Il nostro caro lettore Catholicus ha elaborato una corposa antologia del modernismo, che pubblicherò secondo la sua suddivisione in parti proprio per la sua ampiezza, difficilmente condivisibile sulla rete. Ho pensato di rendere leggibili le singole parti nel testo originale e anche scaricabili in formato pdf per chi fosse interessato all'intero contenuto. Inserisco di seguito i relativi link:
Modernismo-parte-prima.pdf; Modernismo-parte-seconda.pdf; Modernismo-parte-terza.pdf; Brutte Chiese e telogia della fuffa.pdf; Chiesa cattolica e protestantesimo.pdf; Modernismo-Appendice.pdf. Grazie al nostro Catholicus e buona lettura a voi.
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Il Modernismo nella Chiesa cattolica
Spunti di riflessione
Parte prima
Parte seconda
Le origini del modernismo
Con la Rivoluzione Francese inizia quella ribellione all’autorità costituita che, nel secolo successivo, contagerà anche l’ambiente religioso, in particolar modo la Chiesa Cattolica. Questa ribellione, in ambito cattolico, darà vita a quel movimento che è stato definito “modernismo”, termine che vuol indicare il rifiuto della Tradizione e del Magistero bimillenario della Chiesa di Cristo. In effetti un tal rifiuto era già avvenuto almeno un paio di volte, con effetti disastrosi: nel 1054 con lo scisma d’Oriente, che aveva dato vita alle Chiese ortodosse (una pluralità di chiese nazionali) e nel 1517 con la riforma luterana (poi seguita da quelle di Calvino e Zwingli), che aveva dato luogo al protestantesimo (divenuto poi una miriade di sette protestanti).
La rivoluzione giacobina sposta l’accento dalla trascendenza all’immanenza. L’Illuminismo precede e prepara il positivismo, il culto dell’onnipotenza della scienza, delle “meravigliose sorti e progressive”.
Assieme all’immanenza, un’altra caratteristica della Rivoluzione Francese, che diverrà poi tipica anche del modernismo cattolico, è l’antropocentrismo, cioè il voler porre l’uomo al centro del cosmo, al posto che spetta a Dio. Come non ricordare qui l’ormai famosa frase pronunciata da Paolo VI all’ONU nel 1965: “anche Noi abbiamo il culto dell’uomo”?
Queste due peculiarità diverranno poi due veri e propri cardini del modernismo che però, come accennato nella premessa generale, si regge su quattro colonne portanti, rappresentate rispettivamente dal protestantesimo, dal comunismo, dall’ecumenismo e dalla Massoneria.
Ciò premesso, possiamo quindi porre l’Illuminismo e la Rivoluzione Francese all’origine del modernismo, vera e propria ribellione alla Rivelazione, ai suoi dogmi, all’autorità pontificia, alla devozione alla Madonna ed ai Santi, al Magistero ed a tutta la Tradizione della Chiesa Cattolica precedente.
Da un punto di vista cattolico, però, posiamo avanzare l’ipotesi che la Rivoluzione Francese sia stata una punizione del Cielo per il “gran rifiuto” di Luigi XIV, il “figlio del miracolo”, come veniva chiamato, per il fatto di essere nato dopo 23 anni di attesa da parte di Luigi XIII e Anna d’Austria che, dopo aver a lungo impetrato la grazia dalla Madonna, per riconoscenza gli aggiunsero il nome Deodato (Dieudonné). Il grande rifiuto del Re Sole, il più potente monarca del suo tempo, consistette nel rifiuto di consacrare la Francia al Sacro Cuore di Gesù, richiesta fattagli pervenire da Nostro Signore per il tramite di Santa Maria Margherita Alacoque. Come ricorderà chi è addentro alle cose di Fatima, suor Lucia rivelò che Nostro Signore Gesù Cristo, in una locuzione interiore, le disse che i Papi che si rifiutavano di consacrare la Russia al Cuore Immacolato di Sua Madre, sarebbero andati incontro alla stessa punizione alla quale andarono incontro i re di Francia (ovviamente si riferiva all’uccisione di Luigi XVI e di Maria Antonietta, ad opera dei rivoluzionari).
Nella locuzione divina a suor Lucia, avvenuta a Rianjo, in Spagna, nel 1931, infatti, Nostro Signore affermò: “Fate sapere ai Miei ministri, dato che seguono l’esempio del Re di Francia nel non esaudire le Mie richieste, che essi lo seguiranno nella sventura. Non è mai troppo tardi per fare ricorso a Gesù e Maria.” Gesù stava facendo esplicito riferimento alle richieste del Sacro Cuore comunicate al Re di Francia per mezzo di Santa Margherita Maria Alacoque, il 17 giugno 1689. Come risultato del rifiuto di Re Luigi XIV di consacrare la Francia al Sacro Cuore di Gesù, ed anche dei successivi rifiuti del nipote Luigi XV e del pronipote Luigi XVI, la contro-chiesa protestante e massonica riuscì a scatenare con successo la Rivoluzione Francese. Il 17 giugno 1789 (Festa del Sacro Cuore), esattamente nel centesimo anniversario in cui Santa Margherita Maria aveva messo per iscritto i grandi progetti del Cielo per il Re, il Terzo Stato si ribellò e si autoproclamò Assemblea Nazionale.
Il 21 gennaio 1793 la Francia, ingrata e ribelle verso il proprio Dio, osò decapitare il suo Re più Cristiano. A Rianjo, Gesù ci ha avvertito che questo oscuro capitolo della Storia si ripeterà, e questa volta saranno i ministri della Sua Chiesa (i vescovi, e forse persino il Papa stesso) ad esserne le vittime impotenti: epilogo del modernismo, questa tragedia? Non possiamo saperlo, possiamo solo attendere fiduciosi il trionfo del Cuore Immacolato di Maria Santissima, alla quale Nostro Signore ha affidato il compito di schiacciare la testa al serpente infernale.
La ricerca delle radici del modernismo, a nostro avviso, non si può fermare alla sola Rivoluzione Francese; bisogna tener presenti altri eventi e, precisamente, la rivoluzione borghese di Luigi Filippo, nel 1830 (l’anno dell’apparizione della Madonna a S. Caterina Labouré, a rue du Bac, a Parigi), il nascente pensiero marxista (Marx ed Hengels, materialismo storico e materialismo dialettico, manifesto del partito comunista, ecc.), il Risorgimento italiano, massonico ed anticattolico (e filoprotestante, dato l’importante contributo della monarchia e della Massoneria inglese); quest’ultimo fenomeno riveste grande importanza, a nostro avviso, per la diffusione dello spirito anticattolico, antilegittimista e antipapale tra le élites intellettuali italiane ed europee; in proposito vedasi un nostro articolo sulle affinità tra il Risorgimento ed il modernismo cattolico qui.
Tutti questi fattori, unitariamente considerati come interagenti tra loro, portarono alla nascita di una spiccata insofferenza per la Tradizione cattolica e per la retta dottrina, oltre che verso il papato, che sfociò poi in un movimento di pensiero teologico, religioso e spirituale, al quale fu dato il nome di modernismo, poiché reclamava l’apertura della Chiesa alla modernità, al progresso scientifico, alle “meravigliose sorti e progressive” dell’umanità.
Per contrastare questa rivoluzione di pensiero cattolico Pio IX ricorse nel 1854 alla proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione (poi confermato dall’apparizione della Santa Vergine a Lourdes, nel 1858) e di quello dell’infallibilità pontificia, proclamato nel corso del brevissimo Concilio Vaticano Primo (interrotto dall’invasione sabauda, il 20 settembre 1870).
La vittoria di S. Pio X purtroppo non fu definitiva. Molti, troppi vescovi erano già passati all’altra sponda (dello Stige…), anche se non lo dimostravano apertamente. Infatti Angelo Roncalli, amico e discepolo di Enrico Buonaiuti (e per questo sospeso dall’insegnamento) ebbe a dire, una volta divenuto Papa, che a suo avviso Buonaiuti avrebbe dovuto essere più prudente, perché i tempi non erano ancora maturi (per imporre le eresie a tutta la Chiesa). Quindi non condannò l’eresia modernista, ma ritenne poco prudente il suo amico di gioventù. Giudizio ben più duro espresse nei confronti di Papa Sarto: “ma quale santo!” disse infatti con voce adirata (facendo un salto sulla sedia e battendo il pugno sul tavolo) rispondendo ad una domanda di Indro Montanelli, nel 1960, nella prima intervista concessa da un pontefice ad un giornalista ateo.
Il fuoco riprese a covare sotto la cenere, sempre più intensamente, fino ad arrivare all’incendio del Concilio Vaticano Secondo, preceduto e preparato dal colpo di mano del conclave del 1958, abilmente manovrato e diretto fuori campo da mons. Montini. Durante il Concilio vi fu il ribaltamento della retta dottrina, con l’imposizione all’intera Chiesa dei documenti eretici elaborati da una minoranza tanto agguerrita quanto spregiudicata, il che fu possibile grazie all’appoggio di Paolo VI.
Le richieste dei tradizionalisti vennero ostacolate e boicottate, come nel caso della richiesta avanzata da oltre 500 Padri Conciliari (su 2500) al fin di ottenere la condanna del comunismo ateo ed omicida (richiesta insabbiata da Paolo VI, e tirata fuori quando non c’era più tempo per discuterla); al cardinale Ottaviani sabotarono il microfono per impedirgli d parlare. Durante l’esposizione del documento sulla libertà religiosa da parte del cardinale Frings (che aveva come perito Joseph Ratzinger), Ottaviani fu visto piangere calde lacrime; successivamente, il paladino della Tradizione Cattolica annotò sul suo diario “... il Concilio, più che una nuova aurora per l’umanità, [è] una lunga notte per la Chiesa ... prego Dio di farmi morire prima della fine di questo Concilio, così almeno muoio cattolico”, anticipando così il giudizio negativo espresso anche dallo stesso Montini qualche anno più tardi (la famosa frase sul fumo di Satana entrato in Vaticano). In proposito, si racconta anche che Roncalli poco prima di morire (probabilmente resosi conto della brutta piega che stava prendendo il Concilio) avesse lanciato un grido d’allarme “fermate il concilio!”, rimanendo però inascoltato. Lo stesso Ratzinger, in gioventù aderente alla “Nouvelle Théologie” e perito modernista del cardinale Frings, scriveva anni fa, a proposito della “Gaudium et Spes (documento conciliare sui rapporti tra Chiesa e Stato) “Lasciateci essere felici nel dire che il testo serve come Contro-Sillabo e pertanto rappresenta, da parte della Chiesa, un tentativo di riconciliarsi ufficialmente con la nuova era inaugurata nel 1789 ...”, dimostrando così di possedere ancora un evidente spirito modernista.
A ragione, non a torto. Basta considerare l’arroganza con cui Augusto Barbera, presidente della Corte costituzionale di estrazione Pd, si è rivolto al capo dello Stato e al Parlamento per imporre leggi eutanasiche e di legalizzazione dell’utero in affitto.
RispondiElimina«La teoria del neo-costituzionalismo ha prodotto uno slittamento di potere dalle istituzioni rappresentative agli organi giurisdizionali, giuridicizzando le politiche e depoliticizzando la sfera pubblica (…) tale processo ha inciso sul ruolo tradizionalmente affidato ai giudici costituzionali che, chiamati oggi a decidere su questioni politiche fortemente divisive (Hirschl 2004, 72), dismettono i panni di legislatori negativi per indossare le vesti di attori del riconoscimento pubblico delle identità. Tale trasformazione rischia di incidere sulla percezione che i cittadini hanno delle Corti, di cui conoscono (in modo spesso sommario e approssimativo) le soluzioni finali senza comprenderne le argomentazioni profonde. Il risultato è che, sempre più di frequente, le sentenze dei giudici vengono percepite – a torto o a ragione – come decisioni prese da élites tecnocratiche lontane dalla (presunta) “volontà generale” del popolo, dai suoi bisogni, dai suoi interessi».
(Il Mulino, Fascicolo I, marzo 2020, Luca Pietro Vanoni e Benedetta Vimercati, Dall’identità alle identity politics: la rinascita dei nazionalismi nel sistema costituzionale europeo, pp. 38 e 39)
"La metafisica è la scienza più elevata, poiché studia tutta la realtà dal punto di vista delle cause supreme ed ultime, mentre le scienze positive e particolari (fisica, matematica) studiano solo una parte della realtà (ad esempio la fisica si situa nel primo grado di astrazione: essa astrae o prescinde solo dagli elementi individuanti e considera il mondo corporeo nei suoi aspetti qualitativi e quantitativi; la matematica sta nel secondo grado di astrazione e astrae o prescinde anche dalla qualità e considera solo la quantità, mentre la metafisica sta nel terzo grado di astrazione in cui prescinde sia dalla qualità che dalla quantità e considera solo l’essere come atto ultimo)"
RispondiEliminaDa Buona filosofia e contro–storia filosofica, di don Curzio Nitoglia
https://t.ly/bShd5
RispondiEliminaL'Illuminismo e la Rivoluzione Francese hanno poco a vedere con il modernismo. Le sue origini sono piuttosto nel Romanticismo tedesco, in pensatori come Schleiermacher, in quel filone protestante tedesco di tipo pietistico che faceva della religione, anche rivelata, un prodotto del sentimento individuale e della presa di coscienza individuale.
Su questa componente tedesca si innestavano filosofie come quella di Blondel, con il suo culto della prassi e dell'azione, in nome di un concetto fluido, soggettivistico di verità (anche questo indipendente da ogni connotazione illuministica). In Blondel c'è questo concetto di "vita" che troviamo anche nello storicismo tedesco di fine Ottocento (Dilthey etc), sull'esistenza come "Erlebnis", o vita vissuta, fatto vitale condizionante la nostra percezione del mondo e la nostra conoscenza.
Di "illuministico" nel modernismo c'era solo l'ammirazione della scienza e delle sue "conquiste", ma come atteggiamento di tutta la cultura occidentale. I modernisti guardavano soprattutto alle supposte "conquiste" della filologia, che sembrava dover stravolgere l'esegesi biblica, anche questa di origine tedesca. Poi invece non ha stravolto niente, ma tant'è.
Sul modernismo consiglio la voce "modernismo" della vecchia Enciclopedia Cattolica per chi riesce a procurarsene il testo. UN'analisi molto rigorosa.
L'antologia curata da Catholicus è certamente apprezzabile ma la sua concezione del modernismo sembra voler mescolare un po' di tutto, inclusa la polemica neolegittimista e reazionaria contro il Risorgimento, che risente degli schemi unilaterali di saggisti come la Pellicciari etc.
Far dipendere tutto dalla Rivoluzione Francese significa in quest'ottica far dipendere tutto dalla Massoneria, il discorso va sempre a finire lì, nelle solite etichette.
Philosophus
Quando la malasanità si unisce alla nevrosi instillata durante la pandemia si possono generare vere e proprie follie. Una dottoressa del 118 di Taurianova si è rifiutata di caricare in ambulanza un uomo colpito da infarto perché a bordo mancavano le mascherine di protezione per il covid. Ora la donna è indagata per aver provocato la morte dell’uomo a causa del grave ritardo generato dalla sua condotta, ma nel frattempo è diventata dirigente, pur essendo stata sospesa dalla professione.
RispondiEliminahttps://lanuovabq.it/it/in-ambulanza-manca-la-mascherina-infartuato-muore-per-il-ritardo
Degno di fare il medico dei corpi?
Mi viene da ridere per non piangere. Non avevano una sciarpa,qualunque cosa da mettergli davanti alla bocca purche' continuasse a respirare? Da giovanissima infermiera professionale ricordo di aver guardato storto l'operato di una mia collega anziana in merito ad una disinfezione, glielo dissi e la collega mi rispose : " Ti capisco, tu non hai mai fatto la guerra!". Era stata crocerossina in guerra, aveva praticato la sua professione in condizioni estreme.
Non ricordo chi mi lascio' questa sentenza :
"Gli errori dei medici li copre la terra"!
P.S.
RispondiEliminaMi permetto di aggiungere : Chi non e' in grado di svolgere bene il lavoro per il quale e' stata giudicata idonea come puo' essere ritenuta in grado di "dirigere" nel lavoro altri colleghi?
Festa della Madonna dei Sette Dolori.
RispondiElimina1. Regina dei Martiri, addolorata Maria, per lo sconcerto e il dolore che ti afferrarono quando ti fu predetta da Simeone la passione e morte di tuo Figlio, ti supplico affinché mi sia concessa la conoscenza esatta dei miei peccati e la volontà ferma di non più peccare. Ave Maria.
2. Regina dei Martiri, addolorata Maria, per il dolore che avesti quando ti fu annunziata dall'Angelo la persecuzione di Erode e la fuga in Egitto, ti supplico affinché mi sia dato sollecito aiuto per superare gli assalti del Nemico e fortezza presta per sfuggire il peccato. Ave Maria.
3. Regina dei Martiri, addolorata Maria, per il dolore che ti annichilì quando smarristi nel Tempio tuo Figlio e per tre giorni instancabile lo cercasti, ti supplico affinché io non abbia mai a perdere la grazia di Dio e la perseveranza nel Suo servizio. Ave Maria.
4. Regina dei Martiri, addolorata Maria, per il dolore che sentisti quando ti fu recata la notizia della cattura e delle torture inflitte a vostro Figlio, ti supplico affinché mi sia concesso il perdono del male fatto e pronta risposta alle chiamate di Dio. Ave Maria.
5. Regina dei Martiri, addolorata Maria, per il dolore che ti sorprese quando incontrasti sulla strada del Calvario il tuo Figlio insanguinato, ti supplico affinché io abbia fortezza bastante per sopportare le avversità e per riconoscere in tutti gli eventi le disposizioni di Dio. Ave Maria.
6. Regina dei Martiri, addolorata Maria, per il dolore che provasti alla Crocifissione di tuo Figlio, ti supplico affinché io possa ricevere nel giorno della morte i santi Sacramenti e deporre nelle tue amorose braccia l'anima mia. Ave Maria.
7. Regina dei Martiri, addolorata Maria, per il dolore che ti sommerse quando vedesti morto e poi sepolto tuo Figlio, ti supplico affinché io mi distacchi da ogni piacere terreno e brami di venire a lodarti per sempre in Cielo. Ave Maria.
LUNEDI' 25 MARZO 2024 - AGGIORNAMENTO -
RispondiEliminaIn occasione della grande ricorrenza del 25 Marzo, nei luoghi mariani di San Martino di Schio, si svolgerà quest’anno una solenne celebrazione liturgica con la partecipazione di S. Ecc.za Mons. Giuliano Brugnotto, Vescovo di Vicenza che concelebrerà la Santa Messa delle ore 11.00, insieme al Card. Ernst Simoni. La visita di Mons. Giuliano Brugnotto nei luoghi mariani giunge in un momento particolarmente significativo che come ha dichiarato Mirco Agerde, Presidente del Movimento Mariano Regina dell’Amore:” rappresenta per noi un evento straordinario”. L’importante evento sarà preceduto da un Triduo di preghiera e adorazione eucaristica presso il Cenacolo di preghiera.
L’appuntamento per la giornata di LUNEDI’ 25 MARZO, prevede alle ore 11.00 la S. Messa al tendone, con la partecipazione straordinaria di S. Em.za Rev.ma il Card. Ernst Simoni e del Vescovo di Vicenza, S. Ecc.za Mons. Giuliano Brugnotto. Seguirà alle ore 15.00 e alle ore 21.00 la tradizionale, solenne Via Crucis al Monte di Cristo.
Nell’auspicio di ritrovarci tutti insieme ai piedi della Regina dell’Amore, in unione di preghiera e di intenti, vi rinnoviamo i nostri più cordiali e sentiti saluti nei Sacri Cuori di Gesù e Maria.
Il Presidente
Mirco Agerde
Sia lodato Gesu' Cristo!
RispondiEliminaRicordiamo che oggi Venerdì 22 Marzo 2024 ci sara' il pio esercizio della Via Crucis alle ore 15 che sara' anche trasmesso sul nostro canale You Tube. Oggi non ci sara' la celebrazione della S.Messa presso la Casa San Clemente.
RispondiElimina# A proposito del neo-costituzionalismo
Da troppo tempo la Corte Costituzionale usurpa il ruolo del legislatore, violando il principio della divisione dei poteri.
È l'ultimo approdo di teorie che cominciarono a circolare all'inizio del Novecento nella Giurisprudenza e filosofia del diritto tedesche, quelle teorie che volevano un "movimento del diritto libero" che, contro le pastoie imposte dal legislatore, riconoscesse al giudice una capacità creativa del diritto anche nei paesi a diritto codificato.
Ma la funzione essenziale del giudice resta sempre quella di applicare la legge esistente (sia essa consuetudinaria o posta da un legislatore), compito nel quale gode comunque di un minimo di discrezionalità, che si solidifica nell'interpretazione giurisprudenziale (dei tribunali) in ordine a questa o quella materia.
La Corte Costituzionale deve solo verificare la costituzionalità delle leggi, indagando in relazione alla Costituzione esistente (già più volte modificata dal legislatore) non a quella auspicata dalla Corte stessa.
La Corte, come in altri Paesi, è diventata il veicolo della Rivoluzione Sessuale, cercando essa di imporre nuovi e perversi istituti (vedi supra). C'è da chiedersi, a questo punto, se le Corti Costituzionali o Supreme non dovessero esser ridotte a meri organi consultivi, il cui parere si dovesse seguire solo sulla base del prstigio dell'Organo che lo emette e non obbligatoriamente.
Un collegio consultivo,poniamo, di 9 giuristi che si cooptano, senza interferenze del potere politico, non più obbligato ad adottarne le decisioni.
In ogni caso, anche oggi, il potere politico non è obbligato a seguire le raccomandazioni della Corte de lege ferenda.
Il CDestra non si mette contro la Corte costituzionale ma bisogna anche considerare che è impegnato in quella battaglia mortale che si chiama riforma della giustizia, un punto vitale del suo programma.
Politicus
Splendido articolo, che condivido in pieno!
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