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mercoledì 24 aprile 2024

Italia : Giorgia Meloni condanna con forza la GPA

Qui l'indice dei documenti sulla realtà distopica
Italia : Giorgia Meloni condanna con forza la GPA

In occasione dell’incontro: “Per un’Europa giovane. Transizione demografica, ambiente, futuro”, tenutosi a Roma, Piazza di Pietra, presso la Camera di Commercio, il 12 aprile 2024; la Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, Giorgia Meloni, ha condannato senza riserve la Gestazione Per Altri (GPA) ed ha fatto sapere che una legge, più severa, verrà presto discussa in Parlamento.

La questione demografica
Per prima cosa occorre ricordare che l’Italia ha uno dei più bassi tassi di natalità in Europa, valutato in 1,25 bambini per donna (2021), preceduta dalla Spagna con un tasso di natalità di 1,19 e da Malta, che è scesa a 1,13 bambini per donna.

La Presidente del Consiglio ha esordito affermando che questa questione «costituisce una priorità assoluta» per il Governo, ed ha aggiunto di ritenere: «Che sia giunto il momento di avere un Governo molto coraggioso per dedicarsi alla demografia e alla natalità come sfide prioritarie» e che sia urgente invertire la tendenza drammatica del tasso di natalità.

In seguito ha attaccato le ideologie deliranti: «Per decenni la cultura dominante ha detto che mettere al mondo un bambino sarebbe stata una scelta probabilmente incompatibile con molte altre; (...) una scelta che forse è preferibile non fare. (...) Di recente è stato addirittura suggerito che mettere al mondo un figlio sia un atto contro l’ambiente».
È per questo, ha spiegato Giorgia Meloni, che il suo Governo ha voluto porre la questione demografica «al centro della nostra attività». Ed ha aggiunto che è per questo che «per la prima volta nella storia d’Italia un ministero porta il nome della natalità [Ministero per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità]»

La schiavitù del GPA
La Presidente del Consiglio alza un segnale contro lo spirito woke e femminista: «In questa società, il fatto stesso di parlare di padre e madre può sembrare talvolta un atto rivoluzionario». E prosegue: «In quest’epoca in cui si arriva fino a negare che occorra un uomo e una donna per mettere al mondo un bambino, quando si parla di padre e di madre c’è la tendenza a sembrare molto arretrati».  

E, aggiunge, «quando ci si scontra con l’evidenza, si pensa di risolvere il problema magari alimentando un mercato transnazionale che sfrutta i corpi delle donne povere, che trasforma i bambini in merce, spacciandolo per un atto d’amore o per un gesto di libertà».

Denunciando così la GPA.
Ma «le cose irragionevoli non diventato ragionevoli con la ripetizione, e nessuno può convincermi che sia un atto di libertà affittare il proprio utero; nessuno può convincermi che sia un atto d’amore considerare i bambini come un prodotto sul banco di un supermercato».

Giorgia Meloni centra il punto: «Non è un atto d’amore trasformare il legittimo desiderio di avere un figlio in un diritto garantito con tutti mezzi possibili. Per questo io continuo a considerare l’utero in affitto come una pratica inumana e sostengo la proposta di legge che vuole renderla un crimine universale, cioè punibile in Italia anche se viene commesso all’estero».

Giorgia Meloni conclude precisando che «una proposta di legge sull’argomento è in corso di discussione nel nostro Parlamento e io spero che possa essere approvata il più rapidamente possibile». Questo è in linea con l’appello di Casablanca che ha chiesto nel marzo 2023 l’abolizione universale del GPA.

Giorgia Meloni ha ricordato infine che nessuna «nazione europea ha raggiunto il “tasso di sostituzione”» e che «dal punto di vista del Governo italiano, una delle grandi rivoluzioni che l’Europa di domani dovrà garantire è proprio quella di raccogliere la sfida demografica con forza, determinazione e con strumenti concreti».

Affermazione di buon senso, sfortunatamente poco condivisa. Fonte   

27 commenti:

  1. Non è che i demoni scorrazzano solo a davos e vassinton, scorazzano, scorazzano  anche tra noi e...alla pessima!

    m.a.

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  2. Recentemente anche il ministro della famiglia Roccella, sempre sotto attacco da parte della sinistra, è intervenuta (su il Giornale) in difesa della politica del governo mirante a promuovere la natalità.

    Proviene per ragioni familiari dall'ambiente torbido del partito radicale, ma si è liberata di quel retaggio. Forse per la prima volta ha detto che c'è in Italia un rigetto culturale della maternità da parte delle donne. Bisogna quindi lavorare su questo aspetto, migliorarlo.
    Speriamo che aumenti la consapevolezza in questo senso, da parte dei governanti. Anche l'attivazione (era ora) di consultori pro-life che cerchino di convincere a non abortire le donne che vogliono abortire, prevista dalla 194 e mai attuata, ovviamente. Cosa che ha suscitato l'ira funesta della sinistra.
    Ma l'aumento della consapevolezza resterà cosa morta se non si andrà al fondo del problema. Qualcuno ha il coraggio di dire che l'aborto è una cosa cattiva e deleteria per la donna però il diritto di abortire liberamente non si tocca. Nient'affatto: se è una cosa cattiva, deleteria non solo per la donna ma anche per la società, lo Stato non può riconoscerlo come diritto. Se è un male in sè, e lo è, per i singoli e per la polis, come può lo Stato tutelarlo? Solo agendo in nome di un concetto del tutto errato di libertà, libertà di fare ciò che si vuole senza tener conto della legge morale e del danno sociale, oltre che individuale, provocato.
    Quindi: l'aborto procurato va negato come "diritto" e riconsiderato un reato.
    La denatalità è provocata anche dalla corruzione dei costumi sempre altamente diffusa : tollerando e persino proteggendo libertinaggio e omosessualità non si fanno crescere i popoli né si mantengono ad un livello accettabile per ciò che riguarda la sanità fisica e mentale.
    Il governo deve cominciare ad intervenire contro la corruzione dei costumi, una società non può vivere all'insegna della "trasgressione".
    Sono discorsi difficili, nell'atmosfera di oggi, e in una certa misura impopolari, ma vanno fatti.
    PP

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  3. Come scrive oggi Veneziani su La Verità, il centro destra deve scrollarsi di dosso il condizionamento "antifascista" creato ad arte dalla sinistra, che trova in esso la sua giustificazione politica. Il demone fascista,morto e sepolto, viene artatamente riportato in vita dalla camorra politico/intellettuale che trova in esso la propria ragion d'essere.
    La destra (o quel che timidamente pare) non deve curarsi di lor, ma andare oltre.
    E Salvini, oltre a scrivere libri, dovrebbe farsi un esame di coscienza circa l'involuzione filo massonico leghista, che potrà piacere a qualcuno (forse anche tra i sacri palazzi), ma dispiacere a molti.

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  4. Falsificazioni storiche24 aprile, 2024 20:14

    Antonio Scurati è quel soggetto che ha scritto una parziale biografia di Benito Mussolini, monumentale e certamente piacevole, ma assai furba: perchè parte non dal 1883, anno di nascita del futuro dittatore, ma dal 23 marzo 1919 ( quasi 40 anni di ritardo).
    In altre parole salta a piè pari, occulta, sbianchetta, tutta la formazione e l'ascesa di Mussolini, all'ombra della sinistra socialista italiana, al fianco dei big del mondo socialista e poi comunista, ma anche liberal-massonico, di questo paese.
    Operazione che fa il paio con quell'altra: il tentativo della sinistra di egemonizzare la Resistenza, mettendo nell'oblio tutti i partigiani non comunisti e presentando gli stessi comunisti, che inneggiavano a Stalin e all'URSS, come difensori della libertà.
    Francesco Agnoli

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  5. Il 25 aprile 1945 l'Italia cambiò padrone.

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  6. Il Mussolini "liberal-massonico" non è mai esistito.
    Ci racconti piuttosto lo stimatissimo Autore come e qualmente Mussolini costrinse la Fratellanza delle due obbedienze a sciogliersi con la legge del 1925 sulle società segrete, che obbligava le Logge a venire allo scoperto, a fornire cioè riti, programmi, nomi.
    Sottoposti anche a fascistissime e quindi non metaforiche randellate, i massoni si autosciolsero. Una violenza comunque superflua.
    La Massoneria non tollerava le aperture alla Chiesa che Mussolini cominciò a fare non appena fu al governo.
    H.

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  7. Ore 8.00, stamattina, liceo Bottoni.
    Trovo le scale del liceo dove lavoro quasi tappezzate con le fotocopie del discorso di Antonio Scurati contro il governo in carica.
    Entro in sala professori e trovo anche lì, pressochè ovunque, il medesimo discorso di Scurati.
    Ore 12:30, sempre al liceo Bottoni. Una studentessa, evidentemente autorizzata dall'alto, usa l’altoparlante della scuola per interrompere le lezioni e leggere ad alta voce il medesimo discorso di Scurati. Ancora una volta si usa la scuola pubblica per diffondere un’ideologia di parte.
    Non mi interessa che Scurati sia uno dei letterati italiani più noti per servilismo verso i veri potenti (vedi l'indecente lettera aperta a Mario Draghi su Corriere della Sera del 18 luglio 2022), e che quindi sia semplicemente grottesco farlo passare come un eroe.
    Non mi interessa nemmeno difendere il governo Meloni. Alle elezioni politiche non ho nemmeno votato.
    Mi interessa invece difendere l’autonomia della scuola pubblica dalla sua costante politicizzazione.
    Quello che mi è insopportabile è che si usi la scuola per ideologizzare continuamente la gioventù.
    La scuola pubblica viene finanziata con le tasse di tutti, non solo di chi sostiene la sinistra fucsia con il suo antifascismo in assenza di fascismo e la sua totale sottomissione alle oligarchie finanziarie; ma anche da chi non la sostiene per niente, votando il centrodestra od altri; sia infine di chi, schifato, non va nemmeno a votare. Non può essere, quindi, egemonizzata ideologicamente.
    E’ indecente che una parte politica, con un atto d’arbitrio e di prepotenza, si ostini a usare la scuola pubblica come roba sua, per scolpire come verità assolute le sue parole d’ordine nelle giovani menti.
    Martino Mora

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  8. ""Parigi non vale Perugia"

    "Prima scena. Il Parlamento europeo chiede di inserire il diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione. La risoluzione non ha valore vincolante, ma rivela comunque una cultura, la stessa che lo scorso mese ha visto la Francia inserire l’aborto in Costituzione.

    Seconda scena. Taglio del nastro per altri 20 alloggi – il loro numero sale a 50 – nella nuova ala del Residence “Daniele Chianelli”: ancor più bambini e familiari potranno essere accolti, senza spese, a pochi metri dall’ospedale di Perugia in cui si curano. Completano l’opera un asilo nido, una scuola materna e un nido d’argento, servizi per l’intera città. A Franco e Luciana, al “loro” Comitato per la Vita, giunge il ringraziamento della Presidente del Parlamento europeo, a nome di “tutti coloro che avete stupito con il vostro coraggio e confortato con le vostre scelte”.

    Due scene. La vita vista come limitazione e la vita vista come forza “per far rinascere un sorriso”.

    C’è più voglia di futuro a Perugia che a Bruxelles e a Parigi."
    (Ivan Maffeis, Arcivescovo di Perugia)

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  9. Ha detto giustamente Veneziani che il Governo di CentroDestra deve scrollarsi di dosso il condizionamento antifascista.

    Deriva anche da timidezze e complessi d'inferiorità ancestrali, tipiche delle nostre classi dirigenti.
    Ultimo e grave esempio. Dopo recenti polemiche la polizia non è più autorizzata ad usare gli sfollagente, anche solo per autodifesa. Solo gi scudi, che da soli servono a poco. Una disposizione palesemente assurda.
    Risultato: negli ultimi incidenti contro gli estremisti (post)comunisti c'è stato un numero impressionante di feriti, per fortuna non gravi pare, tra i poliziotti.
    Il capo del sindacato di polizia ha mandato oggi una lettera la ministro dell'interno, chiedendo spiegazioni sull'inspiegabile modo di fare adottato. Tra l'altro ha detto: non potete trattarci come carne da macello.
    Quella di mettere i propri uomini nella condizione di non potersi difendere dal nemico, si tratti di polizia od esercito, sembra purtroppo una caratteristica negativa delle nostre classi dirigenti, quale che sia il loro colore politico.
    Questo Centro Destra, supposto fascista [?], in tema di ordine pubblico si sta rivelando non meno timido dei vecchi governicchi a guida democristiana di un tempo.
    Bisognerebbe svegliarsi. La polizia fa un duro lavoro contro estremisti, teppisti e criminali di ogni tipo. Il governo ha il dovere di appoggiarla, nel modo più assoluto. E di autorizzarla ad usare i necessari strumenti di difesa di cui secondo la legge dispone.
    Politicus

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  10. Il "condizionamento antifascista" che tarpa le ali ad ogni tentativo di riformare il sistema marcio imposto finora dai partiti Woke anche in Italia,

    deriva anche dal fatto che sul fascismo si è imposta, in gran parte per spirito di fazione, una vulgata che lo definisce "Male assoluto", qualsiasi cosa abbia fatto. In tal modo, sul fascismo è impossibile fare un qualsiasi discorso onesto, come l'ha fatto per esempio da storico di valore qual era Renzo De Felice, che ha osato parlare di "anni del consenso" al regime (dalla metà degli anni venti sino al 1936-37, quando cominciò ad affacciarsi Hitler sulla scena) provocando ire furibonde.
    Bisognerebbe controbattere questa falsità del fascismo "male assoluto", alla quale contribuirono anche i cattolici, soprattutto certi ambienti cattolici. Fu un male per certi aspetti, lo sappiamo, ma per altri fu un bene, vedi la Conciliazione con la Chiesa, per esempio; la Bonifica delle Paludi Pontine; lo Stato sociale etc.

    Per inciso, le condanne a morte irrogate dal Tribunale Speciale per la Sicurezza dello Stato, cito a memoria da un recente libro dello storico antifascista Mimmo Franzinelli, furono una settantina in tutto, delle quali eseguite solo 50 e rotti. Ed erano condanne per spionaggio, costituzione di banda armata, attentati, complotto per uccidere il re o Mussolini, insomma per reati che anche le democrazie colpivano con la morte. La maggior parte delle fucilazioni riguardarono sloveni cittadini italiani che avevano dato vita a formazioni terroristiche.
    Queste le condanne a morte del Male Assoluto fascista in Italia. Nel 1937 anno di inizio del grande terrore staliniano, gli storici occidentali odieerni calcolano che siano sparite 700.000 persone, la gran parte senza processo. Ancor oggi in Russia ogni tanto trovano per sbaglio fosse comuni. Il fascismo un passato che non deve passare, mentre sulla Russia staliniana dagli immensi crimini è già sceso l'oblio.
    Di quale Male Assoluto stiamo allora parlando? E la faccia di bronzo dei (post)comunisti, che più di tutti strillano al supposto Male Assoluto fascista?

    Il contributo di certi ambienti cattolici al fascismo "male radicale" cominciò a darlo senza volerlo Pio XI quando attaccò il regime con toni apocalittici (che forzavano alquanto la realtà) per difendere l'Azione Cattolica, "pupilla dei suoi occhi". In effetti c'era stato uno scontro duro sull'Azione Cattolica. I fascisti l'accusavano di non rispettare i Patti, di fare nelle università subdola politica antifascista (l'assistente generale era Montini, allora giovane monsignore), quando secondo i Patti la sua opera avrebbe dovuto essere soprattutto cultural-religiosa.
    L'accusa era quasi sicuramente vera anche se i fascisti sbagliarono nel corroborarla con i consueti loro metodi "maneschi", per così dire, passando dalla parte del torto. (A Montini comunque nessuno torse un capello).
    Domani, 25 aprile : una festa di parte, di una liberazione che fu invece un'occupazione in piena regola nella quale nulla ci fu risparmiato; festa nella quale col passare del tempo l'odio contro un nemico scomparso da decenni non fa che aumentare, pompato ad arte dai soliti noti.
    Bisognerebbe mutarla in una giornata dell'espiazione nazionale per tutte le guerre fratricide che hanno nei secoli insanguinato l'Italia.
    Historicus

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  11. # Martino MOra: alle elezioni politiche non ho nemmeno votato.

    E allora non si lamenti se la scuola continua ad esser dominata dai faziosi che solo una schiacciante vittoria elettorale del Centrodestra potrebbe finalmente ridurre a più miti consigli.
    ar

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    1. Caro amico la sua enorme fiducia nel voto è commovente. Peccato che non tenga conto della realtà. E la realtà è che eravamo una Nazione con una delle più grandi affluenze alle votazioni del cosiddetto mondo occidentale, il che non ha impedito ai comunisti di " colonizzare" gramscianamente tutti gli strumenti culturali, da quelli più popolari (cinema e televisione) a quelli rivolti alla formazione intellettuale, e usate per la de-formazione degli insegnanti, con particolare "riguardo" agli insegnanti delle scuole primarie. Le Università, come è noto erano già dominate dal XVIII secolo dalla Massoneria, artefice del positivismo, scientista e anticattolico. La sinistra colonizzazione, finanziata lautamente dall' Unione Sovietica, e con il silenzio assenso della Democrazia Cristiana del democratico, e modernista, Dossetti. Che, se non sbaglio, partecipo' anche al CVII (e questa NON è un'altra storia). Saltare a pie' pari la storia italiana degli ultimi decenni per colpevolizzare, e delegittimare, chi ha ben presente a cosa serva il "giochetto democratico", e ne sia schifato ma comunque cerchi i mezzi possibili per contrastarlo, è un triste metodo tipico della sinistra, tipico ma vile. Cordialmente Valeria Fusetti

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  12. 25 aprile 202425 aprile, 2024 08:11

    Buona Festa di San Marco!
    Buone Litanie Maggiori (Rogazioni)!

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  13. #Historicus
    Una "festa", quella del 25 aprile, che andrebbe semplicemente abolita, come scrive oggi La Verità (mi pare Borgonovo).

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    1. Vede, la differenza è che vivere in un paese libero non solo le dà il diritto di non festeggiare il 25 aprile, ma anche di pubblicamente dissentire dai motivi per cui si festeggia il 25 aprile.
      Vivere sotto dittatura politica o religiosa, come pare piaccia a lei, toglierebbe a me quella libertà di cui lei gode tranquillamente.

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    2. Vede, la differenza tra un paese libero e il nostro è che il 25 aprile non sia unicamente la festa strumentalmente ideologica dei partigiani comunisti, come se fossero stati gli unici liberatori.
      Inoltre ci sarebbe posto per valori, o meglio per principi, come Dio Patria Famiglia che non solo vengono silenziati ed irrisi ma anche distrutti.
      Dov'è la mia libertà se c'è qualcuno come lei cui dà fastidio che io ne parli in un contesto di nicchia come questo?
      E tralascio le miriadi di provocazioni che non pubblico!

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    3. Tra i partigiani c’erano anche tantissimi cattolici e sacerdoti.
      Lei, prima di parlare dei partigiani, si lavi la bocca!
      Irricevibile questo vile attacco al nostro paese!
      Vergogna!

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    4. Ma non si accorge che è proprio quello che intendevo io, denunciando il monopolio dei "partigiani comunisti"?

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  14. Trasmesso in live streaming il giorno 25 apr 2020 Chiesa Parrocchiale della SS. Trinità dei Pellegrini, Roma25 aprile, 2024 11:43

    Processione e S. Messa Solenne delle Litanie Maggiori (Rogazioni), sabato 25 aprile 2020 ore 18:30
    SS. Trinità dei Pellegrini
    https://www.youtube.com/watch?v=-qQXyoAM9y8&t=13s

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  15. Giovedì 25 aprile! C'è anche quest'anno?

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  16. Prima di tutto il nostro Paese non si può fare coincidere e identificare coi partigiani, di qualunque colore essi siano stati.
    Quindi nessuno deve lavarsi la bocca parlando di partigianeria, men che meno dinanzi ai professionisti dell'antifascismo che vivono di rendita da quasi ottant'anni.
    Basta con questo mantra dell'antifascismo e del mito dei partigiani. Dov'erano i "partigiani" dal 1922 al 1939? I neri che poi, a guerra finita, sono diventati rossi, tutti fascisti prima e antifascisti dopo.

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  17. La falsa libertà di cui godiamo in Occidente è foriera di mostri, come il diritto di uccidere il concepito nel ventre della madre (un diritto che il comunismo ha sempre ritenuto sacro e che trova ampio spazio nel totalitarismo comunista anche dei nostri tempi).
    Il comunismo non è morto, a differenza del fascismo, e la migliore dimostrazione è il modello cinese che molti cittadini ed esponenti politici e intellettuali del socialismo "liberal" e del radicalismo chic non disdegnano affatto (come provato dai satrapi del green pass e da alcuni sindaci "illuminati").
    Non parlino di libertà i sostenitori livorosi del 25 aprile, affetti dalla malattia senile di una presunta superiorità morale che continuano imperterriti a vantare, nonostante la realtà dimostri il contrario.

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  18. Nella Resistenza c'erano anche tantissimi cattolici e sacerdoti?

    C'erano, anche se forse non erano tantissimi. Tanti sacerdoti c'erano anche dall'altra parte, come cappellani militari della R.S.I., sembra che fossero parecchie centinaia. Ci furono agguerrite formazioni partigiane "bianche" in Liguria, Friuli (in una militava il fratello di Pasolini, Guido, assassinato dai partigiani comunisti in un agguato assieme ad altri perché si opponeva ai partigiani sloveni invasori).
    Il numero più ampio di partigiani è stato molto probabilmente quello comunista. Mi riferisco ai partigiani effettivamente combattenti non a tutti quelli che negli ultimi giorni sono accorsi nelle file dei vincitori, gonfiandole enormemente - una politica favorita dai comunisti. In genere le formazioni guerrigliere sono strutturalmente piccole, dovendo operare con colpi di mano, imboscate, sabotaggi e terrorismo - movimento continuo, massima agilità operativa. Cercano di far crollare il nemico con tante azioni di disturbo che via via si coordinano tra di loro, rendendogli la vita impossibile.

    Sulla Resistenza c'è ovviamente un mito ufficiale che non risponde ai fatti; la si presenta come una grande guerra di popolo che ha abbattuto il nazifascismo in Italia con l'aiuto degli Alleati. Non è andata così. Alla Repubblica di Mussolini aderirono comunque centinaia di migliaia di italiani. I tedeschi sono stati sconfitti dagli Anglo-Americani, non dai partigiani. Questi ultimi hanno creato loro dei problemi tuttavia sempre risolti con mirate controffensive nazifasciste, rastrellamenti che hanno mantenuto quasi sempre libere le vie strategiche essenziali e i confini. In Piemonte e in Venezia Giulia le formazioni fasciste con i tedeschi ma anche da sole hanno difeso con discreto successo i confini sino alla fine.
    Bisognerebbe leggere i libri di Pansa: ha demolito non la Resistenza, fatto storico indubitabile, ma il mito della Resistenza, costruito da una vulgata dominata dal PCI. Il fatto è che militarmente la R. fu poca cosa e non poteva esser diversamente dato l'armamento leggero in dotazione e i compiti assegnati dagli Alleati: sabotaggio, terrorismo, guerriglia dietro le retrovie.
    Avrebbero dovuto i capi partigiani svilupparla in modo da farla diventare uno strumento soprattutto militare in grado di svolgere operazioni decisive assieme agli Alleati. Mai ci provarono: prevalse sin dall'inizio l'impostazione comunista mirante al terrorismo, alle rappresaglie indiscriminate, alla crescita esponenziale dell'odio, insomma alla guerra civile, che i partigiani, soprattutto comunisti, grazie alla vittoria militare alleata, poterono concludere nel modo loro tipico, bolscevico, ossia con i grandi massacri di fascisti e presunti tali a guerra finita.
    Mussolini, a quanto se ne sa, fu ammazzato come un cane in un viottolo di campagna dopo che era stato condannato a morte da Radio Milano, che, piccolo dettaglio, operava da Mosca! Di legale l'esecuzione di Mussolini non ebbe nulla.
    Una barbarie, i mai espiati massacri, ben rappresentata dallo scempio di Piazzale Loreto, del quale la sinistra che oggi sfila minacciosa e tracotante nelle nostre città ancora si vanta, invece di fare il mea culpa, dopo tanti anni.
    H.

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  19. Nel biennio orribile 1943-1945 l'Italia fu occupata e devastata in tutti i sensi, morali e materiali, da t r e eserciti nemici.
    1. L'esercito tedesco
    2. L'esercito alleato
    3. Le formazioni partigiane comuniste, agli ordini di Mosca, che impose loro di asservirsi ai disegni egemonici degli jugoslavi di Tito sul confine orientale.
    Questi tre eserciti erano tutti, per varie ragioni, "nemici del nome italiano", per esprimersi alla maniera dei Romani, non solo nemici del fascismo. Nemici del nome italiano ovviamente anche i tedeschi, pur formalmente alleati di uno Stato fascista satellite, imposto da Hitler ad un MUssolini "ripescato".
    Le formazioni non comuniste della Resistenza quasi tutte avrebbero condotto una guerriglia orientata più contro il tedesco invasore che contro i fascisti, e in termini più militari che terroristici, anche per ridurre i rischi di rappresaglie contro la popolazioni civile inerme.
    Ma prevalse l'impostazione comunista tanto che alla fine il partigiano veniva identificato con il terrorista.
    In varie occasioni i partigiani comunisti fecero fuori i partigiani non comunisti, al fine di dominare completamente nel loro territorio.

    Il caso più noto è quello del fratello di Pasolini, Guido, dello stato maggiore di una brigata partigiana "verde", cioè patriottica e non comunista. Questo stato maggiore si opponeva a passare alle dipendenze dei titini come volvano i comunisti su ordine di Mosca. Invitati ad un ultimo colloquio in una malga remota dai comunisti (italiani) furono a tradimento liquidati a raffiche di mitra (massacro di Malga Porzus). Questa brigata, la Osoppo, tuttavia, non si sciolse e continuò a combattere. Negli ultimi giorni di guerra, quando gli sloveni volevano dilagare verso Udine e dintorni, accolse nelle sue file fascisti dei vari reparti in ritirata e tutti insieme combatterono contro l'invasore jugoslavo, fino all'arrivo degli Alleati. I comunisti li accusarono di tradimento ma in realtà i traditori dell'Italia erano loro, per vocazione, mai smentita.

    Pasolini scrittore, entrò lo stesso nel PCI, dal quale anni dopo fu espulso, principalmente per la sua vita privata scandalosa, non tollerabile per il perbenismo ostentato dai comunisti ufficiali, che pur promuovevano la dissoluzione della famiglia "borghese" e della morale cattolica.
    P.

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  20. @ 25 aprile, 2024 17:16
    " che era stato condannato a morte da Radio Milano, "
    la stessa condanna a morte copiaincolla occorsa al Presidente Moro?

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  21. Deludente discorso del presidente Mattarella per il 25 aprile.
    Poteva almeno accennare, anche senza fare nomi, al fatto che
    la Destra (ex neo-fascista) ha progressivamente accettato i
    valori della democrazia parlamentare, come dimostra l'operato
    di Meloni e altri.
    Così non si supera mai la mentalità da guerra civile.
    Si resta sempre uomini di parte.

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  22. Cara Valeria Fusetti,
    Nel suo pungente intervento mi sembra Lei non abbia colto un punto essenziale.
    La "colonizzazione" comunista e sinistrorza avvenuta nel mondo della cultura non ha potuto tradursi negli agognati risultati politici radicali agognati, proprio perché al dunque le elezioni non davano i risultati sperati, per i rivoluzionari.
    C'era sempre un qualche milione di persone che, magari "turandosi il naso", impediva alla sinistra di cogliere i suoi obbiettivi definitivi.
    Questo qualche milione agiva d'istinto, per salvare l'Italia.
    Una volta fatti fuori democristiani e socialisti dai giudici, i comunisti erano convinti che sarebbero andati al potere per decenni. Invece è saltato fuori dal nulla Berlusconi con la sua armata brancaleone e gli ha sbarrato la strada. Forse che uno, a suo tempo, ha votato per il Berluska perché gli piaceva? Niente affatto. Bisognava però ragionare.
    La politica in fondo è sempre scelta del male minore o quasi sempre. Non si tratta di avere "una enorma fiducia nel voto", si tratta di saperne dare una valutazione realistica, senza pretendere l'impossibile.

    Oggi, starsene in disparte per antipatia verso il sistema o verso Meloni & Co. significa render possibile un domani non lontano l'ascesa al governo delle Schlein, il ritorno dei Conte etc., l'orrore di certe leggi contro ogni principio morale, l'ulteriore peggioramento dell'invasione straniera...
    Lei vuole questo? Certamente no. O un esito del genere la lascia indifferente?
    Se non la lascia indifferente, penso che dovrebbe rivedere la sua posizione.
    ar

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