Pagine fisse in evidenza

sabato 26 aprile 2025

“Il Conclave non eleggerà il successore di Francesco”. Il cardinale Müller sulle “ambiguità” di Bergoglio

I peana e il battage mediatico volgono al termine, iniziano a farsi sentire le voci critche autorevoli.

“Il Conclave non eleggerà il successore di Francesco”. 
Il cardinale Müller sulle “ambiguità” di Bergoglio

Il teologo conservatore: "Tutti devono ricordarsi che siamo corpo mistico di Cristo e non una organizzazione internazionale umanitaria e sociale" 

“”Ogni Papa deve servire la missione di San Pietro: è servus servorum Dei. Il futuro Papa non è un successore del suo predecessore ma un successore di Pietro”. In vista del Conclave, il cardinale tedesco Gerhard Ludwig Müller, teologo ed esponente dell’ala conservatrice del collegio cardinalizio, ci tiene a precisarlo. Anzi, ad auspicarlo, viste le critiche che, in un’intervista a Repubblica, rinnova al Papato di Francesco. “Tutti devono ricordarsi che siamo corpo mistico di Cristo e non una organizzazione internazionale umanitaria e sociale. Questo piace a tanta gente secolarizzata, l’élite, gli oligarchi, che vorrebbero il Papa come un simbolo della loro religione, ma il Papa non è un simbolo della religione secolarizzata”.

“Si è chiuso un capitolo nella storia della Chiesa – afferma Müller – Chiaramente l’ultimo giudizio tocca a Dio, non possiamo giudicare le persone. Se parliamo del pontificato, invece, ci sono diverse opinioni. È unanime l’apprezzamento per l’impegno di Francesco con i migranti, i poveri e per superare le divisioni tra il centro e la periferia. Dall’altra parte, però, in alcuni momenti è stato un pò ambiguo, ad esempio quando con Eugenio Scalfari ha parlato di resurrezione. Con papa Benedetto abbiamo avuto la chiarezza teologica perfetta, ma ognuno ha i suoi carismi e le sue capacità e penso che papa Francesco li avesse più nella dimensione sociale”. Già in passato il cardinale ha criticato le assemblee convocate dal Papa, definendole un semplice simposio: “I vescovi hanno una autorità che non si può confondere con la possibilità di tutti i battezzati di parlare. È un simposio, legittimo, ma non è un sinodo, non è un’espressione del magistero della Chiesa. Chiaramente quelli che capiscono nulla o poco della teologia cattolica dicono: adesso il Papa cambia la Chiesa da autocrazia a democrazia. Ma la premessa sbagliata è confondere la Chiesa con un’organizzazione politica, come il World economic forum o l’Onu”.

Quanto al confronto con i musulmani “dialogo sì, ma evitare ogni forma di relativismo: la fede cattolica non è un’espressione singolare di una religione universale del mondo creata dal forum di Davos”. Ancora, in merito alla benedizione delle coppie omosessuali, Muller afferma che il prossimo Papa “deve chiarire. Il documento approvato sotto Francesco voleva aiutare pastoralmente queste persone ma non si deve relativizzare la dottrina cattolica del matrimonio”. Infine, la Cina: “Si deve fare un compromesso con questi potenti dittatori ma non possiamo tradire i principi della nostra fede, – ha sottolineato Muller – non possiamo accettare che i comunisti atei, nemici dell’umanità, scrivano i nostri libri del catechismo o portino nelle chiese l’immagine di Xi Jinping. Non possiamo accettare che i comunisti nominino i vescovi”. 
Fonte: Il Fatto Quotidiano

10 commenti:

  1. Con le peggiori intenzioni.26 aprile, 2025 07:36

    Il passo marziale col quale Muller si avvia al conclave indica che hanno fretta di metterci la pietra sopra al trapassato e arrivare alla resa dei conti. Preso atto che il mondo che ha generato Bergoglio, il mondo del trionfo del mondialismo (che è stato la versione massimalista del suprematismo dell'anglosfera liberale) pensato al WEF come fu pensato e sponsorizzato il morto, è in decadenza e con esso cadono i mantra di quella agenda, si guarda alla nuova geografia politica e morale dei tempi presenti e soprattutto futuri, stavolta "mondiali" veramente.
    Insomma la voce ufficiale - morto purtroppo il cardinale Pell - dei gran delusi (e vittime varie) da questa sarabanda nel conclave è lui, e lo sta facendo sapere in giro da subito. E, insomma, sarà battaglia aperta e apertis verbis: quello che è successo non dovrà riaccadere. Evidentemente sa di avere un consenso alle spalle, ampio.
    cit. Antonio Margheriti

    RispondiElimina
  2. Bentornata on line.
    Un abbraccio

    RispondiElimina
  3. si guarda alla nuova geografia ... ma si continua a non parlare del Signore.

    RispondiElimina
  4. Penso che Margheriti si faccia delle pie illusioni. Ci sarà forse una minoranza di conservatori, ma difensori fedeli della Tradizione probabilmente nessuno.

    RispondiElimina
  5. Molti sono convinti che tutte le “macchie” di questo nostro tempo, quali l’attuale evidente declino del cattolicesimo, il disinteresse dei giovani verso la religione, le frequentazioni azzerate della Messa, i pochi battesimi, i pochissimi matrimoni religiosi e la quasi totale non osservanza da parte di chi si dichiara cattolico a parole del Magistero sono da addebitare al Concilio voluto da papa Giovanni. A Francesco poi non si perdonano le tante aperture e soprattutto l’aver consentito ai divorziati risposati o conviventi l’accesso all’Eucarestia per non parlare dell’accettazione del mondo LGBT e la benedizione delle loro unioni. Sono certi costoro che l’eventuale elezione di un conservatore possa cancellare tutto questo, senza rendersi conto che è il sentire comune ad esser mutato e aver accettato queste aperture e che nulla muterà se non nelle scartoffie di chi è convinto basti un precetto per modificare la percezione dei tempi e reindirizzare le persone.

    RispondiElimina
  6. Lo temo anch'io...del resto, bisogna arrivare in fondo al baratro, per poi iniziare a risalire la china..."... quando tutto sembrerà perduto, allora Io sarò con voi" ci ha assicurato la nostra Madre Celeste, l'Immacolata, aggiungendo "alla fine il Mio Cuore Immacolato trionferà",

    RispondiElimina
  7. Se guardiamo le storie personali di molti è evidente la comune decadenza, che ormai ha intaccato anche la mente. Quando ero bambina ascoltavo con interesse persone semplicissime che esprimevano pensieri non solo logici, ma rigorosi. Mi stupivano quei ragionamenti giusti e veritieri in persone che forse avevano frequentato solo la seconda elementare. Gran parte della mia vita avrebbe dovuto passare prima di comprendere che quella sapienza popolare era stata coltivata da ignoti sacerdoti sparsi sul territorio. La povertà e l'analfabetismo nulla hanno potuto, quando la Chiesa fu Chiesa. Scarpe grosse e cervello fino, si diceva allora della povera gente. E così era veramente. Ora che possiamo avere quasi tutto siamo diventati scemi e la chiesa per prima.
    m.a.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. " siamo diventati scemi...e la "chiesa" per prima ; complimenti, caro m.a., complimenti! colpita e affondata, si direbbe giocando alla battaglia navale. Tradimento e rifiuto della dottrina e perversione dei costumi vanno sempre a braccetto nel clero (Lutero docet), e ciò va a detrimento anche del livello intellettivo, del buon senso, della retta ragione. Se il clero perde la testa, la fa perdere anche al gregge che lo segue...ma la vera Chiesa è nella diaspora, si identifica nel " piccolo resto" di evangelica memoria, e non ha niente da spartire con quella gente là; ci sono due Chiese, una vera e una falsa, contraffatta e ingannatrice. Stiamone alla larga prima che ci rimbambisca anche noi...Pace e bene

      Elimina
  8. Francesco creò molti nuovi cardinali, ma creò anche molti nemici cardinali nella Curia romana. Questo potrebbe essere un fattore determinante per il prossimo Conclave.

    Un altro punto è che se c'è una presenza massiccia dei fedeli di p. James Martin, S.J. al funerale abbiamo potuto assistere a uno scandalo mai visto prima a Roma.

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo l'approvazione di uno dei moderatori del blog.