Don Daniel Couture |
« Tutti costoro perseveravano concordi nella preghiera e supplica con alcune donne, con Maria, madre di Gesú, e con i suoi fratelli » (Atti 1, 14 )
In questo ultimo giorno di Maggio, festa della regalità di Nostra Signora e vigilia del mese dedicato al Sacro-Cuore di Gesù lancio un appello urgente a tutti i membri della FSSPX, a tutti i nostri fedeli del Distretto d'Asia e a tutti coloro che vogliano unirsi a noi di « perseverare concordi nella preghiera con Maria, la Madre di Gesù » la nostra Regina Immacolata, Regina del Clero, Madre della chiesa, per il Ritiro ed il Capitolo Generale che devono tenersi dal 1 al 14 luglio prossimo.
Nelle difficili circostanze attuali, la Verità sarà rivelata alle anime che si umiliano davanti a Dio, a coloro che dominano le loro passioni e la loro agitazione interiore nello scopo di avere solamente una sola sete, quella della Verità di Dio, e altra volontà che la Sua Volontà.
Non è la prima volta che la FSSPX conosce delle tempeste. Nel 1977, dopo che una crisi anche più grande colpì il Seminario di Ecône, Monsignore scrisse le seguenti righe, radiose della pace e della forza dello spirito Santo presente in lui, anche in quei giorni di prova. Ciò che ha detto sotto Paolo VI, egli lo ripeterebbe certamente ancora sotto Benedetto XVI.
« Nata in questo periodo di turbamento, è evidente che la Fraternità doveva essere inevitabilmente perseguitata dai distruttori della chiesa. Qualunque siano state le azioni condotte contro la Fraternità, sono state motivate tutte dal nostro rifiuto di ridimensionare la Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo, Regalità così magnificamente espressa dalla liturgia tradizionale, confermata dalla Teologia e dalle altre scienze sacre, nella legge della chiesa ».
Il Papa è certamente impregnato di principi liberali. Il Cardinal Daniélou ed il suo amico Jean Guitton l'affermavano tutti e due. Questa deplorevole influenza sembra sufficiente per spiegare le disgraziate incoerenze e contraddizioni che provengono dal Papa e dal suo ambiente. Tuttavia, se ciò ci vieta di seguirlo quando parla o agisce in modo erroneo, non deve tuttavia condurci all'irriverenza o al disprezzo perché egli occupa il trono di Pietro. Dobbiamo pregare per lui, affinché insegni la Verità e non lavori che per restaurare il Regno del Nostro Signore Gesù Cristo. Evitiamo di prendere posizioni estreme che non corrispondono alla realtà ma ai nostri giudizi a priori che turbano inutilmente la nostra coscienza senza illuminarla. Evitiamo lo
« zelo amaro
» condannato da San Pio X nella sua prima enciclica :
« Ora, affinché dal dovere e dall’impegno dell’insegnamento si traggano i frutti sperati e in tutti “si formi Cristo”, si imprima con forza nella memoria, Venerabili Fratelli, la convinzione che nulla è più efficace della carità. Infatti “il Signore non si trova in una emozione” (3-Re 19-2). Invano si spera di attrarre le anime a Dio con uno zelo troppo aspro; ché anzi rinfacciare troppo severamente gli errori, biasimare con troppa foga i vizi, procura spesso più danno che utile. L’Apostolo pertanto rivolgeva a Timoteo questo monito: “Ammonisci, rimprovera, esorta”, ma tuttavia aggiungeva: “con molta pazienza”. Niente di più conforme agli esempi che Cristo ci ha lasciato.
È Lui che ci rivolge questo invito: “Venite, venite a me, voi tutti che siete infermi ed oppressi, ed Io vi ristorerò”. Gli infermi e gli oppressi non erano altri, per Lui, che gli schiavi del peccato e dell’errore. Quanta mansuetudine in quel divino Maestro! Quale soavità, quale compassione verso tutti gli infelici! » (San Pio X, E supremi)
« Per questo ci è impossibile approvare l'atteggiamento di quelli che hanno soltanto parole amare per il loro prossimo che lo giudicano imprudentemente e creano di conseguenza una divisione tra coloro che combattono a stessa battaglia. (...) Custodiamo le nostre anime in uno spirito da pazienza, di dolcezza, di umiltà, tanto quanto di forza e di fermezza nella Fede. Le nostre fondazioni, i nostri priorati e soprattutto, i nostri seminari devono respirare questa atmosfera di carità e di devozione verso il nostro Re Divino ed un'atmosfera di lealtà, di amicizia e di comprensione fraterna. » (Cor Unum – Lettere e conferenze di Mons Marcel Lefebvre, FSSPX - USA, Lettera n°3, Natale 1977)
Ci è qui utile ricordarci delle regole di saggezza di S. Ignazio di Loyola per il Discernimento degli Spiriti, ed in particolare delle regole 2 e 5. La 2 ci spiega come il demonio tenta le anime sante. I segni classici sono: ansietà, (esempio. E se? panico, ecc.), tristezza, ostacoli, falsi ragionamenti, agitazione e scoraggiamento. Ritroviamo tutti questi segni, oggi, nelle nostre fila. Ciò significa che il demonio vaga intorno a noi « come un leone che ruggisce, cercando chi divorare ». Ma allora dobbiamo ricordarci della regola 5 che c'indica ciò che bisogna fare nei tempi di desolazione spirituale pregare, meditare, fare penitenza ed esaminare la nostra coscienza. Questo dovrà essere il nostro programma di questo mese di giugno, il che sarà al tempo stesso ben più proficuo per noi e per la nostra causa che giudizi temerari e chiacchiere inutili.
Infine vorrei far mie le parole del Superiore del Distretto di Francia, don de Cacqueray, che ha lanciato un appello simile, lo scorso 17 maggio, nella Festa dell'Ascensione.
« Uniamo alla preghiera la nostra penitenza, come la Santissima Vergine Maria ci ha sempre esortati a fare! Preti, fratelli, religiosi e religiose, mostriamo l'esempio! Chiediamo perdono al Buon Dio con tutto il nostro cuore per i nostri peccati. Sopportiamo nella pazienza i sacrifici della nostra vita quotidiana. Non abbandoniamo il nostro dovere di stato perché tutto sarebbe già perso. Dare generosamente qualche cosa a Dio di noi stessi che ci costa un poco per unirci più fortemente a Lui. »
Viviamo una prova grandissima, ma nostro Signore è sempre presente nella barca sebbene la tempesta imperversi e sembri volerlo inghiottire. Non siamo spaventati perché se il Nostro Signore sembra dormire, in realtà, non smette mai di vegliare su noi. Lo crediamo con tutta la nostra anima. Ecco perché dobbiamo custodire la serenità, profondamente convinti che il Buon Dio veglia su noi.
Imploriamo il Cielo, prendiamo d'assalto il Cielo, per il nostro Superiore Generale, per i suoi Assistenti, per i nostri quattro Vescovi affinché, in queste circostanze difficili, ricevano le grazie di luce e di forza che sono loro necessarie per restare saldi nel buon combattimento della Fede.
Abbiamo un grande debito verso i nostri quattro Vescovi e supplichiamo il Cielo di poter celebrare il loro Giubileo episcopale d'argento il 30 giugno 2013.
Chiediamo queste grazie anche per noi stessi, gli uni per gli altri, perché ne abbiamo tutti bisogno.
Per tutti i preti del Distretto dell'Asia, durante tutto il mese di giugno, tutti i giorni di festa di 3a e 4a classe, sarà aggiunta un'orazione supplementare, (oratio imperata) che sarà quella della festa di San Pio X, del 3 settembre.
Che il nostro grande Santo Patrono interceda presso il Re dei re e la Regina del Cielo per salvare questa Fraternità che fu posta sotto il suo potente patronato. A tutti, raccomando la fedeltà alla corona quotidiana, ed anche il Rosario, le Litanie del Sacro-Cuore e se possibile un giorno di digiuno settimanale.
Questo mese è anche il mese delle Ordinazioni, pensiamo ai Diaconi che stanno per ricevere la grazia del Santo Sacerdozio in molti seminari.
« Le preghiere pubbliche hanno un grande potere sul Sacro Cuore che storna i rigori dell'ira Divina ponendosi tra la Giustizia e i peccatori per ottenere loro il perdono » (Santa Marguerita-Maria)
Affidando l'intero Distretto d'Asia al Cuore Addolorato e Immacolato di Maria e a San Giuseppe,
Don Couture, Superiore del Distretto d'Asia
Un altro tassello importante ai fini dell'unione perfetta con Pietro.
RispondiEliminaC'è da augurarsi che le preghiere al S. Cuore inteneriscano anche gli umani cuori dei resistenti "lefebvriani".