Perché Gesù piegò il sudario ?
Il Vangelo di Giovanni (20:7) ci dice che il panno, che fu posto sul volto di Gesù, non fu semplicemente gettato da parte come le vesti funebri.
La Bibbia impiega un intero versetto per dirci che il panno era ben piegato e posto separato dagli abiti funebri. La domenica mattina presto, mentre era ancora buio, Maria Maddalena si recò al sepolcro e trovò che la pietra era stata rotolata via dall'ingresso. Corre e trova Simon Pietro e l'altro discepolo, quello che Gesù amava. Lei disse: "Hanno portato via il corpo del Signore dal sepolcro e non so dove l'hanno posto!".
“Uscì allora Simon Pietro insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo che era giunto per primo al sepolcro e vide e credette” (Gv, 20, 3-8).
Per comprendere il significato del panno piegato, bisogna conoscere la tradizione ebraica di quei tempi.
Il panno piegato aveva a che fare con il Padrone e il Servo, e ogni ebreo conosceva questa tradizione.
Quando il servitore apparecchiava la tavola per il padrone, si assicurava che fosse esattamente come il padrone la voleva. La tavola era apparecchiata perfettamente, e poi il servo aspettava, appena fuori dalla vista, finché il padrone non avesse finito di mangiare, e il servo non avrebbe osato toccare quella tavola finché il padrone non avesse finito. Ora, se il padrone finito di mangiare, si fosse alzato da tavola, si fosse asciugato le dita, la bocca, si fosse pulito la barba, poi avesse appallottolato quel tovagliolo e lo avesse gettato sul tavolo, il servitore avrebbe capito che poteva sparecchiare la tavola. Perché a quei tempi il tovagliolo appallottolato significava: "Ho finito".
Ma se il padrone si alzava da tavola, piegava il tovagliolo e lo metteva accanto al piatto, il servitore non osava toccare la tavola, perché il tovagliolo piegato significava: "TORNO!".
Gesù è con noi, sempre fino alla fine dei giorni!
"Non ti affannare per quello che puoi fare, per quello che puoi scrivere; prega silenziosamente, con fiducia umile, con umiltà fiduciosa.
RispondiEliminaLa preghiera porta nel combattimento il piano di guerra del generale, vi porta il rifornimento del cielo.
Tu preghi e le grazie piovono, e gli angeli si attivano.
La preghiera è come il bombardamento fatto dall'alto: prima di fare l'avanzata contro il male, monta in aeroplano, sali in alto nel cielo, e di là farai cadere le bombe che sconvolgono il piano di satana.
Prega con fiducia in Dio, con sicurezza:
"Signore, fate finire questo male, ve ne supplico, per la Vostra Gloria".
Questa frase, così semplice, salendo nel cielo diventa una nube, si carica di elettricità celeste, si curva verso la terra, vi scocca un fulmine, brucia i depositi di polvere, fa saltare le artiglierie, dissoda la terra e poi si apre in pioggia salutare".
(Servo di Dio Dolindo Ruotolo (1882-1970) - Sacerdote diocesano napoletano, terziario francescano in Santa Chiara di Napoli)
Padre, Ave, Gloria
San Dolindo prega per noi
Una interpretazione suggestiva, veramente. Ma sicuri che questo è il modo di interpretare più correttamente il testo greco? In merito alla Sindone (non ricordo i particolari e le parole precise in greco antico) dovrebbe significare che nell'attimo della resurrezione il telo sindonico si è afflosciato quando il corpo si è "smaterializzato", rimanendo piegato come quando avvolgeva il Corpo di Cristo.
RispondiEliminaPiero
Ho sentito un'omelia intelligente : il fatto che fosse piegato contraddice vistosamente quanto fatto dire falsamente dal sinedrio, che i discepoli avevano rubato il Cadavere. Se uno trafuga un cadavere lo porta via nel lenzuolo in cui è avvolto e , con le guardie del sinedrio davanti al Sepolcro, non si preoccuperebbe certo di spogliarlo della Sindone e pure piegare ... Come Giuseppe e Nicodemo Lo trasportarono? Col Lenzuolo o Sindone .
RispondiEliminaPer Piero
RispondiEliminaIl temine greco usato da Giovanni è 'entetuligmenon' (riferito al sudario e non alla sindone), che può essere tradotto sia come piegato che come avvolto... e c'è quel "luogo a parte" (non insieme alle bende 'afflosciate') che fa pensare ad un'azione-messaggio di Gesù
@mic 14,38
EliminaQualcuno ha detto che potrebbe anche voler dire semplicemente “in modo diverso” cioè mentre i teli si sono afflosciati, il sudario, diversamente dai teli, è rimasto rigido avvolto (a causa probabilmente del balsamo) come se ci fosse ancora il volto dentro. Quindi ciò confermerebbe che il corpo è svanito da dentro i teli.
Vittorio Messori ha dedicato un capitolo intero, il XIII, di un suo libro del 2000 "Dicono che è risorto" a questo argomento, basato sugli studi di un parroco biblista, il Persili.
RispondiEliminaMolto interessante e documentata, certamente più complessa e convincente, almeno per me, di quella proposta in questo articolo.
Non potevo limitarmi a delle citazioni perché sarebbero state molte e troppo lunghe. Tema da approfondire,comunque. Di solito ci accontentiamo di letture molto rapide e superficiali della Bibbia.
Antonio
Anni fa sul web fu pubblicato un interessante studio di un biblista su questo particolare del sudario, di cui lo studioso, conoscitore della Terra Santa, disse che esso era rimasto "avvolto" cioè con la piegatura naturale che aveva sul volto di Gesù... e che quella frase descrivente lo stupore di Giovanni che sosta pensoso nell'osservare: "Vide e credette" (che cosa vide di "eloquente" che lo indusse a credere?) si riferisse proprio alla meraviglia nel vedere che quei teli, sia il sudario che il lenzuolo erano rimasti intatti, come se la Persona di Gesù fosse uscita dal loro avvolgimento, senza scomporne la forma... cioè come un uomo che può attraversare la materia senza spostarla o romperla...(cosa che dimostrò in seguito entrando spesso nei luoghi a porte chiuse)
RispondiEliminaC'era la Sindone o lenzuolo integro ma svuotato del Corpo ( come puó essere ció? Impossibile umanamente e quindi analogo alla Sua Nascita miracolosa). Quindi la Sindone con le bende intorno per tenerla ferma era integra come quando aveva il Cadavere che tuttavia non c'era dentro, era piatta, afflosciata, ma il Sudario posto sul Capo, e quindi certamente sotto il Lenzuolo , era fuori: e come era potuto accadere? Nulla aveva senso logico, come oggi si dice, nulla di scientifico. Solo un Risorto per forza propria miracolosa poteva aver lasciato così Sindone e bende e Sudario.
RispondiEliminaAnonimo 21:35. Esatto. Ricordo che Padre Pier Giuseppe Ottaviano, salesiano fondatore a Torino del Didaskalèion, aveva pubblicato uno studio approfondito sul testo greco di Gv 20 e, a proposito del "soudàrion entetyligménon", lamentava le inesatte traduzioni italiane. Proponeva, assieme ad altri studiosi, di interpretare il sudario non come fazzoletto per il sudore da coprire il volto, cosa che non avrebbe permesso l'immagine del volto sulla sindone al momento della risurrezione, ma come "mentoniera", ossia quel fazzoletto lungo e arrotolato (non piegato!) attorno alla testa del cadavere dalla cima a sotto il mento per tenere la bocca serrata fino a che non sopraggiungesse il "rigor mortis". Inoltre traduceva l'avverbio "Khorìs" non "separatamente /a parte, in un altro luogo", ma "diversamente nell'unico posto". E' orribile che solitamente si traduca il greco "ena" come "un altro" quando tutti dovrebbero sapere che significa "uno solo, unico". E' esattamente ciò che ha suscitato lo stupore di san Giovanni: I lini afflosciati (la sindone), ma chiusi per la sparizione del corpo, mentre il sudario (mentoniera) era dentro, tra i due teli, ancora nella stessa posizione di quando avvolgeva il capo di Gesù. Da quell'evidenza la fede nella risurrezione! Due controprove: 1. Sulla sindone di Torino si nota che tra l'immagine anteriore e quella posteriore del capo del defunto c'è una zona bianca là dove passava la fascia della mentoniera. 2. Le numerose e antiche icone bizantine che raffigurano il sepolcro di Cristo con sindone e mentoniera esattamente come proposto dalla traduzione di don Ottaviano, segno evidente della corretta interpretazione tramandata dagli orientali. Lo studio è stato più volte stampato dai Salesiani su Libri e libretti di Catechesi per adulti e sulla rivista periodica "Anàstasis".
RispondiEliminaRingrazio di cuore l'anonimo ore 11:55 che ha ricordato nei dettagli lo studio accurato linguistico e storico svolto da quel salesiano, col raffronto dei testi evangelici, e le loro più calzanti traduzioni in riferimento agli oggetti della sepoltura, il tutto qui riferito nuovamente.
RispondiEliminaUn'affascinante ricostruzione dello scenario attendibile dell'evento unico nella storia : il Signore Primogenito dei risorti.
Infatti il greco "Khorìs" può essere sia avverbio di luogo (separatamente), che avverbio di modo (in modo diverso), ma dentro nello stesso posto.
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