Dove fu posto Gesù appena nato? Il primo giaciglio fu forse di pietra. I Magi lo adorarono dopo, già trasferito in una “casa” più consona, i cui legni in parte sono in Santa Maria Maggiore. Adeste fideles! (RS)
Gesù nella mangiatoia:
simbolo potente dedotto dal significato storico
Sapevate che Gesù nella mangiatoia aveva un significato storico? Non è stato un caso!
Naturalmente le mangiatoie sono mangiatoie per animali, ma nell'antica Israele erano fatte di pietra, non come quelle di oggi.
Non è comoda, ma è ideale come protezione. Per questo coloro che erano esperti in questa materia, cioè i sacerdoti, mettevano i loro agnelli appena nati in quelle mangiatoie per proteggerli.
Ma non un agnello qualunque, erano gli agnelli perfetti senza macchia che si usavano nel sacrificio per i peccati.
E Betlemme, dove nacque Gesù, era famosa per i suoi AGNELLI IMMACOLATI usati per il sacrificio.
Questi agnelli dovevano essere perfetti, per questo li avvolgevano saldamente nella stoffa e li mettevano a letto nella mangiatoia per tenerli al sicuro.
Questo è esattamente il motivo per cui l'unica volta che si menziona nella storia la nascita di Gesù viene raccontata ai pastori.
Luca 2 dice: -"Questo sarà un segno per te, troverai un bambino avvolto in stoffa e sdraiato in una mangiatoia". I pastori avrebbero capito questo potente parallelo. Sapevano cosa significavano la stoffa e la mangiatoia!
Questo bambino era L'AGNELLO PERFETTO DIO! Il Messia che avrebbe sacrificato la sua vita per i peccati di tutto il mondo. Non era solo un bambino avvolto in pannolini steso in una mangiatoia, era il figlio di DIO: perfetto, senza peccato e santo, che si sarebbe umiliato per diventare il sacrificio perfetto e riconciliarci con un nuovo patto con lui. È il sangue dell'Agnello di Dio che prende su di Sé i peccati del mondo che ci purifica da ogni peccato.
_________Questo bambino era L'AGNELLO PERFETTO DIO! Il Messia che avrebbe sacrificato la sua vita per i peccati di tutto il mondo. Non era solo un bambino avvolto in pannolini steso in una mangiatoia, era il figlio di DIO: perfetto, senza peccato e santo, che si sarebbe umiliato per diventare il sacrificio perfetto e riconciliarci con un nuovo patto con lui. È il sangue dell'Agnello di Dio che prende su di Sé i peccati del mondo che ci purifica da ogni peccato.
Betlemme (in arabo: بَيْتِ لَحْمٍ, Bayti Laḥmin, Bayt Laḥm, lett. "Casa della Carne" ; in ebraico בֵּיִת לֶחֶם, [Beit Lehem], lett. "Casa del Pane" ; in greco Βηθλεέμ [Bethleém])
È qui che è nato, e in una mangiatoria è stato deposto, il Pane Vivo disceso da Cielo, il cibo che dà la salvezza e la vita eterna.
BETLEMME, casa del pane o casa della carne
RispondiEliminaPer entrare di più nel luogo, ecco un bel filmato:
https://www.youtube.com/watch?v=jUXn1mwupJc
Il verbo si è fatto carne a Nazaret, nella santa casa, ma è venuto alla luce a Betlemme, la città regale.
San Giuseppe e Maria vi erano dovuti andare a motivo di un censimento romano, il primo indetto da Quirinio (iniziò Saturnino nel 3 a.C. e continuò Quirinio nel 2 a.C.).
Misteriosamente, l’ordine di un Re terreno (Augusto) conduce il Re divino a nascere dove profetato da Michea 5,2.
L’equivoco irrisolto ottenebrerà gli accusatori del Cristo, crocefisso indicandolo nazareno e dunque “non Messia”.
A Betlemme giungono i Re Magi dell’oriente, pagani guidati da un fenomeno celeste tamite il quale Dio ordina l’universo alla conoscenza della Rivelazione e guida la ricerca dei pagani a incontrare la fede dell’antica alleanza.
Betlemme congiunge le vicende regali e la ricerca di verità: anche Re Erode il grande indaga, ma non capisce.
E’ la città del Re Davide che a Gerusalemme stabilì dove edificare il tempio di Dio, sul monte Moria dell’alleanza.
Cesare Augusto sta raccogliendo il consenso dei popoli soggetti ad essere considerato Pater Patriae (2 a.C.).
Erode il grande, ancora vivo, sta impazzendo all’idea di perdere il potere con cui ha ricostruito il tempio di Dio.
Giuseppe e Maria arrivano dopo 150 Km forzati da voleri umani, ma soprattutto condotti dalla volontà di Dio.
Nel cielo da alcuni mesi (dalla metà del 3 a.C.) delle particolari congiunzioni planetarie
che coinvolgono Giove (il Re dei pianeti) e la stella fissa di Regolo (piccolo Re) catturano l’interesse degli studiosi più attenti.
Betlemme era una città decaduta per importanza: luogo di pastorizia, che dà i natali al buon pastore per antonomasia.
Rachele morì in esilio partorendo Beniamino, l’ultimo dei 12 figli di Giacobbe: morì non lì, eppure Giacobbe volle seppellirla presso Betlemme.
Noemi e Rut scelgono di far ritorno a Betlemme, da Booz Rut genera Obed, il nonno di Davide (Mt 1,3).
Il profeta Isaia colloca la promessa del Messia in questa discendenza (Is 9,7).
Se la storia degli uomini l’ha resa periferica, la Parola di Dio l’ha destinata sei secoli prima ad assolvere a un compito.
Non per caso Betlemme ha il nome di “casa del pane”, ma un pane molto particolare, che è “carne” (Gv 6,35).
Ma il luogo dei pastori è luogo ovviamente di greggi e da Betlemme provengono gli agnelli per la Pasqua.
Betlemme è vicina a Gerusalemme e presso Migdal Edar (la torre delle greggi) si sceglievano quelli senza macchia.
Maschio, nato nell’anno, immacolato: selezionato con cura, a Migdal Edar, per il sacrificio nel Santo dei Santi.
Nella notte della nascita di Gesù il canto degli angeli e l’adorazione dei pastori segnano una novità potente per tutti.
E’ nato l’Agnello di Dio che prende su di sé i peccati del mondo (Gv 1,29). Il Messia Redentore, vero Dio e vero uomo.
La storia conta gli anni da lì: gioia, pace, gloria! La notizia corre di bocca in bocca e le più umili ad annunciarla.
Dove fu posto Gesù appena nato? Il primo giaciglio fu forse di pietra.
I Magi lo adorarono dopo, già trasferito in una “casa” più consona, i cui legni in parte sono in Santa Maria Maggiore.
Adeste fideles!
R.S.
Antonio Margheriti;
RispondiEliminaE’ la vigilia di Natale, è facile cadere nella preoccupazione delle cose secondarie, perdersi inseguendo dei particolari, è facile sostituire l’attesa con l’ansia di organizzare al meglio la festa del giorno di Natale. Così accade che al posto dell’attesa divenga centrale la gestione del giorno successivo, quasi senza accorgermi non attendo nessuno, tutte le mie energie le spendo per riempire le ore del giorno di Natale. Oggi ho da ritrovare il senso dell’attesa, che io trovi in ogni attimo del giorno lo spiraglio per scrutare l’orizzonte, aspettandomi che da lì venga Gesù incontro a me. Questo è il senso dell’attesa, che tutto mendica la Sua venuta, unica possibilità per vivere pienamente il reale. Questo è il senso dell’attesa, che ciò che sto facendo non ha senso se non viene Gesù, che il cammino intrapreso si realizza solo con Gesù, e allora ogni istante lo offro a Lui che mi faccia guardare a ciò che è essenziale, che mi faccia volgere lo sguardo a Lui che mi viene incontro.
MESSAGGI DELLA MADONNA A DON GOBBI
RispondiElimina24 dicembre 1974. Vigilia di Natale. - Tutti dovete essere poveri così.
«Passa queste ore della vigilia con Me, figlio. Dimentica ogni altra cosa e non lasciarti occupare da altro oggi.
Rivivi con Me quei momenti di ansia e di dolorosa apprensione, in cui il Mio Sposo riceveva un rifiuto ad ogni sua richiesta di ospitalità per quella notte.
Dolore e apprensione non per noi, ma per Mio Figlio Gesù che stava per nascere. Ogni rifiuto dato a noi era un rifiuto dato a Lui.
Più volte, durante il giorno, aveva come bussato alla porticina del Mio Cuore: era giunto il momento della Sua nascita ed Io, Vergine, dovevo donarLo maternamente all'intera umanità.
Ma l'umanità non aveva un posto per riceverlo. Ogni porta che si chiudeva apriva una nuova ferita nel Mio Cuore, che sempre più si schiudeva per generare nell'amore e nel dolore – in questo dolore - il Mio Figlio Gesù.
Lo accolse così solo la povertà di una grotta e il calore di un bue e di un asinello che durante il giorno ci aveva portati.
Rivivi con Me queste ore della vigilia, figlio, perché possa comprendere che è solo la tua povertà che ti ha attirato la predilezione di Mio Figlio Gesù, che ti ha fatto il dono di essere Sacerdote prediletto del Mio Cuore Immacolato.
La tua povertà che ti fa essere solo e sempre così bambino; la tua povertà totale: di beni, di attaccamenti, di idee, di affetti. Essere povero vuol dire proprio possedere questo nulla. È questo nulla che attira la compiacenza di Dio e che solo è capace di accoglierla.
Sacerdoti da Me prediletti: tutti dovete essere poveri così.
Per questo vi chiedo di essere solo bambini.
Allora Io potrò condurvi sempre per mano e voi vi lascerete condurre con docilità. Ascolterete solo la Mia Voce, perché non sarete ricchi di altre voci e di altre idee.
E la voce e le idee, che Io vi comunicherò, saranno quelle di Mio Figlio. Come sarà chiaro allora per voi tutto il Vangelo! Il Vangelo di Mio Figlio sarà la sola vostra luce e voi, in una Chiesa pervasa dalla tenebra, donerete tutta la luce del Vangelo.
Non sarete ricchi di altri affetti. L'unico vostro affetto sarà il Mio, sarà solo quello di vostra Madre. Ed Io, quale Madre vostra, vi porterò ad amare, di un amore totale, solo Mio Figlio Gesù. Vi porterò al punto che non potrete più vivere senza di Lui: farò dell'amore a Lui la vostra stessa vita e Lui potrà veramente rivivere in voi.
Figli Miei prediletti: per questo ho bisogno della vostra povertà, della vostra umiltà, della vostra docilità.
Non temete se il mondo non vi capirà e non vi accoglierà; c'è sempre il Cuore della Mamma che sarà la vostra casa e il vostro rifugio».
Fonte: http://profezie3m.altervista.org/Apocal_Mad.htm
«(…)come dapprima Adamo aveva voluto diventare un dio, Dio stabilì di diventare uomo, per l’abbondanza del suo amore ed in segno di misericordia verso il genere umano.»
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