Milano darà l'ultimo saluto al cardinal Martini oggi dalle 12 nel Duomo, dove il feretro è stato accolto da tutti i vescovi della Lombardia, mentre i funerali saranno concelebrati dall'arcivescovo Scola in cattedrale lunedì pomeriggio. Il cardinale ha concluso i suoi giorni terreni all'Aloisianum, l'istituto filosofico dei gesuiti di Gallarate, sua casa da quando era rientrato dalla Terra Santa per curare il Parkinson.
Di lui ho un ricordo personale. Mi sono nutrita sui testi degli esercizi spirituali ai suoi sacerdoti, puntualmente pubblicati ogni anno. Ad essi dedicava, infatti, ogni anno, un itinerario di approfondimento attraverso un tema biblico ripercorso e sviscerato svelandone i tesori nascosti, parola per parola, direttamente sui testi originali, con grande valore esegetico ma anche di fede viva. Ho persino avuto il dono di fruttuosi scambi epistolari con lui proprio a questo riguardo.
Questo è il Pastore che conosco e ricordo. Il resto lo affido al Signore e alla sua misericordia.
Come il cardinale Biffi ha avuto il coraggio di spiegare come Giovanni XXIII fu "buon pastore ma pessimo maestro", così si deve avere il coraggio di dire anche del cardinale Martini.... non fu un buon maestro se parliamo di quell'Atto di Fede nel quale si specifica che "crediamo tutto ciò che la Chiesa CI PROPONE A CREDERE".....
RispondiEliminaMartini andava controcorrente, lo sappiamo bene, e lui non lo ha mai nascosto...
Tuttavia è fuori dubbio che paradossalmente sia stato un buon pastore.... nel senso che non ha mai cercato di condurre il gregge ad un altra Chiesa e lui stesso, per quanto "contestatore" alla dottrina della Chiesa, alla fine si è sempre piegato ai "NO" dei Pontefici che ha cronologicamente vissuto....
Ho di lui delle meravigliose catechesi sulla Penitenza e sugli scritti di sant'Ambrogio, nel tempo in cui era arcivescovo di Milano.... scritti davvero ortodossi e profondi.... sempre finalizzati ad amare la Chiesa e alla virtù dell'obbedienza e come questa sia materia di confessione quando non la si esercita....
Credo che con la morte di Martini si chiuda davvero una grande pagina di storia del progressismo cattolico.... il vero pericolo non è lui, ma saranno i suoi discepoli nel modo in cui useranno i suoi scritti ed insegnamenti...
Fino a che questi rimarranno sepmlici voci di discussione, nessun pericolo, ma se dovessero diventare UNA EREDITA' applicativa, allora sarà da tremare, ma voglio confidare che sarà proprio lui, Martini, ad impedire che i suoi errori diventino ulteriori spine al fianco della Chiesa che lui ha amato, anche se in modo imperfetto, con quella imperfezione che contraddistingue anche ognuno di noi!
Chi è senza peccato, scagli la prima pietra....
Requiem aeternam dona eis, Domine,
et lux perpetua luceat eis.
Rex tremendae maiestatis,
qui salvandos salvas gratis,
salva me, fons pietatis.
(Re di tremenda maestà,
tu che salvi per tua grazia,
salva me, o fonte di pietà.)
Ho appena letto in un altro blog che il noto (don) Giorgio De Capitani si lascia guidare dai princìpi del Cardinal Martini...
RispondiEliminaHo grande rispetto di questo Cardinale specialmente davanti alla sua dipartita, però devo dire
che il Cattolicesimo insegna che basta non credere ad una Verità, ad una sola, per non poter essere più considerati cattolici e, purtroppo, gli esempi del Cardinale sono davvero molti.
è vero ghergon... ma quando un uomo muore, non spetta più a noi giudicarne il destino ultimo... noi possiamo solo verificare la sua eredità, le sue idee, i suoi scritti....
RispondiEliminaMartini è stata una figura assai grande del suo tempo e dell'apice del progressismo cattolico degli anni '70/80, ma non ha mai usato le sue disserzioni dottrinali per fondare gruppi, chiese, comunità che producessero "nuove dottrine" e su queste una nuova chiesa...
Senza dubbio egli ha osato, e molto, ma i Papi gli hanno sempre risposto "NO" e lui alla fine si adeguava pur ritornando ogni tanto alla carica....
Martini è stato un vero progressista pratico.... mentre tanti altri lo sono stati nella teoria fondando persino comunità e centri e finendo per essere assai più pericolosi di Martini stesso perchè nella pratica stanno con il Papa, ma nei fatti hanno creato vere divisioni.... lui invece pur contestando certe dottrine etiche e morali, di fatto ha sempre finito per piegare la testa davanti al magistero pontificio....
Un paradosso enorme di Martini lo troviamo nel momento in cui ha cominciato a scrivere risposte sul Corriere.... strano a dirsi, ma proprio ai lettori che lo osannavano per certe disserzioni dottrinali, lui rispondeva, seppur sempre con i suoi giri di parole, sul valore dell'obbedienza all'insegnamento della Chiesa....
Un ripensamento? chissà.... nessuno di noi può giudicare questo negativamente....
alcuni sostengono che dopo la morte di Verzè, Martini abbia cominciato a riflettere e a prepararsi al suo incontro con il Signore.... sull'incontro del Papa con le famiglie ha sottolineato la grandezza di questo magistero pontificio e sulla necessità di mettere in pratica quanto il Papa chiedeva alla città di Milano per avere un futuro di politici cattolici validi e pronti a resistere a certi cambiamenti etici...
ed io ci voglio credere perchè, quando ci troviamo vicino al traguardo, e la morte comincia a farsi sentire, almeno di non essere davvero cinici ed ignoranti, riusciamo ancora a mettere a posto qualcosa che è rimasta in sospeso... il resto lo affidiamo sempre al Signore...
Non si è NON cattolici perchè si contesta o si discute qualcosa alla Chiesa, ma quando si combatte contro la Chiesa e la sua stessa missione...
e non mi pare questo il caso di Martini.... e non spetta a noi giudicare in questo senso.... poi sui suoi scritti c'è da fare un bel distinguo dalle sue affermazioni, condannando quelle eretiche, e trattenendo quelle buone...
mai buttare il bambino con l'acqua sporca...
;-)
Per quel che mi riguarda non sono mai stata una fan di Martini, o discepola o adepta, ma so onestamente riconoscere una grande persona nel suo insieme, sia che abbia commesso degli errori, sia quando non li ha commessi, mi piace vedere Martini come un san Cipriano, quando all'origine era difensore del doppio battesimo ^__^ salvo poi riprendersi e cedere alle decisioni che Roma prendeva....
Sta a noi fare discernimento degli errori di Martini, e fatto questo attraverso i mille "no" ripetuti dal Magistero Pontificio alle sue disserzioni, è onesto riconoscergli una grandezza particolare che senza dubbio ha lasciato un segno nella storia del nostro tempo...
Infine, caro ghergon... mi premunisco....
"perché con il giudizio con il quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi." (Mt.7) ^__^
Spendo anch'io due considerazioni:
RispondiElimina1) il Cardinale, non si è certo distinto in ortodossia, anzi è stato il cibo di tanti modernisti all'ennesima potenza.
2) spero che trovi la pace, ma con questo non mi sento di dover trattenere le critiche, verso il suo operato.
3) dire che, con il metro con cui giudico sarò giudicato, a fronte di lapilissiani errori e confusioni, dettati da una personale visione ed interpretazione della fede che il cardinale aveva, equivale a dire che tutti quei cattolici, Sacerdoti e Papi di un tempo, che condannavano pubblicamente gli errori, sono stati giudicati più severamente da Dio.
Sinceramente come discorso ed interpretazione della parola di Dio, la trovo molto deviante.
Troppe volte, chi ha voluto rimaneggiare il Deposito si è servito di questa frase per far dire altro rispetto a quello che in realtà voleva dire Gesù. Quel metro di misura vale solo, nel caso delle offese fatte a noi e non quando si rimaneggia il Deposito e il Magistero, in quel caso noi siamo obbligati a resistere e denunciare senza se e senza ma, ossia senza rispetto umano, come diceva il catechismo sempre valido di S. Pio X, ricorda?
Voglia scusarmi Caterina, ma su questo non sono assolutamente d'accordo con lei.
De mortuis nisi bonum?
RispondiEliminaIn un suo libro con sufficiente superba consapevolezza volle definirsi l'ante-papa, cioè colui che preparava il cammino alle prese di posizione pontificie.
In realtà si può ben dire che s'atteggiava ad anti-papa. Infatti s'opponeva ad ogni affermazione pontificia, soprattutto in campo morale. Si pensi al suo dialoogo col comunista Marino. Era favorevole all'abolizione del celibato ecclesiastico, alla comunione ai divorziati risposati, ai conviventi, e non mancan le
aperture ai gay. Il suo ecumenismo era distruttivo.
Ne scrissi a suo tempo sul mio bollettino. Ma con ben altra autorevolezza si espressero l'allora arcivescovo Sgreccia ed il card. Truillo Lopez, eccelsi moralisti che senz'ambagi e pubblicamente lo invitarono ad occuparsi di Bibbia e lasciar perder la teologia morale di cui era digiuno.
Non creò una sua Chiesa, è vero, ma distruggeva la coscienza del peccato dei suoi fedeli e seminava scandalo. Sappiamo cosa disse Cristo su questo tema dei piccoli scandalizzati. Le odierne interviste alla TV dei suoi vedovi e delle sue vedove sono sintomatiche della perdita dell'identità cattolica da lui provocata.
RIP
Grande? Certo, si può essere grandi anche nel male.
RispondiEliminaStendiamo un velo sulla sua figura e lasciamolo alla misericordia divina. Ed auguriamoci che cardinali di tal fatta non ne vengan più creati.
Vedo che conn questo PC di fortuna scrrivo peggio dels solito. Voleovo sacrivere DE MORTUIS NIHIL NISI BONUM. M'è rimasto nella tastiera il nihil.
RispondiEliminaOnde mostrarlo ad amici americani, tempo fa preparai i sottotitoli in inglese per una serie TV di Roberto Rossellini, Gli atti degli Apostoli.
RispondiEliminahttp://www.imdb.com/title/tt0165093/
L'allora padre Carlo M. Martini e` ricordato come consulente biblico. L'opera e` pregevole e la consiglio.
da una Lettera al cardinale sul Corriere della sera dove teneva la rubrica con i lettori, gli chiedono:
RispondiEliminaEminenza, sono stato colpito dal titolo di un pamphlet, opera di un filosofo americano, che così recita: «Concilio Vaticano II. Che cosa è andato storto?».La copertina dell' edizione italiana riporta un' immagine mossa della cupola della basilica di San Pietro, quasi fosse sottoposta a una scossa di terremoto. Ho pensato di rivolgermi a lei, per chiederle: che cosa è andato diritto con il Vaticano II?
risponde Martini:
La sua lettera mi ha richiamato i «bei tempi» del Concilio. Ricordo con quale entusiasmo si seguivano le vicende conciliari. Si sentiva come la Chiesa avesse
ritrovato un linguaggio semplice e convincente, che parlava al cuore dell' uomo contemporaneo.
(... qui Martini si dilunga sul suo entusiasmo sui documenti del Concilio senza riportare di fatto nulla di rilevante, poi conclude)
Sarebbe lungo continuare, ma vorrei ricordare il titolo di quell' opuscolo a cui accenna l' autore della lettera: che cosa è andato storto? Mi pare che non ci fu nulla di particolarmente storto nei documenti del Vaticano II. Storte furono alcune delle
interpretazioni o applicazioni date di esso. Ma anche oggi vale il detto di Gesù: «Quello antico è migliore».
27 marzo 2011
non è molto, ma neppure poco ^__^
Caro Dante.... il mio non è un "encomio" al cardinale defunto, ma ritengo onesto riportare la mia personale esperienza.... e mi creda, conosco cattolici che pur capaci di essere devotissimi di san Padre Pio, della Vergine Maria, vivono nello stato di peccato mortale... perchè non amano la Chiesa...
Io non credo che Martini non amasse la Chiesa, l'ha amata profondamente, e come molti uomini.... la voleva come piaceva a lui ;-)
sono sicura che comprenderà la simbologia che le ho portato...
Concordo con quanto scrive il Signor Dante.
RispondiEliminaLeggendo l'ultimo commento di Caterina, m'è venuto spontaneo questo pensiero.
Amare significa volere il bene dell'altro.
Certamente se il cardinale avesse amato profondamente la chiesa, non avrebbe pensato ad una Chiesa che piacesse a lui, ma avrebbe approfondito, quali e quante ricchezze storiche, quali e quante testimonianze eroiche
ci ha donato nei secoli, quali e quanta ricchezza in arte ci ha lasciato, che è il nostro petrolio bianco. Il nostro paese che non altre risorse se non quelle dell'arte! Che cosa ci hanno lasciato quelle realtà religiose che lui rincorreva ad ogni piè sospinto? Non si ricordava quali e quante distruzioni quali e quante ruberie ha subito la Chiesa? Se l'avesse amata si sarebbe ricordato di tutto ciò!!
Se l'avesse amata avrebbe meditato e l'avrebbe difesa dai continui attacchi esterni e dai molti nemici interni.
Se l'avesse amata, sarebbe geloso della sua ricca storia, se l'avesse amata si sarebbe commosso a tal punto da rimanere senza fiato, avrebbe fatto tacere quelle perfidie e falsità storiche costruite attorno a lei, infangandola, come fosse una delle più grandi associazioni a delinquere, a partire da chi come Vian ( attuale direttore dell'Osservatore Romano) ha scritto un libro sopra la Donazione di Costantino, il quale in linea con i peggiori dei protestanti ha avuto il coraggio di ribadire la arciantica "scoperta" dei Valla e di Cusano e con ciò ribadirne la falsità e con ciò, quindi trattare la Chiesa una falsa bugiarda e assetata di potere. Ovviamente con l'avvallo di mons. Ravasi.
Mi spiace, questo non è amore questo è solo disprezzo.
Quali e quanti sacrifici, nei secoli, per abbellirla per combattere le numerose eresie sorte al suo interno già dai primi tempi. Se l'avesse amata, avrebbe portato a conoscenza le molte opere scritte dai tanti Gesuiti, del secoli scorsi, si sarebbe commosso ad esempio per le gesta dei primi cristiani che si facevano massacrare, piuttosto che abiurare e adorare gli idoli, si sarebbe commosso, nel conoscere le abitudini dei primi cristiani, le fatiche le sofferenze. E poi se l'avesse amata, non avrebbe certo strizzato l'occhiolino ai non credenti, non si sarebbe speso per soddisfare le loro voglie. Ricordo come si fece portavoce dei loro "diritti" si ....
"diritto" a distruggere ciò che i nostri antenati hanno costruito a lacrime e sangue.
se l'avesser amata, i sarebbe commosso nel meditare, le glorie passate, quando i nostri Avi, ringraziavano la Vergine i Santi dei molti scampati pericoli, la Battaglia di Lepanto e per farlo ad esempio a Venezia è stata costruita una bellissima Chiesa, (ora scomparsa)e intitolata a S. Giustina...una delle più belle Chiese di Venezia. E come non ricordare i governanti di allora, pieni di fede e di riconoscenza? Ad esempio il Doge Mocenigo fece coniare delle monete d'oro con l'effige di santa Giustina e chiamate le giustine...chi ama la Chiesa, non può non ricordare queste gesta che hanno costruito la storia e la nostra civiltà, solo per piacere al mondo ateo e razionalista, che ha in abominio solo ricordare queste cose.
Lo stesso Magdi Cristiano Allam è preoccupato per l'Italia, ma a quanto pare avevamo un cardinale come Martini (pace all'anima sua), che avrebbe amato la Chiesa e amando la Chiesa avrebbe quindi amato anche l'Italia....
Condivido le osservazioni sia di Dante che di Azzurra.
RispondiEliminaNon volendo e potendo giudicare la persona (non ne ho il diritto), é tuttavia più che lecito interrogarsi sull'operato del cardinale come di qualsiasi altra persona.
Io non ho letto molto su di lui, a parte le notizie sulle sue "sparate" (spero mi sia concesso il termine).
E tuttavia tra l'operato di una persona e la sua fede c'è, ci deve essere un legame. Magari non molto logico, magari esemplare, forse anche espressione di una cattiva "traduzione pratica" della fede.
E allora può essere utile indagare quale possa essere stato il "movente" dell'agire di un così importante prelato della Chiesa.
Riporto le parole scritte da Introvigne, che l'ha conosciuto e che potrebbero aiutarci a capire le difficoltà cui sicuramente anche il cardinal Martini si é trovato a dover affrontare in questo pellegrinaggio terreno.
Sarà forse più facile capire eventuali errori o ingenuità.
Dice Introvigne:
"Non è mai stato un progressista alla Edward Schillebeeckx o alla Hans Küng. Martini, a differenza di altri, non pensa che l’etica cattolica sia sbagliata. Non pensa che la morale cattolica debba essere demolita. Semplicemente egli vede innanzi a sé la deriva secolarista che rifiuta e rigetta la morale cattolica. E allora ritiene che adattare la morale in cui anch’egli crede fermamente alla morale secolare possa aiutare la chiesa a recuperare posizioni, fedeli. Martini, insomma, è un progressista pratico, non teorico. Il suo errore è sociologico: è il medesimo errore che compie la chiesa episcopaliana negli Stati Uniti: apre ai vescovi gay e lesbiche col plauso del New York Times e del Washington Post e non si rende conto che, nonostante il plauso della stampa laica, dimezza ogni anno i propri membri. Però oggi Martini è diverso: mi sembra che nella rubrica di lettere del Corriere sia molto più rimarcata in lui la nostalgia per la morale cattolica, per l’etica cattolica in cui egli crede nonostante tutto, piuttosto che la volontà di adattarla allo spirito dei tempi”.
Se mi é permesso vorrei concludere questo lungo intervento dicendo che molti, troppi errori, a tutti i livelli, sono stati fatti poiché si è dimenticato che prima del numero dei fedeli, prima dell'ecumenismo, prima ancora della carità, prima di tutto viene la fede!
Anche pastoralmente.
Sì caro Viandante,
RispondiEliminaE prima della morale, viene la Verità e la Dottrina con la quale la si insegna, testimoniandola anche, perché venga accolta e vissuta.
Solo il Signore rende possibile una morale davvero incarnata, perché solo in Lui e con Lui possiamo vincere i cattivi istinti e i disvalori che ci possono sviare...
E' la morale che nasce dalla Verità non viceversa. ("il mio carico è soave, il mio peso leggero!") Del resto non è la Legge che salva, è il Signore!
Le famose "opere della Fede" che solo Lui può scrivere nel cuore del credente che, essendogli fedele, riceve la "connaturalità". Proprio quelle che i Luterani con i quali si vuole andare a braccetto non ritengono possibili..
Parlano tanto di morale; ma la dottrina è sovvertita!
E sembra che nessuno se ne ricordi!
"Storte furono alcune delle
RispondiEliminainterpretazioni o applicazioni date di esso. Ma anche oggi vale il detto di Gesù: «Quello antico è migliore»."
Ma Caterina ... a parte il fatto che le supposte intepretazioni sbagliate erano le sue, com'é possibile felicitarsi che Martini abbia detto per una volta "Quello antico è migliore"??
Se credeva veramente che l'antico é migliore perché ha voluto cambiare tutto? Il celibato dei preti, il guidizio della Chiesa sull'omosessualità, i divorziati, la contraccezione, il senso della liturgia...
Non so voi, ma a sapere che Martini non puo' più ingannare nessuna anima, un senso grande di leggerezza mi pervade... fermo restando l'auspicio che abbia trovato misercordia presso Dio.
Purtroppo restano i suoi scritti che l'autorità petrina dovrebbe al più presto metter al bando.
Caterina, ti devo dire che non mi sono mai sognato di giudicare il "destino ultimo" del Cardinale, ma ho appunto "verificato" il suo operato.
RispondiEliminaAggiungo, come ho scritto su FB, che ora il problema è la pericolosità del suo testamento morale che, se avessimo una Chiesa più seria
andrebbe censurato negli scritti dannosi per la Fede altrui.
Ovviamente non verrà fatto.
La Chiesa Cattolica lascerà tutto alla portata di tutti, come sempre, macchiandosi al solito di gravi omissioni e diventando così corresponsabile della possibile dannazione di tante anime...
Caterina, lasciami anche dire che alla domanda "Che cosa è andato storto?" il card.Martini ha risposto tante volte che la società aveva cambiato troppo in fretta dal '68 e che era necessario un CV3 per aggiornare ...l'aggiornamento.
RispondiEliminaPur dicendoci candidamente (almeno una volta) che "l'antico é meglio" Martini ammoniva a ripetizione che il problema del CV2 era che non avevamo modernizzato abbastanza!
caro ghergon concordo e l'ho scritto.... la Chiesa ha scelto un linguaggio CONCILIARISTA, conciliare, scordiamocelo che condannerà qualcosa... a meno che non sia qualcosa di NON conciliare ^__^
RispondiEliminatuttavia i NO dei Papi alle idee di Martini ci sono stati e diversi... questo è importante...
;-)
Caro Hpoirot se quella risposta la possiamo interpretare come vogliamo, è palese che è buona la tua come la mia di interpretazione ^__^
ergo, io la voglio interpretare in continuità, se Martini la intendeva in discontinuità sarà ora un problema suo non mio ^__^
Purtroppo Caterina bisogna aggiungere che la Chiesa del concilio, nei fatti, concilia con tutti, ma non concilia più con Dio Uno e Trino se non a grandissime linee, e questo è inaccettabile per Colei che deve difendere e custodire la Fede...per il bene delle anime!
RispondiEliminaa riprove di cio' che dice giustamente Ghergon, Antonio Socci parla oggi sul suo blog di Martini
RispondiEliminahttp://www.antoniosocci.com/2012/09/io-non-sono-martiniano-sono-cattolico-cosa-possiamo-fare-per-lanima-di-carlo-maria-martini/
sottolineo il passaggio:
"Martini ha incredibilmente firmato la prefazione a un libro di Vito Mancuso che – scrive “Civiltà cattolica” – arriva “a negare o perlomeno svuotare di significato circa una dozzina di dogmi della Chiesa cattolica”.
Ma il cardinale incurante definì questo libro una “penetrazione coraggiosa” e si augurò che venisse “letto e meditato da tante persone” (del resto Mancuso definisce Martini “il mio padre spirituale”).
Dunque demolire i dogmi della fede non faceva insorgere Martini. Ma quando due giornalisti – in difesa della Chiesa – hanno criticato certi intellettuali cattoprogressisti, sono stati da Martini convocati davanti alla sua Inquisizione milanese e richiesti di abiura.
Che paradosso. L’unico caso, dopo il Concilio, di deferimento di laici cattolici all’Inquisizione per semplici tesi storiografiche porta la firma del cardinale progressista. “Il cardinale del dialogo”, come lo hanno chiamato Corriere e Repubblica.
Interessante il commento di Socci
RispondiEliminahttp://www.antoniosocci.com/2012/09/io-non-sono-martiniano-sono-cattolico-cosa-possiamo-fare-per-lanima-di-carlo-maria-martini/
L'ultima intervista di Martini al fu in Agosto al "Corriere della sera".
RispondiEliminaIl cardinale vi affermava "La chiesa ha un ritardo di 200 anni..." Ecco quanto valeva per lui il detto di Gesù: «Quello antico è migliore».
http://www.bbc.co.uk/news/world-europe-19451439
L'altezza morale di un blog ( e della Redazione) si saggia anche da questo articolo.
RispondiEliminaMi congratulo con la Redazione.
Il problema della salvezza dell'anima del card. Martini non è di nostra competenza: l'abbiamo affidata alla misericordia divina e più al sicuro di così non può stare.
RispondiEliminaChe abbia amato la Chiesa a modo suo è vero: proprio a modo suo, come dice Caterina, ma non a modo di Cristo.
Ho già accennato ad alcune delle sue prese di posizione contrarie alla dottrina ed alla morale della Chiesa voluta da Cristo, ch'è quella rappresentata da Pietro e dal Magistero infallibile poggiato su Rivelazione scritta e non scritta.
I necrologi più entusiasti son a mio avviso
quelli dell'eretico Mancuso su RAI 3 di ieri ed oggi su Giorno-Resto del Carlino-Nazione di Roberto Pazzi. E' il "Papa che sognavamo". E perché? perché avrebbe aperto la Chiesa al mondo, adeguandovela, prendendo atto dei mutamenti sociali e morali: apertura ai gay, ai rapporti omosessuali, alle coppie di fatto, all'eutanasia, al dialogo indifferentista e sincretista, alla ricerca della verità (SIC!) perché la Chiesa non possiede la verità che si consegue solo completandosi con le verità presenti nelle altre religioni. Ma, a parte Mancuso ch'è ormai un vip-moscerino della teologia meglio della non-teologia, Roberto Pazzi, ch'è scrittore ragguardevole e che una trentina d'anni fa ho conosciuto, è intriso di modernismo fogazzariano. La comprensione per quelli che lui definisce i paria della nostra società è in grande evidenza persino nel CCC. Ma la Chiesa mentre accoglie con amore il peccatore non può approvare la colpa ed il sacrilegio di chi s'avvicina alla Comunione in istato di perccato e di peccato pubblico notorio e quindi scandaloso. E ciò proprio per amore del peccatore che va salvato dal male che lo corrode. La pastorale non può sostituire ma deve incarnare la legge divina.
Meno male che lo Spirito Santo ha provveduto diversamente alla sua Chiesa nell'ultio conclave.
Mancuso e Pazzi e tutti coloro che volevano Martini Papa ricordino che Cristo ha mandato i Suoi apostoli non nel mondo ma contro il mondo. A questo comando non posson sottrarsi. Chi vi si sottrae è un traditore.
La loro delusione è il nostro giubilo perché la Chiesa ha evitato da un gravissimo pericolo ed è viva nella sua santità, nonostante gli errori di tanti suoi memnbri anche ad altissimo livello.
Vedo che un mio precedente commento è stato cancellato. Per riassumere il mio pensiero, vi chiedo: CHI ha messo Martini come arcivescovo di Milano e cardinale? Solo in uno strano mondo come questo qualche "tradizionalista" può considerare utili i commenti di Socci.
RispondiEliminaPensiamo a quanto del card Martini sia stato strumentalizzato dai media.
RispondiEliminaMi risulta, ad esempio, che la sua prefazione al libro di Mancuso, che effettivamente stona in un libro-spazzatura, sarebbe stata semplicemente una lettera destinata all’autore, e non scritta per la pubblicazione.
Mi limito ad una riflessione un po' naif: i giorni in cui è morto il cardinal Martini è mancato anche il reverendo Moon, quello dei matrimoni di massa e della neochiesa di Milingo.
RispondiEliminaPur non dovendo gioire della morte di nessuno, ringraziamo il Signore per averci liberato di due nemici in un colpo solo, naturalmente dopo averli affidati alla Sua misericordia.
Credo che il mio commento, se pubblicato, scandalizzerà solo i cattolici modernisti.
Camminante
Non so se Mancuso abbia strumentalizzato una lettera privata di Martini. Ma il contenuto è quello. Inoltre Martini avrebbe potuto dissociarsi in modo eclatante. Non l'ha fatto.
RispondiEliminaE quello che hja scritto nel dialogo con Marino?
Io non ho letto l'articolo di Socci e quindi nnon ne sono stato influenzato. Anni fa sulle posizioni non cattoliche di Martini scrissi abbastanza. Il giudizio non è cambiato.
Quanto a chi chiede da chi sia stato mandato a Milano ed elevato alla porpora lo sappiamo benissimo, ed nanche in questo caso il giudizio resta negativo.