Si sente dire che l'arcivescovo di Parigi e molti suoi coetanei confessano - sorpresi - che i giovani amano la messa tradizionale.
Coloro che, forti della Traditionis custodes, hanno speculato sulla morte annunciata della liturgia tradizionale confessano: "Nei devoti della Messa tridentina, abbiamo pensato di vedere una casa di riposo per anziani, in realtà era un vivaio"
Un numero crescente di giovani sembra essere attratto dalla cosiddetta liturgia tridentina, anche tra seminaristi e giovani sacerdoti.
Mentre i genitori avevano lasciato la Chiesa, essi tornano a messa. Ma non alla messa in francese, ma alla messa tridentina in latino. Questo entusiasmo dei giovani per la messa in latino sta avvenendo proprio mentre papa Francesco pubblica un motu proprio (traditionis custodes) che limita le possibilità di celebrare la messa tridentina. Perché questi giovani sono attratti dai tradizionalisti? Molte sono le testimonianze di persone tornate alla Chiesa attraverso la porta della Messa tridentina.
Semplicemente perché è bella.
RispondiEliminaQuesto è un fatto che trova molte altre conferme, non solo in Francia. Con buona pace dell'argentino, che pare non essere nemmeno validamente eletto a norma del diritto canonico. Sarebbe anche ora che coloro a cui compete prendessero in considerazione la cosa, invece di nascondere la testa sotto la sabbia come fanno gli struzzi. Ecco, io l'ho detto e il mio dovere di battezzato l'ho fatto.
RispondiEliminaA Bergoglio, chimico, non piace neppure il latino a prescindere, quindi figuriamoci se piace la messa in latino.
RispondiEliminaAnonimo 0.35, non è solo più bella nella forma, lo è anche nella sostanza, nel trasmettere il senso della transustanziazione, il rispetto e la devozione dell'Eucaristia, nel trasmettere senso del sacro e del trascendente, l'amore per la Santissima Trinità, Maria e Giuseppe.
RispondiEliminaE tanto altro si potrebbe aggiungere
Il pellegrinaggio Parigi-Chartres con l'inarrestabile crescita annuale dei suoi partecipanti, mostra chiaramente che c'è un popolo cattolico che vuole restare cattolico. Un popolo serio che vuole una liturgia seria. I vescovi e i papi quando si renderanno conto che questo popolo, per quanto percentualmente esiguo rispetto al numero di coloro che seguono il novus ordo, non è una congrega di nostalgici che si estinguerà per motivi anagrafici? E' un popolo di giovani e giovanissimi che ogni giorno si rinnova attirando a se altri giovani e giovanissimi. La caratteristica principale che deve avere il vescovo è la prudenza e la saggezza. Dove sono tali virtù nella ferocia con cui papi e vescovi trattano questi loro figli? Dopo oltre 50 anni dalla sciagurata imposizione del novus ordo l'interesse per il rito antico è più presente oggi di quanto non lo fosse nel 1970. Ed è in continua crescita. I papi e i vescovi si dovrebbero chiedere il perché a così tanti giovani non piace la liturgia "giovane" da essi inventata a tavolino. Non se lo chiedono perché sono accecati dall'orgoglio dell'ideologia modernistica. E pastori ciechi hanno la pretesa di condurre e guidare un popolo che invece, grazie a Dio, ci vede bene? Il coraggioso arcivescovo Lefebvre chiedeva di lasciargli fare "l'esperienza della tradizione" come altri gruppi facevano altre esperienze. Ma si sbagliava di grosso. L'esperienza della tradizione non è una fra le tante che si possono fare. E' l'unica da fare se si vuol restare cattolici. Perché la tradizione è ciò che la bussola è per il marinaio. Perché la tradizione è la rotta sicura seguita dai santi. Lo stesso restauro del quale abbisogna il rito antico lo si può fare solo alla luce della tradizione e nella venerazione della tradizione. Perché la tradizione è il modo sicuro per vivere il Vangelo seguendo l'esperienza dei santi che ci hanno preceduti col segno della fede. Povero monaco Gregorio.
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