Le sfumanti sfumature di Benedetto XVI
Intelligenti pauca, ma anche intelligentes pauci, per cui chi non avesse capito portata e contenuto dell'affermazione di Benedetto XVI citata da Disputationes, agevoliamo qui sotto suggerimenti per una traduzione in italiano.
Benedetto XVI:
«Nella concreta attuazione della riforma liturgica, letesi di Lutero hanno silenziosamente giocato un certo ruolo, cosicché in alcuni ambienti si è potuto sostenere che il decreto del Concilio di Trento sul sacrificio della Messa fosse stato tacitamente abrogato. La durezza dell’opposizione contro l’ammissibilità dell’antica liturgia in parte si basava certamente anche sul fatto che in essa si vedeva operare una concezione non più accettabile di sacrificio ed espiazione».Agevolazioni filologico-contestuali:
- "silenziosamente" = era vietato dirlo a chiare lettere
- (vietato da chi?)
- "hanno giocato un certo ruolo" = sono state fondamentali;
notare la sfumata sfumatura della sfumatura progressivamente sfumante: - sono state fondamentali
- hanno avuto un ruolo fondamentale
- hanno giocato un ruolo fondamentale
- hanno giocato un certo ruolo
- hanno silenziosamente giocato un certo ruolo"
- "in alcuni ambienti" = quali? non conviene dirlo...
- esercizio per il lettore: dare un nome agli "alcuni ambienti" che avevano in odio la liturgia tridentina
- "si è potuto sostenere" = nessuno venne rimproverato (chissà perché)
- notare il verbo in forma impersonale
- "tacitamente abrogato" = non conveniva dirlo a chiare lettere
- "la durezza dell'opposizione contro l'ammissibilità" = l'odio;
notare la sfumata sfumatura della progressivamente sfumante sfumatura: - l'odio alla liturgia tridentina
- l'opposizione alla liturgia tridentina
- l'opposizione all'ammissibilità
- la durezza dell'opposizione all'ammissibilità
- "in parte si basava certamente anche sul fatto che" = si basava anzitutto;
notare la sfumante sfumatura della progressivamente sfumata sfumatura: - si basava anzitutto
- si basava certamente
- in parte si basava certamente sul fatto che
- in parte si basava certamente anche sul fatto che
- "si vedeva operare una concezione non più accettabile di" = si vedeva chiaramente;
notare la sfumatura sfumata della sfumante progressiva sfumatura: - era chiara la concezione di
- si vedeva operare una concezione di
- si vedeva operare una concezione non più accettabile di
- "non più accettabile": da chi? perché? come mai "non più"?
- e poi, scusate, chi è che "operava" la concezione?
- e chi è che la "vedeva" operare?
- e chi è che aveva titolo di "accettarla" o meno?
- "La riforma liturgica del 1969 fu influenzata dai protestanti per far sembrare abrogato il Concilio di Trento e la concezione di sacrificio ed espiazione".
Ora, capisco che Benedetto XVI anche in fin di vita avesse tanto tanto timore di offendere i permalosissimi e ipersuscettibili modernisti.
Ma capisco anche che l'autore del Summorum Pontificum è riuscito, negli oltre quindici anni successivi, a non dare mai l'esempio celebrando almeno in privato una liturgia tridentina. Se l'avesse fatto, lasciando trapelare anche una sola foto mentre era in vita, non avrebbe più avuto bisogno di tutto quel gergo clerically correct.
Sfumanti sfumature sfuggenti.
RispondiEliminaCinquanta sfumature.
Per la libertà della Santa Messa Tradizionale, papa Benedetto XVI ha dato la sua vita.
RispondiEliminaOgni altro commento, pur sensato, a me sembra superfluo.
Ai bei tempi, Messori lamentava "e il Verbo si è fatto Carta", e pure Cammilleri lamentava la "documentite" della Chiesa. Si parla troppo, si scrive troppo, quando sarebbe bastata una sola Messa, anche privata, e una sola foto - che il diretto interessato avrebbe confermato per vera - sarebbe valso molto più di tanti libri, interviste, multichilometrici giri di parole. "Se la celebra il Papa, la posso celebrare anch'io", si sarebbero detti tanti sacerdoti che ancor oggi non hanno il coraggio di uscire allo scoperto.
RispondiEliminaE invece, a furia di Cinquanta Sfumature di Colori Liturgici, le circostanze finiscono per dar di nuovo inevitabilmente ragione ai cosiddetti "tradizionalisti" più duri.
Se Benedetto era costretto ad usare un"codice Cionci" come sembra confermare quest'articolo, a qualcosa sarà stato dovuto? Da chi era circondato? Era ubbidito o no? Il segretario si dice anche che sarebbe stato il carceriere : sarà o non sarà? Dio voglia fare verità . Dio ha attuato quel che aveva detto a La Salette che sarebbe avvenuto qualora non ci si fosse convertiti ( per il popolo guai e per il clero peggio: seguire la bandiera del nemico). Ma Benedetto poteva contare su qualcuno in vaticano o no? GPII contava su di lui ma lui?
RispondiEliminaMa...
RispondiEliminaMa dunque...
Ma dunque papa Ratzinger, ancorché "emerito", ha proprio detto che i tradizionalisti hanno sempre avuto ragione?
Ma allora Benedetto XVI era "lefebvriano"?
(chiedo per un amico modernista)
E per dirlo, ha avuto bisogno di tutti quei giri di parole?
(sto sempre chiedendo per conto di un amico modernista, eh)
Che Ratzinger fosse un modernista - sia pur moderato - era notorio. Il motu proprio era una trappola, nella quale, o per ignoranza invincibile (i semplici) o per sete di compromesso (i dotti) molti si sono buttati a piedi pari. Nel frattempo, tutto è continuato come prima, peggio di prima. Pazienza! Sbagliando s'impara.
RispondiEliminaMa Benedetto XVI ha sempre e comunque offerto la sua vita per riconsegnare a noi l'ineguagliabile tesoro della Santa Messa. Grazie, Santo Padre!
RispondiEliminaEppure Papa Benedetto XVI ha dato la sua vita per riconsegnarci la Santa Messa Tradizionale.
RispondiEliminaVa bene, manca la foto. Ma come si può affermare con certezza che non celebrasse in Vetus Ordo? Io ricordo che era proprio questa l'accusa dei modernisti ambrosiani a Papa Benedetto quando emanò la Summorum Pontificum... Ci fosse stata pure la foto, avrebbe rischiato la vita.
RispondiEliminaVoxcantor.blogspot.com: "Naked Ukrainian war advocate desecrates altar in St Peter's basilica"
RispondiEliminahttps://gloria.tv/share/JKmDwBvkQ3yo3JSBKZASLmHeU
Che tristezza, eludere così ciecamente (ideologicamente) il vero punto, la cosa importante dell'articolo di Disputationes Theologicae https://disputationes-theologicae.blogspot.com/2023/05/il-vero-motivo-per-cui-la-messa.html: un Papa (un Papa!) che dice che la liturgia oggi corrente è influenzata da Lutero! Che si è fatto in sordina, senza neppure l'onestà di dirlo da parte del cattoprotestantesimo!
RispondiEliminaNews. Vaticano, un uomo si denuda sull'altare di San Pietro: protesta contro la guerra in Ucraina
RispondiEliminaLa scena è stata ripresa da un telefonino sotto gli occhi esterrefatti di un gruppo di fedeli e diffusa sui social.
Fatemi capire: un uomo, in uno dei luoghi più controllati del sistema solare, ha tutto il tempo di spogliarsi NUDO, avvicinarsi ad uno del luoghi più sacri della Cristianità, salire in piedi (cosa che non si fa con un saltello) sull’altare della confessione e farsi fotografare dai turisti presenti.
Senza che, in tutto questo tempo, gli agenti di sicurezza intervenissero?
Luigi
Il Messaggero, Franca Giansoldati, 1 Giugno 2023
https://blog.messainlatino.it/2023/06/news-vaticano-un-uomo-si-denuda.html#more
Città del Vaticano – Nel tardo pomeriggio, poco prima della chiusura ai turisti nella basilica di San Pietro, un uomo con un balzo fulmineo è riuscito a salire sull'altare maggiore, proprio sotto il Baldacchino di Bernini, denudandosi completamente.
La scena è stata ripresa da un telefonino sotto gli occhi esterrefatti di un gruppo di fedeli e diffusa sul canale Telegram "Welcome to Favelas". Naturalmente sono intervenuti subito i Sanpietrini di turno in quel momento presenti assieme ad alcuni gendarmi che hanno costretto l'uomo a rivestirsi portandolo in gendarmeria per essere interrogato e identificato.
I motivi del gesto dissacratorio sembrerebbero legati alla guerra in Ucraina, visto che l'uomo ha detto di soffrire per i bambini che muoiono sotto le bombe russe. Da quello che il Messaggero ha appreso l'autore di questo gesto assurdo soffrirebbe di forti crisi depressive, tanto che continuava a infliggersi micro ferite con le unghie.
Non so come si potrà uscire da questa confusione, nella Chiesa si sono create fratture impossibili da restaurare, ogni frattura si è come avvolta in una sua rete e lì sta. Una sorta di confederazione di eresie, scismi e Chiesa cattolica soprasostanziale che piano piano si allontana dalla terra.
RispondiElimina
RispondiEliminaBenedetto XVI "ha dato la vita" per la Messa Ordo Vetus?
Non è forse morto di vecchiaia?
E allora come si fa a dire che "ha dato la vita"?
Meno retorica non guasterebbe.
Ricordiamoci: nel discorso di addio ai parroci romani in S. Pietro, dopo le sue dimissioni, Benedetto xVI fece un elogio sperticato del Concilio, si presentò anch'egli, come i suoi predecessori, come Papa del Concilio.
Diede la colpa ai Media dei cattivi esiti del Concilio. Un concetto che più assurdo non potrebbe essere, a ben vedere.
Ma capisco anche che l'autore del Summorum Pontificum è riuscito, negli oltre quindici anni successivi, a non dare mai l'esempio celebrando almeno in privato una liturgia tridentina. Se l'avesse fatto, lasciando trapelare anche una sola foto mentre era in vita, non avrebbe più avuto bisogno di tutto quel gergo clerically correct
RispondiEliminaPost inutile per dare un po' di spazio al 'bar sport della tradizzzione' (e per non farci mancare nulla ci mettiamo pure la rinuncia invalida, tanto contro Ratzinger vale tutto)
[to be censored]
S.S. Benedetto XVI celebra "Ad Orientem" nella Capella Sistina
1995, il card. Ratzinger, celebra in rito tridentino al Barroux
" Prima di venire qui ho pregato con Papa Benedetto, come ogni sacerdote cattolico fa, i Vespri.
RispondiEliminaE poi ho parlato sul libro, e anzitutto sugli invitati e sui presentatori.
Allora Lui mi dice, per prima cosa: ‘lei non faccia un saluto istituzionale, faccia un saluto personale da parte mia e dica a tutti: 'Non ho meritato questa illustre lista di presentatori.'
Io Gli ho detto: ‘Santo Padre, se dico questo non mi credono! Non mi credono! Però ho detto: 'obbedisco’.
O credete o non credete... se non credete leggete o Geremia o Isaia, non dico quale versetto o quale capitolo, ma lì è la risposta! "
Mons. Georg Gänswein, segretario di Papa Benedetto XVI
Università LUMSA
Roma, 6 ottobre 2022,
Geremia chiamò Baruc figlio di Neria e Baruc scrisse, sotto la dettatura di Geremia, tutte le cose che il Signore gli aveva detto su un rotolo per scrivere. [5]Quindi Geremia ordinò a Baruc: «Io ne sono impedito e non posso andare nel tempio del Signore. [6]Andrai dunque tu a leggere, nel rotolo che hai scritto sotto la mia dettatura, le parole del Signore, facendole udire al popolo nel tempio del Signore in un giorno di digiuno; le leggerai anche ad alta voce a tutti quelli di Giuda che vengono dalle loro città. [7]Forse si umilieranno con suppliche dinanzi al Signore e abbandoneranno ciascuno la sua condotta perversa, perché grande è l'ira e il furore che il Signore ha espresso verso questo popolo».
Geremia, capitolo 36
Consentitemi di ripetere ciò che ho già detto a tal proposito. Infierire su Papa Ratzinger QUI, è veramente improvvido. È stato il pontefice migliore del post concilio. Non merita ulteriori polemiche postume.
RispondiElimina
RispondiElimina# Angheran
--Celebrò da Papa rivolto ad Orientem, ma con quale rito?
-- Nel 1995 celebrò in Rito Tridentino ma era cardinale. Fu un fatto
isolato. Il Barroux non rappresentava dei tradizionalisti che si dovevano riaccorpare alla Chiesa ufficiale? Era forse la Società sacerdotale S. Pietro?
-- Risulta che da Papa abbia celebrato pubblicamente nel rito tridentino, cosiddetto, dopo aver emanato il Summorum Pontificum? Non credo l'abbia mai fatto, però forse la mia memoria è lacunosa.
Tolse Benedetto XVI le restrizioni alla celebrazione in rito antico (non occorreva più il permesso dell'Ordinario locale) il che era coerente con il fatto che l'antica Messa non era mai stata formalmente abrogata. Si inimicò però i vescovi, quasi tutti. Il rito antico era ora declassato a "rito straordinario", quindi in posizione subordinata rispetto al Novus Ordo. Lui non osò celebrarlo mai, da Papa, salvo prova contraria. Se lo avesse fatto, con un minimo di regolarità, avrebbe messo spiritualmente il rito antico sullo stesso piano del Novus Ordo e forse molti preti l'avrebbero seguito.
Ma sarebbe stato troppo, sarebbe stato un mettere in pericolo la riforma liturgica del Concilio, cosa che Ratzinger non era affatto disposto a fare. È rimasto sino alla fine fedele al Concilio, affermando anzi che i frutti del Concilio ancora non si vedevano appieno, nell'ultimo suo discorso, quello d'addio ai parroci romani!
T
Il post me ha ricordato le seguenti affermazioni di Ratzinger/Benedetto XVI:
RispondiElimina"La contrapposizione tra il Padre, che insiste in modo assoluto sulla giustizia, e il Figlio che ubbidisce al Padre e ubbidendo accetta la crudele esigenza della giustizia, non è solo incomprensibile oggi, ma, a partire dalla teologia trinitaria, è in sé del tutto errata.
Il Padre e il Figlio sono una cosa sola e quindi la loro volontà è "ab intrinseco" una sola. Quando il Figlio nel giardino degli ulivi lotta con la volontà del Padre non si tratta del fatto che egli debba accettare per sé una crudele disposizione di Dio, bensì del fatto di attirare l’umanità al di dentro della volontà di Dio. […]
"Ma allora perché mai la croce e l’espiazione? […] Mettiamoci di fronte all’incredibile sporca quantità di male, di violenza, di menzogna, di odio, di crudeltà e di superbia che infettano e rovinano il mondo intero. Questa massa di male non può essere semplicemente dichiarata inesistente, neanche da parte di Dio. Essa deve essere depurata, rielaborata e superata". Bastano dieci giusti a salvare l'intera città, Joseph Ratzinger - http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351256.html
"In effetti, la teologia del sacerdozio fu mirabilmente portata alla luce durante il Concilio di Trento per sconfiggere il protestantesimo che lo attaccava. Ma i modernisti hanno rifiutato questa dottrina tridentina e, in nome dell'ecumenismo, hanno sviluppato una nuova teologia del sacerdozio e della messa che è stata sancita dal Concilio Vaticano II.
L'aspetto sacramentale e l'aspetto cultuale, che sono note costitutive del presbiterato, sono d'ora in poi affidati a tutto il Popolo di Dio, rivestito del sacerdozio "comune". Tutta la Chiesa è responsabile dell'evangelizzazione, quindi il sacerdote deve essere considerato un ministro di questo Popolo e la sua funzione è quella di rappresentare il Cristo-Capo. Questa è la teologia della nuova messa.
Benedetto XVI dipende da questa teologia, che ha sviluppato e vissuto, il che lo porta a affermazioni completamente deplorevoli. Quindi rifiuta di considerare la Croce di Gesù come un vero sacrificio e quindi come un atto di culto. Il Papa Emerito scrive: «La crocifissione di Gesù in sé non è un atto di culto». La ragione che dà è assurda: «i soldati romani che la eseguono non sono dei sacerdoti. Essi compiono un’esecuzione, ma non pensano neanche lontanamente di porre un atto di culto». Benedetto XVI dice, d'altronde, più avanti: «La Croce di Gesù Cristo è l’atto di amore radicale nel quale si compie realmente la riconciliazione fra Dio e il mondo segnato dal peccato. Questa è la ragione per cui questo avvenimento, che di per sé non è in alcun modo di tipo cultuale, rappresenta invece la suprema adorazione di Dio». Nessun equivoco dunque sul suo pensiero". La fallimentare difesa del celibato sacerdotale di Benedetto XVI - Un commento al libro del cardinale Sarah e di Joseph Ratzinger "Des profondeurs de nos cœurs" - https://fsspx.news/it/news-events/news/la-fallimentare-difesa-del-celibato-sacerdotale-di-benedetto-xvi-54542
No, sull'atto cultuale consiglio questo: https://www.ilnuovoarengario.it/la-fraternita-sacerdotale-san-pio-x-critica-ratzinger-una-lettera-di-leon-bertoletti/
EliminaAnonimo, Cristo sulla croce sta come sommo sacerdote e la vittima perfetta. Questa è la costatazione fatta della teologia cattolica fino 1962 che Ratzinger e Léon Bertoletti, sono stati capaci di fare.
EliminaAffermazioni contenute nel libro "Introduzione al cristianesimo" e citate da D. Tissier nel libro "La fede in pericolo per la ragione":
RispondiElimina"Per molti cristiani, e specialmente per quelli che conoscono la fede solo piuttosto da lontano, le cose stanno come se la croce andasse vista inserita in un meccanismo, costituito dal diritto offeso e riparato. Sarebbe la forma in cui la giustizia di Dio infinitamente lesa verrebbe nuovamente placata da un’infinita espiazione. Sicché la vicenda della croce appare all’uomo come l’espressione di un atteggiamento che poggia su un esatto conguaglio tra dare e avere; ma nello stesso tempo si ha la sensazione che questo conguaglio si basi per altro su un piedistallo fittizio. Di conseguenza, si dà segretamente con la mano sinistra ciò che poi si ritoglie solennemente con la destra. Col risultato che la “infinita espiazione” su cui Dio sembra reggersi, si presenta in una luce doppiamente sinistra. Da molti libri di devozione, s’infiltra così nella coscienza proprio l’idea che la fede cristiana nella croce immagini un Dio la cui spietata giustizia abbia preteso un sacrificio umano, l’immolazione del suo stesso Figlio. Per cui si volgono con terrore le spalle ad una giustizia la cui tenebrosa ira rende inattendibile il messaggio d’amore" (143).
""Non è l’uomo che si accosta a Dio tributandogli un dono compensatore (144).
Essa [la croce] non ha affatto l’aspetto di una prestazione propiziatrice che l’umanità offre allo sdegnato Iddio (145). [Che ne è, con queste negazioni, della natura propiziatoria del sacrificio della Messa?].
Nella sfera cristiana, l’adorazione si estrinseca in primo luogo nel ricevere con animo grato l’azione salvifica di Dio. [Che ne è della Messa rinnovamento sacramentale dell’azione salvifica del Calvario?] […] In questa cerimonia cultuale non si offrono a Dio tributi umani, ma si porta invece l’uomo a lasciarsi inondare di doni; noi non glorifichiamo Dio offrendogli qualcosa di presumibilmente nostro – quasi che ciò non fosse già per principio suo! – bensì facendoci regalare qualcosa… […] Il sacrificio cristiano non consiste in un dare a Dio ciò che Egli non avrebbe senza di noi (146).
…donando e sacrificando se stesso. Egli strappò di mano agli uomini le offerte sacrificali, sostituendovi la sua personalità, il suo stesso “io” donato in olocausto (147).
Se tuttavia nel nostro testo si afferma ancora che Gesù ha operato la redenzione col suo sangue (Eb 9, 12), questo sangue non va inteso come un dono materiale, come un mezzo espiativo da misurarsi quantitativamente, […] …l’essenza del culto cristiano non sta nell’offerta di cose, […] Il culto cristiano… si esplica nella nuova forma di funzione vicaria inclusa in quest’amore: nel fatto che egli [Cristo] s’è incaricato di rappresentarci e noi ci lasciamo impersonare da lui. Esso comporta pure che noi ci decidiamo una buona volta ad accantonare i nostri conati di auto-giustificazione (148)"". Lafede in pericolo per la ragione, D. Tissier - http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV149_Tissier_La_fede_in_pericolo_6.html#Una_negazione
Lutero almeno ha fatto questa professione di fede:
"Io credo che Gesù Cristo, vero Dio, generato dal Padre nell'eternità, e anche vero uomo, nato da Maria Vergine, sia il mio Signore, che me perduto e dannato, ha redento, acquistato, guadagnato da tutti i peccati, dalla morte e dalla potenza del diavolo, non con oro o argento, ma col suo santo prezioso sangue e con il suo innocente soffrire e morire; affinché io sia Suo e viva nel Suo regno ai Suoi cenni e Gli serva con giustizia, innocenza e beatitudine in eterno, come Egli è risuscitato dalla morte, vive e regna in eterno. Questa è la verità (150)".
Insieme a Rahner, Ratzinger, ha scritto il libro "Rivelazioni e tradizione" che se non me ricordo male revisiona le due fonti delle rivelazioni del Tridentino in favore della Sola Scriptura protestante. Anche se dice che il "subisistit in" è stato una proposta del pastore protestante Wilhelm Schmidt a Ratzinger.
Parce sepulto, per favore, gironzolando in qua ed in là, seguo sempre gli amici Inglesi dell'Anglicanorum coetibus, cui pare sia stato proibito celebrare Messa nel santuario di N.S. di Walshingham, vedremo se sarà proibito anche il pellegrinaggio che era già stato autorizzato dal Vescovo, bene, loro non hanno una lira, non possono permettersi di acquistare una chiesa, gli Anglicani se ne guardano bene dal concederne una, piuttosto le vendono per farne pub, loro si arrangiano da soli, si costruiscono cappelle, si arrangiano colle panche e riescono, pur tra mille difficoltà, a celebrare Messe bellissime, con ottime musiche, paramenti più che dignitosi e fedeli composti e partecipi, insomma piccoli gruppi creativi che fanno quello che possono e sembra che la gente si riavvicini e sia sempre più numerosa, non possiamo che sperare e pregare che dal piccolo ri-nasca il grande.
RispondiEliminaCi sono sempre gendarmi accanto all’altare papale, e mi riesce difficile pensare che un tizio possa avere avuto il tempo di denudarsi e salire sull’altare senza che nessuno potesse fermarlo. Io non ci sto capendo più niente. Tutto ciò è di una gravità inaudita.
RispondiElimina
RispondiElimina# Non bisogna infierire su Papa Ratzinger
Nessuno vuole infierire ma, quando capita l'occasione, la verità esige che si mettano certi puntini sulle i, come si suol dire.
Anche se questo sembra metterci contro le anime pie.
Va combattuta questa leggenda di Ratzinger (e Giovanni Paolo II) impeccabili difensori della fede contro l'Orco che sarebbe Papa Bergoglio.
Hanno difeso la fede ma in modo tutt'altro che impeccabile.
Modernisti anche loro erano, anche se "moderati" nell'approccio.
L'etica cristiana non l'avevano messa in crisi come l'attuale,
questo sì. Ma non basta.
L'ecumenismo, con le aperture ai luterani etc l'hanno praticato a tutto campo anche loro. E la "pastorale dei migranti" l'hanno forse denunciata? No. Grazie ad essa i cattolici giustificano la politica irresponsabile dell'accoglienza indiscriminata dei profughi, di qualsiasi tipo. Fu Giovanni XXIII a tirar fuori il "diritto di emigrare", un diritto che non può esistere, una concezione superficiale ed anche irrazionale del diritto.
RispondiEliminaL'episodio osceno dell'uomo nudo per protesta sull'altra di S. Pietro.
Ormai nella Chiesa, intesa anche in senso fisico, può accadere di tutto.
Non dobbiamo dimenticare che la celebrazione del culto della Pachamama (il feticcio ligneo di una donna nuda in cinta, mi pare) in piena basilica di san Pietro ha rappresentato una autentica
profanazione della basilica stessa. E non è stata in alcun modo riparata.
L'altare è stato spiritualmente profanato. E forse anche materialmente.
Ogni oscenità può ora accadervi.
Satana non lo frena più nessuno, al momento, essendo saltato e da tempo il katechon.
Saltato il katechon non dovrebbe finire il mondo? Siamo ancora qui…forse è l’ideologia millenarista ad essere un po’ fuori uso?
EliminaSembra che oggi si farà una cerimonia di riparazione dell'atto indefinibile, e l'altare verrà ri-consacrato. Forse le persone hanno memoria corta, ma anni fa le Femen, gruppo di ragazze in massima parte Polacche, si esibiva a seno scoperto in ogni chiesa in tutta Europa e avevano anche pesantemente sbeffeggiato ed oltraggiato mons.Léonard, gridando insulti e parole blasfeme, a volte scritte sul petto, pagava Soros, Papa regnante BXVI, poi con la rinuncia tutto sembrava calmo, anche questo 'squilibrato' è Polacco, sarà un caso?
RispondiEliminaOgni qualvolta si citano i libri di Ratzinger i suoi difensori d'ufficio tacciono o, se intervengono per salvare la faccia, lo fanno sempre in maniera moralistica, mai entrando nel merito. Ovviamente...
RispondiEliminaLe mie obiezioni non sono di merito ma di opportunità. Esegesi e critica dei testi di Ratzinger sono perfette, ma proprio perché gli altri pontefici hanno fatto, e scritto, cose più gravi, come sopra ricordato, chiediamoci: queste stroncatura a chi giovano? Più a noi o più ai nostri avversari?
EliminaRiguardo all'uomo nudo in San Pietro, non bisogna meravigliarsi. Simili cose sono già successe durante la rivoluzione francese e la rivoluzione russa. Ormai, coloro che hanno "per padre il diavolo" sono giunti all'apice della loro potenza e ne vedremo di tutti i colori. È appena stato riedito un ottimo libro di Padre Angelo Arrighini: L'Anticristo, per Effedieffe. Sul sito dell'editore si può leggere una presentazione dell'opera, quantomai attualissima.
RispondiEliminaSu Ratzinger si legga quanto compiutamente scritto in questi anni dal Prof. Radaelli.
RispondiEliminaLì c'è già tutto il materiale per "capire" il teologo tedesco.
Gz
RispondiElimina# Le Femen che si esibivano in maniera oscena e blasfema nelle chiese e altrove non erano polacche erano ucraine.
Non ho né prove, né informazioni particolari.
RispondiEliminaSo che il Signore ha salda in mano la storia.
Lui è il tutto e noi un quasi zero.
La situazione attuale è terribile, una grande tribolazione, ma necessaria ed inevitabile.
Lo attesta la Sacra Scrittura, lo scrive il catechismo, lo dicono le rivelazioni private.
Dio castiga quelli che ama e noi siamo amatissimi.
Dio è fedele e paziente attende la sposa anche dopo le peggio malefatte (Osea, Ez 16).
Nella condizione in cui versa la Chiesa, serva di Babilonia, capisco questo:
Benedetto XVI (al lordo di tutti i suoi errori) non si è mai "dimesso".
Ha brillantemente messo in atto un modo per salvare il salvabile, smascherando il nemico.
E' stato il Papa fino al 31/12/2022. Da allora non ne abbiamo uno, ma un'apparenza.
Ad ottobre il sinodal-sinodaleggiamento porterà a Roma tutti gli orrori raccolti qua e là.
Le potenze dell'aria contro le quali combattiamo raduneranno eserciti e cavallette.
Ma il Signore Dio, dal Trono, all'istante travolgerà Babilonia, bestie, re e falsi profeti.
Siamo all'apice del combattimento spirituale. E' cominciato tutto con il peccato originale.
L'umanità attende di ritornare nel Paradiso che fu perduto.
Alla Pasqua di Mosè, come un battesimo, seguirono 40 anni nel deserto.
Pasqua d'acqua.
Non tutti entrarono nella terra promessa, perchè molti lamentosi rimpiansero l'Egitto.
Alla Pasqua di Cristo e al battesimo cristiano seguirono secoli di deserto minacciato.
Pasqua di sangue.
I battezzati sono morti al peccato e alla loro morte fisica si addormentano.
Non tutti entreremo nel "riposo di Dio", nel Paradiso dell'eterna beatitudine.
Stiamo per incrociare il battesimo di fuoco.
Un unico fuoco per tutti, uguale per tutti, ma amore per alcuni e ustione per altri.
La Pasqua di fuoco.
Ci troveremo giudicati da noi stessi, dalle vesti che indossiamo.
Per entrare alle nozze, da invitati, serve un lavaggio con il sangue dell'Agnello.
Beati gli invitati.
Per gli altri sarà uno stagno di zolfo.
In eterno.
E' tempo di prepararsi, non di fare le pulci al Papa legittimo, rimasto senza successore.
Rimosso il katechon, si manifesterà la prostituzione di Babilonia.
Non è un'altra città: siamo noi, in lotta contro noi stessi, nel cuore di ciascuno.
Viene il tempo di scegliere se accettare l'invito o meno alle nozze.
E' dai tempi del peccato originale che lo spettiamo: Vieni Signore Gesù!
Guai a chi rimpiangerà l'Egitto o non è disposto a perdere la vita per salvarla.
Prima o poi dobbiamo arrivare in fondo.
Per tornare ad essere nella Luce e non in una colossale cloaca in cui sentirsi importanti.
Sia fatta la Volontà di Dio in terra come già in Cielo.
Ridicole le pretese di chi forza il Cielo, in cui non crede, a seguir la terra.
Farsi dio senza Dio è il progetto dei maggiorenti di Babilonia, laici e chierici.
Un progetto "dal basso", sinodaleggiamenti per sentirsi come chi dà ordini a Dio.
Dio ha già stabilito come renderci come Lui, figli della luce nella luce (Sua). Dall'alto!
https://www.maurizioblondet.it/robert-f-kennedy-jr-bandito-dal-principale-sito-di-social-media-pagine-della-sua-campagna-bloccate/
RispondiEliminaNon credo stia a noi preoccuparci del destino della Chiesa che, come è noto, è stata fondata dal Signore e da lui mantenuta in vita per tutti questi secoli, senza che ci sia ragione di pensare che se ne disinteresserà per i prossimi.
RispondiEliminahttps://www.aldomariavalli.it/2023/06/05/il-marchese-del-grillo-e-il-destino-della-chiesa/
Il destino della Sposa dell'Agnello sono le nozze.
RispondiEliminaLa gioia della resurrezione non elude il passaggio precedente, assolutamente necessario.
Non è questione di "preoccuparsi", ma di "esserci dentro".
Ogni anima battezzata è stata generata dalla promessa sposa in attesa delle nozze.
La Madre della Chiesa genera nelle doglie al Calvario: generò, Madre di Dio, senza doglie a Betlemme.
Come il battesimo è solo l'Esodo, ma non ancora la terra Promessa, così il fidanzamento della sposa non sono ancora le nozze. Il passaggio non è un automatismo, ma una via.
Perciò non ci si preoccupa dell'arrivo stabilito, quanto dell'arrivarci e come, non scontato.
Un grazie a Tralcio per le sue parole di conforto e speranza, la Chiesa è di Cristo, la chiesa farà il suo cammino terreno.
RispondiEliminaIl GIUDICE SUSANNA ZANDA è sotto inchiesta disciplinare per aver aver fatto il proprio lavoro di Giudice indipendente!
RispondiEliminahttps://gloria.tv/post/sJCRvoctb7LZ4bxfAb16KEuoo
Nelle settimane scorse un mio ex compagno di studi di università, che è riuscito a diventare avvocato e per questo non vuole che lo nomini, mi ha messo in contatto con un professore universitario, nemmeno qui posso essere più preciso, che mi ha chiarito, definitivamente, come il "codice Ratzinger" sia una bufala messa in giro da uno che canonista non è.
RispondiEliminaMi ha fatto presente anche che proprio quel diritto canonico che il C. sbandiera può ritorcersi contro i sostenitori della tesi della non-abdicazione.
Un punto merita indicarlo: se come il C. sostiene dal 31/12/22 si è passati da Sede Apostolica impedita a vacante e bisognasse convocare un nuovo conclave con i soli cardinali nominati prima del febbraio 2013, gli ipotetici cardinali pre-2013 elettori sarebbero quelli non ancora ottantenni al 31/12/22 citato, non al 11/2/2013.
Quindi ad esempio comunque non sarebbero più elettori di questo ipotetico conclave "riparatorio" (mi si passi il termine) i cardinali Ravasi, Bertello, Vingt-Trois e Maradiaga, sì creati prima del 2013 ma diventati ottantenni prima della morte di Benedetto XVI, per citare quelli che hanno perso l'elettorato negli ultimi tre mesi di vita del Pontefice Emerito. Sarebbero ancora elettori invece i cardinali Bagnasco, Calcagno, Duka e Sepe, che hanno compiuto 80 anni dopo il 31/12/2022.
Questo il C. sembra non saperlo, non l'ha mai detto, segno che non pare conosca così bene il diritto canonico.
Ora devo tornare al lavoro, scusate se c'è qualche errore di battitura, ho fatto un po' in fretta: io non sono riuscito a laurearmi, causa morte di mio padre, e lavoro in un'agenzia di assicurazioni.