Stato strategico per la politica estera degli USA dall'Europa dell'Est al Nord Africa,
2) progetto USA per dominare l'Italia dal 1943 in poi.
Arnaldo T. Maria Canziani
Gli inglesi hanno colonizzato mezzo mondo con la loro lingua, i loro libri, la loro musica, trionfalmente sostenuti dalla cinematografia americana. Ora amatissimi passerotti Italiani vogliamo combattere questa invasione linguistico culturale con la nostra linguistico culturale con la nostra madre lingua, quella del dolce sì? Allora 'famolo presto'!
RispondiEliminaQuel momento in cui, relativamente alla risoluzione propagandistica del parlamento europeo che dichiara la Russia "terrorista", tre deputati del PD (ripeto: del PD!) votano contro, il Rassemblement National e AfD votano contro - coerentemente con la loro storia politica - mentre i partiti di governo italiani votano compattamente a favore da bravi soldatini.
RispondiEliminaUtilità del centrodestra: anche stavolta, non pervenuta.
Collettività e umiliazione
RispondiEliminaLa cosa più grave e preoccupante detta dal Ministro Giuseppe Valditara è la seguente: «Soltanto lavorando per la collettività, umiliandosi anche, si prende la responsabilità dei propri atti». Ed è anche grave l'umiliazione, se è umiliazione a servizio della collettività. La stessa ratio che sembrerebbe ispirare anche il Ministro Schillaci nell'accanimento contro i cinquantenni e gli ultracinquantenni non vaccinati: umiliare per ottenere obbedienza alla collettività pura e purificata (non al padre e alla madre, non alle istituzioni create, per non parlare del buon Dio). In fondo, un'etica da Khmer rossi senza coraggio.
Andrea Sandri