Qui l'indice degli articoli sulla Fiducia supplicans. ' Clamoroso in Vaticano: Parolin attacca per la prima volta il Papa. Ci voleva un cardinale nero per dire che: “Il Re è nudo” '. Per i vescovi africani il presule pone l'accento sulla cultura; ma la loro dichiarazione unitaria (qui), se cita il contesto culturale africano (la frase conclusiva del par. 3 e un paio di accenni nel par. 4), si dedica piuttosto estesamente alle questioni dottrinali (il par. 3 è una lunga citazione del CCC e di diversi passi biblici di condanna degli atti omosessuali).
Coppie gay, Cardinale Parolin
prende le distanze da Papa Francesco
Di Giuseppe Vatinno
Di Giuseppe Vatinno
Clamoroso dal Vaticano. Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, si mette contro Papa Francesco sulla vicenda della benedizione delle coppie gay e delle relative polemiche che si è tirata dietro, a cominciare dalla scoperta che l’ideatore di tutto, il cardinal Fernandez, era –almeno in gioventù- un “pornografo” provetto ed ora guida il dicastero del Sant’Uffizio (ex Sant'Uffizio -ndr).
La cosa incredibile è che nel clima di omertà per certi argomenti, una sorta di auto - censura, i giornali ne hanno parlato poco mentre il Papa non ha sentito il bisogno di chiarire come faccia una persona come Fernandez a guidare il dicastero più delicato della Chiesa cattolica. Speriamo che domenica sera Fazio abbia finalmente un po’ di coraggio e la domanda la faccia, anche se il precedente di Gino Cecchettin lascia molti dubbi.
Ma torniamo a Parolin. Per la prima volta il cauto diplomatico puntualizza, ma le sue parole sono durissime tradotte dal linguaggio felpato: «Se questi fermenti servono a camminare secondo il Vangelo per dare risposte all'oggi, benvenuti anche questi fermenti. Il documento ha suscitato delle reazioni molto forti, questo vuol dire che si è toccato un punto molto delicato, molto sensibile; ci vorranno ulteriori approfondimenti”.
L’esternazione avviene dopo una conferenza all’Accademia dei Lincei.
Un giornalista insiste: “È stato un errore?” “Non entro in queste considerazioni, le reazioni ci dicono che ha toccato un punto molto sensibile”, risponde il capo della diplomazia vaticana. Il che significa che questa volta la frittata è di proporzioni colossali. I conservatori hanno gridato alla “blasfemia, all’eresia e al sacrilegio” mentre il gruppetto progressista ha esultato per l’ennesima picconata alla dottrina cattolica che sta trasformando il Vangelo in qualcosa di completamente diverso, se non proprio di opposto.
Ma questa volta Papa Francesco pare averla fatta grossa perché le reazioni delle Chiese cattoliche mondiali sono state, come dice appunto Parolin, molto forti. Ad esempio il cardinale Fridolin Ambongo Besungu, Capo delle chiese africane e arcivescovo di Kinshasa ha scritto una lettera pubblica dopo aver consultato tutti i vescovi in cui dice che la decisione di benedire le coppie gay ha prodotto “un'onda d'urto, ha seminato confusione e inquietudine nell'animo di tanti fedeli laici, consacrati e anche pastori e ha suscitato forti reazioni”.
L’alto prelato nella lettera prima si mette al sicuro le terga: «Nei loro diversi messaggi, le Conferenze Episcopali della Chiesa Famiglia di Dio in Africa iniziano col riaffermare il loro incrollabile attaccamento al Successore di Pietro, la loro comunione con Lui e la loro fedeltà al Vangelo»” e poi bastona: «I pastori africani ritengono che le benedizioni extraliturgiche proposte nella Dichiarazione Fiducia supplicans non possano essere attuate in Africa senza esporsi a scandali. Le Conferenze Episcopali generalmente preferiscono - ogni Vescovo restando libero nella sua diocesi - non impartire benedizioni alle coppie dello stesso sesso. Questa decisione nasce dalla preoccupazione per la potenziale confusione e scandalo all'interno della comunità ecclesiale”.
Vaticano, Parolin attacca per la prima volta il Papa. Ci voleva un cardinale nero per dire che: “Il Re è nudo”. Cosa evidente anche ad un “sacerdote di Voghera”
E poi la sintesi finale: “La benedizione delle coppie gay nel nostro contesto causerebbero confusione e sarebbe in diretta contraddizione con l'etica culturale delle comunità africane» (Dimentica che non è solo un dato culturale ma un principio evangelico -ndr). Il punto è che non solo in Africa ma anche in Europa e in tutto il mondo, anche all’uomo della strada e al “sacerdote di Voghera”, la benedizione delle coppie gay causerebbe smarrimento e confusione.
Ci voleva un vescovo della nera Africa per affermare che “il Re è nudo”. Tornando a Parolin, la sua puntualizzazione è un segnale molto importante rivolto a Papa Francesco. Certo, il Segretario di Stato ce l’ha con Bergoglio per averlo marginalizzato completamente nel suo incarico che di fatto è stato preso dal progressista cardinal Matteo Zuppi espressione diretta di Sant’Egidio, ma le sue parole sono di assoluto buonsenso per la stabilità della Chiesa cattolica universale che potrebbe subire prima o poi uno scisma.
Fonte
Ancora una volta la rivoluzione dimostra che, in pectore, porta con sé gagliarda imprevista ignorata la controrivoluzione, cioè il buon senso contro la follia.
RispondiEliminaAltro titolo clickbait!
RispondiEliminaChe distanze avrebbe preso?
A mio modesto avviso, nelle surreali vicende che oramai da un mesetto imperversano nell'orbe cattolico (dopo F.S.), si è posta poca attenzione alla dichiarazione dei vescovi africani. Non si tratta tanto delle singole frasi, quanto piuttosto del fatto in sé: una parte consistente della Chiesa Cattolica rifiuta il magistero romano, ma ottiene da Roma stessa l'approvazione per questo.
RispondiEliminaDel resto, nel corso degli ultimi anni, la Santa Sede ha prima proibito la benedizione delle coppie dello stesso sesso (2021), poi l'ha permessa (2023, nonostante nel 2021 si fosse detto che questo era impossibile) e ora concede ad un intero continente di dissentire. Questa è una reale novità, che porta la Chiesa Cattolica a perdere anche de jure, oramai, la propria unità dottrinale. Un processo in atto da tempo negli anglicani e che, in tutta onestà, rende quasi impossibile continuare a sostenere l'eccezionalità della Chiesa Cattolica in quanto strettamente unita dottrinalmente, spingendo invece nella direzione di una confederatio ecclesiarum.
Un altro aspetto poco sottolineato di F.S. mi sembra essere il fatto che la dichiarazione si rivolga in primo luogo alle c.d. 'coppie irregolari'. In questo caso, seppur con differenze, mi chiedo se non si vada nella direzione già presa dagli ortodossi (benedizione delle seconde nozze), perdendo così uno dei cardini fondamentali dell'identità cattolica degli ultimi decenni (per non parlare della coerenza dogmatica).
Se però come 'coppia irregolare' si intende anche una coppia uomo-donna di conviventi senza alcun legame matrimoniale presente o passato, allora si va anche oltre quello che fanno gli ortodossi, adottando un costume piuttosto diffuso tra i protestanti.
Può benissimo essere, ovviamente, che questa mia lettura degli eventi sia sbagliata o, perlomeno, troppo pessimista. Sono aperto alle correzioni, purché fondate sulla realtà fattuale e non su slogan generici. (Cristiano Andreatta)
Permettendo ad un intero continente di dissentire Bergoglio applica la formula che gli è propria: mantiene il punto e limita, per quanto possibile, i danni. Evidentemente la risposta compatta della Chiesa d'Africa gli rende ben chiaro se le Gerarchie africane, come Pietro e Giovanni davanti al Sinedrio, obbediscono a lui o a Dio. Poiché obbediscono a Dio malignamente cerca di umiliarle, dicendo che "rispetta" i loro "limiti culturali". Nella realtà questa risposta è data perché non è ancora pronto a quello scisma funzionale all' azione di disgregazione finale della Chiesa Cattolica. La risposta di unione alla Cattedra di Pietro delle Conferenze africane è un capolavoro di abilità diplomatica che, di sicuro, gli ha fatto capire a Chi si trova di fronte nel contrastare le sue mene. Umanamente parlando Bergoglio è una persona intelligente, tenace, disposto ad aspettare, agendo contemporaneamente a vari livelli per rovesciare le situazioni contrarie ai suoi obiettivi. Avesse lavorato per il Signore sarebbe un grande Papa. Valeria Fusetti
EliminaMa proprio nessun ecclesiastico che abbia il coraggio di prendere atto che siamo di fronte ad un personaggio, il caudillo argentino, da rievangelizzare?
RispondiEliminaUno che va in televisione come se fosse un leader politico qualunque, uno che parla a braccio dicendo strafalcioni....uno che si circonda di omosessuali, pervertiti e che difende abusatori seriali?
Uno che ha il timore di tornare nel suo paese natale perché sono talmente tanti, probabilmente, gli scheletri negli armadi....
Uno che e' tutto pappa e ciccia con massoni esoterici, satanisti e teorici del marxismo e del radicalismo abortista?!!
Ma dove siamo finiti, cara Chiesa Cattolica!
E qui siamo a discettare di "punti sensibili" alla cultura di un continente....ma per favore....tornate al Decalogo e al Vangelo, non quello conciliare però!
Gz
SI PUO' ESSERE PIU' BUONI E PIU' MISERICORDIOSI DI DIO, tanto da arrivare a depennare l'Inferno perché "a me piace che non esista"?
RispondiEliminaPapa Francesco da Fabio Fazio, ha detto sull'inferno: «Questo non è dogma di fede - quello che dirò - è una cosa mia personale, che a me piace: a me piace pensare all’Inferno vuoto. È un piacere: spero che sia realtà. Ma è un piacere» da vaticannews 2024-01/papa-francesco-intervista-fazio-che-tempo-che-fa
DAL CATECHISMO:
1056 Seguendo l'esempio di Cristo, la Chiesa avverte i fedeli della triste e penosa realtà della morte eterna, chiamata anche «inferno».
Papa Benedetto XVI, all'omelia in una Parrocchia romana del 25 marzo 2007, ha dottrinalmente affermato: «Per questo (Gesù) è venuto sulla terra, per questo morirà in croce ed il Padre lo risusciterà il terzo giorno. E’ venuto Gesù per dirci che ci vuole tutti in Paradiso e che l’inferno, del quale poco si parla in questo nostro tempo, esiste ed è eterno per quanti chiudono il cuore al suo amore»
E il 7 febbraio 2008, rispondendo ai Sacerdoti: «Quando non si conosce il giudizio di Dio, non si conosce la possibilità dell'inferno, del fallimento radicale e definitivo della vita, non si conosce la possibilità e la necessità della purificazione. Allora l'uomo non lavora bene per la terra perché perde alla fine i criteri, non conosce più se stesso, non conoscendo Dio, e distrugge la terra. (..) Oggi si è abituati a pensare: che cosa è il peccato, Dio è grande, ci conosce, quindi il peccato non conta, alla fine Dio sarà buono con tutti. È una bella speranza. Ma c'è la giustizia e c'è la vera colpa. Dio crea giustizia. (..) Perciò dobbiamo anche parlare del peccato e del sacramento del perdono e della riconciliazione. Un uomo sincero sa che è colpevole, che dovrebbe ricominciare, che dovrebbe essere purificato.»
Dal Catechismo della Chiesa Cattolica:
1034 Gesù parla ripetutamente della «geenna», del «fuoco inestinguibile»(Cf Mt 5,22.29; 13,42.50; Mc 9,43-48.) che è riservato a chi sino alla fine della vita rifiuta di credere e di convertirsi, e dove possono perire sia l'anima che il corpo. (Mt.10,28) Gesù annunzia con parole severe: «Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno [...] tutti gli operatori di iniquità e li getteranno nella fornace ardente» (Mt.13,41-42), ed egli pronunzierà la condanna: «Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno!» (Mt.25,41).
1035 La Chiesa nel suo insegnamento afferma l'esistenza dell'inferno e la sua eternità. Le anime di coloro che muoiono in stato di peccato mortale, dopo la morte discendono immediatamente negli inferi, dove subiscono le pene dell'inferno, «il fuoco eterno».
1037 Dio non predestina nessuno ad andare all'inferno; (Cf Concilio di Orange II, Conclusio: DS 397; Concilio di Trento, Sess. 6a, Decretum de iustificatione, canone 17: DS 1567) questo è la conseguenza di una avversione volontaria a Dio (un peccato mortale), in cui si persiste sino alla fine.
1056 Seguendo l'esempio di Cristo, la Chiesa avverte i fedeli della triste e penosa realtà della morte eterna, chiamata anche «inferno».
...segue
RispondiEliminaATTENZIONE - AGGIORNAMENTO
Abbiamo fatto una ricerca perchè sapevamo di alcuni interventi di Papa Francesco dei quali è onesto tenerne conto eccoli: EPPURE, Papa Francesco parlò dell'Inferno il 21 marzo 2014, nella parrocchia romana di San Gregorio VII, quando disse esplicitamente: «Sento che non posso finire senza dire una parola ai grandi assenti, oggi, ai protagonisti assenti: agli uomini e alle donne mafiosi. Per favore, cambiate vita, convertitevi, fermatevi, smettete di fare il male! E noi preghiamo per voi. Convertitevi, lo chiedo in ginocchio; è per il vostro bene (..) Convertitevi, ancora c’è tempo, per non finire all’inferno. È quello che vi aspetta se continuate su questa strada. Voi avete avuto un papà e una mamma: pensate a loro. Piangete un po’ e convertitevi».
"CONVERTITEVI, ANCORA C'E' TEMPO, PER NON FINIRE ALL'INFERNO"....
E ancora - papa Francesco ricorda fuoco eterno
All’Angelus del 2 Novembre 2014, giorno della commemorazione dei defunti, ha detto: «Volgi su di noi il tuo sguardo pietoso, che nasce dalla tenerezza del tuo cuore, e aiutaci a camminare sulla strada di una completa purificazione. Nessuno dei tuoi figli vada perduto nel fuoco eterno dell’inferno, dove non ci può essere più pentimento».
E ancora - Chi andrà all’Inferno??
L’8 marzo 2015, dialogando con i parrocchiani di Santa Maria Madre del Redentore a Tor Bella Monaca, Papa Francesco è stato esplicito: «Voi sapete che c’era un angelo molto orgoglioso, molto orgoglioso; che era molto intelligente. E lui aveva invidia di Dio, capite? Aveva invidia di Dio. Voleva il posto di Dio. E Dio ha voluto perdonarlo, ma lui diceva: “Io non ho bisogno di perdono, io sono sufficiente a me stesso!”.
Questo è l’Inferno: dire a Dio: “Arrangiati tu, che io mi arrangio da solo”.
All’Inferno non ti mandano: ci vai tu, perché tu scegli di essere lì.
L’Inferno è volere allontanarsi da Dio perché io non voglio l’amore di Dio. Questo è l’Inferno. Hai capito? È una teologia un po’… facile da spiegare, ma è questo. Il diavolo è all’Inferno perché lui l’ha voluto: mai un rapporto con Dio. (…) Va all’Inferno soltanto colui che dice a Dio: “Non ho bisogno di Te, mi arrangio da solo”, come ha fatto il diavolo che è l’unico che noi siamo sicuri che sia all’Inferno».
L’ultima citazione dell’Inferno risale al 13 maggio 2017, nell’omelia della messa del centenario delle apparizioni di Fatima, celebrata sul sagrato del grande santuario mariano portoghese.
Papa Francesco ricordava l’immagine dell’Apocalisse della donna vestita di sole, in procinto di dare alla luce un figlio: «La Vergine Madre non è venuta qui perché noi la vedessimo: per questo avremo tutta l’eternità, beninteso se andremo in Cielo. Ma Ella, presagendo e avvertendoci sul rischio dell’inferno a cui conduce una vita – spesso proposta e imposta – senza Dio e che profana Dio nelle sue creature, è venuta a ricordarci la Luce di Dio che dimora in noi e ci copre».
Attenzione il Card. Parolin sembra cercare di accreditarsi per la corsa alla successione, altro che contro Bergoglio. Alessandro da Roma.
RispondiEliminaLa battaglia è umanamente persa...
RispondiEliminaLe "prese di distanza" di questo e di quello fanno parte della commedia. È mai possibile che siate così ingenui da crederci?
RispondiEliminaPiuttosto, vi segnalo una serie di articoli di don Curzio Nitoglia intitolata I vescovi della "continuità" verbale ma non reale (Carlo Colombo, Gabriel Marie Garrone, etc...), dove spesso viene citato il nome di Ratzinger...
Piuttosto che a Parolin, conviene prestare attenzione alla preparazione
- in corso a Davos - alla prossima pandemia X, la quale - dice K. Schwab - sarà venti volte peggiore (della farsa) del covid. In rete, i video.
Non mi fiderei troppo delle dichiarazioni caute e diplomatiche di Parolin,forse strategiche rispetto al suo futuro. Temo assai che gli approfondimenti da lui consigliati si traducano in nuove e più raffinate pressioni sul clero, al fine di convincere i dubbiosi ad applicare le prescrizioni di F.S.
RispondiEliminaSulle coppie irregolari osservo che se trattasi di eterosessuali conviventi, senza precedenti legami matrimoniali, è cosa assai frequente da noi: è però possibile accompagnarli verso il santo vincolo delle nozze cristiane, se c'è un vero affetto e la guida sicura del sacerdote di riferimento. Ecco, la guida... lì sta il problema.
Caro Anonimo delle 11:47, non si preoccupi di quanto esce dal Forum di Davos, ma di quello che non esce. Si tratta, infatti, di personaggi adusi alle segrete stanze e ciò che esce da questo consesso e' solo ciò che si vuol fare uscire.
RispondiEliminaPiuttosto dovremmo chiederci perché certi signori abbiamo un tal potere.
Gz
Sui commenti vorrei dire: il dire tutto e il contrario di tutto, un giorno pro aborto e quello dopo contro, e poi viceversa, pare essere una nota sua fin da Buenos Auresi, scriveva una giornalista docente che lo conosceva bene, fin dal 2013. Quanto alla confederazione di opinioni, in effetti sarebbe confermata dalle agevolazioni da Bergoglio concesse alla fraternità ( con giurisdizione) , quindi varie chiese con opinioni diverse sotto .. il grande architetto dell'universo, ove tale etichetta è riservata al dio "buono" perchè lassista ex Lucifero contro il Demiurgo cattivo dell'Antico Testamento. Come demolire " una sola fede un solo battesimo", la Chiesa UNA santa cattolica apostolica perseguitata " se hanno perseguitato ME perseguiteranno anche voi, legno secco".
RispondiEliminaUna presa di distanza di 1 cm ! Nella bella Napoli dicono :
RispondiElimina" Acca 'nisciun e'fess ! "
Ugo Toti
“Santità, io le parlo come giornalista. Sappia che lei è per tutti noi cattolici il maestro supremo, il conduttore della fede. Deve tenere presente che entrare nel regno dei media significa entrare nel regno del “secondo me”, nel regno dell’opinione. Ho l’impressione che la sua vocazione di maestro nella fede, all’occorrenza anche infallibile, ne sarebbe molto danneggiata. Lei non può avere opinioni, deve avere certezze" (VITTORIO MESSORI, Varcare la soglia della speranza,1994)
RispondiElimina
RispondiEliminaMa quale "presa di distanza"?
DA un lato si cautela, facendo capire che lui non ha a che vedere col documento.
DAll'altro invita ad una maggior cautela, anche se l'invito appare ormai in ritardo, i buoi sono scappati da un pezzo...
Difficile che papa Francesco facci macchina indietro. Queste per lui sono questioni capitali, sulle quali non è disposto a transigere.
È deciso a procedere sino in fondo nello smantellamento della morale cattolica e quindi nella distruzione della Chiesa.
RispondiEliminaBergoglio "permette di dissentire" all'episcopato africano solo perché non ha altra scelta, dal momento tale episcopato si è ribellato in massa all'applicazione di Fiducia supplicans.
Per mascherare in qualche modo lo smacco deve far dire che "permette ai vescovi africani di dissentire", una puerile foglia di fico.