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martedì 26 febbraio 2013

Il rapporto Vatileaks è segreto... ma sarà proprio così?

In base alla conferenza stampa padre Lombardi.
“Resta segreto il Rapporto dei tre cardinali su Vatileaks. Il Papa lo consegnerà al suo successore”, spiegano dalla sala stampa del Vaticano. “Il Santo Padre ha ricevuto in Udienza questa mattina i Sig.ri Cardinali Julian Herranz, Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi, della Commissione Cardinalizia d`indagine sulla fuga di notizie riservate, accompagnati dal Segretario, P. Luigi Martignani, O.F.M. Cap. A conclusione dell`incarico, Sua Santità ha voluto ringraziarli per il proficuo lavoro svolto, esprimendo soddisfazione per gli esiti dell`indagine. Essa, infatti, ha consentito di rilevare, accanto a limiti e imperfezioni propri della componente umana di ogni istituzione, la generosità, rettitudine e dedizione di quanti lavorano nella Santa Sede a servizio della missione affidata da Cristo al Romano Pontefice. Il Santo Padre ha deciso che gli atti dell`indagine, del cui contenuto solo Sua Santità è a conoscenza, rimangano a disposizione unicamente del nuovo Pontefice”.
Ma giusto alla fine della lunga conferenza stampa, rispondendo ad una domanda specifica, Padre Lombardi ha dichiarato che i tre Cardinali nella assise Cardinalizia durante la Sede Vacante posso "rispondere a domande relative l'indagine secondo l'opportunità" detto in altra parole traducendo dal curialese che la stampa accreditata ancora non conosce bene, i Cardinali fatto salvo la segretezza del contenuto specifico del documento cartaceo redatto, posso comunicare ai Cardinali presenti cos'è successo ovvero il contenuto del rapporto, tutto ovviamente sigillato dal secreto pontificio previsto. Cioè che il contenuto rimarrà solo nell'ambito delle Congregazioni Generali dei Cardinali.

Questo ovviamente seppur indirettamente potrà contribuire ad eleggere un Papa consapevole e cosciente di ciò che è accaduto nella Curia Romana in questi ultimi anni. Ci auguriamo avvenga presto, insieme al risanamento del grosso scandalo avvenuto nella Santa Sede.

10 commenti:

  1. Ci sono due osservazioni che occorre fare.

    La prima è che, se nel dossier sono fatti i nomi di Cardinali che si sono resi colpevoli in qualche maniera, è giusto e doveroso che gli Eminentissimi Elettori siano a conoscenza dei loro nomi, per non eleggerli al Soglio di Pietro, dal quale potrebbero poi insabbiare tutto. Quindi sarebbe più che mai raccomandabile che nel segreto del Conclave si facessero i nomi emersi nel corso delle indagini della Commissione.

    La seconda è che, rimanendo questi nomi nella disponibilità materiale degli estensori del rapporto - che sono anch'essi Cardinali -, si potrebbe verificare l'eventualità che il loro silenzio sia oggetto di contrattazione da parte dei Cardinali citati nel rapporto stesso, dando luogo ad una trattativa sottobanco per mettere tutto a tacere, in cambio di favori o altri vantaggi.

    A nostro avviso sarebbe stato più che mai auspicabile che il Santo Padre avesse dato indicazioni precise circa l'inopportunità dell'elezione al Soglio di quei Cardinali eventualmente chiamati in causa, o meglio ancora che ne avesse chiaramente vietato l'ammissione in Conclave. Ovviamente, laddove questi nomi fossero particolarmente altisonanti, si porrebbe anche il problema di giustificare dinanzi all'opinione pubblica la loro estromissione, ma questo avrebbe richiesto l'esercizio di un'autorità che evidentemente si è preferito non chiamare in causa.

    Lo scenario che si delinea vede dunque ipoteticamente presenti in Conclave dei Cardinali che potrebbero aver tramato contro la persona del Santo Padre e che quindi si sarebbero resi indegni della Porpora, e vieppiù della possibilità di prendere parte all'elezione del nuovo Pontefice. Fare i loro nomi in Conclave li esporrebbe ad una umiliazione che nessun confratello Cardinale vorrebbe assumersi; ma tacere i loro nomi potrebbe rivelarsi dannoso, se grazie ad altre manovre essi riuscissero ad influenzare il voto. Rivelare i loro nomi in privato a ciascun Porporato creerebbe "cordate" poco trasparenti, e certamente ve ne sarebbero anche da parte di questi Cardinali presenti nel rapporto della Commissione. D'altra parte, lasciare il dossier nelle mani del futuro Papa non garantisce che si prendano misure adeguate, se il nuovo Papa fa parte della congiura denunciata dal rapporto.

    Infine, se l'eletto non facesse parte dei congiurati ma fosse stato eletto da loro, difficilmente ci si potrebbe aspettare che prenda provvedimenti verso coloro ai quali è debitore dell'elezione.

    Una situazione difficile, indubbiamente. Confidiamo che i Cardinali elettori si lascino guidare docilmente dallo Spirito Santo.

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  2. “Resta segreto il Rapporto dei tre cardinali su Vatileaks. Il Papa lo consegnerà al suo successore”

    Quello che me domando cerca di questo dossier sul Valileaks è:

    Se i Cardinale non hanno accesso a questo dossier, quindi, non può essere eletto Papa, qualcuno che ha partecipato in qualche forma di ciò che il dossier denuncia? E se viene eletto non distruggerà il dossier?

    Se dice che Giovanni XXIII fu processato dall'Inquisizione prima di diventare Papa. Quando ha assunto il papato, uno dei suoi primi atti è stato quello di distruggere il processo contra di lui. Beh, può essere che la conoscenza del contenuto del dossier da parte dei cardinali, sarebbe un grande aiuto per avere un papa buono.

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  3. Condivido e sottoscrivo il commento di Baronio.
    C`è da sperare che se il Papa non ha ritenuto utile mettere quel rapporto in mano a tutti i cardinali che entreranno in Conclave è perchè non vi figurano nomi...problematici.

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  4. Un altro fatto inaudito: pare che il Papa dimissionario manterrà il nome e verrà chiamato "Papa emerito".

    Ne parlo qui: http://opportuneimportune.blogspot.gr/2013/02/verso-lantipapa-materiale.html

    E' una cosa di una tale gravità da lasciare allibiti...

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  5. Ma un Papa emerito, non e' sempre il Papa? (un vescovo emerito perde forse l'ordinazione episcopale? Se e' un vescovo con giurisdizione, perde la giurisdizione, ma resta vescovo. Così il Papa, abdicando resta sempre Papa.) ed il Nuovo Papa eletto che Papa e'?

    ABBIAMO DI NUOVO L'ANTIPAPA?


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  6. I tre cardinali che conoscono i nomi di eventuali "colleghi" indegni non parteciperanno all'elezione del nuovo Papa. Quindi mi sembra tecnicamente impossibile che, come sembra suggerire Baronio, nel segreto del Conclave vengano fatti questi nomi. Altra cosa sarebbe, naturalmente, se i nomi venissero fuori durante le Congregazioni Generali.

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  7. Un altro fatto inaudito....... DUNQUE IL NUOVO PAPA E' UN

    ANTIPAPA?

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  8. Condivido il timore di Baronio. Avremo effettivamente due santità, cioé due papi, uno in carica e uno emerito. E pensare che pochi prestano ancora attenzione alle profezie...
    Comunque per rimanere sul rapporto che i tre cardinali presenteranno ai colleghi cardinali, secondo me é come voler accendere la miccia.
    Non so se sarà un conclave rapido e indolore: alcuni vorranno aprire al sacerdozio femminile, altri alla pillola del giorno dopo, altri vorrano abolire il celibato sacerdotale, altri saranno più aperti al riconoscimento degli omosessuali, altri saranno più portati a rivalutare l'aspetto sociale a scapito di tutto il resto. Altri ancora vorranno ripulire la Chiesa da questi spropositi, altri vorranno calmare e pacificare il tutto con molta diplomazia ma poca fede. Altri avranno di mira solo il potere, esattamente come tanti altri loro colleghi cardinali con cui per forza si dovranno scontrare.
    E chissà, forse lo Spirito Santo attenderà che si scannino tra loro prima di intervenire...

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  9. Fare posto a un Papa “emerito”: questo è il problema
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    Raccontava il padre Cremona che Papa Montini era restato scosso quando si era sentito dire dai medici che a motivo della sua artrosi “non poteva” andare al Congresso Eucaristico Internazionale di Filadelfia dell’agosto del 1976, al quale era stato invitato. Disse ai collaboratori: “Se non posso andare a un Congresso Eucaristico allora vuol dire che non posso fare il Papa”. E chiese quell’indagine sulla “rinuncia”.

    I tre canonisti risposero alla questione posta dal Papa bresciano che il suo “diritto” di “rinunciare” al Pontificato era intero e insindacabile, ma l’invitavano a tener conto di tre principali implicazioni:

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    http://www.luigiaccattoli.it/blog/?page_id=10782
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    A suo tempo Giovanni Paolo II disse «non c'è posto nella Chiesa per un Papa emerito»
    E il cardinale Franz Koenig dichiarò all’agenzia stampa tedesca DPA nel novembre 1996: "Il papa sa, e l'ha detto, che l'elezione di un nuovo pontefice mentre il vecchio è ancora in vita rappresenterebbe un problema.
    Un papa in pensione, un altro in Vaticano: la gente si domanderebbe chi dei due conta".
    http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350197)

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  10. Una diarchia in seno alla Chiesa è l'anticamera per l'istituzione di un Consiglio di Amministrazione: se si possono avere due Papi, cosa vieterà domani di averne una sorta di Collegio Papale, in nome del Concilio e grazie a questo sconcertante precedente?

    E ancora: se un Papa emerito mantiene le proprie prerogative, come potrà rimanere nell'ombra, come va assicurando? Non si creeranno delle fazioni favorevoli al ritorno di Benedetto XVI sul Soglio, specialmente quando il suo successore dovesse prendere iniziative - in senso conservatore o progressista - non condivise da una parte della Gerarchia?

    Immaginiamo due casi ipotetici.

    Primo caso. Il Card. Ranjit viene eletto col nome di Papa Leone XIV. Si fa incoronare con il triregno, abolisce il Novus Ordo, impone a tutto l'orbe cattolico la Messa romana, condanna gli errori del Vaticano II e promulga il dogma della universale mediazione di Maria Ss.ma, dopo aver consacrato la Russia al Cuore Immacolato. Come reagiscono i progressisti? E quale potrebbe essere il peso morale dell'opinione di Benedetto XVI, Papa emerito?

    Secondo caso. Il Card. Ravasi viene eletto col nome di Papa Giovanni Paolo III. Nomina immediatamente Piero Marini suo cerimoniere. Stravolge la liturgia, abolisce il Motu Proprio, istituisce l'Ordinariato dei Luterani, ne crea uno per l'Islam e per gli atei. Indice il Concilio Vaticano III che completa l'opera del Vaticano II. Scomunica la Fraternità San Pio X, abolisce il Sacro Celibato, autorizza la pillola abortiva, nomina Prefetti di Congregazione tutti i suoi omologhi (intelligenti pauca). Cosa potrebbe dire Benedetto XVI? Quanti si rivolgerebbero a lui per tornare sul soglio dopo aver deposto Ravasi?

    Sono due situazioni limite (forse più la prima che la seconda, a quel che si dice in questi giorni in Curia) ma come si vede la presenza di un Papa emerito potrebbe essere comunque causa di lacerazioni e di divisioni, specialmente alla luce della profezia di Caterina Emmerich:

    "Vidi anche il rapporto tra i due papi... Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città [di Roma]. Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità... Allora la visione sembrò estendersi da ogni parte. Intere comunità cattoliche erano oppresse, assediate, confinate e private della loro libertà. Vidi molte chiese che venivano chiuse, dappertutto grandi sofferenze, guerre e spargimento di sangue. Una plebaglia selvaggia e ignorante si dava ad azioni violente. Ma tutto ciò non durò a lungo". (13 maggio 1820).

    Ci dicono che il Vaticano II ha valorizzato il sacerdozio comune dei fedeli, ma quando un semplice laico o un chierico qualsiasi osa levare la voce contro quanto sta avvenendo oggi si usa un autoritarismo da Bonifazio VIII...

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