Ora il punto è questo: nella realtà, almeno secondo me, hanno già deciso di muovere guerra alla Russia conseguentemente il loro problema sta solo nel trovare la strategia giusta per intortare la cosa di modo che i popoli accettino questo fatto abnorme.
La strategia scelta a me pare quella tipica del giocatore, accettare qualsiasi rilancio e continuare la partita. Presto o tardi sarà evidente che è impossibile perdere senza andare in rovina. Esattamente come per il giocatore di poker.
Abbiamo armato gli ucraini per ben otto anni, poi è scoppiata la guerra e i russi hanno demolito tutto l'esercito ucraino. Abbiamo accettato la sconfitta? Manco per sogno. Abbiamo raggranellato centinaia di tank di epoca sovietica dai paesi dell'est entrati nella Nato in questi anni, abbiamo fornito centinaia di pezzi d'artiglieria e munizionamento. Abbiamo fornito radar, abbiamo fatto usare le nostre costellazioni di satelliti, abbiamo fornito missili antinave. Abbiamo fornito (e stiamo fornendo) batterie di missili antiaerei sempre più sofisticate (siamo arrivati ai Patriot e ai Samp-T franco-italiani), abbiamo fornito lanciarazzi Himars. È anche difficile fare memoria su tutto. Fatto sta che i russi hanno spianato tutto un'altra volta. E ora rilanciamo ancora, siamo al terzo riarmo ucraino. Stiamo per fornire carri Abrams, Leopard II e Challenger II, altre batterie antiaeree, elicotteri sea king inglesi e via discorrendo in un delirio senza fine.
Per non parlare delle migliaia e migliaia di "volontari" occidentali che sono al fronte sul lato ucraino. Veri volontari o componenti degli eserciti occidentali ai quali hanno fatto levare le mostrine per evidenti motivi? La risposta mi pare chiara.
E ora si pone un altro problema. Si possono dare centinaia di carri occidentali senza garantire un minimo di copertura aerea così da evitare che i russi facciano al tiro al bersaglio? E daje. La risposta mi pare evidente. È chiaro che daranno anche gli aerei visto che gli ucraini hanno finito i loro e quelli di origine sovietica che gentilmente gli abbiamo dato nei mesi scorsi.
E non a caso secondo me gli USA hanno annunciato la dismissione di molti aerei da attacco al suolo A10 e ancora, già da giugno il Times ha dichiarato che gli ucraini stanno facendo il trining per pilotare gli F-16 (qui - qui). Credete mica che è un caso?
La verità vera, è che i nostri politici ci stanno mentendo e passo dopo passo ci stanno portando al punto di non ritorno dello scontro contro la Russia. Esattamente come il giocatore di poker che mano dopo mano, senza accorgersene, si ritrova ad aver messo sul piatto tutto il proprio patrimonio.
Chiaro che se non saranno fermati alla fine ci sarà lo scontro diretto con l'occidente che conta di vincere grazie alla supposta superiorità aerea (sul lato dell'esercito di terra non abbiamo chance). Ma anche se così fosse, chi ci dice che i russi non metteranno a quel punto sul tavolo l'opzione nucleare?
Per me, siamo governati da pazzi oltre che da disonesti che ci stanno nascondendo la verità. (Giuseppe Masala)
"Benedetto il Signore Dio di Israele che ha visitato e redento il suo Popolo. Ha suscitato per noi un Salvatore potente
RispondiEliminanella casa di Davide, suo servo"
Dal Cantico di Zaccaria sappiamo una volta per tutte DI CHI CI DOBBIAMO FIDARE: Gesù Cristo!
Basta armi!
C'è solo un urgente ed assoluto bisogno di un tavolo delle trattative.
Cosa credono, che gli italiani siano dei beoti, ossia disposti a bere ad occhi chiusi tutto quello che viene offerto!? Amadeus la tua infelice iniziativa di aver invitato Zelensky ha viziato il festival: uno schiaffo agli ucraini in guerra e a quell'Italia contraria ad alimentare il conflitto col continuo invio di armi che rende sempre più vulnerabile anche la nostra patria.
RispondiEliminaPioggia di diffide, intellettuali contro, proteste più o meno gridate, sondaggi che indicano chiaramente che la maggioranza degli italiani è contraria all'invio delle armi. Nonostante tutto questo Zelenski farà indisturbato la sua comparsata e la propaganda andrà avanti. Viva la democrazia!
RispondiEliminaMa davvero credete che tutto quello che i media di regime propalano sia minimamente vicino non alla verità, ma neanche alla verosimiglianza, tanto per chiarirci, i Leopard non sono adatti a quei terreni, non sono meglio dei vecchi tank russi, gli Abraham sono in costruzione, al max pronti per l'estate, nel frattempo VP avrà lasciato ben poco in piedi, dice il vecchio saggio centenario (HK) che è bene che VZ venga messo da parte e si arrivi a discutere di un possibile accordo, lasciando alla Russia tutti i territori conquistati + Odessa, UA zona libera e poi in seguito inserita nella UE e poi nella NATO, auguri, soprattutto per l'accoglienza in UE, gli amici Croati hanno appena cominciato a capire cosa significhi l'Euro e relativi sconquassi economici, il problema è che nessuno vuole perderci non solo la faccia, ma la credibilità internazionale, in caso contrario, VP non avrebbe un attimo di ripensamento ad usare light nukes, per quel che riguarda lo schifoso, in ogni senso, festival, non guardiamolo, ma purtroppo milioni di beoti lo vedono, come il GF, Posta per te e Uomini e donne, nulla speranza.
RispondiEliminaBisogna vedere se la Russia - oltraggiata in tutti modi possibili - sarà talmente scema da accettare un 'accordo', il quale in sostanza altro non sarebbe se non una tregua utile a Nato, USA e UE per riprendersi e lanciare poi l'ultima difinitiva vittoriosa spallata alla Russia. Comunque credo che non vi sarà nessun bisogno di accordi. La coalizione mondiale (circa cinquanta nazioni, compresa la Città Stato del Vaticano) dispone di un vero e proprio arsenale, ha il sostegno di tutta la popolazione, sa benissimo che la Russia non farà mai uso di armi nucleari (effettivamente lo dice per spaventare, come si fa con i bambini) e quindi vincerà la guerra, alla quale si prepara da molti anni. Non vi sarà nessun colpo di scena. Parallelamente, il great reset farà passi da gigante e il ritiro del denaro contante sarà la sua realizzazione più grande, ma, del resto, chi usa ancora il denaro contante? Soltanto io e qualche altro matto. La mondializzazione è andata troppo avanti, nessuno può fermarla, è inevitabile e irreversibile. Che Dio la voglia o la tolleri è una sottigliezza che cambia ben poco il quadro squallido che peraltro abbiamo contribuito pure noi a dipingere. Adesso, non possiamo più cambiare idea e dire che non lo vogliamo più.
EliminaL'occidente è sicuro di vincere e di agguantare la Russia. Può darsi che la vittoria costi un po' di lagrime e un po' di sangue, oltre che un po' di soldi, ma d codesti costi sembra non importare niente a nessuno. L'umanità si diverte: si ode dalla mia stanza un continuo tacchettare, un continuo apri e chiudi di portiere di auto lussuose: l'umanità parte per le cene e i balli del sabato sera. Come al solito, noi non possiamo farci niente. Del resto, ai mondialisti va sempre bene. Andrà bene anche questa volta.
RispondiElimina"lo schifoso, in ogni senso, festival, non guardiamolo, ma purtroppo milioni di beoti lo vedono, come il GF, Posta per te e Uomini e donne, ..."
RispondiEliminaMa veramente mi chiedo chi siano quelli che vedono questi scenari!!!
Su Telegram Chronique de Russie Boris Karpov (con video)
RispondiEliminaL'OTAN prête à une confrontation directe avec la Russie. Chef du Comité militaire de L'OTAN Bauer
Interrogé sur la guerre nucléaire Bauer dit que Poutine n'est pas fou, c'est une personne rationnelle.
Ho riportato tutto il post perché conferma quel che ho appena scritto di sopra e cioè che la NATO è pronta a fare la guerra, a vincerla e, sopratutto, sicurissima che Putin non farà nessun uso di armi nucleari. È Bauer che li dice, non sono io!
Quindi, tranquilli, niente armi nucleari! Prenotate le vacanze pasquali ed estive! Il trionfo del mondialismo è una certezza.
Toni Capuozzo
RispondiEliminaUndici mesi di guerra. E poi ?
Il calendario dice 339 giorni di guerra. Manca meno di un mese all’anno di guerra. Sembra ieri che ci parlavano di armi difensive per riequilibrare i rapporti di forza, per affrettare un tavolo dei negoziati. E invece siamo qui, a sfogliare i cataloghi di carrarmati, missili, aerei. La strategia di Zelensky – reagire all’invasione fino a riconquistare i territori del Donbass e la Crimea persi già nove anni fa – ha una sua logica: coinvolgere passo passo la Nato nel conflitto. La strategia di Putin ha una sua logica: fallita la presa di Kiev, considerare i territori secessionisti prima e occupati poi come territorio russo, e difenderne i confini come se fossero confini russi. E la strategia dell’Occidente, per non parlare dell’Italia ? Diciamo che la strategia ruota attorno a una sola opzione: vincere, costringere Putin alla ritirata, all’esodo gli ucraini secessionisti, e magari provocare, con una fragorosa sconfitta militare, la fine del putinismo. O no ? Avete sentito parlare di pace, di negoziati, di trattative in cui, inevitabilmente, ognuno rinuncia a qualcosa ? No: armi, armi, armi. Se le cose stanno così, bisogna realisticamente porsi una domanda: è in grado l’Ucraina di rigettare i russi oltre i confini storici, e regolati i conti con i secessionisti, ristabilire una sovranità persa nel 2014 ? Francamente, non mi pare. Per quanti ucraini siano disposti a morire e per quante armi invii l’Occidente, mi pare difficile piegare un paese che ha un arsenale nucleare senza sfidare una catastrofica escalation. Trattare vuol dire premiare l’ aggressione ? L’alternativa è sotto i nostri occhi: giorno per giorno, non sappiamo dove andare. In questi giorni abbiamo ricordato l’orrore dell’Olocausto, adattandolo al momento, se ad Auschwitz sono stati esclusi quelli che l’avevano liberata. Non una riga su quello che avvenne in Ucraina: un milione e seicentomila ebrei uccisi, in un paese in cui le SS contavano, nel 1941, 15.000 tedeschi e 238.000 ucraini. A onore del vero, bisogna dire che l’Ucraina conta anche un alto numero di Giusti – 2515 - che salvarono vite ebree. Ogni paese ha le sue macchie. Anche noi, dove il 10 giugno del 1940 qualcuno disse Vincere, e vinceremo.
L 11 febbraio ed è sabato, ogni città è paese italiano potrebbe scendere in piazza: NO Guerra, NO armi all Ucraina, NO VZ a SANREMO.
RispondiEliminaÈ la festa di Nostra Signora di Lourdes. Ma in piazza non ci scenderebbe nessuno, al più i soliti quattro gatti! E a che cosa servirebbe? Crede che il governo ne terrebbe conto?
EliminaQua in Emilia non pochi espongono ai balconi le bandiere arcobaleno con la scritta PACE. Il significato è questo: noi vogliamo la guerra contro la Russa e l'invio di armi in Ucraina, ma non vogliamo che caschi un missile sul nostro condominio, sulla nostra villa, sulla nostra fabbrica, vogliamo andare al mare tutti i fine settimana, e via di seguito. La bandiera sul balcone significa guerra alla Russia, pace per noi. La realtà è questa, banale, fatta di luoghi comuni, ma non è bene travestirla (almeno in un semplice commento, perché la trasfigurazione della realtà più vieta può diventare alta poesia!).
Avete miliardi di ragioni per invocare trattative di pace. Peccato pero' che sembra che gli accordi raggiunti nelle trattative successive alle precedenti aggressioni russe ai paesi vicini non siano mai stati rispettati. Noi occidentali pensiamò di avere fede ma siamo disposti a ben pochi sacrifici. Sembra che gli ucraini desiderino avere uno stato indipendente dalla Russia. Ma non sembra che questa sis la volonta' di Kirill in primo luogo e di Putin nel secondo. Sarebbe necessario un cambio di governo in Russia per poter arrivare a trattative di pace. Questo puo' accadere solo con un intervento dall'alto. A volte i miracoli appaiono.
RispondiEliminaSe è per questo, stia tranquillo che non ci sarà nessun cambio di guardia in Russia. E chi dovrebbero mettere Bergoglio e Biden? I Russi non sono dei pagliacci come noi italiani e gli altri popoli occidentali drogati di liberismo.
EliminaI miracoli firmati Servizi Segreti Americani?
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RispondiEliminaRiferendosi all'Olocausto degli Ebrei Capuozzo dice: anche noi abbiamo le nostre macchie. Sì, le famose e demenziali leggi razziali del nov. del 1938. Che però rinchiusero gli ebrei in una specie di ghetto, annullando tutti i diritti che avevano ottenuto dalla Riv Francese in poi, trasformandoli di colpo e senza motivo in cittadini di serie C.
Chi si convertiva al cattolicesimo evitava la "discriminazione".
Niente a che vedere con la campagna di sterminio di Hitler, intesa ad eliminare fisicamente l'Ebraismo europeo: tutti quelli che riusciva ad acchiappare, fossero anche convertiti al cristianesimo, li faceva morire nei modi atroci che sappiamo.
Non è giusto continuare a mettere sullo sttesso piano l'antisemitismo sfoderato all'improvviso da Mussolini con quello criminale di Hitler.
L'antisemitismo mussoliniano mirava ad isolare e discriminare gli ebrei, forse nella sciocca speranza che si sarebbero convertiti in massa facendo venir meno il "problema ebraico", non ad eliminarli fisicamente. Non risulta che l'Italia fascista abbia mai organizzato pogrom.
La verità storica andrebbe rispettata.
La verità su questo argomento è assai differente dalla vulgata ufficiale, sia per quanto riguarda l'Italia che la Germania. Mons. R. Williamson osò ricordarlo.
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RispondiEliminaQuale potrebbe un piano di pace realistico? Ecco una bozza, integrabile.
Ognuno dice la sua, diciamo anche noi la nostra, per quello che vale.
"Realistico" significa che tenga il più possibile conto della situazione sul campo ma senza abbandonare certi principi non negoziabili.
I principi non negoziabili sembrano innanzitutto due:
1. La nazione ucraina ha diritto ad essere uno Stato indipendente, esiste una nazionalità ucraina, affine a quella russa e nello stesso tempo autonoma e che vuole essere indipendente.
2. L'indipendenza dell'Ucraina deve però tener conto delle legittime esigenze di sicurezza del potente vicino russo, il quale ha dimostrato in tutti i modi di ritenere l'Ucraina un territorio vitale per la sua sopravvivenza nazionale, da sottrarre quindi ad ogni alleanza Nato, percepita (non a torto) come estremamente ostile.
Pertanto, un piano di reciproci riconoscimenti potrebbe essere questo:
a. Kiev rinuncia alla Crimea, che storicamente appartiene alla Russia da due secoli e mezzo, riconosce la sovranità russa sulla Crimea, assolutamente vitale per la Federazione russa (perdendo la Crimea la Russia si troverebbe tagliata fuori dal Mar Nero e si troverebbe la flotta usa-nato a Sebastopoli).
b. L'Ucraina indipendente è quella della riva destra del Dnjeper, includente Kherson. La Russia quindi rinuncia al distretto di Kherson. L'Ucraina mantiene Odessa e la relativa costa.
c. Melitopol, porto del grano ucraino, potrebbe godere di un regime di porto franco, con dei vantaggi economici per l'Ucraina, pur restando in mano ai russi.
d. Il Donbass resterebbe ai russi, almeno fin dove l'hanno conquistato. Si potrebbero però concedere a Kiev dei vantaggi commerciali nella regione, ricca di materie prime.
e. La Russia potrebbe aiutare l'Ucraina nella ricostruzione postbellica con l'inviare gratis, almeno per un certo periodo,
gas e petrolio.
f. L'Ucraina si impegnerebbe ad essere neutrale, a non accettare basi straniere di nessun tipo, a non entrare nella Nato. E nemmeno nella EU. A mantenere un esercito limitato, da paese neutrale.
g. La neutralità ucraina dovrebbe essere garantita dalla Russia, dagli Stati Uniti, dalla Nato, insomma da tutte le potenze in gioco.
h. Le Potenze si impegnano a convocare quanto prima una conferenza europea per ridisegnare la sicurezza in Europa, ovviamente con la partecipazione della Russia.
i. Fine delle sanzioni alla Russia.
Il governo italiano ha sempre detto che sostiene l'Ucraina contro "l'aggressione russa". Ha mandato modesti quantitativi di armi nell'ottica della difesa dell'Ucraina dall'aggressione del potente vicino. Non le manda perché l'Ucraina vinca la guerra in modo tale da provocare il collasso della Federazone russa, una prospettiva megalomane, che comunque solo una mente folle può augurarsi. IL governo italiano si è anche sempre dichiarato favorevole ad una "giusta pace" quale soluzione del conflitto in corso.
Pertanto, una proposta di pace sulla falsariga di quella qui abbozzata potrebbe esser avanzata dal governo italiano senza per questo contraddire la sua politica pro-Ucraina nell'ambito della Nato.
Diplomaticus
Una ripetizione degli accordi di Minsk (non mai rispettati) insomma! Crede che i Russi siano disposti a farsi prendere per il culo un'altra volta?
EliminaSe capisco bene, il clima prevalente dei commenti e degli interventi suppone sempre che l'agognata vittoria russa salverebbe da tanti pericoli del gran reset e via dicendo. Mi chiedo se ci si domanda a che prezzo questo poi avverrebbe. Il mondo russo, esattamente quello dei geniali Dostoevski e Tolstoj, nella linea dei loro intenti e miti cupamente messianico millenaristi persegue quel genocidio culturale e spirituale che già mette in opera nelle aree che gli sono soggette. Pensate che con voi sarà diverso? Credete che in questo dispositivo di assoggettamento vi trovi davvero posto la signoria autentica di Cristo salvatore?
RispondiEliminaCercate un po' di rinsavire e aprire gli occhi. Vi state buttando nella braccia di un nemico che non conoscete, quello che più che mai resta mandante dei mali che vi spaventano molto poi di più di quanto non vogliate ormai vedere.
Cercate la pace con voi stessi e ritrovate la speranza indefettibile per quel riscatto di Santa romana Chiesa che non passi attraverso compromessi e cedimenti verso lo Scisma che da sempre è il più subdolo e pervicace.
Osservando la dinamica di disperazione in atto, finalmente riesco a presagire come possa essersi ingenerato l'inaudito Tradimento dell'apostolo Giuda.
Vediamo i fatti. Gli accordi di MinskII, che prevedevano la fine delle ostilità sotto la supervisione dell'Osce e una revisione costituzionale che assicurasse maggiore autonomia alle regioni russofone, firmato anche da Germania e Francia, non venne applicato.Perche? Ce lo rivela la Merkel: in realtà i protocolli erano solo un pretesto per prendere tempo, e permettere un riarmo massiccio dell'Ucraina.Ecco l'affidabilità dell'"occidente".Quando si capirà, come afferma il prof Orsini , che per la Russia questa è una guerra esistenziale, che non può perdere a scapito della sua stessa esistenza, pena lo smembramento e il saccheggio delle sue enormi risorse e della sua identità culturale,da parte degli ineffabili anglo -americani, portatori dei nostri sacri "valori"? Non canonizziamo Putin, ma consideriamo che è personaggio moderato, dai nervi saldi, come dimostra la conduzione della operazione militare e la volontà di trattare(ricordiamo che , a operazione iniziata, il tentativo diplomatico fu sabotato dal governo ucraino con l'uccisione del suo proprio negoziatore) . Conduzione dell'operazione moderata per quanto possibile, ben diversa dalla prassi americana di far terra bruciata con bombardamenti a tappeto prima di intervenire con le truppe.un cambio di regime potrebbe essere nefasto. Quindi sì, ci vorrebbe un miracolo.e dei più eclatanti: una rinuncia dell'America alle proprie mire imperialiste e l'acquisto di un po' di spina dorsale da parte dei sudditi europei.
RispondiEliminaL'America e l'Europa sono marce. Vi ricordate solo di Gesù Cristo quando si tratta di perorare la causa della Messa in latino e della sede vacante? L'America e l'Europa raccoglieranno quel che hanno seminato. La vendetta appartiene solo a Gesù Cristo. Ed Egli la farà. Sicuramente.
EliminaSinceramente, io non credo che vi sarà nessun scontro diretto, anche se è vero che il fronte mondialista sta provocando in tutti i modi la Russia e, secondo le ultime notizie, l'Iran. In ogni caso, sappiamo di già che il fronte mondialista vincerà questa guerra. Deve infatti arrivare il regno dell'Anticristo. L'opera di Padre Arrighini su questo argomento mi sembra equilibrata e non fantasiosa. E il vero contenuto del terzo segreto di Fatima quale sarà? E vi ricordate della 'consacrazione' di Bergoglio?
RispondiEliminaCrosetto quando nella sua risposta a Medvedev dice che ci sarà la guerra mondiale se i carri armati di Mosca entreranno a Kiev, perché saranno al confine con l'Europa, spiega la guerra della Russia in Ucraina, nata perché l'Ucraina stava portando la NATO ai confini della Russia.
RispondiEliminaFioccano interventi di commentatori arciconvinti che la Russia perderà la guerra. Traggono conclusioni apodittiche, come alcune già pubblicate, ma non argomentano e dunque lasciano il tempo che trovano...
RispondiEliminaPersonalmente non la vedo bene né per la Russia né per l'Occidente.
Tuttavia, mentre temo l'egemonia USA, non vedo tanto il rischio di un espansionismo sovietico. Le critiche di Kirill all'Occidente degenerato sono motivate; ma non prenderei sul serio le minacce apocalittiche... sperando di non essere semplicista. Del resto, a parte Putin e Kirill, non mancano in Russia le spinte espansioniste, che peraltro riguardano anche gli USA, la Cina e non solo. L'assetto dei blocchi di potere sta cambiando; ma l'escalation del ricorso alle armi non è affatto rassicurante né tanto meno equilibrato...
Credo che se la Russia non fosse stata provocata con lo spostare il confine della NATO in Ucraina, non avrebbe avuto l'alibi per l'invasione (che di certo non approvo) e penso che la cosiddetta "pace giusta" di alcuni commentatori accaniti atlantisti, consistente nella rinunzia (inattendibile) della Crimea e delle zone russofone occupate da parte della Russia, sia semplicemente provocatoria per Putin, al quale non credo interessi arrivare fino a Kiev, ma allontanare la NATO dai suoi confini. Il problema è che nessuno spinge per iniziative diplomatiche efficaci per decidere un cessate le armi sullo status quo attuale.
Il problema sono gli Ucraini gasati da decenni di manipolazioni e aiuti USA e da un'Europa (Italia in primis) colonia USA, di fatto anche occupata con basi militari di ogni genere, troppo prona ai diktat dei dem irresponsabili...
Esistono molti modi perpostae i confini. Circola in rete uno spezzone della trasmissione FUORI DAL CORO (rete4) in cui si accusa Zelensky di aver instaurato un regime praticamente dittatoriale e di aver utilizzato questa forma di governo per vendere a 4 grañdi capitslisti 17 miloni di km.quadrati dei 32 milioni che costituiscono le terre coltivabili ucrsine.
EliminaI 4 capitalisti sarebbero Monsanto, Du Pont, Cornhill e lo stato cinese. Escludendo lo ststo cinse mi sembra che le altre ditte siano americane.
L'Unione Sovietica non esiste più. Esiste solo nella mente di qualche erudito professore neoconservatore e dei suoi seguaci ultra atlantisti. Chieda al reverendo don Curzio Nitoglia e le spiegherà meglio, come solo lui sa fare!
RispondiEliminaDopo il collasso dell'Unione Sovietica e l'avvicinamento di Mosca all'Occidente, la Russia fu ad un passo dall'entrare a far parte della NATO. Se ciò fosse accaduto molti dei problemi attuali sarebbero stati evitati. Furono però commessi, da parte occidentale, tutta una serie di errori. il più serio fra tutti fu non considerare Mosca come un partner alla pari e illudersi che potesse accettare un ruolo subalterno. Dal «Memorandum di Budapest» attraverso lo «Spirito di Pratica di Mare», fino all'attuale fase di scontro.
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=7_qCWbEhAhY
La luce dei fatti oggettivi nel loro svolgimento cronologico - cioè la storia vera, senza infiltrazioni ideologiche e propagandistiche - chiarisce sempre le idee della gente.
Ma incrina la favoletta dei buoni contro i cattivi.
Per questo televisioni e stampa, sempre più controllati da politica e soprattutto denaro, rinnegando la loro funzione di "cane da guardia" della democrazia, sono invece diventati organi di propaganda di politica e potentati economici, anche nel linguaggio.
Cagnolini da salotto buono.
Se la storia mette in dubbio la favola dei cowboy, tanto peggio per la storia.
Come con il covid, se la scienza mette in dubbio la favola di big farma, più potente di quella delle armi, tanto peggio per la scienza.
La storia si ripete e ai posteri la sentenza, che non sembra nemmeno tanto ardua.
Se sopravviveremo.
RispondiEliminaCrosetto ha detto una scempiaggine.
L'eventuale arrivo dei carri armati russi ai confini della Nato come tale non rappresenterebbe l'inizio di nessuna guerra mondiale.
A meno che qualcuno in Occidente non perda la testa.
E cosa farebbe? Comincerebbe a lanciare missili sul territorio russo?
Restando alla situazione attuale. La cosa più urgente sarebbe un'iniziativa seria di pace. Proposte serie, realistiche. Eventualmente da imporre alla dirigenza ucraina. Le vittorie tattiche riportate dagli ucraini, che hanno visto i russi sgomberare il Nord del paese e ritirarsi in fretta da Kherson, sembrano aver creato negli ucraini una pericolosa euforia.
Ma vale il giudizio del comandante in capo dell'esercito americano: le perdite erano alte da entrambe le parti - l'Ucraina difficilmente avrebbe vinto la guerra - bisognava trarne le conseguenze necessarie (cioè trattare per una pace onorevole).
I politici hanno voluto ignorare questo giudizio, sicuramente aderente al vero. Ma questo giudizio di due mesi fa rimane valido e da esso bisognerebbe ripartire.
iL massiccio afflusso di profughi ucraini in Occidente sta anche cominciando a creare grossi disagi sociali. In Paesi come la Repubblica irlandese, afflitta dal caro-casa e dal problema degli homeless, dalle lunghe attese negli ospedali, si stanno estendendo proteste popolari contro i profughi, di qualsiasi etnia (ci sono anche africani, afghani etc). Solo gli Ucraini sono 47.000, quasi tutti senza un lavoro. Un recente opinion poll ha rivelato che la popolazione a gran maggioranza vuole chiudere le frontiere. Il governo a trazione arcobaleno, femminista, verde, sembra voler continuare per la sua strada mentre la Chiesa tace.
Anonimo 11:28
RispondiEliminaE' vero che il marciume in USA ed Europa non manca. Ma non manca neppure negli oligarchi russi e compagnia cantante... E d'altronde, sia pure sommersi e a macchia di leopardo non mancano neppure i residui di "sapiente" consapevolezza generati dalla fede senza gli elementi spuri degli ultimi 60 anni, eredi delle derive dei secoli precedenti...
Non sarei così apodittica con la vendetta (che appartiene al Signore, ma a Lui appartiene anche la libertà di quando intervenire) e piuttosto inviterei alla preghiera oltre all'impegno personale per quanto è dato ad ognuno.
RispondiEliminaChe l'eredità dell'Unione Sovietica di trista memoria sia scomparsa del tutto in Russia e nella sua politica, non è da credere. Nel Donbass i filorussi inalberano la bandiera rossa con la falce e il martello e si autodefiniscono "Repubblica popolare", una denominazione tipica dell'epoca staliniana.
Ciò nulla toglie al "fatale errore" americano di voler espandere la Nato ad Est a tutti i costi (George F. Kennan), causa profonda dei presenti mali. E certamente la presente invasione i russi non la fanno tanto per restaurare l'URSS bensì per preservarsi la Crimea e l'accesso al Mar Nero, vitale per la loro sopravvivenza come (grande) nazione indipendente.
Putin ha riimmesso i valori cristiani nella costituzione e nella prassi, una cosa notevole, con la riforma costituzinale del 2020. Persegue il diffondersi dei vizi arcobaleno, ha fatto mettere nella Costituzione che il matrimonio è tra uomo e donna. Ha nominato Dio nella costituzione, anche se in modo non strettamente cristiano, dovendo tener conto delle popolazioni mussulmane della Federazione.
Ha comunque fatto dire che la religione Ortodossa gode di un particolare rispetto e rilievo in quanto religione nazionale (qualcosa del genere).
Non facciamo però di Putin un cattolico ad honorem, desideroso di venirci a liberare dalla tirannia della pseudo-democrazia woke.
Alle legittime esigenze difensive la sua politica qualche ombra imperialistica la presenta. L'invasione dell'Ucraina era iniziata su tre fronti contemporaneamente come se volesse occupare tutto il Paese, il che non si può ammettere. E nei confronti dell'Occidente, anche non corrotto, nonché del cattolicesimo, resta sempre un nemico, erede delle ideologie slavofile e messianiche della c.d. "Terza Roma", rielaborate in prospettiva "euro-asiatica" da pensatori complicati e tenebrosi come Dughin, profeta di un nuovo imperialismo moscovita.
Se poi Putin è lo strumento della Provvidenza per punirci dei nostri gravi peccati mediante l'occupazione delle sue milizie russe, caucasiche e siberiane, poco possiamo fare per impedire ai nostri governanti di continuare a sbagliare, sulla guerra e sul resto.
Ma non trasformiamo l'Assiro "verga della mia ira" in un nuovo Costantino.
O.
RispondiEliminaL'eventuale arrivo dei carri armati russi ai confini della Nato, in seguito ad un crollo militare ucraino (non certo, ma che
non si può escludere) non sarebbe l'inizio della III gm (assurdità di Crosetto) ma potrebbe benissimo provocare una crisi politica di prima grandezza nell'ambito dell'Unione Europea, della Nato, della Chiesa, insomma far vacillare il "sistema" sempre più perverso che ci governa, scuotendolo dalle fondamenta.
Tale possibile crollo rappresenterebbe un fallimento clamoroso della politica americana ed europea (imposta dall'America all'Europa) nei confronti della Russia postsovietica. Potrebbe quindi provocare una crisi interna irreversibile della Unione Europea.
Per Diplomaticus.
RispondiEliminaNon concordo su Odessa e il suo territorio. Storicamente è culturalmente è Russia. Fu edificata per volere di Caterina II. Da Odessa partirono le ultime navi che portarono in esilio i Bianchi superstiti dopo la vittoria dei bolscevichi nella guerra civile, tra di loro l'imperstrice madre.. La grande poetessa russa Anna Achmatova era di Odessa.
L'Ucraina non ha bisogno di altro che di accordi commerciali per far partire il proprio prodotto. Non c'era bisogno della guerra per questo.
Per Lorenz.
RispondiEliminaSe capisco bene, intende dire che anche il mondo Russo persegue il grande Reset?
A me non sembra. La cultura russa è parte della cultura europea, quella vera che noi onoriamo. Si può leggere Tolstoy e Dostoevskij senza essere minimamente tentati di abbracciare l'ortodossia, per la quale questi scrittori MAI fecero proselitismo. (Del resto, io amo di più Cechov).
Felici coloro che sperimentano in loro stessi la disfatta dell’orgoglio e dell’egotismo, e nei quali la fame spirituale viene soddisfatta, coloro che si accorgono, prima che sia troppo tardi, di essere poveri, ciechi e nudi, e che anelano a vestirsi della veste di grazia che porge loro Gesù, il figlio di Maria.
RispondiElimina(Fulton J. Sheen, da "Maria Primo Amore del Mondo")
Alla luce dei primi mesi di governo Meloni, una questione si affaccia alla mia mente, relativamente ai margini di movimento della politica italiana.
RispondiEliminaOra, non c'è persona dotata di un ancorché modesto comprendonio che non abbia compreso come l'atteggiamento bellicista, e la retorica russofobica che vi si è accompagnata, hanno prodotto e produrranno a lungo termine un danno gravissimo alle sorti del paese. Un paese i cui servizi pubblici stanno collassando, un paese dove la sanità pubblica è stata devastata spingendo chi può nel privato, un paese che continua a perdere popolazione giovane con alte qualifiche parzialmente sostituita da immigrazione disperata con basse qualifiche, ecc. non poteva permettersi quello che si è permesso di fare. Un paese altamente industrializzato ma privo di risorse non poteva permettersi di distruggere i rapporti con il maggior fornitore di materie prime ed energia al mondo, con cui peraltro i rapporti erano ottimi.
Altrettanto, un paese come l'Italia, con il suo debito pubblico, non può permettersi di approvare un dispositivo come il MES, che facilitando i processi di "haircut" in caso di default sul debito finisce per innescare una tensione speculativa sui paesi finanziariamente più fragili. Come hanno osservato in molti, sottoscrivere il MES per l'Italia significa creare le condizioni per una profezia autoavverantesi, portando probabilmente il paese al suo primo default nella storia nazionale.
Ora, posto che non vi è alcun dubbio che queste condotte danneggiano gravemente un paese già devastato dalla demenziale strategia pandemica dai precedenti governi, la vera questione è: perché lo fanno? E' davvero impossibile resistere alle pressioni - nessuno si illude che non ci siano - degli USA, come prima sembrava impossibile resistere alle pressioni della Germania?
Tutti abbiamo letto il nostro Machiavelli, e nessuno si aspetta che la politica traduca immediatamente l'ideale in terra, senza compromessi. E tuttavia i compromessi hanno senso se e finché consentono di ottenere un vantaggio complessivo di sistema. Ma quando, non da oggi ma da tre decenni almeno, tutto ciò che le nostre classi dirigenti fanno conduce ad un avvitamento senza fine, ad un peggioramento delle condizioni dei più, ad una prospettiva letale per il paese tutto, non possiamo parlare di compromessi, di realismo machiavellico. E allora di cosa dovremmo parlare?
Argomenti in termini di ricatto sono comprensibili, ma deboli. Le classi dirigenti di paesi con dimensioni e collocazione strategica comparabile, come la Turchia, o addirittura di paesi con dimensioni e collocazione pari ad una regione italiana, come Serbia e Ungheria, riescono a dire dei no, riescono spesso a trattare per ottenere un miglior posizionamento per il proprio paese. Perché questo sembra impossibile per l'Italia?
Vorrei convincermi che ci sono sottili motivazioni strategiche, ma la verità, temo, sia tristemente semplice. Non c'è ricatto o condizionamento sufficiente a spiegare una classe dirigente che suicida il proprio paese. Al netto di tutti gli arzigogoli, di tutte le scuse, di tutte le spiegazioni raffazzonate e barocche c'è quella combinazione di corruzione personale e vigliaccheria umana che le classi dirigenti italiane hanno così spesso mostrato nella storia, e che dipendono probabilmente dal fatto che, non da oggi, corruttibilità e viltà sono da noi le prime virtù curriculari per le carriere più prestigiose.
Cito Andrea Zhok
Teniamo presente che la guerra in corso non è solo contro la Russia, ma anche contro l'Europa, in particolare la Germania. Pensiero eretico, inconfessabile , scandaloso: mi augurerei l'occupazione, se incruenta, da parte della "terza Roma" . Ma non avverrà: vedo in Putinla preoccupazione primaria della sicurezza nazionale, non deliri di onnipotenza.questi sono tutti dall'altra parte, forse anche dovuti, mi azzardo a dire, a forze preternaturali. Sappiamo chi tiene in mano le redini, là: i "nemici del genere umano"
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RispondiElimina# Non risulta che il governo Meloni voglia approvare il MES. La maggioranza per respingerlo in caso di dibattito parlamentare ce l'ha.
Più che di "corruttibilità e viltà" io parlerei, per le classi dirigenti italiane, di complessi di inferiorità, di timidezza, di ristrettezza mentale, insomma di incapacità a ragionare in grande, elevandosi al disopra del particulare e della sudditanza psicologica nei confronti dello straniero e della Chiesa, intesa qui come potere temporale che si immischia di continuo nella politica spicciola.
È l'eredità della mediocrità che affliggeva le classi dirigenti dell'Italia preunitaria, dopo la crisi rinascimentale e la perdita della "libertà d'Italia", come veniva chiamata, ad opera degli Asburgo.
RispondiElimina# La questione di Odessa
Si sta parlando di una proposta di pace realistica, che offra cioè delle possibilità anche alla controparte.
Dare Odessa ai russi,che non l'hanno conquistata, significherebbe privare l'Ucraina di ogni sbocco al mare, e soprattutto di una grande porto necessario al suo commercio, dopo che ha perso in guerra Melitopol, che poi è nel Mar d'Azov.
Una chiusura del genere sarebbe irrealistica, impedirebbe ogni serio negoziato e dimostrerebbe che Putin, al di là dei legittimi scopi difensivi, mira ad occupare tutta l'Ucraina.
Troppi russi fanno finta che l'Ucraina, come nazione, non esista e sia ancora la "piccola Russia", la Rus' di Kiev, scomparsa da secoli.
Putin cerca giustamente di conciliare l'eredità cristiana della Russia con quella comunista di Lenin e Stalin. È costretto però a delle sempplificazioni, ad ignorare p.e. il solco profondo che gli orrori imposti da Stalin agli ucraini con l'Holodomor abbiano scavato tra una consistente maggioranza degli ucraini e la Russia.
In ogni caso, un accordo di pace, se vuole avere senso ed un minimo di equità, deve fare delle concessioni alla parte più debole.
Altrimenti diciamo che la guerra deve finire, quando Dio vorrà, con un Diktat come quello imposto a noi nel 1947, senza mai consultarci, dato che eravamo stati sì "cobelligeranti" ma rimanendo sempre "nemici" a tutti gli effetti, mai alleati.
Diplomaticus
In Ucraina una banda, al soldo anglo /americano è salita al potere provocando la Russia, perseguitando i russofoni ucraini, costringendo buona parte degli Ucraini alla fuga. L'azione militare speciale russa verso l Ucraina è iniziata per mettere fine a questo sopruso. La Russia per mesi ha condotto questa azione speciale militare verso l Ucraina con grande riguardo per il popolo ucraino che considera ed è fratello dei russi. Non così si è comportata la banda Ucraina al soldo dell Occidente che non ha avuto nessun riguardo dello stesso popolo ucraino, dimostrando di essere senza patria, apolide.
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RispondiElimina# Sulle carenze (morali) della classe politica italiana attuale
Ulteriori riflessioni
C'è anche un'altra cosa da dire. La classe dirigente formatasi con il fascismo (che durò solo 20 anni e nove mesi, tra l'altro) fu massacrata alla fine della seconda guerra mondiale, soprattutto in Alta Italia, dove si era per forza di cose concentrata. L'eccidio era già cominciato con il terrorismo praticato dai partigiani, soprattutto comunisti: uccisioni anonime ripetute della maestra elementare, del segretario locale del fascio, del piccolo o grande funzionario dell'amministrazione. Uno stillicidio che provocava periodiche rappresaglie mediante fucilazioni di ostaggi, inclusi partigiani presi prigionieri nei rastrellamenti. Metodi criminali, spesso le vittime sparivano, semplicemente. Se donne, subivano sevizie orrende, come si può immaginare. (Leggere i libri di G. Pansa sulla Resistenza).
Gli Alleati non fecero nulla per fermare i massacri delle "Radiose Giornate". L'Italia, questo l'errore fatale di Mussolini, aveva osato sfidarli sul piano dell'espansione imperiale chiudendo per almeno due anni (sino alla perdita dell'Africa del Nord) il Mediterraneo agli inglesi, i quali, per difendere il Canale, avevano perso Singapore e rischiato grosso in INdia contro i giapponesi. Senza l'aiuto americano, la guerra in Africa del Nord sarebbe probabilmente finita in un pareggio.
Doveva essere duramente punita l'Italia, non solo con un Diktat durissimo, ma anche con un castigo esemplare, fisico, crudele, alla sua classe dirigente.
Esecutori, in particolare i comunisti, con complicità varie. E la lezione impartita non è stata capita?
Non solo: spiritualmente si diffuse la tara della classe antifascista, ora al potere, quella che aveva gioito per la sconfitta dell'Italia, in quanto causa della caduta del fascismo. Tara morale consistente nell'imporci una autoflagellazione perenne per espiare le colpe del fascismo, concetto ancora usato per giustificare l'accoglienza indiscriminata dei falsi migranti.
Colpe c'erano, ma pecadillos paragonate a quello che avevano fatto certi vincitori, per esempio URSS e USA. Questi ultimi sterminarono in totale più di 300.000 civili giapponesi con i bombardamenti (due atomici, gli altri al fosforo) degli ultimi due mesi di una guerra praticamente già vinta, con il Giappone che non riusciva più a difendersi.
La "colpa" di esser stati fascisti, gli italiani, l'hanno continuata ad espiare per tutti questi anni, sottoposti ad un processo continuo di "snazionalizzazione" perseguito non solo dai comunisti e dalle sinistre in genere ma anche da parte dei cattolici, prevalentemente di sinistra, ai quali si sono però aggiunti negli ultimi anni i c.d. "tradizionalisti", i nostalgici del Sacro romano impero e delle "libertà" comunali.
Nonostante i suoi evidenti limiti, il governo Meloni, alle prese con una situazione di emergenza, sta tuttavia agendo in controtendenza, anche se si comporta in modo ancora troppo timido su alcuni temi. La controtendenza imperdonabile agli occhi del pol corretto è in primis quella di mettere al primo posto il buon diritto e l'interesse, il bene dell'Italia.
Su "La Lettre Patriote" di stamattina appare un video (YouTube) con Michel Onfray:
RispondiElimina"On se dirige vers une 3eme guerre mondiale"
Non credo che vi sarà nessuna guerra mondiale. Comunque sia, il video si può ugualmente ascoltare (vedere!).
Il rifiuto di schierarsi sulle grandi questioni morali è di per sé una decisione. È una silenziosa arrendevolezza al male. La tragedia del nostro tempo è che coloro che ancora credono nell'onestà mancano di fuoco e convinzione, mentre coloro che credono nella disonestà sono pieni di convinzione appassionata.
RispondiElimina(Fulton J. Sheen)
Il problema è questo: quasi tutti si schierano con la disonestà con convinzione appassionata perché la disonestà è sempre e ovunque premiata. Sono appena ritornato dalla palestra, dove è sempre più raro ricevere un saluto, come del resto ovunque. La fisionomia della gente denota assenza di serenità, perfida cattiveria, falsa felicità, interiore abbruttimento: il marchio del materialismo, l'assenza di qualsivoglia prospettiva spirituale. Si percepisce l'odio malcelato per chi, come me, non vive secondo i loro 'valori'. Riguardo alla guerra in Ucraina, tutti sono convintissimi della vittoria della Nato e l'unica osservazione che ho udito ripetutamente è questa: prima finisce, meglio è. Ritornando al principio del mio commento, non si può dire che io abbia torto. Che poi, un giorno, la virtù sia premiata e la disonestà punita è un'altra questione. Al riguardo, confesso candidamente di avere fortissimi dubii. Un piccolo intervento da parte di Gesù Cristo per premiare almeno qualche volta l'onestà non guasterebbe. Certo, resta vero che la mia serenità è sorprendente e forse indica che lassù qualcuno mi sta aiutando. Forse la mia adorata mamma.
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RispondiEliminaSembra quasi un miracolo che la nostra classe dirigente possa esprimere oggi personalità valide come Piantedosi, Nordio e altri, dotate di competenza, senso dello Stato, patriottismo e capaci di un'impostazione equilibrata dei difficili problemi attuali.
Ci sono ancora delle forze vive, a quanto pare.
Le priorità del Governo Meloni sono attualmente la riforma della giustizia (una lotta durissima), la situazione economica (occorre reperire fonti di approvigionamento nuove etc), lo sblocco dei lavori pubblici (una situazione che si è fatta drammatica), l'ordine pubblico, la lotta alle ONG, anch'essa una battaglia difficile, appoggiate come sono da uno schieramento internazionale.
C'è poi la guerra in Ucraina.
Per vari aspetti il governo sta facendo bene, lo dimostra anche l'abbassarsi dello spread. Naturalmente, deve stare allineato e coperto su certe questioni, almeno per ora. A cominciare dalla
guerra in Ucraina o dalle questioni ideologiche (il rapporto col fascismo) o da quelle etiche.
L'atteggiamento sulla guerra e le questioni etiche (aborto etc) sono al momento i due punti deboli del governo. Per la famiglia, Meloni qualcosa sta facendo ma nel quadro di una politica simile a quella francese, con aiuti economici e sociali alle famiglie, cose che in Francia hanno fatto aumentare la natalità. Ma non basta, ovviamente.
Si è letto sulla stampa internazionale che l'ASsociazione italiana degli psicoanalisti avrebbe scritto alla competente autorità contro l'uso dei farmaci che bloccano la pubertà per chi vuole diventare transgender. Sappiamo che Meloni non è sicuramente favorevole al transgenderismo. E contro la pornografia, un grave flagello, il governo non intende far nulla? Sull'aborto, il CD è inciampato in uno sgambetto della sinistra: avete sempre detto che la 194 non si tocca? Ebbene mettiamo nero su bianco in Parlamento. E così hanno fatto, con soli tre astenuti (articolo di fuoco su LNBussola q). Nella 194 si parla anche dei diritti del nascituro, da proteggere, per cui un domani si potrebbe "revisionare" la legge in nome di questi diritti. Ma intanto il CD ha dovuto incassare questa sconfitta.
Sembra sempre diffuso il pregiudizio trasversale che bisogni comunque garantire la "libertà di scelta della donna", da intendersi in modo assoluto; una concezione aberrante, come se potesse esistere una libertà di scegliere senza l'oggetto della scelta, in questo caso un atto criminoso, quale l'aborto procurato.
Domani a Ramstein si terrà l'ottava riunione dell'Ukraine Defense Contact Group, che si occupa di coordinare l'invio (e l'utilizzo, anche se pare brutto dirlo) degli aiuti militari all'Ucraina. Il vertice giunge dopo una serie di dichiarazioni rilasciate da Stoltenberg e da altri leader occidentali (Sanna Marin, ad esempio) che hanno ribadito la necessità di continuare a inviare armi, perché l'Ucraina combatte per i nostri valori e bisogna assolutamente che vinca altrimenti altri despoti, in giro per il mondo, saranno tentati di invadere i loro vicini vedendo che alla Russia è andata bene (argomentazione deboluccia, ma questo passa il convento). Il nuovo pacchetto di aiuti presenta una netta escalation. Oltre a una gran quantità di veicoli trasporto truppa (Marder tedeschi, Bradley USA), veicoli blindati, artiglieria semovente (M109 Paladin USA, Archer svedesi), artiglieria trainata e sistemi di difesa antiaerea, oltre alla solita massa di armi individuali, secondo alcune indiscrezioni gli USA hanno intenzione di spedire anche munizionamento GLSDB per i lanciamissili HIMARS, che ha una gittata ben superiore al munizionamento standard: arriva infatti a circa 150 chilometri, cosa che ovviamente complicherebbe la logistica russa minacciando aree finora fuori raggio dell'artiglieria ucraina, tra cui le basi in Crimea. Ora naturalmente (e questo sempre ammesso che la notizia sia vera) bisognerà vedere quanti di questi proiettili verranno inviati, ma certamente si tratta, appunto, di un'escalation - e abbiamo visto come la Russia abbia, finora, risposto sempre in maniera asimmetrica alle escalation. Quello che invece non verrà inviato sono i
RispondiEliminaveicoli trasporto truppa (tra cui 300 M113 e 250 M117), 300 pezzi d'artiglieria (tra cui i celebri M777), 400 pezzi di artiglieria semovente (tra essi anche produzioni post-sovietiche dell'Europa Orientale, come i Krab polacchi e i Zuzana slovacchi), e 85 lanciamissili semoventi (HIMARS e non solo). Anche questo materiale pare essere stato "speso", come si dice in maniera asettica: cioè distrutto. Non tutto, ovviamente, ma quello che resta non è sufficiente per la difesa dell'Ucraina, figuriamoci per le avanzate che dovrebbero consentirle di riprendere tutto il territorio (fino ai confini del 1991, ricordiamo). In sintesi, due eserciti interi si sono vaporizzati tra Donbas, Kharkiv e Cherson. Ora bisogna mandarne un terzo. Se anche questo dovesse risultare inutile ci si chiede quale sarà la prossima mossa. Post di Francesco Dall'Aglio
RispondiEliminaÈ pericoloso sottovalutare chiunque, in particolare la Russia
Durante la battaglia di Stalingrado, le perdite russe furono enormi, quasi un milione di soli morti, si è saputo poi. Stalingrado, dove era acderchiata un'armata tedesca, risucchiava di continuo nuove unità.
Più a nord, sul Don correva il fronte, con tedeschi, ungheresi, romeni, italiani, tedeschi. Le riserve mobili tedesche, corazzate e non, erano state progressivamente risucchiate verso Stalingrado.
Di fronte alla linea tenuta sul Don dalle smilze divisioni italiane, con il vuoto alle spalle, i russi, che in teoria avrebbero dovuto essere in grave crisi di uomini e materiali, sferrarono nel dicembre del 1942 una poderosa offensiva, sul Don ghiacciato, sino a - 30C. Di fronte alla divisione di fanteria Ravenna, che teneva ben sette km di fronte, apparvero diverse divisioni di fanteria sovietiche, con centinaia di carri (i T 34) e un impressionante schieramento di lanciarazzi e artiglieria + l'aviazione. I mortai italiani scavavano buche nel ghiaccio, che poco dopo si ricomponeva. I russi gettavano tronchi sul ghiaccio i quali gelavano incollandosi al ghiaccio in modo da farci passare sopra i carri armati da 23 tn.
Gli italiani combatterono eroicamente, bisogna dire, per cinque giorni, spesso all'arma bianca, i cadaveri dei russi si ammucchiavano di fronte ai caposaldi, però i carri russi sfondarono lanciandosi all'interno, seguiti dalla fanteria motorizzata.
I tedeschi e i loro alleati erano convinti che i russi non fossero in grado di lanciare un'offensiva del genere, essendo così pesantemente impegnati a Stalingrado. INvece, con una serie di offensive locali in rapida successione di questo tipo, con mezzi assolutamente superiori, sfondarono il fronte nemico nei settori romeno, italiano, ungherese.
Intanto, si combatte la guerra tra la Russia e l’ Ucraina, di cui il mondo, inclusa l’ Italia, è informato dal cartello di tre agenzie stampa: la statunitense Associated Press - AP [*], la francese Agence France-Presse – AFP [**] e la britannica Reuters [***].
RispondiEliminaEsiste, inoltre, una guerra civile a bassa intensità (per il momento...), che si svolge nei territori controllati dal governo di Volodymyr Zelensky e di cui l’ informazione (?) tace rigorosamente, ma di cui parlano due fatti emblematici: i) Oleg Arestovych, Capo dell’Ufficio Presidenziale per le Questioni Militari, ‘è stato dimesso’ dal governo di Zelensky;
ii) Denys Monastyrskyi e Yevhen Yenin, rispettivamente Ministro e Viceministro degli Interni ucraini, sono morti in aria per l’ esplosione (una bomba ad orologeria o che altro?) dell’elicottero che li trasportava: 18 vittime.
BASTA BUGIE!
NOTE
[*] Cfr.: l’agenzia americana Associated Press (AP).
Appartenente a un gruppo di società mediatiche americane, l’AP ha oltre 4’000 impiegati nel mondo intero. La sua sede è a New York. Le informazioni di questa agenzia sono usate da circa 12.000 media nel mondo e ogni giorno raggiungono più della metà della popolazione mondiale;
[**] Cfr.: l’agenzia France Presse (AFP).
Si tratta di un’agenzia semi-privata, che conta anche 4.000 collaboratori. Ogni giorno, l’AFP invia quasi 3.000 notizie e altrettante fotografie ai media nel mondo intero. Ha sede a Parigi;
[***] Cfr.: l’ agenzia britannica Reuters, con sede a Londra.
E’ un’agenzia privata che dà lavoro a circa 3.000 persone. Nel 2008, Reuters è stata acquistata dal canadese Thomson – una delle 25 persone più ricche al mondo. La nuova agenzia Thomson Reuters ha la sua sede principale a New York.
Fratelli d'Ucraina
RispondiEliminaCrosetto manda armi e una montagna di soldi nostri all'Ucraina in nome della pace.
E poi canta Bellacciao in nome della destra.
Non sarà che Medvedev ha ragione?
nulla dura in eterno, neppure la disonestà fattasi legge, per quanto riguarda le notizie postate da A. h.10.39, più o meno sono veritiere ed attendibili, tranne per quel che riguarda la 'distruzione' delle armi, a me risulta siano sparite letteralmente e vendute da contractors di ogni genere e quindi finite in mano a pericolosi guerreggianti, gli scontri israelopalestinesi aggiungono benzina al già vasto incendio, l'Italia, essendo un paese costruito artificialmente da Inglesi e Francesi in epoca risorgimentale, poi è diventata colonia iper sfruttata in tutti i sensi degli USA, di grandi statisti manco l'ombra, tolto l'innominabile che pure una certa stima all'estero godeva prima della sciagurata IIGM, sul resto meglio stendere un velo pietoso,
RispondiEliminaLa Corea del Nord ha condannato gli Stati Uniti e altre potenze occidentali per aver fornito carri armati principali alle forze ucraine, affermando che la "guerra per procura" di Washington contro la Russia minaccia la pace mondiale.
RispondiEliminaNei commenti della Korean Central News Agency (KCNA), l'alto funzionario del Partito dei Lavoratori Kim Yo-jong - sorella del leader nordcoreano Kim Jong-un - ha affermato che il coinvolgimento degli Stati Uniti in Ucraina ha "esposto l'intero continente europeo al grave pericolo di una guerra".
Washington e i suoi alleati "stanno distruggendo la pace nel mondo e la sicurezza regionale consegnando all'Ucraina una quantità astronomica di equipaggiamento militare, ignorando completamente le preoccupazioni della Russia in materia di sicurezza", ha affermato, aggiungendo che la decisione di fornire carri armati rappresenta "una grave minaccia e una sfida alla sicurezza strategica della Russia".
NOTA UFFICIALE DELLA CINA
RispondiEliminaLa Cina ricorda a tutti che sta osservando con molta attenzione e che ha una posizione ben chiara ed è pronta ad assumersi il ruolo che spetta a una grande potenza.
Io continuo a dire, fin dall'inizio dell'Operazione Militare Speciale da parte dei russi, che una resa condizionata dell'Ucraina (cessione dei territori russofoni e neutralità militare del Paese, in cambio delle spese di ricostruzione per i danni di guerra da parte della Russia) sia la sola via d'uscita che evita ulteriori stragi e rischi di escalation del conflitto.
Se la NATO tenta di forzare la mano, la Cina è pronta a sostenere la Russia. Meglio evitare...
RispondiElimina# 17:57 L'Italia un paese costruito artificialmente da inglesi e francesi in epoca risorgimentale...
Ancora a questo livello siamo?
Ragazzo, studiati anzi ristudiati la storia ma non sui libri dei
sacerdoti del neolegittimismo, tipo Pellicciari e Aprile, per dire, fabbricanti di miti a un tanto al kilo.
RispondiEliminaLe fonti di informazioni sulla guerra non sono solo quelle tre menzionate. Ci sono anche le c.d. think tanks, centri studi specializzati, in genere inglesi o americani ma anche tedeschi, collegati in qualche modo ai Servizi dei rispettivi Paesi, che si basano molto su satelliti e intercettazioni e lasciano filtrare ciò che ritengono opportuno.
Le perdite ucraine vengono ufficialmente tenute segrete, per volontà del governo ucraino. Eppure da fonte tedesca (non di agenzia) sono venute all'improvviso due notizie significative: la gaffe della von der Leyden, quando disse che l'Ucraina aveva avuto centomila morti, mesi fa. Mi sembra abbia detto "morti" e non morti, feriti, dispersi.
L'altra notizia, ripresa dalla stampa inglese, era che le perdite ucraine in carri armati sarebbero arrivate a circa 130 al mese.
Vero, falso? Non si può neanche escludere che gli Ucraini gonfino le loro perdite in materiali, che non devono essere comunque leggere, al fine di ottenere quante più armi è possibile dall'Occidente.
Sull'effettiva efficacia dei nuovi armamenti richiesti (carri etc) il dibattito tuttavia continua. Sarebbero operativi solo tra qualche mese, dicono, e secondo alcuni in numero troppo limitato. Secondo altri, anche un numero limitato potrebbe fare la differenza.
Insomma, l'opinione comune è che l'Ucraina in primavera dovrebbe essere pronta con le nuove e superiori armi occidentali per l'offensiva decisiva.
Sempre la Russia gliene lasci il tempo, bisognerebbe aggiungere. I russi hanno ripreso ad erodere il formidabile sistema difensivo ucraino, al centro del Donbass. Con quali truppe? Si sente parlare sempre degli stessi, dei professionisti della Wagner. Che arruolerebbero anche i criminali e questo sarebbe la prova dello sbando russo.
La prassi esisteva anche presso Stalin e fors'anche prima. Stalin mandava al fronte tutti quelli costretti nei battaglioni di punizione, per reati come diserzione, indisciplina, furto etc. Credo vi costringesse anche delinquenti comuni. Questi poveracci venivano mandati allo sbaraglio, anche a correre sui campi minati per far esplodere le mine e aprire la strada ai carri. Dietro ogni reparto di fanteria sovietico c'erano comunque sempre le mitragliatrici dei commissari del popolo per chi cercava di ritirarsi.
Di simili orrori non si ha notizia, oggi. I detenuti vengono arruolati non precettati. La prassi dimostra comunque l'asprezza della lotta. Ma dimostra forse una preoccupante scarsezza di uomini da parte russa? Difficile dire. Scarsezza fintantoché i famosi riservisti non saranno adeguatamente pronti all'impiego. In primavera o forse anche prima.
Miles
RispondiEliminaLa Corea del Nord si preoccupa del turbamento della pace mondiale provocato dalla politica americana in Ucraina?
Senti un po' da chi viene la predica!
Un bella faccia tosta!
Quanto la smetteranno i nordcoreani di sorvolare con i loro missili a lunga gittata le nazioni vicine, per puro addestramento?
Una delle disgrazie di questa guerra è che la componente postsovietica della Russia attuale tende di nuovo a ridiventare sovietica tout court.
Ovunque tutto procede a meraviglia per i mondialisti, in Francia in modo particolare, dove il trionfo di Macron e di Mélenchon è spettacolare (le elezioni di ieri, le pensioni, il wokismo, etc...).
RispondiEliminaSinceramente non sono in grado di capire come e quando finirà la guerra in Ucraina. Vi posso solo dire che è un enorme buco nero di armi occidentali. Se in questo momento si aprisse un altro fronte come l'Iran allora USA e Israele sarebbero impegnate completamente. Entro fine anno allora la Cina potrebbe attaccare Taiwan: questa è la vera guerra, e tutti questi episodi non sono nient'altro che atti preparatori. Secondo voi fantastico troppo?
RispondiEliminaLa situazione è diventata estremamente complicata ed è in peggioramento.Finchè Biden resterà al potere non si potrà parlare di pace.Le elezioni in USA sono lontane ed il rischio di finire tutti arrosto ,facendo gli scongiuri ,non è da escludere.Finita la guerra le armi americane super sofisticate ,che vengono fornite a Kiev, che fine faranno?
RispondiElimina@ A.30 gennaio h.17.57
RispondiEliminaGrazie per il ragazzo, purtroppo non lo sono più da un pezzo, non conosco gli autori da lei citati, quindi ho letto e studiato su altri testi, esistono documenti seri che attestano quanto da me sommariamente detto, se lei dispone di altri libri storici attendibili mi dica dove trovarli. Cordiali saluti.
RispondiEliminaLibri sul Risorgimento e l'unità d'Italia. Contro le mitologie negative fabbricate da neolegittimisti e neoborbonici.
1. Pietro Pastorelli, "17 marzo 1861. L'Inghilterra e l'Unità d'Italia", Rubbettino ed., 2011, pp. 170, € 14,00.
Pastorelli, un maestro della storia diplomatica, analizza i documenti inglesi e francesi di quel periodo. Si vede chiaramente che la nascita del Regno d'Italia non era voluta da nessuna delle due Potenze e in particolare dalla Francia di Napoleone III, il cui piano era quello di fare dell'Italia un satellite (nella linea secolare della politica francese), diviso in tre regni principali: uno sabaudo esteso (nei piani) all'Isonzo, un Granducato di Toscana dato a un principe francese, un Regno di Napoli al figlio di G. Murat, Gran Maestro della Massoneria francese. Il piano fallì per un insieme di circostanze, gli inglesi (al potere i whigs, benevoli verso la causa italiana, al contrario dei conservatori) si intromisero, ed entrambe le Potenze pretesero i famosi plebisciti. Con il vecchio ordine in dissoluzione, gli inglesi non potevano permettere che la Francia facesse dell'Italia un satellite. Meglio uno Stato indipendente ma debole, che dipendesse da loro politicamente ed economicamente. Furono le Potenze a volere che V.E. restasse II, come Re d'Italia, per dimostrare che non mirava a conquistare tutta l'Italia, rischiando di far esplodere una guerra europea.
2. Ci sono poi vari saggi di Gioacchino Volpe sul Risorgimento, importanti soprattutto per capire lo spirito di "risorgimento" che, da Alfieri in poi, cominciò ad affermarsi nella cultura italiana e quindi nella borghesia italiana soprattutto. Questi saggi furono pubblicati a suo tempo dall'editore Volpe. Importanza capitale ebbe un'opera come "Il primato degli italiani" di V. Gioberti. Fu una frustata spirituale anche per esponenti del fronte laico del Risorgimento come Settembrini, che ne parla proprio in questi termini nelle sue memorie.
I saggi di G. Volpe esistono in due volumi, forse reperibili in antiquariato o in Librerie tipo la Libr. Europa, quelle poche che hanno un vasto catalogo di destra: G. Volpe, Pagine risorgimentali, 2 voll., Volpe editore (era il figlio), Roma, 1967. Sono raccolte di articoli e saggi.
3. Più facile a trovarsi, sempre di G. Volpe, una delle sue opere maggiori: Italia moderna,in 3 voll., ristampata da Sansoni ma nel 1973. Basterebbero i primi due capitoli del primo volume, che inquadrano il Risorgimento.
Ma per sfatare il mito della fabbricazione franco-inglese dell'Italia unita basta il libro di Pastorelli, che credo ancora in catalogo da Rubbettino.
Cordialmente,
Il Bibliotecario
Limpido comunicato dell'Action Française (sul sito dell'A. F. ): Non à la guerre !
RispondiEliminaLa guerre que mènent les États-Unis contre la Russie à travers le conflit russo-ukrainien a atteint un nouveau palier. Plusieurs pays, en armant directement l’Ukraine, peuvent désormais être considérés comme cobelligérants par la Russie. Nous marchons vers la guerre mondiale alors que la paix est le seul objectif qui vaille.
RispondiEliminaL’Action française appelle le gouvernement et les partis politiques à ne pas faire le jeu des États-Unis, seuls véritables gagnants dans ce conflit qui sert leur économie et leur puissance et détruit les nôtres.
https://www.actionfrancaise.net/2023/01/30/non-a-la-guerre/
Il ministro Crosetto ha detto che se i carri armati russi arrivano a Kiev inizia la terza guerra mondiale.
RispondiEliminaPer me questa affermazione è una follia totale!!!
Mi dispiace moltissimo per le sofferenze enormi del popolo ucraino e spero ovviamente che non ci sia alcun carro armato russo a Kiev.
Ma
1) l'ucraina deve patteggiare su donbass e Crimea;
2)l'ucraina è sempre stata territorio con storia, seppur contrastata, con la Russia.
Tutt'altra cosa sarebbe l'invasione russa della Polonia, o della Finlandia.
Ma l' ucraina, nonostante tutto il suo volgersi ad ovest, cioè il recente accettare le sirene di Nato (cioè Usa) e Ue, ha un passato e una collocazione geografica verso l'est russo.
Perciò per me se la Russia conquistasse l'ucraina io non ci vedrei assolutamente nessunissima minaccia russa all'Europa e al mondo.
Fino all'89 per secoli l'ucraina è stata russa o sovietica e nessuno ha trovato nulla da ridire e improvvisamente se ora ridiventa russa si dice che c'e' la terza guerra mondiale.
Follia (ed interessi americani). Questi politici italiani che parlano tranquillamente di terza guerra mondiale son degli idioti assurdi irresponsabili.
Come i dirigenti Nato, Usa e Ue!!!!!!
Questa volontà occidentale di scontro totale con la Russia è un'assurdita'
RispondiEliminaQuesta guerra va fermata. Ora.
Su il Giornale di oggi, un articolo precisa che Biden sta aumentando di continuo l'aiuto USA all'Ucraina.
Prevale ferreamente l'impostazione voluta dall'amministrazione dem americana: l'Ucraina va sostenuta da tutto l'Occidente perché rappresenta la difesa della democrazia contro l'attacco dell'autocrazia russa, che non vuole un'Ucraina indipendente.
Sul carattere decadente e anche perverso dell'attuale democrazia di tipo occidentale, che per vari aspetti è ormai tale solo di nome, con le sue leggi liberticide (a parte quelle apertamente immorali), silenzio assoluto, ovviamente.
Il coinvolgimento della Nato e quindi dell'Italia nella guerra diventa sempre più pesante. Per la prima volta l'Italia offrirebbe un aiuto militare importante con i missili antiaerei a media gittata Sampt, di produzione italo-francese, ma sembra di (ottimo) progetto prevalentemente italiano. E ne abbiamo per difendere le nostre città?
Sono armi difensive, d'accordo. L'Italia è per un'Ucraina indipendente, d'accordo. Bisogna però vedere "indipendente" come, se in modo da non mettere in pericolo la sicurezza della Russia (neutralità, niente Nato) o se in modo ostile alla Russia.
L'impressione è che gli ucraini vengano alacramente riarmati per una grande offensiva in primavera, sul presupposto che il loro fortissimo sistema difensivo statico tenga ancora, nonostante i russi abbiano, sembra, cominciato ad intaccarlo puntando soprattutto sul numero, visto che ora avrebbero abbondanza di fanterie.
Non bisogna aspettare la supposta grande offensiva primaverile per proporre iniziative di pace.
Questa sciagurata guerra va fermata subito. È già troppo tardi, per molti aspetti, le rovine e i lutti sono già immensi.
Ma circola anche l'idea di armare l'Ucraina in modo tale che possa vincere la guerra e magari far cadere Putin e creare il caos nella Federazione russa. Una aspirazione del genere è sicuramente folle.
I profeti di un simile caos sono solo menti malate.
Il governo italiano dovrebbe, a quasi un anno dall'inizio di questa guerra, farsi portatore di un'istanza negoziale. Di questo tipo: noi diamo pure i missili antiaerei a Kiev, vogliamo però che al più presto si inizino seri negoziati di pace tra le due parti.
Il discorso su una "giusta pace" tra le due parti deve iniziarsi ora, in tempi brevi.
Bisognerebbe rivolgere un appello al governo Meloni.
Politicus
Ringrazio vivamente Bibliotecario per la sua cortese ed esauriente risposta, temo che solo Pastorelli sia acquistabile con facilità, per altri non credo, a meno che non ci siano nella biblioteca comunale della mia città, torno sulla magna quaestio, inviare altre armi è un suicidio tipo lemmings, noi ci difendiamo(?) solo se altri ce lo permettono e con i rimasugli di esercito che abbiamo e la penuria di armi difensive la vedo gnara, VP sta facendo tabula rasa, riconquista terreno e distrugge tutto quello che ha davanti e sotto ai carri armati, si parla di 1.500 razzi sparati al minuto, lascio alla vostra immaginazione, alcuni comandanti ucraini stanno chiedendo a VZ di cessare le ostilità, le perdite umane, e per loro si tratta principalmente di civili mandati allo sbaraglio o usati come scudi umani, sono spaventose, una 'chicca' sui nuovi carri Abraham, secondo un ex generale della NATO, sono mezzi estremamente pesanti e difficili da manovrare su terreni come quelli ucraini, poi vista l'incapacità degli yankees di usare motori Diesel, per spostarli dovrebbero usare sofisticati sistemi satellitari, intanto vero o no, a marzo VP schiererà circa 300.000 uomini, la metà subito operativi, gli altri come postazioni fisse per contrastare i missili, noi spendiamo anche ciò che non abbiamo nella speranza di guadagnarci con la ri-costruzione, ma visto quello che contiamo politicamente sullo scacchiere mondiale.......intanto Biden frena perché i Rep. fanno muro e si comincia a capire che è suicidio anche per loro, staremo a vedere.
RispondiEliminaSu YouTube, a cura della "Associazione Eumeswil - Firenze", un ottimo video con Don Curzio Nitoglia: "Il G. A. Il problema dell'ora presente".
RispondiEliminaIl video dura 48.01 minuti e aiuta a comprendere mirabilmente la guerra in corso. Buona visione!
Pare che Zelensky sia in Polonia non a Kiev. Il ministro degli interni fatto saltare in aria con l'aereo con un missile ucraino gestiva la vicenda Metabiota (biolabs, i laboratori biologici proibiti) dove è implicato il figlio di Biden che è un noto trafficante.
RispondiEliminaIn pratica i servizi USA hanno ucciso chi, in mano ai russi, poteva parlare occupando il dicastero e bruciando documenti (esiste il video che circola).
Biden sa che i russi arriveranno a Kiev, quindi si attiva per evitare prove schiaccianti o testimoni pericolosi contro il figlio e contro di lui. Anche se già a febbraio i russi ne avevano copia e gli bastava solo raffrontarli. [i famigerati documenti che voleva Trump, e Zelensky che era al soldo della cricca neocon non gli volle dare, tenendoli per se perché sapeva che compito aveva... ma li ha preceduti Putin].
Non che cambi troppo or ora: basta che i media tacciano, e i media sono tutti allineati dalle proprietà, e come non fosse successo niente: questi sono arrivati a poter essere al di là del bene e del male.
Fatto è che tutta quella strana manfrina dei cambi al vertice ucraini per "corruzione" e tutta la lunghissima serie di assassinii, ultimo il ministro degli interni ma mesi fa anche il capo dei servizi ucraini, è mirata attraverso la distruzione sistematica dei documenti a cancellare ogni allaccio della famiglia Biden con l'affare criminale, uno dei più grandi scandali del XXI secolo, dei laboratori biochimici ucraini.
RispondiElimina# Da Fb ha detto, ore 18:00.
Interpretazioni romanzate, che danno per provate una serie di cose che non lo sono affatto, come ad esempio che l'elicottero precipitato con gli esponenti ucraini sia stato in realtà un attentato, del quale si pretende anche di dare la paternità.
Mantenere un equilibrio tra le varie fonti di informazione, tutte inquinate dalla propaganda, è sempre necessario.
Mao Ning, portavoce del ministero degli esteri cinese, ha dichiarato che "gli Stati Uniti sono quelli che hanno innescato la crisi ucraina e il principale fattore che l'ha alimentata: hanno continuato a vendere armi pesanti e armi d'assalto all'Ucraina, cosa che ha solo prolungato e intensificato il conflitto". E ha aggiunto che Washington "deve smetterla di inviare armi se vuol mettere fine al conflitto".
RispondiEliminaDa mesi autorevoli commentatori giornalistici, politologi ed esperti di relazioni internazionali cercano strenuamente di convincerci del fatto che la Russia sarebbe isolata, e in particolare che la Cina sarebbe sempre più insofferente nei confronti di Putin, e pronta ad abbandonarlo al suo destino.
Non sembra che i fatti stiano dando loro ragione, anzi. Pechino, messa alle strette, serra le fila con Mosca e fa muro contro Washington. Intanto l'India, pur vicina agli Stati Uniti, ha mantenuto e intensificato i rapporti con i russi. L'Arabia Saudita - storico alleato degli Usa - è sempre più vicina a Putin e si coordina con lui sulle esportazioni petrolifere. E a Brasilia è al potere uno storico amico di Mosca e Pechino, appoggiato dai Dem statunitensi. Mentre sul campo di battaglia le truppe russe hanno consolidato il controllo di gran parte dei territori rivendicati dai russofoni, e possono avanzare ancora. Nonostante 130 miliardi di euro stanziati per Kiev da Washington e alleati europei.
Non c'è che dire, la strategia dell'amministrazione Biden è davvero un capolavoro ... E si sono dimostrate davvero pertinenti le analisi dei nostri acutissimi esperti. Che naturalmente, come in altri casi, non hanno mai ammesso di aver detto sciocchezze.
Post di Eugenio Capozzi
Ha fatto bene Giorgia Meloni ad intervenire in diretta dalla Palombelli....sostenere che il governo eccita le piazze è una falsità che non si può accettare. Bene ha fatto GM a zittire la Palombelli: non è il governo che eccita le piazze ...sono le bande di delinquenti anarchici foraggiati dalla sinistra che, da giorni, hanno dichiarato guerra allo Stato
RispondiEliminaZelensky "meritiamo l'ingresso nella UE già quest'anno".
RispondiEliminaNon v'è dubbio, a cominciare dal tasso altissimo di corruzione, le carte sono in regola.
Non sono manco contrario: un peso morto del genere nell'UE, quello che ne rimarrà almeno, è quanto basta per finalmente farla saltare nel più ridicolo (e costoso) dei modi.
Ma fonderStocazzen promette il 10° pacchetto di sanzioni il 24 febbraio, l'aumento della pressione su Mosca, e che non l'Ucraina ma la Russia perderà se stessa.
Riassumendo in parole povere: un'altra tranche di soldi (nostri) all'attore per continuare a recitare la sua parte.
"Per Zelensky il futuro dell'Unione Europea si sta scrivendo in questi giorni a Kiev".
All'incirca lo stesso di Kiev.