Dal Blog Opportune importune, l'Autore ci segnala questo suo ultimo articolo - provocatorio ma centrato - dal titolo già rivelatore: Mein Konzil, chiedendoci il nostro pensiero. Lo riprendo integralmente, ringraziandolo per la condivisione. E, dunque, parliamone!
Mein Konzil
Vorremmo però dedicare qualche riflessione alle buone intenzioni di don Ariel e di Caterina63, e a quelle di molti altri che vogliono letteralmente salvare capra e cavoli, riconoscendo i disastri conciliari ma cercando di considerare il Concilio come una vittima innocente delle mene dei novatori.
Dice infatti Caterina63:
...non errore del Concilio ma di chi ha formato e firmato i documenti sia stato quello di far apparire questi documenti come una novità senza mai collegarsi ai testi precedenti del Magistero pontificio.
Beata ingenuità! Proprio su questa marciano i nemici della Chiesa, che accettano di perdere qualche battaglia, vedendo che comunque gli avversari non hanno nessuna intenzione di radere al suolo la loro cittadella.
Ma cos'è il Concilio, se non ciò che esso propone attraverso i suoi documenti? Il Concilio in sé non esiste, come non esiste il Magistero, se non attraverso gli atti che esso ha promulgato nei duemila anni di storia della Chiesa. L'astrazione trae in inganno, perché presuppone intelletto e volontà in un soggetto artificiale, in cui operano invece molteplici soggetti ben reali, questi sì dotati di intelletto e volontà: il Sommo Pontefice, i Vescovi, i consultori e i teologi, gli esponenti di diverse correnti, e tutti coloro che in qualche modo possono influenzare l'opinione e l'azione di quelli, non ultimi i nemici della Chiesa e i mass media.
Quei documenti non appaiono una novità: lo sono ex se, non fosse che per ciò che non affermano di ortodosso e quanto invece insinuano di eterodosso. D'altra parte, don Ariel e Caterina63 ammettono entrambi che il Concilio sia stato infeudato dai novatori, che hanno formato e firmato i documenti. Non fu il Concilio a promulgare la Gaudium et spes, o la Dignitatis humanae, ma i Padri Conciliari, attraverso un iter di inganni, colpi di mano, votazioni falsate nelle Commissioni, con l'avvallo di Roncalli e Montini, consenzienti o meno che fossero.
Quindi, se è vero - come hanno rilevato egregi teologi cattolici - che vi sono dei documenti conciliari in cui si formulano proposizioni eterodosse o equivoche, questi non sono nati dal nulla, e non hanno il carisma dell'infallibilità per il semplice fatto di uscire da un coso che non voleva - né poteva, visti i risultati - essere dogmatico.
E non ci si venga a parlare della Costituzione dogmatica Gaudium et Spes per sostenere la tesi opposta: essa è dogmatica solo in quanto propone, o dovrebbe proporre, temi di natura dottrinale, ma non in quanto il suo presunto insegnamento debba ritenersi dogmatico, poiché questo confliggerebbe con l'intenzione, la mens, del legislatore, che volle questo coso solo pastorale.
Ci permettiamo quindi un paragone ardito.
Affermare che il Concilio era buono in sé e che fu deviato dai modernisti equivale né più né meno a dire che il Nazismo, in fin dei conti, non aveva teorizzato la soluzione finale, ma che fu Hitler, consigliato da qualche ideologo fanatico, a tradire il Nazismo.
Non esistette Nazismo senza Hitler, così come non vi fu Concilio senza Roncalli, Montini e tutta la lista di Prelati massoni, modernisti, eretici e laicisti.
L'appoggio di cui il Nazismo godette, le relazioni diplomatiche che esso intrattenne con le principali Nazioni, le modalità di democratica elezione di Adolf Hitler, il consenso delle masse e degli intellettuali non hanno nulla di diverso dall'appoggio di cui godette il Concilio, le relazioni che esso coltivò con il mondo, le modalità di democratica votazione nell'Aula conciliare, il consenso dei fedeli, dei teologi e della stampa.
Proseguendo nella similitudine, come il Nazismo teorizzò la purezza della razza ariana, anche gli ideologi del Concilio hanno teorizzato un immaginario gruppo razziale a cui appartengono solo quanti ne accettano le istanze: ecumenismo, libertà religiosa, modernismo, nuova ecclesiologia, liturgica protestantizzata, lingua vernacolare, pauperismo, irenismo, antropocentrismo, democrazia, laicità dello Stato. Gli altri sono appena tollerati, e di sicuro non raggiungono mai posizioni di responsabilità e di potere.
Lo stesso disprezzo con cui certi Ecclesiastici trattano i gruppi tradizionalisti è rivelatore di una mentalità discriminatrice e settaria, che ha anche legittimato forme di pulizia etnica, con la cacciata, la persecuzione e la scomunica dei refrattari. E come la redazione delle liste di Ebrei da deportare e l'elenco dei loro beni da confiscare erano affidati ai Consigli ebraici degli Anziani (leggi qui), così le liste di proscrizione dei laici, dei chierici, dei sacerdoti, dei Monsignori, dei Vescovi e dei Cardinali furono preparate da zelanti ecclesiastici, traditori e rinnegati. Non vennero fisicamente deportati nei campi di sterminio: ci si limitò ad umiliarli, sconfessarli pubblicamente, abbandonarli, trasferirli in chiese sperdute tra i monti o in inutili uffici di Curia. E a dichiararli inidonei all'elezione al Soglio.
Un altro parallelo tristissimo: gli Ebrei che cercavano di fuggire alla deportazione erano ricercati e consegnati ai Tedeschi da uno speciale corpo di polizia ebraica, così come
nei campi molti lavori materiali connessi allo sterminio erano affidati a speciali reparti ebraici; avevano narrato come questi lavorassero nelle camere a gas e nei crematori, estraessero i denti d'oro e tagliassero i capelli ai cadaveri, scavassero le fosse e più tardi riesumassero le salme per far sparire ogni traccia; avevano narrato come tecnici ebrei avessero costruito camere a gas a Theresienstadt e come qui l'autonomia ebraica fosse arrivata al punto che perfino il boia era ebreo.
La storia si ripete, nella miserabile parodia conciliare: quante volte le persecuzioni psicologiche di bravi sacerdoti, professori di Università pontificie o di Seminari, colpevoli solo di non voler rinunciare alla Messa cattolica e alla Tradizione, furono organizzate dai loro confratelli? Quanti parroci si trovarono da un giorno all'altro trasferiti senza motivo, o messi a riposo, quando non derisi o fatti passare per fanatici, grazie alla sistematica collaborazione non disinteressata del Clero stesso? Quanti nuovi kapò in clergyman tacquero ed eseguirono ordini ingiusti, per timore di essere fatti oggetto delle stesse epurazioni?
E non si può negare che talvolta le segnalazioni e le delazioni siano giunte da chi pubblicamente appariva critico verso gli eccessi del postconcilio, da chi si faceva portavoce di una resistenza moderata col celebrare il Novus Ordo in latino, da chi sperava di ottenere vantaggi per la propria minuscola congregazione pseudotradizionalista denunciando i fanatici lefebvriani e gli indisciplinati del doppio Confiteor. Gente che oggi pontifica sul Motu Proprio, ma che ai tempi dell'Indulto non ha mosso un dito per raccogliere le firme, ostentando una cortigiana fedeltà al Vescovo diocesano, e tacciando di scisma chi frequenta le Messe tridentine nelle catacombe della Fraternità San Pio X.
Coloro che chiedono la Messa Romana vengono confinati in chiese di concentramento, perché le loro idee non si diffondano tra gli Ariani del Vaticano II e non si metta in discussione la vulgata conciliare. Poco ci manca che non venga chiesto loro di portare un segno distintivo cucito sui vestiti, come la stella di Davide per gli Ebrei. Per essi non c'è posto nemmeno nel nuovo stato nella Palestina conciliare, come dimostrano i vani colloqui dottrinali con la Santa Sede.
Altro elemento in comune: l'esistenza, ai vertici del Nazismo, di conventicole di iniziati di stampo esoterico e massonico, con chiare connotazioni omosessuali, che ritroviamo nella lobby progressista. La condanna formale dell'omosessualità, in entrambi i casi, si accompagna tuttavia alla creazione di gruppi elitari che non esitano a screditare gli avversari anche grazie alle informazioni di natura personale di cui dispongono in virtù della comune condotta di vita. Così, se da un lato la Comunità degli Speciali plasma il cliché del maschio nazionalsocialista, sull'altro versante si plasma il typus del levita postconciliare da introdurre nei ruoli chiave della Curia Romana: le forme di nepotismo gay nel cursus honorum del Nazismo e del Postconcilio sono identiche, come sono identiche le forme di ricatto, funzionali allo scopo ultimo, cui si espongono i membri di questa lobby, siano essi in divisa o in talare.
Le pubblicazioni cattoliche, i libri di Teologia, i testi di Morale, i Catechismi, i Messali scompaiono dalle biblioteche e dalle librerie, quando non sono stati dati alle fiamme nei cortili dei Seminari e dei Conventi, sulle orme di roghi della Gioventù Hitleriana.
La deportazione degli Ebrei venne denunciata dalla stampa molto tardi, e i campi di sterminio furono scoperti quando il Nazismo era già caduto: così come solo oggi qualche teologo e pensatore cattolico denuncia la soluzione finale della setta conciliare, scoprendo tra i deportati l'Ortodossia, la Liturgia cattolica, la Scolastica, la sana Esegesi, l'Apologetica, il Primato papale, il Magistero, i Novissimi, l'Autorità dei Pastori, assieme alla Regalità di Cristo, alla Mediazione di Maria Ss.ma e alla salvezza delle anime.
Duole constatare che le vittime furono ben più di sei milioni: il loro torto dinanzi all'opinione pubblica fu di essere anime, e non corpi. Anime irretite dalla dittatura della chiesa di Satana: in piazza San Pietro abbiamo visto folle oceaniche, abilmente manovrate da un manipolo di agit-prop, gridare Santo subito proprio come in Germania altri gridavano Heil Hitler e, non dimentichiamolo, come dinanzi al Pretorio la turba gridava Barabbam!
Gli archivi dei servizi segreti stanno rivelando in questi anni alcuni dei punti più controversi della storia del Nazismo, ivi comprese le collusioni con i governi che oggi millantano di non aver mai appoggiato il Führer. Scopriremo col tempo anche le vicende della dittatura conciliare e delle connivenze di cui godette da parte della Massoneria e dei nemici della Chiesa. Nil inultum remanebit.
Baronio: monumentale, come sempre, per eloquenza e contenuti.
RispondiEliminaConcordo 100%, e sottoscrivo IN TOTO la risposta data a Caterina63, sul fatto che il cv2 NON E' affatto un dono dello Spirito Santo, come molti ciechi volontari continuano a sostenere.
Non si è mai visto nella storia della Chiesa che lo Spirito Santo tragga in inganno i figli di Dio con le ambiguità ! non sarebbe lo Spirito di Cristo se giocasse sul dire-non dire.
Ma molti ostinati continuano a sostenere tale insensata teoria.
Ciò vale sempre, nella storia della salvezza, specie a partire da episodi del Vangelo come l'Annunciazione, il Battesimo di Nostro Signore al Giordano, il Tabor, la Pentecoste, e tanti altri.
Dunque:
se quel famigerato conc. 21.mo NON E' dono dello Spirito Santo, ne consegue che esso è dono dello spirito del mondo, cioè di satana, che ne è principe, padre di tutte le menzogne e omicida ab initio !
il cv2 è un inganno epocale, una TRAPPOLA PER LE MENTI, che manifesta la grande potenza d'inganno di cui parla S. Paolo....o provate a pensarne una maggiore:
il bene scambiato col male, l'eresia detta CATTOLICA E APPROVATA come nuova fonte di evangelizzazione !
solo satana può pensare e attuare queste cose, che accadono e regnano e ci mettono di ora in ora sotto un giogo -materiale e spirituale- : quello che prelude al gran rivale
(cara Mic, lo so che non possiamo precisare il momento di ciò che previde Daniele e poi NSGC, ma è un fatto che PASSO A PASSO ogni giorno andiamo in quella direzione, a partire dal venefico concilio, che ha oscurato tutte le CERTEZZE nelle coscienze, proprio col fine di deriva in apostasia crescente, dai vertici, disse la Madonna nel '17....)
Tertium non datur.
Grazie infinite, Baronio, per la sua franchezza e la chiarezza delle esposizioni, sostenute da un vigore di eloquio "ciceroniano" a dir poco.
JL
Sono completamente d'accordo con l'eminentissimo 'Baronio' (anche la foto in testa all'articolo è fenomenale, me la sono salvata). Mein Konzil è ben peggio di Mein Kampf... D'accordo anche con 'don Camillo', anche se mi pare evidente che Papa Benedetto si è rimangiato tutto non per volontà d'inganno, ma per timore - sarebbe meglio definirlo terrore - dei Giudei.
RispondiEliminaJL,
RispondiEliminanon sono per gli aut aut, altrimenti arriviamo a conclusioni per nulla ovvie... La faccenda è seria e grave, non possiamo nascondercelo.
Il fatto che stiamo andando in QUELLA direzione, non dipende solo dal Concilio, nasce molto prima e non finirà se non con la parusìa come e quando il Signore vorrà.
Sono d'accordo sui livelli di guardia raggiunti e superati. Siamo qui e continueremo il nostro impegno; ma certe conclusioni non mi competono.
se la parola del Vangelo è sempre valida, fino alla fine del mondo, qui basta quella: "dai frutti li riconoscerete". Non c'è persona di buon senso che stia ancora aspettando i buoni frutti del concilio, se non i suoi fans ciechi, quelli che Baronio descrive magistralmente come servi del regime, si rilegga qui:
RispondiEliminaE non si può negare che talvolta le segnalazioni e le delazioni siano giunte da chi pubblicamente appariva critico verso gli eccessi del postconcilio, da chi si faceva portavoce di una resistenza moderata col celebrare il Novus Ordo in latino, da chi sperava di ottenere vantaggi per la propria minuscola congregazione pseudotradizionalista denunciando i fanatici lefebvriani
non è forse uno specchio perfetto di ciò che ancora accade, specie sui blog o sulla stampa, o nei circoli diocesani/parrocchiali/culturali dove si respingono con sdegno i cosiddetti estremisti, i "fanatici lefebvriani", oggi bersagli preferiti quelli individuati per lo più tra le file di mons. Williamson ?
la storia degli ultimi 50 anni, qui narrata da Baronio con quadro truce e realista, e con similitudine inoppugnabile, continua a svolgersi secondo gli stessi schemi.
Inoltre, per capire in quale marasma ci stiamo muovendo, e restare a galla (almeno con gli OCCHI LIMPIDI della vera Fede),
la presente pagina di Baronio andrebbe letta in modo "sinottico" con le magistrali pagine di Belvecchio su unavox, che prendono in esame i velenosi FRUTTI della svolta conciliare:
La ragion d'essere della
Fraternità Sacerdotale San Pio X
in tre parti.
http://www.unavox.it/PDF/Opuscoli/La_ragion_d-essere_della_FSSPX.pdf
In part. sottolineo a fine pagina le gravi e lucide riflessioni:
* Il Signore non abbandona la sua Chiesa, si dice, dimenticando però che questa Chiesa è quella formata da coloro che credono in Lui, indipendentemente dall’autorità ufficiale o dalla struttura formale. E dimenticando soprattutto la particolare connotazione che caratterizza l’attuale crisi della Chiesa, in forza della quale si è convinti, per esempio,
*che basti pregare mentre si ammira una degenerazione perché questa diventi incredibilmente una cosa buona.
....
È la parabola delle degenerazioni dottrinali e liturgiche del Vaticano II:
si vuol far credere che basterà approfondirle e comprenderle con animo benevolo, perché esse smetteranno di essere degenerazioni e diverranno utili strumenti per la predicazione del Vangelo.
>>
A questo punto, tenendo presente quanto abbiamo detto fin qui, possiamo esaminare l’evoluzione che si è prodotta in seno alla Fraternità San Pio X.
Visti gli accadimenti di questi ultimi mesi, non è gratuito porsi la domanda: si va verso il mutamento della ragion d’essere della Fraternità?
La risposta a questa domanda sarà l’oggetto della seconda parte di queste riflessioni.
(segue 2a parte)
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il quesito stringente:
mutamento della ragion d’essere della Fraternità?
si pone, oggi, (già dal 13 giugno col famoso voltavaccia) in vista del gesto imminente di mons. Williamson, che sarebbe una "misura eccezionale", nel tempo di emergenza, che perdura e si aggrava.
JL
si pone, oggi, (già dal 13 giugno col famoso voltavaccia) in vista del gesto imminente di mons. Williamson, che sarebbe una "misura eccezionale", nel tempo di emergenza, che perdura e si aggrava.
RispondiEliminaL'emergenza c'è e perdura, tuttavia leggere cosa dice Ennemond su Le forum Catholique con grande equilibrio:
" Mons. Williamson in diverse occasioni ha espresso le sue reticenze a procedere ad un tale atto e l'informazione è stata smentita da parecchi canali. In effetti, per consacrare, egli dovrebbe provare che ce n'è urgente necessità. E inoltre come spiegherebbe che Mons. Fellay ha abbandonato lo spirito della Tradizione cattolica? In seguito dovrebbe provare che anche i vescovi Tissier de Mallerais e de Galarreta non difendono più la fede. Non si trova nella situazione di Mons. Lefebvre del 1988. Lui, ottuagenario, vedeva, dopo ben due retromarce da parte della Curia e di amici vescovi, che non trovava più alcun prelato per rendere durevolmente perenne la messa tradizionale. E non è questo il caso. Non si possono istituzionalizzare misure d'eccezione."
Pur concordando con la premessa ritengo il seguito illeggibile !! Questo articolo pressapochista è ridicolo tanto quanto la riduzione comparativa del nazismo e di Hitler al Concilio! Degno dei peggiori libri di storia ancora in uso alle scuole Medie.
RispondiEliminaVi ringrazio per i commenti, che mi confermano in un'idea che nutrivo da parecchio tempo.
RispondiEliminaUn approfondimento sul discorso del Vaticano II è anche qui: http://opportuneimportune.blogspot.it/2013/01/non-placet.html
e qui:
http://opportuneimportune.blogspot.it/2013/01/distinguo.html
Non vorrei invadere gli spazi di Chiesa e post concilio, ma la tematica è della massima gravità, specialmente se si considera l'eclissamento sempre più veloce della Chiesa di Roma e l'avanzare tremendo di tutti i suoi nemici, in una società che presto verrà fagocitata dall'Islam per via demografica.
Quanto all'abdicazione dell'autorità ecclesiastica, guardate questa vignetta:
http://opportuneimportune.blogspot.it/2013/01/riciclo_11.html
Coraggio, amici: se scrolliamo di dosso il torpore dei nostri fratelli, almeno il nemico troverà un po' di resistenza nel pusillus grex...
Senza costruire nulla, se non questo vanesio compiacersi delle proprie performance oratorie. E’ battaglia per la fede questa?
RispondiEliminaE, come la mettiamo, se in quelle performances oratorie c'è la cruda verità?
Lo stile è certamente tranchant, ho definito imbarazzanti certi parallelismi e certe analogie; ma se ne può negare la corrispondenza?
Quando poi dice:
Lo stesso disprezzo con cui certi Ecclesiastici trattano i gruppi tradizionalisti è rivelatore di una mentalità discriminatrice e settaria, che ha anche legittimato forme di pulizia etnica, con la cacciata, la persecuzione e la scomunica dei refrattari. E come la redazione delle liste di Ebrei da deportare e l'elenco dei loro beni da confiscare erano affidati ai Consigli ebraici degli Anziani (leggi qui), così le liste di proscrizione dei laici, dei chierici, dei sacerdoti, dei Monsignori, dei Vescovi e dei Cardinali furono preparate da zelanti ecclesiastici, traditori e rinnegati. Non vennero fisicamente deportati nei campi di sterminio: ci si limitò ad umiliarli, sconfessarli pubblicamente, abbandonarli, trasferirli in chiese sperdute tra i monti o in inutili uffici di Curia. E a dichiararli inidonei all'elezione al Soglio.
è esattamente quel che è successo e continua a succedere!
Potrei fare i nomi e cognomi di molti sacerdoti coinvolti in questo ingranaggio perverso. Dei ardinali basta ricordare Siri, anche se forse con un pizzico di sua responsabilità... Dei sacerdoti faccio due nomi per tutti: Padre Zoffoli (che non c'è più e meminisse horret ricordare le circostanze della sua morte) e don Fichera, che aveva una splendida Parrocchia tradizionale a Foggia, con una solida comunità parrocchiale, sbattuto in un lontanissimo e sperduto paesino di montagna (nel quale peraltro registra delle vocazioni e dal quale continua a far sentire la sua voce con gli scritti !)
E, poi, un sacerdote (del quale mi astengo fare il nome per non inguaiarlo ancor di più, sempre che sia possibile) che un vescovo neocatecumenale ha defenestrato dalla Parrocchia e non ha più possibilità di fare alcuna pastorale di nessun genere, lui, uomo di preghiera e pastore tenerissimo e attento? E quella diocesi è una di quelle che vivono la cosiddetta "conversione pastorale" (documento della CEI di conio riconoscibilissimo): è la pastorale o le persone che hanno bisogno di conversione? A chi e a che cosa si sta convertendo la pastorale delle nostre diocesi?
Hai voglia a gridare, a denunciare, documentare, chiedere udienza, ma chi ti ascolta? Meno male che Chi ci ascolta c'è e non so cosa succederà quando sarà Lui a Farsi sentire!
Non vorrei invadere gli spazi di Chiesa e post concilio, ma la tematica è della massima gravità, specialmente se si considera l'eclissamento sempre più veloce della Chiesa di Roma e l'avanzare tremendo di tutti i suoi nemici, in una società che presto verrà fagocitata dall'Islam per via demografica.
RispondiEliminaComprendo che è una formula di cortesia, ma Chiesa e post concilio non ha spazi suoi: la realtà è che condividiamo lo stesso spazio di quella che nostro malgrado, da informazione corretta e ricerca appassionata è diventata una inattesa militanza, perché -per quanto mi riguarda- strada facendo mi sono trovata a dover "prendere parte"... ed è bene che tra noi si creino sinergie e che ci sia una vera e feconda circolarità di comunicazione. Lo vado dicendo da tempo; ma finora ho presente quanto questo tentativo sia fallito su MiL, ad esempio... Per il resto andiamo avanti e vedremo!
Coraggio, amici: se scrolliamo di dosso il torpore dei nostri fratelli, almeno il nemico troverà un po' di resistenza nel pusillus grex...
Intanto, mi pare che abbiamo scrollato il nostro di torpore e speriamo che il pusillus grex si animi e sia più contagioso, con l'aiuto del Signore e come Lui vorrà.
E dunque continuiamo a condividere, difendere, diffondere la nostra Fede, così oscurata!
Reinserisco il post a cui ho risposto, che Giovanna ha cancellato ma che è giusto che resti; perché ogni sensibilità ha diritto di cittadinanza su questo blog:
RispondiEliminaDice Giovanna:
Tanto per rompere la monotonia (e non solo) delle lodi a questo articolo, mi permetterò di dire che trovo il paragone su cui è imperniato tutt’altro che ardito, oltre che fuorviante, ‘sporco’ sul piano della discussione dialettica. E’ l’ormai solito giocare facile, e chi più ne ha più ne metta, bruciando in questo inqualificabile rogo virtuale la chiesa degli ultimi 50 anni. E’ un inutile, ove non dannoso, accanirsi sulle macerie desolanti di questa chiesa, senza sapervi scorgere la luce che pure vi permane. Senza costruire nulla, se non questo vanesio compiacersi delle proprie performance oratorie. E’ battaglia per la fede questa?
Ho risposto alle 17:10 e aggiungo che comprendo lo sconcerto e il disagio, forse in parte anche lo 'scandalo', di chi ama la Chiesa e vuole puntare lo sguardo sulle sue luci, che è quello di cui ha bisogno e di cui nessuno di noi deve mai dimenticarsi anche nella critica più serrata di quanto cade sotto i nostri occhi con sempre maggiore evidenza...
Io forse lo do troppo per scontato; ma evidentemente scontato non è.
chi ama la Chiesa e vuole puntare lo sguardo sulle sue luci
RispondiEliminaquali?
chi ama la Chiesa e vuole puntare lo sguardo sulle sue luci
RispondiEliminaNon ho presente tutta la Curia, ma nella Chiesa visibile, a saperle vedere, tante buone volontà sacerdotali e laicali, corrispondenti ad altrettanti luci, ci sono ancora.
Si tratta di continuare a custodire la Fede e non smettere di diffonderla e difenderla.
Devo confessare che l'incursione di Baronio un po' mi destabilizza e penso necessario percorrere tutta la sua recente e interessante produzione, che non conoscevo così serrata e che colma un lungo silenzio.
RispondiEliminaMi riservo fare un esame più attento e meditato e di formulare le mie osservazioni che potranno essere consonanze o domande o anche perplessità.
RispondiEliminaCi permettiamo quindi un paragone ardito."
Troppo ardito a mio avviso.
Ho spesso letto con grande interesse gli articoli di Baronio, e condivido spesso le sue anlisi puntute, ma non lo seguo sulla sua analogia con il Nazismo.
PS: sul suo profilo Baronio dice di essere un cardinale di Santa Romana Chiesa, è una boutade o è la verità?
C`è in questo articolo di Baronio:
RispondiEliminahttp://opportuneimportune.blogspot.it/2013/01/non-placet.html
questo passaggio che mi ha particolarmente colpito:
"Se, prendendo in parola don Ariel Stefano, molti di quegli omosessuali che erano in Seminario negli anni Settanta e Ottanta ora sono Vescovi, pare ipocrita pensare che non ve ne siano anche in ruoli di prestigio e di controllo nelle Congregazioni Romane e nella Segreteria di Stato, e che costoro non possano usare il proprio potere anche per ricattare chi, pur condividendo i loro vizi, non condividerebbe altresì il loro progressismo.
Si vede quindi come anche questa setta interna alla Chiesa si avvalga delle umane debolezze per trarne un vantaggio sul fronte politico, favorendo gli uni ed avversando gli altri, ma sempre coerentemente con i principi modernisti. Non è anzi da escludere che pure in passato autorevolissimi esponenti della Chiesa possano esser stati piegati ad approvare atti e documenti conciliari sotto ricatto: è prassi politica consolidata far nominare in posti chiave personaggi estranei alla propria fazione, che siano però ricattabili e quindi manovrabili a proprio piacimento: per questo gli onesti e gli incorruttibili non sono considerati candidati ideali, anzi li si giudica pericolosi e ingestibili."
"è esattamente quel che è successo e continua a succedere!"
RispondiEliminaMi sembra che ciò sia accaduto per la prima volta con l'eroico e santo cardinale Mindszenty, guarda la storia (in inglese) che sembra essere stato uno dei casi più drammatico di tutti:
Shooting the Cardinal
by Steve O'Brien
Time Magazine Cover: Cardinal Mindszenty - Feb. 14, 1949
Film and Betrayal in the Mindszenty Case - http://www.seattlecatholic.com/article_20050111.html
Sinceramente il paragone nazismo, Concilio, i fedeli che vogliono Santo Papa Giovanni Paolo II con i nazisti mi pare davvero calunnioso ed intollerabile.
RispondiEliminaD'accordo con la denuncia delle persecuzioni, degli errori teologici, ma questi accostamenti sono del tutto fuori luogo.
Mi dissocio da tutto quanto è scritto nell'articolo.
Cari amici,
RispondiEliminaio non accuso il Concilio di Nazismo, né il Papa di essere Hitler. Non fraintendete le mie parole.
Ho fatto una similitudine, che è nata quasi come provocazione, me in cui via via ho scoperto nuove corrispondenze.
La provocazione sta nel prendere un evento terribile e crudele della storia della nostra Europa, per accostarlo ad un evento terribile e crudele della storia della Chiesa. Parole forti, certamente, ma che in coscienza ritengo giustificate da un elemento che spero correte convenire con me sia di estrema importanza: la salvezza delle anime.
Il Nazismo uccise i corpi. La crisi della Chiesa - profetizzata da Nostra Signora alla Salette - uccide le anime. Anime innocenti di milioni e milioni di persone, traviate dall'errore, allontanate dalla Verità, private della Liturgia, corrotte nella morale.
Con uno sguardo soprannaturale, non possiamo negare che la responsabilità che incombe sui Pastori di questi ultimi cinquant'anni sia ben maggiore, terribilmente maggiore di quella di chi infierì solo sui corpi. Non possiamo pensare che la vita terrena sia un valore superiore alla vita eterna, né che i deliri di un fanatico siano più gravi dell'abdicazione al ruolo salvifico della Chiesa Cattolica, quando non addirittura nella metodica distruzione della Sposa di Cristo a vantaggio della chiesa di Satana.
E se qualcuno crede veramente che vi siano ragioni per voler canonizzare un Papa che diede pubblico scandalo con le riunioni ecumeniche, i baci al Corano, i segni di Shiva in fronte, gli abbracci agli Ebrei e tutto il resto, credo che farebbe meglio a chiedersi cosa ci sia di meritorio in tutto questo.
Non ci servono le folle oceaniche, sobillate dai soliti manovratori dell'opinione pubblica: da quelle piazze salgono le grida di una folla irrazionale, di una massa senza ragione. Quel "Santo subito" offende i Santi veri, i Martiri di Cristo, i Confessori della Fede.
Stendiamo un velo pietoso su quel Pontificato, piuttosto, se non vogliamo proprio ammettere che fu uno dei più sciagurati e miserandi della storia della Chiesa.
Io ho capito bene. Sarebbe stato più "felice" l'accostamento tra il concilio e il maoismo. Il nazionale socialismo tedesco fu un evento politico popolare dai risvolti religiosi che merita altro tipo di serio approfondimento, direi.
RispondiEliminaAttenzione a non voler trovare, in una similitudine, una perfetta identità. Ripeto: è una provocazione, ma non senza spunti di riflessione.
RispondiEliminaDi certo il maoismo, come anche il comunismo, può mostrare analogie; d'altra parte il nazionalsocialismo fu una delle forme in cui si manifestò l'ideologia socialista, che sta alla base del comunismo e del maoismo.
Grazie Baronio, per le precisazioni.
RispondiEliminaDel resto l'articolo ce lo avevi già indicato dichiaratamente come provocatorio e il dato è di tutta evidenza. Occorre saper estrarre il succo, che mi pare eccellente.
Tra le diverse centrate affermazioni, ho trovato interessante anche questa:
Ma cos'è il Concilio, se non ciò che esso propone attraverso i suoi documenti? Il Concilio in sé non esiste, come non esiste il Magistero, se non attraverso gli atti che esso ha promulgato nei duemila anni di storia della Chiesa. L'astrazione trae in inganno, perché presuppone intelletto e volontà in un soggetto artificiale, in cui operano invece molteplici soggetti ben reali, questi sì dotati di intelletto e volontà: il Sommo Pontefice, i Vescovi, i consultori e i teologi, gli esponenti di diverse correnti, e tutti coloro che in qualche modo possono influenzare l'opinione e l'azione di quelli, non ultimi i nemici della Chiesa e i mass media.
Importante ed esatta la percezione del Concilio non come evento intoccabile e insostituibile, l'unicum a cui i suoi cultori vorrebbero farlo assurgere, ma come l'insieme dei suoi documenti che, come dice Mons. Gherardini presentano anche diversi livelli di lettura e di assenso.
Altrettanto valido poi il richiamo ai nemici della Chiesa (penso alle influenze plurime sulla Nostra Aetate nonché il gruppo di protestanti nell'edificazione del NO tanto per fare qualche esempio)
e soprattutto quello ai mass media (la cui influenza è stata ben inquadrata in alcuni interventi del prof. Bernard Dumont e da altri studiosi), i quali -come del resto continua ad accadere- hanno contribuito al diffondersi della vulgata degli arrembanti protagonisti, che hanno saputo imprimere le loro tendenze ormai quasi tutte smascherate.
Come afferma De Mattei, è proprio vero che la storia è fatta dalle minoranze determinate.
Quel che manca al pusillus grex, tanto per cominciare troppo sparpagliato, oltre alla necessaria unità, è forse proprio la determinazione... anche se abbiamo l'impressione che ogni nostro intervento ed impegno vada a sbattere contro un muro di gomma: il potere egemone è arroccato e consolidato e riusciamo a far presa solo sui singoli in ricerca che, nelle nostre riflessioni e comunicazioni, trovano qualcosa di davvero cattolico.
In relazione a Luisa 14 gennaio 2013 19:38
RispondiEliminaIntervista a don Ariel Stefano Levi di Gualdo sul problema dell'omosessualismo "interno alla Chiesa". Oggi Nostro Signore chiederebbe come mai la Sua Chiesa è stata ridotta ad «una spelonca di ladri e un lupanare di gay inebriati dai fumi aromatici degli incensi, tra pizzi e merletti dei paramenti barocchi»:
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-nella-chiesa-c-un-golpe-omosessualista-5590.htm
«...Quando denunciai al Vicariato di Roma, con prove e testimoni, un parroco che coi soldi della Chiesa manteneva un giro di marchettari, non solo fui allontanato da quella basilica, mi fu tolto anche il celebret della Diocesi di Roma...»
«una spelonca di ladri e un lupanare di gay inebriati dai fumi aromatici degli incensi, tra pizzi e merletti dei paramenti barocchi»
RispondiEliminaMi spiace, ma questo accostamento all'effeminatezza dei paramenti sacri e "belli" e anche a volte "preziosi" - usati a maggior gloria e rispetto di Dio e della sacralità della Liturgia che si celebra nelle celebrazioni usus antiquior - non lo trovo per nulla pertinente...
Stiamo soffrendo senza dubbio la giusta punizione divina preannunciata da molti veggenti, a partire da quelli di La Salette fino a quelli di Fatima. Diciamo che con i nostri peccati e la nostra tiepidezza - clero e fedeli - ce la siamo proprio voluta.
RispondiEliminaUn effetto di questa punizione, temporanea ovviamente, è la singolare miopia dei Papi successivi a Leone XIII riguardo alla Massoneria. L'ultimo pubblico intervento in materia è infatti di quel Pontificato. Gli altri Papi si son fatti distrarre eccessivamente da altri avvenimenti pur gravi, come il modernismo, il socialismo, il comunismo, ed hanno trascurato di tener alta l'attenzione sulle Logge ed il loro plurisecolare lavoro di sottile propaganda ideologica e di infiltrazione. I risultati li vediamo oggi.
Concordo con il post di Mic delle 12:37.
RispondiEliminaMi permetto di spezzare una lancia in favore di don Ariel Stefano: purtroppo la mia stessa esperienza ha dimostrato che, anche in ambienti in cui la Liturgia Romana è celebrata, si noti una certa qual accondiscendenza verso il femmineo estetismo di certi chierici e laici.
Tuttavia credo che sia insito nell'omosessualità clericale quel gusto estetico per la Liturgia, e vi assicuro che austeri Monsignori in cotta conciliare, tanto zelanti a devastare la Messa tridentina, vantano cospicue collezioni di rocchetti col pizzo di Cantù, preziose croci pettorali, anelli gemmati, stole ricamate in oro...
Non confondiamo quindi l'estetismo proprio degli omosessuali (anche il gay più pagano va in visibilio per un vestito firmato, una maglietta di D&G, una cintura di Gucci ecc.) con l'uso dei paramenti barocchi, dei camici col pizzo ecc.
Anch'io apprezzo i paramenti sacri, ma non diventano né un palliativo di altre pulsioni (che a Dio piacendo mi sono estranee) né tantomeno un corollario di più turpi vizi.
Guardate piuttosto come un sacerdote celebra la Messa, della pietà con cui pronuncia le parole della Consacrazione, del modo in cui tratta le Specie Eucaristiche, del tempo che trascorre in ginocchio dinanzi al Tabernacolo: questi sono gli elementi, al di là di ogni pizzo, dai quali si può giudicare - direi con approssimazione infinitesimale - se questi è o no un buon sacerdote.
Non ho mai conosciuto un pio sacerdote che indulgesse nell'impurità. Ho invece verificato che tutti gli impuri non celebrano degnamente la Messa, non recitano quasi mai il Breviario e non pregano in ginocchio davanti a Gesù Sacramentato.
Mossa astuta, in verità: la Fraternità San Pio X, in caso di una pacificazione con Roma, avrebbe anch'essa un Ordinariato, trovandosi in seno alla Chiesa di Roma al pari dei Luterani... In pratica, lo spirito con cui la setta conciliare accetterebbe la Fraternità San Pio X sarebbe lo stesso con cui accoglie i Luterani. Il solito "cerchiobottismo" in nome del quale ad ogni azione vagamente conservatrice deve corrispondere un'azione uguale e contraria.
RispondiEliminaDinanzi all'opinione pubblica sarà facile far credere che la bontà e la misericordia della Chiesa conciliare accoglie sì la Fraternità, ma anche i Luterani, frustrando così ogni entusiasmo dei fautori del dialogo.
Ancora una volta: non expedit.
Caro Baronio,
RispondiEliminati riferisci alla dichiarazione di Muller di cui c'è notizia nell'articolo successivo.
Io la credo una boutade, una cosa estemporanea che non sta né in cielo né in terra e che di certo non corrisponde al pensiero del Papa.
E non credo neppure che i luterani, nonostante le corrispondenze che possono trovare nel NO, ci tengano a sottomettersi al primato Petrino... anche se per la verità anch'esso mi pare annacquato nonché sepolto dalla collegialità.
don Camillo ha detto...
RispondiEliminaPur concordando con la premessa ritengo il seguito illeggibile !! Questo articolo pressapochista è ridicolo tanto quanto la riduzione comparativa del nazismo e di Hitler al Concilio! Degno dei peggiori libri di storia ancora in uso alle scuole Medie.
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seppur con motivazioni diverse (caro don Camillo la risposta che ho dato a Baronio che qui non c'è, sai bene chi me ha aiutata a farla, uno che di queste cose storiche se ne intende bene e che ha trovato il paragone inutile, inesistente, assolutamente falsato ^__^)
concordo con il NON placet di don Camillo...
e non ho altro da aggiungere...
(…PARTE 1…)
RispondiEliminaSe in un blog comunque molto seguito si “dà spazio” a chi (fosse pure per provocazione, e scusatemi ma non capisco l'ironia) afferma testualmente che:
1. la Messa del Novus Ordo non è cattolica (cito: quante volte le persecuzioni psicologiche di bravi sacerdoti, professori di Università pontificie o di Seminari, colpevoli solo di non voler rinunciare alla Messa cattolica e alla Tradizione, furono organizzate dai loro confratelli)
2. la Messa del Novus Ordo è ”liturgica protestantizzata”
3. il Concilio Vaticano II non è stato ispirato dallo Spirito Santo ma è una “miserabile pardoia” sospetta di essere ispirata dal diavolo
4. Roncalli, Montini e tutta la lista di Prelati massoni, modernisti, eretici e laicisti
5. affermare che il Concilio era buono in sé e che fu deviato dai modernisti equivale né più né meno a dire che il Nazismo, in fin dei conti, non aveva teorizzato la soluzione finale, ma che fu Hitler, consigliato da qualche ideologo fanatico, a tradire il Nazismo.
6. i vertici ecclesiastici (compresi vari Prefetti di Congregazioni) sono in larga parte omosessuali e ricattano i loro sottoposti sui medesimi vizi, obbligandoli a obbedire alla cultura modernista (quindi eretica) uscita dal Concilio Vaticano II
7. la gente (portata in piazza da una lobby ecclesiastica omosessuale progressista) che inneggiava a GPII si è comportata come gli ebrei che preferirono un assassino (Barabba) a Cristo, o addirittura come i sostenitori del nazismo, quindi accusando quei poveracci in piazza di essere dei fanatici lavati di cervello
8. il nostro tempo sarebbe sotto il giogo di una “dittatura conciliare” collusa e connivente con la massoneria (cioè con coloro che vorrebbero distruggere la Chiesa)
9. poiché il Concilio è pastorale e non dogmatico, tutto quello che si è detto non è soggetto all’infallibilità, quindi criticabile, quindi rigettabile (falso: nella dottrina, nella fede e nella morale la Chiesa non può fallire)
uno che dovrebbe pensare? E’ cattolico questo pensiero? Questa robaccia scritta da uno che si ritiene, da se stesso, parte del “gregge umile”, sarebbe cattolica? Non è solo una “critica sulfurea” o una provocazione ma un vero e proprio rigettare la Chiesa, la Santa Chiesa Cattolica, insultandola, coprendola di fango, denigrando i Papi che hanno indetto e condotto il Concilio e coloro che in seguito lo hanno comunque difeso e promosso. Gli stessi termini usati da quei fanatici che chiamano il concilio “conciliabolo” o “concidiabolo” (ah ah, che comici…). Tutti collusi, tutti conniventi come nel peggiore film complottista di serie B.
(…PARTE 2…)
RispondiEliminaGrazie a questo tipo di riflessioni siamo all’assurdo che coloro i quali, ribellandosi all’autorità di vari Papi, autorità conferita da Gesù Cristo in persona, si ritengono “ispirati” dallo Spirito Santo, accusano invece il concilio di essere ispirato da Satana. Un cattolico che dovrebbe dire di questo? Non dovrebbe ribellarsi e gridare invece di dare spazio? Oppure sì va bene riprendere la voce, ma confutandola e opponendosi a ciò che è evidente essere un discorso abominevole? E invece, noto che ci sono cattolici che plaudono al delirio sopra esposto (“Concordo 100%, e sottoscrivo IN TOTO”, “il cv2 è un inganno epocale, una TRAPPOLA PER LE MENTI”, “Mein Konzil è ben peggio di Mein Kampf”, “similitudine inoppugnabile”) , rincarando la dose, invocando la fine del mondo, e via discorrendo.
Se errore c’è stato nel Vaticano II sarà stato caso mai nell’interpretazione e nell’applicazione, ma mai nello spirito che l’ha mosso! Può Cristo essersi sbagliato? Dunque il Papa Giovanni XXIII non ha avuto una ispirazione da Dio nell’indire il Concilio ma essendo un bonaccione si è fatto fregare da persone più furbe di lui? Dunque di chi è l’arbitrio? Di Cristo o dell’uomo? E come si può avere fiducia nella Chiesa mettendo in dubbio che sia lo Spirito Santo, in definitiva e sopra ogni volere umano, a guidarla e a proteggerla? E che i successori degli Apostoli siano una massa di corrotti (salvo ovviamente i ribelli, quelli si che sono i veri puri)?
A me sembra in queste parole invece di sentire il Non serviremo! di coloro che mossero guerra a Dio, perché non potevano accettare che Lui si umiliasse.
Sono stato lungo? Avrò sbagliato un bel po di cose? Sicuramente… perdonatemi. Rispetto le vostre opinioni, ma se mettete in dubbio la santità della Chiesa, il primato di Pietro, l’ispirazione che anima la Santa Chiesa Cattolica… allora che ci stiamo a fare qua? Di che stiamo parlando?
Risponderò puntualmente alle osservazioni di FDF in un articolo sul mio blog.
RispondiEliminaRiposta a FDF parte prima/1
RispondiElimina1. la Messa del Novus Ordo non è cattolica (cito: quante volte le persecuzioni psicologiche di bravi sacerdoti, professori di Università pontificie o di Seminari, colpevoli solo di non voler rinunciare alla Messa cattolica e alla Tradizione, furono organizzate dai loro confratelli)
2. la Messa del Novus Ordo è ”liturgica protestantizzata”
Caro FDF, questo discorso è scomodo, ma viene da lontano e bisogna aver ben presenti i due diversi Ordines Missae per esserne consapevoli. Intanto è storia, non ipotesi, che Paolo VI ha VOLUTO la RIFORMA liturgica per venire incontro ai protestanti e bisogna riconoscere che il NO ha fatto tagli impietosi -e mirati- della sacra 'forma millenaria', per introdurre elementi nuovi con la scusa del "ritorno alle origini", quello che Pio XII nella Mediator Dei chiamava "insano archeologismo liturgico".
Io non arrivo ad affermare che questa messa "non è cattolica" visto che la celebra il Papa; ma francamente, se posso, partecipo al VO e mi sento più a mio agio spiritualmente.
Comprendo chi arriva all'estrema conseguenza di 'bollarla' come protestante. Protestantizzata lo è di sicuro. Del resto molti abusi liturgici compresi quelli di cui parliamo nell'altro blog, col rito romano usus antiquior (che poteva essere aggiornato con un nuovo santorale e relativi prefazi e con le letture in volgare) non sarebbero mai stati possibili e non è un caso che Benedetto XVI sia dovuto correre ai ripari per ri-dare sacralità al rito...
Le persecuzioni nei confronti di sacerdoti amanti della Tradizione sono una realtà dolorosa che non appartiene solo al passato, ma perdura nel presente... Forse tu non ne sei al corrente perché stai esaminando questi aspetti solo ora.
3. il Concilio Vaticano II non è stato ispirato dallo Spirito Santo ma è una “miserabile pardoia” sospetta di essere ispirata dal diavolo
4. Roncalli, Montini e tutta la lista di Prelati massoni, modernisti, eretici e laicisti
Io non arrivo alle estreme conseguenze alle quali certe applicazioni post-conciliari possono far arrivare. Ma sono consapevole e ci ho studiato su (e ne ho parlato chiaramente con riferimenti precisi), che alcuni documenti conciliari contengono ambiguità che, in buona o male fede, hanno consentito -col pretesto della pastorale- successive deviazioni dai fondamenti della Fede, delle quali vediamo ancora le conseguenze.
5. affermare che il Concilio era buono in sé e che fu deviato dai modernisti equivale né più né meno a dire che il Nazismo, in fin dei conti, non aveva teorizzato la soluzione finale, ma che fu Hitler, consigliato da qualche ideologo fanatico, a tradire il Nazismo.
No, questo paragone non regge. Il discorso dell'articolo è provocatorio e basta. Non arriva a similitudini così nette e riferibili alla Chiesa
6. i vertici ecclesiastici (compresi vari Prefetti di Congregazioni) sono in larga parte omosessuali e ricattano i loro sottoposti sui medesimi vizi, obbligandoli a obbedire alla cultura modernista (quindi eretica) uscita dal Concilio Vaticano II
Questo è un fenomeno purtroppo ormai ben noto ai più e di recente oggetto del libro di un sacerdote non tradizionalista: Ariel Stefano Levi di Gualdo...
Risposta a FDF parte prima/2
RispondiElimina7. la gente (portata in piazza da una lobby ecclesiastica omosessuale progressista) che inneggiava a GPII si è comportata come gli ebrei che preferirono un assassino (Barabba) a Cristo, o addirittura come i sostenitori del nazismo, quindi accusando quei poveracci in piazza di essere dei fanatici lavati di cervello
La maggioranza dei "poveracci in piazza" è gente in buona fede. Ma c'è chi ha strumentalizzato il tutto, perché ci sono diecimila ragioni per non procedere a beatificazioni o santificazioni accelerate senza lasciar decantare la storia ed esaminare gli archivi per intero. Del resto questo comportamento cozza con la infausta dilazione nei confronti di Pio XII...
8. il nostro tempo sarebbe sotto il giogo di una “dittatura conciliare” collusa e connivente con la massoneria (cioè con coloro che vorrebbero distruggere la Chiesa)
Questo dato non è da scartare, anche se non va assolutizzato. Nella Chiesa (e nel mondo), purtroppo, la lobby massonica è presente e potente; ma la Chiesa è la Chiesa e dunque non possiamo vederla completamente in pugno a massoni e modernisti, anche se ahimè fanno parte della cultura e del potere egemone...
9. poiché il Concilio è pastorale e non dogmatico, tutto quello che si è detto non è soggetto all’infallibilità, quindi criticabile, quindi rigettabile (falso: nella dottrina, nella fede e nella morale la Chiesa non può fallire)
E' vero che nella fede e nella morale la Chiesa non può fallire, ma le innovazioni 'pastorali' che hanno provocato sviamenti dalla retta fede (comprese le peggiori derive movimentiste) non sono state proclamate solennemente. Di conseguenza non impegnano l'infallibilità, che resta integra per tutti quei principi che non si discostano da ciò che da sempre la Chiesa ha affermato, potendo mutare nella forma, ma -secondo il principio di Vincenzo da Lerino- sempre e soltanto eodem sensu eademque sententia, cioè con lo stesso significato e la stessa confessione. Perché la nostra Fede è rivelata e la Rivelazione ci è stata data e si conclude con la morte dell'ultimo Apostolo e non si può affermare, come cercano di farci credere dal concilio in poi che i dogmi si evolvono in base alle contingenze storiche (soggettivismo, storicismo modernista). Può mutare ed evolversi solo ciò che è contingente, non i fondamenti, che restano gli stessi che ci ha dato il Signore: Lui che è lo stesso ieri oggi e sempre...
uno che dovrebbe pensare? E’ cattolico questo pensiero? Questa robaccia scritta da uno che si ritiene, da se stesso, parte del “gregge umile”, sarebbe cattolica? Non è solo una “critica sulfurea” o una provocazione ma un vero e proprio rigettare la Chiesa, la Santa Chiesa Cattolica, insultandola, coprendola di fango, denigrando i Papi .... Tutti collusi, tutti conniventi come nel peggiore film complottista di serie B.
FDF, comprendo la critica al linguaggio. Per quanto mi riguarda ritengo il concilio parte della storia della Chiesa e come tale non oltrepassabile. Ma in esso occorre distinguere quanto è davvero ispirato dello Spirito Santo e quanto alcuni uomini di Chiesa abbiano resistito allo stesso (cosa che purtroppo può succedere). Del resto il concilio non è un evento unico e intoccabile: esso è e resta definito dai suoi documenti, i quali -o anche parti di essi- non hanno tutti lo stesso livello di importanza e dunque di obbligo di adesione da parte dei fedeli, soprattutto nelle parti, ben individuate, che contengono ambiguità o veri e propri elementi di rottura che appartengono ai principi e che si vogliono far passare per contingenze...
Ecco fatto: il mio commento è qui
RispondiEliminahttp://opportuneimportune.blogspot.it/2013/01/risposta-su-mein-konzil.html
Grazie anche a mic per le sue parole, certamente più equilibrate e posate delle mie... sapete che a me piace la vis polemica! ;)
Anche solo a voler fare certi accostamenti, il paragone comunque non regge.
RispondiEliminaLasciamo pure perdere l'infelicissimo accostamento nazismo-Chiesa postconciliare, che costituirà un formidabile argomento per gente come don Gallo e il monaco di Bose.
Quello che più mi preoccupa è il livore viscerale con cui si istiga una specie di caccia alle streghe tutta all'interno dell'ambiente tradizionalista, una specie di " notte dei lunghi coltelli" (non li ho iniziati io questi paragoni) nella ristretta cerchia tradizionalista che avrebbe effetti devastanti.
Queste ossessioni furono abilmente sfruttate durante la guerra civile spagnola per far saltare la compattezza del fronte repubblicano durante l'asse dio di Madrid.
Ricordate l'accenno alla "quinta colonna" ?
Questo bastò a scatenare una vera caccia alla spia e alimentare un clima di sospetto di tutti contro tutti che fu.fatale.
Ora, spero che queste ossessioni delatorie, vecchi rancori, sospetti a vario titolo siano in buona fede.
La Tradizione ha bisogno di una virile firmitas, nell'andare avanti con argomenti lucidi e toni adeguati.
Il processo alle intenzioni lo faremo dopo, se proprio non lo vogliamo lasciare a Chi ne detiene il legittimo ministero.