Sulla validità dell'azione di governo del pontefice.
In teoria, l’azione di governo di un Pontefice rimane valida ed efficace anche laddove un singolo atto possa essere discutibile; ma nella pratica, una serie ininterrotta e coerente di atti palesemente contrari allo scopo per cui esiste il Papato dimostra non l’umana fallibilità del Papa nelle decisioni di governo (nelle quali egli non è assistito infallibilmente dallo Spirito Santo e può quindi errare) ma la determinazione ad usare l’autorità papale e il potere che ne deriva con finalità eversive: questo inficia l’autorità stessa non solo nei singoli atti, ma nel loro insieme, perché rivela la mens di Bergoglio e la sua incompatibilità con la funzione che ricopre. Questa serie ininterrotta di atti contrari al fine del Munus petrinum, iniziata sin dalla prima apparizione sulla loggia vaticana, conferma il vizio di consenso nell’assunzione del Papato, che Bergoglio intendeva usare - e usa tuttora - per distruggere la Chiesa e dannare le anime. Le argomentazioni di mons. Schneider in difesa della tesi che sia preferibile lasciare sul Soglio il gesuita argentino piuttosto che riconoscere l’invalidità della sua elezione per vizio di consenso, con la motivazione che ciò creerebbe divisione nella Chiesa (rectius: il corpo ecclesiale, visto che la Chiesa è una e indivisibile) sono del tutto insostenibili, perché l’unità del Corpo Mistico - ossia delle sue membra con il Capo - è unità di Carità nella Verità, per cui chi non è nella Verità non può essere nemmeno nella Carità.
La valutazione esterna dell’azione di governo di Bergoglio non può limitarsi alla critica dei singoli atti come se ciascuno fosse a se stante, per lo stesso motivo per cui un’azione peccaminosa ha un peso morale diverso a seconda della sua episodicità (peccato occasionale) o viceversa della sua abitudinarietà (vizio acquisito come habitus operativus). Il peccato di un marito che tradisce una volta la moglie non ha la stessa gravità di una ripetizione ininterrotta frequente e abituale di peccati di adulterio. Il tumore propagatosi nella Chiesa a partire dalla rivoluzione conciliare ed estesosi progressivamente in metastasi durante gli anni del postconcilio, con il gesuita argentino ha conquistato completamente il capo.
È proprio questo processo rivoluzionario devastante con il suo esito funesto in Bergoglio, che i conservatori come mons. Schneider non vogliono ammettere, anche perché coinvolgerebbe nella responsabilità della situazione presente tutti i Papi che l’hanno incoraggiato e determinato nelle sue premesse. Con ciò non se ne deduca che io condivida le opinioni dei Sedevacantisti.
Qui Viganò continua a sostenere la sua tesi del "vizio di consenso".
RispondiEliminaVisto che è già da un po' di tempo che se ne fa paladino, sarebbe utile sapere a che punto è il grado di accettazione che è riuscito finora a raccogliere attorno tale tesi... Perché una legislazione cui far riferimento per la rimozione di un papa eretico non esiste, e anche il tentativo di dimostrare la volontà sovversiva iniziale di Bergoglio è molto difficile!
Visto che di anni di "pontificato" ne sono già passati quasi 11 e siamo ormai quasi al lumicino dello stesso, di fatto Viganò si muove per il mantenimento dello status quo, invece di cercare vie praticabili per il riconoscimento dell'antipapato di Bergoglio.
Non occorre una legislazione particolare, se il vizio del consenso rende nulla l'accettazione. Se questa è stata nulla, solo apparente, il soggetto non è che debba venire defenestrato, semplicemente non è mai stato formalmente Papa. E questo ci mette in pace con la coscienza se gli disubbidiamo. Senza ricorrere ad arrampicamenti sugli specchi che poi sfociano anche nell'eresia, per es negare l'infallibilità del Magistero ordinario, dogma stabilito dal Concilio Vaticano( primo, ovviamente). O l'enorme castroneria del Papa primus Inter pares. Altra cosa è ovviamente il lato giuridico, come mandare via soggetti regolarmente eletti e insediati? Comunque stiamo tranquilli, perché i loro atti nefandi non possono essere imputati alla Chiesa, che rimane santa e immacolata. Se non si capisce bene , fatemi pure domande sui vari punti.
EliminaMa un Pontefice potrebbe dichiarare nullo un intero concilio?
RispondiEliminaNell'ipotesi che venga eletto un Papa più attento alla tradizione, questi potrebbe riportare con un'unica Costituzione Apostolica la situazione dottrinaria e canonica a prima del 1962?
Ho dato l'esame di Diritto Canonico nel 1993, cioè 30 anni fa e anche nel corso nessuno, nè docente nè studenti nè ricercatori, ha nemmeno mai pensato, men che meno accennato, ad una simile possibilità.
Forse non se ne parlava perchè la situazione di allora non era così critica.
Che io ricordi, il corso di Diritto Canonico era piuttosto marginale, a Genova i frequentanti eravamo una decina e avevamo come minimo il 27 assicurato. È chiaro che in un esamino secondario non viene sviscerato tutto lo scibile canonico, per lo più possono essere due corsi monografici.
EliminaLessi che è già successo di dicharare nullo un concilio, uno mi pare sia il concilio di Pistoia se ben ricordo....
EliminaQuello fu un caso diverso , non si tratto' di un vero Concilio ecumenico, di tutti i Vescovi, convocato dal Papa, ma di un sinodo di alcuni Vescovi, giustamente condannati in quanto di tendenze ereticali
EliminaQuale sarebbe il vizio di consenso al momento dell'elezione? Torniamo alla "quinta votazione" , a suo tempo cavallo di battaglia di Socci? Non si rende conto Viganò che gli unici che gli vanno dietro negli attacchi ai conservatori (a parte i sedevacantisti) sono 'gli impediti' al seguito della storia dell'arte? O forse è cambiato il ghostwriter?
RispondiEliminaIl vizio del consenso non c'entra col momento dell?'elezione, ma con quello successivo, quando l'eletto, NON ANCORA PAPA, deve accettare o no l'elezione. , con un atto umano, libero. Dio non lo costringe a diventare Papa, può anche non volerlo e no accettare. Come ogni atto umano, questo consenso può essere viziato, cioè può essere apparente, non effettivo. . Il soggetto può dire "accetto" per motivi suoi, magari di potere. Questo di per sé non renderebbe nullo il suo atto, a condizione che, anche se spinto da motivi non nobili?, voglia veramente fare il Papa, ciò difendere la Fede, combattere le eresie ecc. Questo lo hanno sempre fatto tutti i Papi, anche quelli che noi consideriamo cattivi , immorali ecc. Non contano i peccati personali( chi non ne ha?), ma la volontà di adempiere al proprio compito. Ma può anche essere che il Papato sia accettato solo con la bocca, perché, per es. Può essere che il modernista abbia un concetto così distorto che accetti qualcosa che non è il Papato, ma qualcosa di essenzialmente altro, per es la giuda di una entità che ha lo scopo di rendere più soddisfatte le persone sulla terra, creare la fratellanza universale ecc. . E allora la accettazione è invalida. La persona non e5 formalmente Papa. Da cosa lo si può capire, dato che non siamo nella sua mente? Da tutti i suoi atti successivi, abituali e univoci, che dimostrano che non può essere il Vicario di Gesù Cristo. Fra l'altro, se non sbaglio, Bergoglio lo ha proprio detto. Ma anche Ratzinger, zitto zitto, aveva provveduto a far togliere la tiara dal suo stemma.. spero di essere stata chiara, se non si capisce bene fate pure domande.
EliminaGiusy D'Amico
RispondiEliminaOggi inizia la Novena alla Madonna della medaglia miracolosa.
La Medaglietta che ormai porto fissa al collo, è d'oro da quando ho deciso di acquistarla per
ringraziare della caduta del DDL Zan affossato nel giorno della novena alla Madonna del miracolo.
Questa battaglia contro il drago della grande impostura antropologica sul gender, è nelle mani di Maria e sappiamo che il suo cuore Immacolato trionferà.
Iniziamo la novena e affidiamo il convegno alla Camera di venerdì 24 novembre, che ho organizzato con tanti amici per denunziare questa impostura che sta rovinando migliaia di giovani.
È l unico che difende la Verità senza compromessi e senza omissioni.
RispondiEliminaMa va ricordato che ci sono anche le brighe della "mafia di San Gallo"
Ite missa est. I giovani non sono atei, ma indifferenti al fatto religioso. Che Dio esista o meno, non è un loro problema. Ma come potrebbero trovare la fede in una Chiesa che, tra lotta ambientalista e umanitaria, offre quel che già dà loro il mondo?
RispondiEliminaMatteo Matzuzzi
"Ma un Pontefice potrebbe dichiarare nullo un intero concilio?
RispondiEliminaNell'ipotesi che venga eletto un Papa più attento alla tradizione, questi potrebbe riportare con un'unica Costituzione Apostolica la situazione dottrinaria e canonica a prima del 1962?"
Potere per farlo il Papa possiede. Il problema è che ci sono dell'altre questione come:
La maggioranza nella Chiesa è di progressisti (vediamo bene che cosa è accaduto con Benedetto XVI che era moderato);
La dichiarazione di nullità del Concilio sarebbe anche diachiarare nullo la maggior parte del magistero dei papi conciliare (il loro magistero è l'applicazione e se basa in quello del Concílio);
Se entra un Papa favorevole alla Tradizione, oggi, saranno i progressisti a considerare la questione del Papa eretico e la sua deposizione. Cosa avrebbe accaduto se Benedetto XVI non avesse rinunciato? I progressisti avevano di deporlo?
Tutte le soluzione che esistono per il problema hanno le sue luci e le sue ombri. Il punto principale è che prima di qualcosa l'intera gerarchia c'e bisogno di convertirse alla fede cattolica. Appena un intervento divino può cambiare le cose.
Effettivamente occorrerebbe l ' elezione di un vero Papa cattolico, e se fosse tale non potrebbe far altro che condannare Vat II, " papi" susseguenti e loro " magistero". Sembra impossibile, ma niente è impossibile a Dio.
EliminaMi sembrava di ricordare che in Vaticano I avesse affermato l' infallibilità del magistero straordinario. Se il magistero ordinario fosse sempre e comunque infallibile non vedrei proprio la necessità di quello straordinario.
RispondiEliminaOltre alla chiara intenzione di definire occorre una continuità d'insegnamento. Credo che per difendere, giustamente, l'infallibilità papale si sia tirato fino all' inverosimile il magistero ordinario.
Se mi sbaglio, allora, coerentemente, dobbiamo accettare tutto l'attuale magistero. Mi fa orrore il solo pensarlo...
COSTITUZIONE APOSTOLICA
EliminaMUNIFICENTISSIMUS DEUS
Pio XII
CIT: "Questo «singolare consenso, dell'episcopato cattolico e dei fedeli», nel ritenere definibile, come dogma di fede, l'assunzione corporea al cielo della Madre di Dio, presentandoci il concorde insegnamento del magistero ordinario della chiesa e la fede concorde del popolo cristiano, da esso sostenuta e diretta, da se stesso manifesta IN MODO CERTO E INFALLIBILE che tale privilegio è verità rivelata da Dio e contenuta in quel divino deposito che Cristo affidò alla sua Sposa, perché lo custodisse fedelmente e infallibilmente lo dichiarasse. Il magistero della chiesa, non certo per industria puramente umana, ma per l'assistenza dello Spirito di verità (cf. Gv 14, 26), e perciò infallibilmente, adempie il suo mandato di conservare perennemente pure e integre le verità rivelate, e le trasmette senza contaminazione, senza aggiunte, senza diminuzioni. «Infatti, come insegna il concilio Vaticano, ai successori di Pietro non fu promesso lo Spirito Santo, perché, per sua rivelazione, manifestassero una nuova dottrina, ma perché, per la sua assistenza, custodissero inviolabilmente ed esponessero con fedeltà la rivelazione trasmessa dagli apostoli, ossia il deposito della fede».(5) Pertanto dal consenso universale di un magistero ordinario della chiesa si trae un argomento certo e sicuro per affermare che l'assunzione corporea della beata vergine Maria al cielo"
Il richiamo a questa Costituzione Apostolica mette una pietra tombale sulla questione dell"?infallibilità del Magistero ordinario. Speriamo non si ripresenti più.
Eliminaa murmex ore 12.29
RispondiEliminaviganò parlando del vizio del consenso fa un paragone cheè già sbagliato alla radice: paragona infatti l'elezione del Papa ad un Sacramento, quello del matrimonio. Il sacramento è nullo per vizio del consenso se uno dei contraenti per esempio escludeva in cuor suo la volontà di avere figli, il tutto è codificato da secoli. L'applicazione di questa cosa all'elezione papale è molto tirata per i capelli.
Inoltre la nullità è stabilita dalla Sacra Rota mi sembra, in base a testimonianze dei coniugi o di amici e parenti a cui gli stessi avessero confidato le loro reali intenzioni, anche se fosse possibile estendere ste regole ad una elezione , cosa che appunto mi sembra impossibile proprio per la differenza tra un sacramento ed un'elezione, non basta che uno dica il Papa sta distruggendo il cattolicesimo, bisogna che si provi una volontà di intendere quello al momento dell'elezione e inoltre se come Giovanni XXIII con il Concilio papa Francesco stesse pensando di riformare la Chiesa chi può imputargli questo fantomatico vizio del consenso?
E' cosa senza senso
Mauro
Il vizio di consenso (che Mons. Viganó incoerentemente applica al solo Francesco) è una teoria "calcata" sul consenso necessario a contrarre il matrimonio. Il matrimonio però è un contratto, il munus petrino no. Quando si accetta l'elezione papale non si stipula una sorta di contratto con la Chiesa, "mi impegno a fare questo o quest'altro", si accetta di essere capo di tale società soprannaturale e basta. Se proprio si vuole fare un paragone con un Sacramento, si prenda come pietra di paragone l'Ordine Sacro (che non è un contratto): l'atto di volontà richiesto per ricevere validamente l'ordinazione è... voler ricevere l'ordinazione, punto. Non è voler fare bene il prete, procurare la salvezza delle anime, eccetera, e nemmeno è richiesto di essere privi di secondi fini anche incompatibili con il santo esercizio del ministero. Se uno p.e. si fa prete per occultare la sua omosessualità, fermamente deciso a continuare a praticarla, questo rende peccaminoso l'accesso al Sacramento ma non vizia il consenso fondamentale: la persona vuole ricevere il Sacramento, ciò basta a renderlo prete.
RispondiEliminaE, appunto, il Papato non è un Sacramento. L'esempio del Matrimonio serve solo a far comprendere che un consenso espresso può essere viziato di invalidità. Ovviamente non è neppure un contratto, ma cosa c'entra. Come ho già detto e ridetto , Dio ci ha creato liberi, non burattini. Quindi l'eletto deve consentire all'assunzione del Papato, e del Papato com'è nella sua sostanza, come da Dio istituito, e non qualche altra cosa che con il Papato non c'entra. È qui che , pur nella sua diversità, viene utile l'esempio del Matrimonio: pur acconsentendo , è chiaro che se io non acconsento al Matrimonio con le sue caratteristiche essenziali( fedeltà, indissolubilita, prole, ) non acconsento al matrimonio, ma a un'altra cosa, una convivenza. Il mio consenso è solo apparente.
EliminaChe non sia un contratto c'entra, perché cade l'analogia.
EliminaL'analogia presenta elementi di somiglianza ma ancor piu di dissomiglianza. Questo del Matrimonio e5 un esempio da tutti conosciuto per far meglio comprendere come una volontà espressa possa in alcuni casi non bastare per la validità di un atto( che non deve necessariamente essere un contratto). Come non mi stanco di ripetere, ogni cosa ha una sua realtà oggettiva, che non dipende da noi. E come il Matrimonio ha la sua realtà, dei suoi elementi essenziali, anche il Papato ha una sua essenza, istituita da Gesù Cristo. E l'eletto, designato con atto umano dai cardinali, deve compiere un Ltro atto umano, l'accettazioneper ricevere da Dio il Papato. Ma ovviamente deve accettare il Papato nella sua realtà essenziale, che non è certo quella di distruggere la Chiesa .se l'intenzione è quella, è ovvio che l'accettazione non è valida, il suo consenso era verso un'altra cosa, non verso il Papato
Elimina14,53. Il magistero ordinario per essere Magistero deve essere conforme alla Sacra Scrittura, Tradizione , Magistero precedente ...altrimenti non è Magistero ma chiacchiere. Che poi ci siano discussioni provocate sempre da eresie ed eretici su quanto sempre si è creduto è storia della Chiesa , ma sempre risolta definitivamente , rendendo condannato il giudizio contrario, dichiarando il dogma, Magistero straordinario. Verità non più discutibile il dogma. Verità infallibile eterna.
RispondiEliminah 15,01. Nessuna tesi tirata per i capelli. Il vizio di consenso si applica ai Sacramenti, si applica a maggior ragione a chi deve esercitare come Vicario di Cristo. Non voglio fare il Vicario di Cristo ma voglio demolire la Chiesa? Nessuno lo sa. ... ma lo dimostro con atti e fatti e parole e omissioni. Il giudizio è fattibilissimo da parte dell'Autorità che DEVE giudicare in merito. La salute delle anime lo esige. E Dio quindi lo vuole. Monsignor Viganó dice di non essere sedevacantista. I Papi precedenti hanno preparato il terreno a Bergoglio ? Ma possono essere stati Papi ( direi che per loro vale la tesi di mons. Scnheider ) , invece l'ultimo ha dimostrato in modo inequivocabile di non aver voluto fare il Vicario di Cristo. Le opere parlano.
RispondiEliminaA proposito di apostasia.
RispondiEliminaMi sembra meriti attenzione il bell'intervento odierno del prof. Scandroglio sulla NBQ in cui parla espressamente di "una seconda chiesa infiltrata nell'unica vera Chiesa Cattolica, come un tumore maligno incistato in un corpo sano".
Fa riferimento all'apostasia di cui tratta San Paolo nella Seconda Lettera ai Tessalonicesi.
Siamo ormai all'emersione di una chiesa parallela, formalmente ma non sostanzialmente cattolica che agisce con finalità eversive.
Mi sembra che il giudizio del professore abbia dei punti di accordo con Mons. Viganò.
Gz
L'intervento di T.Scandroglio parte dal confronto stridente tra la posizione fortemente critica dei Vescovi americani contro l'aborto e quella bonaria (a difesa della Legge 194) della nostra CEI.
RispondiEliminaMa il punto focale della sua analisi e' la sottolineatura dell'apostasia strisciante in corso nella Chiesa, che somiglia molto a quella di cui parla profeticamente San Paolo.
Quindi "non abbandono formale della religione cattolica per passare ad un'altra religione, ma abbandono SOSTANZIALE della fede cattolica restando formalmente nella religione cattolica".
E qui vengono in mente anche i tanti politici che si dichiarano cattolici per poter meglio devastare impunemente l'edificio con leggi ad hoc (perché un cattolico pro-aborto, ad es., e' una contraddizione in termini).
Qui non siamo più alla sola eresia, ma ad una vera apostasia, come affermato da Mons. Viganò. Attendiamo con ansia che si desti qualche Vescovo o Cardinale.
Coraggio!
Gz
Mons Viganò può destare qualche speranza, essendo membro della Gerarchia sia pure materiale. Però non ha chiarito bene il suo pensiero, che rimane un poco ambiguo. Anche se la questione del vizio del consenso , da lui tirata fuori non per primo, è promettente. E5 l'unica soluzione logica, in sintonia con la ragione sorretta dalle verità di Fede.
EliminaLa Salette 1846: la Chiesa sarà eclissata . E cosa succede nell'eclisse? Un corpo estraneo si mette davanti al sole ad es. e viene notte.. Il corpo estraneo di II Tessalonicesi cap. 2 che parla di apostasia e di manifestazione dell'uomo iniquo, colui che si crede dio. E chi si crede Dio decide lui cosa è bene e cosa è male. Chiaro come il sole cosa è avvenuto.
RispondiElimina
RispondiEliminaIl Vaticano I ha proclamato l'infallibilità del magistero straordinario ossia di quello del papa quando uti singulus, nella sua capacità di successore di Pietro, definisce come dogma (come verità di fede divina e cattolica) una determinata verità concernente la fede e i costumi. Di fatto questa infallibilità papale già esisteva ma non era mai stata definita formalmente.
L'altra forma di magistero straordinario è quella eccezionale di un Concilio Ecumenico, infallibile quando proclama un dogma di fede unitamente al papa, che ha convocato il Concilio.
L'infallibilità del magistero ordinario su determinate verità (celibato ecclesiastico, divieto di ordinazione delle donne, validità del battesimo impartito dagli eretici se fatto nelle dovute forme) non ha bisogno di essere definita formalmente, essa risulta oggettivamente quando nei secoli una determinata verità è costantemente predicata dal papa e dai vescovi sparsi su tutta l'ecumene cattolica.
Cerchiamo di riferire con esattezza i termini della questione, senza infilarci errori.
RispondiEliminaLa tesi del vizio di consenso al momento dell'elezione ipotizzata da mons. Viganò è difficile da dimostrare.
La si può dedurre infallibilmente dagli atti eretici o inclini all'eresia di Bergoglio? Ma questo papa non ha compiuto solo quegli atti, ne ha anche compiuti di conformi alla dottrina. Insomma, non è stato eretico in tutto quello che ha fatto.
Mons. Schneider ha ricordato che "de internis non curat Ecclesia" e proprio perché si tratta di un giudizio difficile o quasi impossibile, sul quale è competente il Signore.
Mons. Schneider e mons. Viganò scartano a priori la possibilità che un papa deviante dalla fede possa esser sottoposto a giudizio (dal Collegio dei Cardinali) e deposto per eresia manifesta. Il loro argomento si basa sul codice piano-benedettino, 1917, che ribadì il concetto della ingiudicabilità del papa, cancellando il riferimento "se non devia dalla fede", accettato nei secoli passati, sempre in teoria si capisce.
Ma quest'argomento è di tipo strettamente positivista: la norma scritta che prevale su una determinata consuetudine. Il che è legittimo, in sè. Ma quando la consuetudine cancellata veniva intesa come un principio che tutelasse la salvezza delle anime di fronte alla possibilità di un papa eretico, distruttore della Chiesa?
Detto in altri termini: anche se assente dal Codice di dir canonico, non si deve ritenere che questo principio della giudicabilità di un papa eretico esista sempre come principio costitutivo dell'intero orddinamento canonico? Negarlo, non lascerebbe i fedeli indifesi di fronte ad un papa veramente eretico? Negarlo, non sarebbe in contraddizione con il principio che la ragion essere stessa del dir canonico e della Chiesa è la salvezza delle anime?
Se la salus animarum è il principio fondamentale di tutto il diritto della Chiesa, la giudicabilità di un papa eretico è nient'altro che la conseguenza logica di questo principio. iL papa che professi eresie è infatti figura dell'Anticristo, del Pastore Assassino [delle anime] di cui parlò il Signore (Giov 10, 11 ss).
Teofilo
Francesco qualunque cosa faccia e dica sarà Papa fino all'ultimo suo giorno.Questa è la realtà che per alcuni è piacevolissima ,per altri accettabile con qualche mugugno e per altri ancora terribile,e nessuno può cambiarla.Nessuna ipotetica cordata di vescovi e cardinali se anche esistesse ,e non esiste,avrebbe la forza per destituirlo.Francesco è in una botte di ferro ,nella Chiesa non ha avversari potenti ed i media son quasi tutti dalla sua parte .Certo ha un problema formidabile:non può fermare il tempo...
RispondiEliminaSì, è esattamente quello che penso anch'io. Tutto procede a meraviglia per i modernisti e i mondialisti; ho appena letto del viaggio a Dubai di Bergoglio, dove egli interverrà sui cambiamenti climatici. È vero che Bergoglio non può fermare il tempo, ma dopo di lui chi verrà? I papi in questi ultimi decenni sono scelti dalle élites mondialiste. Non illudiamoci.
Elimina
RispondiElimina"Francesco qualunque cosa faccia e dica sarà papa sino all'ultimo..."
Questa considerazione, che appare realistica, riguarda i rapporti di forza sul campo.
Ma qui si sta discutendo su determinate concezioni, siamo ancora sul piano della teoria. Ora, che un papa eretico e corruttore delle anime non trovi vera opposizione da parte della Gerarchia, ciò deriva anche dal fatto che la Gerarchia è dominata dall'idea che il papa, comunque sia, non può esser giudicato da nessun organo ecclesiastico.
Di fatto, questo significa divinizzare la figura del papa e dare spazio all'errore dell'infallibilismo.
Va inoltre detto che l'ingiudicabilità del papa non può esser intesa in senso assoluto. Cioè: si applica, come principio normativo, in tanto in quanto il papa agisca da papa ossia da successore di Pietro, sempre inteso, per divino mandato, a confermare i fratelli nella fede.
Ma può applicarsi quando il papa appare intento a corrompere la fede dei fratelli? Perché questo è il caso presente. Bergoglio non si perde in difficili questioni teologiche, che sembrano al di là della sua portata. Del resto l'errore sottile della salvezza garantita a tutti dall'Incarnazione è stato già introdotto dai papi postconciliari precedenti, in particolare da GP II: lui ne gode i frutti e li applica alla demolizione della morale cattolica, di quello che resta del sacerdozio, della struttura gerarchica della Chiesa.
Che l'ordinamento canonico non preveda oggi la giudicabilità di un papa "a fide devius", questa è una lacuna dell'Ordinamento canonico.
Una lacuna grave. I difensori della ingiudicabilità assoluta del papa sono convinti di difendere in tal modo il primato di PIetro e l'istituto stesso del papato. Per quanto cattivo, pensano, un papa passa mentre l'istituto resta e il Signore si degnerà di mandare un papa che rimetterà a posto le cose.
Molti cattolici fedeli alla Tradizione ragionano così.
Ma non si vede come il giudizio e la deposizione di un papa veramente eretico possa attentare al primato di Pietro, al contrario screditato oltre ogni dire da papi professanti ambiguità, tesi ereticali, eresie vere e proprie mentre la Chiesa da loro sgovernata si dissolve nella corruzione dei costumi e nell'inaridimento delle vocazioni.
Cum ex apostolatus officio di papa Paolo IV Carafa stabilisce in modo limpido e chiaro che alcun papa puó essere eretico manco fosse stato eletto da tutti e riconosciuto da tutti come tale. La questione è risolta. I Papi sino a Benedetto XVI erano in buona fede e quindi per loro vale la tesi di mons. Scnheider. Per Bergoglio ció non vale essendo manifestamente pubblicamente universalmente e coscientemente in cattiva fede tanto da insegnare contro la Sacra Scrittura. La Bolla di Papa Paolo IV lo ha già giudicato in anticipo. La Chiesa ha una caratteristica: è Divina. Quindi nessuna elezione o codice di diritto umano la puó mantenere tale, quella che vediamo è solo un'istituzione umana che non ha valore davanti a Dio. Ovvero è simile al pontificato degli imperatori, Nerone, Domiziano.., fino a Costantino che rimise poi tale carica di pontefice, essendosi convertito a Cristo. Questi imperatori pontefici com'è che furono chiamati ponti col sacro? La mia tesi è che sia successo come oggi con Bergoglio, un deterioramento dal sacro all'umano. Adamo, Set e discendenti, Noè ancora, furono pontefici ancora nel senso di ponti veri con Dio . Il culto fu istituito alla nascita di Enos figlio di Set. Quindi si andó poi deteriorando e rimase con Noè, amico di Dio, e si deterioró nuovamente con Babilonia da cui Abramo si separa, ma Melchisedec era superiore a lui e Ietro a Mosè. Poi ci sarà la stirpe di Aronne che decadrà di nuovo, e quella di Pietro che sta decadendo ora ma non praevalebunt.. Sommo Pontefice è solo Cristo e chi con Lui
RispondiElimina... Sommo Pontefice è solo Cristo e chi con Lui...
RispondiEliminaQueste poche parole valgono sette anni dei nostri commenti.
Grazie, bravo, geniale! Ha dato risposta a 60 anni di chiacchiere, le siamo grati!
"Mons. Schneider ha ricordato che "de internis non curat Ecclesia" e proprio perché si tratta di un giudizio difficile o quasi impossibile, sul quale è competente il Signore".
RispondiEliminaNel giudicare l'ordini amglicane, Leone XIII, ha insegnato:
"De mente vel intenzione, utpote quae per se quiddam est interius, Ecclesia non iudicat: at quatenus extra proditur, indicare de ea debet" (Riguardo alla disposizione o intenzione, essendo di per sé qualcosa di interiore, la Chiesa non giudica; ma dal momento che si manifesta all’esterno, deve giudicarla).
In ciò che dice rispetto agli eretici, la maggioranza di loro hanno insegnato delle cose conforme alla dottrina cattolica. Un esempio è ciò che ha detto Sant'Agostino:
“In molti punti, gli eretici sono con me, in qualche altro no; ma a causa di questi pochi punti in cui si separano da me, non serve loro a nulla di essere con me in tutto il resto”
( S. Agostino., In Psal. 54, n. 19; PL 36, 641).
La difesa del "vizio del consenso al momento dell'ellezione" è possibile appena dalla parte dei Cardinali che hanno partecipato al Conclave. Considerando che ciò che sappiamo sul Conclave, principalmente per il segreto (la dottrina cattolica permette in casi gravi la rivelazione dei segreti?), tale tesi non è sostenibeli. Questa difesa solo è possibile se un cardinale ha informato Mons. Viganò di cosa che hanno accaduto al Conclave. In questo caso, tale cardinale deve venire a pubblico e dire a tutti in che cosa consiste questo vizio di consenso. Il segreto del Conclave non può valere per l'ellezione di un Antipapa.
Nessun errore. Ho inteso affermare che se non c'è continuità d'insegnamento il magistero ordinario non è affatto infallibile, come sembrano pensare in molti.
RispondiEliminaAll'anonimo delle 10,54 chiedo come faccia ad affermare con tanta sicurezza che tutti i Papi conciliari erano certamente in buona fede, a differenza di Bergoglio.
Sinceramente nemmeno mi interessa più, mi basta questo che hanno fatto.
Ritorna la corazzata Potemkin del sedevacantismo..
RispondiEliminaLa Bolla di Paolo IV , si applica solo all'eresia manifesta prima dell'elezione.
Dov'è la dichiarazione manifesta di eresia per il pontefice prima dell'elezione?
Addirittura Bergoglio ha potuto beneficiare del supporto moderato perchè considerato distante dalla Teologia della Liberazione. Sarebbe ora di finirla di approfittarsi dell'ignoranza per offrire soluzioni strampalate.
"Cum ex apostolatus officio di papa Paolo IV Carafa stabilisce in modo limpido e chiaro che alcun papa puó essere eretico manco fosse stato eletto da tutti e riconosciuto da tutti come tale. La questione è risolta".
RispondiEliminaCome dice Alessandro Sanmarchi nel testo "Il "sedevacantismo" e la bolla di Paolo IV "Cum ex apostolatus Officio":
"In realtà Paolo IV si limita a condannare come invalida l'elezione di un pontefice, che antecedentemente alla propria elezione se sia dimostrato eretico, mentre non esprime affatto la medesima condanna, nei confronti di un pontefice che dopo la propria elezione inizi a professare eresie: l'"ante" esclude dunque l'invalidità, e la conseguente decadenza automatica della carica, se possa applica nel futuro, rispetto al momento in cui un Papa è stato regorlamente eletto (e prima del quale non fosse manifestamente eretico). https://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&task=view&id=3996&Itemid=100021
Raccomando la lettura dell'intero testo, per vedere che ciò che afferma l'anonimo non è ciò che viene da bolla.
Mons. Viganò afferma di non condividere le opinioni dei Sedevacantisti formulando lui stesso un'opinione sedevacantista alternativa:
RispondiEliminaSüpa e pan bagnaa
#sedevacantismo anonimo 17:37
RispondiEliminaSi può ancora criticare la deriva "rivoluzionaria" dei Papi postconciliari, pur con sfumature diverse da un Papa ad un altro, senza per questo correre il rischio di essere tacciati di sedevacantismo, o sbaglio?
L'argine non e' stato posto da chi poteva e doveva e ora il fiume sta straripando.
Gz
RispondiElimina# Nessuno però entra nel merito del problema da me sollevato.
E cioè: c'è o no un lacuna nell'ordinamento canonico se non accetta che deve valere il principio non scritto secondo il quale un papa "deviante dalla fede" può esser giudicato?
Se si risponde che non c'è, allora si è costretti ad affermare l'enormità secondo la quale un papa professante errori ed eresie sta esercitando un magistero valido come quello di un papa che non abbia professato alcun errore od eresia.
Mi rendo conto che la risposta non è semplice. Almeno si potrebbe convenire sul fatto che il problema esiste e che su di esso dovrebbero pronunciarsi i vescovi attualmente impegnati a dibattere sulla legittimità di Bergoglio.
A proposito di deposizione del papa: lo scisma d'Occidente, risolto dal Concilio di Costanza (1414-1418), non fu eliminato, dopo 40 anni, con la deposizione di due dei tre papi che si pretendevano legittimi?
Gregorio XII rinunciò ma Giovanni XXIII fu deposto dal Concilio ugualmente a Benedetto XIII. Il Concilio poi elesse papa Ottone Colonna (Martino V). La pretesa superiorità del Concilio sul papa (conciliarismo) fu rifiutata dai papi e giustamente. Tuttavia quelle deposizioni decretate dal Concilio, con l'appoggio dell'imperatore Sigismondo, rimasero, furono considerate valide. Altrimenti non sarebbe stata valida l'elezione di Martino V.
Si dirà che quei tre papi erano tutti antipapi. Tuttavia per parti consistenti della cristianità erano papi legittimi.
T.
Che Bergoglio sia materialmente papa - e cioè sia stato regolarmente eletto, fino a prova contraria - non v'è nessun dubbio, altrimenti nessuno si occuperebbe di lui, dei suoi propositi e dei suoi atti. E sono proprio i suoi atti che escludono invece la possibilità che egli sia anche formalmente papa: Bergoglio non vuole il bene della S. Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Di soluzioni "pratiche" non mi sembra che ve ne siano, all'infuori di una sua miracolosa conversione.
RispondiEliminaTutti i papi conciliari in buona fede a differenza di papa Francesco?
RispondiEliminaEra in "buona fede" Paolo VI quando distruggeva la liturgia cattolica tradizionale per sostituirla con una in lingua volgare gradita ai protestanti eretici?
Se in buona o mala fede, la cosa riguardava solo la sua coscienza.
Qui conta il significato oggettivo di atti ex sese eversori della vera dottrina e liturgia cattoliche.
A Gederson Falconeta. Che il conclave abbia avuto falle è un punto possibile. Ma qui mons. Viganó parla di vizio di consenso ( che è interno) che si puó e si deve giudicare in quanto manifestato in foro esterno nell'agire, nel parlare, nel non fare, nel modificare, ecc. Mons. Viganó dice: chiunque puó ormai giudicare oggi 2023 che questi non agisce da credente, da cattolico, da seguace di Cristo ergo non è seguace di Cristo, ergo non fa il Vicario di Cristo ergo non lo è per un vizio di consenso all'origine dedotto dopo quasi 11 anni di FATTI. E sui fatti si giudica l'assenza di intenzione.
RispondiElimina15,31. Se non c'è continuità di insegnamento semplicemente non c'è magistero ordinario ma parole al vento. Il magistero ordinario lo è se è in continuità, altrimenti non è.
RispondiEliminaBolla Cum ex apostolatus officio. Lo spirito di questa bolla è lampante : evitare l'eresia ovunque sia, anche primaziale ( per il Vescovo di Roma quindi).Ritiene impossibile un -vero - Pontefice eretico , per cui dà per scontato che un tale eretico lo fosse da prima per cui è nullo. Che Bergoglio di fatto lo fosse da prima è altrettanto stato scritto fin dal 2013, un giorno è per l'aborto ed il giorno dopo contro,(già questo è causa di censura pre papato,) scriveva una giornalista insegnante universitaria che lo conosceva bene, poi ci sono altri fatti. Inoltre dice "lo stesso romano pontefice riconosciuto deviato dalla fede possa essere redarguito e tanto più è il pericolo tanto più si deve provvedere". " oppure quelli che nel futuro ... cardinali o in qualsiasi altra dignità maggiore " ( cosa c'è di più di un cardinale, il papa?) " inoltre incorrono nella scomunica ipso facto TUTTI che scientemente si assumeranno la responsabilità di favorire coloro colti sul fatto..e siano tenuti come infami.. siano i chierici privati.." Poi nullità giurisdizione pontificale per eresia pregressa e libertà di disobbedire ..considerati pagani... anche se corroborati da conferma apostolica. L'eresia pre 2013 va solo approfondita. Inoltre abbiamo avuto due papi in contemporanea il che è impossibile, un mostro bicefalo da approfondire pure. Che ci vogliano prove provate in merito ok, ma ci sono se si cerca. Il vizio di consenso è evidenziato dalla pratica, e la pratica non è iniziata nel 2013. Nel 2013 è solo divenuta da particolare ad universale, le prime battute lo dimostrano. Non si cambia in pochi giorni.
RispondiElimina15,31. I papi precedenti a Bergoglio non hanno avuto, come invece scrive mons. Viganó per Bergoglio, e come possiamo constatare tutti, un'azione continuata di azioni, parole, omissioni contro il Magistero di venti secoli, contro la Sacra Scrittura, contro la Tradizione , contro la morale , contro la Legge di Dio. Hanno fatto errori come Assisi, ma sono stati episodici, colposi ma evidentemente non con una mente dolosa volta a sovvertire la morale e la Legge di Dio e continua negli anni. All'epoca di Buenos Aires il Vescovo Bergoglio ha fatto persino murare il miracolo Eucaristico, lessi. Le madri dei desparecidos dissero che mai l'avrebbero riconosciuto papa, fu colluso con affari di preti in situazioni particolari... così lessi , si tratta di appurare e documentare. Anche i due papi sono interessanti, anche se si vuol dire che è tutto normale, Papa Benedetto ha detto che il munus se lo conservava fino alla morte, e pontefice si firmava, ecc. Si vestivano nello stesso modo, impartiva benedizioni apostoliche... tutto normale?
RispondiEliminaBergoglio è appena l'approfondimento di ciò che è stato insegnato al Concilio e di ciò che è stato insegnato dai papi precedenti. I valori non negociabili di Benedetto XVI erano tutti verità semplice del diritto naturale, le verità di fede sono tutti stati negoziati in nome dell'ecumenismo é del dialogo inter-religioso. Solo per fare un esempio, tutta la teologia del rapporto con l'ebraismo è stata falsificatà, è eretica. Basta ricordare che Ratzinger/Benedetto XVI ha insegnato lá dottrina della doppia salvezza, dove gli ebrei sono salvati per il semplice fatto di essere ebrei. La tesi che era tutto a posto o i problemi erano minimi prima di Bergoglio è insostenibili
EliminaCaro Anonimo 19:32,
RispondiEliminaUn vizio di consenso al momento dell'elezione suggerisce che questo sia esterno, ma nell'accettare l'elezione così è veramente interno. Quanto aí problemi nel Conclave è stato lui stesso a rivelare un po di quanto è accaduto nelle riunioni pre-conclave:
"“Non ho inventato nulla, aggiunge il Papa, la mia azione dall’inizio del pontificato consiste nel realizzare ciò che noi cardinali avevamo chiesto nelle riunioni pre conclave per il futuro papa: il prossimo papa dovrà fare questo, quello e quell’altro”.
“Ed è quello che ho iniziato a mettere in atto. Penso che ci siano ancora diverse cose da fare, ma non c’è nessuna invenzione da parte mia: obbedisco a quanto deciso a suo tempo.”
Il papa sostiene che alcuni elettori, che si erano schierati con i riformatori, non avrebbero preso la piena misura delle conseguenze del loro impegno: “forse alcuni non si sono resi conto della portata di ciò che dicevano, o non hanno immaginato le conseguenze, come è vero che certi temi sono fastidiosi”.
“Ma non c’è originalità da parte mia nel piano attuato”, sottolinea il pontefice, il quale precisa che il riformismo che sta prendendo forma “riassume quello che noi cardinali dicevamo all’epoca”. Se si doveva definire la linea che ha presieduto la sua elezione, il Sommo Pontefice la riassume con l’esortazione Evangelii gaudium, che “riprende quanto espresso dai cardinali”.
Così, il fatto di far prevalere la dimensione pastorale sul resto, e di inviare la dottrina nelle segrete del magistero, sembra essere al centro del programma che ha suggellato il risultato delle elezioni del 2013, per la stessa ammissione di l’attuale Pontefice romano". Inquietanti rivelazioni di Francesco sul pre-Conclave 2013 - https://www.radiospada.org/2021/09/inquietanti-rivelazioni-di-francesco-sul-pre-conclave-del-2013/
Per questa ragione ho fatto referenda al Conclave. Se è stato così i Cardinali hanno voluto un Papa contrario tanto al papado quanto alla Chiesa, no?
È chiaro che JMB non era solo, ma non pochi Cardinali dentro e non pochi vescovi fuori appoggiarono, simpatizzarono per la rivolucion, ma Non Erano Tutti! Non Erano Tutti! Quindi JMB dice una mezza verità, si conoscevano e si frequentavano quelli al passo dei tempi, gli altri al passo dell eternità procedevano con calma. Questi ultimi non fecero parte del giro aum aum. Si è detto che un gran numero di cardinali non si conoscevano neanche tra loro, forse poverini furono solo usati come massa di manovra.
EliminaIl dibattito sulla Bolla Ex apostolatus officio è ridicolo, perché tutte le norme ante 1917 sono state abrogate dal Codice piano-benedettino. Lo riconosce persino don Ricossa da sempre (scaricatevi i numeri dell'annata 1996 di Sodalitium).
RispondiElimina1) Dimissioni sospette di BXVI;
RispondiElimina2) Intervista pubblicata e diffusa urbi et orbi rilasciata dal cardinal G. Danneels;
3) Dieci anni di intensificato pseudo magistero: dico non dico, fate come vi pare, alliscio lupi e metto in fuga agnelli, prima prima buonasera ormai solo... Buonanotte ai suonatori!
RispondiEliminaLa giornata mondiale di preghiera di Assisi, inaugurata da GP II, un fatto solo "episodico, colposo"?
Vogliamo scherzare? Quella giornata di preghera interreligiosa era l'applicazione della ereticale teologia personale di Woytila, ampiamente dimostrata dagli studi dello scomparso teologo tedesco J. Doermann.
Elaborando sistematicamente su Gaudium et spes 22, che afferma essersi con l'Incarnazione il Figlio di Dio unito in un certo senso ad ogni uomo [sic], GP II di fatto eliminava l'ambiguo "in un certo senso" e insinuava nelle sue prime encicliche il concetto che tra ogni uomo e il Salvatore ci fosse, grazie all'Incarnazione, una unione di fatto ontologica. Cancellando conseguentemente la dottrina del peccato originale dall'orizzonte cattolico, dottrina già richiamata di sfuggita in modo ambiguo dal Concilio, GP II predicava in sostanza la "salvezza per tutti". Errore teologico gravissimo (tipico dei "nuovi teologi") anche se non facile da individuare per i più. Una vera e propria eresia in senso sostanziale o materiale, se preferite.
L'idea della "salvezza per tutti" già attuata dall'Incarnazione era alla base della giornata di preghiera di Assisi.
Altro che errore accidentale, "colposo".
C'era eccome la premeditazione.
E su questa via larga Benedetto XVI non si è certamente tirato indietro. Anzi l'ha allargata ancora di più con la sua personale teologia filoebraica, che di fatto cancellava la teologia della sostituzione sempre insegnata dalla Chiesa (la Chiesa fondata da Cristo, vero Messia, si sostituisce alla Sinagoga nell'economia della salvezza, si sostituisce completamente, il culto ebraico appartiene al passato e diventa un ostacolo al piano divino di salvezza, nella misura in cui si oppone alla predicazione della Chiesa di Cristo e continua a considerare NSGC un impostore).
"Bolla Cum ex apostolatus officio. Lo spirito di questa bolla è lampante : evitare l'eresia ovunque sia, anche primaziale ( per il Vescovo di Roma quindi).Ritiene impossibile un -vero - Pontefice eretico , per cui dà per scontato che un tale eretico lo fosse da prima per cui è nullo".
RispondiEliminaL'articolo di Alessandro Sanmarchi presenta la retta interpretazione della bola, come se può leggere:
"1) Dei quattro passagi fondamentali, in cui viene esplicitamente fatto riferimento al caso del Pontefice, il primo afferma solamente la liceità di un generico "redargui", cioè il fatto che "lo stesso Romano Pontefice, [...] qualora riconosciuto deviato dalla fede possa essere redarguito [o confutato ndr] ("ut Romanus Pontifex [...] possit, si deprehendatur a fides devius, redargui").
Il significato di questo "redargui" mi pare molto distante da una supposta affermazione, da parte di Paolo IV, intorno alla decadenza ipso facto dalla carica papale o da un'affermazione intorno alla nullità dell'elezione al Pontificato (in quanto l'essersi dimostrato palesemente eretico a posteriori rispetto all'elezione, implichi automaticamente l'esserlo stato occultamente anche prima: se tratta di una conclusione logicamente illecita, poichè non certa)".
Continuo raccomandando la lettura dell'articolo per evitare dire ciò che la bolla non dice.
In ciò che dice rispetto al dibattito in torno alla bolla Cum Ex Apostolatus Officio, quando non se capisce ciò che dice la bolla, non serve a nulla semplicemente affermare che è stata abrogata. In questo caso se cria un nuovo The Wanderer che pensa che i problemi hanno cominciato con il pontificato di Pio IX, e che tutti i papi pre-conciliare fino a Pio XII erano dei rivoluzionari.
Per avere un’idea della dimensione della crisi nella Chiesa, non si ha notizia della condanna di alcuna eresia (di conseguenza non abbiamo nemmeno la condanna di alcun eretico) dopo il Concilio. Al contrario, ai cardinali di Santa Romana Chiesa è stato permesso di negare e attaccare vari dogmi di fede. L’esempio più chiaro in questo senso è stato il cardinale Carlo Maria Martini. A dir poco, dopo il Concilio ci sono stati enormi libertà per l'eresia.
Se entra un papa favorevole alla tradizione allora saranno i progressisti a dichiararlo eretico, scrive Gederson Falcometa. Vero, perchè si ragiona in termini umani. Con questa frase si scolpisce il livello raggiunto nelle nostre discussioni, dove i precetti di uomini superano le Norme Divine. Ragionando umanamente non se ne esce, sono due chiese diverse, una a sinistra e l'altra a destra, che si fan guerra. Sarebbe il caso di mettere il Sommo Pontefice Gesù Cristo al centro, e chi con Lui. Tanto è solo quella Chiesa che vincerà, è solo il Corpo mistico che trionferà, perchè solo su quella non hanno prevalso. Stesso copione di farisei sadducei erodiani oggi come ieri: nessuno fu scelto.
RispondiEliminaNon credo lo dichiarerebbero eretico, a loro come modernisti dell'eresia non importa, anzi, l'eresia non esiste, perché non esiste la Verità oggettiva, ma solo i bisogni soggettivi. Direbbero semplicemente che non è al passo con i tempi e i bisogni, forse questo farebbe aprire gli occhi a qualcuno, che con i tempi non è affatto d'accordo.
Elimina“Se entra un papa favorevole alla tradizione allora saranno i progressisti a dichiararlo eretico, scrive Gederson Falcometa. Vero, perchè si ragiona in termini umani”.
RispondiEliminaAnonimo, alla fine di questo commento ho anche scritto:
"Tutte le soluzione che esistono per il problema hanno le sue luci e le sue ombri. Il punto principale è che prima di qualcosa l'intera gerarchia c'e bisogno di convertirse alla fede cattolica. Appena un intervento divino può cambiare le cose ".
Siamo umani, non siamo divini! Quello che possiamo fare è trattare i problemi in termini naturale o soprannaturale. La Chiesa insegna dogmaticamente che se passa dalla conoscenza naturale di Dio alla fede, e appena attraverso delle preambula fidei se cerca la salvezza e se c’e la possibilità di compreendere la giustezza del Vangelo di Cristo. Anche San Tommaso ha insegnato che la Grazia divina non annulla, ma suppone e perfeziona la natura umana. Una chiesa che vuole approvare il peccato, non c’e più la conoscenza di Dio e le preambula fidei, se trova in stato di apostasia.
Non sono due Chiesa diverse, se tratta di una sola Chiesa per due religione. Nel secolo XIX, i Papi, hanno denunciato l’indifferentismo religoso alla base del moderno liberalismo. Questa consisteva nello Stato dichiararsi incompetente in materia di religione. Lo stesso indifferentismo sta nella base del catolicesimo liberale che ha trionfato con il Concilio. La chiesa conciliare in materia di fede, e di morale, è completamente indifferente. Nella prima fase pré-Bergoglio, questo indifferentismo era più in materia di fede, e in nome dell’ecumenismo e del dialogo inter-religioso. Adesso con il pontificato di Francesco questo indifferentismo è arrivato alla morale, in nome della fratellanza umana.
La parte del mio commento che lui ha evidenziato è appena la dignosi, la soluzione è quella che adesso ho dovuto evidenziare. Come sarà questo intervento divino, nessuno lo sa, perchè in termini soprannaturale, più che l’ipotese, esiste la possibilità di questa essere la crise finale, la grande apostasia predetta per gli apostoli. In questo caso, tutto sarà risolto appena con la venuta di Elia e Enoch.
Per fine, me ricordo che tanto anni fa Mons. Gherardini e intellettuali italiani hanno fatto un manifesto chiedendo a Benedetto XVI il ritorno della Chiesa infallibile. Tanti hanni doppo, leggendo alcuni branni del libro "Risposte sulla fede" del P. Sertillanges, ho potuto capire la profondità della richiesta, e in che cosa consiste il dramma attuale:
"D. Lo spirito conservatore della Chiesa non e una sufficiente garanzia?
R. Lo spirito conservatore della Chiesa appartiene a ciò che io asserisco; del resto esso non potrebbe impedire lente derivazioni. Appunto a questo proposito, un illustre protestante, Augusto Sabatier, dopo ampia discussione, conclude con questo dilemma: o accettare la Chiesa infallibile, o rinunziare a ogni dogma. Egli per conto suo, rinunzia a ogni dogma; ma la sua testimonianza è giusta. Si ha il diritto di dire: Senza la Chiesa sparisce tutto quello che è cattolicismo, e senza le prerogative essenziali che la Chiesa si attribuisce, sparirebbe lei stessa. Questa, io credo, è coerenza".