Un'altra delle novità alle quali dovremo abituarci anche dopo il primo Corpus Domini di Papa Bergoglio. Decisamente questo Papa sembra aver l'idiosincrasia dell'inginocchiarsi davanti al Santissimo. Può darsi che abbia problemi alle ginocchia. Ma, se è così, perché non lo dicono? Oppure, è un altro modo per essere anticonformista e confondersi con gli altri partecipanti alla processione.... Ma quien sabe? Ognuno può interpretarlo come gli pare. Troverei cosa molto utile accompagnare con spiegazioni i cambiamenti, soprattutto quando essi riguardano abitudini e gesti densi di significato che vanno oltre la semplice apparenza.
A piedi e a capo scoperto, Papa Francesco guida oggi per la prima volta la processione del Corpus Domini, che partita da piazza San Giovanni percorrendo la via Merulana raggiunge la Basilica di Santa Maria Maggiore. Il camion altare con l'ostensorio - sul quale prendeva posto Benedetto XVI e che era entrato in servizio negli ultimi anni del Pontificato di Giovanni Paolo II - precede il Pontefice che non vi è salito, lasciando l'inginocchiatoio a un giovane diacono. Francesco indossa un semplice piviale e sta passando tra due ali di folla, che è trattenuta dalle transenne. Precedono il Santissimo la Croce astile portata dai ministranti con le candele, e, nell'ordine, le confraternite e i sodalizi, i cavalieri del Santo Sepolcro e quelli di Malta, religiose, religiosi, sacerdoti e diaconi, i parroci di Roma, i canonici lateranensi, cappellani e prelati, vescovi, arcivescovi e cardinali, i bambini della prima comunione, 4 turiferai con due navicelle con l'incenso, e sei ministranti con le torce. Con la sua particolare andatura, ma senza mostrare particolare affaticamento, Francesco procede proprio sulla linea spartitraffico che divide in due corsie la via Merulana. Gli sono accanto il maestro delle cerimonie, monsignor Guido Marini, ed altri cerimonieri. Cardinali e vescovi camminano invece ai lati della strada, ognuno con una candela. Dopo il passaggio del Pontefice le transenne vengono aperte in modo che la gente possa seguirlo verso Santa Maria Maggiore ed è impressionante l'immagine della folla dei fedeli in marcia dietro al camion altare e a Francesco. [Riguardo alla folla, non diversamente, mi pare dagli anni precedenti!] Il camion altare ha la targa "Scv 1" che è quella delle vetture papali. © Copyright (AGI)
Di certo niente è più come prima. E la confusione aumenta.
RispondiEliminaSi tratta solo di formalità?
Ripeto il titolo proposto: chi può saperlo?
Il Signore ci aiuti.
Jorge M. Bergoglio, 17 maggio 2013, Città in Vaticano: “(…) In particolare in quello dei pani e dei pesci, i quali “non si moltiplicarono” - ha spiegato - ma “semplicemente non finirono, come non finì la farina e l’olio della vedova. Quando uno dice ‘moltiplicare’ può confondersi e credere che faccia una magia… No, semplicemente è la grandezza di Dio e dell’amore che ha messo nel nostro cuore, che, se vogliamo, quello che possediamo non termina (…)”. (da www.zenit.org )
RispondiEliminaProposizione n. 14 condannata dal Sant’Uffizio col decreto Lamentabili del 7 luglio 1907: “Gli Evangelisti riferirono in molte narrazioni non tanto ciò che effettivamente accadde, quanto ciò che essi ritennero maggiormente utile ai lettori, ancorché falso”.
Mic, non so se ne è parlato, ma mi pare assurdo. Scusate il fuori tema. Saluti
Una strizzatina d'occhio agli Ortodossi (e moltissimi altri) ?
RispondiEliminaPapa Bergoglio ha una corte ai suoi piedi che lo elogia, che amplifica e porta alle nuvole ogni suo gesto e parola,con lui tutto è eccezionale, nuovo, come mai visto prima, ma quella corte, che sia mediatica o clericale, svanirebbe con la stessa celerità con cui si è formata se il Papa cominciasse a dire cose che metterebbero a male la piaggeria di quei suoi adulatori.
RispondiEliminaO allora, per ragioni che non saprei come definire, riusciranno anche a mettere in sordina quelle parole, per non oscurare quel che stanno tessendo attorno a Jorge Bergoglio.
La grancassa mediatica c`è e di questa di certo Papa Bergoglio non porta nessuna responsabilità e ancor meno colpa, anche se non fa nulla e non dice una parola per arginarla.
Molto sta camabiando, e sta cambiando senza spiegazioni, a piccoli passi, un cambiamento dopo l`altro, sono visibili, non penso sia utile rammentarli, per la Liturgia lo abbiamo visto anche durante la Messa e la Processione del Corpus Domini.
Non sono simboli insignificanti, non sono gesti insignificanti ai quali Papa Bergoglio rinuncia, lo fa senza che dalla Sala Stampa o, ancor meglio, da lui stesso, ci venga una spiegazione, ancor più quando si vede come quelle scelte sono riprese dai media e come sono amplificate e interpretate.
La sensazione e' che cio' che e' stato non tornera' mai piu' ad essere, che la cesura sia ormai definitiva, che si sia in presenza di una "new age" cattolica ove tutto e' amore, pace tenerezza... Dove non c'e' piu' posto per il pertimento, il castigo, il terribile Giudizio Divino.
RispondiEliminaSo che non bisognerebbe metter limiti alla Divina Provvidenza, ma dubito fortemente che dopo il minimalismo sciatto imposto da questo Papa, un suo successore possa avere il coraggio di contrastare la gran cassa mediatica, il peana pauperistico, e tornare ad un passato che si vuole definitivamente ri-archiviare.
Inutile dire che aspetto con molta, moltissima preoccupazione il primo concistoro di Francesco per capire come si si muovera' anche su questo fronte.
Accennarono, qualche tempo fa, credo di Sala Stampa, ad un grave problema alle ginocchia che impedirebbe a Bergoglio di genuflettere alla Consacrazione.
RispondiEliminaCapii che si trattava di una (se non balla) scusa quando vidi Francesco prono, il Giovedì Santo in carcere, a lavare i piedi ai ragazzi e ragazze musulmane carcerati.
Avrà fatto una fatica tremenda, è vero, ma sforzarsi un po' davanti al Ss.mo, no?
Mattia
non bisogna mai disperare.
RispondiEliminaChi poteva immaginare anche solo nel 1990 che avrebbmo visto il motu proprio , la messa tradizonale all'altare della cattedra e il recupero del fanone?
La provvidenza fa e continuerà a fare grandi cose e noi non dobbiamo smettere di pregare.
E' chiaro che il disorientamento cresce e con esso la speranza che questo poitificato duri poco... Magari ins eguito a una ulteriore rinuncia che in questo caso sarebbe bene accetta.
Spicca senza dubbio una grande superficialità e imprudenza.
Se mi arresto a dato oggettivo cosa possiamo dire sulla processione di ieri?
1) che il Papa ha messo una distanza fra sè e il Santissimo, delegando altri a portarlo e tenendosi discosto da esso.
2) che il Papa ha posto i fedeli nell'alternativa fra guardare lui o guardare il Signore. Avrebbe alemno dovuto dire: guardate lui, non me. Non mi risulta lo abbia fatto. Chi creete che abiamo guardato i presenti?
3) che il Papa ha scelto u na modalità di partecipazione alla processione che avrà impedito alla maggio parte dei presenti di vederlo. Dopo l'abbandono della sedia è un altro passo verso il premio a chi si guadagna le prime file e a chi è alto... Oltre che ovviamente alla televisione!
4) che il Papa non si inginocchia, e non si ingonicchia soltanto davanti al Santissimo, contraddicendo in ciò platealmente sia tutta la tradizione della Chiesa occidentale, sia il magistero, preceisissimo in questo punto, del suo predecessore. Alla faccia della continuità: chi ci crede più a questa favola, a parte Tornielli e Rodari da quanto non è più al Foglio?
Dio volgia che il Papa non spieghi le ragioni di questo suo non inginoccharsi! Che non dia argomenti a chi sostiene che non bisogna inginocchiarsi. Che non spieghi perchè viola sistematicamente le leggi liturgiche della Chiesa.
Speriamo che non spieghi mai perchè dà la Comunione - per intinzione! - senza piattino: perchè se dovesse argomentare darebbe un autorevole patrimonio di argomentazione a tutti colori che si macchiano qutidianamente di abusi analoghi.
Speriamo in un pontificato breve, e basta.
NON E' UNA STRIZZATINA DI OCCHIO AGLI ORTODOSSI!!! Non inginocchiarsi non incanta il mondo ortodosso nel quale, soprattutto di quaresima, non solo ci si inginocchia ma ci si prostra fino a terra! Se poi si vede la prassi della liturgia ortodossa romena (entrate pure in una chiesa la domenica!) lì arrivano all'esagerazione di inginocchiarsi pure per l'APostolo e il Vangelo! Quindi tirate voi le conclusioni!
RispondiEliminaNON E' UNA STRIZZATINA DI OCCHIO AGLI ORTODOSSI!!!
EliminaIo credo che si riferisse al fatto che gli Ortodossi non praticano il culto dell'Eucaristia fuori dalla messa perché non credono nella presenza di Cristo oltre il tempo della stessa celebrazione.
come non finì la farina e l’olio della vedova. Quando uno dice ‘moltiplicare’ può confondersi e credere che faccia una magia… No, semplicemente è la grandezza di Dio e dell’amore che ha messo nel nostro cuore, che, se vogliamo, quello che possediamo non termina (…)”. (da www.zenit.org )
RispondiEliminaNel thread in cui vi abbiamo accennato (scegliete parole chiavi: pani miracolo nella stringa di ricerca) ho detto questo e lo ribadisco:
Esatto il significato simbolico. Ma i miracoli sono interventi diretti sulla realtà da parte del Signore, che è il Verbo della Vita, "per mezzo del quale tutte le cose sono state create" e dunque Egli ha il potere anche di influire materialmente sulla realtà concreta delle cose; il che non è magia: è "miracolo", appunto. E questo andrebbe spiegato e non oltrepassato o deformato o sminuito o ridotto a simbolo.
Che poi il miracolo diventi anche un 'segno' dal significato ben più ampio, è un altro discorso...
Ave Maria!
RispondiEliminaChiedo scusa, ma nella speranza di allargare il cerchio di chi mi possa rispondere, mi permetto di copiare anche qui l'intervento che ho messo sul Blog di Raffaella, con riferimento alle parole fortissime del Papa su Incarnazione ed Anticristo, ineccepibili in alcune versioni parziali riportate dall'web, ma a mio avviso davvero insidiose in relazione ad una frase...
RispondiEliminaOk molto forte, molto bello, molto coraggioso [il monito del Papa]... ma nelle seguenti parole continua l'ambiguità già da me paventata in occasione della inspiegata mancata genuflessione al Corpus Domini in rapporto alla pubblicizzata genuflessione di Casal del Marmo:
"Ma se noi diciamo che noi facciamo questo perché quelle persone sono la carne di Cristo, viene lo scandalo."
Dunque l'incarnazione di Gesù di cui parla Papa Francesco è quella nelle persone destinatarie delle opere di carità?
Inizio a pensare che - salvo ripetuti errori di linguaggio o di comunicazione - parole e gesti di Papa Francesco sottendano una teologia che io, forse per mio limite, fatico davvero a digerire.
Non me la sento più di accontentarmi di ipotesi giutificative varie... La mia ragione mi impone una ricerca di chiarezza e verità, perchè la mia confusione è massima e prego se ci fosse un teologo in linea (in questo caso, scusatemi, ma non possono bastarmi le opinioni delle amiche) di aiutarmi per misericordia a comprendere.
A questo punto mi sento costretta a fare una precisazione di tipo personale, che avrei preferito evitare, perchè altrimenti la mia tensione e insistenza su questo tema potrebbe sembrare incomprensibile, o frutto di un'ostinazione intellettuale preconcetta e ideologica.
Per grazia di Dio la mia vita è in gran parte donata ad aiutare persone bisognose, in quelle che Papa Francesco chiamerebbe le "periferie del mondo", direi le più tribolate. Nulla, ma proprio nulla di questo potrei fare, anche a rischio della vita, se non attingessi forza alla Fede, ai Sacramenti, alla Provvidenza e all'Amore di Dio che mi fa amare Gesù nei fratelli, fratelli nella fede e anche no.
Resta il fatto che quando il Signore mi pone davanti un bisognoso o un sofferente, lo amo, talora capita persino di poter scorgere il Volto, lo Sguardo di Gesù in lui, ma non lo adoro.
Anche nella Santa Chiesa di Dio io vedo il Volto, ahimè molto deturpato, e il Corpo mistico piagato e glorioso di Cristo.
In ogni fratello di fede, e anche in me stessa, in Comunione con Cristo so che questo Corpo è misticamente presente e, tuttavia, non adoro, nè il fratello nella fede, tanto meno me stessa e neppure la Chiesa... neppure la Chiesa esposta anche oggi al martirio, che è Corpo di Cristo Crocifisso in terra, sempre parlando di "essere" Corpo di Cristo in senso mistico.
La Carne di Cristo, invece, la riconosco e l'adoro soltanto nella Santa Eucaristia perchè in quel caso so, sento e credo che Cristo è presente realmente e non soltanto misticamente, in maniera completamente diversa da come lo posso riconoscere ed amare nei fratelli.
Credo di dover adorare Cristo nella Santa Eucarestia e NON negli uomini sofferenti che pure amo e aiuto, perchè rischierei di trasformarli in falsi idoli, idoli da cui tra l'altro è molto più facile ottenere (apparente) "giustificazione", che non dal nostro infinitamente Buono, ma anche assai esigente Signore Gesù.
E' un errore, sbaglio io?
Mi trema persino la tastiera a domandare una cosa del genere, temendo di peccare di terribile superbia, ma la confusione è mia o quella che emerge - magari soltanto per problemi di comunicazione - dalle parole e dai gesti di Papa Francesco?
Ringrazio chiunque abbia un'adeguata preparazione per aiutarmi a uscire da queste angosce. Mi spiace dirlo, ma con Benedetto certi problemi non si ponevano proprio.
Se davvero Papa Bergoglio ha detto quelle parole come sono state riportate sul miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, allora si tratta di un gravissimo ributtante errore razionalista già abbastanza confutato dai migliori apologeti cattolici.
RispondiEliminaSarebbe una vergogna indelebile nel pontificato di Papa Francesco.
Perché Papa Francesco non si è inginocchiato? Se ha problemi di salute, lo dica chiaramente!
Questi fatti vanno denunciati pubblicamente perché sono gravi errori pubblici che sviano i fedeli in buona fede, non si può trincerarsi in presunto "rispetto dell'autorità".
http://blog.messainlatino.it/2013/06/non-sparate-sulla-croce-rossa-io-sto.html
RispondiEliminaCara Sam,
RispondiEliminaNon posso rispobderti più a lungo, ma ti ringrazio per la condivisione, su cui concordo e ti rispondo per ora con quesra semplice riflessione.
Il Verbo, seconda Persona della SS. Trinità, si è incarnato nell'uomo Gesù di Nazareth e nella sua persona nella quale sono compresenti la natura divina e quella umana, che ha assunto per la nostra salvezza, offrendosi in espiazione per noi sulla Croce e ricostituendp nel Suo Sangue prezioso l'antica frattura della terribile disobbedienza di Adamo.
Il problema è che un documento conciliare dichiara che Gesù si è "in qualche modo" incarnato in tutti gli uomini. Ma questo è un errore perché l'Incarnazione riguarda l'Uomo-Gesù e coinvolge gli uomini a condizione che lo accolgano e credano nel suo Nome perchè sono "coloro che lo accolgono e credono nel suo Nome diventano figli di Dio" ricordi il Prologo di Giovanni?
Altrimenti che senso ha la Chiesa, il suo essere corpo mistico di Cristo e sua portatrice fino alla fine dei tempi?
E che fine fanno 2000 anni di Magistero preconciliare, ma soprattutto ciò che ci dice il Vangelo?
Dunque l'Incarnazione è in un solo uomo che è anche Dio, cioè è nell'individuo Gesù. I "Suoi", cioè noi cristiani diventano (diventiamo) figli per adozione (e non per natura) e hanno (abbiamo) il dono di diventare sempre più a Lui connaturati, nel senso della "configurazione" paolina per effetto della grazia che la vita di fede e dunque la fedeltà ci dona attraverso la preghiera e il munus sanctificandi della Chiesa.
RispondiEliminaGrazie Mic! Ci rifletterò e ti ringrazio se puoi farmi avere quel documento conciliare.
RispondiEliminaIndipendentemente però dal fatto che si intendano solo i fratelli nella fede o tutti i fratelli nella creazione [se posso offrire uno spunto empirico di interpretazione, io nel mio operare mi attengo a questo versetto dell'Apostolo che mi aiuta bene sia ad includere che a distinguere: "Poiché dunque ne abbiamo l'occasione, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede." Gal 6,10], è fondamentale che questa "in qualche modo" incarnazione di Cristo negli uomini che, pur senza aver letto ancora i documenti, "in qualche modo" comprendo e condivido, non venga minimamente confusa (o addirittura subordinata) con la presenza reale di Gesù Cristo nella Santa Eucaristia!
Grazie ancora.
Cara Sam,
RispondiEliminail documento è Gaudium et Spes n.22 da cui deriva tutta la deriva antropocentrica postconciliare.
Purtroppo non sono alla mia postazione e sto scrivebdo dal cellulare; per cui mi riesce difficile consultare i testi.
Ma se digiti nella stringa di ricerca del blog antropocentrismo gaudium et spes trovi testi di approfondimento.
Una volta ero a cena da Don Curzio, e notai con gioia che Gaudium et Spes, insieme ad altri documenti del Luterano II, erano posti sotto ad un piede di un tavolino, in modo da riequilibrarlo perfettamente.
RispondiEliminaErrata corrige! ... ovviamente dove c'è "subordinata", si intende anteposta...
RispondiEliminaIntendo dire che a mio avviso, qualunque sia la lettura del testo conciliare, credo che la presenza reale di Gesù nel Santissimo Sacramento non possa assolutamente essere confusa e tanto meno subordinata a qualunque "in qualche modo" incarnazione di Gesù, fuorchè la Sua propria nel grembo della Beata Vergine Maria.
Ieri sera Padre Livio a Radio Maria citava san Tommaso dicendo più o meno, per come ho compreso, che Gesù solo nel Santissimo Sacramento è realmente presente come in cielo ... qualcuno ha la citazione esatta?
Grazie ancora per il corso accelerato di teologia!
Dal cellulare! Grazie doppio!! e scusa... <3
RispondiEliminaNon devi chiedermi scusa. Sono felice se riesco a essere utile :)
RispondiEliminaPer Sam:
RispondiEliminaFra i testi di approfondimento citati da Mic, quello maggiormente a proposito mi sembra 'L'antropocentrismo della Gaudium et spes' di Brunero Gherardini.
Io non sono un teologo, ma anni addietro, lavorando in case di riposo ed ospedali, mi capito' spesso di condividere l'esperienza di Sam: il vedere Cristo nei degenti od assistiti. Per questo mi permetto di rispondere.
Certo che i bisognosi ed i sofferenti non si adorano,perche' non sono Dio. Quando papa Bergoglio dice che essi sono la carne di Cristo" egli parla in senso metaforico ed ANALOGICO, cioe': essi sono come la carne di Cristo, sono simili alla carne di Cristo. E' un paragone, un'analogia.
Nell'Eucarestia Cristo e' presente corpo, sangue, anima e divinita' e noi mangiamo il suo corpo. Non mangiamo quello dei nostri fratelli, perche' non siamo cannibali. Cristo si adora perche' e' Dio, i fratelli si amano perche' sono stati creati a sua immagine.Le espressioni di papa Bergoglio sono spesso pasticciate, ma non e' il caso di drammatizzare; basta capire che i pasticci sono pasticci, ed anche un papa non ne e' immune, salvo che parli ex cathedra - cosa che papa Bergoglio non fa.
Sono d'accordo con te, Sam.
RispondiEliminaLa "carne" del Signore è solo la Sua e dunque nella Sua presenza reale eucaristica. Chissà se è una difficoltà di linguaggio. Speriamo.
Ma qualcuno dovrebbe fare molta attenzione al tipo di comunicazione pressappochista che si è innescata e porvi rimedio.
Quanto a noi, vigiliamo e preghiano, come dice il Signore.
Dice bene Luciana, sul senso analogico.
RispondiEliminaMa bisognerebbe che lo si chiarisse, altrimenti chiunque, meno attento, puó fraintendere.
basta capire che i pasticci sono pasticci
RispondiEliminaa me piacciono molto i pasticci, soprattutto i pasticcini col tè, abitudine anglicana e quindi censurabile. Ma non mi risulta sia stata esplicitamente proibita, anche se ricordo un parere di S.E. Card. Parente, che affermò essere opinione teologica comune l'inopportunità di pasteggiare alle 17, specie se in compagnia di protestanti o cranmeriani, che però non recitano almeno il "per tutti" nel canone.
Grazie a tutti, mi sto facendo una cultura!
RispondiEliminaComunque vedo che i miei timori per messaggi un po' equivoci non erano poi così peregrini, visto che nel testo che mi avete segnalato è scritto: "Potrei continuare a citar ancora, l'un dopo l'altro, i brani di GS inneggianti all'uomo, espressione d'una radicale infatuazione antropologica, che non raramente sembra convertirsi in vera adorazione..." Appunto.
Tuttavia consentitemi ancora di chiedervi se esiste una lettura diversa di quell'articolo conciliare esposta da Papa Benedetto, o prima dal Card.Jospeh Ratzinger, perchè quando le questioni sono controverse, il mio faro illuminante è sempre stato lui e seguendo lui sono certa che la centralità di Cristo non è mai in discussione. :-)
Grazie ancora.
Ho trovato questo... così mi piace... si parla dell'alta dignità dell'umana natura innalzata anche in noi dall'incarnazione di Cristo, senza però idolatrare gli uomini.
RispondiElimina"Il Concilio Vaticano II ha detto, a questo riguardo, che "con l’incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo" (Gaudium et spes, 22). Questa unione è venuta a confermare l’originario disegno di un’umanità creata ad "immagine e somiglianza" di Dio. In realtà, il Verbo incarnato è l’unica immagine perfetta e consustanziale del Dio invisibile. Gesù Cristo è l’uomo perfetto. "In Lui - osserva ancora il Concilio - la natura umana è stata assunta…, perciò stesso essa è stata anche in noi innalzata a una dignità sublime" (ibid.). Per questo la storia terrena di Gesù, culminata nel mistero pasquale, è l’inizio di un mondo nuovo, perché ha realmente inaugurato una nuova umanità, capace, sempre e solo con la grazia di Cristo, di operare una "rivoluzione" pacifica. Una rivoluzione non ideologica ma spirituale, non utopistica ma reale, e per questo bisognosa di infinita pazienza, di tempi talora lunghissimi, evitando qualunque scorciatoia e percorrendo la via più difficile: la via della maturazione della responsabilità nelle coscienze."
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/homilies/2009/documents/hf_ben-xvi_hom_20090101_world-day-peace_it.html
sì ma un papa non si può permettere pasticci, perchè tutti (cattolici e non) guardano a lui e le sue parole grazie a Dio sono ancora un riferimento. Non ci può essere pressapochismo e sciatteria nelle parole nè nei gesti.
RispondiEliminaSe non ha il dono dell'eloquio o non conosce bene l'italiano credo dovrebbe avere anche l'umiltà di farsi aiutare: non dico farsi scrivere i discorsi ma almeno a dargli una sistemata!
qui
http://fidesetforma.blogspot.it/2013/06/prima-e-dopo.html
c'è un filmato abbastanza eloquente in cui vengono paragonate le due processioni del Corpus Domini 2012 con Benedetto XVI e quella del 2013 con Bergoglio...
E anche questa lettura mi piace, chiarisce e mette in ordine molte cose:
RispondiElimina"Salvator noster": questa è la nostra speranza; questo è l’annuncio che la Chiesa fa risuonare anche nell’odierno Natale. Con l’Incarnazione, ricorda il Concilio Vaticano II, il Figlio di Dio si è unito in un certo modo ad ogni uomo (cfr Gaudium et spes, 22). Perciò il Natale del Capo è anche il natale del corpo, come notava il Pontefice san Leone Magno. A Betlemme è nato il popolo cristiano, corpo mistico di Cristo nel quale ogni membro è intimamente unito all’altro in una totale solidarietà. Il nostro Salvatore è nato per tutti. Dobbiamo proclamarlo non solo con le parole, ma anche con l’intera nostra vita, dando al mondo la testimonianza di comunità unite ed aperte, nelle quali regna la fraternità e il perdono, l’accoglienza e il servizio reciproco, la verità, la giustizia e l’amore.
Comunità salvata da Cristo. Questa è la vera natura della Chiesa, che si nutre della sua Parola e del suo Corpo eucaristico. Solo riscoprendo il dono ricevuto la Chiesa può testimoniare a tutti Cristo Salvatore; lo fa con entusiasmo e passione, nel pieno rispetto di ogni tradizione culturale e religiosa; lo fa con gioia sapendo che Colui che annuncia non toglie nulla di ciò che è autenticamente umano, ma lo porta al suo compimento. In verità, Cristo viene a distruggere soltanto il male, solo il peccato; il resto, tutto il resto Egli eleva e perfeziona. Cristo non ci salva dalla nostra umanità, ma attraverso di essa; non ci salva dal mondo, ma è venuto nel mondo perché il mondo si salvi per mezzo di Lui (cfr Gv 3,17)."
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/messages/urbi/documents/hf_ben-xvi_mes_20061225_urbi_it.html
Il quadro mi pare chiaro, ringraziandovi di cuore perchè mi avete fatto approfondire dottrinalmente qualcosa che conoscevo solo per esperienza.
Chiudo anche qui con una preghiera, come sul Blog di Raffaella:
Prego intensamente che Papa Francesco, di cui apprezzo la dolcezza e la passione, si faccia una bella infusione di prudenza ogni mattina appena alzato e, soprattutto, che domani si inginocchi, quantomeno al Tantum Ergo, durante l'adorazione di Cristo in mondovisione [.. e se proprio non ce la facesse per ragioni fisiche, Padre Lombardi lo chiarisca ufficialmente!]
E' la mia supplica al Signore, per i meriti e le preghiere del Pontefice Emerito e per intercessione della Beata Vergine Maria, Madre del Verbo Incarnato, Sede della Sapienza e Tempio dello Spirito Santo. Amen.
NON E' UNA STRIZZATINA DI OCCHIO AGLI ORTODOSSI!!!
RispondiEliminaIo credo che si riferisse al fatto che gli Ortodossi non praticano il culto dell'Eucaristia fuori dalla messa perché non credono nella presenza di Cristo oltre il tempo della stessa celebrazione.
ATTENZIONE!
Non è che NON credono alla Presenza Reale fuori dalla Messa, è semplicemente che NON CONSERVANO L'EUCARESTIA.
Grazie Signore Gesu' per averci dato Bergoglio, almeno qualcuno in piu' potra' capire quanti disastri ha fatto il concilio vaticano II e quanti ancora ne fara'; SI ne fara'.
RispondiEliminaPiu' andiamo avanti piu' si nota il fumo di satana.
Ho partecipato alla chiusura del mese Mariano in una Cappella tradizionalista, il mio cuore davanti alla Madonna toccava il cielo - domenica scorsa ho partecipato alla S.Messa Solenne con processione alla SS.ma Trinita' ai Catinari, e' stata una cosa splendida vedere la Chiesa di Cristo veramete in festa e al posto della sciatteria ho visto paramenti dorati ed alla fine un frastuono di tronetti al centro di Roma.
Chi vuole festeggiare Gesu' e Maria esiste ancora, ed e' ancora una grande moltitudine come ho notato alla Cappella S.Caterina di via Urbana della FSSPX ed alla Parrocchia personale della SS.ma Trinita' ai Catinari.
Non immaginavo di vedere una Processionne cosi' solenne anche con la banda musicale. Mentre c'e' chi si vergogna (oppure non capisco motivi diversi) di inginocchiarsi davanti al SS.mo Sacramento.
Io semplice fedele quando entro in Chiesa, come prima cosa mi segno con l'acqua benedetta il segno della Croce e mi inginocchio, perche' credo di andare davanti al Re dei Re.
Quando dico che dal 1960 in poi si e' formata un altra setta protestante, cominciate a rifletterci. Chi e' Cattolico non cambia anche se cambiano i tempi.
la Fede rimane immutabile, oppure chi cambia o non crede o non ha mai creduto; e chi non ha intenzione di cambiare non cambia.
Fa' solo altri danni irreparabili, a meno che non ci mette la mano il Signore.
Ut inimicos Sanctae Ecclesiae humiliare digneris - Te rogamus, exaudi nos.
RispondiEliminaUt nos exaudire digneris - Te rogamus exaudi nos.