Nella nostra traduzione dal blog di Fr Zuhlsdorf [qui]. Basta perfino citare i documenti del Vaticano II, per quanto siano in alcuni brani controversi, per confutare gli atteggiamenti odierni delle autorità vaticane nei confronti della questione Liturgica. Aumenta la necessità di ricorrere a FSSP, ICRSS, IBP e tutte le altre comunità che dicono esclusivamente il vecchio rito. Ed anche della FSSPX.
La Diocesi di Orange cancella la Messa antica
Ricordatevi che gli attacchi alla Messa Latina Tradizionale sono in realtà attacchi alle persone che la desiderano.
Ho ricevuto questo da un lettore...
Come si potrebbe rispondere a questa lettera? Che ne dite di qualcosa del genere?
Caro padre Quang,Grazie mille per la sua lettera del 25 agosto 2023. Sono rattristato dalla sua decisione e da quella del vescovo Vann, e purtroppo sarò costretto a soddisfare i bisogni spirituali e liturgici della mia famiglia altrove. Considerando la maggiore distanza dall'Abbazia di San Michele e il costo del carburante, sono sicuro che capirà che i miei contributi finanziari di un tempo alla parrocchia e alla diocesi dovranno essere ridotti. Inoltre, la mia famiglia non sarà più disponibile a partecipare agli apostolati e ai programmi di cui abbiamo goduto in questi ultimi anni. Spero che riuscirà a trovare volontari per sostituirci.Spero che un giorno lei e mons. Vann, così come le autorità della Santa Sede, arriviate a comprendere e ad apprezzare gli insegnamenti del Concilio Vaticano II sull'autorità apostolica del vescovo nel governo della sua diocesi (vedi Christus Dominus ) e il diritto dei fedeli di cercare e ottenere un ragionevole servizio liturgico e sacramentale dalla propria Chiesa locale (cfr Sacrosanctum Concilium e Lumen gentium ). Fino ad allora, sappi delle mie ferventi preghiere per lei.
Cordiali saluti,
Traditionis custodes è una manifestazione di crudeltà difensiva consapevole.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
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A I U T A T E, anche con poco,
l'impegno di Chiesa e Post-concilio per le traduzioni
IBAN - Maria Guarini
IT66Z0200805134000103529621
Codice BIC SWIFT : UNCRITM1731
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Premetto che sono un simpatizzante della FSSPX che ritengo abbia moltissimi meriti.
RispondiEliminaStimolato anche dalle polemiche di questi giorni ho letto il Catechismo sulla Nuova Messa di Don Daniele di Sorco che fa una sintesi breve ma utilissima del problema. Sono sinceramente però rimasto sconvolto dalla confusione che copio di seguito:
42 - Questo vuol dire che tutti quelli che celebrano o assistono attivamente alla nuova Messa commettono peccato mortale?
Quelli che celebrano o assistono alla nuova Messa senza sapere che è illecita e a volte invalida non commettono peccato, perché sono nell’ignoranza invincibile. Si può pensare che la maggior parte dei preti e dei fedeli conciliari si trovano in questa situazione. Di contro, coloro che sanno che la nuova Messa comporta una professione di fede ambigua (o che ne dubitano seriamente e non fanno alcunché per togliersi il dubbio) commettono un peccato contro la virtù della fede, che potrà essere mortale se vi è piena avvertenza e deliberato consenso.
Si tratta della posizione ufficiale della FSSPX? Io ero convinto che semplicemente sconsigliassero di andare alla Messa Nuova, non che considerassero peccato la partecipazione al Novus Ordo come Don di Sorco dice in modo esplicito.
Anche Enrico Maria Radaelli non è della FSSPX ma la pensa come la FSSPX e dice che è " grave peccanosita' " dopo che sia veniale o mortale non lo so.
Eliminahttps://www.aldomariavalli.it/2023/08/07/ma-dio-e-pro-o-contro-il-novus-ordo-missae-il-nuovo-libro-del-professor-enrico-maria-radaelli/amp/
@ Anonimo02 settembre, 2023 12:48
Elimina"Si tratta della posizione ufficiale della FSSPX? Io ero convinto che semplicemente sconsigliassero di andare alla Messa Nuova, non che considerassero peccato la partecipazione al Novus Ordo come Don di Sorco dice in modo esplicito."
Certo che si tratta della posizione ufficiale!
E vi è anche ben spiegato quando ciò costituisce e quando ciò NON costituisce peccato.
Questa è la premessa dalla quale scaturisce il loro consiglio di evitare la frequentazione del NO.
Mica lo dicono per questioni di gusto, sensibilità o preferenza (come fanno i conservatori della Nuova Bussola o del Timone)!
Chi si appella ai documenti conciliari per cercare di strappare una misera concessione per la celebrazione della S. Messa di origine apostolica, non ha capito niente. Si tenga stretto il rifiuto delle autorità conciliari e vada alla messa moderna!
RispondiEliminaAnonimo 12.48 correggo refuso non confusione ma conclusione che copio ...
RispondiEliminaSinceramente la posizione di don Daniele Di Sorco mi sembra eccessiva. Non posso credere che assistere ad una S. Messa NO correttamente e devotamente officiata possa considerarsi addirittura un peccato. Così come non è corretto far credere ai fedeli che assistere ad una Messa VO autorizzata da una Diocesi o da un ex istituto ecclesia dei sia da biasimare o addirittura da evitare. Mi sembrano tutte posizioni oltranziste, al limite del settario. Allo stesso modo mi sembra ridicolo l’atteggiamento tollerante e quasi benevolo che la FSSPX mostra nei confronti di Bergoglio, confrontato all’antipatia e alla gelosia che i sacerdoti lefebvriani hanno sempre nutrito nei confronti di Papa Benedetto XVI. Sembra quasi che essi lo odiassero perché egli faceva concorrenza alla stessa FSSPX. Tale atteggiamento fa quasi supporre che si tengano buono l’attuale pontefice in attesa di qualcosa in cambio da parte sua.
RispondiEliminaLe difficoltà sono rappresentate da motivi o circostanze che si interpongono tra noi e i nostri intenti, obiettivi e aspirazioni.
RispondiEliminaSono una scusa meravigliosa per i non audaci, per i pusillanimi, per gli ignavi e per tutte le categorie di perdenti.
Sono uno sprone fantastico per le persone
determinate, zelanti e alacri.
Gli ostacoli sono spesso tanti, e hanno talvolta la faccia tosta di atteggiarsi a “insuperabili”.
I più perniciosi e insidiosi sono quelli che abbiamo dentro, quelli caratteriali, attitudinali e mentali.
Solo le persone migliori raggiungono grandi traguardi perché ogni traguardo è irto di difficoltà che hanno scoraggiato coloro che, in definitiva, non avevano alcun buon intento per chiamare in causa l’impegno del coraggio
La cosa drammatica è che sembrano, e spesso lo sono, più determinati i non credenti che molti cattolici.
Il Beato Luigi Novarese ci ha lasciato un aforisma da imparare a memoria:
“Gli ostacoli nella vita sono fatti per essere abbattuti e non per abbatterci”.
RB
"Chi si appella ai documenti conciliari per cercare di strappare una misera concessione..."
RispondiEliminaL'appello ai documenti conciliari in questo caso dimostra quanto da anni abbiamo scoperto e ripetutamente illustrato e documentato; e cioè di come le insidie della cosiddetta 'pastorale' di cosiddetto 'aggiornamento' si nascondessero in alcune affermazioni disseminate nei documenti stessi che ne hanno permesso una applicazione di conio modernista. Sono proprio le parti 'sane' di quei testi che hanno tratto in inganno molti dei padri conciliari. E nel caso di specie è bastato servirsi proprio di citazioni 'sane'...
Può essere utile l'affermazione di mons. Brunero Gherardini che riporto di seguito:
"I quattro livelli del Vaticano II – Chi ha dimestichezza non con la sola GS, ma con tutt’i sedici documenti conciliari, si rende ben conto che la varietà tematica e la corrispettiva metodologia collocano il Vaticano II su quattro livelli, qualitativamente distinti:
1. quello generico, del Concilio ecumenico in quanto Concilio ecumenico;
2. quello specifico del taglio pastorale;
3. quello dell’appello ad altri Concili;
4. quello delle innovazioni.
Sul piano generico, il Vaticano II ha tutte le carte in regola per esser un autentico Concilio della Chiesa cattolica: il 21° della serie. Ne discende un magistero conciliare, cioè supremo e solenne. La qual cosa di per sé non depone per la dogmaticità ed infallibilità dei suoi asserti; anzi nemmeno la comporta, avendola in partenza allontanata dal proprio orizzonte.
Sul piano specifico la qualifica di pastorale ne giustifica i vastissimi interessi, non pochi dei quali eccedenti l’ambito della Fede e della teologia: p. es. la comunicazione sociale, la tecnologia, l’efficientismo della società contemporanea, la politica, la pace, la guerra, la vita economico-sociale. Anche questo livello appartien all’insegnamento conciliare ed è quindi supremo e solenne, ma non può vantare, per la materia trattata e per il modo non dogmatico di trattarla, una validità di per sé infallibile e irriformabile.
Mi chiedo se la partecipazione al NO sia una colpa, quindi da confessare. Punto primo:cA chi? Punto secondo: Chi ha l'autorità per decidere?
RispondiEliminaIndubbiamente una volta aperti gli occhi della mente al VO, è difficile che uno torni indietro, però in mancanza di una chiesa dove si celebri in rito antico, che fare?
Come onorare il precetto festivo?
Mi sembra che i sacerdoti della Fraternità dovrebbero dirimere questo punto prima di condannare chi alla Santa Nessa comunque ci va.
Non esiste un rito antico e un rito nuovo e, soprattutto, i due riti non sono "due forme dello stesso rito" e non sono intercambiabili. Il nuovo rito è una torta avvelenata. La fede cristiana è sopravvissuta in Giappone per più di duecento anni senzo chiese e senza clero. Si santifica la festa innanzitutto astenendosi dal lavoro, poi, se non si può assistere alla Messa Cattolica, si può leggere il testo della Messa del giorno, recitare il Rosario, etc... Quella di andare alla messa moderna credendo di santificare la festa è una mania inculcato dai modernisti conservatori che se la ridono sotto i baffi nel vedere i quattro gatti "tradizionalisti" correre alle loro messe, giusto perché non possono (sempre) andare alla Messa Cattolica, che loro odiano e che hanno proibito per decenni con l'intenzione di farla sparire. Se poi, al momento della questua, con le vostre offerte finanziate le loro imprese... altro che santificare la festa e "instaurare omnia in Cristo"!
Elimina@Anonimo03 settembre, 2023 14:01
Elimina"Mi chiedo se la partecipazione al NO sia una colpa, quindi da confessare. Punto primo: A chi? Punto secondo: Chi ha l'autorità per decidere?"
A chi?
A un sacerdote che ha in chiaro la spinosa questione, non certo a uno convinto del contrario, cioè fautore o tollerante del modernismo liturgico.
Chi ha l'autorità per decidere?
L'autorità costituita che ha innescato la crisi non sarà certamente in grado di giudicare, essendo parte in causa.
Se la nave affonda a causa del comandante e del suo equipaggio possiamo riconoscere loro un'autorevolezza sul problema di come salvarci?
Rimangono sì istituzionalmente comandante ed equipaggio, ma inaffidabili
Anonimo03 settembre, 2023 20:05
RispondiElimina"Come onorare il precetto festivo?
Mi sembra che i sacerdoti della Fraternità dovrebbero dirimere questo punto prima di condannare chi alla Santa Nessa comunque ci va."
Certo che hanno considerato questa faccenda. E l'hanno fatto molto chiaramente. E non condannano assolutamente nessuno: solo Dio ha questa autorità.
Oltre tutto occorre tenere presente che commette peccato chi pecca sapendo di peccare. Non chi è in buona fede. Questa è una regola generale.
Se l'ignoranza è mia, mi scuso.
EliminaPersonalmente, quando non ho una messa VO a portata, seguo la messa NO come fioretto.
Alla S. Messa ci va regolarmente,quando va bene,il 10 % dei fedeli.Questa è la triste realtà e noi ci possiamo fare poco.Piuttosto io consiglierei di scegliersi una chiesa ben tenuta dove la messa viene celebrata degnamente ed andare sempre in quella .Anche se dovesse essere a qualche chilometro dal luogo di residenza, sarebbe pur sempre da fare per evitare travasi di bile.Poi se proprio non è possibile è valida anche una messa celebrata dal prete di Vicofaro.Le vie del Signore sono infinite.....
RispondiEliminaLegga il Breve esame critico del Novus Ordo Missae presentato a Montini dai Cardinali Ottaviani e Bacci e vedrà che non è questione di chiesa ben tenuta e di messa celebrata degnamente. Si tratta di amore per Gesù e Maria, della Sua maggior gloria e della salvezza delle anime. Per quel che mi riguarda, fino all'ultimo giorno della mia vita, continuerò la battaglia per il trionfo del S. Sacrificio della Messa e della Dottrina Cattolica. E la continuerò anche in nome dei miei genitori, della schiera di valorosi combattenti - clero e fedeli - che meritano il nostro ricordo, la nostra venerazione.
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