Nella nostra traduzione da LifeSiteNews un articolo di Peter Kwasniewsy sullo spostamento delle feste mariane secondo il rito moderno di Paolo VI. Nel calendario del rito romano di una volta e del futuro, oggi è la festa del Cuore Immacolato di Maria.
'Potente guerriera vittoriosa':
il Cuore Immacolato della Regina del cielo e della terra
Come proclamano i nostri fratelli cristiani orientali in una preghiera entusiasta:
Nota del Traduttore
Non c'è martire, confessore, vergine o anacoreta, non c'è sposa, madre o vedova le cui virtù la Beata Vergine non abbia posseduto in sovrabbondanza, secondo la grazia della sua divina Maternità, che è la radice e la perfezione di tutti i suoi privilegi.
Durante questo curioso periodo nella storia della Chiesa cattolica, il rito romano viene celebrato secondo due diversi calendari liturgici, il vecchio e il nuovo.
Nel vecchio calendario, il 22 agosto è la festa del Cuore Immacolato di Maria, che è stata istituita come culmine dell'ottava dell'Assunzione, al fine di sottolineare la verità, spesso predicata dai Padri della Chiesa, che la Madonna lascia il mondo non per abbandonare la Chiesa Militante ma, come Mediatrice di Tutte le Grazie, per intercedere ancora più potentemente dal suo posto accanto al Figlio in cielo. Il suo cuore immenso, largo quanto i cieli, porta tutti noi con amore di madre e ci assiste attivamente. Si potrebbe dire, in breve, che la vecchia focalizzazione era il suo ruolo di intercessione.
Nel nuovo calendario, il 22 agosto è il memoriale della regalità di Maria, che ricordiamo anche ogni volta che preghiamo il quinto mistero glorioso. Qui, il punto chiave sembra essere la glorificazione personale di Maria come termine della sua santità, la sua partecipazione al mistero del suo Figlio, che è Re dei re e Signore dei signori. Mi viene in mente un contrasto simile nella celebrazione della festa di Cristo Re: la vecchia festa alla fine di ottobre sottolinea la regalità di Cristo su questo mondo, comprese le sue società e nazioni, mentre la nuova festa alla fine di novembre sottolinea il completamento escatologico del regno di Cristo nei nuovi cieli e nella nuova terra.
Perché la Beata Vergine Maria è la nostra Regina? Mi sento sempre molto più sicuro quando mi affido a un'autorità degna, in questo caso sono felice di appoggiarmi al Beato Columba Marmion (1858–1923), che scrive nelle sue meditazioni del Rosario:
Qual è lo scopo di tutti i misteri di Cristo? Essere il modello della nostra vita soprannaturale, il mezzo della nostra santificazione, la fonte di tutta la nostra santità. Creare una società eterna e gloriosa di fratelli che saranno simili a Lui. Per questo motivo Cristo, il nuovo Adamo, ha associato a Sé Maria, come la nuova Eva. Ma ella è, molto più di Eva, “la Madre di tutti i viventi”, la Madre di coloro che vivono nella grazia del suo Figlio. E poiché quaggiù Maria era associata così intimamente a tutti i misteri della nostra salvezza, alla sua Assunzione in cielo Gesù la incoronò non solo di gloria ma anche di potere; ha posto Sua Madre alla Sua destra e le ha dato il potere, in virtù del suo titolo unico di Madre di Dio, di distribuire i tesori della vita eterna. Preghiamo dunque, pieni di fiducia, con la Chiesa: “Mostrati Madre: Madre di Gesù, per la tua completa fede in Lui, Madre nostra, attraverso la tua misericordia verso di noi; chiedi a Cristo, nato da te, di donarci la vita; Lui, che ha voluto essere tuo Figlio, perché accolga le nostre preghiere attraverso di te."
Dom Marmion osserva che Gesù onora sua madre non solo con la gloria, come abbiamo celebrato una settimana fa nella festa della sua assunzione in cielo, ma anche con il potere, come celebriamo nella festa del suo effettivo governo, sub et cum Christo, sugli angeli e sugli uomini e - si potrebbe osare dire - sull'intero ordine creato.
Basta poca esperienza con i libri devozionali per lamentarsi del fatto che, soprattutto negli ultimi 150 anni, i cattolici hanno avuto la tendenza a sentimentalizzare il culto della Vergine Maria, in modi che rendono piuttosto difficile immaginarla come potente. Eppure è la nostra regina, la nostra imperatrice, una guerriera vittoriosa che ha schiacciato la testa del serpente. Dove Maria regna come regina, suo Figlio regna come re, perché sono inseparabili nel piano di salvezza; dove lei non regna, dove il suo regno è ignorato o negato, il suo regno regale è ostacolato, perché la sua stessa identità è oscurata e negata. Chiunque abbia una visione debole o tiepida di Maria e della sua autorità data da Dio sulle creature avrà una visione debole di suo Figlio e della sua autorità propriamente divina sulle creature. Se lei viene trasformata in una fanciulla timida, appassita e timorosa, suo Figlio diventerà un uomo con gli occhi lucidi e leggermente effeminato, una diminutio nei Suoi confronti fatto attraverso troppe immagini sacre e dipinti religiosi.
Il fatto che la Madonna sia rimasta sotto la croce quando quasi tutti gli altri fuggivano, e nell'oscurità della fede abbia offerto il suo tesoro più prezioso, la sua stessa carne e il suo sangue, al Padre celeste, significa che aveva il cuore umano più forte nella storia del mondo, insieme al più grande eroismo soprannaturale. È giustamente chiamata la Regina dei Martiri. Non c'è martire, confessore, vergine o anacoreta, nessuna moglie, madre o vedova le cui virtù la Beata Vergine non abbia posseduto in sovrabbondanza, secondo la grazia della sua divina Maternità, che è la radice e la perfezione di tutti i suoi privilegi.
Come proclamano i nostri fratelli cristiani orientali in una preghiera entusiasta:
Potente guerriera vittoriosa, Madre di Dio, i tuoi servi che hai liberato dai mali ti offrono canti di ringraziamento e, con il tuo potere invincibile, liberaci da ogni afflizione, affinché possiamo gridare a te: salve, Sposa non sposata!
La liturgia d'Oriente e d'Occidente presenta la Santa Theotokos come l'archetipo di tutte le creazioni di Dio, la persona più splendidamente santa, nobile, degna e potente che Dio abbia mai creato, plasmata nella Sua saggezza prima di ogni tempo e destinata a regnare per sempre sul Corpo Mistico di Cristo, le innumerevoli schiere di angeli, la vasta schiera di uomini e donne salvati dalle fauci della morte dalla fede indomita e dalla fortezza invincibile della Madre di Dio. Non è meno vero che la stessa Vergine è la nostra Madre gentile e graziosa, umile e modesta, attenta solo a Dio, un "piccolo fiore" di bellezza squisitamente nascosta, un "hortus conclusus / giardino recintato"(1).
In questo giorno, quindi, veneriamo la potenza e il potere della sua santità, e le virtù intime del suo Cuore Immacolato che hanno reso (e rendono per sempre) tale potenza e potere possibili e reali. Santa Maria, Madre di Dio, Regina del cielo e della terra, prega per noi adesso e nell'ora della nostra morte, Amen.
_____________________________Nota del Traduttore
1. L'hortus conclusus è uno spazio simbolico in cui sono racchiuse tutte le virtù di Maria, incarnate dalle varie essenze, a partire dalla qualità primaria, quella della verginità. È la rinascita del paradiso terrestre (tra l'altro in Cantico 4,13 si usa proprio il vocabolo di origine persiana pardes, "paradiso"). Anche la mirra, unguento di uso funerario, acquista un suo significato: la Madonna è talora raffigurata con un cespo di mirra in mano, come segno di partecipazione ai patimenti e alla morte del Cristo sul Golgota, l'allegorico «monte della mirra» (Cantico 4,6). A esaltare questo giardino contribuisce anche la simbolica della Sapienza che in Siracide 24,13-17 è tratteggiata come se fosse un parco lussureggiante con una quindicina di specie vegetali. Si intrecciano, cosi, le iconografie di Maria Sposa e Sapienza, Vergine e Madre feconda.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
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A I U T A T E, anche con poco,
l'impegno di Chiesa e Post-concilio anche per le traduzioni
(ora che sono sola ne ho più bisogno)
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Mi ricordo che a Trieste ci sono due chiese che materializzano le due attribuzioni mariane: una Maria Regina del Mondo (detta Monte Grisa dalla collina su cui sorge, ed è una chiesa che di chiesa architettonicamente ha ben poco...) e una del Cuore Immacolato di Maria, quando ho lasciato Trieste era officiata dai Claretiani, taluni li chiamavano "padri spagnoli", data l'origine della Congregazione. Sono chiese di fondazione postbellica, quella dei Claretiani è del 1954, l'altra è del 1966, nata quindi direttamente per il N.O.
RispondiEliminaQuesta frase:
Potente guerriera vittoriosa, Madre di Dio, i tuoi servi che hai liberato dai mali ti offrono canti di ringraziamento e, con il tuo potere invincibile, liberaci da ogni afflizione, affinché possiamo gridare a te: salve, Sposa non sposata!
viene usata anche nella tradizione latina?
I termini militareschi qui sono ovviamente figurati, ma i travisamenti sono sempre in agguato.
Dolce Cuore di Maria, siate la salvezza dell'anima mia.
RispondiEliminaFESTA DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA SANTISSIMA
RispondiEliminaOmnípotens sempitérne Deus, qui in Corde beátæ Maríæ Vírginis dignum Spíritus Sancti habitáculum præparásti: concéde propítius; ut eiúsdem immaculáti Cordis festivitátem devóta mente recoléntes, secúndum cor tuum vívere valeámus.Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O Dio onnipotente ed eterno, che nel cuore della beata Vergine Maria hai preparato una degna dimora allo Spirito Santo: concedi a noi di celebrare con spirito devoto la festa del suo cuore immacolato e di vivere come piace al tuo cuore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Sì! D'accordo con quanto scrive Peter Kwasniewski. Tempo fa leggevo un altro interessante articolo sul Vangelo dell'Assunzione prima e dopo la solennità istituita da Pio XII. Ecco, una cosa che mi fa particolarmente dispiacere è il diverso calendario delle festività nel vecchio e nuovo rito. L'aver voluto lasciare tutto com'era nel 1962 e non aver cercato di unire le festività, particolarmente quelle di Nostro Signore (Cristo Re per es.) e della Beata Vergine Maria ci da quasi la percezione di appartenere a due chiese separate... Non si parli poi della liturgia di molti santi celebrata in giorni diversi nel vecchio e nuovo rito. Infine quanti santi dei quali non si celebra la liturgia nel V.O.! Penso a una grande figura come Padre Pio da Pietrelcina, ma anche, recentemente, ad Edith Stein. E questo non può andar bene.
RispondiEliminaFederico Fontanini
Il Novus Ordo, ossia la messa-cena protestante, deve sparire, quindi non è il caso di prenderlo nemmeno in considerazione. Quanti santi sono spariti con le riforme liturgiche conciliari! Si pensi a S. Filomena, S. Giorgio, S. Espedito e poi alla festa del Santo Volto di Gesù e a una miriade di santi ridotti a commemorazioni facoltative. Quando sarà il momento, verranno aggiunti al calendario liturgico tradizionale - quello precedente le riforme di Pio XII e di Roncalli - i santi - quali p. Pio da Pietralcina - che lo meritano (certamente non Montini, Woytila e compagnia bella). I modernisti non sono interessati al culto dei santi, all'infuori di quello dei 'santi da propaganda'. Quasi ovunque le statue o i dipinti dei santi sono stati eliminati; in più, nelle nuove chiese - orribili - sono del tutto assenti le immagini dei santi. Magari poi compare la statua di Lutero, come in Vaticano... Aggiungiamo pure la festa di S. Lutero?
Elimina#Federico Fontanini
EliminaForse quelli della riforma volevano proprio quella divisione che lei indica per, successivamente, eliminare quella più antica e fare una Chiesa "diversa". Accadde così con la riforma liturgica Anglicana.Senza una predica, senza pronunciare una sola eresia, con la sola riforma liturgica , in soli 50 anni gli Inglesi si convertirono tutti alla nuova religione Cristiana Anglicana. La forza della Liturgia.
Marco Brilli
Belle et consolante synthèse de l'amour de Marie pour la France et des vrais Français pour Marie. Merci.
RispondiEliminaEn attendant :
https://www.egaliteetreconciliation.fr/Hanouka-a-l-Elysee-Vierge-Marie-a-la-rue-76417.html
Al Cuore immacolato di Maria: Che ci generò nel dolore sul Calvario e ci ama in proporzione di quanto a Lei siamo costati.
RispondiEliminaLa memoria del Cuore Immacolato di Maria, fu estesa da Papa Pio XII a tutta la Chiesa. L’iconografia rappresenta il Cuore della Beata Vergine circondato da una corona di fiori, emblema di purezza, e trafitto da una spada che simboleggia il dolore provato dalla Madre per la morte del Figlio.
La devozione al Cuore Immacolato di Maria è antica come il Cristianesimo. Lo Spirito Santo l’insegnò per mezzo di san Luca, l’evangelista dell’infanzia del Salvatore: «Maria conservava nel suo Cuore e meditava tutte queste cose ». « E la Madre di Gesù conservava tutte queste cose nel suo Cuore» (Lc. II, 19; 51). La devozione, che porta i fedeli a rendere a Maria l’onore e l’amore che a Lei si devono, ha qui la sua origine. I più grandi Dottori della Chiesa cantarono le perfezioni del suo Cuore: sant’Ambrogio, sant’Agostino, san Giovanni Crisostomo, san Leone, san Bernardo, san Bonaventura, San Bernardino da Siena, le due grandi monache sante, Gertrude e Metilde… Nel secolo XVII, san Giovanni Eudes « padre, dottore e apostolo del culto al Sacro Cuore » (Bolla di Canonizzazione) si fece dottore e apostolo del culto al Cuore purissimo di Maria e dal dominio della pietà privata, lo introdusse nella Liturgia cattolica.
Di questa devozione egli ci dice : « Nel Cuore santissimo della prediletta Madre di Dio, noi intendiamo e desideriamo soprattutto venerare e onorare la facoltà e capacità naturale e soprannaturale di amare che la Madre dell’amore tutta impegnò nell’amare Dio e il prossimo. Poiché sia che il cuore rappresenti il cuore materiale che portiamo in petto, organo e simbolo dell’amore, o piuttosto la memoria, la facoltà d’intendere con cui meditiamo, la volontà, che è radice del bene e del male, la finezza dell’anima per la quale si fa la contemplazione, in breve, tutto l’interno dell’uomo (noi non escludiamo alcuno di questi sensi) intendiamo e vogliamo soprattutto venerare e onorare prima di ogni cosa e sopra ogni cosa, tutto l’amore e tutta la carità della Madre del Salvatore verso di Dio e verso di noi » {Devozione al Sacro Cuore di Maria, Caen, 1650, p. 38 e Cuore ammirabile, 1. I, c. 2). – La cosa più dolce per un figlio è onorare la madre e pensare all’amore di cui è stato oggetto. San Bernardo, parlando del Cuore di Gesù, ci dice: « Il suo Cuore è con me. Il Cristo è mio capo. Come potrebbe non essere mio tutto quello che appartiene alla mia testa? – Gli occhi della mia testa sono miei e allo stesso modo questo cuore spirituale è veramente mio cuore. È veramente mio e io possiedo il mio cuore con Gesù» {Vigna mistica, c. 3). Possiamo dire allo stesso modo del Cuore di Maria. Una madre è tutta di suo figlio e gli appartiene con i suoi beni, il suo amore, la sua vita stessa. – Un figlio può sempre contare sul cuore della madre. – Noi tutti siamo figli della Santa Vergine, che ci accolse con Gesù nel suo seno nel giorno dell’Incarnazione. Ci generò nel dolore sul Calvario e ci ama in proporzione di quanto a Lei siamo costati. – Essa ha offerto al Padre, per noi, quanto aveva di più caro. Gesù, ha detto il suo fiat per l’immolazione, lo ha dato a noi e come l’ avrebbe dato senza dare se stessa?
"Li occhi da Dio diletti e venerati"
RispondiElimina( bellezza incredibile degli occhi di Maria in Paradiso XXXIII, 40)
Mi ha sempre impressionato questo verso
Fabrizio Fabbri