Arciv. Viganò/ Breve riflessione sul Sinodo sulla sinodalità
Il “Sinodo sulla sinodalità” che si è appena concluso costituisce l’icona della doppiezza e dell’indole fraudolenta della chiesa conciliare e sinodale. La promozione dell’agenda globalista è fin troppo evidente. La sovversione gerarchica della parità di genere è all’origine della discussione surreale sull’ordinazione delle donne, di cui si lascia iniziare una sperimentazione pastorale che serva in un breve futuro come alibi per la modifica ufficiale della dottrina sul Sacramento dell’Ordine. Così come è un obiettivo globalista l’accettazione dell’ideologia LGBTQ+, pedissequamente trasposto al Sinodo dopo la premessa di Fiducia supplicans [qui]. La deep church agisce in totale rottura con il corpo ecclesiale, esattamente come il deep state legifera contro i cittadini. A prescindere dai singoli articoli di Fede che il Sinodo manomette per via pastorale, è altresì evidente che lo scopo ultimo che Bergoglio si prefigge è distruggere la Chiesa Cattolica stravolgendo la natura del Papato come lo ha istituito Nostro Signore. La chiesa di Jorge Mario Bergoglio è “chiesa sinodale”, quindi non monarchica né divina, ma democratica e umana. La sua autorità non è vicaria della sacra Potestà di Cristo, ma espressione falsa e ingannatrice di una presunta volontà popolare o peggio ancora di un segno dello Spirito, dietro cui si nasconde un’organizzazione eversiva. I fedeli sono ingannati da falsi pastori e da mercenari.
Tutto, nelle parole e nelle azioni della chiesa sinodale, è menzogna. Perché il suo scopo è imporre d’autorità, sotto le apparenze di una richiesta della base, ciò che nessun fedele Cattolico ha mai chiesto perché in contraddizione con l’insegnamento di Nostro Signore. Questa autorità, usurpata per lo scopo opposto a quello che le ha dato Gesù Cristo, è del tutto illegittima e dovrebbe essere dovere di ogni Successore degli Apostoli denunciare questa farsa sinodale, fase conclusiva della rivoluzione conciliare, con la quale la Sposa dell’Agnello è sostituita dalla Meretrice di Babilonia, asservita al Nuovo Ordine Mondiale.
Vi è chi ritiene che l’allarme sugli intenti eversivi di Bergoglio sia eccessivo e immotivato, adducendo come esempio della sua ortodossia a fasi alterne l’ultima “enciclica” sulla devozione al Sacratissimo Cuore di Gesù. Questo documento rappresenta un diversivo per ingannare i fedeli, secondo la ben collaudate strategia dell’inganno propria del Gesuita e Peronista Bergoglio, a conferma della sua duplicità e disonestà intellettuale. L’argomento di Dilexit nos – trattato in chiave enfaticamente antimoderna – costituisce un maldestro tentativo di fraudolenta riappropriazione da parte della Compagnia di Gesù del culto del Sacro Cuore, di cui essa è stata storica custode. Questa devozione, nata per contrastare l’eresia giansenista, verrà inevitabilmente stravolta per dare parvenza di rigore teologico all’eresia opposta, ossia ad una forma di lassismo dottrinale e morale che tutto ammette come già sanato e perdonato dall’infinita Misericordia di Dio. Il che è perfettamente coerente con quanto si prefigge il Sinodo.
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
Codesta breve riflessione di Mons. Viganò sul Sinodo sulla sinodalità è l'unica chiara e coraggiosa che finora conosco. Non lasciatevi incantare da "encicliche" falsamente ortodosse e commedie venture: fumo negli occhi! Nessuno é più esperto dei modernisti nell'ingannare il popolo fedele.
RispondiEliminaSe i Vescovi si unissero a lui e presentassero una bella dichiarazione pubblica dopo aver pregato insieme ed ascoltato la Voce dello Spirito Santo ( di Gesù... tanto per non fare confusione con lo strano spirito sinodale).
RispondiElimina« Falsi pastori e mercenari », tout est dit.
RispondiEliminaTout se tiens mon ami, ca va sens dire
EliminaCome scrive PP.. se ci fossero centinaia come Mons. Viganó la situazione verrebbe risolta ( 100 ed anche meno basterebbero per dare una scelta al popolo , da una parte o dall'altra, senza più l'attuale schizofrenia e dissociazione multipla in cui ci si ritrova a dover combattere colui che dovremmo ubbidire!).
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