Militia est vita hominis super terram
Nel vecchio Testamento, nel libro di Giobbe si legge che “la vita dell’uomo sulla terra è una milizia”.L’uomo contemporaneo, specialmente il “tiepido” sedicente cattolico, potrebbe storcere il naso dinnanzi a una frase che evoca la guerra e i suoi attributi a paradigma dell’esistenza umana.
Ma non bisognerebbe vivere in pace? Non dovremmo porgere l’altra guancia? Si chiederà chi è sempre ben disposto a seguir pedissequamente tal consiglio evangelico quando la “guancia” non è la propria e quando la “pace” è un compromesso strategico per farsi i fatti propri.
Chi ha un minimo di competenza nella teologia basilare sa che la Chiesa è tripartita: esiste quella Trionfante, dei santi in Cielo; quella Purgante, delle anime salve in via di purificazione; ed esiste quella Militante. Quest’ultima è composta dai battezzati viventi attualmente sul pianeta Terra. A onor del vero sarebbero da annoverare tra queste fila solo coloro che sono in Grazia di Dio, in quanto chi non lo fosse sarebbe da considerarsi come “membra morte della Chiesa” ci insegna San Pio X. In altre parole chi è nel peccato grave è alla stregua di un cadavere putrescente sul campo di battaglia, (ma che può sempre risorgere con la giusta dose di pentimento).
Ciò specificato, è ovvio che la vita, in particolare quella del cristiano, sia simile a quella di un militare che veste una divisa e ha l’alto fine di difendere un valore superiore.
La vita terrena non è un valore assoluto, essa è sacrificabile per un bene più alto. Così è, infatti, in guerra ove si può dare e ricevere la morte, insegna la Dottrina cristiana.
Non ha detto Gesù che non c’è amore più grande che dare la vita per i propri amici? L’amore è una preziosità che supera la vita materiale.
Ne sa qualcosa di battaglie e lotte il glorioso San Michele Arcangelo che essendo Capo delle Milizie Celesti veste l’armatura romana con tunica militare e spada.
Nella vita spirituale, soprattutto, chi non combatte è già dannato. I nemici sono storicamente tre: il Mondo, la Carne e il Demonio.
Una lotta contro ciò che sta dentro di noi, intorno a noi e dentro di noi.
Qual è il peggiore dei tre insidiosi avversatori? La Carne. La nostra natura umana ferita dal Peccato Originale. Un tarlo che abita in noi e con noi. Gli altri due avversari si gestiscono un po’ meglio... ma pur sempre di una guerriglia spietata si tratta.
Un consiglio?
Armiamoci di Santa pazienza e di Santo coraggio che si vince davvero solo una volta morti fisicamente, ma vivi spiritualmente (Roberto Bonaventura)
"Littera gesta docet, quid credas allegoria,/ moralis quid agas, quo tendas anagogia":
RispondiEliminai quattro sensi della scrittura.
La tua parte
RispondiEliminaC’è un ruolo scritto appositamente per te nella sceneggiatura divina. Sei parte di un film che si gira proprio nei giorni della tua esistenza. Non è opera destinata al mero intrattenimento, ma alla salvezza delle anime, a cominciare dalla tua.
Di questo lungometraggio sei attore, attore protagonista, ma se vuoi relegarti al ruolo di comparsa puoi farlo.
Puoi essere l’eroe, il magnanimo, il buono e il santo o il miserabile, l’ignobile, il reietto e il disgraziato.
Scegli tu.
Ricordati solo una cosa... Post Mortem resterai per sempre, nel bene e nel male, nella parte che hai impersonato in vita.
RB
È una caratteristica di ogni civiltà in decadenza che le grandi masse del popolo non siano consapevoli della tragedia. L'umanità in crisi è generalmente insensibile alla gravità dei tempi in cui vive.
RispondiEliminaGli uomini non vogliono credere che i loro tempi siano malvagi, anche perché non hanno uno standard al di fuori di se stessi con cui misurare i loro tempi. Se non esiste un concetto fisso di giustizia, come possono sapere che è stata violata?
Solo chi vive di fede sa veramente cosa sta accadendo nel mondo; le grandi masse di uomini senza fede sono inconsapevoli dei processi distruttivi in atto, perché hanno perso la visione delle altezze da cui sono caduti.
(Fulton J. Sheen)
Scusate, non c'entra, mi è giunta voce che l'associazione Exurge Domine, che
RispondiEliminaè sponsorizzata da mons. Viganò, richiede donazioni per sacerdoti o religiosi " perseguitati". Addirittura si è parlato dell'iperbolica cifra di un milione e mezzo per costruire o restaurare un convento per le " perseguitate"( per me prepotenti e viziate) monache di PienzA. Bisogna approfondire, ovviamente, non vorrei calunniare nessuno. Ma C'e qualcosa di poco chiaro in tutto ciò.
In generale tutte le associazioni chiedono e richiedono contributi, se non paga lo stato o qualche filantropo che dettano entrambi la politica da attuare, il compito spetta alle persone comuni. I costi sono alti per la compera, per la ristrutturazione, per tasse, utenze e semplice decoro. Un appartamento di 90 metri quadri nella zona centrale di una nostra medio grande città può costare 800/ 900 mila euro. È un patrimonio. Eppoi abbiamo l agenda 2030 che punta all esproprio, non avrai nulla e sarai felice, recita Davos. Noi italiani fatti esperti dai governi ladri puntiamo sulla casa di proprietà e in questo anno passato, proprio grazie alla casa, rispetto all andamento economico europeo, siamo stati quelli che sono andati meglio. Quindi, da vero padre che si occupa del patrimonio, ha fatto benissimo Mons. Viganò ad impegnare le risorse economiche per dare un tetto alle 25 suore di Pienza. Viziate o virtuose sono in convento per santificarsi e pregare anche per noi, eppoi pochissimi proprietari, foss'anche di un monolocale, sono santi e anche noi preghiamo ché loro lo diventino!
EliminaForse senza volere è partita una risposta monca. Continuo. Quando si auspica di maneggiare grosse cifre- ma anche piccole- i donatori hanno tutto il diritto di conoscerne la gestione. L'aura di segretezza che circonda mons Viganò non può non apparire strana, suscitando anche il sospetto di manipolazione, considerando anche la vicinanza con un personaggio discusso( fonte: De Mattei). Inoltre corre voce di ordinazioni sacerdotali non chiarissime. Inoltre i fedeli vorrebbero giustamente conoscere i nomi dei "perseguitati" e dove svolgono il loro apostolato, che i fedeli stessi dovrebbero finanziare. Mi sembrano domande più che legittime, a cui, a quanto pare, non è pervenuta risposta.
EliminaÈ un'era tiepida. Non aggiungo altro... ci siamo intesi!
RispondiElimina“Una tipica illusione occidentale (…) è la convinzione che cambiando il ‘sistema’, cambi anche la natura umana, e che la virtù possa essere imposta per editto. La storia, soprattutto la storia dei regimi puritani ha dimostrato il contrario. (…) I risultati pubblici non durano a lungo. Vengono erosi dalla marea, come castelli di sabbia costruiti troppo vicino alla riva. Persino l’ordine politico più eccellente, non appena stabilito, già mostra i primi segni di decadenza. La realizzazione dell’eccellenza individuale appartiene altresì a un ordine diverso. Riverbera nella comunità e offre un esempio che viene amato e imitato dagli altri. Allo stesso tempo, sulla verticale che si estende dalla terra al cielo, stabilisce un legame con la Perfezione eterna e agisce come canale attraverso, il quale la Misericordia divina si riversa liberamente nel mondo.”
RispondiEliminaGai Eaton (1921-2010), Remebering God, Reflections on Islam
#Murmex
RispondiEliminaConfesso che il suo intervento mi lascia piuttosto perplesso e stupito di alcune sue affermazioni un tantino astiose.
Non mi pare che De Mattei sia "vicino" a Mons. Viganò (basti rileggersi gli interventi di quest'ultimo dal 2020 in poi, soprattutto nel periodo COVID).
Secondariamente, nella melma schifosa in cui ci troviamo a camminare, secondo lei si dovrebbero fare i nomi dei sacerdoti bisognosi di aiuto? Se ci trovassimo in una situazione "normale" sarebbe logico fare i nomi, ma ci troviamo in una terra desolata, quella ecclesiale odierna, con il "giusto" che viene represso.
Se Mons. Viganò vorrà, deciderà se e quando fare i nomi.
Io sono dell'idea che si debba fare il bene, donando laddove possibile, e contando sulla stima e fiducia che irradia Mons. Viganò, che, ricordiamolo, e' costretto a non apparire in pubblico per ovvie ragioni di sicurezza.
Gz
Ripeto la risposta, non è comparsa forse per problema tecnico. Non sono un" tantino astiosa" che motivo avrei? Anzi , in precedente intervento avevo detto che mons. Viganò avrebbe potuto destare speranze, se fosse stato più chiaro. Ho riportato una notizia, certo ognuno faccia come vuole, se vuol donare doni. Non ho detto che de Mattei è mons. Sono contigui, ma semmai il contrario: De Mattei è la fonte da cui si è appresa la vicinanza a mons di persona discussa. Inoltre, la lettera aperta dell'associazione Ecclesia Dei pone domande più che legittime, cui non sembra sia pervenuta risposta. personalmente non capisco il motivo di tanta segretezza: cosa ha da temere il monsignore? Il Vaticano sarebbe così stupido da ucciderlo, creando un martire? Nei suoi confronti non è partita nemmeno una scomunica.E i preti " perseguitati" se ormai sono già nel mirino bergogliano, quindi conosciuti, cosa potrebbero temere nel palesarsi? E se non si operano, come possono svolgere il loro apostolato, di cui i donanti dovrebbero essere i primi beneficiari? Magari tutta la questione si chiarirà per ora direi che non è il caso di darsi al fideismo cieco. Però chi vuole lo faccia amen
EliminaPer quanto riguarda l'intervento del prof. De Mattei in Corrispondenza Romana, c'è da augurarsi, come scrive Mons. Viganò, che l'attendibilità dello storico in materia ecclesiastica non sia pari a quella dell'impavido sostenitore dei vaccini antiCovid,la cui salubrità ed efficacia sta venendo a galla, seppur tra mille difficoltà.
RispondiEliminaGz
RispondiEliminaSu questo blog non dovrebbero esser pubblicati interventi che possano sembrare calunniosi, anche involontariamente.
Se uno vuole fare o non fare una donazione, sono affari suoi.
Ma non dobbiamo metterci a discutere qui sull'eventuale buona fede di chi ha organizzato queste donazioni, peraltro per una causa che si presenta del tutto lodevole.