Riprendo la notizia sotto riportata dal Bollettino del 19 agosto 2013 inviato dal Coordinamento Toscano Benedetto XVI per l'applicazione del Summorum Pontificum, ricordando che Ognissanti è da molti anni un Centro di eccellenza, non solo per la pastorale degna e partecipata da molti fedeli, ma anche per le attività formative e apologetiche di Padre Serafino Lanzetta. Nella colonna di destra del blog potete trovare suoi interessantissimi interventi.
Attendiamo e ci auguriamo, in unione di preghiera con i Francescani dell'Immacolata e con tutti i fedeli ora privi delle celebrazioni del Rito Romano antiquior non solo ad Ognissanti, che le autorità ecclesiastiche non restino sorde all'appello del Coordinamento Nazionale Summorum Pontificum, che si è fatto voce di tanti fedeli, per la libera applicazione delle disposizioni pontificie stabilite dal motu proprio suddetto.
Alcuni precedenti: [1] - [2] - [3]
Attendiamo e ci auguriamo, in unione di preghiera con i Francescani dell'Immacolata e con tutti i fedeli ora privi delle celebrazioni del Rito Romano antiquior non solo ad Ognissanti, che le autorità ecclesiastiche non restino sorde all'appello del Coordinamento Nazionale Summorum Pontificum, che si è fatto voce di tanti fedeli, per la libera applicazione delle disposizioni pontificie stabilite dal motu proprio suddetto.
Alcuni precedenti: [1] - [2] - [3]
.....................................Con profondo dispiacere dobbiamo dare la notizia della sospensione della S. Messa festiva celebrata dai frati francescani dell'Immacolata secondo il Messale del 1962 ogni domenica a San Salvatore in Ognissanti a Firenze, alle ore 12.Stando alle notizie in nostro possesso, si è in attesa di un permesso dell'autorità a ciò preposta, che auspichiamo possa giungere quanto prima, sia in considerazione delle esigenze spirituali dei fedeli che frequentano la parrocchia, sia in relazione alle numerose altre attività promosse con dedizione e con successo nella medesima chiesa (tra cui anche i ritiri spirituali del Coordinamento, oltre che importanti iniziative apologetiche, nel corso delle quali venivano officiate SS. Messe in applicazione del motu proprio Summorum Pontificum). Come già anticipato nel precedente comunicato, il Coordinamento si augura che presto sia garantita una libera applicazione delle disposizioni pontificie per quanto riguarda le SS. Messe celebrate in pubblico.
Comunicato precedente
Il Coordinamento toscano, appresa con stupore la notizia del commissariamento dell’ordine dei Francescani dell’Immacolata - avvenuto con decreto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e ratificato dal Sommo Pontefice Francesco - manifesta la propria vicinanza all’Ordine e assicura le sue preghiere affinché esso, chiarito ogni problema, possa ritornare a quella libertà d’azione che ha finora consentito il raggiungimento di ottimi frutti spirituali in termini di conversioni, apostolato e vocazioni.Il Coordinamento esprime inoltre una viva preoccupazione per i gruppi e i singoli fedeli che in Toscana, realtà in cui esso opera e che guarda da vicino, beneficiano dell’assistenza e delle celebrazioni dei Frati Francescani dell’Immacolata. In particolare, ci si augura che le celebrazioni in rito antico possano continuare con regolarità nella Chiesa di Ognissanti a Firenze e che allo stesso modo possano svolgersi senza alcuna restrizione presso di essa le attività formative e apologetiche che in questi anni sono state svolte a cura e per iniziativa del padre Serafino Lanzetta. A lui e ai suoi confratelli va la gratitudine dei gruppi legati al Coordinamento per l’aiuto e la collaborazione prestati in questi anni. Si assicurano le preghiere di tutti alla Vergine Immacolata per una felice soluzione della vicenda.
Aspetta e spera. ... le autorità non aspettavo altro per sospendere tutte queste messe.
RispondiEliminaFrate dice:
RispondiEliminaMic, sono ex-membro dei Frati Francescani dell'Immacolata, e non ho niente contro nessuno di loro...
la mia osservazione su tutta questa vicenda:
se la problemma nell'instituto è il modo di commandare del Padre Manelli, non c'è dubbio che non era necessario aggiungere una vieta contra la Messa
se la problemma viene dalla Messa, non c'e dubbio che sarebbe stato sufficiente di obbedire Padre Manelli di corregere la problemma...è stato sempre leale ai commandi di Roma...
Quindi, non vedo nessun spazio logico per la vieta della Messa, oltre che questo:
la Curia Romana non è più Cattolica ma è stato infiltrato totalmente dai massoni, dai nemici della Regola di Fede (Scrittura e Tradizione) e dei neimici di Cristo...
come Gesù dice: non dalle loro parole ma dalle loro opere saranno conosciuti...
questa interpretazione non ha niente di fare con sedevacantismo, scisma, o una mancanza di fede: è soltanto una osservazione tanta ovvia che sta davanti gl'occhi di tutti...
il furto della Messa da tante anime fideli laiche in tutto il Mondo, conferma quest'interpretazione, e anche il silenzio crudele e senza cuore dei vescovi e del Papa Francesco in seguito ai appelli nazionali e internazionali per la Messa al favore dei fideli...
la ingiustizia del furto è anche mostrato dalla ragione semplice che nessun frate che faceva la Messa in Latino era eretico, pedofile, schismatico, o sotto qualsiasi pena ecclesiastica...
secondo i normi del Diritto canonico, non si può negare il diritto di un soggetto di buon nome, mai, mai, mai, senza colpa e senza 3 riproveri...
quindi, nè Papa Francesco nè Aviz ha una gocchia di onestà, giustitia, logica o cattolicità in tutta questa vicenda...
lex iniusta non obligat..
rex in schisma con il suo regno non regnat
Christo obbedire debemus quam hominibus...come San Pietro stesso ha profetizzato...
Questo permesso di cui parla il Coordinamento toscano riguarderebbe solo la Chiesa di Ognissanti o anche altre case dei FI?
RispondiEliminaAntonio
Da quel che ricordo del provvedimento, ogni sacerdote dovrebbe chiedere l'autorizzazione singolarmente.
RispondiEliminaE finora, per la discrezione comprensibile dell'Ordine, non abbiamo notizia né di autorizzazioni chieste né di sviluppi nella questione.
In ogni caso qui si parla specificamente di Ognissanti, ma è chiaro che la questione riguarda tutte le parrocchie o le Chiese in cui officiavano i FI.
Quel che inquieta noi che amiamo la Tradizione e abbiamo considerato questa strana limitazione un sopruso prima che un tradimento dalle preoccupanti tonalità, sia nei confronti dei sacerdoti che dei fedeli, è che nessun vescovo o cardinale (almeno a tutt'oggi e per quanto sia dato conoscere) abbia mosso un dito per spianare la strada ad una soluzione a favore della Santa Messa, che non può e non deve entrare (almeno in termini così crudamente generalizzati) nei possibili problemi interni dell'Ordine.
Mera curiosità:
RispondiEliminale Messe N.O., celebrate dopo il 12 agosto, sono state celebrate ESCLUSIVAMENTE in volgare, o anche in latino?
O non è che, "Gatto scottato ha paura dell'acqua fredda", il latino è stato abbandonato del tutto?
Domanda senza senso, Anonimo.
RispondiEliminaIl problema non è la celebrazione "in latino", che per il NO credo nessuno segua, ma quella del Rito che non è semplicemente la "messa in latino", ma il Rito Romano.
"La Curia Romana non è più Cattolica ma è stato infiltrato totalmente dai massoni, dai nemici della Regola di Fede (Scrittura e Tradizione) e dei neimici di Cristo..."
RispondiEliminaL'ex-membro dei Frati Francescani dell'Immacolata a entièrement raison.
Relire, d'urgence, "La Conjuration antichrétienne", de Mgr Henri Delassus.
On y trouvera les textes de l'"Alta Venta dei Carbonari" explicitant le projet maçonnique:
«Vous voulez établir le règne des élus [i. e. la dictature de la maçonnerie] sur le trône de la prostituée de Babylone? Que le clergé marche sous votre étendard en croyant toujours marcher sous la bannière des Clés apostoliques. […] Nous devons arriver, par de petits moyens bien gradués, au triomphe de l’idée révolutionnaire par un Pape…»
Ainsi s’est trouvé accompli le plan de la Haute-Vente Romaine, plan qui avait bouleversé le bienheureux Pie IX quand il en prit connaissance et qu’il demanda à l’historien Crétineau-Joly de publier (dans "L'Église Romaine et la Révolution", et réédité par Mgr Delassus).
Au Concile, Mgr Lefebvre fut le premier à lancer le cri d’alerte, à dénoncer le stratagème, à organiser la résistance et la contre-attaque.
On comprend que les révolutionnaires et les néo-modernistes le haïssent d’une haine démoniaque qui ne passera jamais.
Domanda senza senso, Anonimo.
RispondiEliminaIl problema non è la celebrazione "in latino", che per il NO credo nessuno segua, ma quella del Rito che non è semplicemente la "messa in latino", ma il Rito Romano.
Lo so.
Ripeto: era una mera curiosità, come avevo premesso.
Mi ponevo nell'ottica dei monaci.
Penso che saranno solo in volgare.
Grazie mille, Mic, per la risposta! Chissà se da noi a Napoli i Frati chiederanno tale autorizzazione. Prega per noi!
RispondiEliminaAntonio
"Vindice" à "Nubius" dans sa lettre du 9 août 1838:
RispondiElimina« C’est la corruption en grand que nous avons entreprise, la corruption du peuple par le clergé et du clergé par nous, la corruption qui doit nous conduire à mettre un jour l’Église au tombeau. »
("Instructions secrètes de l'Alta Venta", cf. Mgr Delassus, La Conjuration antichrétienne.)
Id., ibid. :
RispondiElimina« Le Pape, quel qu’il soit, ne viendra jamais aux sociétés secrètes ; c’est aux sociétés secrètes à faire le premier pas vers l’Église, afin de les vaincre tous deux... Le travail que nous allons entreprendre n’est l’œuvre ni d’un jour ni d’un siècle peut-être ; mais dans nos rangs, le soldat meurt et le combat continue... Nous ne doutons pas d’arriver à ce terme suprême de nos efforts. Mais quand ? Mais comment ? L’inconnu ne se dégage pas encore. Néanmoins rien ne doit nous écarter du plan tracé ; au contraire, tout doit y tendre comme si le succès devait couronner dès demain l’œuvre à peine ébauchée... Que le clergé marche sous votre étendard en croyant toujours marcher sous la bannière des clés apostoliques. Tendez vos filets comme Simon Barjona ; tendez-les au fond des sacristies, des séminaires et des couvents plutôt qu’au fond de la mer ; et si vous ne précipitez rien, nous vous promettons une pêche plus miraculeuse que la sienne. Vous aurez pêché une révolution en tiare et en chape, marchant avec la croix et la bannière, une révolution qui n’aura besoin que d’être un tout petit peu aiguillonnée pour mettre le feu aux quatre coins du monde. »
Caro Antonio,
RispondiEliminasiamo tutti in preghiera, anche perché la vicenda non riguarda solo i FI e i loro fedeli ma la Chiesa tutta.
Da noi (e non vi dico dove, sennò qualcuno ci mette i bastoni tra le ruote...) i Frati dicono ogni giorno la Messa di Paolo VI in latino. La domenica è pure cantata, con tutte le parti in gregoriano, Graduale compreso. E' chiaro che non è come la Messa tridentina, ma assicuro che è molto bella... Chissà se questo provvedimento che vieta ai FI di celebrare col Messale del'62 non si riveli (non per eterogenesi dei fini, ma per Divina Provvidenza) un mezzo per mostrare a tutti come si possa celebrare il Messale di Paolo VI come Dio comanda...
RispondiEliminaBuongiorno a tutti.
RispondiElimina"Quel che inquieta noi che amiamo la Tradizione ... è che nessun vescovo o cardinale abbia mosso un dito per spianare la strada ad una soluzione a favore della Santa Messa ... ".
Io credo sia giunto il momento di trarre delle conclusioni: il disinteresse da parte dei vescovi e cardinali tutti mette bene in luce che il Rito Romano è considerato un inciampo e che soprattutto non può e non deve convivere con il NO. Non credo ci sia molto da aggiungere e non sarà fatto nulla per facilitare la convivenza.
Molto interessante questo passaggio significativo tratto dall’articolo “Ratzinger e le dimissioni: «Me l'ha detto Dio»” di Tornielli su Vatican Insider:
« “Me l'ha detto Dio”, è stata la risposta del Pontefice emerito alla domanda sul perché abbia rinunciato al soglio di Pietro. Ratzinger avrebbe poi subito precisato che «non si è trattato di alcun tipo di apparizione o fenomeno del genere; piuttosto è stata "un'esperienza mistica"' in cui il Signore ha fatto nascere nel suo cuore un "desiderio assoluto" di restare solo a solo con Lui, raccolto nella preghiera». Secondo la fonte l'esperienza mistica si sarebbe protratta lungo tutti questi mesi, «aumentando sempre di più quell'anelito di un rapporto unico e diretto con il Signore. Inoltre, il Papa emerito - scrive Zenit - ha rivelato che più osserva il "carisma" di Francesco, più capisce quanto questa sua scelta sia stata "volontà di Dio"».
Mario
L'ex-membro dei Frati Francescani dell'Immacolata a ragione in tutto.
RispondiEliminaFaccio notare anch'io che se la sola ragione dell'attacco ai FI é vietare la messa VO, sarebbe gravissmo perché é in sé un'atto da apostata.
Dissento questa volta da mic che chiede un'unione di preghiera che secondo me favorisce la riserva indiana del VO. La Provvidenza terrà ben separate le due messe perché tali sono: estranee una all'altra.
Io prego piuttosto perché i F.I. dichiarino al più presto che tra le due messe esiste un abisso teologico. Oggi i F.I. considerano che il VO deve esistere come ausiliare a lato del NOM...
E che sappiano invece cogliere il buono da tutto questo, mostrando come si fa una messa in NO straordinaria con tanto di gregoriano, candelabri e crocefisso sull'altare e latino nelle parti principe?
RispondiEliminaNaturalmente mic dirà che non è la stessa cosa perché son due teologie diverse, due messe diverse, due Chiese diverse ecc.
Lei dice questo e riporta le sue ragioni.
Altri, molti altri (soprattutto liturgisti), pare dicano altro.
Io senza saper né leggere né scrivere posso solo proporre la praticità: chiedete 'sta benedetta messa VO, ma intanto mostrate al mondo tutto come si celebra il NO alla grande.
Caro Hpoirot,
RispondiEliminaio non prego per la "coesistenza" dei riti che è un dato di fatto che non dipende da me. Prego per la salvaguardia della Santa Messa.
Che poi la preghiera riguardi anche lo scioglimento dei nodi che stanno travagliando la vita di un'Ordine che ha scelto di essere biritualista, questo è un altro discorso.
In relazione a quel che dice Lanfranco sul "mostrare a tutti" come celebrare degnamente il NO e in latino è un bene solo nelle more del ripristino del diritto violato sia dei sacerdoti che dei fedeli alla Santa Messa antiquior.
RispondiEliminaSperiamo non diventi magra rassegnazione; il che non sarebbe cosa buona.
Purtroppo quanto scrive l'ex frate è più che plausibile. Si tratta ora di tirare le logiche conseguenze.
RispondiEliminaVorrei chiedere a Mic, se possibile, di fare delle considerazioni sull'ultimo articolo di Cordialiter sul NO. Grazie
RispondiEliminasollicitus
Lei dice questo e riporta le sue ragioni.
RispondiEliminaAltri, molti altri (soprattutto liturgisti), pare dicano altro.
A prescindere che il Breve Esame Critico disapprovava il testo latino del N.O.M.,come ho notato, mi sa che nessun monaco FFI (nè a Firenze, nè altrove) pronuncierà più una sola parola latina., fosse pure la declinazione di rosa-rosae, per tutta la sua vita.
Sulla plausibilità del complotto massonico, Urizen, purtroppo gli indizi sono molti.
RispondiEliminaDarei meno scontata la conclusione logica, che è nelle mani del Signore e può essere influenzata dalle preghiere e dalle penitenze di molti.
In ogni caso siamo qui e resteremo fiduciosi, ma "resistenti", qualunque cosa saremo chiamati ad affrontare.
Vado a leggermi Cordialiter, Sollicitus, e ne riparleremo.
RispondiEliminaDa notare come il Vaticano tratta con i guanti bianchi le progressiste suore americane:
RispondiEliminahttp://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/vaticano-vatican-suore-nuns-monjas-usa-estados-unidos-27274/
Comunque, vorrei avere una delucidazione. Sbaglio o il commissariamento riguarda solo il ramo maschile dei FFI e non quello femminile?
Secondo me riguarda solo quello maschile, e sapete anche che io non mi sono mai fatto trascinare in piagnistei autoreferenziali, quindi credo che se il ramo maschile sia stato commissariato è perchè al suo interno era talmente diviso sulla questione della liturgia e del Vaticano II, che ormai questa diatriba era divenuta pericolosa per la tenuta stessa dell'ordine. Quindi il Vaticano commissariando i FFI li sta aiutando a trovare l'unità.
Il ramo femminile invece sembra più compattamente orientato verso la tradizione, senza divisioni interne, quindi non è stato commissariato. Questo prova che da parte del Vaticano non c'è un pregiudizio formale verso la tradizione. Egli agisce da arbitro quando è chiamato in campo. Come ho detto in passato, se Mannelli riusciva a ricompattare il suo ordine il Vaticano non sarebbe mai intervenuto, ma evidentemente la cosa gli è sfuggita di mano e così si sono create opposte fazioni inconciliabili.
Micus
Nessuno si chiede perché questo presunto frate (credo che lo sia) è un EX frate?
RispondiEliminaIO si. E la risposta sta in quello che scrive.
La posizione di "Cordialiter" è quella degli "allineati acritici" che non si pongono interrogativi sostanziali e si fermano alla forma.
RispondiEliminaNessuno di noi si mette a fare la guerra ad una situazione di fatto purtroppo consolidatasi. Tuttavia, la Tradizione ininterrotta e il Summorum ci danno il diritto e anche il dovere di restar fermi sulle nostre posizioni di difesa della Santa Messa.
Ma, se c'è la necessità di andar oltre per approfondire, non possiamo tacere che i due riti (pur definiti due 'forme' delle stesso rito) sono espressione di due ecclesiologie e teologie diverse. Se la 'validità' del NO non ne risulta inficiata, resta innegabile la diminutio e il resto degli effetti più volte sottolineati.
Ecco, dunque, le ragioni di una "resistenza" rispettosa ed equilibrata, ma ferma e non silenziosa: se ne forniscono le ragioni; il che significa anche riaffermare le ragioni della nostra Fede, non inquinata da avventurose sperimentazioni, da custodire e da diffondere oltre che da difendere.
Nessuno si chiede perché questo presunto frate (credo che lo sia) è un EX frate?
RispondiEliminaIO si. E la risposta sta in quello che scrive.
Io me lo sono chiesto, Minstrel, e credo che la sua decisione, sì, tenuto conto anche di quello che scrive sia stata quella di allontanarsi dall'aria di fronda divenuta irrespirabile... e abbia trovato altri contesti a lui più congeniali.
Gentile Mic, mi perdonerà ma date le circostanze, vorrei ripostare una Profezia di una Santa Suora del XVIII sec. la quale tra l'altro mise in gurdia dai pericoli della rivoluzione francese allegando ad essi, ciò che Gesù le fece vedere.
RispondiEliminaLe Profezie di questa Suora, però non rigurdano solo la rivoluzione francese purtroppo, bensì anche altri tempi, non è un caso che ella stessa disse:
[..]visioni e previsioni, le quali (ella diceva) dovevano servire alla salute di molti, e formare il tesoro dei fedeli nelle ultime età[…]
Ecco una parte della Profezia:
PREDIZIONI DI GIOVANNA LE ROYER
Conversa, Clarissa nel monastero di Fougères, delle Urbaniste, chiamata Suora della Natività; nata il 24 gennaio 1731 nella diocesi di Rennes nella Bretagna, morta il 15 agosto 1798.
Questa venerabile suora, quasi analfabeta , predisse molti anni prima la grande rivoluzione francese e gli orrendi danni che avrebbe causato alla Religione, ed alla chiesa di Francia specialmente. Nel 1790 poi, in cinquanta conferenze tenute dall’ abate Genet direttore spirituale del monastero, manifestava, per ordine di Dio, tutte le sue visioni e previsioni, le quali (ella diceva) dovevano servire alla salute di molti, e formare il tesoro dei fedeli nelle ultime età[…]
[..] « Più si avvicinerà il regno dell'Anticristo e della fine del mondo ( mi disse Gesù Cristo spiegandomi quest'apparizione), le tenebre di Satanasso saranno diffuse sulla terra, e tanto più i satelliti di costui, s'ingegneranno per far sdrucciolare i fedeli nei loro agguati e nelle loro reti.
Per sfuggire da questi pericoli bisognerà che il cristiano proceda innanzi colla spada e colla fiaccola fra le mani, e che si munisca di coraggio […]
Continua suor Giovanna:
Una notte ho visto parecchi ecclesiastici rivestiti dei loro abiti sacerdotali, a capo di essi vi era un vescovo nell'esercizio delle funzioni del suo ministero.
Il loro contegno grave e superbo, le loro parole dure, i loro sguardi minacciosi sembravano pretendere gli onori e gli omaggi di tutti, essi sforzavano obbligavano in molti modii fedeli a seguirli, ad ascoltarli e a ubbidire loro.
Iddio mi comandò di resistere loro in faccia.
“ Essi non hanno più il diritto (mi disse Gesù) di parlare in mio nome, nè sono più meritevoli della sommissione dei fedeli , perché hanno tradito la causa della mia Chiesa e vennero meno alla fede.
Egli con loro, sono contro il mio volere ed è con mia indignazione che esercitano ancora le funzioni delle quali non son più degni.
Lontano da me dallo dispiacermi se voi resistete, anzi voi mi onorate nel disobbedire loro; qualunque cosa vogliano esigere da voi, non prestate loro orecchio, separatevene. “
Il che io feci, e cosi pure molti altri.
conclusioni (n.d.a)
Date le circostanze gli eventi successi ai Frati dell'Immacolata, ciò che ha scritto l'ex frate più sopra, ritengo che oltre alla preghiere c'è bisogno di RESISTERE IN FACCIA A QUESTI ECCLESIASTICI CHE STANNO DISTRUGGENDO GLI ULTIMI BALUARDI DELLA FEDE CATTOLICA.
Ci vuol coraggio, lo so, ci vuolil coraggio di mons. Lefebvre e di pochissimi altri che ebbero a resitere in faccia ai soprusi perpetrati dai nemici della Chiesa, infiltrati al suo interno.
Ringrazio sin da ora se vorrà pubblicarlo.
Quindi il Vaticano commissariando i FFI li sta aiutando a trovare l'unità.
RispondiEliminaIl ramo femminile invece sembra più compattamente orientato verso la tradizione, senza divisioni interne, quindi non è stato commissariato. Questo prova che da parte del Vaticano non c'è un pregiudizio formale verso la tradizione. Egli agisce da arbitro quando è chiamato in campo. Come ho detto in passato, se Mannelli riusciva a ricompattare il suo ordine il Vaticano non sarebbe mai intervenuto, ma evidentemente la cosa gli è sfuggita di mano e così si sono create opposte fazioni inconciliabili.
Micus, questo prova che il Vaticano ha emesso un provvedimento improprio e ingiusto e, se proprio voleva far ritrovare l'unità, bastava rendesse liberi i frati da qualunque eventuale obbligo di celebrare il VO (che credo peraltro non sussistesse di fatto ma nelle tendenze generali), lasciando liberi coloro che non ne fossero convinti.
Ma credo che il problema reale non sia questo e che sia stata colta l'occasione per colpire la Messa. E lo si è fatto nella maniera più scorretta e tirannica che si potesse usare.
Intanto sarebbe opportuno sapere perché la preferenza della Messa antiquior non costituisca un "sentire cum Ecclesia", il che non è stato detto peraltro esplicitamente.
Si ha perlatro la sensazione che in questo "sentire cum Ecclesia" si sia voluta colpire l'ala critica, ma rispettosamente e documentatamente, nei confronti dell'idolo-concilio...
Il che rende la questione più complessa e ancora più grave. Perché non consentire dibattiti teologici e darne la motivata composizione autoritativa, è il grave 'vulnus' della Chiesa di oggi, troppo impegnata in un abbraccio-dialogo mortale col 'mondo'...
Ma Gesù non dialogava: insegnava e santificava.
Dov'è più la Chiesa-docente e il Santo Sacrificio?
omunque, vorrei avere una delucidazione. Sbaglio o il commissariamento riguarda solo il ramo maschile dei FFI e non quello femminile?
RispondiEliminaSe fosse, PER ORAA, così, semplicemente perchè senza i preti non c'è la Messa?
Non che ciò sia l'ennesimo indizio di un complotto contro la liturgia antica?
per Nacrè
RispondiEliminacon tutto il rispetto per le rivelazioni private, che spesso possono esserci di aiuto, sono restia a fondare su queste le mie riflessioni.
Mi sono anche data la regola di non lanciare anatemi, ché non è compito che spetta a noi. Quindi mi soffermo solo su parole e fatti da stigmatizzare o principi da affermare fornendone le motivazioni tratte dagli insegnamenti della Chiesa.
A volte, nei momenti di scoramento, capita anche a me di riconoscere in certe predizioni la situazione buia che stiamo vivendo. Poi cerco di andare oltre, punto lo sguardo sul Signore e mi radico in quel che ho ricevuto per Grazia e allontano il pensiero dal maligno e dal reale pericolo massonico che ha diverse facce. Non disperdo le energie nell'approfondire di questi ambiti, se non quel tanto che serve per esser consapevole di ciò che è indispensabile. Ma queste cose le osservo di sguincio e -ripeto- lo sguardo è sul Signore... il resto vivremo e vedremo.
Intanto sarebbe opportuno sapere perché la preferenza della Messa antiquior non costituisca un "sentire cum Ecclesia", il che non è stato detto peraltro esplicitamente.
RispondiEliminaResto nella tua logica mic. Semplicemente perché, appunto, ti basi su di una teologia non più utilizzabile perché propria di Trento e non del CVII.
MI sembra logicissimo.
Non lo so, questa storia dei FFI mi puzza, non credo che si sia voluta colpire la Messa, forse credo che i frati abbiano abusato del Summorum Pontificum, facendo le cose un pò alla "carlona", o meglio alla "francescana".
RispondiEliminaPerché, ad esempio, i Benedettini di Norcia nel 2009 ricevettero dalla pont. comm. Ecclesia Dei uno speciale "permesso" per celebrare "utroque usu"?
Da allora nessuno ha ostacolato i Benedettini, poiché evidentemente in quel documento era chiaro cosa dovevano fare e in che modo: uno "speciale apostolato", cioè la celebrazione della santa Messa "in utroque usu", ossia secondo la forma straordinaria accanto alla forma ordinaria, "in collaborazione con la Santa Sede e in comunione con il vescovo diocesano".
Invece per quanto riguarda i FFI si è proceduto un pò alla cieca. Essendo un'istituto di Diritto Pontificio, forse, prima di celebrare a destra e a manca in rito antico, dovevano avere l'accortezza di chiedere i permessi alle autorità romane, o perlomeno consultarle. Perché è vero che c'è il Summorum Pontificum il quale dice che ogni sacerdote può celebrare in rito antico, ma qui si sta parlando di un intero ordine religioso, e forse andava chiesto un preventivo parere all'Ecclesia Dei o alla Congregazione dei Religiosi o addirittura al Sommo Pontefice.
Il vero motivo dell'intervento del Vaticano quindi non è contro la Santa Messa in rito romano antico, ma per sopperire ad una carenza organizzativa, logistica e gestionale interna all'ordine, che ha applica il SP in maniera caotica senza rendere conto a nessuno (Vescovi del luogo, ordinari, ecc.).
Se il Vaticano volesse veramente la morte della Messa Antica perché non commissaria tutti gli Istituti Ecclesia Dei? Perché non sopprime il SP?
Ciò è impossibile, porterebbe divisione nella Chiesa, proprio quella divisione che GP2 istituendo l'Ecclesia Dei aveva voluto sanare. Quindi attenti a fare i profeti di sventura, perché prima o poi le vostre funeste profezie, a forze di annunciarle, vi cadranno sulla testa quando meno ve lo aspettate.
Micus
Resto nella tua logica mic. Semplicemente perché, appunto, ti basi su di una teologia non più utilizzabile perché propria di Trento e non del CVII.
RispondiEliminaMI sembra logicissimo.
Io invece non posso aderire alla tua di logica, Minstrel, perché se tu stesso mi dici che il CV2 (concilio 'pastorale') utilizza una teologia diversa da quella del concilio di Trento, dogmatico e esso sì irreformabile, allora il vizio è presto chiarito!
Se il Vaticano volesse veramente la morte della Messa Antica perché non commissaria tutti gli Istituti Ecclesia Dei? Perché non sopprime il SP?
RispondiEliminaCiò è impossibile, porterebbe divisione nella Chiesa, proprio quella divisione che GP2 istituendo l'Ecclesia Dei aveva voluto sanare. Quindi attenti a fare i profeti di sventura, perché prima o poi le vostre funeste profezie, a forze di annunciarle, vi cadranno sulla testa quando meno ve lo aspettate.
Lascia stare i profeti di sventura, Micus, qui si sta valutando e applicando l'uso di ragione, non si sta blaterando in maniera fanatica...
Presto detto, sul tuo perché:
nessuno degli istituti ED esprime una critica all'idolo-concilio: sono imbavagliati. E torniamo a quanto concludevo nel post precedente, che non esito a ripetere:
Si ha peraltro la sensazione che in questo "sentire cum Ecclesia" si sia voluta colpire l'ala critica, ma rispettosamente e documentatamente, nei confronti dell'idolo-concilio...
Il che rende la questione più complessa e ancora più grave. Perché non consentire dibattiti teologici e darne la motivata composizione autoritativa, è il grave 'vulnus' della Chiesa di oggi, troppo impegnata in un abbraccio-dialogo mortale col 'mondo'...
"Oggi i F.I. considerano che il VO deve esistere come ausiliare a lato del NOM..."
RispondiEliminaLamentable! Scandaleux!
Mais c'est le résultat logique du fait que le rite millénaire de l'Église a été qualifié d'"extraordinaire", i.e. de "secondaire", i.e d'"accessoire" par B16 — qui n'a d'ailleurs jamais caché qu'il ne l'aimait pas, lui préférant, de loin, le rite "bâtard" de Montini.
Ne pas oublier non plus que le Motu Proprio "Summorum Pontificum" a été défini par le même B16 comme un "acte de tolérance" (i.e. comme l'acceptation d'un moindre mal).
Il s'agissait, pour B16, d'attirer la FSSPX comme il avait attiré le Barroux en 1987.
Ne faisons pas de B16 le conservateur, et moins encore le traditionaliste qu'il n'a jamais été.
B16 est, a toujours été un moderniste rusé, très rusé.
Mgr Lefebvre l'appelait, à juste titre, "un serpent".
Sulla critica al Vaticano II concordo Mic, sicuramente l'endorsment dei FFI alla linea Gherardini è andata di traverso a non pochi prelati vaticani.
RispondiEliminaMicus
Il problema, Micus, è proprio il fatto che quella linea di pensiero sia "andata per traverso" senza duscussioni e abbia provocato un atto totalitario.
RispondiEliminaA maggior ragione inammissibile nella Chiesa, che nel corso dei secoli ha sempre ampiamente espresso e argomentato insegnamenti e prassi.
La prassi ateoretica che cercano di imporci oggi rischia di consentire le peggiori improvvisazioni.
Ma è stata dogmata anche la teologia? NO. Il dogma può essere letto in base ad una visione teologica, che è diverso. Il dogma mica cambia. Ovvio che mi si può dire che nella sostanza il dogma cambia, eppure in realtà rimanendo immutabile nella sostanza prima, il dogma può fornire nuove "visioni" dovute da una mutata teologia che lo legge e interpreta.
RispondiEliminaA questo punto sorge la domanda: ma CHI stabilisce la teologia? Cioè chi ha l'autorità di leggere il dogma?
A tale proposito attendo l'articolo senza fretta. ;)
Grazie mic!
Minstrel,
RispondiEliminase quella teologia riconosci anche tu che non è stata dogmata, mi dici a quale titolo viene imposta?
Io la rsposta ce l'ho e l'ho data un sacco di volte, ma cela un'anomalia che più passa il tempo e più imbastardisce la situazione rischiando di renderla insanabile. O meglio, sanabile (come crediamo de fide), ma a caro prezzo.
Non sono d'accordo sulle conclusioni del lettore francese 12:43 su Benedetto XVI, anche se dobbiamo riconoscere al suo spessore intellettuale e alla sua formazione modernista, che ritenevamo più moderata, la capacità attuativa del concilio portata avanti con determinazione e abilità. Tant'è che quel che ne viviamo oggi sono i risultati che il pontificato attuale sta portando alle estreme conseguenze.
RispondiEliminaMa sono convinta che abbia agito in buona fede e in base alla sua formazione, purtroppo mai messa in discussione nella sostanza, come poteva apparire da qualche scritto.
Ci sono parrocchie affidate ai FFI dove non si è mai smesso di celebrare in Vetus Ordo,in perfetto accordo con la gerarchia ecclesiastica; cerchiamo di non fare per forza gli estremisti ogni volta. Il problema o i problemi si chiariranno.
RispondiEliminaE perché non lo si dice?
RispondiEliminaA noi non risulta. Ma averne notizia già ridimensionerebbe molti leggittimi timori.
Hai perfettamente ragione per quanto riguarda i problemi legati al VO..
RispondiEliminapoi ci sono i restanti, altrettanto gravi, dei quali con calma verremo a conoscenza. Chi crede che saranno concessi permessi a celebrare VO dietro richiesta, in automatico per capirci, dimostra di cspire poco della situazione che ha determinato il Commissariamento, di non aver letto il Decreto e di vivere di pie illusioni
Saluti
L'ultimo Anonimo risponde a Micus 12:28
RispondiEliminaConosco molte ragioni del commissariamento e torno a dire che la soluzione non era quella di colpire la Messa, ma di renderne libera la celebrazione ad ogni Frate che lo volesse, senza imporre l'annullamento indiscriminato.
Se poi esistono ragioni per punire qualche celebrante indegno, si deve colpire la persona responsabile e non il rito e non per tutti.
se quella teologia riconosci anche tu che non è stata dogmata, mi dici a quale titolo viene imposta?
RispondiEliminacaution: da quel che mi risulta NESSUNA teologia (cioè nessuna visione teologica) è MAI stata dogmata. :)
Cher Mic, quels sont les résultats de "la capacità attuativa del concilio portata avanti con determinazione e abilità", sinon, comme l'a dit le père Louis Bouyer, "l'autodémolition de l'Église"?
RispondiEliminaBeau bilan!
Ratzinger peut en être fier!
caution: da quel che mi risulta NESSUNA teologia (cioè nessuna visione teologica) è MAI stata dogmata. :)
RispondiEliminaMinstrel, non so cosa intendi dire. Comunque ai teologi e alle "visioni teologiche" spetta il compito di "studio" e sviluppo ed espressione, esplicitando e rendendo chiari, concetti e principi. Ma spetta al munus dogmatico dei pastori vagliare ed inserire nel Magistero e rendere operanti i risultati di questi studi. C'è dunque bisogno della 'sapiente' valutazione e validazione autorevole dei pastori, per "dogmatizzare" e dunque applicare, ma in armonia con la Tradizione...
Il problema è che nel concilio, col pretesto della 'pastorale', ha prevalso l'applicazione sulla validazione e hanno avuto via libera, tra le altre, le innovazioni della cosiddetta "Nouvelle Théologie"...
Con l'altro pretesto che la validazione pretende oggi porsi arbitrariamente (e siamo arrivati al punto) nella "continuità del nuovo soggetto-Chiesa", elemento appunto soggettivo e mutevole col divenire di tempi, sganciato dall' "oggetto-rivelazione" immutato e immutabile, da esplorare e esplicitare ma non da sovvertire: nove (in modo nuovo) non nova (cose nuove), come di fatto ci stanno imponendo...
E' la grande "drittata" di Ratzinger (famoso discorso del 22 dicembre 2005).
Ed è questo il grande dilemma e la causa dell'impantanamento e del disorientamento in cui siamo.
Ho già scritto che dobbiamo riagganciarci al dato fondamentale che lo stesso Papa non può fare ciò che vuole, ma la sua autorità incontra - oltre ai limiti riferiti alla costituzione essenziale della Chiesa, alla legge divina e al diritto naturale - i limiti dogmatici che lo vincolano alla rivelazione e alla testimonianza autorevole codificata in maniera autoritativa dai Papi in precedenza: è questa l'unica testimonianza autorevole che la Chiesa può dare di se stessa.
Altrimenti siamo nell'arbitrio, che sfocia nell'anomia...
Devo completare. Un altro aspetto di questo che mi vien da chiamare il "grande inganno" consiste nel demolire il principio che ho affermato e che ci ha portati fin qui per due millenni: il rovesciamento di fronte che induce ad interpretare gli eventi del passato con le categorie odierne.
RispondiEliminaE non è altro che l'effetto della “tradizione vivente in senso storicistico”, centrata sul presente e le sue contingenze e che non solo oltrepassa il passato senza tener conto, appunto, dell’eodem sensu eademque sentenzia sempre applicato; ma, addirittura, anziché interpretare il presente alla luce del dogma rivelato, reinterpreta anche il Magistero perenne alla luce di quello transeunte e trasferisce la sua contingenza al Dogma svuotandolo di tutta la sua pregnante e feconda vitalità che è la stessa in tutte le epoche.
Questo l'ho scoperto nell'interpretazione che dà sempre Ratzinger alla cosiddetta "libertà di religione".
Infatti lo troviamo in un'altra affermazione nello stesso discorso del 22 dicembre, sulla "libertà di religione", nel quale Ronhaimer vede il "chiaro rigetto di una religione di stato: «I martiri della Chiesa primitiva sono morti per la loro fede in quel Dio che si era rivelato in Gesù Cristo, e proprio così sono morti anche per la libertà di coscienza e per la libertà di professione della propria fede (cit. discorso 22 dicembre)» ".
Si tratta di un'affermazione sorprendente perché la testimonianza dei martiri non è altro che la confessione della loro Fede in Cristo Signore per la quale hanno dato la vita. Essi seguivano e non rinnegavano una Persona, non un ideale libertario di cui si può rischiare di fare un assoluto. Di assoluto c’è solo Dio. Ed è Cristo-Dio che i martiri cristiani hanno testimoniato con la vita, non la loro libertà di religione. (Il discorso è complesso e l'ho sviluppato altrove, qui basta questo per cercar di afferrare il meccanismo applicato...)
E dunque la fatidica 'pastoralità', che in definitiva è 'riforma', innovazione e non rinnovamento, va consolidandosi sempre di più, allargando inesorabilmente lo iato generazionale, ma soprattutto sostanziale con il passato che equivale a dire “Tradizione”. Mentre, nella Chiesa, il passato non può non confluire nel presente per essere traghettato nel futuro, altrimenti davvero dobbiamo constatarne la mutazione genetica... oggi mi pare che siano in molti a fraintendere il senso di Tradizione, confondendola con la tradizione conciliare, posto che il concilio è stato definito come la sintesi onnicomprensiva e l’espressione più pura dell’intera Tradizione.
Penso che l’inganno è proprio qui. Anche perché non basta una definizione generica non suffragata da analisi e conseguenti sintesi definitorie dei principi non toccati dalle novità, quando ci sono molte dimostrazioni, anche autorevoli, del contrario.
Ma il problema è che, col cambiamento di paradigma e con i nuovi presupposti, si dà alla "definizione generica" non suffragata e divenuta perentoriamente indiscutibile lo stesso valore del dogma smantellato.
Il minestrel che quì scrive spiace dirlo, è lo stesso che su Tornielli, appoggia tutti i modernisti protestanti che li scrivono, spacciandosi per cattolici e accusando chi è tradizionale di essere scismatici e scomunicati.
RispondiEliminaAppoggiare significa (anche senza scrivere) di essere d'accordo, con loro.
E' colui che tempo fa, (rimanendo basita) disse insistendo che non capiva, come mai il Dogma resta un mistero, mentre lo voleva capire e dimostrare a parole.
Stava parlando del Dogma della SS. Trinità.
Una volta preso con le mani nel sacco dal suo interlocutore, ha cambiato le carte in tavola e con fare pseudoingenuo, disse che il suo intelocutore non aveva capito, cosa in realtà lui stesse dicendo.
Peccato che invece si era capito benissimo, il tentativo di novelle teologie.
Comunque ho notato che alcuni modernisti presenti nel blog di Tornielli,(e non solo) vengono su questo e con la logica modernista, pongono pseudo domande come è solito fare il minstrel, ma solo per mettere confusione.
Attenzione quindi a persone come lui, non sono sincere.
Sono troll modernisti con il compito di iniettare confusione a confusione,negando persino le chiare evidenze.
Come si riconoscono? Mai da loro una denuncia, verso abusi liturgici e catechetici degli ultimi 50 anni, e un continuo essere contro i fedeli cattolici che difendono la Tradizione.
Comunque ho notato che alcuni modernisti presenti nel blog di Tornielli,(e non solo) vengono su questo e con la logica modernista, pongono pseudo domande come è solito fare il minstrel, ma solo per mettere confusione.
RispondiEliminaAttenzione quindi a persone come lui, non sono sincere.
Questa volta, però, più che creare confusione, mi è servito per esprimere alcune puntualizzazioni che altrimenti non sarebbero venute fuori.
Spero solo di essere stata chiara. Mi rendo conto che è il punto cruciale di tutto e dovrò riuscire ad esprimerlo ancor meglio, mettendo in fila tutti i dati.
Certo che è stata chiara Mic, il problema è a questi chiarimenti, non ci sono mai punti fermi.
RispondiEliminaI modernisti lo sanno e dopo la delucidazione, magari con impegno e fatica, questi troll modernisti, ritornano all'attacco dopo un giorno o due e si ricomincia daccapo.
Basta leggerlo su Tornielli.
Grazie comunque di tutto.
Aggiungo ancora (e dovrò ben sviluppare):
RispondiEliminail rovesciamento di fronte che induce ad interpretare gli eventi del passato con le categorie odierne.
Questo di per sé è normale farlo. Ma nella Tradizione è un criterio applicabile solo ai dati contingenti e non ai principi fondanti.
mic, sa se padre Lanzetta è tornato dalle Filippine?
RispondiEliminaNon non ne ho notizia.
RispondiEliminaNon so neppure se è li per tenere delle conferenze, come qualcuno ha detto o altro.
D'altronde, finché loro mantengono il riserbo, ci adeguiamo, attendendo gli sviluppi della situazione e pregando.
Darei meno scontata la conclusione logica, che è nelle mani del Signore
RispondiEliminaE' vero. Una cosa sono le conseguenze logiche, un'altra le conclusioni fattuali, che spettano al Padre Eterno. Per parte mia, prego perché gli ottimi francescani dell'Immacolata riottengano presto il sacrosantissimo beneplacito alle loro celebrazioni.
L'iniziativa contro il Vetus Ordo celebrato dai Francescani dell'Immacolata (i quali oltrettutto sono tra i pochissimi che quando celebrano con il messale di Paolo VI riescono non naufragare in un novus disordo) sa, ad ogni modo, di atto d'apertura di una nuova, spaventosa offensiva contro la Tradizione.
RispondiEliminaE non a caso cade in concomitanza con l'esaltazione delle spaventose degenerazioni che abbiamo visto nella GMG (ogni sera la televisione dei vescovi effonde chiacchiere in libertà sulla "rivoluzione" che l'"evento" brasiliano avrebbe messo in moto).
Lo hai evidenziato bene anche tu, mic, contrapponendo in un post le impeccabili celebrazioni dei FI (oggi, incredibilmente, vietate) alle indegne carnevalate dei vescovi nella GMG (oggi, incredibilmente, esaltata). La contraddizione è flagrante, sicché il pensiero che nelle alte sfere, là dove si decidono gli indirizzi, ci sia del marcio, si impone da sé.
Questo marcio è a tutti i livelli. Del resto anche il degrado morale deriva dall'oscuramento della verità. Purtroppo, umanamente, è difficile al momento individuare sbocchi positivi.
RispondiEliminaAnche perché i pastori che amano la tradizione, se ce ne sono rimasti, tacciono...
Però c'è un sensus fidelium che fino ad oggi una qualche resistenza l'ha opposta.
Resta da vedere fino a che punto il Signore permetterà si spinga la pertinace opposizione di un vertice, non solo curiale, fortemente inquinato.
Mi dispiace davvero per queste notizie. Ho bellissimi ricordi delle Sante Messa VO a Firenze in quella chiesa.
RispondiEliminaPurtroppo piacerebbe vedere i Frati Francescani celebrare solo il VO in quella chiesa e in tutte le altre a dispetto di commissari e di ordini ingiusti.
Comunque cara mic, anche se non condivisibile nelle conclusioni Cordialiter ha il merito di aver centrato esattamente il problema di tutte le realtà tradizionali e dell'auttuale crisi nella Chiesa.
RispondiElimina"mic, sa se padre Lanzetta è tornato dalle Filippine?"
RispondiEliminaMa come, così vicino? Allora davvero ho pensato male quando prevedevo che l'avrebbero spedito d'urgenza nelle isole Fijii...
Gentile Marco Marchesini, non credo che cordialiter abbia c'entrato il problema, anzi!
RispondiEliminaCredo piuttosto che, faccia ancora una volta una commistione tra un poco di condivisibile e molto molto sciaquino.
Come si fa a dire che quel non prevalebunt, sia inteso come una certezza, dato che il peggio non sembra ancora arrivato?
Il non prevalebunt, non potrebbe essere proprio, grazie alla resistenza che Mons. Lefebvre e pochi altri hanno esercitato,subendo angherie e angherie?
Come fa il cordialiter essere così sicuro, che il NO, non abbia arrecato danno alla fede? Basta guardarsi attorno.
Se poi vi sono persone che malgrado non abbiano mai assistito alla vera messa cattolica, cioè la Tridentina e ugualmente siano dei buoni figli di Dio, questo non è certo per il NO, ma per quel non prevalebunt, che ha promesso NSGC, preservando quelle anime che sono sincere.
Il Non prevalebunt è inteso come Dio che riempie ciò che il NO ha tolto.
P.S. per la gentile Mic in riferimento a quanto ho postato stamani, circa la Profezia di Suor Giovanna. Ha ragione, non bisogna basarsi sulle Profezie, solo che ci saranno in aiuto, nei tempi in cui saremmo ancora più soli ed abbandonati di quello che siamo oggi.
Grazie e cordiali saluti.
Caro Marco,
RispondiEliminaanch'io come te e tanti mi riconosco nella conclusione, nel senso di rifuggire gli estremismi e di avere un atteggiamento collaborativo.
Poi mi vien da pensare che per essere considerati estremisti basta aver da ridire una virgola, se anche lo fai con equilibrio. E, tra l'altro, non è che parliamo di virgole...
Quanto all'atteggiamento collaborativo, sarebbe la cosa più ovvia di questo mondo se si fosse considerati alla pari con le altre realtà ecclesiali. Vorrei conoscerne di vescovi così!
Caro Amicus,
RispondiEliminaspero davvero che sia lì solo per delle conferenze, altrimenti ne darei molto addolorata.
Avevo ricevuto una sua mail dalla solita casella; ma la casella non dice nulla e non accennava da dove scrivesse... Non so se sia partito successivamente, cioè un paio di settimane fa o cosa. Non gli chiederò nulla perché conosco la sua discrezione e lo metterei in imbarazzo.
Vorrei tanto che ci fosse chi sa e ce lo vuole e puó dire...
Piuttosto non ho difficoltà a dire che era addolorato per la situazione e soprattutto per p. Manelli e chiedeva preghiere nella fiducia in una soluzione positiva.
RispondiEliminaMail spedita a Cordialiter:
RispondiElimina----- Original Message -----
From: Rafminimi
To: cordialiter@gmail.com
Sent: Wednesday, August 21, 2013 11:58 AM
Subject: Circa il contenuto del sito "CORDIALITER"
Egregio,
per favore, mettiamo in chiaro che :
a) Il laico, che se non sbaglio (mi corregga se è un chierico)
è Lei, come lo sono io, che cura quel sito, esprime, come faccio
io, delle pure OPINIONI PERSONALI;
b) Lei è conosciuto per avere una visione, molto rosea del momento attuale. In particolare, accredita, ed usando termini che forse possono sembrare esagerati persino a loro stessi, fiducia, nei capi cattolci di oggi. Mi consente di reputare, questa chiave di lettura delle Promesse di Cristo, altrettanto "strabica" della mia, anche se in senso opposto?
Ed aggiungo che anche gli argomenti che cita, perfino le parole che usa,
somigliano molto ai miei, cambiati di segno.
Mi auguro che, quanto me, riconosca di NON avere Autorità (ed io neppure l'intenzione) di disapprovare chi non condivide tale visione della realtà. O pretendo troppo?
DIO ci benedica
vostro
UomochenonfuMAI
e intanto Gianni Gennari....
RispondiEliminahttp://lepaginedidoncamillo.blogspot.it/2013/08/gennari-difende-paolo-vi-nella-disputa.html
Gennari non argomenta, insulta e afferma cose del tutto inventate, facendo di ogni erba un fascio, riducendo il problema ai soliti nostalgici e persino al Papa re, con l'intermezzo sui lefebvriani scismatici. E chi ha mai parlato della messa di Paolo VI come blasfema?
RispondiEliminaDovrebbero darci spazio per un articolo serio e fermo che separi la realtà dai luoghi comuni.
Intanto, però, a Sidney, il "consigliere della corona" Giorgio Cardinal Pell....
RispondiEliminahttp://rorate-caeli.blogspot.it/2013/08/fssp-personal-parish-in-sydney.html?m=1
(Chissà perché, gente come Gennari, Boffo e un milione d'altri del mainstream montiniano sono assolutamente incapaci -cognitivamente, ma direi quasi fisicamente, organicamente- di commentare seriamente e in modo sufficientemente razionale una simile notizia. E se la commentano dicono che magari è un atto -temporaneo- di immensa carità pastorale per un pò di nobiltà nera in esilio a Sidney, i notoriamente australi nostalgici del papa re..- con i loro anziani sacerdoti under 35, che, poveri loro, vennero ordinati prima del Concilio; famiglie piene di bimbi che i Gennari vedrebbero ultraottantenni 'indultati' persino in fasce..)
Vedi mic, visto il recente comportamento della Santa Sede non so se certe posizioni siano estremiste o siano semplicemente verità derivante dall'analisi razionale della realtà.
RispondiEliminaAnche io sono lontano dagli estremismi e sono collaborativo, ma di fronte a certi atteggiamenti è veramente troppo.
Hanno commissariato il Buon Pastore ed i Frati dell'Immacolata per le critiche al concilio e al NO!
Di fronte agli abusi dottrinali, liturgici non fanno niente se non blande punizioni.
E' chiaro quindi che a livello dottrinale per gli uomini di chiesa attuali la critica al concilio e al NO è un'eresia, l'essere favorevoli al matrimonio omosessuale no, è un pensiero d'avanguardia del tutto in linea con lo spirito (rivoluzionario) del concilio.
Della serie, fatto 99 ora arriviamo a 100!
Inoltre Roma non si comporta come prima del concilio quando condannava le persone per il loro dissenso su punti ben definiti della dottrina cattolica, ma solo perché alcuni istituti a livello ufficiale cantano fuori del coro e dicono cose antipatiche (critiche al concilio e al NO).
RispondiEliminaPrima veniva redatto una serie di proposizioni che il condannato doveva sottoscrivere.
Al Buon Pastore, ai Francescani dell'Immacolata, alla FSSPX non succede questo, semplicemente gli si dice di stare zitti e di non dire delle cose antipatiche e cantare fuori dal coro.
Non esiste una dottrina conciliare da difendere, neanche per Roma. Altrimenti avrebbero risposto a tutte le domande che a suo tempo sono state correttamente poste. L'attuale "sentire cum Ecclesia" alla fine è diventato una cantare intonati nel carrozzone conciliare, non vuol dire dare assenso interno ed esterno ad una dottrina chiara.
L'unica conclusione è che alla fine le novità del concilio non sono dottrina cattolica, non sono neanche atti di Magistero di nessun livello, di nessun comma di professione di Fede e possono in coscienza essere rigettati dal cattolico in foro esterno ed interno.
Le censure a questo punto diventano nulle, così come è stata nulla e mai esistente è stata la "scomunica" inflitta ai vescovi della FSSPX.
Caro Marco,
RispondiEliminami erano sfuggiti questi tuoi interventi che sono in linea anche con la riflessione di oggi.
Che dirti?
Giorno dopo giorno, nell'approfondire il percorso che facciamo insieme e da quel chr di nuovo succede, anche il mio essrer moderata va a farsi benedire ed emerge sempre più chiaro, pur senza indulgere ad estremismi, che è arrivato il momento di prendere parte.
Molto dipenderà da come evolverà la vicenda dei FI. Ma anche le notizie di oggi relative al questionario non promettono niente di buono e rivelano esattamente la mentalità che hai descritto così bene.