Traduco da TradiNews. Resta aperto il problema della conclusione, perché non possiamo prescindere dalla Chiesa-visibile. Ed è chiaro che la nostra "comunione" non può che essere quella creata dal Signore e non dalle volontà umane, cioè quella dei "Suoi" in Lui. Riprendo qui le parole di Juan de San Mattia: "Il concetto di obbedienza - e dunque quello della comunione -, va visto alla luce della tradizione e non va vissuto infantilmente sulla scia dell'imitazione". Riconoscere l'autorità, implica anche la comunione. E tuttavia "dire: questo comportamento del Papa è in conflitto con la tradizione e quindi io mi riservo di non assecondarlo in coscienza e magari criticarlo, è cosa da persone ubbidienti in modo saggio. Tutto bisogna vagliare in questi tempi di crisi". Ovviamente quando questo comportamento non impegna l'infallibilità, cosa che il ricorso indiscriminato alla 'pastorale' sembra aver escluso da tempo. E questo resta il nostro discrimine che implica: resistere quando è necessario e pregare, partendo sempre dalla nostra conversione e fedeltà...
Una delle grandi preoccupazioni dei cattolici sentimentali - o liberali - è di sapersi "in comunione" col papa. È un presupposto elementare, direbbero alcuni, ad ogni cattolico essere in comunione col Papa e con la Chiesa intera.
Però quanto spesso in molti utilizziamo un termine che acquista un significato diverso e la parola "comunione" nel suo concetto è un esempio della rivoluzione teologica messa in opera dal Concilio Vaticano II: alcuni teologi progressisti vi vedono il nodo centrale della nuova ecclesiologia conciliare.
Il Concilio ha voluto mettere l'Uomo al centro delle sue preoccupazioni, al centro della Chiesa, al centro della liturgia. Dio è causa e fine di ogni cosa, mentre la Chiesa è il mezzo che Dio dà all'umanità per realizzare la sua salvezza affidandole il deposito della Fede, Fede necessaria per la salvezza. Questo è il solo e unico scopo della Chiesa: trasmettere la Fede.
Tutte le leggi, tutte le strutture, tutte le decisioni della Chiesa sono al servizio di questo unico scopo: donare la fede. Qui prende senso il ruolo del Papa, come servo dei servi di Dio, Papa che non detiene un'autorità ordinata per se stessa ma per la salvaguardia del patrimonio ricevuto.
Ed è qui tutto il senso della "comunione della Chiesa", i battezzati che condividono una stessa fede e le grazie che ne scaturiscono.
L'appartenenza alla Chiesa non è che conseguenza data dal Battesimo, e da questa appartenenza traiamo il grande beneficio della Comunione dei santi, magnifica realtà dell'economia della salvezza che permette questa grande carità tra i membri della Chiesa.
L'ottica del Concilio è tutt'altra. La fede non è più da trasmettere, è da adattare. È così che la si modulerà, la si definirà la si trasformerà perché diventi ammissibile per coloro che non la condividono. Non è più l'uomo che si lascia modellare dalla fede, è la dottrina che si trasforma per adattarsi ai desideri dell'Uomo "moderno".
Diventa allora difficile parlare di unità quando le credenze divergono. Quale avvenire per la Chiesa garante di questa unità nella fede? Il Vaticano II ha introdotto il concetto di "comunione", della "chiesa comunione", in cui l'appartenenza ad una struttura ecclesiale diviene la causa di appartenenza alla Chiesa e non più la conseguenza.
È così che la rivoluzione progressista si è imposta: sotto copertura dell'autorità, sotto copertura della "comunione" col Papa, si è assistito ai deliri più stravaganti.
Quid della fede? Questo non è più l'oggetto. Qualunque sia l'argomento, vi si ritorcerà che bisogna "essere in comunione". L'autorità non è più al servizio della fede, non conferma più la fede, si fa principio e fine essa stessa, e si erge al servizio di se stessa. È così che la "comunione" conciliare si fa senza il presupposto della condivisione della stessa fede.
È importante essere in comunione con Roma, con la Chiesa? Tutto dipende dal senso dato a questa parola.
Se comunione per voi significa adesione alla fede cattolica piena e intera senza intralci, senza ambiguità, senza alterazioni, con la sottomissione della vostra volontà e della vostra intelligenza al dono di Dio ricevuto al momento del Battesimo, allora di fatto la questione non si pone più perché voi siete in piena comunione con la Chiesa militante, purgante e gloriosa, siete nella Comunione dei santi.
Se comunione per voi significa riconoscimento visibile che ha come oggetto primario essere riconosciuti in una struttura mettendo in secondo piano il deposito della fede, accettandone all'occorrenza qualche ostacolo, ambiguità o alterazione, il vostro spirito si è già lasciato corrompere dal veleno conciliare.
Quid della fede? Questo non è più l'oggetto. Qualunque sia l'argomento, vi si ritorcerà che bisogna "essere in comunione". L'autorità non è più al servizio della fede, non conferma più la fede, si fa principio e fine essa stessa, e si erge al servizio di se stessa. È così che la "comunione" conciliare si fa senza il presupposto della condivisione della stessa fede.
È importante essere in comunione con Roma, con la Chiesa? Tutto dipende dal senso dato a questa parola.
Se comunione per voi significa adesione alla fede cattolica piena e intera senza intralci, senza ambiguità, senza alterazioni, con la sottomissione della vostra volontà e della vostra intelligenza al dono di Dio ricevuto al momento del Battesimo, allora di fatto la questione non si pone più perché voi siete in piena comunione con la Chiesa militante, purgante e gloriosa, siete nella Comunione dei santi.
Se comunione per voi significa riconoscimento visibile che ha come oggetto primario essere riconosciuti in una struttura mettendo in secondo piano il deposito della fede, accettandone all'occorrenza qualche ostacolo, ambiguità o alterazione, il vostro spirito si è già lasciato corrompere dal veleno conciliare.
Da ""ANCORA DOMANDE.... di Mic. del 19 aprile.
RispondiElimina(Continuo a ripetermi di tacere; mi imbatto nell'ultimo exploit di Tornielli che rende pubbliche considerazioni del card. Piacenza ""SULLA CRISI DEL CLERO"".)
Piacenza riconosce, ogni vescovo, ogni cardinale riconosce, e si continua a parlare...
Ogni tanto mi viene in mente quella frase del card. Pappalardo durante un funerale, in cui diceva:
""MENTRE A ROMA SI CONTINUA A DISCUTERE, SAGUNTO BRUCIA"".
Dopo 50 anni dal Vat. abbiamo solo sentito parole, nel contempo i post. hanno fatto della chiesa una nuova setta che hanno dato in pasto ai semplici cattolici che l'hanno ben digerita come la vera chiesa di Cristo.
E qui mi riallaccio a ""QUALE COMUNIONE SENZA UNA FEDE COMUNE?""
Il nostro bisogno forte e' di fare una battaglia vera, senza paura e sconfessare questi personaggi che continuano imperterriti e senza alcuna coscenza
a predicare una falsa dottrina (data per Cattolica) e con questo fanno lavaggi di cervelli alle nuove generazioni, le quali non conosceranno mai la vera Dottrina di Cristo.
Facendo un piccolo riferimento di questi giorni di cio' che e' successo in politica,(e dovremmo prenderlo d'esempio) abbiamo visto che un piccolo drappello di cosidetti grillini, ha messo in piazza con parole semplici cio' che avviene in politica ed aveva bloccato i compromessi dei grandi,
e con poco aveva generato una crisi del sistema cinquantennale, mettendolo con le spalle al muro.
Cosi' come quelli con poco hanno frantumato le fondamenta di quel sistema, noi dovremmo escogitare un sistema per mettere in crisi questo sistema che sta' da 50 anni
offuscando la Chiesa Cattolica Vera.
Abbiamo bisogno di molti piu' Gherardini, De Mattei, Amerio ecc. ecc.
Siamo ancora pochi, ma con l'aiuto di Maria, potremmo fare come fecero i primi Cristiani quando cominciarono ad uscire dalle catacombe e non ebbero piu' paura dell'impero romano e cominciarono con l'aiuto dello Spirito Santo a predicare la parola di Cristo, anche dando la vita ed il sangue con il loro martirio. Se quei Cristiani non avessero fatto quello la Chiesa non avrebbe vinto sull'uomo di potere. E quelli di oggi sono uomini che si sentono forti perche' hanno in mano il potere, ma non la Chiesa.
E LA PASSIONE DELLA CHIESA CONTINUA GIORNO DOPO GIORNO NON SOLO PER LA CRISI DEL CLERO, MA PER UNA CRISI GENERALE PRODOTTA IN LINEA DI MASSIMA DA CHI NON VUOLE RICONOSCERE I DISASTRI PRODOTTI IN QUESTI ULTIMI 50 ANNI DAL VAT.II E DA CIO' CHE NE E' DERIVATO DALLE SUE RIFORME.
Se comunione per voi significa riconoscimento visibile che ha come oggetto primario essere riconosciuti in una struttura mettendo in secondo piano il deposito della fede, accettandone all'occorrenza qualche ostacolo, ambiguità o alterazione, il vostro spirito si è già lasciato corrompere dal veleno conciliare.
RispondiEliminaE' necessario precisare che parlare di "veleno conciliare" non significa che tutto il concilio sia avvelenato, anche se nei suoi documenti, e conseguenti loro applicazioni, è necessario discernere e riconoscere le verità perenni distinguendole dalle innovazioni che le oscurano.
Potrebbe venir spontaneo rifiutare il concilio in toto, proprio perché foriero della crisi, che comunque ha radici ben più lontane che in esso hanno trovato alcune ramificazioni. Tuttavia sarebbe irrealistico e antistorico.
Siamo arrivati fin qui ed è da qui che dobbiamo ripartire, senza perdere gli ancoraggi sicuri con la fede che abbiamo ricevuto, rendendoli vivi in questo oggi così ingarbugliato, ma mai privo di grazia!
Altrimenti cadremmo nell'errore opposto di chi lo vuole imporre in toto, come un blocco unico e indiscutibile, con un'adesione cieca e acritica e facendone un mito.
Il concilio non è un mito né in positivo né in negativo. E' un evento che ha inciso profondamente nella vita ecclesiale, ma è anche la somma dei suoi documenti, da vagliare singolarmente (con l'autorevolezza di Pastori che non ne siano i laudativi 'ripetitori') e, soprattutto, sulla base della Tradizione perenne.
se non possiamo rifiutare il concilio in toto, SOSPENDIAMOLO a data indefinita, fino a quando l'autorità non avrà chiarito cosa volesse dire.
RispondiEliminaE' assurdo applicare un magistero contradditorio (e d'altro canto é vero magistero se é contrdditorio ?)
Mi viene in mente la parabola Homo quidam erat dives (Luca, XVI, 1 e seg.). Sembra che dal Concilio in poi quel Redde rationem villicationis tuae che il Signore rivolge alla Gerarchia sia inteso nel senso più umano e orizzontale possibile: Scio quid faciam, ut, cum amotus fuero a villicatione, recipiant me in domos suas. Ecco allora i saldi, le svendite, la remissione del debito che i servi hanno nei confronti del padrone. Accipe cautionem tuam: sede cito, et scribe quinquaginta.
RispondiEliminaCosa deve la società civile a Cristo Re? Il riconoscimento della Sua Regalità nelle leggi degli Stati, il riconoscimento della Chiesa come unica Religione. Sede cito, et scribe Dignitatis Humanae,.
Tutto questo perché filii hujus sæculi prudentiores filiis lucis in generatione sua sunt.
Pensiamoci, prima che sia troppo tardi.
La Gerarchia non può comportarsi nel governo della Chiesa come i filii hujus saeculi.
Cosi' come quelli con poco hanno frantumato le fondamenta di quel sistema, noi dovremmo escogitare un sistema per mettere in crisi questo sistema che sta' da 50 anni
RispondiEliminaoffuscando la Chiesa Cattolica Vera.
Capisco che si tenda ad approvare i grillini nel senso della contestazione ad un sistema bacato. Ma il loro metodo, solo distruttivo e non costruttivo, propositivo, non mi convince.
Capisco anche che il richiamo è riferito all'impegno concreto per cercare di infrangere il muro di 'alterità' che si è andato costruendo e rinforzando negli ultimi cinquant'anni.
Ma ho la profonda convinzione che una 'base' senza guide davvero illuminate e sicure, non possa andare da nessuna parte.
Abbiamo bisogno di sacerdoti e vescovi che 'ascoltino' alla stessa Sorgente e si facciano promotori di interventi incisivi. Il problema, realisticamente, in seno a questa vera e propria tirannide egemone, è che essi -come noi- non hanno voce, perché non sono riconosciuti.
E allora, in questo momento così duro e difficile, non dobbiamo far altro che continuare, semmai con maggiore impegno, a vivere e diffondere la nostra fede come possiamo. Le grazie indicibili che scaturiscono dal Santo Sacrificio e dalla vita sacramentale faranno il resto.
Al momento, dunque, resistere pregare e continuare a testimoniare.
soprattutto, sulla base della Tradizione perenne.
RispondiEliminaMi cito perché è necessaria una precisazione: Tradizione intesa come trasmissione di una Rivelazione già data e da custodire nella sua oggettiva pienezza sempre da approfondire e da inverare in ogni generazione e non come attività storicista del soggetto-Chiesa in perpetuo divenire.
Il grande problema sta anche nella mutazione del linguaggio che ha imbastardito i termini attribuendo loro significati diversi. In questo post abbiamo visto anche il sovvertimento del termine comunione.
Potete immaginare come la Chiesa avrebbe potuto arrivare fino a noi intatta nella sua "essenza", se non fosse da sempre e per sempre "comunione" in Cristo Signore?
noi dovremmo escogitare un sistema per mettere in crisi questo sistema che sta' da 50 anni
RispondiEliminaNon c'è niente da escogitare, il 'sistema' esiste ed è la Chiesa così come il Signore l'ha voluta. Si tratta solo di esserne vere "pietre vive" e andare avanti con fiducia incrollabile nelle promesse del Signore anche navigando a vista come stiamo facendo, finché non arriverà qualcosa di più commestibile.
Se per 'sistema' intendi un 'modo', speriamo che se ne presenti uno... Al momento personalmente non sono nemmeno in grado di fare previsioni. Dovremo solo vigilare pregando.
Posso fare un articolo sull'omelia di Francesco? molto bella semplice e cattolica!
RispondiEliminaAvete letto l'ultima dichiarazione di Marini il vecchio? http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/marini-cerimoniere-gay-24232/
RispondiEliminaAssurdo!!! Ancora più grave il fatto che Tornielli riporti il tutto senza commentare!
Avevo letto, purtroppo. Ho inserito un nuovo articolo.
RispondiEliminaVedi Mic., io avevo preso i grillini come esempio non come metodo distruttivo, ma costruttivo, nel senso che se prima non elimini il marcio, non puoi ricostruire il sano. infatti anche tu seguendo il discorso, lo dici che bisogna infrangere il muro di alterita' che si e' andato costruendo e rinforzando in questi 50 anni.
RispondiEliminaE sulla base di guide davvero illuminate e sicure? lo sappiamo queste guide come vengono formate, seguendo la normativa nuova conciliare, e con queste guide formate secondo questi canoni come
possiamo formare le nuove generazioni, cosa si puo' insegnare?
Pertanto seguendo Amerio, come e quando si puo' ripareggiare la Verita'?
E' vero che i tempi del Maestro, non sono i tempi nostri, per avere una gerarchia giusta per la Vera Chiesa (cioe' quella non ecumenica/mondializzata = liberta' religiosa) ma nel frattempo il diavolo fa' scorribande senza trovare muri di traverso. Solo Cristo gli si frappone e la Madre SS.ma.
Non e' che tutto questo possa scoraggiarmi, anzi mi da' piu' coraggio e mi incalza di piu' a pregare e sperare, comunque vedo sempre piu' buio e una umanita' sempre piu' allo sbando.
Adiutorium nostrum in nomine Domini.
E' vero che non c'e' niente da escogitare, il sistema esiste ed e' la Chiesa che ci ha dato Nostro Signore - ma questa chiesa sta predicando una nuova dottrina diversa da quella di Gesu', ed e' difficile se non impossibile far capire ai cattolici la differenza.
Stiamo navigando a vista con la fiducia nel Signore e possiamo solo vigilare pregando.
Ave Maria.
RispondiElimina" Posso fare un articolo sull'omelia di Francesco? molto bella semplice e cattolica!"
Spero che do Camillo stia scherzando.
Ho voluto andare sul sito della Santa Sede per leggere l`omelia di Papa Bergoglio, mi ricordo le omelie straordinarie che Papa Benedetto donava ogni anno ai nuovi sacerdoti, e ci donava, in quelle stesse circostanze, ero dunque curiosa di conoscere le parole del suo successore, con grande sorpresa leggo in preambolo all`omelia di oggi:
"L’omelia pronunciata dal Santo Padre è nella sostanza la “Omelia rituale” prevista nell’edizione italiana del Pontificale Romano per l’ordinazione dei presbiteri, omelia che il Papa ha integrato con diverse aggiunte personali."
Che dire? Service minimum.
Mah!
OT: "I grillini come esempio non come metodo distruttivo, ma costruttivo"? Warning!
RispondiEliminaPiù che grillini bisognerebbe parlare di casaleggini. Poveri elettori con l’anello al naso…
Tanto per dare un’idea del personaggio:
“Particolarmente interessanti sono i rapporti di Casaleggio con Giuliano Di Bernardo, già gran maestro del Grande oriente d’Italia e fondatore della Gran loggia regolare, massima autorità sulla e nella massoneria italiana. Con Panorama Di Bernardo sottolinea il comune sentire che lo lega a Casaleggio: «La sua visione e la mia sono molto simili» dice Di Bernardo.
«Entrambi riteniamo che nel futuro dell’umanità scompariranno le differenziazioni ideologiche, religiose e politiche. Per me a governare sarà una comunione di illuminati, presieduta dal “tiranno illuminato”, per Casaleggio a condurre l’umanità sarà la rete». “ (http://news.panorama.it/politica/gianroberto-casaleggio-massoneria)
Casaleggio è uno gnostico che “in ‘Gaia’ (video) pronostica l’avvenire del mondo della politica e qui la situazione si fa veramente preoccupante. “Gaia un nuovo ordine mondiale” recita massonicamente il testo sottotitolato. (http://www.ilgiornale.it/news/fuorionda-che-inchioda-grillo-replica-casaleggio-non-835511.html)
“Gaia”, video da incubo: http://www.casaleggio.it/media/video/gaia-il-futuro-della-politica-1.php
Oggi, 50ma giornata delle Vocazioni, l'Omelia è ancora firmata Benedetto XVI
RispondiEliminahttp://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/messages/vocations/documents/hf_ben-xvi_mes_20121006_l-vocations_it.html
Iscritta nel contesto dell'Anno della Fede. Lo ha mai nominato il nuovo Papa?
Spero che do Camillo stia scherzando.
RispondiEliminaNon era una battuta ironica. L'ho molto apprezzata e per la brevità e per il contenuto, così come il Regina Coeli di oggi.
Beh, il contenuto non poteva che essere cattolico visto che era nella sostanza la “Omelia rituale” prevista nell’edizione italiana del Pontificale Romano per l’ordinazione dei presbiteri!
RispondiEliminaPer breve, era breve!
Andate a leggere o rileggere le omelie che Papa Benedetto rivolgeva ai presbiteri, un pozzo al quale quei sacerdoti, tutti i sacerdoti, possono e dovrebbero attingere!
Circa il Concilio è diffusa l'opinione che, riletto alla luce della tradizione, possa essere ricompreso e valorizzato positivamente.
RispondiEliminaIn realtà lo spirito che lo ha animato è uno spirito apostata che oltre a generare numerosi e diffusi errori dottrinali (es. le nozioni circa la tradizione e la verità cattolica, la Santa Messa e la Sacra Liturgia, l'incarnazione, la redenzione etc.) ha permeato anche il principio e il fine dello stesso. Poichè come principio ebbe quello di non insegnare e come fine quello di confondere, non si avvalse dell'autorità che promana dallo Spirito Santo ma ha parlato la lingua ambigua del mondo, preferendo il dialogo che sopprime il Magistero all'insegnamento apostolico che svela gli inganni e le astuzie del mondo
Caro Juan, hai delineato efficacemente la realta' rappresentata dal concilio.
RispondiEliminaIl dilemma è che non penso di possa cancellarlo. Ricordo di aver ascoltato mos. Schneider farne un excursus evidenziando i punti i continuita' e tuttavia la sua conclusione e' stata la proposta di un nuovo sillabo per neutralizzarne gli errori. Oggi come oggi appare impensabile.
Cio' che mi preoccupa e' il fatto che piu' passa il tempo piu' aumenta lo iato generazionale e la divaricazione dalla tradizione perenne e sostanzialmente la Chiesa risulta spaccata in due, con l'aggravante che si dialoga con tutti e probabilmente il falso ecumenismo avra' la meglio.
Purtroppo il dialogo con la tradizione, invece, non si innesta proprio perla differenza di linguaggio: si usano addirittura gli stessi termini per indicare contenuti diversi: e' questo l'inganno piu' macroscopico.
Umanamente, appare disperante e senza via d'uscita, almeno a breve termine. Anche perche', che io sappia, mancano interlocutori tra i pastori con cui iniziare una possibile restaurazione, peraltro osteggiata a partire proprio dai vertici. Che dire dunque?
Hai per caso una visuale diversa?