Lo scacchiere geopolitico è in fiamme su molti fronti. La situazione è ancora fluida, ma drammatica quanto basta a rendere estremamente preoccupante anche quanto si sta complicando nel versante mediorientale. Vedi qui indice articoli e qui quelli del fronte ucraino.
La fine del pluralismo in Medioriente
Sembra che con grande velocità si stia verificando in Medio Oriente un cambiamento che ha la portata di un terremoto. Con un patto del diavolo, la Turchia e gli Stati del Golfo sembrano accettare l'annientamento della nazione palestinese e la creazione di una Grande Israele, in cambio dell'annientamento delle minoranze sciite della Siria e del Libano e dell'imposizione del salafismo nel mondo arabo orientale.
Questo segna anche la fine delle comunità cristiane del Libano e della Siria, come testimoniano la distruzione di tutte le decorazioni natalizie, la distruzione del commercio di qualunque alcolico e l'imposizione forzata del velo per le donne ad Aleppo.
I jet terra-aria USA Warthog hanno attaccato e gravemente annientato i rinforzi che, su invito del governo siriano, si stavano dirigendo verso la Siria dall'Iraq. Continui, quotidiani attacchi aerei israeliani sulle infrastrutture militari della Siria per mesi sono stati un fattore importante nella demoralizzazione e riduzione della capacità dell'Esercito Arabo Siriano, che è semplicemente evaporato in Aleppo e Hama.
È molto difficile capire cosa accadrà in Siria. I Russi devono ora rafforzare massicciamente le loro basi nel paese con truppe di terra, oppure evacuarle. Di fronte alle esigenze dell'Ucraina, potrebbero scegliere quest'ultima strada, e si dice che la marina russa sia già salpata da Tartus.
La velocità del crollo della Siria ha colto tutti di sorpresa. Se la situazione non si stabilizza, Damasco potrebbe essere assediata e l'ISIS potrebbe tornare sulle colline sopra la valle della Bekaa entro una settimana, data la velocità dell'avanzamento e la vicinanza dei luoghi.
Un nuovo attacco israeliano sul Libano meridionale, in coincidenza con l'invasione salafita della valle della Bekaa, sembrerebbe allora inevitabile, poiché gli israeliani ovviamente vorrebbero che il loro confine con il nuovo vicino siriano in stile talebano fosse il più a nord possibile. Potrebbe essere una gara per Beirut, a meno che gli statunitensi non abbiano già organizzato a chi aggiudicarla.
Non è un caso che l'attacco alla Siria sia iniziato il giorno del cessate il fuoco Libano/Israele. Le forze jihadiste non vogliono essere viste combattere al fianco di Israele, anche se appunto combattono contro le forze che sono state incessantemente bombardate da Israele e nel caso di Hezbollah sono esauste.
Il Times of Israel non ha alcuna remora nel dire tranquillamente ad alta voce, a differenza dei media britannici:
In realtà i media israeliani stanno dando circa le forze jihadiste in Siria resoconti molto più accurati di quelli dei media britannici e statunitensi. Questo è un altro articolo del Times of Israel:
"HTS si è ufficialmente staccata da al-Qaeda nel 2016, ma rimane un'organizzazione jihadista salafita designata come organizzazione terroristica negli Stati Uniti, nell'UE e in altri paesi, con decine di migliaia di combattenti. Il suo improvviso successo solleva preoccupazioni che una potenziale presa di potere della Siria potrebbe trasformarla in un regime islamista, in stile talebano – con ripercussioni per Israele al suo confine sud-occidentale. Altri, invece, vedono l'offensiva come uno sviluppo positivo per Israele e un ulteriore colpo all'asse iraniano nella regione.”
Invece i media britannici, che dal Telegraph fino a Express al Guardian hanno promosso la narrazione ufficiale che non solo sono le stesse organizzazioni, ma quelle stesse persone responsabili da anni di torture di massa e esecuzioni di non sunniti, anche giornalisti occidentali, sono ora forze moderate e liberali.
Questo è più evidente del caso di Abu Mohammad Al-Jolani, a volte scritto Al-Julani o Al-Golani, che ora viene promosso in tutti i media occidentali come un leader moderato. Era il vice leader dell'ISIS, e la CIA ha una taglia di 10 milioni di dollari sulla sua testa! Eppure è la stessa CIA che lo sta finanziando e equipaggiando e gli sta dando supporto aereo.
I sostenitori dei ribelli siriani continuano a negare di avere il sostegno di Israele e degli Stati Uniti – nonostante il fatto che quasi un decennio fa, secondo una testimonianza al Congresso negli Stati Uniti, oltre mezzo miliardo di dollari era stato speso per l'assistenza alle forze cosiddette ribelli siriane e gli israeliani avevano fornito apertamente servizi medici e di altro tipo ai jihadisti, oltre a un efficace sostegno aereo.
Una conseguenza interessante di questo supporto congiunto NATO/Israele ai gruppi jihadisti in Siria è un'ulteriore perversione dello stato di diritto interno. Per prendere il Regno Unito come esempio, ai sensi della Sezione 12 del Terrorism Act è illegale esprimere un'opinione che supporti, o possa indurre qualcun altro a supportare, un'organizzazione proscritta. Eppure Hay'at Tahrir Al-Sham (HTS) è anche un gruppo proscritto nel Regno Unito. Ma sia i media mainstream britannici che gli organi di informazione musulmani britannici hanno apertamente promosso e lodato HTS per una settimana, francamente molto più apertamente di quanto abbia mai visto qualcuno nel Regno Unito sostenere Hamas e Hezbollah, e non una sola persona è stata arrestata o anche solo ammonita dalla polizia britannica. Questo di per sé è il segnale più forte che i servizi di sicurezza occidentali sostengono pienamente l'attuale attacco alla Siria. ….
Non sono musulmano. I miei amici musulmani sono quasi tutti sunniti. Personalmente, considero la divisione continua sulla leadership della religione più di un millennio fa come profondamente inutile e fonte di odio continuo e non necessario.
Ma come storico so che le potenze coloniali occidentali hanno consapevolmente ed esplicitamente utilizzato la divisione sunnita/sciita per secoli per dividere e governare. Negli anni '30 dell'Ottocento, Alexander Burnes stava scrivendo resoconti su come utilizzare la divisione nel Sind tra governanti sciiti e popolazioni sunnite per aiutare l'espansione coloniale britannica. Il 12 maggio 1838, nella sua lettera da Simla in cui esponeva la sua decisione di lanciare la prima invasione britannica dell'Afghanistan, il governatore generale britannico Lord Auckland incluse i piani per sfruttare la divisione sciita/sunnita sia nel Sind che in Afghanistan per supportare l'attacco militare britannico.
Le potenze coloniali lo fanno da secoli, le comunità musulmane continuano a caderci e gli inglesi e gli americani lo stanno facendo proprio adesso per promuovere la ristrutturazione del Medio Oriente.
In parole povere, molti musulmani sunniti sono stati indotti a odiare i musulmani sciiti più di quanto non odino coloro che stanno commettendo un genocidio ai danni di una popolazione a stragrande maggioranza sunnita a Gaza. Mi riferisco al Regno Unito perché ne sono stato testimone in prima persona durante la campagna elettorale a Blackburn. Ma lo stesso vale per tutto il mondo musulmano. Nessuno stato guidato da musulmani sunniti ha mosso un solo dito per impedire il genocidio dei palestinesi.
La loro leadership sta usando il settarismo anti-sciita per mantenere il sostegno popolare a un'alleanza di fatto con Israele contro gli unici gruppi (Iran, Houthi e Hezbollah) che hanno effettivamente tentato di dare ai palestinesi un sostegno pratico nella resistenza. E contro il governo siriano che ha facilitato la fornitura.
Il patto taciuto ma molto reale è questo: le potenze sunnite accetteranno la cancellazione dell'intera nazione palestinese e la formazione del Grande Israele, in cambio dell'annientamento delle comunità sciite in Siria e Libano da parte di Israele e delle forze sostenute dalla NATO (inclusa la Turchia).
Ci sono, naturalmente, delle contraddizioni in questa grande alleanza. È improbabile che gli alleati curdi degli Stati Uniti in Iraq siano contenti della distruzione dei gruppi curdi in Siria da parte della Turchia, che è ciò che Erdoğan guadagna dal ruolo militare molto attivo della Turchia nel rovesciare la Siria, oltre ad estendere il controllo turco sui giacimenti petroliferi.
Il governo iracheno amico dell'Iran avrà ulteriori difficoltà a conciliare la continua occupazione di ampie zone del suo Paese da parte degli Stati Uniti, poiché si renderà conto di essere il prossimo obiettivo.
L'esercito libanese è sotto il controllo degli USA, e Hezbollah deve essere stato notevolmente indebolito per aver concordato il disastroso cessate il fuoco con Israele. Le milizie fasciste cristiane tradizionalmente alleate di Israele sono sempre più visibili in alcune parti di Beirut, anche se se sarebbero abbastanza stupide da fare causa comune con i jihadisti del Nord potrebbe essere una questione aperta. Ma se la Siria dovesse cadere interamente sotto il dominio jihadista, il che potrebbe accadere rapidamente, non escludo che il Libano segua molto rapidamente e venga integrato in una Grande Siria salafita.
Come i palestinesi di Giordania reagirebbero a questa svolta disastrosa degli eventi, è difficile esserne certi. Il regno hashemita fantoccio britannico è la destinazione designata per i palestinesi della Cisgiordania sottoposti a pulizia etnica nell'ambito del piano del Grande Israele.
Ciò a cui tutto questo potenzialmente equivale è la fine del pluralismo nel Levante e la sua sostituzione con il suprematismo. Un Grande Israele etno-suprematista e una Grande Siria salafita religio-suprematista.
A differenza di molti lettori, non sono mai stato un fan del regime di Assad né sono stato cieco alle sue violazioni dei diritti umani. Ma ciò che ha innegabilmente fatto è stato mantenere uno stato pluralista in cui le più sorprendenti tradizioni religiose e comunitarie storiche, tra cui sunniti (e molti sunniti sostengono Assad), sciiti, alawiti, discendenti dei primi cristiani e parlanti di aramaico, la lingua di Gesù, sono stati tutti in grado di coesistere.
Lo stesso vale per il Libano.
Ciò a cui stiamo assistendo è la distruzione di tutto ciò e l'imposizione di un governo in stile saudita. Tutte le piccole cose culturali che indicano pluralismo, dagli alberi di Natale ai corsi di lingua, dalla vinificazione alle donne che vanno senza velo, sono appena state distrutte ad Aleppo e potrebbero essere distrutte da Damasco a Beirut.
Non pretendo che non ci siano veri liberal democratici tra l'opposizione ad Assad. Ma hanno un'importanza militare trascurabile, e l'idea che possano essere influenti in un nuovo governo è un'illusione.
In Israele, che fingeva di essere uno stato pluralista, la maschera è caduta. La chiamata musulmana alla preghiera è appena stata vietata. I membri della minoranza araba della Knesset sono stati sospesi per aver criticato Netanyahu e il genocidio. Ogni giorno vengono costruiti più muri e cancelli, non solo nei territori occupati illegalmente, ma nello stesso "stato di Israele", per imporre l'apartheid.
Confesso che una volta avevo avuto l'impressione che Hezbollah fosse essa stessa un'organizzazione suprematista religiosa; l'abbigliamento e lo stile della sua leadership sembrano teocratici. Poi sono venuto qui e ho visitato posti come Tiro, che è stata sotto il governo locale eletto da Hezbollah per decenni, e ho scoperto che costumi da bagno e alcol sono consentiti in spiaggia e il velo è facoltativo, mentre lì ci sono comunità cristiane completamente indisturbate. D'ora in poi non vedrò mai più Gaza, ma mi chiedo se sarei rimasto altrettanto sorpreso dal governo di Hamas.
Sono gli Stati Uniti a promuovere la causa dell'estremismo religioso e della fine, in tutto il Medio Oriente, di un pluralismo sociale simile alle norme occidentali. Questa è ovviamente una conseguenza diretta dell'essere alleati degli Stati Uniti con entrambi i centri di supremazia religiosa di Israele e Arabia Saudita.
Sono gli USA che stanno distruggendo il pluralismo, e sono l'Iran e i suoi alleati che difendono il pluralismo. Non l'avrei visto chiaramente se non fossi venuto qui. Ma una volta visto, è abbagliantemente ovvio.
Craig Murray, Beirut 6 dicembre 2024 - Fonte* Craig Murray è un autore scozzese, attivista per i diritti umani, giornalista ed ex diplomatico del Ministero degli Esteri e del Commonwealth del Regno Unito.
Antonio Margheriti
RispondiEliminale solite vecchie sceneggiate della CIA tipo "finalmente le vittime dei talebani si tagliano la barba" che abbiamo visto a ogni distruzione di nazioni da parte degli angloamericani... con quattro terroristi e quattro miserabili obbligati a prestarsi alla cinepresa...
Ancora me lo ricordo Giulietto Chiesa in tv con le mani nei capelli mentre quella manica di reggi corda dei boia NATO che sono i giornalisti inneggiavano ai vecchi pastori afghani che si recidevano la barba in quanto "liberati dai talebani" (che poi erano sempre a loro servizio) e Giulietto solo contro tutti:
"Ma cosa diavolo dite! Che diteee! Attraverso le barbe i pastori afghani si riconoscono, riconoscono le loro tribù, etnie... ma quale costrizione! Chi sta obbligando quella povera gente a tagliare via quella barba attraverso la quale si riconoscono tra di loro e si percepiscono, si identificano?!"
Felicissimi tutti, i giornalisti: sono arrivati i terroristi dell'ISIS a Damasco. Che bello! E' tornata la democrazia. I nostri valori. Non volendo, per una volta, hanno ammesso la verità... sui nostri "valori" ovviamente.
(non che i giornalisti abbiano capito niente di quello che è successo: traducono con l'automatico google le veline che gli mandano i servizi inglesi, completi di foto e titoli, ovviamente tutti uguali per tutti).
CHIAMIAMOLA, SE VUOI, DEMOCRAZIA
RispondiEliminaDopo che la sede diplomatica italiana a Damasco è stata saccheggiata, il ministro degli Esteri Tajani ci dice che "Tutto è sotto controllo".
Unica trascurabile omissione, non si capisce sotto controllo di chi.
D'altro canto, se la Prima Ministra Meloni sta ancora lavorando ad "accertare le responsabilità" di chi ha sparato sulle truppe italiane Unifil in Libano, dire che se ti saccheggiano l'ambasciata è tutto sotto controllo è almeno altrettanto plausibile.
Ecco, alla fin fine il problema della politica contemporanea è tutto
qua: le parole non valgono più l'aria calda che producono.
Le parole sono solo gesti di una recita che lancia segnali destinati ai datori di lavoro di questi politici-attori.
Il loro contenuto di verità è zero.
E tutti sanno che il loro contenuto di verità è perfettamente nullo.
Ma al tempo stesso esiste tutta una danza mediatica di mentitori professionisti, ironicamente chiamati "giornalisti", che hanno il precipuo compito di lubrificare le menzogne più spinose in modo che vengano comunque trangugiate.
Siamo perciò nel puro regno della menzogna illimitata, in cui ritrovare contraddizioni, inconseguenze, doppi standard è divenuto un passatempo sterile, perché ciò che non è menzogna lo è solo per accidente, come un orologio rotto segna l'ora giusta due volte al dì.
Ciò che non viene ancora ben compreso è che una sfera pubblica dove esistono solo menzogne, manipolazioni o sporadiche verità accidentali è una sfera pubblica che non possiede nessuna autorevolezza. Ma siccome il potere legittimato deriva dall'autorevolezza, l'odierna sfera pubblica non possiede più alcun potere percepito come legittimo.
Questa è in fondo la semplice storia dell'Occidente contemporaneo:
1) La menzogna, la contraddittorietà, l'inconseguenza, il doppio standard, l'omissione selettiva, la retorica distorsiva, la manipolazione senza freni regnano incontrastate sul discorso pubblico.
2) Perciò il discorso pubblico appare integralmente privo di autorevolezza e con ciò il potere che esercita è privo di legittimazione.
3) In assenza della possibilità di esercitare un potere generalmente percepito come legittimo, rimane soltanto la possibilità di esercitarlo in forme autoritarie, coattive, ricattatorie, oppressive, truffaldine, sistematicamente contrarie ai bisogni e alle volontà dei più.
E, coerentemente con quanto sopra, lo si chiama "democrazia".
(AndreaZhok)
Vorrei condividere con voi un breve video su un villaggio siriano dove si parla una variante di aramaico simile a quello che parlava Gesù. Vorrei chiedervi di non dimenticare i nostri fratelli cristiani in Siria, in Libano ed anche a Gaza. È una richiesta che sommessamente faccio anche a coloro tra i cattolici che sostengono il governo Netanyahu. Il video secondo me è molto bello.
RispondiEliminahttps://youtu.be/e50qiS-IjJM?si=hX7Ke47_QlqRwoTJ
E poi il dittatore era Assad...
RispondiEliminaImmagina questa dinastia Assad di alieni portata in Siria da un’astronave marziana e imposta alla popolazione, che non la voleva. Ma la dinastia di marziani aveva poteri sovraumani tali che in poche decine o centinaia (sicuramente non migliaia) di membri riuscì a tenere sottomessi con il terrore milioni di esseri umani! Migliaia di marziani contro milioni di siriani, che non hanno potuto cacciarli dal paese, perché “terrorizzati”! Tutto ciò non per qualche mese…per 53 anni!!
RispondiEliminaÈ una favoletta divertente che si racconta ai bambini la sera per farli addormentare?
Macché, è la narrazione ufficiale cui crede la stragrande maggioranza degli europei occidentali. Che poi si ritengono pure culturalmente e intellettualmente superiori a tutte le altre popolazioni del mondo!
https://www.totalitarismo.blog/bashar-al-assad-risorneremo-prima-o-dopo/
EliminaLe false affermazioni le fa anche la contro informazione : 1. Che Israele stia commettendo a Gaza un genocidio. 2. Che le milizie libanesi alleate di Israele siano "fasciste".
RispondiEliminaChe poi Israele voglia creare una GRande Siria in mano ai terroristi islamici non è credibile.
Ugo Carandino
Elimina7 h ·
L'inizio della seconda domenica d'Avvento coincide con le drammatiche notizie che giungono dalla Siria, paese sprofondato nelle mani di organizzazioni terroristiche islamiche manovrate molto probabilmente da potenze straniere.
Il pensiero va in particolare ai cristiani di Damasco, di Aleppo e di altre città, eredi dell'antichissima chiesa fondata in età apostolica prima ancora della conversione di san Paolo e del suo battesimo ad opera di san Anania.
Prima della "primavera" del 2011 Aleppo era la terza città del Medio Oriente per numero di cristiani e in tutto il paese le comunità godevano della protezione governativa.
Sotto i nostri occhi in questa quindicina d'anni le famiglie hanno conosciuto lutti e persecuzioni, che hanno provocato molte partenze verso l'estero. Negli ultimi anni la situazione economica aveva provocato ristrettezze di ogni genere, con nuove partenze.
Adesso, con l'avanzata dei terroristi, malgrado l'immagine rassicurante che i media si sforzano di dare, sembra arrivata l'ultima tappa della Via Crucis della cristianità siriana.
Giungono voci che ad Aleppo, oltre alla distruzione di tutte le decorazioni natalizie nelle pubbliche vie, le donne cristiane vengono insultate perchè non portano il velo. Le chiese sono ancora aperte, ma per quanto tempo e a quali condizioni?
Immagino la soddisfazione di chi odia Cristo e i cristiani, soprattutto nel Vicino Oriente, per questa drammatica situazione. Preghiamo allora la Vergine Immacolata per la Siria e in particolare per i cristiani siriani, vittime dei discendenti dell'antico serpente. Preghiamo anche di poter provare un po' di compassione nei nostri cuori induriti e di avere qualche briciola di senno nelle nostre menti rimbecillite dalla deprimente società in cui viviamo.
t
Ma scusate chi fu la causa del bailamme di stati con frontiere segnate con riga a squadra e con confini surreali? Ma il glorioso British Raj che doveva proteggere i suoi sporchi interessi in MO, lo stesso stato di Israele è un monstrum creato per vari motivi, Assad non era dem. ma in Siria, come in Libano e in Libia, tutte le altre confessioni erano rispettate, adesso sicuramente ci sverseranno mln.di profughi via Turchia, le coste antistanti i paesi arabi sono ricchissime di giacimenti petroliferi ma va, Tajani, ma che cosa ci si deve aspettare dal nipote di Badoglio, una alzata di orgoglio?
RispondiEliminaTra gli strateghi della situazione spiccano i turchi...
RispondiEliminaForse, non tutti sanno che:
RispondiEliminaLa famiglia Assad appartiene agli alawiti. La parte più tollerante dell'Islam.
Le donne siriane hanno gli stessi diritti degli uomini nella sanità e nell'istruzione.
Nei Paesi dell’area mediorientale, la Siria è annoverata fra i più progressisti in termini di diritti di genere
In Siria le donne non sono obbligate a indossare il burqa. La Sharia (la legge islamica) è incostituzionale.
La Siria è l'unico paese arabo con una costituzione laica e non tollera movimenti estremisti islamici.
Circa il 10% della popolazione siriana appartiene ad una delle molte denominazioni cristiane presenti sia nella vita politica che sociale. Questa tolleranza religiosa è unica nella zona.
In altri paesi arabi la popolazione cristiana è inferiore all'1% a causa dell'ostilità sostenuta.
La Siria è l'unico paese del Mediterraneo che resta il proprietario della sua compagnia petrolifera, che ha chiesto di non privatizzare.
In Siria viene concesso il mutuo sociale di dignità per acquistare casa con prestiti molto agevolati.
La Siria ha una apertura alla società e alla cultura occidentale come nessun altro paese arabo.
Fino a prima della guerra civile, l'Italia ha stretto molti accordi di collaborazione con la Siria.
In occasione della visita in Siria nel 2010, Napolitano elogiava Assad e sua moglie per aver reso la Siria un paese civile, laico, tollerante e rispettoso delle minoranze.
Nel corso della storia ci sono stati cinque papi di origine siriana.
Benedetto XVI nel suo discorso all’ambasciatore siriano presso la Santa Sede ha definito la Siria come un esempio unico al mondo "di pacifica coesistenza e tolleranza tra i seguaci di diverse religioni"
Prima della guerra civile era l'unica zona tranquilla senza guerre o conflitti interni.
La Siria è l'unico paese arabo senza debiti con il Fondo monetario internazionale ed ha una sua sovranità monetaria.
E' uno dei pochissimi paesi al Mondo insieme a Russia, Cina, Afghanistan, Iraq, Sudan, Libia, Cuba, Nord Corea, Iran e Islanda a non avere una Banca Centrale Rothschild.
La Siria ha ammesso i rifugiati iracheni senza alcuna discriminazione sociale, politica o religiosa.
Bashar Al-Assad ha un altissimo consenso popolare.
Lo sapevate che la Siria ha una riserva di petrolio di 2.500 milioni di barili, il cui funzionamento è riservata per le imprese di proprietà statale?
In una delle e-mail rivelate da Wikileaks, Hillary Clinton scriveva: “Il modo migliore di aiutare Israele a gestire la crescente capacità nucleare dell’Iran è aiutare il popolo siriano a rovesciare il regime di Bachar al-Assad”. Aggiungendo “sarebbe buona cosa minacciare di morte direttamente la famiglia del presidente Assad”.
Antonio Margheriti
RispondiEliminaIo ho affidato al Cuore Immacolato di Maria la preghiera di presto ricostituire la Patria dei Siriani. Finalmente libera, nella speranza che l'Idolo laggiù consumi presto se stesso.
Io sono fiducioso. Quante patrie sono scomparse e poi sono tornare, doloranti forse, ma di nuovo in piedi!
La Siria tornerà, come è sempre tornata.
Io credo.
Gesù e Maria benedicano il suo presidente, il glorioso popolo siriano, insieme ai libanesi e agli iraniani: i soli protettori dei cristiani in quelle terre dannate dai padroni del mondo.
Ricordiamoci che tutto si è ufficialmente consumato nel giorno dell'Immacolata. La più temuta veste di Maria: quella che schiaccia la testa al serpente, e tiene una mezzaluna sotto l'altro. Come fu scritto in principio: "E il serpente non insidierà che il tuo calcagno".
La fine di Assad segna il tramonto del Partito Ba’th: un’ideologia di unità, libertà e socialismo che ha resistito al colonialismo e sfidato l’Occidente. Con il Ba’thismo, scompare un simbolo di sovranità araba.
RispondiEliminaHo letto e ascoltato molto sui fatti siriani, non ho la presunzione di aggiungere nulla, solo una cosa: grande è la confusione che regna sotto il cielo, e, almeno per il momento, la situazione non sembra per niente eccellente. Nel nostro Occidente si millanta la presa di Damasco come la fine di un regime spietato, e grazie a quelli che fino a poco fa erano considerati feroci terroristi, tagliatori di gola. Il fatto è che comunque Damasco è caduta come una pera cotta. Da quanto mi sembra di capire, Assad non è riuscito in questi ultimi anni a consolidare una rete di rapporti che tenessero conto delle diverse provenienze tribali, in modo da ricucire quel fondamentale tessuto senza del quale non si poteva tenere in piedi un Stato molto provato dai continui attacchi subiti negli ultimi anni, rimanendo in piedi solo e grazie all’intervento della Russia senza la quale avrebbe già da tempo tracollato. Quello che colpisce nel nostro “mondo libero” è l’uso sconsiderato della menzogna, associata ad un’ipocrisia senza vergogna. Stampa e tv si sono precipitati a descrivere i nuovi occupanti delle sedi istituzionali di Damasco come bravi ragazzi, così come lo erano i nazisti del battaglione nazista ucraino Azov. Un’informazione corrotta fino al midollo, nient’altro che zelante ripetitore dei servizi angloamericani. Un’ “informazione” che ha taciuto sul colpo di stato in Romania dove non si è potuto votare al secondo turno delle presidenziali perché il candidato Georgescu non piaceva agli ambienti atlantici; che ha avvallato l’operazione in stile Maidan congegnata nella capitale della Georgia, Tblisi, dove la presidente uscente (cittadina francese, che ha ricoperto incarichi diplomatici per conto della Francia!) si è rifiutata di riconoscere il nuovo parlamento. Un’informazione sotto tallone della Nato, un’informazione di guerra, perché la popolazione rimanga ignorante e malleabile.
RispondiElimina(Cit. Antonio Catalano)
9 dicembre 2024 ore 15.02
https://oraprosiria.blogspot.com/2024/12/messaggio-dalle-monache-di-fons-pacis.html
RispondiEliminaRoberto de Albentiis :
RispondiEliminaIn chiusura di questa terribile giornata a causa della caduta della Repubblica Araba di Siria in mano ai terroristi islamisti occidentali, quanti sanno che San Pietro, l'Apostolo primo vescovo di Roma, fu prima ancora primo vescovo di Antiochia, nell'antica Siria, ove i cristiani vennero così chiamati per la prima volta; la Cattedra di Pietro, che si venera nella Basilica Vaticana, prima che romana fu antiochena, e a Damasco, da Antiochia, ci sono ancora oggi i successori, pur divisisi tra cattolici e ortodossi, di San Pietro sul suo trono episcopali,, ad oggi rimasti al loro posto nonostante l'avanzare dei terroristi. Questo pochi lo sanno, poichè da secoli Roma ha tagliato le sue radici orientali, rimanendo lentamente ma costantemente isolata e inaridita, e soprattutto da ottant'anni ha accettato di fare da cappellania all'Occidente all'inizio e soprattutto alla fine della Guerra Fredda, purtroppo non avvedendosi che l'Occidente è un'usurpazione delle radici e della storia romane classiche e cristiane e proprio l'Occidente è all'origine della secolarizzazione e soprattutto della sparizione delle antiche comunità cristiane orientali...
SIRIA, NIENTE DA FESTEGGIARE MA L’ITALIA TACE
RispondiElimina( di Mario Adinolfi )
"Hanno “liberato” l’Iraq da Saddam nel 2006 e l’Iraq è ancora ad oggi il cuore dell’instabilità mediorientale. Poi Obama e la Clinton si innamorarono delle primavere arabe andando a bombardare la Libia e facendo ammazzare Gheddafi, consegnando quel territorio al caos della guerra tra bande e al dominio della Turchia di Erdogan che è il vero vincitore di 13 anni di guerra in Siria. Ora Biden inneggia alla Siria liberata da Assad e omaggia Hts: “Dice cose giuste”. Dopo oltre mezzo milione di morti e sei milioni di rifugiati siriani, quattro milioni dei quali tenuti proprio in Turchia anche dietro pagamento di miliardi di euro dall’Ue a Erdogan, nell’area del Mediterraneo gli equilibri si sbilanciano tutti a favore del sultano islamista di Istanbul.
L’assaggio è stato l’assalto all’ambasciata italiana a Damasco: “Non è successo niente, si sono solo presi tre macchine e hanno sparato sui muri, ma per festeggiare”, dice Tajani. Chi crede di poter ottenere un mondo migliore dall’espandersi dell’islamismo radicale è folle, nel caos che seguirà domineranno loro e noi subiremo, a partire da un flusso migratorio di profughi che si farà insostenibile. Stiamo provando a proteggerci pagando tutti, dal tunisino Saied alle bande libiche fino alla Turchia. La verità è che siamo circondati e la Siria in mano agli islamisti rischia di essere la tessera del mosaico che può innescare l’effetto domino.
Mai stato un fan di Assad, dedicai ai morti di Homs il mio primo intervento in Parlamento, ma credere ora ai proclami di moderazione di jihadisti in passato seguaci di Al Qaeda e Isis è davvero da ingenui. L’Italia, questa lingua di terra protesa nel cuore del Mediterraneo, è la più immediata frontiera esposta. Guardate la mappa: Tunisia e Libia da una parte, Siria e Turchia dall’altra stringono l’Italia come le due morse di una tenaglia. Oggi per noi non c’è niente da festeggiare e solo da essere molto preoccupati. Invece sfoglio i giornali e leggo solo i commenti entusiasti di Macron, Biden e Kaja Kallas: “È uno sviluppo positivo e atteso da tempo”. In sostanza perché la Siria in mano agli islamisti è una sconfitta di Putin. C’è una bomba a orologeria che è stata appena innescata e i nostri leader non sanno neanche leggerne il timer. Il ministro Tajani è intervistato da Paola Di Caro che sul Corriere della Sera gli chiede: l’Italia è presidente del G7, che linea indica? La risposta è la solita: “Serve un lavoro di squadra”. In sostanza l’Italia non ha una linea, la linea è: speriamo bene.
Una volta l’Italia era la protagonista delle politiche del Mediterraneo, la sua classe di governo si muoveva con un’autonomia sgradita agli americani che determinava però il rispetto da parte di tutti gli interlocutori: Mattei e Andreotti, Moro e Craxi pagarono a caro prezzo quell’autonomia, non è un caso che proprio in Tunisia il leader socialista trovò prima rifugio e poi sepoltura. Ora la linea di Tajani è: state bboni. Hanno sparato sui muri dell’ambasciata di Damasco, hanno violato quello che è territorio italiano e si sono pure rubati le macchine, che dite, sarebbe il caso almeno di alzare la voce e protestare? Ma no, va bene così, so’ ragazzate, i nostri si sono rifugiati nella vicina ambasciata cinese e sono salvi. E i cristiani di Siria ora che fine faranno sotto dominio islamista? Risposta di Tajani: “Ne ho parlato con il ministro turco Fedan, mi ha assicurato il suo impegno”. A posto, ci pensano i turchi, possiamo stare tranquilli. Sembra una barzelletta, ma non fa ridere".
Un commento meno esaltato ai fatti di Siria si legge su un odierno articolo di La Nuova Bussola Quotidiana.
RispondiEliminaIl crollo del regime siriano è stato strano: praticamente non ci sono quasi stati combattimenti. Politici e funzionari del defunto regime collaborano con i vincitori per una transizione tranquilla, che eviti saccheggi e stragi. I saccheggi avvenuti sembrano molto limitati.
Gli incidenti all'ambasciata italiana di Damasco (l'unica occidentale al momento) non possono qualificarsi come saccheggi. Il vero vincitore della situazione sarebbe Erdogan, che ha organizzato l'operazione, dalla quale ovviamente anche Israele trae benefici, almeno in teoria.
I turchi vogliono riportare in Siria i tre milioni di profughi siriani che hanno in casa. E nello stesso tempo estendere il loro potere sulla Siria, ma a certe condizioni, che p.e. tengano conto anche degli interessi russi (le due basi di MOsca in Siria).
Siamo in M.O., il doppio gioco e il tradimento, spesso su base tribale, sono sempre moneta corrente. Un fatto sembra certo: quello che restava dell'esercito siriano non ha combattuto. La distruzione di Hezbollah da parte di Israele (con l'eliminazione della sua catena di comando) deve aver cambiato le carte in tavola, se è vero che Hezbolla forniva l'appoggio militare più forte ad Assad.
È forte l'impressione di accordi sottobanco con i vincitori, cioè con la Turchia. L'articolo rimanda alle vicende afgane.
L'incognita, sottolineava l'articolo, è costituita dal futuro comportamento dei gruppi terroristi musulamni arruolati dai turchi, che cercano ora di riciclarsi in chiave "moderata". In mezzo c'è anche il problema dei Curdi, nel Nord-Est, finora protetti dagli americani, che devono comunque aver approvato l'operazione.
Circa Assad: la sua demonizzazione è un falso. Tuttavia, nelle repressioni, il regime è stato in passato duro e anche brutale. All'epoca del padre di Assad, quando la Siria, alleata dell'Unione Sovietica, appoggiava in Libano i terroristi palestinesi contro i libanesi cristiani, ci furono diverse uccisioni di cristiani fatte dall'esercito siriano.
Dal punto di vista della tutela delle minoranze, il regime di Assad era uno dei migliori.
Tra parentesi: sembra improprio fabbricare un "santino" di Craxi. Ha sempre avuto rapporti di amicizia con gli arabi ed interessi (credo) in Tunisia. Contro di lui il processo fu soprattutto politico ma la corruzione c'era, eccome se c'era. Solo che coinvolgeva anche gli altri partiti "democratici". Inoltre, non dimentichiamo che fu il suo governo ad ottenere la revisione dei Patti Lateranensi, nel 1985, che tolse a Roma "il carattere sacro della Città Eterna etc." per limitarsi a riconoscerle "il particolare significato che Roma, sede vescovile del Sommo Pontefice, ha per la cattolicità". Inoltre, fu abolito il principio "originariamente richiamato dai Patti Lateranensi, della religione cattolica come sola religione dello Stato italiano" (art. 1 del Protocollo Addizionale dell'Accordo).
Parce sepulto, ma Craxi ha forse avuto la retribuzione terrena che meritava: la morte in esilio, peraltro dorato, a quanto pare.
Politicus
Politicus
Purtroppo la situazione ,in pochi anni dall'inizio delle primavere arabe è diventata estremamente complicata ,specialmente per noi e per la Francia. Tajani dice delle banalità ma anche volendo a chi potrebbe rivolgersi per avere giustizia e con quale forza ed autorità? La situazione in Medio Oriente è complicatissima fra guerre ed islamismo sempre più forte.Intanto intanto in Italia il governo è obbligato a fare i conti con la guerriglia di magistratura democratica.Che il Signore ci protegga perchè da soli non andremmo lontano....
RispondiElimina“Terroristi” quando buttavano giù le Torri Gemelle
RispondiElimina“Guidati da islamisti radicali” quando hanno cominciato l’offensiva decisiva
“Ribelli” quando hanno preso Aleppo
“Insorti” quando hanno preso Damasco
Il loro vero nome è tagliagole laureati in sharia!
RispondiEliminaQuando hanno "preso" Aleppo, Damasco ...
RispondiEliminaNon hanno "preso" niente, militarmente è stata una passeggiata. Una finzione.
Evidentemente del regime di Assad era rimasta solo la facciata, sorretta dalla
forza militare russa e sciita (Iran, Hezbollah). Il fronte sciita si è al momento dissolto, distrutto dall'aviazione israeliana. Dice un articolo del CdS che il sistema missilistico di difesa aerea ma anche balistico iraniano sarebbe stato demolito già mesi fa da un attacco mirato di circa 100 F35 israeliani, che in successione hanno lanciato missili molto precisi sui bersagli. L ' aviazione di Israele è considerata la prima al mondo, come qualità e i mussulmani non hanno nulla da opporle.
Dissolto al momento l'appoggio sciita, evidentemente anche la Russia, duramente sempre impegnata in Ucraina, non era in grado di intervenire come una decina d'anni fa, per salvare Assad. Le mancano allo stato uomini e mezzi. Quindi, Assad si trovava scoperto, il momento per colpirlo era quello giusto, dal punto di vista di turchi ed israeliani.
Pesa sulla situazione anche l'incapacità della Russia di chiudere militarmente a suo vantaggio la guerra in Ucraina, cominciata col piede sbagliato ossia con troppo poche truppe in relazione agli ambiziosi obbiettivi di partenza. Putin ha sottovalutato l'avversario e la superiorità della tecnologia militare occidentale (americana) si è fatta ancora una volta valere. Le difficoltà russe sono rivelate dall'uso esteso di truppe di mestiere: hanno combattuto bene ma poi o si sono ribellate (e i capi eliminati con metodi da Kgb) o sono state decimate, come forse i ceceni, che sembrano scomparsi. E dal ricorso a un nutrito contingente di nordcoreani, comunisti rimasti ai bei tempi di Stalin.
Adesso c'è Trump che già preme per un accordo di pace: cessate il fuoco subito e inizio negoziati. La guerra in Ucraina è diventata un oggetto misterioso: ogni tanto i russi dichiarano di aver preso l'ennesimo villaggio dal nome impronunciabile. Poi silenzio. L ' avanzata continua sempre ma non sfonda mai, a quanto se ne sa. Adesso anche il clima non dovrebbe favorire la guerra, da quelle parti.
Certo, questa stasi potrebbe finire all'improvviso, in modo drammatico. Staremo a vedere.
Miles
La Siria è nelle mani dei terroristi, ma il Cardinale Mario Zenari, Nunzio Apostolico a Damasco, sogna un "passo verso la riconciliazione".
RispondiEliminaHa detto a VaticanNews.va (8 dicembre): "Il cammino da percorrere è ripido. Coloro che hanno preso il potere hanno promesso di rispettare tutti e di costruire una nuova Siria".
Il Cardinale Zenari ha ricordato che i terroristi hanno incontrato i vescovi ad Aleppo subito dopo la loro vittoria e hanno assicurato che avrebbero rispettato le diverse confessioni religiose e i cristiani.
La sua speranza [o ingenuità] è che mantengano questa promessa.
Il Cardinale Zenari ha anche parlato della terribile situazione economica: "L'unico desiderio dei giovani negli ultimi anni, soprattutto negli ultimi due anni, è stato quello di fuggire perché non vedono un futuro nel loro Paese".
Sembra davvero credere che con i terroristi "si possa aprire una porta di speranza, perché quello che abbiamo visto è una speranza morente o già morta".
https://gloria.tv/post/Jzjmn9AEugUu3EW6aciMp1uBD
Mah!
Esultano pure Macron e gli alti papaveri del mondialismo. Le loro vittorie a nastro di questi ultimi giorni (Romania, Siria) sono il preludio di quella finale sulla Russia. Trump ha affermato oggi: In Ucraina Putin ha perso. Se Putin ha perso, qualcuno deve pure aver vinto. O no?
EliminaIl problema è il mondo islamico violento e prevaricatore, di cui la Turchia è la principale esponente e con Erdogan sta tentando di creare un nuovo califfato. Israele è un suo alleato, seppur di comodo, come si è visto in Siria. La Turchia rappresenta un potenziale pericolo per tutto il versante euromediterraneo, anche se fa parte della Nato.
RispondiElimina"Un altro fattore di cui i media non parlano e che ha avuto un ruolo importante in questa ondata, è il fatto che le varie fazioni della resistenza anti-Assad, superando le loro enormi differenze, avevano preparato questa operazione per cinque anni, aspettando solo una buon allineamento dei pianeti per lanciarlo. Le informazioni su questi preparativi ci sono state comunicate da un ufficiale dell'intelligence dell'IDF, che ci ha rivelato di aver riunito i capi dei consigli regionali del Golan tre settimane fa per avvertirli di ciò che probabilmente sarebbe accaduto. Ciò spiega la regolare attuazione delle numerose misure precauzionali adottate dall’IDF in un solo giorno: erano state programmate ed eseguite e aspettavano in fondo a un cassetto. Un amico dei Mena tra i ribelli, responsabile del coordinamento militare tra le fazioni e della distribuzione degli obiettivi tra di loro, ci ha fornito oggi in modo molto dettagliato informazioni riguardanti i preparativi per quella giornata. J. Assad non aveva assolutamente alcuna possibilità di far uscire questo tempo."
RispondiEliminaSu Médias-Presses-Info una esilarante vignetta di Ignace da degustare:
RispondiEliminaIgnace : Le nouvel homme fort de la Syrie
L'homme qui a renversé Bachar-Al-Assad, un djihadiste qui a changé : hier et aujourd'hui
E diversi buoni articoli, fra i quali:
Israël affirmé que la Syrie est son quatrième "front de combat"
Buona lettura e in alto i cuori!
Rimane l'incognita dell’approccio della nuova amministrazione Trump perché ancora non si sa se manterrà le truppe statunitensi in Siria. Durante il suo primo mandato, il presidente Trump ha lavorato per una loro ristrutturazione (eufemismo, infatti, l’allora segretario alla Difesa Matti si è dimesso a causa del suo disaccordo su questa decisione) ma questa non è mai stata attuata. In definitiva, sarà necessario presentare al presidente Trump una dimostrazione convincente del fatto che avere truppe statunitensi in pericolo in Siria è imperativo per gli interessi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Infine, c’è l’Europa e il rischio di un ulteriore afflusso di immigrati clandestini e, soprattutto, che tra i rifugiati si celi qualche terrorista in fuga da un’area per lui non più ospitale. Non una buona prospettiva…
RispondiEliminaAssistiamo alla sbornia generalizzata di giubilo per i nuovi eroi liberatori “laureati in sharia”!
RispondiEliminaMa io vi chiedo: se veramente questi signori, per poter governare la Siria, si fossero “veramente” convertiti alla laicità e alla tolleranza confessionale, ciò basterebbe?
Gente che per decenni ha stuprato, saccheggiato, massacrato, torturato, sgozzato, decapitato chi non era un fondamentalismo sunnita, adesso da un giorno all’altro può dire di esser diventata laica e tollerante e quindi meritevole di governare un paese peraltro così importante nello scacchiere mediorientale?!?
Se gli esponenti dei NAR o delle BR negli anni ‘70 si fossero improvvisamente dissociati e avessero dichiarato la loro fedeltà allo Stato, li avremmo messi a capo del governo, però dicendo “attenzione, non fidiamoci”?!?
Perché se lo avesse saputo Bin Laden, magari avrebbe già fatto la mossa lui prima dei suoi eredi e oggi si ritrovava nei palazzi presidenziali di Damasco con la benedizione di Turchia, Israele e USA, anziché sotto terra!!
È puro teatro. Del quale coloro che tirano le fila delle marionette sono grandi esperti!
EliminaInvidio i cristiani locali che andranno incontro al martirio nei prossimi anni, al contrario di quelli europei (me compreso) che vivacchiano ed il martirio se lo possono solo sognare. Non sarebbe male mettere fine al pluralismo anche qui, ma i cristiani sono troppo pochi, deboli e litigiosi fra loro. Fino a che non la pianteranno di discutere di pizzini e di ecologia la carità rimarrà fredda.
RispondiEliminaAmico, i primi Cristiani non ragionavano così. La persecuzione la accettavano quando giungeva, ma non la auspicavano.
EliminaAuspicare prove non è l'atteggiamento giusto. Bisogna seguire l'esempio di Gesù nell'Orto degli ulivi: "PADRE, SE possibile passi da Me questo Calice"; di San Paolo : "Chi sta in piedi, badi di NON cadere". In concreto avere l'umiltà ed il buon senso di chiedere lumi e forza per sapere discerne e fare ciò che Dio vuole da noi, in quelle date circostanze concrete. Senza timori, ma senza presunzioni .
EliminaCito : commento su articolo de La Repubblica dal titolo: "Inizia l'era di Al Jolani, l'ex Isis che lancia segnali di 'moderatismo' "
RispondiEliminaLa gente è ignorante e scrive qualunque cosa.
Fedelissimo di Ayman al-Zawàhiri creò al Nusra, costola di al Qaeda, in Siria rifiutò di affiliarsi ad Abu Bakr al-Baghdadi (Isis/Califfato) Jihadista convinto che in realtà ha sottolineato riprenderà dal 2011 quello che è rimasto in sospeso. Bisogna approfondire contro "il rimbecillimento" dilagante dei leaders europei e degli pseudo specialisti del Mashreq e del Maghreb. No comment come chi vuole dialogare con i Talebani. Se si continua così siamo destinati all' "estinzione" e ce lo meritiamo.
Ha ragione Laurentius. Noi, umanamente impotenti, possiamo solo pregare e sperare...
RispondiEliminahttps://www.liberoquotidiano.it/news/piulibero/35598248/randa-kassis-siria-ricatta-europa-sanzioni-droga.html
RispondiElimina"La nuova Siria:
RispondiEliminaSono cominciate le esecuzioni sommarie da parte dei moderati".
Circola la foto di uomo morto legato a un'auto e trascinato per le strade di Idlib.
Il fratello di Assad è in cima ad una gru.
I terroristi "inclusivisti" sostenuti dalla Nato in Siria continuano a pubblicare video che i media occidentali non possono che censurare..."
La transizione "pacifica" al nuovo ordine in Siria è durata poco. Ci sono notizie di esecuzioni sommarie, saccheggi, incendi. I capi della comunità cristiana hanno ricevuto assicurazioni formali dai nuovi padroni: il cristianesimo sarà protetto e rispettato. Staremo a vedere, non c'è da fidarsi della facciata per bene messa in piedi dagli islamici estremisti.
RispondiEliminaIntanto israeliani, americani e turchi bombardano liberamente i loro rispettivi obbiettivi in Siria. Israele smentisce di aver fatto avanzare truppe verso Damasco tuttavia il crollo di Assad apre rosee prospettive per la fazione più estremista dei sionisti al governo in Israele, quella che mira a realizzare il c.d. "grande Israele" inglobante Siria e Transgiordania e Libano o comunque parti sostanziose di queste nazioni. Il "grande Israele" sembra anche più vasto del periodo di splendore del biblico Regno di Israele. Inoltre, i sionisti estremisti vorrebbero anche, si dice, demolire la MOschea di Omar e ricostruire il Tempio (sarebbe il Terzo Tempio). Prospettiva demenziale, che scatenerebbe l'Apocalisse. Essi non sanno che sotto l'imperatore Giuliano (l'Apostata, cosiddetto) gli ebrei furono autorizzati a ricostruire il Tempio, in nome della libertà che Giuliano voleva concedere a tutte le religioni, soprattutto a quelle non cristiane. Ma il tentativo fallì miseramente per una nutrita serie di fatti naturali (terremoti, incendi, disgrazie) che si accanirono in modo inspiegabile sui neo-costruttori.
Sembra che il regime di Assad fosse agli sgoccioli soprattutto per via della crisi economica provocata dall'embargo organizzato contro di lui dagli Americani. Anche importare medicine era difficile. Le zone ricche di petrolio erano sotto controllo dei curdi. Insomma, alla fine la miseria e la demoralizzazione, l'isolamento internazionale erano diventati opprimenti.
E i russi non erano più in grado di difendere la Siria, logorati in modo serio dalla guerra
in Ucraina, una voragine senza fondo per entrambi i contendenti.
Speriamo che Trump riesca a farla finire, ma non sarà facile.
E speriamo che il senile ma sempre fazioso Biden non tenti qualche colpo di testa, prima del 20 gennaio 2025.
Miles
https://www.ilgiornale.it/news/guerra/dieci-motivi-non-fidarsi-2409708.html
RispondiEliminahttps://www.lefigaro.fr/lefigaromagazine/menace-djihadiste-sur-la-france-l-alerte-d-anciens-combattants-francais-engages-aupres-des-kurdes-20241211
RispondiEliminaA proposito della conclusione del sempre lucido intervento di Miles: come mai in Usa la transizione fra un Presidente e l'altro (il nuovo eletto) deve durare più di due mesi?
RispondiEliminaCome mai la transizione tra un presidente eletto e l'altro deve durare più di due mesi?
RispondiEliminaRisposta: lo stabilisce la Costituzione. Il lasso di tempo serve anche per risolvere eventuali contestazioni e ricorsi nei vari passaggi, cose tutte che richiedono il loro tempo.
Vedi l'art. II della Costituzione degli USA, dedicata all'esecutivo, sezione I "Presidente e Vice-Presidente". Testo,nella mia traduzione: "Il Congresso stabilisce la data per votare gli elettori [che sceglieranno il Presidente] e la data nella quale gli elettori voteranno per il Presidente e Vice-Presidente. Le date sono le seguenti: il martedì dopo il primo lunedì di Novembre di ogni quattro anni per l'elezione degli elettori [formanti il Collegio elettorale che eleggerà formalmente il Presidente-eletto a Presidente in carica]; e il primo lunedì dopo il secondo mercoledì di Dicembre [dovrebbe essere il 16 dic corrente] quale data nella quale gli elettori voteranno [in carica] il Presidente e il Vice-Presidente. Entrambe le camere [Houses of Congress], in seduta comune, conteranno i voti elettorali il 6 gennaio".
Quindi si arriva sino al fatidico 6 gennaio, e seguono brevi tempi "tecnici" cosiddetti per il definitivo insediamento il 20 dello stesso mese. Mi pare di ricordare che in mezzo ci deve essere la cerimonia del giuramento.
Miles
"Secondo noi, benché la dittatura di Assad vada condannata, la strategia dell’Occidente atlantista che consiste nel facilitare l’obbiettivo di reislamizzazione concepito dai Fratelli musulmani e dalle potenze islamiche sunnite saudita-qatari-turca, è contrario all’interesse delle nostre società aperte e occidentali giudeo-cristiane, e soprattutto significherebbe la fine della presenza delle minoranze cristiane in medio e prossimo Oriente. Nello stesso modo, il « regime change » e le «guerre democratiche » lanciate dagli anni 1990 dagli Stati Uniti e altri paesi della NATO contro i paesi alleati di Mosca (l’ex-Yugoslavia, l’Irak, la Libia, e magari la Siria ‒ non hanno potuto a causa dei Russi, ma volevano rovesciare Bashar al-Assad a beneficio dei Fratelli musulmani come in Libia, cioè a beneficio delle forze islamiche radicali sunnite) sono secondo noi suicide e stupide.
RispondiEliminaLe minoranze cristiane hanno bisogno della nostra voce e di regimi laici o non islamisti, quindi, ciò che gli Americani hanno fatto dagli anni 1990 distruggendo il regime baathista di Saddam Hussein che proteggeva i cristiani iracheni e aiutava militarmente i cristiani del Libano, è stato l’esatto contrario di ciò che andava fatto…"
A. Del Valle
"...la strategia dell’Occidente atlantista che consiste nel facilitare l’obbiettivo di reislamizzazione concepito dai Fratelli musulmani e dalle potenze islamiche sunnite saudita-qatari-turca, è contrario all’interesse delle nostre società aperte e occidentali giudeo-cristiane..."
EliminaCondivido le analisi e le sintesi sapienti di A. Del Valle.
Su questo punto vorrei fare due osservazioni:
1. La civiltà sorta e diffusa nel nostro Occidente Europeo (che in quello Atlantico ha trasfuso molti valori ma anche gli aspetti critici della riforma protestante) prima che giudaico cristiana è greco-romana, sulla quale si è innestato il cristianesimo, fecondandola. Certo che esso ha radici nell'ebraismo; ma ha ereditato quello puro della Torah e non quello spurio rabbinnico del Talmud scaturito dall'Assemblea di Yavne. Col massimo rispetto per tutto quel che c'è da imparare dai rabbini; oggi sono in crisi sia l'ebraismo che il cristianesimo, i cui valori potevano forgiare le nostre società che hanno estromesso il Soprannaturale e ne vediamo le conseguenze. In Israele, oggi, prevale il sionismo e nel resto dell'Occidente il nichilismo.
2. La stessa Chiesa sta vivendo un periodo di crisi spirituale indicibile, con un papa a dir poco anomalo che non esito a definire eretico. C'è solo un 'piccolo resto' che, consapevole, prega, spera e - non avendo voce se non nell'ambito spirituale - custodisce e diffonde come può i 'semi', che potranno dar frutti quando l'ondata di fango sarà passata.
3. E dunque mi chiedo quale Occidente e con quali valori è ormai il nostro? E qual è l'Occidente che dovremmo difendere ma, soprattutto forgiare ex novo?
Il confronto tra islam e cattolicesimo è uno dei fulcri della riflessione di Houellebecq. Se l’islam celebra il mondo terreno così com’è, il cattolicesimo, con la sua visione trascendentale e la figura di Cristo che salva il mondo, rappresenta un’idea più complessa e, per certi versi, più rivoluzionaria. Tuttavia, la società francese sembra incapace di ritrovare le proprie radici cristiane, preferendo adattarsi a un’evoluzione che la conduce verso la sottomissione
EliminaSulla teoria del Cristianesimo sono d'accordissimo. Non è da oggi che si sono persi dei valori di appartenenza. Stiamo diventando realtà sempre più laiche e l'Islam in Europa è diventata la seconda religione. Avete idea di quanti cristiani si stiano convertendo all'islam? Sono rimasta scioccata nella mia regione. Non pensavo che in Calabria ci fossero così tanti convertiti. Questo è un momento complicato per il mondo che ci aspetta.
Eliminahttps://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/attualita/26061-siria-alexandre-del-valle-la-pace-e-possibile.html
RispondiElimina"l'esempio della Francia".
RispondiEliminaCome si fa a confrontare Cattolicesimo e Islam? Il cattolicesimo/cristianesimo è unico, non può essere banalmente confrontato con chicchessia. Dio è cristiano, possiamo dire cattolico. Chi crede in altre religioni è come se credesse in idoli. Punto.
Credere in Gesù Cristo e ammettere contestualmente che Dio si riveli o manifesti attraverso altre religioni è un'eresia.
L 'apostasia di tanti cattolici non è da oggi. L ' apostasia viene da lontano.
RispondiEliminaIn questa fase sembra più di moda convertirsi all'Islam o esserne simpatizzante. DAgli sceicchi viene anche un fiume di denaro, costituito dai soldi nostri, quelli con i quali facciamo il pieno di benzina. P.e. in Sardegna hanno finanziato un importante ospedale nuovo, cosa che non avrebbe dovuto esser permessa.
La causa del triste fenomeno risale al Vaticano II, con i suoi ampi quanto ingiustificati riconoscimenti alle altre religioni quali strumenti di salvezza, Islam incluso. Una Chiesa che non proclama più il cristianesimo unica verità salvifica (salvi i casi solo individuali di battesimo di desiderio, implicito od esplicito), che rinuncia alla conversione dei popoli e degli individui per applicarsi invece al "dialogo" con i valori delle altre religioni e della cultura secolare - che cosa ci si doveva aspettare da una simile Chiesa, che non credeva più in se stessa, essa stessa a ben vedere "apostata"? Solo il tracollo della nostra religione e della morale su di essa fondata.
Come è puntualmente successo.
Il VAticano II ha anche affossato, nella Gaudium et spes, la nozione di nazione cristiana, da proteggere e difendere, in favore della sua dissoluzione nella auspicata e demenziale unità del genere umano, della quale la Chiesa, sarebbe, "segno e sacramento", qualsiasi cosa ciò voglia dire.
Ma non esisterà mai un'unità del genere umano, né in terra né in cielo. Il mondo, finché esiste, "è il regno del Principe di questo mondo", ci ha spiegato il Signore. Il Vangelo di Matteo ci informa che il giorno del giudizio il Signore dividerà l'umanità in due parti incomunicabili e per sempre: da un lato gli Eletti, quelli che hanno sempre o emendandosi cercato di fare la sua volontà, dall'altro i Reprobi, i dannati ("Via da me maledetti, nel fuoco eterno, preparato per Satana e i suoi angeli...") (Mt 25, 31 ss).
Una visione finale dualistica in modo radicale, oggi non più insegnata, anzi tenuta colpevolmente nascosta. E se, come è successo, un anziano sacerdote casualmente rompe l'omertà prevalente sui dogmi fondamentali e dichiara a Messa che i peccatori impenitenti andranno all'Inferno e in eterno, di fronte alle immancabili proteste dei fedeli (sotto shock poverelli, i vizietti che spesso coltivano e mai confessano se li sentono di colpo bruciare addosso) interviene il superiore ecclesiastico e persino il vescovo a dichiarare che quanto detto dal suddetto sacerdote non corrisponde all'insegnamento della Chiesa !!
A questo rovesciamento siamo arrivati: ad accettare il vizio, a condannare la virtù.
C'è solo da ringraziare la divina Misericordia per non averci ancora castigato come meritiamo, alla maniera di Sodoma e Gomorra.
pp
https://www.totalitarismo.blog/per-una-storia-della-massoneria-in-siria/
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