Sulle elezioni francesi non servono tante parole. Potevo cavarmela con tre immagini e l'ovvia didascalia, riportata fuori dalla tabella in cui le ho inserite (cliccate specialmente sulla terza per ingrandirla), altrimenti se ne sconvolgeva l'allineamento. Tuttavia, di seguito, trovate un centrato commento di Antonio Catalano.
Rispettivamente:
Notre Dame in fiamme: che sia stato un presagio?
L'alleanza del disonore
Notre Dame in fiamme: che sia stato un presagio?
L'alleanza del disonore
I veri vincitori in Francia. Auguri!
* * *
Il banco vince (quasi) sempre
Viene da pensare che Macron, dopo la batosta subita alle ultime europee, abbia così frettolosamente messo in piedi queste elezioni anticipate perché potesse recuperare forza e credibilità, grazie all’union sacrée con una sinistra cosiddetta radicale che resuscita il guerrafondaio presidente servo dei banchieri, nemico delle classi popolari e delle classi medie.
Come giustamente dice Francesco Toscano, il banco vince (quasi) sempre.
Adesso Melenchon alza la voce, il Nuovo Fronte Popolare è pronto a governare, come se avesse i numeri per farlo senza Macron. Ma questo è il teatrino che serve a fomentare coloro che si sono mobilitati per sconfiggere il nemico comune rappresentato dalla fascista Le Pen, ancora una volta dimostrando che questa sinistra allattata a democrazia e antifascismo, così come configurati dagli assetti post seconda guerra mondiale, abbia come faro non la difesa degli interessi delle classi popolari ma quelli di un assetto geopolitico che contempla pieno asservimento ai suoi disegni strategici.
Non per niente Melenchon&co. hanno dovuto sottoscrivere come NFP la dichiarazione a sostegno dell’Ucraina contro la Russia, così come voleva Raphael Glucksmann.
Glucksmann è un feroce atlantista e, naturalmente, un feroce sostenitore di Israele. Ecco cosa diceva ad accordo siglato con Melenchon. «Un impegno estremamente chiaro sulle forniture di armi all’Ucraina, sulle frontiere dell’Ucraina, sul sostegno irriducibile alla resistenza ucraina, sul sostegno alla costruzione europea. E che gli attacchi del 7 ottobre siano definiti massacri terroristici e chiaramente ‘terroristici’, un impegno chiaro nella lotta contro l’antisemitismo, nella lotta contro lo svilimento del dibattito pubblico».
Mai come in questo caso vale la preziosa (e sconfortata) affermazione di Amadeo Bordiga: «Il peggior prodotto del fascismo è l’antifascismo».
Il cammino da fare in Francia, così come in Italia e in Europa, è l’affrancamento da questa ideologia antifascista (atlantista) disposta a tutto, pure allearsi col diavolo, fuorché lavorare politicamente per avviare un processo, sicuramento molto impegnativo, ma l’unico che garantisce una prospettiva di riscatto degli interessi popolari, che, oggi, non può che passare per una lotta indefessa contro il monopolio del grande capitale finanziario, quindi contro l’unipolarismo americano.
Antonio Catalano, 8 luglio 2024
Anche Bardella ha le sue responsabilità - ma intanto la Francia impara (e pure Macron)
RispondiEliminaSì, ma quale Francia? E cosa ha più da imparare se solo una minoranza è costituita da chi davvero ama la propria identità o da chi se non altro riconosce la ragionevolezza di non proseguire nell'andazzo rovinoso attuato finora! Con l'unica speranza che i veri francesi (e non solo loro, perché il problema riguarda tutta l'Europa) si stiano svegliando...
RispondiEliminaGuardando l'assembramento festoso in Place de la Republique, a stento si vedeva una bandiera francese. Sventolavano bandiere palestinesi e vessilli per me al momento non meglio identificati... e nella folla molte donne col velo islamico!
VOTO INGLESE
RispondiEliminaIn Inghilterra, i giornali parlano di travolgente vittoria dei laburisti, perché hanno preso 421 seggi grazie a una legge elettorale che poteva avere un senso quando lì c'era il bipartitismo perfetto, ma ora di senso ne ha molto poco.
Rispetto alle ultime politiche, i laburisti guadagnano l'1.5% in percentuale e perdono 400.000 voti. Hanno preso il 33,7%, contro il 23,7% dei Conservatori e il 14,3% del Reform Party di Farage, che alle ultime Politiche non c'era e che ha di fatto intercettato tutti i voti persi dai Conservatori.
In realtà, i Laburisti sono stati votati da appena un inglese su tre, e se solo Tories e Farage avessero fatto un accordo (come molto intelligentemente fa il centrodestra italiano), i 421 seggi li avrebbe presi il Centrodestra. Spero che questo risultato serva di lezione: quando hai il sistema elettorale uninominale maggioritario a turno unico, le forze della stessa area politica devono fare una coalizione. Sennò regali il 79% dei seggi a un partito che ha preso il 33% dei voti.
Non può essere fatto un accordo fra partiti nel regno unito. Farage ha semplicemente intercettato quegli elettori conservatori che non avrebbero votato. Dopotutto negli ultimi anni i conservatori hanno fatto davvero schifo, quasi mandato in bancarotta lo stato. Nel regno unito funziona l'alternanza, cosa che in Francia non è permessa dal sistema elettorale
EliminaVedendo ciò che è l'islamismo per la Francia, non posso fare a meno di porlo a raffronto di quel che è il modernismo per la Chiesa cattolica. Chi "laicamente" coltiva e coccola il seme islamico oggi dovrà fare i conti (e comincia già a farli, forse non pienamente consapevole) con la sottomissione domani.
RispondiEliminaLa rivoluzione, partita barbaramente più di due secoli fa dalla Francia ed esportata in Europa, ha allevato la serpe in seno avendo abbandonato le sue radici cristiane, e oggi trionfa il lato più degradante dell'umano, quel transumanesimo che è la negazione pura e semplice dell'essere umano, in quanto negazione di Dio.
L'imbarbarimento che accompagna la decadenza delle nostre società occidentali è già indice di resa e sottomissione.
Una precisazione sul sistema elettorale francese (doppio turno di collegio).
RispondiEliminaSe si fosse votato col sistema dei collegi uninominali a turno unico (secco), che è il sistema elettorale che vige ad esempio nel Regno Unito e in America, i risultati in #Francia sarebbero stati i seguenti (Fonte "Le Monde"):
- Rassemblement National: 297 seggi (maggioranza assoluta a quota 289);
- NFP: 159 seggi;
- Ensemble: 70 seggi;
- LR: 20 seggi.
...
Col doppio turno di collegio, invece, il risultato è stato il seguente (mancano ancora tre seggi da assegnare):
- NFP: 181 seggi (maggioranza relativa);
- Ensemble: 166 seggi;
- RN: 143 seggi;
- LR: 45 seggi;
- Altri: 39 seggi.
È parecchio evidente come il doppio turno di collegio, in sostanza, sovverta il voto degli elettori perché i partiti non si coalizzano a favore bensì contro: la cosiddetta "conventio ad excludendum".
Ve lo volevo dire.
[Giuseppe Palma]
La maggior parte dei francesi ragiona con elementi ideologici che formano il vero cambiamento...u
RispondiEliminaEstremismo mediatico
RispondiEliminaSilver Nervuti
8 lug 2024
Le elezioni europee in Italia hanno evidenziato che i veri vincitori sono stati ignorati dai media mentre i partiti festeggiano le loro poltrone europee con percentuali bassissime.
https://www.youtube.com/watch?v=PHuw4Uoki-0
Antonio Margheriti :
RispondiEliminasi rischia un altro pantano negli USA: lo confermavano adesso sul canale di Gabellini (che è tra i più seri e quello che seguo costantemente).
Dando per scontato che ormai è troppo tardi ed è un casino con o senza Biden, che truffare come l'altra volta è difficile perché le percentuali di scarto nei singoli stato sono troppo ampie e stavolta tengono pure gli occhi aperti, e che quindi la Casa Bianca è perduta...
I fondi spaculativi, le finanziarie, insomma le braccia armate della finanza internazionale che governa gli USA, lo Stato Profondo insomma, sta puntando tutto sui candidati democratici al senato e alla camera, per qualcosa che già era trapelato mesi fa:
1 ipotesi moderata: Senato e Camera ai democratici e da lì praticamente boicottare ogni politica provvedimento presidenziale, almeno tutti quelli che non può imporre da sé
2 ipotesi estremista: congiuntamente Senato e Camera disconoscere l'elezione di Trump e rifiutarlo come presidente.
Ipotesi ardua. Anche perché stavolta comporterebbe l'intervento dell'Esercito, direttamente in marcia dal Sud verso Washington e guerriglia civile in tutto il Paese e decomposizione in diretta dell'impero.
“La Francia ha corrotto l’universo, un giorno sarà punita. Verranno grandi sconvolgimenti, nella Chiesa e ovunque”.
RispondiEliminaMessaggio della Madonna a La Salette (Francia) il 19 settembre 1846.
Segnalo anche una perla del pontefice, il quale, a urne aperte, ha detto che la democrazia è in pericolo a causa dei populisti.
RispondiElimina@anonimo delle 01:01
RispondiEliminaIl populismo (inteso come voler provocare il popolo, è contrario alla concezione gerarchica della società tipica del cattolicesimo romano (almeno di quello tradizionale). Come lo è il democratismo. Entrambi ritengono che la sovranità parta dal basso.
Ad ogni modo, mai il FN/RN ha proposto di rimettere in vigore il concordato napoleonico (in vigore solo in Alsazia-Lorena per le vicende di quei territori).
Il pontefice usa il termine populismo in senso dispregiativo per indicare le istanze della destra. Come fascismo, patriarcato eccetera. Non difendeva certo il cattolicesimo romano tradizionale!
EliminaHo inteso segnalare una scorrettezza, ma grazie comunque della lezione di storia del diritto.
Sul sito
RispondiEliminaripostelaïque.com
un eccellente articolo di Jacques Guillemin:
Le RN, premier parti de France avec 8.7 millions de voix, s'est fait voler sa victoire
... Mai le jour n'est plus très loin ou toutes les coalitions les plus honteuses et déshonorantes ne pourront rien contre le tsunami patriotique d'une grande nation millénaire qui refuse de disparaître...
E altri articoli e vignette interessanti!
Come tratteggia in modo ineccepibile il dr. Volontè stamane, l'islamo-sinistra francese è violenta per natura e i suoi leader la approvano.
RispondiEliminaChe il comunismo e, in buona misura, l'anarco/socialismo fossero violenti si sapeva, ma che il "sistema" mafioso governante utilizzasse queste leve di facinorosi, a cui si uniscono le belve islamiche assatanate, come propri cani da guardia nei momenti critici non era ancora un dato di fatto sino a poco tempo fa. È provato, ormai, che la rivoluzione non morirà di morte naturale.
Tutti contro Orban. Il premier ungherese è colpevole di essere stato l'unico tra i leader europei ad aver parlato con entrambi i protagonisti di un assurdo conflitto che rischia di degenerare nella Terza guerra mondiale.
RispondiEliminaLo accusano ipocritamente di allontanare la pace, loro che in due anni e mezzo di guerra non hanno fatto altro che finanziare, armare ed equipaggiare l'Ucraina incoraggiandola a proseguire il massacro. I Leader europei sanno benissimo che senza Putin seduto al tavolo non si arriverà mai alla pace. Per questo accusano Orban, l'unico che se ne frega del cieco e riverente atlantismo che attanaglia in una morsa mortale tutti gli altri 26 paesi di una folle schiava Unione. L'unico che fa gli interessi della sua gente invece che dei colossi industriali e finanziari e altre realtà sovranazionali che speculano sulle guerre soffiando sulle braci per tenerle accese.
Non uno, cento, mille di Viktor Orban ci vorrebbero nell'Europa degli invertebrati!
Col. Fabio Filomeni
L'Occidente (che comprende l'Europa tecnocratica e le varie sinistre) ha gettato via tutto di sé: radici, cultura, costumi, linguaggio, identità. Una cosa però l'ha preservata: l'arroganza di volersi imporre sul resto del mondo e la convinzione di dover indicare agli altri cosa sia il "progresso". Ovvero gettare via radici, cultura, costumi, linguaggio, identità. Peccato che la maggioranza del globo non voglia suicidarsi e non riconosca più nell'Occidente una guida politica, militare ed economica, figuriamoci morale.
RispondiEliminaL'Europa, allorché solleva il suo capo sull'Africa dall'antico e comune mare mondiale, è certo il punto centrale del mondo, verso il quale guardano le estremità di esso. Ma ancora esistono «estremità»: un mondo che è più antico dell'Europa e che perciò non è rinato da essa, e uno che è più giovane e che perciò pretende di essere più cresciuto di essa: la coscienza senile dell'Asia, quella infantile dell'America. Esse ritengono entrambe erroneamente, per ragioni opposte, che è permesso loro di stare al di là dell'Europa: «che parte abbiamo con Davide e quale eredità con il figlio di Isaia»?
EliminaLa storia ha fatto propria l’impresa di Colombo e di Vasco de Gama, ma quella di Magellano, che le collega entrambe, ancora oggi non è stata portata al suo compimento. Già spumeggiano le acque intorno alle tre coste dell’Africa, confluendo insieme in un unico mare. Ma la parte asciutta della terra non si è ancora chiusa in un’unica sfera [zum einen Rund] non ancora l’umanità dimora in un'unica casa. Non ancora è l’Europa l’anima del mondo.
F. Rosenzweig
E per governare, servirà un governo tecnico che piace ai mercati.
RispondiElimina#Giuseppe Masala
RispondiEliminaQualcosa si può fare contro questa demenziale deriva nichilista.
Cominciamo ad evitare certi quotidiani e Mass media, certi prodotti a largo spettro di quella (o quelle) famiglie che li controllano. Boicottare economicamente si può e si deve, in certi casi. Ognuno di noi inizi a operare attivamente, come già suggerivo quando il bieco "monarca" francese ha pontificato sull'aborto in Costituzione.
"e per governare..governo tecnico..."
RispondiEliminaA mio avviso, la Francia con queste elezioni, dove si è materializzata la più becera unione frontista nichilista contro la Destra raziocinante, ha solo posticipato il redde rationem.
RispondiEliminaDiego Fusaro (che a quanto dice è amico di entrambi, o sbaglio?!?) ha lanciato a Marine ed a Melanchon una modesta proposta: ” Alleatevi, Fate Assieme una coalizione di governo. Tra i vostri attuali alleati, qualcuno vi seguirà, qualche altro vi lascerà, ma dovreste comunque avere i numeri per mettere da parte i centristi”.
[….]
In un mondo vagamente sensato e finalmente libero dallo schema ingannatorio di destra e sinistra, Mélenchon e la Le Pen dovrebbero allearsi e governare insieme, escludendo Macron eì[…], mettendo al centro il lavoro e la sovranità, l’identità e i diritti sociali, l’internazionalismo degli Stati sovrani nazionali e la difesa dei ceti medi e delle classi lavoratrici. Mi rendo perfettamente conto che, allo stato dell’arte, si tratta di pura utopia. Ma se volessimo ragionare in chiave chimerica, sulle orme del Cecco Angiolieri di “S’i’ fosse foco”, potremmo davvero sviluppare questa ipotesi decisamente controvento, peraltro in linea con quanto andiamo da anni sostenendo: lo schema dicotomico di destra e sinistra risulta oggi soltanto un cadavere concettuale, buono a garantire l’eterno trionfo dell’estremo centro neoliberale e a neutralizzare ogni possibile alternativa […]
❗Il primo ministro slovacco Robert Fico ha assicurato in un videomessaggio che i deputati del suo partito non sosterranno l’adesione dell’Ucraina alla NATO.
RispondiEliminaSecondo lui l'adesione dell'Ucraina all'alleanza garantirebbe la Terza Guerra Mondiale.
RispondiEliminaL'entrata dell'Ucraina nella Nato sarebbe follia pura. Forse non provocherebbe la III guerra mondiale ma di sicuro una grave escalation del conflitto.
George F.Kennan, morto centenario quando iniziò il crollo dell'URSS, fu un validissimo diplomatico americano che per decenni lavorò in Russia. Conosceva perfettamente la Russia e la mentalità russa. Fu l'artefice di quella che fu chiamata la "strategia di contenimento" della spinta aggressiva dell'URSS, nell'epoca della guerra fredda.
Poco prima di morire scrisse un famoso articolo sul New York Times (reperibile in rete) nel quale diceva che bisognava trovare un modus vivendi pacifico con la Russia e soprattutto che bisognava evitare di espandere la Nato ad Est, cosa che sarebbe stata un "fatale errore", da evitare nel mondo più assoluto.
I russi l'avrebbero presa non solo come grave minaccia strategica ma anche come una grande umiliazione nazionale, inaccettabile per il loro orgoglio, da combattere in tutti i modi.
I politici americani hanno fatto tutto l'opposto. Ed eccoci qua..
Immersa la Nato in una bella guerra contro la Russia, cui nessuno sembra avere il coraggio di tentare di por fine.
Miles