Nec nominetur in vobis
Dichiarazione di
Mons. Carlo Matia Viganò, Arcivescovo
a proposito dello scandaloso libello La pasión mística
di Víctor Manuel Fernández
Fornicatio autem et omnis inmunditia aut avaritia
nec nominetur in vobis sicut decet sanctos.
Quanto alla fornicazione e a ogni specie di impurità o cupidigia,
neppure se ne parli tra voi, come si addice a santi.
Ef 5, 3
Se prima del Vaticano II un officiale del Sant’Uffizio avesse dovuto esaminare La pasión mística per stilarne una scheda in vista di un giudizio in merito, con ogni probabilità non le avrebbe dedicato più di «dieci, quindici secondi» prima di gettarlo nella stufa. Ma prima del Vaticano II un pornografo eretico non avrebbe mai aspirato non dico alla Sacra Porpora, ma nemmeno al sacerdozio; né i suoi Superiori lo avrebbero mai ammesso agli Ordini Sacri. Víctor Manuel Fernández – Tucho per gli amici di Santa Marta – è invece assurto ai vertici della Gerarchia, creato Cardinale e nominato Prefetto del Sant’Uffizio – pardon, del Dicastero per la Dottrina della Fede – da un altro eretico argentino, Jorge Mario Bergoglio. Il quale, sin dal 13 Marzo 2013, ha dimostrato con la propria azione di governo e di magistero di essere un emissario dell’élite globalista, secondo i desiderata, o meglio i mandata, del deep state angloamericano. Ma proprio quando il cursus horrorum di Fernández sembrava riservargli l’ingresso al Conclave come candidato di Jorge Mario, ecco uscire dalla polvere di uno scaffale l’imbarazzante pamphlet, destinato a pesare come una lapide sepolcrale sulle ambizioni di Tucho.
Una lettura cursoria di La pasión mística risulta difficile e sconvolgente per chiunque. Alla prosa claudicante e alla didascalica insistenza sugli aspetti della copula si affiancano descrizioni di oscenità che imbarazzerebbero anche un consumato frequentatore di postriboli, al punto da chiedersi se certi dettagli siano stati anche oggetto di personale sperimentazione da parte di Tucho Fernández. La reazione più ovvia e normale, dinanzi alle pagine oscene di questo libello, è lo schifo istintivo che si prova per il compiacimento turpe nell’accostare perversioni indegne di una persona civile alla sfera della spiritualità, e questo basta per non indulgere in pericolose curiosità e gettarlo tra le fiamme. Non occorrono complesse speculazioni teologiche per comprendere che questa insistenza sulla sessualità ammantata di velleità mistiche è uno dei segni incontrovertibili dell’azione diabolica, come insegna Sant’Ignazio. Ma una volta vista consumarsi l’opera immonda di Fernández nel fuoco vendicatore, rimane la sensazione di essere rimasti in qualche modo macchiati dalla sua sporcizia morale.
Se la condanna senza appello di quest’opera non deve nemmeno essere spiegata, tanto ne è evidente l’oscenità, è nondimeno necessario porsi alcune domande sul suo autore e chiedersi quanto l’impostazione dottrinale e spirituale che emerge da La pasión mística e da Saname con tu boca, sia compatibile con la dignità sacerdotale, episcopale e cardinalizia e il ruolo di Prefetto di Dicastero. Perché ciò che scandalizza il lettore non è solo la disinvoltura nel trattare argomenti scabrosi, ma nell’aver osato prenderli come chiave di lettura dell’esperienza mistica, in un blasfemo sovvertimento. Se infatti l’anima cristiana parte dall’unione con Dio, dal vincolo di purissima e spirituale Carità che lo lega al suo Signore, Creatore e Redentore, per comportarsi di conseguenza dinanzi al bene e al male; Tucho parte da una realtà borderline per farne il metro di giudizio della vita divina, per interpretare alla luce di una sessualità corrotta e deviata le relazioni tra le Tre Divine Persone e l’anima. Non è dunque la verità di Dio che illumina il nostro agire morale santificandolo e rendendolo meritorio, ma l’agire peccaminoso del singolo e della coppia a determinare l’essenza stessa di Dio. Di questa visione invertita dei termini abbiamo avuto già svariate anticipazioni, non ultima quella che vorrebbe considerare i Comandamenti come obiettivi ideali cui l’uomo non riuscirebbe ad uniformarsi, secondo la morale della situazione fatta propria dal Gesuita Argentino. Non è il singolo che deve obbedire a Dio, ma Dio che deve adeguare le Sue richieste, la Sua Legge a ciò che il singolo decide. È la mentalità di Fiducia Supplicans, che in assenza di qualsiasi appiglio dottrinale che legittimi un’unione gravemente peccaminosa, si inventa un nuovo modo di considerare le benedizioni in uso nella Chiesa – una «vera novità» – per poter benedire ciò che non può essere benedetto e ratificare ciò che non solo non può essere ratificato, ma che deve essere anzi condannato.
«Chiediamoci ora se queste particolarità del maschile e del femminile nell’orgasmo siano in qualche modo presenti anche nel rapporto mistico con Dio», scrive Tucho. Il quale non parla solo dei «grugniti aggressivi» dell’uomo o di «immagini con scene sessuali violente, immagini di orge» che secondo l’autore dovrebbero allettare più l’uomo della donna, ma del loro sacrilego utilizzo come figura dell’amore soprannaturale, sicché non è più la coppia di sposi a donarsi nel rapporto coniugale fecondo sul modello della Carità divina, ma sono le Divine Persone a vederSi ridotte a partner di un rapporto sessuale, con l’aggravante che questo modello di riferimento è deliberatamente distorto e falsato scegliendolo tra quelli più estremi e ispirati alla pornografia, industria gestita quasi totalmente dalla MindGeek del rabbino Solomon Friedman, allo scopo di corrompere moralmente i goyim.
Se pensiamo al modello sponsale che San Paolo ci offre nel rapporto castissimo tra Cristo e la Chiesa (Ef 5, 22), le oscenità innominabili di Tucho ci rivelano un’anima totalmente corrotta dal vizio, e da un vizio che con ogni evidenza sembra essere stato ampiamente sperimentato.
L’orrore che una persona normale prova alla lettura del rivoltante libello è duplice: a quello per i contenuti indecenti e blasfemi si aggiunge il raccapriccio nel vedere come l’attuale Prefetto del più importante Dicastero romano non solo non se ne vergogni, ma anzi abbia cercato sfrontatamente di giustificare i propri conati letterari, che secondo lui potevano costituire «un momento di dialogo con le giovani coppie che volevano capire meglio il significato spirituale delle loro relazioni». Perché se certe perversioni sono deplorevoli e gravi in un’anima abbruttita dal vizio, esse diventano intollerabili quando sono fatte oggetto di pubblicazione da parte di un sacerdote, professore di teologia Morale – tale era Tucho all’epoca, prima di essere fatto Vescovo da Bergoglio.
L’orrore che una persona normale prova alla lettura del rivoltante libello è duplice: a quello per i contenuti indecenti e blasfemi si aggiunge il raccapriccio nel vedere come l’attuale Prefetto del più importante Dicastero romano non solo non se ne vergogni, ma anzi abbia cercato sfrontatamente di giustificare i propri conati letterari, che secondo lui potevano costituire «un momento di dialogo con le giovani coppie che volevano capire meglio il significato spirituale delle loro relazioni». Perché se certe perversioni sono deplorevoli e gravi in un’anima abbruttita dal vizio, esse diventano intollerabili quando sono fatte oggetto di pubblicazione da parte di un sacerdote, professore di teologia Morale – tale era Tucho all’epoca, prima di essere fatto Vescovo da Bergoglio.
Non stupisce se, in concomitanza con la notizia dell’esistenza di questo libello, l’Arcivescovo maltese Charles Scicluna – Segretario aggiunto del dicastero di Tucho, già Promotore di giustizia della CDF sotto Benedetto XVI – abbia chiesto di discutere – rectius: di mettere in discussione – il Celibato ecclesiastico. Se il Prefetto dell’ex Sant’Uffizio ha potuto scrivere e pubblicare tali oscenità blasfeme, è perché vuole che diventino normalità non solo dei laici, ma anche e soprattutto dei chierici, in modo che il loro abbruttimento morale precluda loro qualsiasi possibilità anche remota di predicare un Vangelo che essi per primi contraddicono e che secondo un altro Porporato «non è un distillato di verità». Chi chiede di abolire il Celibato lo fa perché esso è l’ultimo baluardo cattolico a protezione del Sacerdozio.
Guardate gli affreschi erotici commissionati da Vincenzo Paglia nella cattedrale di Terni; i rituali blasfemi e sacrileghi di magia sessuale di Rupnik; i chem party con prostituti del segretario del Card. Coccopalmerio, mons. Capozzi; le nomine di Ricca a Santa Marta e come Prelato dello IOR, di Maradiaga al Consiglio cardinalizio, di Grech, di Hollerich, per non menzionare il Sostituto Peña Parra; la vergogna di Fabian Pedacchio, già segretario personale di Bergoglio e “compagno” del Segretario al Dicastero dei Vescovi Ilson Montanari; guardate gli insabbiamenti degli scandali sessuali di McCarrick da me denunciati e della sua cerchia tuttora in ruoli di alta responsabilità, in Vaticano e negli Stati Uniti, con Kevin Farrell, Cupich, Tobin, Gregory, McElroy; le udienze di Bergoglio a transessuali, omosessuali notori e concubinari: credete che non vi sia coerenza in questa cloaca di vizi e di perversioni con quello che scriveva Tucho nel 1998?
La prima conferma di questa coerenza ci viene dall’entusiastica approvazione di cui godono Bergoglio e i suoi scagnozzi presso i nemici dichiarati di Cristo e della Chiesa: massoni, globalisti, attivisti LGBTQ+ e gender, promotori dell’ideologia woke, fautori dell’eugenismo neomalthusiano, abortisti. Come possiamo credere che chi gode dell’appoggio di Lynn Forester de Rotschild, dei Soros, dei Clinton, di Bill Gates e di Klaus Schwab possa allo stesso tempo combattere nel nome del Vangelo di Cristo l’ideologia infernale che muove questi eversori criminali?
Giustamente vi è chi ha fatto notare che, alla luce di questo vergognoso coacervo di pornografia pseudomistica e sacrilega, tutta l’insistenza di Tucho e della setta bergogliana sull’inclusione dei sodomiti e dei concubinari suona come uno spudorato e sfrontato Cicero pro domo sua. Anche i semplici fedeli, con il buon senso che deriva loro dall’essere membri della Chiesa, hanno capito che questa massa di pervertiti cerca solo di legittimare i vizi altrui per poterli praticare essa stessa alla luce del giorno, dopo averli maldestramente nascosti per decenni; e che questo vergognoso conflitto di interessi è talmente evidente nella sua oscena arroganza da squalificare le melliflue e ingannevoli dichiarazioni di accoglienza. Perché questi traviati non cercano la salvezza di anime perdute, ma le usano cinicamente come pretesto per il proprio tornaconto personale, per assecondare i vizi propri e dei propri complici, per alimentare la turpe rete di ricatti che tiene in pugno governanti, politici, attori, chierici, giornalisti, magistrati, medici, imprenditori di tutto il mondo.
Ciò che Fernández scrive in La pasión mística non è poi così diverso da quanto è avvenuto nella realtà sull’isola di Jeffrey Epstein. Ma questa non è normalità, anche se è ciò che vorrebbe farci credere, con petulanza pseudoscientifica, l’autore del libello: «A livello ormonale e psicologico non esistono maschi e femmine puri». Se questi sono gli ormoni e la psicologia di Tucho, vi sono però molte persone che vivono la propria affettività e il rapporto coniugale usando la ragione, la volontà e la Grazia di Dio. Vi sono persone – ed è questo che Fernández non può comprendere – che hanno l’umiltà di riconoscersi deboli e fallibili, ma che proprio perché sono consapevoli della propria debolezza trovano in Dio la forza di resistere alle tentazioni e di crescere nella virtù, con quell’eroismo che solo la Carità sa suscitare e alimentare nei cuori di chi non guarda alla realtà da una pozza di letame maleodorante. La virtù, questa sconosciuta ai nuovi usurpatori di Santa Marta.
Interpellato dalla stampa, Fernández afferma: «Ho cancellato quel libro poco dopo la sua uscita e non ho mai permesso che venisse ristampato». Dobbiamo presumere che con «cancellato» egli intenda «fatto sparire», visto che anche il suo codice ISBN non esiste più. In ogni caso il semplice essere stato capace di affastellare quella oscena congerie pornografica dovrebbe essere sufficiente – checché ne dica il turiferario Austen Ivereigh – per decadere ipso facto dalla dignità cardinalizia. Il silenzio della Santa Sede è assordante. Sul fronte di Fiducia Supplicans monta invece la protesta: la lista di intere Conferenze Episcopali, di qualche Cardinale, di Ordinari diocesani, di associazioni di chierici e di professori di discipline ecclesiastiche che si oppongono a Bergoglio si allunga ogni giorno di più. E alle rimostranze del Clero si aggiungono quelle del laicato cattolico e addirittura di esponenti di altre confessioni religiose, stanchi ed esasperati da questa folle corsa verso il baratro.
Ma se lo sdegno per Fiducia Supplicans e per i concomitanti scandali vaticani è giusto e doveroso, occorre avere il coraggio di riconoscere che il Gesuita Argentino rappresenta la metastasi del cancro conciliare, e che la sua apostasia per via sinodale – ossia ricorrendo ai metodi di controllo delle assemblee in cui sono espertissimi i regimi totalitari comunisti – è coerente con le basi ideologiche poste dalla collegialità teorizzata dal Vaticano II.
Lo ripeto: occorre riconoscere che da oltre un secolo è in atto un processo rivoluzionario; un processo pianificato che si è poi concretizzato con l’azione eversiva dei neomodernisti al Concilio e con la loro presa di potere durante tutto il postconcilio; un processo al quale hanno preso parte attiva tutti i Papi da Giovanni XXIII a Benedetto XVI. Se siamo arrivati alla Pachamama è perché siamo passati per Assisi; se la Dichiarazione di Abu Dhabi è stata sottoscritta e voluta dalla Santa Sede, è perché prima abbiamo tollerato Nostra Ætate e Dignitatis humanæ; se siamo giunti a sentir teorizzare le diaconesse è perché abbiamo subìto in silenzio le “ministre straordinarie dell’Eucaristia” e le chierichette. E – diciamolo! – se oggi il Vaticano è ridotto ad un lupanare è perché sin dai tempi di Paolo VI non si è voluta stroncare sul nascere la lavender mafia che si incistava in Vaticano, favorendo anzi coloro che, essendo più ricattabili, davano maggiori garanzie di obbedienza. Lo schema di come ha agito la deep church per infiltrarsi nella Chiesa Cattolica è speculare a quello che ha seguito il deep state per prendere il controllo dei governi civili, come le cronache recenti ci mostrano.
La cloaca da cui è riemerso l’infame libello del Prefetto dell’ex-Sant’Uffizio è la stessa da cui affiorano gli scandali dei personaggi menzionati nella lista di Epstein. Occorre un radicale ritorno a Dio del genere umano, mediante una purificazione della società civile e del corpo ecclesiale. Occorre che ci opponiamo a questo attacco con un’azione corale, perché il Papato torni ad essere faro di Verità e porto di salvezza, e non il megafono della sinarchia anticristica del World Economic Forum.
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo10 Gennaio 2024 Infra Oct. Epiphaniæ
Mons. Viganò invece di occuparsi dell'attività sessuale di Tucho dovrebbe preoccuparsi maggiormente delle persone di cui si circonda, e mi fermo qui.
RispondiEliminaDa un ex sostenitore di Monsignore.
A me interessa sapere di chi si circonda chi dice di essere mio capo e quindi anche dei brutti affari di Tucho. Inoltre quando si lanciano accuse , si devono provare. Altrimenti si fa peccato e grave pure.
EliminaLa sua osservazione -anonimo 07:36- e' condivisibile, ma tenga presente che l'una cosa non esclude l'altra e in questo momento, malgrado qualche "disattenzione" di Monsignore, non si può non essere dalla sua parte nella denuncia.
RispondiEliminaGz
Anonimo 8:00. Ho seguito con entusiasmo monsignore fino a poco tempo fa nella sua denuncia, poi ho capito la vera natura di questa denuncia, come nasce e perché, ed ora giro alla larga.
EliminaIl solito intervento provocatorio, senza argomentare.
EliminaQuale sarebbe la vera natura della denuncia?
Come nascerebbe e perché?
Mic. Non è il solito intervento provocatorio. Semplicemente non credo più che il motivo della sua azione sia un reale amore per la Chiesa e la Verità. Non voglio provocare nessuno, è semplicemente ciò che penso. Non ho più stima di mons. Viganò, e penso sia un bene l'inchiesta della NBQ. Buona continuazione.
EliminaAncora non porta argomenti ma il suo pensiero : sensazioni soggettive...
EliminaA me quanto dice la Bussola pare le solite palate di fango al pari di quelle inspiegabili della Scrosati sulla FSSPX...
Prese di posizione non suffragate da fatti concreti.....
Perfettamente d'accordo con mic
EliminaSe anche fosse...
RispondiEliminaTuttora esiste un ponte in Lombardia che fu costruito dal diavolo con il quale fece un patto un sacerdote che riteneva necessaria una sicura via di accesso alla riva prospiciente per i suoi parrocchiani. Il patto non lo ricordo, ma ricordo che era qualcosa simile ad un rebus da settimana enigmistica forse riguardava il tempo di esecuzione. Però non ho la certezza. In certi casi eccezionali è lecito servirsi di persone che si sa essere furbe, cioè intelligenti senza verità, lo Stato di eccezione è contemplato anche dal diritto pubblico. Sta a chi si serve delle persone scaltre avere ben chiaro chi è lui stesso e chi è l'altro ,senza farsi illusioni ad ampio raggio per il presente e per il futuro.
Ci sta un ponte con questa leggenda ma non ricordo che fosse un sacerdote, ricordo che il diavolo voleva il primo che passasse sul ponte e per primo gli mandarono un caprone.
EliminaAnche in codesto suo prezioso intervento Mons. Viganò mette il dito nella piaga denunciando giustamente l'anglosfera, i Rothschild, i Soros, etc..., Nostra aetate, il Concilio Vaticano II. Come non aspettarsi gli urlacci isterici dei conservatori, i quali, nei loro commentini, lanciano fango contro Mons. Viganò per difendere il mondialismo egregiamente impersonato da Francesco e da Fernández, oltre che dall'amata l'anglosfera e dai suoi rappresentanti?
RispondiEliminaSe in questo suo intervento Mons. Viganò si fosse limitato ad una solenne cincischiata tiratina d'orecchie a Francesco e Fernández, senza citare l'anglosfera e il resto, allora l'intervento sarebbe stato graditissimo ai conservatori; ma toccare l'anglosfera e i suoi rappresentanti, per i conservatori è davvero troppo.
Grazie di cuore, Eccellenza Reverendissima!
RispondiElimina"da oltre un secolo è in atto un processo rivoluzionario; un processo pianificato che si è poi concretizzato con l’azione eversiva dei neomodernisti al Concilio e con la loro presa di potere durante tutto il postconcilio..."
Il processo è iniziato anche prima, poi - è vero - è dilagato all'interno della Chiesa; come negli incendi boschivi le alte temperature, così nel mondo il clima morale degradato, favoriscono il diffondersi del fuoco e della corruzione.
Come il dilagare delle fiamme è favorito dalla assente manutenzione dei boschi, dalla mancanza di fasce tagliafuoco ben tracciate e ben
tenute, dalla assenza di vedette pronte ad avvistare il primo divampare delle fiamme per consentirne l'immediato annichilimento, così nel mondo della fede, l'evento conciliare ha eliminato gli ostacoli al dilagare degli errori
(condannare l'errore e perdonare i peccatori - senza precisare che dovrebbero quantomeno fare atto di penitenza e contrizione è come spegnere l'incendio e lasciare circolare gli incendiari).
Poco vale poi lamentarsi del "fumo" che si leva dalla foresta...
Che poi in genere il primo che vede il fumo è quello che ha appiccato l'incendio...
In ogni caso l'ampiezza del fenomeno anche in termini cronologici ci consente di non dubitare del fatto che allo stesso presiedano entità non umane e - da tempo -sappiamo anche quali siano e quale prezzo richiedano.
claudio.
L'intervento di mons. Viganò è ineccepibile in tutto quello che scrive, fuorché su un punto: se il regnante è un "usurpatore", che diritto ha di nominare vescovi?
RispondiEliminaIl diritto oggi è stato ribaltato, nei fatti, in abuso, pur chiamandolo ancora diritto. E questo ribaltamento in abuso riguarda il dire e l'operare della Chiesa, dello Stato, della Cultura, dell'Economia, della Politica tutta. Siamo nel regno della menzogna propalata come verità , dell'ipocrisia, del buonismo, di una commedia che, nei fatti, è tragedia della Chiesa e dello Stato, cioè propaganda che si fa violenza psicologica,crudeltà mentale, la quale porterà molti alla pazzia, alla follia.
EliminaLA CONOSCENZA DELLA VERITA’ E’ RISERVATA A POCHI.
RispondiEliminaSOLO CHI “VEDE” E NON “RIMIRA” CONOSCE LA VERITA’.
SAUL.\ … la verità è la cosa più sincera, più divina di tutte; anzi la divinità e la sincerità, bontà e bellezza de le cose è la verità; la quale né per violenza si toglie, né per antiquità si corrompe, né per occultazione si sminuisce, né per communicazione si disperde: perché senso non la confonde, tempo non l'arruga, luogo non l'asconde, notte non l'interrompe, tenebra non l'avela; anzi, con essere più e più impugnata, più e più risuscita e cresce. Senza difensore e protettore si defende; e però ama la compagnia di pochi e sapienti, odia la moltitudine, non si dimostra a quelli che per se stessa non la cercano, e non vuol essere dechiarata a color che umilmente non se gli esponeno, né a tutti quei che con frode la inquireno; e però dimora altissima, dove tutti remirano e pochi veggono.
Eroici furori
Dio proteggi monsignor Viganó dai nemici e ancor più dai finti amici. Dopo aver letto uno scambio di battute su accuse non provate, nei primi commenti, cercai l'articolo della nbq e trovai accuse non provate nuovamente, anzi nello stesso articolo si parte e si termina con non citate fonti dichiarate pressochè sicure sulla ri-consacrazione di monsignore con contradditoria ammissione verso metà articolo sulla non esistenza di prove in merito. Si leggono pruriti vari su exurge Domini e consacrazioni ( peraltro in mancanza di Autorità diverrebbero pure lecite e persino doverose , come sotto comunismo e persecuzione in Russia e Cina, ed attualmente l'autorità per sua stessa ammissione non è cattolica avendo un dio non cattolico,pure dimostrandolo con fatti da paganesimo corrotto) e una perorazione finale pro attuale: anti-chiesa pro nuovo-vangelo sodomitico-adulterino, peraltro condannato con anatema da san Paolo in Galati, il quale pure condanna irrevocabilmente i peccati non benedicibili in Efesini, Corinzi 6,10, Romani, 1,26-27. Voglio ricordare alla nbq anche Atti 4,19 e 5,29 dove al pontefice e sinedrio ( oggi cardinali)dichiarano sia san Pietro ,primo Pontefice della Chiesa trionfante sul vecchio pontificato decaduto, sia san Giovanni che devono obbedire a Dio prima che a loro uomini.
RispondiEliminaIntanto il Card. Gambetti, arciprete della Basilica di San Pietro in Vaticano, ha dichiarato che si potranno effettuare benedizioni di coppie sodomitiche in Cattedrale, e sono attese molte richieste in merito da parte di coppie ansiose di ricevere la benedizione della Chiesa.
RispondiEliminaE te pareva? In Italia vogliamo mica esser da meno dei pervertiti nordeuropei!
Così San Pietro diverrà una finestra sul mondo della perversione!
Sodoma e Gomorra si stanno rigirando nella tomba.
Gz
RispondiEliminaMons. Viganò afferma che a capo di una o di tutta l'industria della pornografia vi sarebbe un rabbino, del quale fa il nome.
Forse potrebbe fornirci la fonte di questa informazione?
Manifesta inoltre la consueta tendenza a veder la crisi pianificata da un secolo e oltre, prospettiva che finisce con l'appiattirsi sulla teoria del complotto massonico contro la Chiesa.
Ci sarà pure, il "complotto" (se la Vedova non "complotta" che massoneria è?), ma di certo non può da solo spiegare una crisi di portata apocalittica come quella che ha investito la Chiesa, esplodendo con il Vaticano II (fuorviante risalire nel passato sino alle Calende Greche).
Sembra comunque che si sia alla vigilia di un'altra ondata di attacchi mediatici a mons. Viganò, una cosa niente affatto bella. Invece di criticare in modo equilibrato certi suoi errori d'impostazione, frutto di una vena troppo polemica e di una certa ingenuità, cercheranno di screditarlo con supposte "rivelazioni".
Intanto, continua il silenzio del card. Burke in tutta questa vicenda del Tucho. Non lo dico per far polemica. Lo porto come esempio dei metodi di papa Francesco, che deve averlo "piallato" a dovere prima della pubblicazione degli osceni documenti firmati da Fernandez.
A papa Francesco i cardinaloni, ma anche la NBQ dovrebbero rivolgere questa semplice domanda: 'Santità, perché avete nominato uno come Fernandez a capo del Dicastero della Dottr. della Fede? E perché ne avete firmato i documenti?'.
"Santità, perché avete nominatovuno come Fernandez a capo de Dicastero della Dottr. della Fede? E perché ne avete firmato i documenti?"
EliminaSemplice, perché la pensa come lui, e conoscendo i suoi pensieri lo ha mandato a chiamare.
13 gennaio h 16,09. Informazione cattolica Martino Mora. Conferma quanto riferito da monsignor Viganó, Solomon Friedman teologo rabbinico è entrato socio nella gestione di porno-orgiastiche iniziative per corrompere i gojm.. e non è il solo. Lei forse non ha mai letto la Bibbia? Altrimenti saprebbe che quando i re e sacerdoti si corrompevano si corrompeva pure il popolo. E Balaam non potendo intascare per la maledizione a ebrei (era un madianita se ben ricordo e verrà ucciso più avanti dagli ebrei) per divieto di Dio, propose onde non perdere gli utili di corrompere e ci riuscì benissimo. Siamo talmente idioti da farci corrompere con qualche pietruzza colorata e qualche seno scoperto. I complotti vanno avanti da quando? Dall'eden in poi direi, da Cristo in avanti non hanno smesso, infatti la nota principale che contraddistingue la Chiesa è la persecuzione e da parte sempre dei soliti noti che cambiano al più l'etichetta ma non la sostanza. Gli attacchi a monsignore sono normali quando si dice e a chi dice la verità e la verità dà fastidio a chi preferisce occultarla. E quindi tra quelli che danno fastidio possiamo inserire anche il card. Burke e non solo, è stato dimostrato da altri attacchi. Comunque non si preoccupi, io penso che più prima che poi la divisione netta tra grano e zizzania avverrà anche formalmente, ufficiale ufficiale.. e il buon grano brillerà prima di vermiglio e poi di luce.
RispondiEliminaIl Segretario di Stato, Card. Parolin dice che "dalle reazioni avute se ne trae che il documento papale ha toccato un punto molto sensibile....serviranno ulteriori approfondimenti".
RispondiEliminaPrimo:
se fossimo in presenza di una sana gerarchia Vaticana, non servirebbe attendere le reazioni del clero mondiale per capire che Fiducia Supplicans e' "oltre la linea"
Secondo:
l'unico approfondimento dovuto e' quello del ritiro immediato del provvedimento.
A meno che si voglia da parte vaticana, considerato l'indietrismo dell'episcopato africano (sic), prevedere un congruo periodo di "rieducazione" della componente indietrista.
Povero Parolin, capisco la sua amarezza; del resto lui aveva cercato di frenare l'impeto omoaffettivo dei nordeuropei, aveva consigliato al pornoteologo di calmare i suoi bollori, e al Comandante di chiedere agli africani un atto d'amore, sapendo che questi poverini sono ancora fermi al matrimonio tra un uomo e una donna.
Approfondisca Eccellenza, approfondisca!
Gz
RispondiEliminaLa fonte è dunque Martino MOra, che a sua volta avrà utilizzato altre fonti...
Sarà anche vero, ma il riferimento resta generico.
La pornografia su internet fa gudagnare agli organizzatori montange di soldi e si rivolge a tutti, non solo ai "goiim", comunque si scriva.
Tra gli ebrei ed israeliani nessuno la guarda?
RispondiEliminaParolin sta cercando di metterci una pezza, come si suol dire.
RispondiEliminaIntanto anche l'arcivescovo di Dublino, mons. Farrell ha dichiarato che la Fiducia Supplicans deve esser accettata da tutti e senza sgarrare.
L'arcivscovo non è il primate d'Irlanda, mons. Eamon Martin, che finora non ha fiatato. Ma non c'è da farsi illusioni, sinora si è dimostrato personalità quieta e modesta, ligia all'impostazione dominante.
L'Isola Verde Smeraldo è dominata dalla famosa lobby, a tutti i livelli.
Parte della popolazione vorrebbe reagire ma ha paura di essere incriminata. Intanto procede l'accoglienza indiscriminata ora soprattutto di "richiedenti protezione" africani, arabi, afgani etc.
Non sanno più dove metterli. La popolazione odia tutti costoro ma non può dirlo. Allora reagisce come ha fatto per secoli contro gli occupanti inglesi di un tempo: con la resistenza passiva e gli incendi dolosi, rimasti finora rigorosamente anonimi (l'omertà è molto forte).
Nelle ultime settimane diversi centri ammodernati e preparati per i "richiedenti asilo" sono andati misteriosamente a fuoco.
C'è anche forte scontento per la politica "verde" del governo, che sta distruggendo l'agricoltura locale e rovinando l'ambiente (riforestazione, fiumi senza argini, paludi al posto dei campi coltivabili, nessuna forma di canalizzazione o studio di invasi etc - follia pura, come nel resto - quando piove si allaga tutto).
Ma in Irlanda non c'è un partito di destra, come in Germania e nemmeno un Centro Destra come in Italia, che comunque serve a bloccare ulteriori derive.
Gli incendi dolosi e le manifestazioni contro i migranti sono etichettate di "estrema destra" ma sono definizioni generiche, senza contenuto. Non esiste una estrema destra. Né una vera Destra, moderna, razionale, capace.
Stephane Séjourné, il nuovo ministro degli esteri francese, è il moroso di Gabriel Nissim Attal, il nuovo primo ministro francese (nessun spreco di lettere maiuscole).
RispondiEliminaAl contrario di chi pensa che “ribellarsi” allo spettacolo della Croce possa essere la strada giusta, io la penso diversamente. Scappare, fuggire, è la strada più semplice. Non è coraggioso chi pensa di risolvere il problema dandosela a gambe e fondando “movimenti” alternativi. Per come la vedo io, è più coraggioso chi è capace di “restare” ai piedi di questo Corpo Mistico di Gesù Cristo, che è la Chiesa, in questo momento schernito, sputato, oltraggiato.
RispondiEliminahttps://www.aldomariavalli.it/2024/01/14/che-fare-di-fronte-alla-seconda-passione-di-nostro-signore-gesu-cristo-restiamo-ai-piedi-della-croce/
RispondiEliminaanche un ministro irlandese ieri ha fatto outing dichiarandosi sodomita, tra gli applausi generali, anche della sua famiglia.
In Irlanda governa una coalizione di due partiti + i verdi. I leader dei due partiti si alternano ogni sei mesi. Uno dei leader è omo dichiarato e convivente. È riuscito ad imporre il matrimonio omo e l'aborto, a spese dello Stato.
La corruzione del sistema l'hanno attuata politici cosiddetti cattolici come Enda Kenny, nome maschile, quando ancora era papa Benedetto XVI.
La Gerarchia irlandese, se non ci fosse, sarebbe meglio, per il Paese.
Si potrebbe forse ricominciare da zero.
RispondiEliminaFuggire dalla Chiesa in declino e assediata da dentro e da fuori, per andare dove, anime perse?
Per andare ancor più alla svelta all'Inferno!
Ognuno resti al suo posto di combattimento, miles Christi, se ci tiene alla propria salvezza.
E comunque per l'onore di Dio e la sua Gloria.
Non bisogna darla vinta agli infami e traditori.
ar
Forse pensiamo di essere più bravi e più forti di Gesù? Pensiamo che Gesù non si sappia difendere e non sappia difendere la sua Chiesa? Quanto siamo ingenui! Pensare di fare “fazioni”, “divisioni” “scismi”, non è altro che cercare di prendere la spada. Dando solo altri colpi di flagello al Corpo di Cristo.
RispondiEliminahttps://www.aldomariavalli.it/2024/01/16/che-fare-il-vangelo-si-sta-ripetendo-alla-lettera-e-allora-prestiamo-attenzione-alle-risposte-di-gesu/