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lunedì 1 aprile 2024

Arciv. C. M. Viganò / Adhuc tecum sum. "Omelia nella Domenica di Pasqua"

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Arciv. C. M. Viganò 
Adhuc tecum sum
"Omelia nella Domenica di Pasqua"

Resurrexi, et adhuc tecum sum.
Sono risorto, e sono ancora con te.
Salmo 138

Hæc dies, quam fecit dominus. Questo è il giorno che ha fatto il Signore. Sono le parole che la divina Liturgia ripeterà durante tutta l’Ottava di Pasqua, per celebrare la Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, trionfatore della morte. Permettetemi tuttavia di fare un passo indietro, al Sabato Santo, ossia al momento in cui le spoglie del Salvatore giacciono nel Sepolcro senza vita e la Sua anima scende negl’inferi per liberare dal Limbo coloro che morirono sotto l’Antica Legge aspettando il Messia promesso.

Una settimana fa il Signore era acclamato Re d’Israele ed entrava trionfalmente in Gerusalemme. Pochi giorni dopo, appena celebrata la Pasqua ebraica, le guardie del tempio Lo arrestavano e con un processo farsa convincevano l’autorità imperiale a metterLo a morte per esserSi proclamato Dio. Abbiamo accompagnato il Signore nel pretorio; abbiamo assistito alla fuga dei Discepoli, alla latitanza degli Apostoli, al rinnegamento di Pietro; Lo abbiamo visto flagellare e coronare di spine; Lo abbiamo visto esposto agli insulti e agli sputi della folla sobillata dal Sinedrio; Lo abbiamo seguito lungo la via che porta al Calvario; abbiamo contemplato la Sua crocifissione, ascoltato le Sue parole sulla Croce, udito il grido con cui spirava; abbiamo visto oscurarsi il cielo, tremare la terra, strapparsi il velo del Tempio; abbiamo pianto con le Pie Donne e San Giovanni la Sua Morte e la deposizione dalla Croce; abbiamo infine osservato la pietra sepolcrale chiudere la Sua tomba e la guarnigione delle guardie del tempio sorvegliare che nessuno vi si avvicinasse per rubarne il corpo e dire che Egli era risorto dai morti. Tutto era già scritto, profetato, annunciato.

Le parole dei Profeti non erano bastate, nonostante esse annunciassero – insieme alla dolorosissima Passione del Salvatore – anche la Sua gloriosa Resurrezione. Sembrava tutto finito, tutto vano: le speranze di tre anni di ministero pubblico, di miracoli, di guarigioni sembravano dissolversi dinanzi alla cruda realtà di una morte tremenda e infame, con cui veniva a chiudersi definitivamente la vita del figlio di un falegname della Galilea.

Questo è ciò che abbiamo dinanzi in questa fase cruciale della Storia dell’umanità: un mondo che per secoli ha costruito una civiltà – anzi: la civiltà – sulle parole di Cristo, riconoscendoLo Re come fece il popolo di Gerusalemme, e che nell’arco di qualche generazione Lo rinnega, Lo tortura, Lo uccide con il più infame dei supplizi e Lo vuole seppellire per sempre. E se non siamo ancora giunti alla fine di questa passio Ecclesiæ – ossia al completamento della Passione di Cristo nelle Sue membra, il Corpo Mistico – sappiamo che questo è comunque ciò che presto accadrà, perché il servo non è superiore al padrone. Il mondo contemporaneo ha assistito alle manovre del Sinedrio, che in tre secoli ha compiuto sulla Santa Chiesa ciò che in tre giorni aveva fatto al suo Fondatore; in quel Sinedrio abbiamo potuto annoverare non solo re e principi, ma anche sacerdoti e scribi, per i quali la Redenzione minacciava un’usurpazione ai danni di un popolo ingannato dai suoi stessi capi. Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia (Mt 27, 18).

Noi stiamo osservando: increduli che tutto questo possa accadere di nuovo, questa volta coinvolgendo l’intero corpo ecclesiale e non solo il suo Capo divino. Alcuni con il timore di vedere fallito un programma politico di rivolta, altri sgomenti e incapaci di comprendere come le parole del Signore possano realizzarsi, quando tutto lascia temere il peggio. Alcuni si svelano nel loro considerare il Signore come un’opportunità per trarne un vantaggio personale e quindi pronti a tradirLo, altri continuano a credere, apparentemente contro ogni ragionevolezza.

Vediamo i sommi sacerdoti inchinarsi al potere temporale, prostrarsi dinanzi agli idoli del globalismo e della Madre Terra – infernale simulacro del Nuovo Ordine Mondiale – per quello stesso terrore di vedersi sottrarre un potere usurpato, di essere scoperti nelle loro menzogne, nei loro inganni. Tradimenti, fornicazioni, perversioni, omicidi, corruzione mettono a nudo un’intera classe politica e religiosa indegna e traditrice. E quello che gli scandali portano alla luce è ancora nulla rispetto a ciò che presto verremo a conoscere: l’orrore di un mondo sommerso, in cui coloro che dovrebbero esercitare l’autorità di Cristo Re nella sfera civile e di Cristo Pontefice in quella religiosa sono in realtà adoratori e servi del Nemico, né più né meno di ciò che erano i sacerdoti mostrati dal Signore al profeta Ezechiele (Ez 8), nascosti nei penetrali del Tempio e intenti ad adorare Baal. Su di loro la collera di Dio si scatena mediante l’azione punitrice dei nemici: ieri Nabucodonosor o Antioco Epifane, Diocleziano o Giuliano l’Apostata; oggi le orde dell’Islam invasore, i Black Lives Matter, i seguaci dell’ideologia LGBTQ, i tiranni del Nuovo Ordine Mondiale e dell’OMS. E come i precursori dell’Anticristo hanno creduto di poter vincere Cristo e sono morti, così moriranno anche i servi dell’Anticristo e l’Anticristo stesso, sterminati dalla destra di Dio.

Quanto sangue sparso! Quante vite innocenti stroncate, quante anime perdute per sempre, quanti Santi strappati al Cielo! Ma quanti Martiri silenziosi, quante conversioni sconosciute, quanto eroismo in tante persone senza nome. E tra costoro non possiamo non annoverare i Dottori della Chiesa – ossia quei Vescovi rimasti fedeli all’insegnamento del Signore – e i dottori del popolo, ossia quei campioni della Verità cattolica contro l’Anticristo. Sì, cari amici e fratelli, perché ci saranno anche loro: E i dottori del popolo illumineranno molta gente, e correranno incontro alla spada, e alle fiamme, e alla schiavitù, e allo spogliamento delle sostanze per molti giorni (Dan XI, 33). Questo titolo di dottore, giusta ricompensa dell’ingegno unito al lavoro, lo Spirito Santo lo attribuisce egualmente, e con infinita giustizia, a poveri popolani che la grandezza della loro Fede ha trasformati in apostoli. Apostoli intrepidi delle Verità cristiane, essi le faranno risuonare nelle officine, nelle botteghe, nelle strade, per le campagne, su internet. Anche l’Anticristo li avrà in odio, considerandoli come uno dei più grandi ostacoli all’instaurazione del suo regno tirannico e li perseguiterà ferocemente; perché proprio quando egli crederà di aver sotto controllo i pulpiti e i parlamenti, sarà anche grazie ad essi se la fiamma della Fede non si spegnerà e se il fuoco della Carità accenderà tanti cuori sino ad allora tiepidi. Guardiamoci attorno: la furia montante di tanti crimini esecrandi e di tante menzogne sta svegliando molte anime, scuotendole dal loro torpore per farne anime eroiche pronte a combattere per il Signore. E quanto più nelle ultime fasi, la battaglia si farà feroce e spietata, tanto più determinata e coraggiosa sarà la testimonianza di persone sconosciute e umili.

In questa grande Parasceve dell’umanità, che volge ormai al termine e prelude alla vittoria della Resurrezione, le grida oscene e le vili crudeltà della folla ci atterriscono e ci fanno pensare che tutto sia perduto, specialmente nel contemplare quanti Hosanna si sono mutati in Crucifige. Ma così non è, cari fratelli! Al contrario: se siamo giunti al Venerdì di Passione, sappiamo che è imminente il silenzio del Sabato, che presto sarà squarciato dal suono non più delle campane a festa, ma dalle trombe del Giudizio, dal ritorno trionfale del Signore glorioso.

A chi per primo si mostra il Salvatore risorto? Non si mostra a Erode, né a Caifa, né a Pilato, ai quali pure avrebbe potuto dare una bella lezione apparendo sfolgorante nella Sua veste candida come la neve. Non si mostra agli Apostoli, fuggiti e ancora nascosti nel Cenacolo. Non si mostra a Pietro, che ancora piange amaramente il suo rinnegamento. Si mostra invece alla Maddalena, che inizialmente crede si tratti di un ortolano: a colei che la mentalità del mondo di allora avrebbe considerato insignificante, ma che era stata – con la Maria Santissima e le Pie Donne – ad accompagnare il Signore al Calvario, e che ora si preoccupava di lavarne e imbalsamarne il corpo. Questa delicatezza del Redentore verso la Maddalena sia dunque una promessa per il giorno glorioso del Suo ritorno, quando saranno altri Cattolici senza nome, rimasti fedeli nell’ora della Passione, a meritare di veder sorgere ad Oriente il Sole di Giustizia che non conoscerà tramonto. E così sia.
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
31 Marzo 2024 Dominica Paschalis, in Resurrectione Domini

5 commenti:


  1. Bella Omelia.

    FT ma collegato a quanto detto nell'Omelia.

    Oggi in Scozia è entrata in vigore la famigerata legge sugli "hate crimes", approvata già da tre anni, quando era premier una femminista molto favorevole al mondo lgbt etc.
    La legge continua a suscitare proteste, anche da parte della polizia. È una legge molto persecutoria, che prevede pene crudeli, che obbliga ad indagare minutamente tutti i casi denunciati di supposto hate crime, peraltro non ben definito nella legge stessa. La polizia in Scozia è mal pagata e ha pochi mezzi.
    Ma la notizia del momento è questa: la famosa scrittrice inglese J.K. Rowling, l'autrice di Henry Potter, vive in Scozia, con marito e figli. È sempre stata apertamente contraria al genderismo, ai cambiamenti di sesso, cosiddetti, etc. e ha avuto nel recente passato violente polemiche sul Social. Era all'estero e sta per tornare in Scozia. Ha dichiarato in un'intervista di nuovo la sua ostilità al transgenderismo et similia e ha sfidato la polizia ad arrestarla quando arriverà nel Paese.
    Una donna coraggiosa, non c'è dubbio. Tanto di cappello. È protetta dalla sua fama, ma sino ad un certo punto. Non tutte le sue idee sono buone e sul suo famoso romanzo in sette volumi ci sarebbe da ridire (non l'ho letto ma ho letto in proposito). Accetta l'omosessualità ma si inalbera contro il transgenderismo, che tra l'altro considera particolarmente offensivo per le donne. (I transgender sono sopra tutto maschi furbacchioni che si dichiarano donne per poter passare il loro tempo in mezzo alla donne negli spogliatoi delle palestre, scuole, piscine, carceri, insomma corrotti che possono sfogare la loro libidine grazie a leggi infami).
    Il recente primo ministro scozzese (un musulmano) ha detto alla radio che Rowling non deve preoccuparsi, non le succederà nulla, la legge sarà applicata in modo corretto. Staremo a vedere.
    Intanto la corsa verso l'abisso di questo disgraziato Occidente continua.
    Qualche politico o prelato che prenda posizione pubblicamente come Rowling? Il Papa ha di recente condannato il transgenderismo, ma sempre a braccio, con la pastorale "liquida" che piace a lui.
    Noi abbiamo il generale Vannacci, uomo coraggioso, che infatti è finito subito sotto processo anzi sotto due, uno non bastava.
    La persecuzione è arrivata subito.
    ar

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  2. Ancora sul caso Rowling.
    Appena tornata a casa, in Scozia, Rowling ha dichiarato che alcune note donne transgender sono in realtà uomini.
    Lo ha fatto in segno di sfida.
    Una dichiarazione del genere potrebbe rientrare nella figura del
    "crimine d'odio", ampia com'è.
    Oggi, dichiarare come stanno veramente le cose in relazione al sesso lo si può fare solo violando una legge penale? Imperversa una follia sempre più criminale.
    C'è anche lo scandalo del prof. Enoch Burke, irlandese protestante, insegnante in una scuola privata protestante della Repubblica d'Irlanda, che l'anno scorso si è rifiutato di chiamare "loro" (invece di lui o tu) un suo alunno. La scuola l'ha cacciato e lui ha continuato a presentarsi, considerando giustamente ingiusto il provvedimento. Allora un giudice gli ha ordinato di star lontano dalla scuola ma lui ha continuato a presentarsi, venendo accusato di "disprezzo della corte" e condannato in conseguenza. Ormai ha fatto circa un anno di prigione ma non molla. Ha detto: "Sono condannato per aver detto la verità". Ed è così.
    Uno scandalo inaudito una cosa del genere. La legge "hate crime" in Irlanda ancora non c'è, il governo woke al potere ha tentato di passarla, finora senza successo. Si viene comunque imputati di reati di discriminazione e simili. Nel caso del prof. Burke si tratta di non obbedire all'ingiunzione del giudice. Ma essa fu emessa per un motivo che più assurdo ed infondato non potrebbe essere.
    Sul caso Burke c'è stato su alcuni media locali qualche iniziale timido tentativo di difesa, subito rientrato.

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  3. La Rowling l’avete sempre vista come un demone perché “spingeva i bambini al satanismo”…adesso sembra diventata la vostra eroina!

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    1. Né demone né eroina... non approvare i suoi contenuti non impedisce di riconoscerla come vittima del pensiero unico e delle leggi 'contra legem' naturale!

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  4. La signora Rowling deve stare molto attenta a non fare la stessa fine di Rushdie, qualche esaltato si trova sempre.........

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