Bergoglio tradisce la Chiesa, ma mi fa pena, e prego per lui.
Confesso di nutrire un’istintiva antipatia (scaturita istantaneamente e ancora mi chiedo perchè) per l’uomo Jorge Mario Bergoglio da quando e come si è presentato alla mia vita esistenza nel marzo 2013.
Confesso una crescente disistima per il suo agire da pontefice, progressivamente sedimentatasi nel considerare più che probabile l’illegittimità del ruolo che occupa.
Ciò detto vedo un signore anziano, molto mal messo con la salute, ultimamente esagerato nelle sue esagerazioni e perciò patetico.
Forse anche a voi sarà capitato di smettere di provando pena per Fantozzi nella forzatissima situazione che si vorrebbe comica… Ecco: se invece del ridere cambiate il sentimento che viene suscitato, ad un certo punto la pena pende il sopravvento su tutto.
L’amore per i nemici è un tema forte del Vangelo. Ritorna anche negli scritti di San Paolo, nella prima lettera di Pietro, anche nella Didachè.
Come tutti gli argomenti più “scandalosamente” cristiani anche questo sfida la nostra fede. Moralmente amare il nemico è impossibile, ma Gesù non cerca la nostra moralità, ma il nostro dare noi stessi, attingendo a ciò che non potremmo darci da noi stessi.
Anche la pena di per se stessa non è sufficiente, senza un po’ di amore verso una povera anima finita nel gorgo dell’errore.
Il povero Jorge Mario ha beneficiato di molto amore ricevuto da chi, diversamente da quelli come me, in questi anni hanno sinceramente pregato per lui, prendendolo sul serio per quel che le cronache dicono che egli sia.
Perdere la pace, arrabbiandosi, è un danno per chi la perde e non per chi lo provoca: chi fa la volontà di Dio la pace non la perde.
Gesù chiama ancora “amico” Giuda al Getsemani.
Perché? Per non dar ragione alle ragioni del cuore quando dovesse predicare vendette e giustizia sommaria, senza la divina misericordia.
Oltre la legge del taglione, ma anche oltre ogni altra legge umanamente intesa, con i suoi giudici e tribunali troppo spesso asserviti ad interessi poco giusti. Oltre anche lo scontare la pena da parte del colpevole, se dovessero rimanere nel profondo vendetta e rancore per lui.
Tutto questo per essere santi… beati. Santi al modo di Dio (Lv 19,2). La posta in gioco è alta ed è un vero peccato accontentarsi di meno.
Non ci si arriva di botto: si parte odiando, d’impulso, a volte umanamente non senza qualche motivata ragione. Non bisogna assecondare questo sentimento, anche se esso va riconosciuto ed ammesso.
Per Jorge Mario io l’ho provato. Poi bisogna esserne responsabili nel non alimentarlo in altri.
Il frutto maturo di questo lavoro è un barlume d’amore per il nemico.
Nel mio caso, lo confesso, viene dalla pena. Un nemico che fa pena è un uomo che fa pena e non un nemico. Questo è genuinamente cristiano, fino a giungere all’amore per il nemico.
Non ci sarà giustizia? Sarebbe una bestemmia, ma la vera giustizia la farà solo Dio.
Guardando ai tribunali umani attuali è dura darGli torto!
Nei confronti di Jorge Mario ancor più importante della mia preghiera per la sua anima, perchè si ravveda, è la mia preghiera a Dio perchè io sappia amare i miei nemici.
In fondo a Jorge Mario devo molto: grazie a questi ultimi anni ho potuto approfondire molto la mia fede cristiana.
Ad ogni sua provocazione ha fatto riscontro una maggior devozione, più fede, più radicalità nel seguire il Signore, in ambito ecclesiale in ambito civile.
Gli antichi Padri del deserto solevano dire che il nemico va considerato come il tuo medico. Se Gesù è il vero medico della carne malata e della vanagloria, il nemico fa la funzione dell’esame che smaschera il male in noi: con quei dati non posso dirmi sano e rifiutare le cure! Un po’ come accade per le tenebre, che permettono di percepire la luce.
Allora Jorge Mario è un nemico che diventa meno estraneo, più determinante per il mio desiderio di salvezza , più meritevole di attenzione e del mio amore, anche se non nego nulla della mia percezione del suo ruolo come traditore e persecutore della Chiesa.
Non perchè io sia bravo, ma perchè, grazie anche a lui ho orientato lo sguardo al Cielo e tenendolo lì, fisso per quanto riesco, attendendo l’Avvento del Signore e solo la sua gloria, possono scaturirmi pensieri che parlano sinceramente anche dei nemici, perchè cessino di insultare la bontà di Dio e perchè, anche con la mia povera preghiera, si riconcilino con la volontà di Dio.
No: non vale la pena maledire nessuno.
Non per amor mio, ma per amore di Cristo: e questo fa la differenza. Crocifissa (e poi risorta). R.S.
Ciò detto vedo un signore anziano, molto mal messo con la salute, ultimamente esagerato nelle sue esagerazioni e perciò patetico.
Forse anche a voi sarà capitato di smettere di provando pena per Fantozzi nella forzatissima situazione che si vorrebbe comica… Ecco: se invece del ridere cambiate il sentimento che viene suscitato, ad un certo punto la pena pende il sopravvento su tutto.
L’amore per i nemici è un tema forte del Vangelo. Ritorna anche negli scritti di San Paolo, nella prima lettera di Pietro, anche nella Didachè.
Come tutti gli argomenti più “scandalosamente” cristiani anche questo sfida la nostra fede. Moralmente amare il nemico è impossibile, ma Gesù non cerca la nostra moralità, ma il nostro dare noi stessi, attingendo a ciò che non potremmo darci da noi stessi.
Anche la pena di per se stessa non è sufficiente, senza un po’ di amore verso una povera anima finita nel gorgo dell’errore.
Il povero Jorge Mario ha beneficiato di molto amore ricevuto da chi, diversamente da quelli come me, in questi anni hanno sinceramente pregato per lui, prendendolo sul serio per quel che le cronache dicono che egli sia.
Perdere la pace, arrabbiandosi, è un danno per chi la perde e non per chi lo provoca: chi fa la volontà di Dio la pace non la perde.
Gesù chiama ancora “amico” Giuda al Getsemani.
Perché? Per non dar ragione alle ragioni del cuore quando dovesse predicare vendette e giustizia sommaria, senza la divina misericordia.
Oltre la legge del taglione, ma anche oltre ogni altra legge umanamente intesa, con i suoi giudici e tribunali troppo spesso asserviti ad interessi poco giusti. Oltre anche lo scontare la pena da parte del colpevole, se dovessero rimanere nel profondo vendetta e rancore per lui.
Tutto questo per essere santi… beati. Santi al modo di Dio (Lv 19,2). La posta in gioco è alta ed è un vero peccato accontentarsi di meno.
Non ci si arriva di botto: si parte odiando, d’impulso, a volte umanamente non senza qualche motivata ragione. Non bisogna assecondare questo sentimento, anche se esso va riconosciuto ed ammesso.
Per Jorge Mario io l’ho provato. Poi bisogna esserne responsabili nel non alimentarlo in altri.
Il frutto maturo di questo lavoro è un barlume d’amore per il nemico.
Nel mio caso, lo confesso, viene dalla pena. Un nemico che fa pena è un uomo che fa pena e non un nemico. Questo è genuinamente cristiano, fino a giungere all’amore per il nemico.
Non ci sarà giustizia? Sarebbe una bestemmia, ma la vera giustizia la farà solo Dio.
Guardando ai tribunali umani attuali è dura darGli torto!
Nei confronti di Jorge Mario ancor più importante della mia preghiera per la sua anima, perchè si ravveda, è la mia preghiera a Dio perchè io sappia amare i miei nemici.
In fondo a Jorge Mario devo molto: grazie a questi ultimi anni ho potuto approfondire molto la mia fede cristiana.
Ad ogni sua provocazione ha fatto riscontro una maggior devozione, più fede, più radicalità nel seguire il Signore, in ambito ecclesiale in ambito civile.
Gli antichi Padri del deserto solevano dire che il nemico va considerato come il tuo medico. Se Gesù è il vero medico della carne malata e della vanagloria, il nemico fa la funzione dell’esame che smaschera il male in noi: con quei dati non posso dirmi sano e rifiutare le cure! Un po’ come accade per le tenebre, che permettono di percepire la luce.
Allora Jorge Mario è un nemico che diventa meno estraneo, più determinante per il mio desiderio di salvezza , più meritevole di attenzione e del mio amore, anche se non nego nulla della mia percezione del suo ruolo come traditore e persecutore della Chiesa.
Non perchè io sia bravo, ma perchè, grazie anche a lui ho orientato lo sguardo al Cielo e tenendolo lì, fisso per quanto riesco, attendendo l’Avvento del Signore e solo la sua gloria, possono scaturirmi pensieri che parlano sinceramente anche dei nemici, perchè cessino di insultare la bontà di Dio e perchè, anche con la mia povera preghiera, si riconcilino con la volontà di Dio.
No: non vale la pena maledire nessuno.
Non per amor mio, ma per amore di Cristo: e questo fa la differenza. Crocifissa (e poi risorta). R.S.
Ogni volta che leggo qualcosa di sgradevole in parole e opere che lo riguarda dico tra me e me : "Poveretto,poveretto"e ne ho profonda compassione. Cosa l'Amore di Dio ha disposto per questo figlio redento? Povero strumento dell'Amore di Dio preghiamo per lui sia per l'anima che per il corpo.Affidiamolo alla Santa Vergine Immacolata Addolorata.
RispondiEliminaChi fa il male e' sempre piu' povero, e' infelice, perche' il male e' assenza di Bene.
RispondiEliminaNon è cosa buona pregare per il demonio ....
RispondiElimina"Bergoglio tradisce la Chiesa"?
RispondiEliminaSicuri?
Sarebbe più ovvio se appartenesse a qualche congrega nemica mortale della Chiesa e che agisse per loro. Per tradire bisogna essere davvero parte di ciò che si vuole distruggere, non basta essere penetrati all'interno
Atto solenne di preparazione per morire santamente
RispondiElimina(Tratto dalle opere di S. Alfonso de’ Liguori ed elaborato)
Mio Dio, essendo certa la mia morte, e non sapendo quando sarà, intendo da ora di prepararmi a quella, che è il momento più bello della vita di un cristiano perché attua l’incontro definitivo con Cristo Amore; e perciò affermo di credere quanto crede la S. Chiesa, e specialmente il mistero della SS. Trinità, l’Incarnazione e Morte di Gesu-Cristo, il paradiso e l’inferno, perché tutto l’avete rivelato Voi che siete la stessa Verità. Io merito mille inferni, ma spero dalla vostra pietà per i meriti di Gesu-Cristo il perdono, la perseveranza finale e la gloria gioiosa del paradiso.
https://lucediverit.wordpress.com/2020/11/21/atto-solenne-di-preparazione-per-morire-santamente/
"Confesso di nutrire un’istintiva antipatia (scaturita istantaneamente e ancora mi chiedo perchè) per l’uomo Jorge Mario Bergoglio da quando e come si è presentato alla mia vita esistenza nel marzo 2013.
RispondiEliminaConfesso una crescente disistima per il suo agire da pontefice, progressivamente sedimentatasi nel considerare più che probabile l’illegittimità del ruolo che occupa".
Un papa che non perde l'opportunità di fare bassi attacchi ad hominem contro la fede che dovrebbe custodire, genera questo tipo di sensazione (e altri) in coloro che sono ancora cattolici. Come rispondere a tali attacchi? Rigidi, indietristi, pelagiani... Semplicemente non c'e come rispondere senza scendere al suo livello. Infatti, c'e il problema della legittimità del ruolo che occupa, questa è una questione dibattuta e controversa. Tuttavia, è chiaro che non è l'altezza di fare il Papa. Come un Jorge Mario Bergoglio diventa sacerdote, vescovo, cardinale e papa?
Cosa definisce l'essere cattolico? Se non abbiamo una definizione di cosa sia l'essere cattolico, non abbiamo una definizione di sacerdozio, episcopato, cardinale e papato stesso. Bergoglio è la prova vivente dell'assenso al dogma rivoluzionario dell'uguaglianza. Un uomo come lui è stato accettato solo da questo principio. Infatti se siamo tutti uguale davanti Dio, tutti dobbiamo essere uguale davanti al Papa... Sappiamo che non è così, ma non vedo un'altra spiegazione.
Per rendere più meritorio l'esercizio di pazienza dell'autore, segnalo l'interruzione della SS.ma Messa al Pantheon, da parte degli ambientalisti.
RispondiEliminahttps://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://www.nicolaporro.it/il-blitz-di-ultima-generazione-al-pantheon-chiesa-vigliacca/amp/&ved=2ahUKEwixuoL1xYKDAxXMhf0HHbjEAf0QlO8DKAB6BAgNEAE&usg=AOvVaw2gQ8JDQo6TgSeJ7q_pqRv8
Non è cosa buona pregare per il demonio ....
RispondiEliminaNon è cosa buona confondere il demonio con un peccatore che ne è vittima e non sta noi a giudicare, che spetta solo a Dio. Sta a noi discernere fatti e parole e quindi denunciare l'errore oltre a ripareggiare la verità grazie al nostro sensum fidei che scaturisce dagli insegnamenti perenni ricevuti e accolti.
Certamente, cara Mic, è cosa buona e giusta ciò che lei afferma; bisogna però distinguere tra i peccatori " ordinari", per così dire, e chi invece, dotato di grande potere e seguito, appare come guidato da uni spirito malvagio, rendendosi pericoloso per la salvzza delle anime. Siamo i custodi ri nostri fratelli, come ci insegna il Catechismo (quello vero), e nostro dovere è difenderli da chi vuole ingannarli e indirizzarli su di una cattiva strada, che conduce inevitabilmente all' inferno. Il veggente Bruno Cornacchiola scrisse nel suo diario ( cfr Saverio Gaeta, "Il veggente,") di aver avuto la visione di un futuro papa in potere del demono, e che ciò lo atterrì per una settimana ,( non riusciva a camminare dallo spavento). Roncalli quasi svenne quando lesse il 3° segreto di Fatima, pensando di essere lui il pspa in potete del diavolo ( racconta un orelato che gli era vicino, e che lesse anch' egli il segreto).
EliminaBergoglio, secondo molti autorevoli mistici, è non solo un antipapa, ma è il falso profeta che apre la strada all'Anticristo. Ovviamente non ci sono dimostrazioni teoriche, ma molte prove pratiche almeno non contrarie. Mi dispiace, è certamente un mio difetto, ma proprio non riesco a pregare per lui. "Hanno la legge ed i profeti ..."...
EliminaBrava Maria, ottima risposta.
EliminaCondivido in pieno anche il contenuto dell'articolo in commento, le sensazioni, le riflessioni e le soluzioni religiose.
Secondo me è l' atteggiamento corretto ed equilibrato del fedele in questa situazione apocalittica.
Che rischia di farci perdere l'essenza della nostra Fede: la carità.
Aloisius
RispondiEliminaPiù che versare lacrime di compassione sull'anima di Bergoglio irretita nell'errore (ricordiamoci che san Giovanni Ev. ha scritto che l'eretico non deve esser accolto nella propria casa e nemmeno salutato - 2 Gv 10-11) aguzziamo l'ingegno per suggerire un modo canonicamente valido per cacciarlo dalla Cattedra che indegnamente occupa.
E non dimentichiamo il male che ha fatto e sta facendo all'Italia (sulla scia del resto dei suoi predecessori) con il promuovere l'invasione musulmana ossia l'accoglienza indiscriminata dei c.d. "migranti".
Appena eletto non si è precipitato a Lampedusa e non certo per portare la parola di Cristo ai musulmani che sbarcavano a frotte?
T.
RispondiEliminaGiusto dire, come fa Mic, che non possiamo confondere il demonio con un peccatore che ne è vittima.
Però con una precisazione: non siamo vittime del demonio se non concorriamo con la nostra volontà alla tentazione, non siamo vittime innocenti. Questo è il mistero del male: ci viene dal demonio, che ci tenta, e nello stesso tempo da noi stessi, a causa del peccato originale. Che dire allora dell'assassino della povera Giulia? Che è stato vittima del demonio, in quanto personalità fragile, debole, che si è sentito perso dal fatto che lei l'aveva lasciato? E come mai in una simile personalità, se è davvero così, è apparsa una volontà omicida? Se l'ha accoltellata per ammazzarla, se c'è il dolo e forse la premeditazione, tanto basta perché costui meriti la pena di morte, che dovrebbe esserci per i delitti di sangue.
"Voluntas semper remanet libera ad consentiendum vel resistendum passioni" Sum. Theol., I, q. 111, a. 2. Inoltre: "Daemones non possunt immittere cogitationes interius eas causando, cum usus cogitative virtutis subiaceat voluntati".
"Come allora riconoscere la tentazione diabolica? È difficile, la nostra concupiscenza basta a tentarci violentemente [è difficile separare il nostro impulso cattivo da quello suggerito dal diavolo]. Tuttavia possiamo dire che quando una tentazione è improvvisa, violenta e d'una lunghezza smisurata, il demonio vi abbia larga parte. Questo lo si può ipotizzare in particolare quando la tentazione getta l'anima in uno sconforto [trouble] profondo e durevole..."
(Tutte le citazioni da : Ad. Tanquerey, Précis de théologie ascétique et mistique, Desclée et cie., Paris-Tournai-Rome, 1923-24, p. 153-4).
Fino a che punto Bergoglio sia vittima del demonio nella sua azione di distruzione della Chiesa, ciò riguarda alla fin fine Bergoglio, è un problema tra lui e la sua coscienza, di cui dovrà render conto al Signore. A noi fedeli questo non deve interessare, ci si preoccupa troppo della psicologia individuale, come se ognuno di noi fosse sempre "vittima" (delle circostanze, del demonio, di tutto..).
A noi deve esser chiaro che Bergoglio sta perseguendo la sua opera di distruzione in perfetta coscienza e volontà: bisogna dunque resistergli, combatterlo come il nemico della fede che è, cercare di trovare il modo di farlo dimettere insomma di liberare la Chiesa visibile della sua presenza, per quanto la cosa appaia al momento impossibile ed utopica.
T.
RispondiEliminaFT una buona notizia, ogni tanto
Sembra che il ministro Valditara abbia rinunciato ad affidare la c.d Educazione [dei maschi] alle relazioni [con le donne]" al trio di donne inizialmente annunciato, inclusa la scandalosa presenza della Concia.
Se poi si rinunziasse anche all'inane ma deleterio progetto di "educazione" sarebbe ancor meglio.
La notizia è su La NBQ.
In merito alla clamorosa "gaffe" del ministro Valditara, a cui non credo (nel senso che non penso sia una gaffe di un politico come Valditara, già rodato da anni di camaleontismo, ma si sia trattato di un segnale al mondo LGBT e di un assaggio della forza di resistenza del mondo civile alle avances dei pervertiti), nessuno ha mai fatto un'inchiesta sul denaro che gira attorno al mercato del transumanesimo e della perversione arcobaleno? E sul mercato dell'utero in affitto? Oggi il business si fa sull'essere umano, direttamente. Gli alunni sono tutti potenziali clienti.
RispondiEliminaGz
Un simile progetto, se attuato, certamente non avrebbe attinto i soldi solo dal fondo della carità del vescovo ma anche dalle piccole offerte dei fedeli. Il progetto “Cum-finis” era, appunto, un progetto e non è riducibile al “buon cuore” di un pugno di vescovi che senza relazioni tra loro e casualmente si sarebbero trovati concordi nel donare ingenti somme a Mediterranea, e non solo una volta. Se si fa la somma in due anni delle cifre corrisposte si raggiungono numeri significativi, pari a 65 mila euro mensili. Non sarebbe possibile avere questi risultati se non si fosse trattato di una convergenza concordata, una specie di joint-venture ecclesiastica clandestina. Clandestina non nel senso che le cifre elargite non fossero tracciabili, ma perché clandestina era la rete sistematica che si era costituita a beneficio di Casarini e compagni. Su tutti questi problemi i due comunicati non chiariscono nulla.
RispondiEliminahttps://lanuovabq.it/it/cei-casarini-tutta-ideologia-e-la-chiamano-carita
"...bisogna però distinguere tra i peccatori " ordinari", per così dire, e chi invece, dotato di grande potere e seguito, appare come guidato da uni spirito malvagio, rendendosi pericoloso per la salvzza delle anime".
RispondiEliminaIn genere preferisco evitare di parlare di Bergoglio. Quando parlo preferisco soffermarmi sulle questioni che ho sollevato. Tuttavia, qualcuno che difende la salvezza di Giuda Iscariota si identifica in qualche modo con lui. Quando difende che un tale soggetto è stato salvato, si rivela e parla della propria salvezza. Quando bestemmiò dicendo che Gesù divenne il peccato e il diavolo, si stava difendendo. Era un modo per cercare di minimizzare ciò che ha detto, quando ha dichiarato che i FFI sono perseguitati dal diavolo a causa del quarto voto che hanno fatto e ha attribuito a se stesso la responsabilità di questa persecuzione. Nel caso della FFI, lui stesso ha testimoniato di essersi reso un peccato e un diavolo, ma invece di pentirsi, ha attribuito tale blasfemia a nostro Signore. Bergoglio è il caso di un uomo che collabora con il diavolo per la perdizione dell'anime, non è e non è mai stato una vittima, collabora con l'aggressore. Pregare per la sua conversione è giusto e necessario.
Io penso che costui ha ben poco da tradire, sta svolgendo il suo compito. Bisogna essere ciechi a non vedere.
RispondiEliminaAihmé! Il tradimento della Chiesa è incominciato "ufficialmente" dopo il pio transito di Pio XII, il 9 di ottobre del 1958. Non è incominciato con Francesco.
RispondiEliminaOT.
RispondiEliminaLancio qui una proposta.
Dovremmo scrivere una lettera aperta a tutti i parroci chiedendo due ferme condanne:
1. Al Vaticano per il finanziamento alle ONG immigrazioniste:
2. Agli esponenti dei movimenti ambientalisti che interrompono le SS. Messe.
In mancanza di tali pronunciamenti, ci si astiene dal frequentare la parrocchia e da ogni offerta.
Se tutti, o almeno MOLTI, aderissero, sarebbe un bel segnale. A prescindere, stavolta, dalla liturgia latina o altre distinzioni dottrinali. Tutti uniti.
È lo "stile" di Francesco che vi colpisce. Molte cose dette e fatte da Francesco sono state dette e fatte dagli altri papi conciliari con tatto squisitamente clericale dagli altri papi conciliari. Per esempio, Paolo VI, per dare impulso al programma conciliare, depose la tiara, con la scusa di venderla e di dare il ricavato ai poveri, tuttavia indossando il manto, con a fianco mons. E. Dante e il card. A. Ottaviani nei loro paramenti ancora "preconciliari". Se lo avesse fatto Francesco, in paramenti di terital e scarpe nere, col suo "stile", chissà come avreste strillato! In realtà, Francesco segue, a modo suo (pittoresco!), ma fedelmente, la línea dei suoi predecessori conciliari. Non v'è nessuna sbandata.
RispondiEliminaLei usa il "voi" intendendo la pluralità dei cattolici genuini? Personalmente appartengo alla categoria di coloro che fermamente disapprovavano le azioni di Paolo VI, non ultima quella da lei ricordata.
EliminaNo. Con il "voi" intendo fare riferimento ai cattolici conservatori. Né lei né io siamo cattolici conservatori: Deo gratias!
EliminaFeast of Loreto/Second Sunday of Advent
RispondiElimina10 December 2023 A. D.
Remarkable discovery, that Francis the False is trying to destroy Holy Mother Church. He's been at it publicly only for the past ten years. Please stop all this babble about the Council and prior bad popes. No bad pope can compare with Francis. The problem with Francis is he is not the pope, and he has never been the pope.
Benedict was the Last Pope. His resignation was clearly canonically defective (at law) and ineffective to fully resign the office of the Papacy, which he maintained to his dying breath. Let Cardinal Burke speak up about canonical "IRREGULARITIES" in the resignation and the ensuing Faux Conclave of 2013.
Francis is, clearly, a False Pope, or Anti-Pope if you will, the very same False Pope likely prophesied by Our Lady of Fatima.
That he has spent his entire Anti-papacy trying to destroy Holy Mother Church is something that is a matter of public record, and a plain fact that any honest Catholic man should admit, and fight with all his strength against.
In Corde Christi,
Christopher P. Benischek
New York, New York
RispondiEliminaDa meditare questa frase di Juan Donoso Cortés, il grande pensatore politico spagnolo dell'Ottocento:
"HO VISTO E CONOSCIUTO UOMINI CHE SI ERANO ALLONTANATI DALLA FEDE E CHE VI SONO TORNATI; MA, SVENTURATAMENTE, NON HO MAI VISTO UN POPOLO TORNARE ALLA FEDE DOPO AVERLA PERDUTA".
Quello che sta succedendo nei popoli un tempo cattolici sembra confermare la riflessione di Donoso. La fede il popolo l'ha persa per colpa dei chierici fedifraghi. E come fa a tornare il popolo alla fede se non vi ritornano i suddetti chierici?
Deve comunque il popolo battersi per la vera fede sino in fondo. Lo esige la Gloria di Dio e la salvezza individuale dell'anima.
La frase di Donoso si trova nel suo celebre discorso alle Cortes nel quale giustificava i poteri dittatoriali attribuiti nel 1849 al generale Narvaez per reprimere la rivoluzione che stava scoppiando anche in Ispagna, cosa che il generale fece rapidamente, con la tradizionale spietatezza spagnola, fucilando subito a man bassa sia a destra che a sinistra.
In questo discorso, Donoso giustificava la dittatura, come rimedio temporaneo di una situazione sull'orlo del collasso: "quando la legalità basta per salvare la società, sia le legalità; quando non basta, sia la dittatura.." (Donoso Cortés, Il potere cristiano, raccolta di scritti a cura di Gabriele De Rosa, Morcelliana, 1964, pp. 33-58). Si tratta di un testo importante, che si dimostra ancora perfettamente attuale.
ar
MORTE AL CLERICALISMO
RispondiEliminaMONS. GAUME
CAPITOLO PRIMO.
I L GRIDO D I GUERRA
I. Morte al Clericalismo 1 Se non vi fossero che venticinque voci a denunziare il clericalismo siccome il nemico dell'umanità, e'basterebbe strìngersi nelle spalle, e dire : non è cosi. Ma in queste venticinque voci si fanno ascoltare milioni di voci, che ripetono lo stesso grido.
II. Morte al Clericalismo! Ecco il grido di guerra che da diciotto secoli di cristianesimo risuona al presente dall'un capo all'altro dell'Europa. Dal Messico al Brasile, Peco di tutta Y America lo ripete. Lo ripetono la Turchia, la Cina, la Corea.
Insomma voci d'Oriente, voci d'Occidente, voci di Levante, voci di Ponente, voci de'quattro venti, non formano che una voce sola: Morte al Clericalismo.
III. Morte al Clericalismo ! Questo grido sanguinario donde parte mai? Parte dai giornali, dagli antri tenebrosi delle società segrete ; dalle Camere legislative, da'governi, dalle accademie, dalle officine, da' teatri, dalle città e dalle campagne; e come il ruggito della tigre, o del rumoreggiar della tempesta, levasi tremendo dal fondo della società.
IV. Morte al Clericalismo! In qual modo preparano essi la sua morte? Incominciano dal salare la vittima : Omnis vidima sale salielur. La salano, dandole per nome un soprannome che la rende dispregevole: invece di cattolicismo, la chiamano clericalismo. La salano, ripetendo mille volte il giorno, che il clericalismo è il padre dell' ignoranza, della superstizione, della schiavitù, dell'abbrutimento umano, l'irreconciliabile nemico della società moderna. La salano eccitando contro di essa tutti gli odii, tutte le ire, ogni genere di rifiuto e di maledizioni. Dopo averla salata, la incatenano, la imprigionano, la spogliano, le negano il suo posto sotto il sole, fino a che ne sgombrino la terra, esterminandola : tale è il loro sogno. Se questo non addiviene una realtà, non è già la volontà che loro manchi.
Morte al Clericalismo, libro di Mons. Game - http://www.liberius.net/livre.php?id_livre=583
Oggi è "el papa" che grida "morte al Clericalismo ". Questo libro di Mons. Game è molto attuale, da commentare e diffondere . È un termometro per capire dove siamo arrivati.
Il tradimento alla chiesa è iniziato colla Rivoluzione Francese, poco alla volta, fino a giungere ai tempi e modi attuali, per tutti quelli che dicono 'Mai più 8 x 1.000 alla CC', sappiano che lo stato darà sempre loro il 5 x 1.000, quindi cominciate a non dare niente in parrocchia, iniziando dalle feste parrocchiali e iniziative folli pro migrantes, Caritas ed altro.......
RispondiEliminaNon dare niente in parrocchia non risolve nessun problema ,anzi li aggrava tutti.Perchè in certe parrocchie i soldi per i migranti/clandestini si trovano sempre ma quelli per pagare le bollette di luce e gas scarseggiano o mancano del tutto.Alla Caritas quasi nessuno versa dei soldi,lo dico per esperienza personale,ma abiti smessi,scarpe usate e cibo. Certi preti e vescovi favorevoli all'accoglienza indiscriminata son capacissimi di vendere una casa della diocesi per aiutare economicamente le ONG....
RispondiEliminaForse è bene che si spieghino ai parroci in difficoltà i motivi della sfiducia che riscuotono da parte dei fedeli come noi.
EliminaDevono finalmente scegliere se sostenere o meno la falsa Chiesa attuale.
#anonimo 21:01 11/12.
RispondiEliminaIl problema del sovvenzionamento le diocesi lo stanno risolvendo a modo loro, specie le più "aperte" al nuovo verbo, e cioè con concerti in Chiesa (vedasi Napoli, Modena, Siena), così da riempirle in modo "diverso" dal consueto. Pian piano le chiese si trasformano in musei, sale spettacolo, oppure resort di lusso.
E' la chiesa "in uscita", bellezza! In cammino verso la desolazione, senza pudore.
Gz
Vada per il cibo, ma abiti e scarpe usati si rivendono, da queste parti le chiese aprono la domenica, neanche tutte, per la Messa, gli altri giorni sono chiuse, i parroci vivono tutti riuniti in una sede e fanno quello che possono per gestire 4 o 5 parrocchie ognuno, quindi niente canoniche, si affittano le chiese per concerti, buoni o cattivi, e per altre iniziative a scopo di lucro, bollette e riscaldamento sono una scusa patetica.
RispondiEliminaMa come si fa a tenere un concerto in una chiesa consacrata? Non e' vietato dalle norme canoniche? E poi, oltre la profanazione, una come Patti Smith che si esibisce in un Duomo, ma siamo ancora in grado di scandalizzarci come cattolici, o no?
RispondiEliminaIl vescovo (anzi i vescovi, visto che si tratta di tre diverse chiese interessate) andrebbe destinato a miglior ruolo, credo.
Un concerto -rock per giunta- in una chiesa consacrata? Ma siamo fuori di testa!
E non lo giustifichino col fine buono, perché allora vale la logica del "fine giustifica i mezzi". Questi chierici sono peggio di Machiavelli.
Gz
OT Secondo fonti di agenzia stampa, pare che JMB abbia già dato istruzioni sul suo funerale, vuole sia celebrato in S. Maria Maggiore dove ha scelto di essere sepolto, non si dimetterà e aspetterà che giunga l'ora, intanto sarà ospite di Fazio nella sua ignobile, a parer mio, trasmissione, credo Domenica, ma non sono sicuro, consiglio la lettura di articoli sulla conferenza tenuta da Henry Sire (autore de Il papa dittatore) in cui non la mette giù piano.
RispondiEliminaStiamo traducendo un lungo impegnativo intervento di Sire
RispondiElimina