Riprendo un vecchio articolo in cui facciamo memoria del bombardamento di Hiroshima, per non dimenticare l'orrore di una guerra che mostra la faccia oscura del progresso usato in maniera distruttiva. Ma è proprio in quel contesto di orrore e di morte che ricordiamo uno spicchio di cielo nel miracolo vissuto e raccontato dalla locale piccola comunità gesuita.
Cito: « Ecco il messaggio pieno di speranza di Hiroshima: La preghiera del Rosario è più forte della bomba atomica! Oggi, nel centro della città ricostruita di Hiroshima, si trova una chiesa dedicata alla Madonna. Le 15 vetrate mostrano i 15 misteri del Rosario, che si prega in questa chiesa giorno e notte ». [Vedi]
Alcuni commentatori suggeriscono una lettura degli avvenimenti storici "salendo al piano superiore": non si parla del divino, ma di quei potentati terreni abilissimi a manovrare i fili. Anche oggi dietro certi scenari apparentemente locali (es. il conflitto tra Ucraina e Russia), accuratamente oscurati dagli apparati di propaganda loro asserviti, ci sono le manine di potentati miranti a mantenere i loro privilegi coloniali.
RispondiEliminaI più disintossicati dal mainstream ne sono edotti, ma restano per ora minoranza.
Anche la tragedia di Hiroshima (e tre giorni dopo di Nagasaki) rientra in questi scenari che altrimenti resterebbero confinati in qualche strategia bellica di corto respiro.
Nell'estate del 1945 il Giappone era ormai sconfitto e trattava la resa: l'imperatore aveva addirittura chiesto che l'Unione Sovietica agisse da mediatrice. In Europa la Germania aveva già ceduto e i sovietici erano entrati a Berlino. Era davvero necessaria questa efferata prova di forza? A chi avrebbe dovuto servire da lezione? Chi ha voluto fortemente che questa decisione venisse presa e ripresa tre giorni dopo?
Si sa che molti generali statunitensi non erano d'accordo. Lo sgancio della bomba su una popolazione inerme era difficile da digerire anche da chi aveva combattuto le battaglie più sanguinose nel Pacifico. Eppure il presidente Truman decise così.
Era presidente da pochi mesi, succeduto a Roosevelt, defunto improvvisamente ancora giovane (sessantatreenne) proprio nell'aprile del 1945.
Truman è il 33° presidente USA ed è massone del 33° grado.
Fu messo al corrente del progetto Manhattan, che era giunto a realizzare la bomba atomica. Con la fine della guerra si rischiava di non poterne fare l'uso previsto?
Il test fu fatto ad Alamogordo il 16 luglio 1945. Il 24 luglio a Postdam Truman incontrò Stalin e forse gli accennò dell'esistenza di una nuova arma potentissima. L'ultimatum al Giappone, del 26 luglio, non conteneva avvertimenti o minacce!
C'è un altro attore molto influente su Truman: Winston Churchill, che a Postdam all'indomani della sconfitta della Germania, c'era. Bisognava garantirsi le future spartizioni coloniali, riguardanti l'Europa e il Giappone. Il tutto dando un "segnale" soprattutto a Mosca, chiamata a intromettersi nel paese del Sol Levante. Così fu...
Da Londra vengono le idee, poi le mani possono muoverle anche altri.
In uno dei paradossi (sarà davvero un paradosso?) della storia, Nagasaki (che era una delle città maggiormente ostili al governo militare nipponico, anche perché sede della più vasta e antica comunità cattolica giapponese) venne scelta come bersaglio.
Churchill scrisse che le bombe atomiche furono sganciate anche per "fare un un favore ai Giapponesi", che altrimenti non si sarebbero mai arresi"...
Churchill forse fu molto più sincero quando scrisse: "In tempo di guerra la verità è così preziosa che deve essere protetta costantemente da un velo di bugie".
Quelle che servono agli imperi coloniali per assicurarsi le future colonie.
Invece si dimentica sempre. Si passa da tragedie inenarrabili a tragedie inenarrabili. Da dove nasce questa smemoratezza? Il diavolo si dice. Certamente lui è presente. È l'uomo che è assente. L'uomo segue il momento perché non vuol pensare al passato. Carpe diem e nun me ce fa pensa' .Tutti in fermento per la ricostruzione della Ucraina e tutti zitti sulle menzogne propalate che hanno tolto la vita a centinaia e centinaia e centinaia e centinaia e... di giovani vite. Pensare è doloroso, non pensare destina a ripete quanto non si è voluto comprendere . E così è per Gaza. E così accade sempre quando non si vuol pensare e ci si accontenta delle narrazioni volte a distrarre. A trarre altrove dalla verità.
RispondiEliminahttps://x.com/OrlyBarlevEng/status/1953112389093646823
RispondiEliminaNetanyahu si è allineato al programma messianico ultra-estremista promosso da Smotrich e Ben Gvir, per mantenere intatta la sua fragile coalizione e mantenere il potere.
Il presidente Trump e l’inviato speciale Witkoff si sono allineati con Netanyahu (invece di allineare Netanyahu con loro)
Il risultato: Trump e Witkoff si sono allineati con l'agenda messianica ultra-estremista promossa da Smotrich e Ben Gvir. Un programma che porterà ulteriore devastazione e distruzione.
È possibile che gli americani non se ne rendano pienamente conto.
Hiroshima e Nagasaki erano nel '45 gli unici due posti del Giappone con una fiorente comunità cattolica, visitata già da padre Kolbe negli anni '30.
RispondiEliminaI commenti su Hiroshima e dintorni andrebbero assestati.
RispondiElimina1. Il Giappone non stava trattando la resa. L'imperatore stava penando contro la cricca militarista molto potente, che aveva condotto il paese alla disfatta, per aprire negoziati di pace. Fu emesso un comunicato non molto chiaro e si fece l'errore di chiedere la mediazione di Stalin per le trattative di pace, il quale invece nicchiò e prese tempo perché voleva occupare i territori occupati dai giapponesi in estremo oriente (Manciuria, Corea), cosa che fece dopo Hiroshima, dichiarando guerra al Giappone, con il quale se non sbaglio aveva un trattato di non aggressione.
2. Nell'uso delle bombe atomiche gli inglesi non c'entrarono.
3. È falsa la tesi che le due sfortunate città siano state colpite perché centri di una fiorente comunità cattolica. Chiunque abbia studiato la guerra nippo-americana sa che queste due città facevano parte di un elenco più lungo, la loro scelta dipese alla fine dai fattori metereologici. Kokura p.e. doveva esser colpita al posto di Nagasaki ma era coperta da una grande nuvola, così l'aereo ripiegò su Nagasaki, approfittando di uno squarcio che si era aperto nella nuvolaglia. La bomba doveva esser sganciata mirando a vista.
4. I motivi dell'uso della bomba furono soprattutto militari e secondariamente politici. Nell'aprile del 1945 gli americani avevano conquistato l'isola di Okinawa, preludio all'invasione del Giappone. Fu una battaglia terribile, i giapponesi combatterono con il consueto valore e fanatismo. Ebbero centomila morti, 72.000 dei quali militari. I comandanti e molti ufficiali si suicidarono. Ma fu pesante anche per gli americani: 12.520 morti, circa 33.000 feriti, tralasciando le perdite di materiale. Cifre altissime per gli americani, che impressionarono molto Truman. Il Giappone veniva regolarmente e crudelmente devastato dall'aria ma la battaglia per conquistare alcune città chiave giapponesi, a cominciare da Tokio, dati i precedenti di Okinawa e altre battaglie, si presentava molto sanguinosa. Un prezzo che la leadership USA non era disposta a pagare. Disponendo di questa super arma, l'usarono per chiudere alla fine rapidamente la guerra. Certamente, avrebbero potuto prendere il Giappone per fame, ma ci sarebbero voluti comunque dei mesi.
4. Gli USA erano anche stanchi della guerra. Milioni di donne lavoravano nelle fabbriche al posto degli uomini, tutti sotto le armi. La produzione nazionale di grano e carne non bastava più, dato che gli americani oltre ai loro eserciti sfamavano abbondantemente anche i russi e altre nazioni alleate (non l'Italia comunque, che non era loro alleata). Dovevano importare grano dal Canada e dall'Argentina, da quest'ultima anche carne. Insomma volevano chiudere la partita.
Bisogna capire la condizione mentale del momento, il che non significa affatto giustificare la bomba.
I rilievi di Churchill sono cinici, ma è anche vero che la campagna aerea voluta dal generale LeMay stava letteralmente polverizzando le città giapponesi, i morti civili erano già centinaia di migliaia, l'uso crudele delle bombe atomiche ha imposto una rapida resa incondizionata, che ha evitato al Giappone un'ecatombe sicuramente apocalittica. Questa una tesi difensiva. Discutibile.
La bomba lanciata su Hiroshima fece una palla di fuoco di 1400 metri di diametro sviluppando l'equivalente di quasi 20.000 tn di trinitrotoluolo, uno degli esplosivi più potenti esistenti. L'esplosione avvenne a 555 metri d'altezza e raggiunse gli 83 milioni di gradi nell'epicentro. I morti iniziali furono 92.233, i feriti 37.425, molti dei quai morirono. Poi ci furono i morti per leucemia, cancro alla tiroide o emorragie interne. Totale : circa 200.000 persone. A Nagasaki i morti furono molti di meno, la popolazione fece in tempo ad entrare nei rifugi, la città era più piccola.
Comunque, la vita a Hiroshima e Nagasaki è ritornata. Chi l'avrebbe detto, al momento.
Ma le bombe atomiche di oggi sono molto più potenti di quella di Hiroshima, renderebbero la terra come il Mar Morto.
A proposito di quanto esaurientemente esposto dall'anonimo delle 23:30.
RispondiEliminaIl problema è il superamento del LIMITE, di cui gli americani si sono resi responsabili.
Non c'è, non vi può essere alcuna giustificazione all'uso della bomba atomica, con la sua scia di morte e desolazione. In tal modo si è infranto un limite, che si credeva invalicabile e oggi l'uso della bomba atomica non è più un tabù. L'essere umano continua a infrangere limiti e si sta rapidamente approssimando all'abisso, in quanto non si rende più conto di quanto sia bene e di quanto sia male. Oggi si seleziona la vita umana già in via prenatale, come se fosse del tutto normale, se vogliamo fare un altro esempio. Si "resettano" gli anziani come se fossero suppellettili da buttare, aiutandoli a suicidarsi. Sono tutti scivolamenti nel tunnel della morte, nella misura in cui si banalizza la vita.
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