Eminenza,
Torre di Babele |
Ho 34 anni e sono di Roma; la Diocesi del Santo Padre, Sommo Pontefice, Vicario di Cristo in terra.
Se qualcuno dovesse "definirmi" potrei essere annoverato tra i "tradizionalisti". Ma, visto il significato che di solito si da al termine, faccio fatica ad identificarmi con le persone che "si sentono legate ad usi della propria infanzia", o cose simili. In realtà, personalmente mi definisco come il Santo Papa Pio X definisce tutti i Cattolici. Ogni Cattolico è "Tradizionalista". Verrebbe da dire "Tradizionale", nell'accezione Cattolica del termine, ovvero nel significato più profondo del binomio "nova et vetera". Devo dire che questo mio essere "Tradizionale", è emerso in modo "progressivo" (ironia della sorte!) durante gli ultimi anni del pontificato del Beato Giovanni Paolo II, e soprattutto durante tutto il Pontificato del Venerato Benedetto XVI. Sono stati anni di grandi sofferenza e di grande cambiamento per la Santa Madre Chiesa. Abbiamo sofferto tutti dei Peccati che sono al suo interno, i quali sono stati maggiormente portati all'attenzione dei media principalmente riguardo le offese alla Castità. Ogni Cattolico ha subito e subisce un'ulteriore persecuzione nel mondo a causa di questi NOSTRI peccati. Purtroppo però, personalmente ho patito e sto patendo un'altra e decisamente più grande sofferenza: la sofferenza dovuta alla confusione totale. Vede Eminenza, il Santo Padre Benedetto ha definito chiaramente e inequivocabilmente che "ciò che di Sacro e grande era per le generazioni precedenti" lo è anche per noi. Allo stesso modo. Che la Fede è fondata sulla Rivelazione, la quale è immutabile. Che possono cambiare accidenti esterni ma non il fondamento, poiché nessuno è "padrone" della Rivelazione ma i Sacri Gerarchi ne sono ministri. Per farla breve, ho ascoltato insegnamenti del medesimo tenore, dove l'ultimo Concilio della Madre Chiesa veniva chiaramente definito per quello che è: un Concilio celebrato per un "aggiornamento Pastorale", dunque per affrontare temi "attuali" (al tempo) con metodo idoneo. Il che significa che lo stesso Concilio deve avere un criterio Ermeneutico, a differenza di quelli che definiscono Canoni e Dottrine in modo solenne ed infallibile. E questo criterio risiede nella Tradizione perenne, dalla quale esso scaturisce e per la quale esso sussiste. Non entro nel merito delle criticità del Concilio rispetto anche alla chiave ermeneutica fornita autorevolmente dalla Santa Chiesa, che pure ci sono, e che sono state dichiarate esistenti dalla stessa Santa Sede durante la trattativa per il riconoscimento Canonico della Fraternità Sacerdotale San Pio X, per il quale tutti preghiamo. Posso solo dire che questo criterio, dopo esser stato insegnato, viene anche negato. Come? Con parole, opere ed insegnamenti di segno opposto, ma tutti legittimamente pronunciati ed eseguiti. A "fianco" agli altri.
Se qualcuno dovesse "definirmi" potrei essere annoverato tra i "tradizionalisti". Ma, visto il significato che di solito si da al termine, faccio fatica ad identificarmi con le persone che "si sentono legate ad usi della propria infanzia", o cose simili. In realtà, personalmente mi definisco come il Santo Papa Pio X definisce tutti i Cattolici. Ogni Cattolico è "Tradizionalista". Verrebbe da dire "Tradizionale", nell'accezione Cattolica del termine, ovvero nel significato più profondo del binomio "nova et vetera". Devo dire che questo mio essere "Tradizionale", è emerso in modo "progressivo" (ironia della sorte!) durante gli ultimi anni del pontificato del Beato Giovanni Paolo II, e soprattutto durante tutto il Pontificato del Venerato Benedetto XVI. Sono stati anni di grandi sofferenza e di grande cambiamento per la Santa Madre Chiesa. Abbiamo sofferto tutti dei Peccati che sono al suo interno, i quali sono stati maggiormente portati all'attenzione dei media principalmente riguardo le offese alla Castità. Ogni Cattolico ha subito e subisce un'ulteriore persecuzione nel mondo a causa di questi NOSTRI peccati. Purtroppo però, personalmente ho patito e sto patendo un'altra e decisamente più grande sofferenza: la sofferenza dovuta alla confusione totale. Vede Eminenza, il Santo Padre Benedetto ha definito chiaramente e inequivocabilmente che "ciò che di Sacro e grande era per le generazioni precedenti" lo è anche per noi. Allo stesso modo. Che la Fede è fondata sulla Rivelazione, la quale è immutabile. Che possono cambiare accidenti esterni ma non il fondamento, poiché nessuno è "padrone" della Rivelazione ma i Sacri Gerarchi ne sono ministri. Per farla breve, ho ascoltato insegnamenti del medesimo tenore, dove l'ultimo Concilio della Madre Chiesa veniva chiaramente definito per quello che è: un Concilio celebrato per un "aggiornamento Pastorale", dunque per affrontare temi "attuali" (al tempo) con metodo idoneo. Il che significa che lo stesso Concilio deve avere un criterio Ermeneutico, a differenza di quelli che definiscono Canoni e Dottrine in modo solenne ed infallibile. E questo criterio risiede nella Tradizione perenne, dalla quale esso scaturisce e per la quale esso sussiste. Non entro nel merito delle criticità del Concilio rispetto anche alla chiave ermeneutica fornita autorevolmente dalla Santa Chiesa, che pure ci sono, e che sono state dichiarate esistenti dalla stessa Santa Sede durante la trattativa per il riconoscimento Canonico della Fraternità Sacerdotale San Pio X, per il quale tutti preghiamo. Posso solo dire che questo criterio, dopo esser stato insegnato, viene anche negato. Come? Con parole, opere ed insegnamenti di segno opposto, ma tutti legittimamente pronunciati ed eseguiti. A "fianco" agli altri.
Le chiedo la pazienza di continuare a leggere, se queste righe potranno in qualche modo giunger a lei, perchè questa mia è davvero una seria richiesta di aiuto.
La Santa Chiesa di Dio, Cattolica Romana, Unica e sola Chiesa di Cristo, è immersa in un dualismo terribile. Almeno per me. In genere mi chiedo che cosa significhino oggi tre termini: Liturgia, Dottrina, Evangelizzazione.
I termini sono indissolubilmente legati e sono parte di un unico insieme. Questo credo sia accettato da ogni "fazione" interna alla Chiesa. Ma il significato che gli si da, no.
Liturgia
Eminenza. La Sacrosanta Liturgia della Chiesa è praticamente "sparita". Al suo posto, in modo abbastanza generalizzato, sono istituite Liturgie soggettive, che cambiano a secondo o del luogo ( della sensibilità ) o del gruppo per le quali vengono celebrate (gruppo che nei fatti le celebra da sè, sovente con una propria teologia). Si rischia di essere estremisti in un senso o nell'altro se si dice quanto appena affermato. Ma credo che il Magistero del Beato Giovanni Paolo II (Redem. Sacr., Eccl.Euc.) e del Venerato Benedetto XVI (Sacr. Car.) siano chiare testimonianze della gravità della situazione. Il tutto, però, si aggrava di più quando la stessa Madre Chiesa Docente, dopo aver legiferato e insegnato attua il contrario. La prego di non fraintendermi Eminenza, ma questo è quello che ho visto fare recentemente, in ordine di tempo, proprio durante il funerale di Don Andrea Gallo da lei Officiato.
So che vi sono state alcune voci di dissenso che si sono levate, dopo questo Rito. Comprendo che tali voci possano essere in alcuni casi stigmatizzabili, quando usano toni troppo veementi. Ma, mi permetta, credo che nella nostra amata Chiesa si sia perso (l'abbiamo perso tutti, a mio avviso) l'interesse per il contenuto ma si sia fatto largo unicamente quello per le forme. Senza voler fare paragoni irriverenti, la prego di cogliere solo il senso di quello che sto per scrivere. Molti dei Santi che noi veneriamo, hanno usato metodi che oggi verrebbero definiti "temerari" o addirittura "veementi". Non capisco perché. Perché quei Santi, quando ne celebriamo la memoria (Santa Caterina da Siena, Sant'Agostino, Sant'Ireneo, San Domenico, San Francesco d'Assisi, ecc), sono da noi additati come esempio di Virtù, ma allo stesso tempo non sono "del nostro tempo"....? A dire il vero ogni Santo che celebriamo, viene subito affiancato alla parola "del nostro tempo". Ma concretamente non è vero. San Francesco è sicuramente un Santo PER il nostro Tempo, come lo è stato per il SUO, perché Cristo è LO STESSO, e il suo Amore per Cristo risplende nei secoli, in eterno. Ma usando i criteri di questa Società, come ormai la Chiesa sembra fare, San Francesco non è affatto un Santo di "questo tempo". E' un Santo CONTRO questo tempo! Forse sarebbe definito, se lo si conoscesse davvero, un uomo "cattivo". Un uomo veemente, un uomo senza "rispetto". Eppure è SANTO! Chi ha ragione? La Chiesa o il mondo? O la Chiesa che accetta il giudizio del mondo?
So che vi sono state alcune voci di dissenso che si sono levate, dopo questo Rito. Comprendo che tali voci possano essere in alcuni casi stigmatizzabili, quando usano toni troppo veementi. Ma, mi permetta, credo che nella nostra amata Chiesa si sia perso (l'abbiamo perso tutti, a mio avviso) l'interesse per il contenuto ma si sia fatto largo unicamente quello per le forme. Senza voler fare paragoni irriverenti, la prego di cogliere solo il senso di quello che sto per scrivere. Molti dei Santi che noi veneriamo, hanno usato metodi che oggi verrebbero definiti "temerari" o addirittura "veementi". Non capisco perché. Perché quei Santi, quando ne celebriamo la memoria (Santa Caterina da Siena, Sant'Agostino, Sant'Ireneo, San Domenico, San Francesco d'Assisi, ecc), sono da noi additati come esempio di Virtù, ma allo stesso tempo non sono "del nostro tempo"....? A dire il vero ogni Santo che celebriamo, viene subito affiancato alla parola "del nostro tempo". Ma concretamente non è vero. San Francesco è sicuramente un Santo PER il nostro Tempo, come lo è stato per il SUO, perché Cristo è LO STESSO, e il suo Amore per Cristo risplende nei secoli, in eterno. Ma usando i criteri di questa Società, come ormai la Chiesa sembra fare, San Francesco non è affatto un Santo di "questo tempo". E' un Santo CONTRO questo tempo! Forse sarebbe definito, se lo si conoscesse davvero, un uomo "cattivo". Un uomo veemente, un uomo senza "rispetto". Eppure è SANTO! Chi ha ragione? La Chiesa o il mondo? O la Chiesa che accetta il giudizio del mondo?
Durante il Rito del funerale di Don Gallo, ho assistito esattamente, plasticamente, a quello che ogni riga del Magistero condanna: la Santa Chiesa è stata trasformata in un' aula di comizio.Un bivacco. Vi sono state "rivendicazioni sindacali" Transgender alla preghiera dei Fedeli. Lei, Eminenza, un PRINCIPE DELLA CHIESA DI CRISTO, la cui dignità supera quella degli Angeli, è stato fatto oggetto di contumelie e contestazioni, facendo ricordare il Cristo sofferente, deriso dai beceri. Perchè? Perchè, Eminenza, ha voluto celebrare in quella forma, quel Rito? E soprattutto, perchè ha Officiato in una condizione che lei stesso mi insegna essere un vilipendio alla Santità e alla Maestà dell'Augustissimo Sacramento del Corpo e Sangue del Signore? Perchè la Chiesa insegna una cosa, i fedeli accolgono e sono tenuti a rispettare l'insegnamento, e poi invece si insegna e si pratica anche l'inverso? Anche per mezzo di Sacri Pastori che sono noti per la loro dedizione e cura! Perchè oggi si è fatto strada non il "Sacro della Forma", ma il "moderno del rito", dove ogni Bellezza che porta a Cristo sparisce per fare posto a un Vuoto orribile, dove io stesso non riesco a orientare la mia anima! La mia Parrocchia è orribile, Eminenza! E' un involucro VUOTO, bianco, senza nulla, con almeno il Crocifisso che è posto sul muro bianco di ciò che prima era un'abside, lasciando completamente spoglio quello che prima era un Altare, mentre ora è un TAVOLO di marmo nudo! Non sto facendo digressioni di tempi storici! Il mio "prima e dopo" si riferisce ad un tempo "teologico". Dove si credeva e si attuava in modo coerente un principio (prima). E dove invece non si fa più (dopo).
Dottrina.
A cosa devo credere, Eminenza? La risposta sarebbe semplice: a tutto ciò che insegna e stabilisce la Madre Chiesa. Davvero? Ma durante il rito da lei Officiato, ho visto con i miei occhi che ciò che il mio Parroco mi ripete spesso ("Cristo Sacramentato non è un bruscolino"! Sa, è un Parroco di PERIFERIA, ma ha reso bene l'idea!), a volte può essere disatteso! Ma in base a che? So che un Fedele in stato di pubblico peccato mortale non può ricevere la Santa Comunione.
Perché è stato possibile amministrarla a uomini politici o pubblici peccatori impenitenti (come il Sig. Vladimiro Guadagno, alias LUXURIA)? Perchè si può continuare ad insegnare la Dottrina immutabile sul Peccato, la Grazia e la PENITENZA, e allo stesso tempo attuare tali "deroghe"? Lei stesso, Eminenza, ha avuto parole di elogio per Don Andrea Gallo, per la cui Anima tutti preghiamo! Ma sa, Don Gallo non era proprio un pretino di campagna. Io stesso, volente o nolente, ho seguito le sue "rivendicazioni sindacali" e le sue accese critiche alla Santa Madre Chiesa, alla sua immutabile dottrina, alle persone dei Sacri Pastori e dei Papi ( e qui ci sarebbe da fare una digressione sul fatto che il giudizio della Chiesa sembra privilegiare chi la nega platealmente, mentre sembra colpire chi invece non comprende alcuni suoi insegnamenti!). Don Andrea Gallo ha aiutato (!) Donne ad Abortire, ha condannato la Dottrina morale della Chiesa (insegnando il contrario!), ha rivendicato la sua appartenenza al Marxismo, e ha "tollerato" non tanto il peccatore, quanto IL PECCATO. Spesso ha celebrato il Santo Sacrificio letteralmente facendogli "violenza", trasformandolo in un convegno marxista alla cui fine si cantava "Bella Ciao"! Perché, Eminenza? Perché ha voluto profferire una Omelia del genere? Perché ha celebrato il Santissimo Sacrificio, quando poteva evitarlo e celebrare solo le Esequie? Oppure delegare un Sacerdote ?
Perché è stato possibile amministrarla a uomini politici o pubblici peccatori impenitenti (come il Sig. Vladimiro Guadagno, alias LUXURIA)? Perchè si può continuare ad insegnare la Dottrina immutabile sul Peccato, la Grazia e la PENITENZA, e allo stesso tempo attuare tali "deroghe"? Lei stesso, Eminenza, ha avuto parole di elogio per Don Andrea Gallo, per la cui Anima tutti preghiamo! Ma sa, Don Gallo non era proprio un pretino di campagna. Io stesso, volente o nolente, ho seguito le sue "rivendicazioni sindacali" e le sue accese critiche alla Santa Madre Chiesa, alla sua immutabile dottrina, alle persone dei Sacri Pastori e dei Papi ( e qui ci sarebbe da fare una digressione sul fatto che il giudizio della Chiesa sembra privilegiare chi la nega platealmente, mentre sembra colpire chi invece non comprende alcuni suoi insegnamenti!). Don Andrea Gallo ha aiutato (!) Donne ad Abortire, ha condannato la Dottrina morale della Chiesa (insegnando il contrario!), ha rivendicato la sua appartenenza al Marxismo, e ha "tollerato" non tanto il peccatore, quanto IL PECCATO. Spesso ha celebrato il Santo Sacrificio letteralmente facendogli "violenza", trasformandolo in un convegno marxista alla cui fine si cantava "Bella Ciao"! Perché, Eminenza? Perché ha voluto profferire una Omelia del genere? Perché ha celebrato il Santissimo Sacrificio, quando poteva evitarlo e celebrare solo le Esequie? Oppure delegare un Sacerdote ?
EMINENZA, COSA DEVO CREDERE?
Evangelizzazione.
E arrivo al punto più grave di questa mia. Eminenza, cosa significa Evangelizzare? Può sembrare una domanda stupida o provocatoria. Ma le ASSICURO che non lo so più! Vede Eminenza, lei tempo addietro, in veste di Capo dei Vescovi d'Italia, emanò un comunicato. Riguardava gli uomini di fede Ebraica. Scrisse che la Chiesa Cattolica non avrebbe operato mai "direttamente" per la Conversione degli Ebrei...! Che? In che senso? Che significa? Cristo a CHI deve essere annunciato? La Domenica, durante la Santa Messa, quando ascolto le parole "chi crede e sarà Battezzato sarà salvo, chi non crede sarà condannato", a chi sono rivolte? Convertire gli Ebrei (e non sono mai gli uomini che convertono, ma Cristo stesso!) è un atto cattivo? E che significa che la Chiesa non vuole agire "direttamente" per la loro conversione?
L'eresia è ancora un peccato mortale? Che cosa significa che i "Cristiani separati" sono "fratelli"? In che senso? Vede Eminenza, di recente ho partecipato alla Veglia di Pentecoste del Santo Padre, con il mio gruppo di preghiera parrocchiale. Ad un certo punto, dopo la testimonianza toccante di un ragazzo pachistano, che ha perso il fratello, ucciso in odio alla fede, il Santo Padre rispondendo a delle domande ha detto più o meno questo: il dialogo interreligioso è un fondamento, poichè ciò che ci accomuna anche ai musulmani è l'essere figli di Dio!! Eminenza, Figli di Dio (adottivi) non ci si diventa forse mediante il Battesimo? E il santo Battesimo non è forse necessario alla Salvezza? MIA, degli Ebrei, dei musulmani, dei buddisti (ai quali di recente è stato indirizzato un messaggio per la giornata di "dialogo biddista-cattolico", nel quale non ho letto una sola riga di "evangelizzazione"...).
Vede Eminenza, il mio stato spirituale è grave: cosa devo fare innanzi a quelli che io considero (mi sbaglio?) "infedeli" (per fidis)? Cosa devo fare innanzi a quelli che io considero (mi sbaglio?) eretici? Cosa devo fare innanzi al Mondo e a tutte le altre religioni? Voi mi insegnate che Cristo mi può chiedere anche il martirio "cruento". Cosa devo fare?
Vede Eminenza. In sostanza io credo che la Santa Tradizione della Chiesa, immutata e immutabile (se non per accidenti esterni), sia l'unica base della Evangelizzazione (nuova? Che significa?). Che ogni uomo ha necessità di Convertirsi a Cristo, per primo lo scrivente, per la Salvezza della sua Anima. Che la Salvezza dell'Anima è più importante rispetto a quella del corpo, tanto che io potrei essere chiamato a morire per Cristo, soffrendo dove lui potrebbe desiderare (mali del corpo, fame o morte!). Che la Sacrosanta Liturgia della Chiesa è quella Tradizionale, e che è legittima solo quella riforma che è suo armonico sviluppo (come più volte insegnato da Bendetto XVI). Che la Verità, che è Gesù Cristo, non si oppone alla Carità. E che la prima Carità è far conoscere Cristo e Questi Crocifisso e Risorto. Guadagnare Figli alla Beata Vergine Maria!
Eminenza! Cosa devo fare? Devo continuare a credere tutto questo, quello che è scritto nel Catechismo compendiato dal Santo Padre Benedetto?
Eminenza! Cosa devo fare? Devo continuare a credere tutto questo, quello che è scritto nel Catechismo compendiato dal Santo Padre Benedetto?
Con devozione filiale
Stefano Fiorito - Roma
Sapete dirci come mai Mons. Negri ha ripreso Don Ariel Levi di Gualdo per un articolo di fuoco nei confronti dello stesso evento?
RispondiEliminaForse il linguaggio non era così corretto come quello dell'estensore di questa Lettera aperta, ma allora andava ripreso il linguaggio, non il contenuto. O era meglio tacere...
RispondiEliminahttp://www.libertas.sm/cont/comunicato/messaggio-congiunto-mons-elio-ciccioni-mons-luigi-negri-circa-l-intervento-di-don-ariel-levi-di-gualdo/78770/1.html
Sapete dirci come mai Mons. Negri ha ripreso Don Ariel Levi di Gualdo per un articolo di fuoco nei confronti dello stesso evento?
RispondiEliminaMi meraviglia questo atto di mons. Negri, uno dei vescovi più attenti alla tradizione.
Mi pare però che la reprimenda riguardi proprio il linguaggio.
Anche se ciò che l'ha provocato non è per nulla banale...
Paradossale: un ebreo che critica un ciellino, che si mostra più ipocrita di lui.
RispondiEliminaAnonimo ha detto...
RispondiEliminahttp://www.libertas.sm/cont/comunicato/messaggio-congiunto-mons-elio-ciccioni-mons-luigi-negri-circa-l-intervento-di-don-ariel-levi-di-gualdo/78770/1.html
31 maggio 2013 19:48
mic ha detto...
Sapete dirci come mai Mons. Negri ha ripreso Don Ariel Levi di Gualdo per un articolo di fuoco nei confronti dello stesso evento?
Mi meraviglia questo atto di mons. Negri, uno dei vescovi più attenti alla tradizione.
Mi pare però che la reprimenda riguardi proprio il linguaggio.
Anche se ciò che l'ha provocato non è per nulla banale.
a) "Dagli amici mi guardi IDDIO, che dai nemici mi guardo io";
b) Con questi amici, la Tradizione non ha bisogno di nemici;
c) Mons. negri si DEVE FAR *"Perdonare"* la celebrità acquisita come sensibile alle istanze di certa Tradizione;
d)Effettivamente, don Ariel le stesse tesi le poteva proferire usando un linguaggio meno "fiorito", con qualche metafora meno "spinta".
"L’Arcivescovo confiderà tutta la vicenda al suo successore, perché vengano prese quelle decisioni disciplinari, e addirittura canoniche..."
RispondiElimina"...E’ un atteggiamento, quello di questo “giornalista” che avvilisce l’intera Chiesa di ..."
Ma...ma...vi rendete conto???
Per don Gallo mai nessun intervento pubblico, nessun comunicato...e ha continuato a diffondere idee malsane...etc..
E per questo sacerdote? Addirittura si scomodano con un comunicato????
Ma che sta succedendo???
Scusate, ma avete per caso un link al testo dell'intervento di Don Ariel?
RispondiEliminaAh eccolo, scusate:
RispondiEliminahttp://www.papalepapale.com/develop/dopo-i-porno-funerali-di-gallo-autopsia-di-una-chiesa-suicida-nella-persona-di-bagnasco-angelo/
Cosa sta succedendo in questa "strana chiesa"?
RispondiEliminaSemplice... alla bestia è stato dato il permesso di far guerra ai santi e di vincerli... stelle del cielo precipitano a terra...
è l'ora delle tenebre!
Preghiamo Dio di mantenerci saldi nella fede che salva.
P.S.
Sono assolutamente d'accordo che certi toni e metafore potessero essere evitati (anche se la Comunione sacrilega è un fatto ben più grave e scandaloso di un articolo polemico e "colorato"), ma anche sul fatto che questa politica dei due pesi e due misure sia inaccettabile... Mai sentito di provvedimenti del genere, per esempio, contro un don giorgio de capitani, davvero famigerato per toni, metafore, volgarità, apologie di reato, istigazioni a delinquere ed errori dottrinali gravi... sigh :-(
Romano dice:
RispondiEliminaCaro anonimo a 22:52, che stai succedendo? Perdizione en masse a cagione dell'omoeresia...
Ma non capisco perché capestano Don Levi, essendo che al
http://www.papalepapale.com/develop/dopo-i-porno-funerali-di-gallo-autopsia-di-una-chiesa-suicida-nella-persona-di-bagnasco-angelo/
parla in modo molto ragionevole, anche se in dando (sembra) i sacramenti ai prostituti omosessuali, anche egli non mostra fidelità al insegnamento della Sacra Tradizione che richiede che il penitente mostra vera attrizione tramite tollersi dall'occasione: prostituzione per appogiare i poveri famigliari non è una scusa mai...
Da quel che ho letto io parla di trans che assistono devotamente alla messa ma senza prendere la comunione.
RispondiEliminaE del fatto che gli capita di confessare degli omosessuali che evidentemente lo conoscono attraverso il suo libro.
In effetti ha un modo di esprimersi irruento che non le manda a dire a nessuno, ma a me smbra un degnissimo sacerdote pieno di carità e di impegno.
condivido pienamente il disagio e la lettera....di questo ragazzo.....ma chi lo ascoltera'???? Quando nella Chiesa non ci sono preti...vescovi....autentici.....cattolici!!! Gente falsa, ipocrita!!!Mi spiace per lui...quello che io ho capito da tempo...andar avanti per la propria strada......
RispondiEliminaNessuno!
RispondiEliminaFinanche la stampa "cattolica" ne amplifica le idee!
http://www.ilpontenews.it/img/archivio/giu_01_2013.pdf
Aiuto!
http://blog.messainlatino.it/2013/06/non-sparate-sulla-croce-rossa-io-sto.html
RispondiEliminaMa cosa impediva a celebrare unicamente le ESEQUIE, se proprio Sua Eminenza il Cardinale Bagnasco non poteva esimersi dall'essere Celebrante?
RispondiEliminaMic,
RispondiEliminaL'Echo in Francia fa intervista di Cardinale Danieels...che dice che i Cattolici devono accettare "gay" matrimonio e che la Chiesa l'ha sempre riconosciuto...! (vede Rorate)
Concordo, Stefano, con le tue riflessioni. Mi piace e condivido, nel mio piccolo, quel tuo essere e sentirti ‘tradizionale’ perché cattolico (e non viceversa!). Anch'io, a mio modo, sono stata attraversata da quel doloroso disorientamento, da confusione e impotenza. Sono stata anch'io per un po’ di anni a protestare il mio disagio, ad avanzare, a mio modo, istanze di chiarezza, ma tutto è valso solo ad alimentare in me un’amarezza senza fondo, sterile, senza respiro di speranza.
RispondiEliminaOggi poi, dopo Benedetto, oggi più che mai, la Chiesa, soprattutto nella persona dei suoi pastori più ‘quotati’, mi sembra in stand by, persa, intimidita, balbuziente e incapace di essere se stessa, sacramento di Cristo. Non sono certo in grado di valutarne le ragioni, né di vedervi il ‘bene della chiesa’ in cui sulla parola di Benedetto tutti speriamo. Forse è solo un banco di nebbia, forse no, chissà. Forse è necessario stare al buio, per un po’. Non mi aspetto dagli altri soluzioni plateali, né dai pastori né dal papa regnante. Ma ho e conservo gelosamente la certezza che una briciola di santità, seppur nascosta o destinata al fallimento, può cambiare il corso della storia, può riportare il Cielo in terra. La Vergine Maria, che frequentava il Cuore di Dio e ne conosceva i segreti, tutto serbava in Sé in umile obbedienza alla Volontà del Suo Signore. Bisogna seminare santità, in briciole, giorno per giorno. E dimorare all’ombra dell’Onnipotente, dove c’è tutto quel che serve, per sé e per la chiesa tutta.
Ma chi vi dà il permesso di puntare il dito? Siete solo dei baciapile, cercate di fare qualcosa della vostra vita: abbracciate Cristo.
RispondiEliminaVeramente se in questa pagina c'e' un post che punta il dito, in modo apodittico senza motivare le proprie accuse e' proprio quello del sig. Telemaco...... Felice
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