Pagine fisse in evidenza

giovedì 30 maggio 2024

Europa o l’impostura

Interessante e da approfondire. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
Europa o l’impostura

È probabile che ben pochi fra coloro che si apprestano a votare per le elezioni europee si siano interrogati sul significato politico del loro gesto. Poiché sono chiamati a eleggere un non meglio definito «parlamento europeo», essi possono credere più o meno in buona fede di star facendo qualcosa che corrisponde all’elezione dei parlamenti dei paesi di cui sono cittadini. È bene subito chiarire che le cose non stanno assolutamente così.
Quando si parla oggi di Europa, il grande rimosso è innanzitutto la stessa realtà politica e giuridica dell’Unione europea.
Che si tratti di una vera e propria rimozione, risulta dal fatto che si evita in tutti i modi di portare alla coscienza una verità tanto imbarazzante quanto evidente. Mi riferisco al fatto che dal punto di vista del diritto costituzionale, l’Europa non esiste: quella che chiamiamo «Unione europea» è tecnicamente un patto fra stati, che concerne esclusivamente il diritto internazionale.
Il trattato di Maastricht, entrato in vigore nel 1993, che ha dato la sua forma attuale all’Unione europea, è l’estrema sanzione dell’identità europea come mero accordo intergovernativo fra Stati. Consapevoli del fatto che parlare di una democrazia rispetto all’Europa non aveva pertanto senso, i funzionari dell’Unione europea hanno cercato di colmare questo deficit democratico stilando il progetto di una cosiddetta costituzione europea.
È significativo che il testo che va sotto questo nome, elaborato da commissioni di burocrati senza alcun fondamento popolare e approvato da una conferenza intergovernativa nel 2004, quando è stato sottoposto al voto popolare, come in Francia e in Olanda nel 2005, è stato clamorosamente rifiutato. Di fronte al fallimento dell’approvazione popolare, che di fatto rendeva nulla la sedicente costituzione, il progetto fu tacitamente – e forse bisognerebbe dire vergognosamente – abbandonato e sostituito da un nuovo trattato internazionale, il cosiddetto Trattato di Lisbona del 2007. Va da sé che, dal punto di vista giuridico, questo documento non è una costituzione, ma è ancora una volta un accordo tra governi, la cui sola consistenza riguarda il diritto internazionale e che ci si è pertanto guardati dal sottoporre all’approvazione popolare.
Non sorprende, pertanto, che il cosiddetto parlamento europeo che si tratta di eleggere non sia, in verità, un parlamento, perché esso manca del potere di proporre leggi, che è interamente nelle mani della Commissione europea.
Qualche anno prima il problema della costituzione europea aveva dato del resto luogo a un dibattito fra un giurista tedesco di cui nessuno poteva mettere in dubbio la competenza, Dieter Grimm, e Jürgen Habermas, che, come la maggior parte di coloro che si definiscono filosofi, era del tutto privo di una cultura giuridica. Contro Habermas, che pensava di poter fondare in ultima analisi la costituzione sull’opinione pubblica, Dieter Grimm ebbe buon gioco nel sostenere l’improponibilità di una costituzione per la semplice ragione che un popolo europeo non esisteva e pertanto qualcosa come un potere costituente mancava di ogni possibile fondamento. Se è vero che il potere costituito presuppone un potere costituente, l’idea di un potere costituente europeo è il grande assente nei discorsi sull’Europa.
Dal punto di vista della sua pretesa costituzione, l’Unione europea non ha pertanto alcuna legittimità. È allora perfettamente comprensibile che una entità politica senza una costituzione legittima non possa esprimere una politica propria. La sola parvenza di unità si raggiunge quando l’Europa agisce come vassallo degli Stati Uniti, partecipando a guerre che non corrispondono in alcun modo ad interessi comuni e ancor meno alla volontà popolare. L’Unione europea agisce oggi come una succursale della NATO (la quale NATO è a sua volta un accordo militare fra stati). Per questo, riprendendo non troppo ironicamente la formula che Marx usava per il comunismo, si potrebbe dire che l’idea di un potere costituente europeo è lo spettro che si aggira oggi per l’Europa e che nessuno osa oggi evocare. Eppure solo un tale potere costituente potrebbe restituire legittimità e realtà alle istituzioni europee, che – se impostore è secondo i dizionari «chi impone ad altri di credere cose aliene dal vero e operare secondo quella credulità» – sono allo stato attuale nient’altro che un’impostura. Un’altra idea dell’Europa sarà possibile solo quando avremo sgombrato il campo da questa impostura. Per dirla senza infingimenti né riserve: se vogliamo pensare veramente un’Europa politica, la prima cosa da fare è togliere di mezzo l’Unione europea –, o quanto meno, essere pronti per il momento in cui essa, come sembra ormai imminente, crollerà.
Giorgio Agamben, 20 maggio 2024 Fonte

8 commenti:

  1. Concordo con Giorgio Agamben, e particolarmente con la sua conclusione: "la prima cosa da fare è togliere di mezzo l'Unione europea -, o quanto meno, essere pronti per il momento in cui essa, come sembra ormai imminente, crollerà".
    Una lieve sfumature di disaccordo la esprimo sul "come sembra ormai imminente": certe entità hanno sette vite come i gatti!

    RispondiElimina
  2. ambrosiano emarginato30 maggio, 2024 12:20

    Applausi a scena aperta e coro celebrativo al ritmo di "chi non salta è una Bonino"!

    L'attuale Unione Europea è quanto di più indigesto possa esistere per un essere umano.
    Oltre ad essere costosa e inutile è economicamente dannosa e -ancor peggio- anticristiana.
    I suoi valori sono pure invenzioni di menti fuorviate, ripetute fino a plagiare le menti.
    Riesce a imporsi attraverso sottili o palesi ricatti distruggendo fede, tradizione e cultura.
    E' priva di un'identità e pure di una Costituzione.
    Tutto sostituito da un accordo intergovernativo tra Stati al soldo di interessi esterni.
    Un tecnicismo tecnocratico in mano a tecnocrati pagati da padroni ostili alla popolazione.

    Va eliminato questo carrozzone. Ergo: va ignorato l'appuntamento proposto dai burattinai.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tirare il bidone31 maggio, 2024 22:08

      Italiano,
      bidona l'appuntamento proposto dai burattinai!

      Elimina
  3. Ringrazio di cuore Giorgio Agamben per aver dato corpo concettuale rigoroso al mio e comune sentire.
    m.a.

    RispondiElimina
  4. #anonimo 12:20: "va ignorato l'appuntamento proposto dai burattinai".
    Attenzione: io sono per il superamento o uscita da questa Unione Europea, vale a dire per il ritorno ad una piena sovranità nazionale, in primis monetaria, con tutto quanto ciò implica nell'evitare anche ogni subordinazione del Tesoro alla B.ca d'Italia (leggasi riforma Andreatta). Non perché gli italiani siano meglio degli altri europei, perché anzi in qualche caso sono peggiori, ma perché bisogna evitare i carrozzoni burocratici controllati dai soliti burattinai.
    Ma non per questo non mi recherò a votare, in quanto finché questa Unione esiste bisogna cercare di portarla in mani meno disastrose, evitando che il fronte sinistrorso e centrista spadroneggi. Il non voto può apparire una forma di protesta, ma a Lorsignori questo non interessa, anzi, a loro basta un voto in più, fosse anche solo il 20% che si reca a votare.

    RispondiElimina
  5. https://www.maurizioblondet.it/volevano-accusare-giorgia-del-delitto-matteotti/

    RispondiElimina

  6. Quelli che non andranno intenzionalmente a votare alle prossime europee sono certamente gli stessi che non vanno a votare nemmeno alle elezioni nazionali. Il fatto che l'Europa unita attuale sia una "impostura" pertanto non c'entra. Loro non votano per principio, qualsiasi cosa accada.
    Si tratta di un muro di ignoranza politica e cattiva volontà impossibile da abbattere.
    Politicus

    RispondiElimina
  7. Un GRAZIE!!! sentito e cordiale al professore Agamben per questa lucidissima lettura della realtà.Dopo tanto tempo di amletiche perplessità (vado o no a votare...) mi ha convinto.Razionalmente.Non amo d sempre questa pseudo associazione di personaggi,oligarchia di despoti finanziario economici che stanno opprimendoci da decenni e decenni.NON ANDRÓ A VOTARE,COSCIENTEMENTE E CONVINTAMENTE.
    Grazie Professore.

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo l'approvazione di uno dei moderatori del blog.