Continuano a giungermi altre richieste di chiarimenti sul perché non pubblico una versione italiana del Documento apparso in inglese a firma di alcuni rispettati studiosi, richiedente le Dimissioni del Papa [qui], visto che risulto tra i firmatari dello stesso. È presto detto: quando sono stata interpellata, avevo colto i fatti esposti in modo asciutto e significativo che componevano un insieme già noto. Successivamente, dopo una seconda meno frettolosa lettura, ho cambiato opinione sul Documento, sia per l'uso di certi termini che per alcune citazioni inopportune (ad es. alcune vertenze giudiziarie in corso); ma soprattutto per l'omissione di questioni ritenute pregnanti. Una per tutte: il 21 dicembre 2018 nell'udienza concessa per lo scambio degli auguri natalizi ai dipendenti della S. Sede, Bergoglio, parlando di S. Giuseppe e della Madonna, ha affermato: "Ma non pensiamo che per loro sia stato facile, santi non si nasce, si diventa, e questo vale anche per loro".
Dunque, "la Madonna non è nata santa" e conseguentemente vediamo negato il dogma dell'Immacolato concepimento di Maria... che fu emanato, con il favore dei Gesuiti, da Pio IX nel 1854 in questi termini:
‘La beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per una grazia ed un privilegio singolare di Dio Onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale’. [Bolla Ineffabilis Deus dell’8 dicembre 1854]. Lo avevo denunciato in diretta qui.
In ogni caso il vizio di fondo di questo Appello è che non denuncia a chiare lettere la natura marcia del Vaticano II che, a mio avviso, è la principale fonte degli attuali problemi, un elemento che non può essere ulteriormente nascosto. Nella corposa e articolata stesura del testo c'è solo un accenno di poche righe al modernismo introdotto dal Vaticano II, per nulla incisivo. Ho fatto alcune veloci osservazioni, purtroppo sommarie e non ho avuto cuore e tempo (per le ragioni che chi segue il blog ben conosce) di seguire con la dovuta attenzione e cura la stesura definitiva.Infatti nel documento non emerge la radice di ognuna delle gravi storture evidenziate, rese possibili solo dalla 'pastorale' vaticansecondista che ha subdolamente sovvertito la dottrina attraverso una prassi fondata sull'applicazione di alcuni punti controversi ben individuati nei documenti di quel concilio (ci ho scritto un libro).
Per me ciò rappresenta un problema perché, continuare a individuare a rilevare i singoli errori senza mai indicarne la rispettiva causa, non permetterà mai di correggerli nelle sedi opportune (ad es: da un papa che, come proposto da mons. Schneider produca un nuovo Sillabo [qui]).
Ricordo anche i quattro livelli e conseguente applicabilità dei documenti conciliari [qui] di mons. Gherardini.
Inoltre, l'Appello sembra presentare gli Antecessori del Papa regnante come se avessero agito da veri difensori della fede, cosa che a mio parere non hanno fatto. Penso che il defunto teologo tedesco Johannes Doermann abbia dimostrato con successo che Giovanni Paolo II ha insegnato l'errata dottrina della "salvezza per tutti" mediante l'Incarnazione, elaborando gli errori contenuti in Gaudium et spes 22 (qui - qui - qui e la citazione da Romano Amerio infra), non è altro che il preludio dell'"inferno vuoto" di Francesco. Di fatto questo papa rappresenta l'apice di una decadenza magisteriale che inizia con Giovanni XXIII.
Per me ciò rappresenta un problema perché, continuare a individuare a rilevare i singoli errori senza mai indicarne la rispettiva causa, non permetterà mai di correggerli nelle sedi opportune (ad es: da un papa che, come proposto da mons. Schneider produca un nuovo Sillabo [qui]).
Ricordo anche i quattro livelli e conseguente applicabilità dei documenti conciliari [qui] di mons. Gherardini.
Inoltre, l'Appello sembra presentare gli Antecessori del Papa regnante come se avessero agito da veri difensori della fede, cosa che a mio parere non hanno fatto. Penso che il defunto teologo tedesco Johannes Doermann abbia dimostrato con successo che Giovanni Paolo II ha insegnato l'errata dottrina della "salvezza per tutti" mediante l'Incarnazione, elaborando gli errori contenuti in Gaudium et spes 22 (qui - qui - qui e la citazione da Romano Amerio infra), non è altro che il preludio dell'"inferno vuoto" di Francesco. Di fatto questo papa rappresenta l'apice di una decadenza magisteriale che inizia con Giovanni XXIII.
Appena avrò il tempo e la concentrazione necessari, le mie osservazioni (queste ed altre) saranno più esplicite e argomentate di quelle velocemente illustrate supra e di seguito in quanto tratte da scritti già pubblicati in precedenza.
Riguardo alle variazioni dei pontefici precedenti, un esempio tra molti:
Cito Romano Amerio in Stat Veritas, sulla Lettera apostolica Tertio millennio adveniente, indirizzata il 10 novembre 1994 da Giovanni Paolo II all'episcopato, al clero e ai fedeli in preparazione del giubileo dell'anno 2000, per definire gli orientamenti pastorali per la Chiesa del nuovo millennio.
CHIOSA 4: Commento al § 6, p. 11. «In tal modo, Cristo è il compimento dell’anelito di tutte le religioni del mondo e, per ciò stesso, ne è l’unico e definitivo approdo. […]
Nello stesso Cristo, l’umanità intera e l’intera creazione parlano di sé a Dio – anzi, si donano a Dio. Tutto così ritorna al suo principio. Gesù Cristo è la ricapitolazione di tutto (cfr. Ef 1, 10).»
... Cristo è un individuo, non è un tipo; e la sua opera è individuata e non può perciò essere riconosciuta in qualunque opera. È, la sua, l’opera dell’individuo Cristo, il quale Cristo è, come Dio, la Seconda Persona e, come uomo, il figlio di Maria, la sposa di Giuseppe (cfr. Matteo 1, 16).
...se Dio si è rivelato a tutto il mondo non si può più parlare di Rivelazione. Quando noi parliamo di Rivelazione, intendiamo dire che il velo si è disvelato, è stato rimosso in un certo modo, in un certo tempo, per un certo popolo. Contrariamente, tutto sarebbe già manifesto.
Questa individuazione di tempi, di modi, di popoli, di persone, è necessaria perché, se la Rivelazione fosse universale, non individuata, sarebbe senza il velo, sarebbe simultaneamente in tutto il mondo, in ogni luogo, in ogni tempo: tutto sarebbe manifesto a tutti. Niente più fede, niente più prova, niente più scelta.
Le formule adottate in questo Documento sono quindi formule questionabili, in primo luogo perché si confonde la vocazione di una parte del genere umano con la vocazione universale del genere umano e, in secondo luogo, perché si dice che l’anelito religioso dei popoli fu sempre un «anelito verso il Cristo»: non solo in quella porzione del genere umano che Dio aveva designato come destinataria della sua chiamata, cioè nel popolo dell’Alleanza, ma anche in quella porzione non chiamata, cioè nei Gentili. Ma la chiamata di Dio non è la chiamata di tutti.
C’è un semplice sbaglio grammaticale: si passa da uno a tutti. Qui è manifesta la confusione tra l’ordine naturale che è il sentimento religioso di tutto il genere umano e l’ordine soprannaturale.
L’anelito del genere umano verso la divinità non si deve prendere per l’anelito speciale del genere umano nella Rivelazione cristiana. Non si può passare dalla religione di tutti i popoli alla religione cristiana: qui c’è un salto. La religione cristiana è soprannaturale, è fondata sulla persuasione che Dio mette nell’intelletto, nella mente dell’uomo, in maniera speciale, la Grazia; e i popoli Gentili non hanno la Grazia: hanno una religione – la religione naturale – ma non hanno la Grazia.
Non hanno la religione soprannaturale, perché la religione soprannaturale, cioè la Grazia, è ontologicamente un principio divino: è la vita divina, che viene partecipata all’uomo, in modo incipiente, certo, ma reale. Talmente reale che, nel Battesimo, si parla di una nascita, o rinascita: c’è la creazione di un nuovo essere.
Quindi, la Grazia non è soltanto qualche cosa di morale; la Grazia è qualche cosa di ontologicamente divino, di realmente divino.
Concludo ribadendo di aver già detto al mio primo interlocutore, che mi chiedeva conto della mancata pubblicazione del documento, che la situazione dolorosa in cui mi sono trovata al momento della discussione non mi ha consentito di formulare queste ed altre osservazioni che, del resto, sono già documentate dagli scritti da tempo formulati, di cui ai link inseriti.
Per questo, ho chiesto ieri (5 maggio) agli organizzatori di cancellare la mia firma (che consideravo un'adesione ancora provvisoria) dall'elenco dei firmatari. Pertanto, chi nei prossimi giorni dovesse ancora trovare la mia firma sotto questo documento, dovrebbe considerarla come non esistente". Maria Guarini
Ok mic,
RispondiEliminama perchè, per noi, non pubblichi il documento senza la tua firma?
Matteo G.
Tutto chiaro. Mi associo totalmente alle sue critiche rispetto a tale documento.
RispondiEliminaClaudio Gazzoli
RispondiElimina"Ma perché per noi non pubblichi il documento senza la tua firma?"
Se lo facesse, Mic entrerebbe in contraddizione con se stessa o no?
Con quanto ha appena pubblicato sul tema.
Chi vuol leggere il documento, se ci tiene, può cliccare su Life Site News e lo trova. Se non sa l'inglese, può mettere il traduttore automatico fornito da Google, che non è gran che ma qualcosa può far capire.
Perderci tempo dietro, non ne vale la pena. Fidatevi di Mic.
È un documento scritto con un tono troppo violento e che sembra attaccare il papa sul piano personale. Per quante ne abbia combinate papa Francesco, dobbiamo sempre portargli il rispetto formale richiesto dall'alta carica che ricopre, anche se finora in un modo che legittima le critiche più severe.
Inoltre, come ha rilevato Mic, per l'ennesima volta, come altri documenti precedenti di legittima (e rispettosa) critica al presente papato, non affronta il problema del Vaticano II. Si continuano a proporre rimedi per le ferite della Chiesa senza cercare di andare a rimuoverne le cause. IL Vaticano II resta un tabù assolutamente intoccabile.
Come ha detto giustamente Mic, papa Francesco è solo l'ultimo anello di una catena rosa dalla tignola dell'eresia, ben innestata nel Vaticano II. I papi postconciliari hanno tutti diffuso l'errore della "redenzione universale", della salvezza che sarebbe già stata garantita a tutti gli uomini indistintamente dall'Incarnazione, con la quale, dice il Concilio, "il Figlio di Dio si è in un certo senso unito ad ogni uomo [sic]" (cost. conc. Gaudium et spes, 22.2).
Certamen-DE (blog)
RispondiEliminaIl fu Vescovo di Coira Vitus Huonder, ritiratosi nella FSSPX, ha rilasciato una sintesi 'Die Grosse Wund' ora su youtube dove è possibile ascoltarlo ancora. Sono 3 parti di circa 15 minuti ciascuna.
La ferita di cui sopra interessa 4 ambiti:
Predicazione
Liturgia
Pastorale
Governo.
Questa sua super sintesi finale mi sembra la scaletta a cui dovrebbe attenersi ogni raccolta firme mondiale. Nel mentre sarebbe opportuno trovare i campioni eccellenti di ciascun ambito, in tutti i paesi.
m.a.
Revelation Virgo.org. Ho letto il testo lì .
RispondiEliminapubblicato con traduzione da Aldo Maria Valli:
RispondiEliminahttps://www.aldomariavalli.it/2024/05/04/per-non-dimenticare-eresie-di-francesco-origini-ed-effetti/
La precedente scaletta, che ho estratto dalla parte finale dell'intervento del fu Vescovo di Coira Vitus Huonder, dovrebbe, a mio parere, costituire la panoramica essenziale delle lettere da firmare senza entrare nei particolari e nelle spiegazioni. Fin qui lettere e suppliche sono state ignorate per un motivo o per l'altro o per più motivi con argomentazioni molteplici, quindi quando, per esempio, si sottolinea che: gravi errori sono stati commessi nel campo della predicazione. Stop. Si dovrebbe solo poter giocare sui 'gravi errori'...sviamenti impensabili... inciampi rovinosi... spietate alterazioni...ecc. Una lettera di questo tipo e con questo scopo non deve aprire varchi. Se ci si limitasse all'essenziale il numero dei firmatari crescerebbe vorticosamente, tutti capirebbero e firmerebbero e sarebbero un gruppo di pressione formato da buona parte della popolazione mondiale.
RispondiEliminaIn contemporanea ogni paese, nazione, conferenza episcopale, ordine, "CATTOLICO", dovrebbe individuare i migliori elementi che sanno conoscono amano la Predicazione Cattolica, la Liturgia Cattolica, la Pastorale Cattolica,
Il Governo Cattolico della Chiesa.
Questi Ottimi Cattolici saranno poi quelli che argomenteranno pubblicamente, ognuno sulla materia da lui amata, studiata, praticata con umiltà passione onestà.
m.a.
RispondiEliminaAldo Maria Valli sul suo blog ha pubblicato il Documento che chiede le dimissioni del papa, sia in inglese, il 4 maggio, che in traduzione italiana, il 6, oggi. Anche in quello in italiano ha lasciato il nome di Maria nell'elenco dei firmatari.
Forse non legge il blog di Maria.
Forse si potrebbe chiedergli di togliere il nome di Maria dall'elenco dei firmatari...
Non c'è bisogno che gli si chieda di dimettersi : la Prima Sede è occupata, usurpata, ormai lo sanno anche i sassi, e se nessun pavido o complice Curiale ( cardinale, vescovo) ha il coraggio di dichiararlo, prima o poi lo grideranno anche le pietre ( a Dio niente è impossibile). Spiace però per tutti quei poveri fedeli creduloni, fiduciosi nell' autorità, che verranno durittati versi l' abisso, anziché essere accompagnati verso l' Empireo....
EliminaTutti questi sapienti dov'erano quando Giovanni Paolo II affermava che gli ebrei sono il popolo di Dio dell'Antica alleanza MAI revocata (per cui la Nuova Alleanza cosa sarebbe, solo qualcosa da affiancare alla vecchia?....ma non diciamo eresie, per favore..). O quando il Vaticano elogia il giudaismo post biblico, talmudico e cabalistico? Per cui gli ebrei si salverebbero a prescindere dalla conversione a Cristo, altra eresia enorme.
RispondiEliminaE ricordo anche i raduni ecumenici di Assisi.
Elimina"Forse si potrebbe chiedergli di togliere il nome di Maria dall'elenco dei firmatari..."
RispondiEliminaSolo i curatori del documento possono togliere o aggiungere i nomi dei firmatari. Per quanto mi riguarda, comunque, a questo punto, mi sono ufficialmente dissociata.
anonimo 9'51. Lei dice che quindi si deve solo brontolare dietro le spalle e accettare? Punto primo, tra i predecessori e l'attuale biancovestito ci passano differenze notevoli, quanto a eresie e vera e propria apostasia. Se i primi hanno sbagliato, è lecito, e persino doveroso, ritenerli in buona fede almeno sino a quando non si dimostra il contrario ( adesso comprendo GPII come richiesto alla Misericordia dalla Madre, perchè avrebbe già potuto esserci un apostata cosciente). Punto secondo, nessuno ha avanzato rilievi, tra i cardinali e i vescovi, ai predecessori. Lei mi dirá che mons. Lefevbre lo fece, concordo che all'inizio lo fece correttamente, ma poi si fece estromettere in modo da non avere più voce in capitolo ( come oggi don Minutella che dice cose giuste su cose ancor più gravi, ma si è fatto estromettere , il giudizio poi lo lascio a Dio sulle anime). Il che ha permesso di giungere all'apostasia attuale. Colpa di chi ha taciuto ed anche colpa di chi non è rimasto in prima linea.Oggi i rilievi ci sono stati, e multipli, bellamente ignorati. Quindi apostasia conscia. In ultimo ( ma principale) non possiamo obbedire agli uomini contro Dio. Quindi si deve agire perchè la salus animarum lo esige. Non si puó tacere, come diceva santa Caterina. E tengasi conto che abbiamo avuto pure a che fare con un doppio papato, uno emerito ovvero meritorio e pensionato, e l'altro in esercizio pubblico. Il che è anomalia che coi predecessori non ci fu oppure, come qualcuno dice, ci fu ma occultata. E quindi anche su questo ne attendiamo le prove. Le prove non mancano invece sull'apostasia conscia, dimostrato dal silenzio ai richiami fraterni ricevuti pubblicamente.
RispondiElimina#anonimo 13:08.
RispondiEliminaNon dico che si deve solo brontolare dietro le spalle, tutt'altro!
Sono benvenuti tutti gli interventi e i documenti di vigilanza e critica attiva ad opera dei fedeli.
La mia osservazione, se vogliamo polemica, concerne il fatto che, dopo sessant'anni di torpore ecclesiale, diciamo così, (a parte le pochissime eccezioni), abbiamo dovuto attendere il semaforo rosso del pontificato di Bergoglio per svegliarci ed agire. Ma c'erano tutte le condizioni per farlo già prima, con le deviazioni papali a partire da quella più grave di Paolo VI con la nuova liturgia, senza contare i documenti conciliari come Nostra Aetate, le affinità elettive cogli ebrei, le effusioni cogli eretici e via dicendo.
Il problema, al di là di Bergoglio, è il substrato culturale e teologico nonché morale di cui si abbeverano i seminari, che sfornano ciò che purtroppo constatiamo ogni giorno e che fa sì che il respiro della Chiesa sia sempre più indistinguibile dal respiro del mondo.
Domanda : Chi e' stato ridotto allo stato laicale deve essere ancora appellato con il "don" (dominus) oppure semplicemente con l'appellativo "signor"? Puo' ancora vestirsi con la talare oppure gli e' proibito?
RispondiEliminaChi è stato ridotto allo stato laicale non può più esercitare il suo sacerdozio legittimamente; ma l'ordinazione imprime il carattere: sacerdote è per sempre. Tant'è che, in casi di forza maggiore, può anche impartire l'assoluzione (es. a qualcuno che sia in punto di morte).
EliminaPremetto che la prudenza consiglia di non firmare se non si è pienamente convinti dei contenuti dell'appello in questione, come di altri che si potrebbero fare. Peraltro mi chiedo se sia possibile produrre un appello che rispecchi tutte le sfaccettature del dissenso cattolico nei confronti del pontefice Bergoglio. Co sono invero troppe differenze. Mi domando se non sarebbe preferibile che ciascuno di noi scrivesse con parole proprie la propria sfiducia indirizzata al papa medesimo e ai vertici della gerarchia. Un vero bombardamento!
RispondiEliminaAggiungo, a quanto argomentato a proposito delle osservazioni dell'anonimo 13:08, che il problema oggi è soprattutto sociale e culturale, oltre che religioso, perché il clero, l'episcopato e il Papa non arrivano da Marte; essi sono espressione del tessuto sociale e culturale dei nostri tempi, che si caratterizzano per un esasperato laicismo, indifferentismo religioso, nichilismo e via di questo passo.
RispondiEliminaLe scuole pubbliche sono centri di addestramento anticristiano.
I testi di religione sono spesso cattive espressioni della dottrina cattolica, dove si respira ecumenismo, sincretismo e insegnamento di concetti ereticheggianti, sfornati da teologi della nouvelle cuisine conciliare. E i seminari?
Ho dato una scorsa al documento/denuncia di cui si sta parlando. La gravità dei fatti elencati è immensa. Uno si chiede come si sia potuto arrivare a tanto. Questi baratri non si creano in una generazione, né in due, sono necessari anni ed anni, in particolare per formare queste reti di complicità ai più alti livelli. La causa prima credo che sia una immaginaria vocazione o una pseudo vocazione indotta o una vocazione/scalata sociale. Non si son vagliate le vocazioni. Persone che covavano sentimenti malati sadici. Bisognerebbe studiare a fondo queste biografie e anche le famiglie e le frequentazioni amicali. Comunque un ambiente profondamente malato, corrotto. Tipo manicomio criminale. Pazzi lucidi debosciati. Occorre un grande lavoro di risanamento. Qualcuno mi disse, durante il periodo del siero dal consenso informato, che in futuro molti saranno i malati ed i restanti se ne prenderanno cura, qualcosa di simile sarà per quanti hanno subito e subiscono violenza, vite spezzate. Il Signore ci aiuterà, ma noi dobbiamo fare la nostra parte!
RispondiEliminam.a.
Leggendo il suo commento mi sono ricordata delle memorie di Bella Dodd, comunista italo-americana che si converti' e denunciò pubblicamente i suoi crimini. Tra questi vi fu l' introduzione di più di duemila comunisti russi nei seminari cattolici e nelle Università di teologia protestanti ed evangeliche. Questo crimine contro Dio fu un' idea luciferina di Stalin, ex seminarista, per inserire più profondamente nel cristianesimo il cancro comunista . La Beata Vergine disse ai piccoli veggenti di Fatima come impedirne la diffusione già nel 1917, il progetto staliniano parti nel 1920, non ricordo la data esatta. Non coinvolse solo gli USA, evidentemente, tanto che Bella rivelò anche che decenni dopo vi erano già dei Vescovi in Vaticano, segretamente agenti comunisti, con i quali lei stessa era in contatto. Non pote' farne i nomi perché il suo direttore spirituale, mons Fulton Sheen, glielo proibi. Questa parte delle sue memorie sono state confermate dai coniugi Hildebrandt che, attraverso il Vescovo Sheen, divennero amici di Bella. Per me la decisione di mons Sheen è incomprensibile, ma penso che lo abbia fatto per una valida ragione, e presumo che abbia evitato un pubblico scandalo ma abbia messo al corrente della situazione chi, a suo parere, aveva l'autorità per intervenire. Ma che, a quanto pare, non lo fece. Valeria Fusetti.
Elimina...potrebbero anche essere state prove iniziatiche... diaboliche. Vai a capire! Facile che una catena di tal fatta abbia tenuto insieme tanti gonzi... forse il sacerdozio fu per loro e/o per le loro famiglie una scala sociale. Superbia? Certamente, ma anche altro.
RispondiElimina«Questa notizia sulla tunica (chitōn) senza cuciture è riportata con tanta accuratezza, perché con ciò Giovanni ha ovviamente voluto ricordare qualcosa di più che un dettaglio casuale. Alcuni esegeti fanno riferimento, in questo contesto, ad un’informazione di Giuseppe Flavio, secondo cui la tunica (chitōn) del sommo sacerdote veniva intessuta con un unico filo continuo (cfr Ant. Iud., III,7,4). Quindi, in questo accenno sommesso dell’evangelista si può forse individuare un’allusione alla dignità che Giovanni, dal punto di vista teologico, aveva ampiamente presentato nella Preghiera sacerdotale di Gesù. Colui che lì muore non è soltanto il vero Re di Israele. È anche il Sommo Sacerdote che, proprio in questa ora del suo estremo disonore, compie il suo ministero sacerdotale.
RispondiEliminaI Padri, riflettendo su tale testo, hanno messo un accento diverso: essi vedono nella tunica senza cuciture, che anche i soldati non vogliono dividere in pezzi, un’immagine dell’unità indistruttibile della Chiesa. La tunica senza cuciture è espressione dell’unità che il sommo sacerdote Gesù aveva chiesto per i suoi la sera della passione. Di fatto, nella Preghiera sacerdotale si collegano inscindibilmente insieme il sacerdozio di Gesù e l’unità dei suoi».
(Joseph Ratzinger/Benedetto XVI - da "Gesù di Nazaret". Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione)
RispondiEliminaCirca la citazione del testo tratto dalla Vita di Gesù di Ratzinger:
Se si legge attentamente, si nota che Ratzinger presenta la famosa "Preghiera Sacerdotale" del Signore, riportata nel cap. 17 del Vangelo di Giovanni, più come una costruzione dell'evangelista che come una preghiera fatta da Gesù in persona e solamente testimoniata dall'Evangelista.
Ma è Gesù stesso che si rivolge al Padre come Sacerdote che ha compiuto la missione affidatagli dal Padre. Pertanto, gli consegna i fedeli ("che sono nel mondo ma non del mondo") affinché li protegga, nell'imminenza della sua morte violenta. Vedevano giusto i Padri, la tunica inconsutile come simbolo dell'unità della Chiesa, che nella preghiera sacerdotale, è delineata come composta dai soli Discepoli, da coloro che hanno creduto in Cristo e nel Padre e sono rimasti fedeli sino alla fine. La Preghiera ricorda anche come "l'uomo della perdizione", cioè Giuda, sia fuori dal cerchio dei fedeli, sia andato incontro al destino profetizzato nelle Scritture. Gesù dice anche ad un certo punto di pregare solo "per quelli che Tu mi hai affidati, non per il mondo": prega per i Discepoli, per i credenti, che affida al Padre non per il mondo in generale, che non affida al Padre (il mondo resta "Regno del Principe di questo mondo").
Questo capitolo 17 di Giovanni viene continuamente citato dal Concilo in poi come testo chiave per giustificare l'unità dei cristiani sincretistica professata dall'attuale Gerarchia, l'unità con tutti gli eretici e scismatici cristiani. Ma questa, oggi predominante, ne è una falsa interpretazione. In essa, si è distinto Giovanni Paolo II. Ma c'è anche chi, come papa Francesco, vede l'unità di Gv 17 come affermazione dell'unità della Chiesa con tutto il genere umano, in modo indifferenziato.
È per colpa di queste false dottrine penetrate e da tanto tempo in alto che la Chiesa universale sta andando in malora, sta cioè subendo in tutti il giusto castigo divino.
T.
@ 07 maggio, 2024 16:59
RispondiEliminaIn concreto, se incontrassi don Minutella (uno a caso di cui si conosce l'accaduto) mi rivolgero' a lui con il don (in segno di rispetto e carita' cristiana) oppure con il signor? Inoltre, il vestimento sacerdotale con talare mi puo' indurre a seguirlo se non conosco i fatti per cui e' stato ridotto allo stato laicale?
Io, sapendo di rivolgermi ad un sacerdote (anche se sospeso a divinis), lo chiamerei don. Ciò non toglie che non lo seguirei, non lasciandomi confondere dalla talare...
EliminaLe tentazioni conservatrici sono le peggiori.
RispondiEliminaOvvio che per "conservatori" s'intendono quei difensori della tradizione che non accettano di discutere la cause dell'attuale crisi veicolate dal concilio Vat.II
EliminaConcordo.Grazie
RispondiElimina