Ottobre è il mese che la tradizione popolare consacra particolarmente alla preghiera del Santo Rosario: invochiamo dalla Madre di Dio il dono della pace per il mondo intero e la grazia della conversione per noi stessi e per tutti coloro che vivono lontani da Dio.
Nel mese di Ottobre le Sante Messe saranno celebrate, come di consueto, ogni domenica alle ore 10,00 nella chiesa di San Luca (corso Garibaldi 59, Pavia).
- domenica 6 ottobre: XX DOMENICA DOPO PENTECOSTE
- domenica 13 ottobre: XXI DOMENICA DOPO PENTECOSTE
- domenica 20 ottobre: XXII DOMENICA DOPO PENTECOSTE
- domenica 27 ottobre: FESTA DI CRISTO RE (al termine: Consacrazione del genere umano al Sacro Cuore di Gesù e benedizione eucaristica).
- venerdì 1° novembre, solennità di Tutti i Santi (di precetto) verrà celebrata regolarmente la Santa Messa alle ore 10,00 e
- sabato 2 novembre, commemorazione dei fedeli defunti, verrà celebrata la Santa Messa da Requiem alle ore 18,30.
È possibile scaricare e leggere l’Ordinario della Santa Messa al seguente link:
- Ordinario della Santa Messa
A tutti un cordiale saluto nel Signore,
don Fabio Besostri
SOLO CRISTO POTEVA RENDERE ETERNO IL SUO SACRIFICIO... LA MESSA È UN UNICO ETERNO MOVIMENTO D'AMORE!
RispondiEliminaIl sacrificio della Messa può essere rappresentato da un’altra analogia. L’immagine di una casa che ha due ampie finestre sui lati opposti. Una finestra guarda giù nella valle, l’altra su una montagna imponente. Il proprietario potrebbe fissarle entrambe e vedere, in qualche modo, che esse sono in relazione: la valle è la montagna umiliata; la montagna è la valle esaltata.
Il sacrificio della Messa è qualcosa di simile. Ogni chiesa, in qualche modo, guarda giù su una valle, la valle della morte e dell’umiliazione in cui vediamo una croce. Però guarda anche a una montagna, un’eterna montagna, la montagna del Cielo dove Cristo regna glorioso. Come la valle e la montagna sono legate, quanto l’umiliazione e l’esaltazione, così il sacrificio della Messa è legato al Calvario nella valle e a Cristo nel Cielo negli eterni colli. Tutti e tre, il Calvario, la Messa e Cristo glorificato in Cielo, sono livelli differenti del grande, eterno atto d’amore.
Il Cristo apparso nel Cielo come l’agnello immolato dagli inizi del mondo, a un dato tempo è venuto su questa terra e ha offerto la Sua vita in remissione dei peccati degli uomini. Poi è asceso al Cielo, dove lo stesso eterno atto d’amore prosegue, poiché Egli intercede per l’umanità mostrando le piaghe del suo amore all’eterno Padre. In realtà, l’agonia e la crocifissione sono cose passeggere, mentre l’obbedienza e l’amore che le hanno ispirate, non lo sono. Agli occhi del Padre, il Figlio fatto uomo ama continuamente, fino alla morte.
Il patriota che si lamentava di avere una sola vita da donare al suo Paese, avrebbe desiderato rendere eterno il suo sacrificio. Essendo uomo non poteva farlo. Ma Cristo, essendo Dio e uomo, lo poteva. La Messa, quindi, guarda avanti e indietro. Poiché viviamo nel tempo e possiamo servirci soltanto di simboli terreni, vediamo in successione quello che non è altro che un unico eterno movimento d’amore.
(Fulton J. Sheen, da "I 7 Sacramenti" edizioni Ares)