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domenica 17 marzo 2024

Il Cardinale Fernandez: "Ad aprile un documento sulla dignità umana

Lo ha confermato il Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede al National Catholic Register. Vedi testi correlati, il primo con osservazioni specifiche: qui - qui - qui.
Il Cardinale Fernandez:
"Ad aprile un documento sulla dignità umana 

Il prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, cardinale Fernandez, ha confermato che un documento vaticano sulla "dignità umana" è quasi completo e sarà pubblicato all'inizio del prossimo mese.
Il cardinale argentino Victor Manuel Fernandez, che sta supervisionando la stesura del testo, ha dichiarato al National Catholic Register il 7 marzo che il documento ha avuto "diverse versioni" ma "è quasi finito e la pubblicazione avverrà all'inizio di aprile".
Il cardinale, che ha iniziato il suo lavoro come prefetto del dicastero a settembre, ha detto che un "nuovo testo" è stato preparato "negli ultimi mesi" ed "è già stato discusso dai cardinali e vescovi” in una riunione periodica del mercoledì. "Al momento stiamo incorporando alcuni suggerimenti proposti", ha aggiunto.

I suoi commenti arrivano dopo che, in un'intervista del 12 gennaio, aveva rivelato che il suo dicastero stava preparando "un documento molto importante sulla dignità umana che contiene "una forte critica alle tendenze immorali della società contemporanea".

Il cardinale ha dichiarato all'agenzia di stampa EFE che il nuovo documento "non include solo questioni sociali, ma anche una forte critica a questioni morali come il cambiamento di sesso, la maternità surrogata, le ideologie di genere ". Il corrispondente di La Croix, Loup Besmond, ha osservato in un articolo del 5 marzo che i teologi hanno lavorato al documento negli ultimi cinque anni e che il cardinale Fernandez lo ha "completamente rivisto e che il Papa gli ha dato istruzioni "specifiche per farlo"".

"Si dice che il prossimo documento si concentrerà su questioni centrali per il pontificato di Francesco, come le migrazioni e l'ambiente, mentre la prima versione si limitava a questioni bioetiche", ha scritto Besmond, prevedendo che il nuovo testo potrebbe "provocare maggiore agitazione in tutta la Chiesa".

Il cardinale Fernandez ha assistito a lungo Papa Francesco nella stesura di documenti, a partire dalla Conferenza di Aparecida del 2007 dei vescovi dell'America Latina e dei Caraibi, quando aiutò l'allora cardinale Jorge Mario Bergoglio a redigere il documento finale dell'assemblea.

Da quando è succeduto al cardinale Luis Ladaria Ferrer come prefetto a settembre, il cardinale Fernández ha emesso quattro risposte formali del Dicastero a varie questioni dottrinali, oltre alla controversa dichiarazione Fiducia Supplicans sulla benedizione delle coppie omosessuali e irregolari, che ha portato a un documento successivo destinato a contribuire a chiarire la dichiarazione.

Nell'intervista rilasciata a gennaio a EFE, il cardinale Fernández ha dichiarato di non prevedere altri documenti controversi: "Non credo che in futuro sarò al centro delle cronache perché non prevediamo che il dicastero abbia questioni che potrebbero essere molto controverse, come le ultime".
Edward Pentin
Città del Vaticano, sabato, 9. marzo, 2024 14:00 (ACI Stampa)

13 commenti:

  1. Il solito tango argentino.
    Prevedo il probabile falso passo indietro, per far vedere che la falsa chiesa "tumorale" si muove in linea col Magistero.
    Prevedo altre "polpette avvelenate", cioè le solite parole e frasi ambigue inserite in un contesto genericamente corretto.
    Prevedo un documento che faccia da sostegno per il prossimo passo avanti, cioè il nuovo ed entusiasmante "documento controverso", la prossima "sorpresa" dello Spirito Santo.
    Magari nell' uovo di Pasqua, così come la precedente perla ci fu regalata a Natale.
    E sappiamo che il finale drammatico si questo balletto sacriflego, sarà quello del mutamento delle parole della Consacrazione Eucaristica...
    Aloisius

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  2. Come sempre in ritardo, quando ormai si tratta di battaglie di retroguardia ed il mondo è già alla rivoluzione successiva: a parte il fatto che bisognerà vederne i contenuti (guarda caso, a fianco della giusta condanna al gender ed alla "transizione di genere", vere e proprie bestemmie in quanto presuppongono che Dio infonda anime in corpi sbagliati e che la sessualità non sia finalizzata alla riproduzione ma al solo piacere, si insiste con la necessità delle immigrazioni, spesso di gente che appartiene a religioni che ammazzano i cristiani, da altre parti del mondo, nonché sulla balla del riscaldamento climatico antropogenico), questo documento andava scritto 10 anni fa. Inoltre, sarà presente una condanna al transumanesimo, con l'obbligo per i cattolici di non sottoporsi alla "singolarità", alla fusione uomo-macchina ed al dovere di combatterla in ogni modo, oltre alla condanna dell'iper-tecnologizzazione, delle monete (solo) elettroniche, del controllo di massa, degli obblighi surrettizi, della pornografia diffusa online, dell'intelligenza artificale come mezzo di controllo e che si vuole soppianti lo spirito umano (dall'arte alla scrittura)? Inoltre, di che tipo di documento si tratta, di un'enciclica, di un'esortazione o di una lettera apostolica? Ormai, io non mi faccio più molte illusioni, temo emergerà l'ulteriore strappo o, al massimo, un documento inutile, nato già vecchio.

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  3. Provo un'istintiva repulsione verso questa gerarchia Vaticana e verso quel crepuscolarismo episcopale che infetta anime e istituzioni.
    Provo un'istintiva repulsione verso questa Europa occupata da mediocrità sonanti.
    Provo un'istintiva diffidenza e lontananza verso i poteri innominabili che gestiscono da troppo tempo questa repubblica, i cui palazzi hanno un disperato bisogno di aria fresca per il fetore che li ammorba.
    Provo un'istintivo rigetto per gli intrallazzi urticanti, cancerose fortezze che solo qualche virtuoso talora riesce a espugnare.
    E mi chiedo, dinanzi al nuovo e sempre antico marciume che si solleva dall'inchiesta giornalistica de La Verità sui malsani anfratti occupati dal "Sistema", dove stia la punta del Colle.

    M.

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  4. Il Vescovo di Porto Rico rimosso da Papa Francesco:
    i vescovi devono rifiutare la Fiducia Supplicans o rischiano l'ira di Dio https://www.lifesitenews.com/news/puerto-rico-bishop-removed-by-pope-francis-bishops-must-reject-fiducia-supplicans-or-risk-gods-wrath/

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  5. Il miglior documento possibile sulla dignità umana, proveniente da questo signore qua o dal suo esimio superiore, srebbe quello di una lettera di dimissioni irrevocabili, con il ritiro di entrambi in una fazenda nelle desolate pampas (o llanos) argentine, là dove non potrebbero dar più scandalo a nessuno...

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  6. Concordo in pieno con il commento dell'anonimo delle 16,44.
    Complimenti per le modalità espressive.
    Quando "ce vo, ce vo".

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    1. Grazie mio caro amico...e reverendo sacerdote, se non vado errato; le dirò, in confidenza : temevo di esser stato un po' maleducato con i due signori citati nel mio post, ragion per cui ho usato l' anonimato, anche per facilitare la nostra beneamata Mic nel caso in cui avesse deciso di cestinarmi, ma vedo con piacere che non lo ha fatto; pertanto adesso faccio outing ( come suo dirsi) e rivelo il mio pseudonimo: Catholicus; pace e bene

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  7. Mais il existe encore, ce type sans vergogne qui devrait finir sa vie dans un couvent et ne plus jamais faire parler de lui ?

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  8. Gerarchia. Altri tempi altri tipi. Denominatore comune mancanza di fede18 marzo, 2024 06:41

    LA FABBRICA DEI VESCOVI
    come si è arrivati a questo punto...
    bisogna andare molto indietro e si arriva sempre al capo della cupola, almeno, di quella maggiore: Achille Silvestrini luogotenente di tutta la dannata stirpe dei romagnoli (e qualche emiliano) dentro la curia vaticana.
    Lo stesso Giovanni Paolo II li temeva e ci girava al largo: meglio viaggiare che stare lì dentro, e non c'era mai infatti. E fu l'ennesima calamità quella rinuncia previa a rompersi le corna contro quei mammasantissima legati agli ambienti più impensabili.
    E allora capisci come abbiamo avuto i vescovi che si sono avuti, che si hanno, tra scandali, miscredenza e autodemolizione controllata della chiesa. Fino al colpo scuro finale, capolavoro degli allievi del vecchio Silvestrini: l'affondamento di un pontificato e la sorpresa preconfezionata dell'attuale.

    Non dimenticherò mai (una volta ci scrissi un articolo) il mio personale incontro col cardinale Silvestrini, in un giorno emblematico, mentre meditabondo, sguardo a terra, mesto e livido, escluso com'era per un pelo dal conclave (aveva appena superato gli 80), stava tornandosene nella sua casa a Borgo Pio. Appena lo fermai e toccai la sua mano molle e corposa ebbi nettissima la sensazione di uomo che serviva non credendo. Era il potere tout-court: il potere dietro la corona.
    Non c'era né luce né grazia sacerdotale nella sua faccia levigata e rosea: era la faccia del potere. Non c'era empatia e non c'era verità nel suo sguardo nocciola con balugini rossastre: non guardava all'anima delle persone, ma al loro peso, e se non ne avevano non le vedeva. Una cosa leggeva all'istante nel volto dell'altro: i suoi desideri inespressi, e conoscendone i desideri ne conosceva le debolezze. Fu il segreto della sua influenza, almeno: quello meno compromettente: diventare il facitore di destini umani, creare i destini e dominarli come una ape regina.
    L'ape regina stava tornando nel nido: le sue operaie erano già volate a lavoro, quel giorno.
    Era il giorno in cui le porte del conclave si erano appena chiuse alle spalle del decano Ratzinger.
    Sapeva, e non lo avrebbe mai accettato.

    Se io penso al più sgradevole e meno edificante incontro della mia vita, penso sempre a Silvestrini

    p.s.
    A proposito: da quell'alveare di vespe travestite da api nel quale regnava, dal suo largo cappello cardinalizio, fu tirato come un coniglio fuori un oscuro avvocato di provincia ma tanto voglioso di scalare qualsiasi cosa, e che aveva l'unica qualità di essere un protetto di un suo protetto, il prof. Alpa... sul quale fia laudabile tacerci: Giuseppe Conte. Per questo, mica perché nei 5stelle era il solo che avesse un titolo di studio e una professione, non era nemmeno dei 5stelle e anzi come tutti i "silvestrini" era del PD, in quanto partito del solo potere. Ottimo per l'ideologia dominante. E Silvestrini era stratega e ideologo. E molte altre cose ... Nessuna rispettabile.
    Cit. Antonio Margheriti

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  9. Dietro l’organigramma ufficiale del Vaticano si nascondeva un “direttorio occulto” alla cui testa era mons. Achille Silvestrini, definito “il Richelieu del Vaticano”, con riferimento al cardinale Segretario di Stato di Luigi XIII, Armand du Plessis de Richelieu (1585-1642), passato alla storia per l’abilità nei suoi intrighi.

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  10. Clamoroso testo pubblicato da alcuni teologi di quella che fu la PAV "Pontificia Accademia per la Vita", che, sull'onda del più sordido soggettivismo filosofico, snatura Sacre Scritture, dottrina fede e morale, proclamando eresie conclamate, come sintetizza T.Scandroglio (il testo è Gioia della vita, autore Mons. Paglia e una serie di affermati teologi della PAV, dove si dà il via libera a eutanasia e altre contingenze storiche che vanno accolte per il "bene della collettività", secondo questi novelli Robespierre in clergyman).
    La valanga sta sommergendo tutto......

    M.

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  11. Richelieu tessè indubbiamente molti intrighi. Fu però anche statista di rango, uno che sapeva governare e in momenti difficili.
    Perseguitò i protestanti (ugonotti) all'interno e li appoggiò all'esterno, durante la Guerra dei Trent'anni, facendo prevalere la ragion di Stato sul bene della religione cattolica. Ma questa era la politica voluta e perseguita dai re di Francia, a partire da Francesco I (che si alleò addirittura con i turchi e i barbareschi contro gli spagnoli, nel 1535) - voluta per spezzare, come dicevano, l'accerchiamento ispanico dello Stato francese, inaugurato da Carlo V imperatore e re di Spagna.
    Sulle qualità di effettivo governante della Chiesa di Silvestrini, all'oppposto, non si saprebbe che dire.

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  12. Richelieu tessè indubbiamente molti intrighi. Fu però anche statista di rango, uno che sapeva governare e in momenti difficili.
    Perseguitò i protestanti (ugonotti) all'interno e li appoggiò all'esterno, durante la Guerra dei Trent'anni, facendo prevalere la ragion di Stato sul bene della religione cattolica. Ma questa era la politica voluta e perseguita dai re di Francia, a partire da Francesco I (che si alleò addirittura con i turchi e i barbareschi contro gli spagnoli) - voluta per spezzare, come dicevano, l'accerchiamento ispanico dello Stato francese.

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