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venerdì 4 ottobre 2024

4 Ottobre San Francesco D'Assisi Patrono d'Italia

Pio XII, il 18 Giugno 1939, proclamò San Francesco d’Assisi e Santa Caterina da Siena Patroni d’Italia. Nel suo memorabile discorso, egli definì san Francesco «il più italiano dei Santi, il più santo degli Italiani». Precedenti qui - qui - qui qui - qui. Vedi anche qui.

4 Ottobre San Francesco D'Assisi Patrono d'Italia

« ... Francesco è stato un grande santo e un uomo gioioso. La sua semplicità, la sua umiltà, la sua fede, il suo amore per Cristo, la sua bontà verso ogni uomo e ogni donna l’hanno reso lieto in ogni situazione. Infatti, tra la santità e la gioia sussiste un intimo e indissolubile rapporto.
Uno scrittore francese ha detto che al mondo vi è una sola tristezza: quella di non essere santi, cioè di non essere vicini a Dio. Guardando alla testimonianza di san Francesco, comprendiamo che È questo il segreto della vera felicità : diventare santi vicini a Dio!
Ci ottenga la Vergine, teneramente amata da Francesco, questo dono. Ci affidiamo a Lei con le parole stesse del Poverello di Assisi: “Santa Maria Vergine, non vi è alcuna simile a te nata nel mondo tra le donne, figlia e ancella dell’altissimo Re e Padre celeste, Madre del santissimo Signor nostro Gesù Cristo, sposa dello Spirito Santo: prega per noi... presso il tuo santissimo diletto Figlio, Signore e Maestro” (Francesco di Assisi, Scritti, 163). » (Benedetto XVI, Udienza generale, 27/01/2010)

* * *
Preghiera di San Francesco davanti al Crocifisso
O alto e glorioso Dio, illumina le tenebre del cuore mio. Dammi una fede retta, speranza certa, carità perfetta e umiltà profonda. Dammi, Signore, senno e discernimento per compiere la tua vera e santa volontà. Così sia.

10 commenti:

  1. Lodi di Dio Altissimo (San Francesco)04 ottobre, 2024 14:09

    Tu sei santo, Signore Dio unico,
    che compi meraviglie.
    Tu sei forte. Tu sei grande. Tu sei altissimo.
    Tu sei Re onnipotente, tu Padre santo,
    Re del cielo e della terra.

    Tu sei Trino e Uno, Signore Dio degli dei,
    Tu sei bene, ogni bene, sommo bene,
    Signore Dio, vivo e vero.
    Tu sei amore, carità. Tu sei sapienza.
    Tu sei umiltà. Tu sei pazienza.
    Tu sei bellezza. Tu sei mansuetudine
    Tu sei sicurezza. Tu sei quiete.
    Tu sei gaudio e letizia. Tu sei speranza nostra.
    Tu sei giustizia. Tu sei temperanza.

    Tu sei ogni nostra sufficiente ricchezza.
    Tu sei bellezza. Tu sei mansuetudine.
    Tu sei protettore. Tu sei custode e difensore nostro.
    Tu sei fortezza. Tu sei refrigerio.
    Tu sei speranza nostra. Tu sei fede nostra .
    Tu sei carità nostra. Tu sei completa dolcezza nostra.
    Tu sei nostra vita eterna,

    grande e ammirabile Signore,
    Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.

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  2. Bisogna sfatare il mito che il francescanesimo promuoverebbe una sorta di “pauperismo liturgico”:

    “San Francesco non era “pauperista” nemmeno in campo liturgico. Anzi, egli raccomandava che la povertà della sua Regola non impedisse all’Ordine di assicurare nelle chiese un culto decoroso e possibilmente anche fastoso, in omaggio alla regalità del Redentore che vi viene celebrato: «Tutti coloro che amministrano così santi misteri, (…) considerino ch’essi vengono da molti collocati e abbandonati in luoghi indecorosi, trasportati in forma miserevole, ricevuti indegnamente e amministrati senza discrezione. (…) Orsù: di tutte queste cose e delle altre, emendiamoci subito e con fermezza! Dovunque il santissimo Corpo del Signore nostro Gesù Cristo sarà stato collocato e abbandonato in modo illecito, che sia rimosso da quel luogo per porlo e custodirlo in un luogo prezioso». «Voglio che questi santissimi misteri, sopra tutte le altre cose, siano onorati, venerati e collocati in luoghi preziosi». «I calici, i corporali, gli ornamenti dell’altare e tutto ciò che serve al Sacrificio, bisogna averli fatti di materia preziosa»”.

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  3. “La mitezza e mansuetudine francescane non hanno nulla a che fare con il pacifismo, anche preteso cattolico. I moderni pacifisti elevano la pace a idolo al quale sacrificare fede, dovere, giustizia e onore cristiani, si proclamano “adoratori della pace” e promuovono marce agitando una multicolore “bandiera della pace” che ha origini settarie e significato anticristiano. Costoro s’illudono che la pratica della “non-violenza” il disarmo unilaterale e la resa senza condizioni assicurino la pace universale; ma in realtà ciò favorisce solo i nemici della Fede e della civiltà. Invece, la pace che san Francesco auspicava e predicava era quella spirituale, assicurata dalla conversione della creatura al Creatore, dalla sottomissione alla divina giustizia, dalla imitazione di Gesù Cristo. La celebre frase – «il Signore vi dia la pace!» – con cui il Serafico Padre soleva salutare i fedeli, esprimeva «l’augurio più alto che poteva concepire: quello del raggiungimento della pace dell'anima per il ricupero di Dio. A ciò, del resto, mirava tutta la sua predicazione penitenziale». Infatti «la pace francescana non è la pace che l’uomo trova in sé stesso, ma la pace che l’uomo trova in Dio quando, (…) nell’umiltà di un perfetto abbandono, si affida a Dio solo»”.
    Guido Vignelli, Catechismo francescano

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  4. Francesco è l'Italia, la sua lingua la sua poesia e "Alter Christus"!

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  5. “Lettera ai fedeli” di San Francesco d’Assisi

    "A tutti i cristiani, religiosi, chierici e laici, maschi e femmine, a tutti coloro che abitano nel mondo intero, frate Francesco, loro umile servo, ossequio rispettoso, pace vera dal cielo e sincera carità nel Signore.

    Poiché sono servo di tutti, sono tenuto a servire a tutti e ad amministrare a tutti le fragranti parole del mio Signore. Per cui, considerando che non posso visitare i singoli a causa della malattia e debolezza del mio corpo, ho proposto con la presente lettera e con questo messaggio, di riferire a voi le parole del Signore nostro Gesù Cristo, che è il Verbo del Padre, e le parole dello Spirito Santo, che sono spirito e vita (Gv 6,63).

    L’altissimo Padre annunciò che questo suo Verbo, così degno, così santo e così glorioso sarebbe venuto dal cielo, l’annunciò per mezzo del suo arcangelo Gabriele alla santa e gloriosa Vergine Maria, dalla quale ricevette la carne della nostra fragile umanità (Cfr. Lc 1,31). Egli, essendo ricco (2Cor 8,9) più di ogni altra cosa, volle tuttavia scegliere insieme alla sua madre beatissima la povertà. E prossimo alla sua passione, celebrò la Pasqua con i suoi discepoli, e prendendo il pane rese grazie, lo benedisse e lo spezzò dicendo: Prendete e mangiate, questo è il mio corpo. E prendendo il calice disse: Questo è il mio sangue del nuovo testamento, che per voi e per molti sarà sparso in remissione dei peccati (Mt 26,26-28; Lc 22,19-20; 1Cor 11,24-25). Poi, rivolto al Padre pregò dicendo: Padre, se è possibile, passi da me questo calice. E il suo sudore divenne simile a gocce di sangue che scorre per terra (Mt 26,39; Lc 22,44). Depose tuttavia la sua volontà nella volontà del Padre dicendo: Padre, sia fatta la tua volontà, non come voglio io, ma come vuol tu (Mt 26, 39.). E la volontà del Padre fu tale che il suo figlio benedetto e glorioso, dato e nato per noi, offrisse se stesso cruentemente come sacrificio e come vittima sull’altare della croce, non per sé, per il quale tutte le cose sono state create (Gv 1,3), ma per i nostri peccati, lasciando a noi l’esempio perché ne seguiamo le orme (1Pt 2,21). E vuole che tutti siamo salvi per Lui, e che lo si riceva con cuore puro e corpo casto. Ma pochi sono coloro che lo vogliono ricevere e vogliono essere salvati da Lui, sebbene il suo giogo sia soave e il suo peso leggero (Mt 11,30)."
    Dalla “Lettera ai fedeli” di San Francesco d’Assisi

    Preghiera
    Altissimo glorioso Dio, illumina le tenebre del mio cuore.
    Dammi fede dritta, speranza certa, carità perfecta,senno e conoscenza,
    perché adempia il tuo santo e verace comandamento.
    Amen.

    A cura della Pontificia Facoltà
    “San Bonaventura” (Seraphicum)

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  6. Di san Francesco Divo Barsotti dice, tra l’altro, quanto segue:

    “Il B. Tommaso da Celano poteva scrivere di san Francesco che egli non era tanto un orante, quanto piuttosto tutto preghiera: «Non tam orans, quam oratio factus». È la preghiera che rivela il segreto della sua santità. La vita di penitenza come conversione perenne, la vita di amore come comunione con gli uomini, con l'universo e con Dio, la vita di povertà come espressione di libertà e di totale disponibilità a Dio, sono aspetti di una vita che è essenzialmente preghiera. È nella preghiera che egli, vivendo in contatto con Dio, si rinnova continuamente, sempre anelando a una imitazione e trasformazione più perfetta in Colui che contempla; è nella preghiera che vive questa immensa comunione di amore che in Dio gli fa abbracciare l'universo; è nella preghiera che vive un bisogno incontenibile di spogliamento di sé: povero è colui che ha perduto perfino se stesso per non conoscere più che l'amato”.

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  7. PREGHIERA “ABSORBEAT” di SAN FRANCESCO D'ASSISI
    Rapisca, ti prego, o Signore,
    l'ardente e dolce forza del tuo amore
    la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo,
    perché io muoia per amore dell'amor tuo,
    come tu ti sei degnato morire
    per amore dell'amor mio.

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  8. Laudato si', mi' Signore, per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò scappare: guai a quelli che morrano ne le peccata mortali.

    Beati quelli che trovarà ne le tue santissime voluntati, ka la morte secunda no 'l farrà male.

    Laudate et benedicete mi' Signore et ringratiate et serviateli cum grande humilitate.»

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  9. San Francesco e San Domenico vissero quasi nello stesso periodo e la leggenda narra che si incontrarono e si abbracciarono, riconoscendo Cristo l'uno nell'altro. Di sicuro lo sforzo congiunto dei francescani e dei domenicani "rievangelizzò" la cristianità in modo profondo.

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  10. San Francesco sta simpatico anche a certa gente che odia quella stessa Chiesa che lui ha tanto amato.
    RB

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