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lunedì 26 novembre 2012

Un nuovo libro di Roberto de Mattei, "La Chiesa fra le tempeste"

La vita della Chiesa è continuamente esposta a rischi esterni ed interni, a volte essa si deve difendere da nemici fuori dalle sue mura e a volte da nemici intra muros. Ci sono periodi storici nei quali la Sposa di Cristo appare al mondo vittoriosa, altre volte i suoi abiti sono orribilmente macchiati e lacerati, le vengono inferte ferite sanguinanti e profonde. Oggi viviamo il tempo in cui la Chiesa si trova in una profonda crisi, nella quale molti cattolici e purtroppo molti pastori hanno smarrito la rotta perché hanno deciso di seguire orientamenti comodi, ideologici, fasulli e mondani, che non richiedono sacrifici ed assecondano illusorie chimere. 

Di fronte al desolante e spesso sconcertante panorama, nel quale l’errore ha obnubilato molte menti, le lamentazioni e il pessimismo non sono necessari, bensì sono indispensabili persone e strumenti in grado di farci comprendere che nella Chiesa, anche quando essa è sotto l’attacco violento delle tempeste, lo Spirito Santo continua a soffiare e ad operare servendosi di anime profondamente legate a Dio, pronte a fronteggiare una battaglia destinata ad essere vinta, indipendentemente dalla forza dei nemici, proprio perché, come sostiene san Paolo, la nostra battaglia è sì contro gli angeli decaduti e Satana in persona, ma è per e con Nostro Signore Gesù Cristo. Ecco, allora, che uno strumento come La Chiesa fra le tempeste. Il primo millennio di storia della Chiesa nelle conversazioni a Radio Maria (Sugarco Edizioni, Milano 2012, pp. 170, € 16.00), proposto dal professor Roberto de Mattei, non risulta importante solo per la precisa carrellata storica ivi contenuta, ma anche perché presenta la prova di come la Chiesa sia sempre riemersa, nonostante la ferocia degli attacchi che ha dovuto subire nel suo cammino.

Pazienza, combattimento, perseveranza, abnegazione e sacrificio sono la reale dimostrazione di chi ama fedelmente la Chiesa. Afferma de Mattei: «Noi non possiamo salvare la Chiesa, possiamo amarla e servirla, imitando l’esempio di tutti coloro che nel corso della storia per essa hanno dato la vita. Chi pretende di salvare la Chiesa vuole costruire una Chiesa secondo la propria opinione, diversa da quella di Cristo. La Chiesa istituita da Gesù Cristo è monarchica perché fondata sul primato di Pietro ed è gerarchica perché i vescovi, in unione con il Papa, esercitano in essa un supremo potere di governo e di santificazione. Né il Papa né i vescovi possono cambiare la legge del Vangelo tramandata da Gesù stesso. (…). La crisi attuale non nasce da questo modello di dottrina e di vita, che la Tradizione ci consegna, ma dall’allontanamento da esso. Tutti gli eresiarchi, nel corso dei secoli, hanno propugnato una pseudo-riforma della Chiesa che ne sfigurasse il volto. Ma l’unica vera riforma è quella di riscoprire la Tradizione, che non è altro che il perenne insegnamento di Cristo, e viverla con coerenza, come hanno fatto i santi. Nelle epoche difficili della Chiesa sono stati i santi, non gli eretici, a salvarla» (pp. 16-17).

Le anime sante e pronte all’immolazione (fino al martirio, a volte morale a volte fisico) si comportano come Teseo, che riuscì a trovare la via di fuga dal labirinto grazie al gomitolo che Arianna gli aveva consegnato. Il gomitolo della Chiesa è la Tradizione. Dunque a chi guardare per trovare forza ed esempio? «Da parte nostra imitiamo sant’Atanasio e tutti i santi, anche sconosciuti, che levarono la fiaccola della fede nel IV secolo, anche a costo di esser definiti fanatici e intransigenti, e chiediamo la loro protezione e quella della Madonna, Auxilium Christianorum, per affrontare le prove che verranno» (p. 53), così come la invocarono san Pio V (Battaglia di Lepanto), Innocenzo XI (liberazione di Vienna dall’assedio dei Turchi), Pio VII (liberazione dalla prigionia napoleonica) e san Giovanni Bosco, che lottò al fianco di Maria Ausiliatrice contro il liberalismo, la Massoneria e le idee protestanti.
Cristina Siccardi

11 commenti:

  1. "Noi non possiamo salvare la Chiesa, possiamo amarla e servirla, imitando l’esempio di tutti coloro che nel corso della storia per essa hanno dato la vita. Chi pretende di salvare la Chiesa vuole costruire una Chiesa secondo la propria opinione, diversa da quella di Cristo. "

    Per amarla e servirla, la Chiesa e in essa il Signore, possiamo e dobbiamo custodire diffondere e difendere i fondamenti della nostra Fede, così oscurati e sfigurati...

    Come successivamente scrive De Mattei "l’unica vera riforma è quella di riscoprire [e custodire e diffondere e difendere] la Tradizione, che non è altro che il perenne insegnamento di Cristo, e viverla con coerenza, come hanno fatto i santi. Nelle epoche difficili della Chiesa sono stati i santi, non gli eretici, a salvarla"

    Smascherare e denunciare le eresie è già il primo passo...

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  2. OT

    Gentile Mic,
    ho l'impressione che un mio post (in altro 3d) sia stato censurato.
    Mi dica cortesemente se la mia supposizione è corretta.
    Se così fosse toglierò subito il disturbo.
    Cordialmente

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  3. Grazie Mic. Ora in pochi stiamo facendo proprio questo: amare e servire la Chiesa di Cristo, custodendo e diffondendo la vera Dottrina cattolica ed i fondamenti della nostra Fede, veramente oscurati e sfigurati. Ma ci accorgiamo di coloro che pretendono di salvare la Chiesa costruendo una Chiesa secondo la loro opinione, diversa da quella di Cristo. E purtroppo quelli sono molti anzi moltissimi. Piu' noi costruiamo piu' loro distruggono. Forse e' un debito che dobbiamo pagare a Nostro Signore per tutti i peccati commessi da noi e dall'intera umanita'.

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  4. Gentile Osservatore,

    ha intuito giusto. Il mio blocco non riguarda la sua persona, e non è il solo in quel contesto e non soltanto in quello, perché rifuggo da ogni comunicazione che si presta a polemiche sterili ed inutili.

    Lei ha una intelligenza e una capacità di esprimersi nonché cultura ed esperienza, le usi con efficacia senza prendere di petto le persone. Ha potuto notare che il suo interlocutore era stato censurato anche da me; per cui a che serviva continuare ad infierire, se non a trasferire qui l'atmosfera malsana che abbiamo abbandonato su MiL?

    Poteva dissentire e riprendere qualunque affermazione senza continuare a denigrare od insultarlo, confutandone i contenuti. Ovvio che lei si riferisse anche a quelli, ma in termini denigratori della persona.

    Decida lei - o tu - cosa fare per il seguito.
    Qui sarà/i sempre il benvenuto se discutiamo sui principi, condividendo e scambiando o confutando le nostre affermazioni; ma lasciando da parte le espressioni 'puntute' ad personam che non servono a nessuno e non fanno bene né a chi le riceve né a chi le usa.


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  5. Dice Osservatore

    Gentile Mic, dissento, dissento, dissento. Capisco che è difficile moderare e che a volte si rischia di sbagliare in ogni caso. La mia replica al suo post di ieri era argomentata e obbiettiva. Certo, ho ribadito che .... [non vuole recepire, ma non può costringerci a subìrlo]

    Prendo atto della sitauzione e mi congedo cordialmente da voi. Non avete bisogno di me e neppure io di voi. Buona vita!

    Prendiamo atto anche noi e ricambiamo con la stessa cordialità.

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  6. Vedo che Antonio (che insiste per esser pubblicato) conosce molte cose, che io non conosco; ma che esulano dagli argomenti di questo blog.
    Non significa che non amo la verità. Ci sono tuttavia contesti situazioni e circostanze a cui sono estranea, che non mi riguardano e sui quali non ci serve approfondire.

    Siamo analizzando contenuti condivisibili. Tutto qui.

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  7. ...ma fare finta di niente, con la scusa del disinteresse, mi pare veramente troppo

    Caro Antonio,
    ti ringrazio per la comunicazione.
    Non "faccio finta di niente". Comprendo e la finisco qui.

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  8. "Il gomitolo della Chiesa è la Tradizione. Dunque a chi guardare per trovare forza ed esempio? «Da parte nostra imitiamo sant’Atanasio e tutti i santi, anche sconosciuti, che levarono la fiaccola della fede nel IV secolo, anche a costo di esser definiti fanatici e intransigenti, e chiediamo la loro protezione e quella della Madonna, Auxilium Christianorum, per affrontare le prove che verranno» "

    Non posso che condividere a associarmi. Il problema è che oggi il concetto stesso di Tradizione è oggetto di discussione e, seguendo i "segni dei tempi", si rischia di credersi tradizionali e andare invece da tutt'altra parte...

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  9. Gentile Mic,
    in queste settimane ho imparato ad apprezzarla e pur non condividendo il suo atto censorio di ieri nei miei confronti sono a chiederle/ti (tutti e due ci diamo del tu a fasi alterne e mai sincronizzate) se non è possibile avere un canale di comunicazione riservato per spiegare meglio un paio di cose.
    Eventualmente per il tramite del comune (credo!) amico Andrea Carradori.
    Oppure esiste un indirizzo e-mail per rivolgersi direttamente a te senza che tutti gli altri blogger leggano?

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  10. Puoi scrivere su neshama@tiscali.it

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  11. Grazie Mic,
    appena posso ti scrivo.
    Grazie e buona giornata.

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