Africa alla deriva tra secolarizzazione e Islam
di Mauro Faverzani
I cristiani vengono esclusi dalle cariche governative, non possono costruire chiese, le loro donne vengono costrette a sposare uomini musulmani, mentre i sacerdoti vengono spesso sequestrati
Mentre l'Europa affonda nei propri vizi ed in una silenziosa, sciagurata forma di apostasia, gran parte dell'Africa è ormai nelle mani o della dilagante secolarizzazione oppure della jihad, infiltratasi nel Continente sia con la violenza, in allarmante aumento negli ultimi anni, sia alleandosi con reti criminali organizzate e con bande autoctone con interessi regionali, inserendosi così in conflitti e divisioni già in atto, sia sfruttando povertà, corruzione, anarchia, analfabetismo, disoccupazione ed altre criticità sociali, particolarmente diffuse.
Tra le regioni, ove più tristemente è presente la jihad, figurano quelle del Sahel (che comprende Burkina Faso, Mali, Niger, Nigeria e Camerun e che conta già 7.899 morti pari al 40% del totale delle vittime), il bacino del lago Ciad, la Somalia ed il Mozambico.
I cristiani vengono esclusi dalle cariche governative, non possono costruire chiese, né cappelle, le loro donne vengono costrette ad indossare l'hijab ed a sposare uomini musulmani, mentre i sacerdoti vengono spesso sequestrati.
Lo scorso 16 giugno in Uganda, a Mpondwe, ad esempio, tanto per limitarsi agli ultimi tragici episodi di cronaca, le cosiddette «Forze Democratiche Alleate», gruppo affiliato all'Isis, hanno attaccato la scuola secondaria pubblica di Lhubiriha e provocato 42 morti, tra i quali ben 37 bambini - bruciati vivi, pugnalati o finiti a colpi di machete al grido di «Allahu Akbar» -, tutti cristiani. La vittima più giovane aveva 12 anni e frequentava il primo anno della scuola. Numerosi anche i feriti. Ancora imprecisato il numero delle ragazze rapite.
Lo scorso marzo in Nigeria ben sei contee dello Stato di Middle Belt sono state attaccate dai miliziani islamici fulani. Particolarmente violente le aggressioni sferrate nel villaggio di Tse Jor, dove 40 jihadisti hanno provocato una ventina di morti, tra i quali molti giovani e bambini, oltre a numerosi feriti.
Sempre in Nigeria lo scorso 19 maggio è stato sequestrato Padre Kingsley Maduka, parroco della chiesa cattolica di Cristo Re a Ezinnachi-Ugwaku, Okigwe, nello Stato di Imo, mentre si stava recando per l'adorazione eucaristica nella cappella appena eretta nel villaggio di Ogii. Il sacerdote è stato rilasciato dopo cinque giorni nelle mani dei suoi aguzzini, incalzati dalle forze dell'ordine, tanto da convincerli a sbarazzarsi della propria vittima.
Ma l'islam non è l'unico pericolo mortale da cui guardarsi in Africa: non meno temibile e sanguinaria è la cultura di morte importata dal secolarismo occidentale e dagli organismi internazionali, tale da spingere recentemente i vescovi della Repubblica Centrafricana a lanciare l'allarme, al termine della loro assemblea plenaria tenutasi a Bangassou: nel mirino del laicismo dilagante, anche qui, c'è la famiglia, di cui molti, troppi sognano la disgregazione: «Le molteplici crisi politico-militari del nostro Paese hanno disgregato le famiglie e compromesso l'educazione - si legge in un comunicato diffuso dai Vescovi - instaurando una cultura della violenza e dell'impunità, di controvalori radicati nell'individualismo e nell'egoismo», alimentati dalla povertà generalizzata, dalla disoccupazione diffusa, dall'instabilità politica e sociale.
Oltre alla famiglia, prevedibilmente nel mirino c'è anche la vita. Di pochi giorni fa è la denuncia fatta da Padre Apollinare Cibaka Cikongo, rettore dell'Università di Mbujimayi, nella Repubblica Democratica del Congo: alla piaga degli aborti in Africa la comunità internazionale ha opposto un silenzio definito dal sacerdote «terrificante», come ha dichiarato nel corso di un'intervista all'emittente EWTN Vatican. Tra l'11 aprile e l'11 maggio, ad esempio, ad oltre 200 donne è stato ucciso il bimbo in grembo, senza che questo abbia provocato la benché minima opposizione o critica, neppure da parte della Chiesa ufficiale.
Secondo Padre Cikongo, è urgente promuovere la dignità della vita umana [...]: «Con le nuove generazioni e l'influenza dei media - ha dichiarato il sacerdote - se non ci svegliamo, avremo una società corrotta dalla cultura della morte e dalla distruzione della sessualità e del rapporto tra uomo e donna». Come tristemente già accade in Occidente.
Fonte: Radio Roma Libera, 03 luglio 2023
by BastaBugie
Fratelli tutti.....
RispondiEliminaHo letto un articolo apparso su un sito francese on line ove si dice che le moschee francesi organizzano una specie di campus vacanze estive nei vari paesi ex colonie per i giovani e giovanissimi francesi di origine maghrebina o africana, per fare dei corsi veloci di indottrinamento della fede Islamica, i corsi e i viaggi sono gratis, non è difficile immaginare il successo dell'iniziativa.......
RispondiEliminaGratis ? Certo , anche a Gaza i campi estivi sono gratis per i ragazzi che li frequentano , ma sono finanziati dall'UNICEF che, come sappiamo, e' una organizzazione delle nazioni unite.
EliminaMa non solo si insegna la dottrina islamica, si fanno lezioni pratiche : addestramento militare, sia con armi sia col coltello per cacciare gli ebrei da Gerusalemme. Ebrei visti come occupanti . Viene omesso che Gerusalemme era la capitale di Israele diversi secoli prima della nascita di Maometto.
Mah,successo dell'iniziativa forse ma risultati solo teorici? Se si vuole prepararli per combattere i governi occidentali secondo me non ce n'è bisogno :les garcons sono già pronti.Se invece si vuole insegnare loro la vita ascetica del combattente senza droga ,ragazze e balere allora il discorso diventa ostico.Certo hanno da calare l'asso della poligamia, ma anche questo diventa un discorso teorico.Nelle banlieues la poligamia è già praticata ampiamente e lo stato francese paga lautamente in assegni famigliari molto succulenti.Per gli amici franciosi si preparano tempi procellosi....Dovranno pagare la tranquillità ,come direbbe il Manzoni:un nemico che offeso non hai ,a tue mense insultando s'asside.....E noi non siamo combinati molto meglio.
RispondiElimina... la benché minima opposizione o critica, neppure da parte della Chiesa ufficiale.
RispondiEliminaSarebbe davvero sorprendente che la "Chiesa ufficiale", aralda del mondialismo più sguaiato, si contraddicesse!
A proposito di corsi di indottrinamento dei giovani islamici francesi, di cui all'anonimo delle 13.59: se l'alternativa è un corso gender, LGBT ecc., direi che la via è obbligata.
RispondiEliminaGz
RispondiEliminaVisto lo svirilimento laico ed ecclesiastico dell'Occidente,l'unica alternativa è forse costituita da una vittoria russa nella presente guerra. Una vittoria però risolutiva: occupazione di tutta l'Ucraina, terremoto politico-economico in tutta l'Euroamerica.
Ma forse dai cosacchi verrebbe la "liberazione"? Viene in mente una profezia attribuita a Don Bosco, dei cavalli dei cosacchi (eretici nemici di Roma) che si abbeveravano nelle fontane di Piazza S. Pietro.
Dalla Russia non verrebbe la "liberazione" ma una dura "occupazione" militare, in nome del messianesimo nazional-comunista riverniciato in panni ortodossi. Ma almeno, si spera, i "cosacchi" farebbero piazza pulita della muchedumbre arcobaleno, sia nella società civile che nel clero.
Si spera, perché a ben vedere il femminismo e l'abortismo sono stati a suo tempo immessi nelle leggi proprio dalla Russia bolscevica (implosa, ma non del tutto scomparsa).
Per par condicio si dovrebbe anche parlare dei frequenti attacchi violenti e blasfemi di fanatici Sionisti contro conventi e chiese cattoliche o cristiane, dei sacerdoti pugnalati, degli sputi e degli insulti, lancio di escrementi ed altro, ai pellegrini nei sacri luoghi, sarebbe doveroso farlo, ma si sa...... ho letto che un reporter cattolico USA tale George Neumayr, che pare avesse indagato troppo sulla CEUSA, sia morto in circostanze quantomeno sospette, pare che l'FBI non sia poi così estranea al fatto, bisogna muoversi con cautela quando si indaga sul deep state, anche religioso, la cosa positiva è che, nonostante il boicottaggio, il film The sound of freedom, coraggiosa pellicola che cerca di aprire almeno un po' la pesante coltre di ipocrisia ed omertà sui traffici pedo pornografici in USA e non solo, si faccia strada e venga proiettato in più sale cinematografiche, in Europa dovrebbe, condizionale d'obbligo, uscire in autunno.
RispondiEliminaGli europei, solo per paura delle reazioni islamiche violente, hanno sviluppato un gran rispetto per il Corano.
RispondiEliminaI francesi, i cui antenati illuministi rivoluzionari han basato la loro rivoluzione sull'anticristianesimo e quindi anche sull'odio alla Bibbia, ora mostrano la massima vigliaccheria verso il Corano.
Sempre viva in me la memoria della grande Oriana Fallaci