S.Em. il cardinal Raymond Leo Burke, prefetto del Tribunale supremo della segnatura apostolica ha rivolto un messaggio di amicizia e di sostegno ai fedeli cattolici che parteciperanno al Pellegrinaggio Summorum Pontificum - Roma dal 24 al 27 ottobre prossimo presso la Cattedra di Pietro.
Cari Pellegrini “Summorum Pontificum”,
il vostro pellegrinaggio annuale a Roma si avvicina. In questo periodo di preparazione spirituale all’evento, sappiate che imploro la benedizione della Santissima Trinità su di voi, affinché riceviate abbondanza di grazie sin d’ora e, soprattutto, durante le celebrazioni liturgiche alle quali parteciperete nella Città eterna a fine ottobre.Che il fervore della vostra preghiera e della vostra fede, che troveranno un rinnovato slancio presso la Cattedra di San Pietro, sia pegno di numerose benedizioni per voi, per i vostri cari, e in primo luogo per il Santo Padre e la Santa Chiesa.Che Dio vi benedica!
Raymond Leo Cardinal Burke5 ottobre 2013
Il Programma è consultabile sul sito
Un cardinale clamans in deserto?
RispondiEliminaQuale altra voce per i Tradizionali?
Oggi, Francesco ha promosso il famoso vescovo di Amiens (per "meriti" sul campo, evidentemente..)
RispondiEliminaAmiens: non c'è posto per loro nelle Chiese
RispondiEliminaDa un anno e mezzo ad Amiens, in Francia, accade questo: la comunità lefebvriana è stata sfrattata dai locali che utilizzava come cappella, e si è rivolta all'Arcivescovo per chiedere di poter utilizzare una delle decine di chiese ed oratori dove non si celebra mai messa, per carenza di sacerdoti e di praticanti.
La risposta è stata negativa e questi fedeli celebrano le loro Messe tridentine all'aperto, sotto il clima inclemente del nord della Francia. Allo stesso tempo, come avevamo già scritto due mesi fa, questa situazione è un formidabile colpo mediatico e di pubbliche relazioni per i lefebvriani, che hanno agio di mostrarsi perseguitati ed attirare così simpatie, di mostrare la loro forza e coesione (anche col tempo peggiore, non sono mai meno di qualche centinaio), e di smascherare l'ipocrisia di prelati che si sciacquano continuamente la bocca con parole come "tolleranza", "accoglienza dell'altro", "amore", e poi tengono chiuse le porte di chiese abbandonate con la gente fuori al freddo. Ad esempio durante la "settimana per l'unità dei cristiani" del gennaio 2008, mentre fuori qualche centinaio di fedeli lefebvriani gelava, all'interno della cattedrale il celebrante durante la Messa grande ha avuto il coraggio di predicare alla cinquantina di fedeli presenti (sic: già questo dà l'idea di come la Chiesa francese sia moribonda) la necessità di aprirsi ai "fratelli separati". Se l'è cercata: due fedeli, per giunta 'ordinari', ossia abituali praticanti della cattedrale, lo hanno contestato durante la predica per l'evidente incongruenza col fatto di tenere al freddo tanti credenti.
E quando, quest'inverno, il ghiaccio sul sagrato ha impedito di celebrare e i lefebvriani sono entrati nella cattedrale a celebrare ad un altare laterale, tanto la cattedrale era vuota (d'inverno per risparmiare il riscaldamento le Messe sono celebrate in una cappella, tanto i fedeli sono pochi...), il parroco ha pensato bene di presentar querela.
Questa la situazione. La revoca delle scomuniche, non ha cambiato di una virgola l'attitudine della diocesi. Ecco un filmato che riprende la Messa "sul marciapiede" di domenica scorsa, sotto la pioggia gelida.
Si comprendono allora appieno le parole di ieri del Papa:
E non dobbiamo forse ammettere che anche nell’ambiente ecclesiale è emersa qualche stonatura? A volte si ha l’impressione che la nostra società abbia bisogno di un gruppo almeno, al quale non riservare alcuna tolleranza; contro il quale poter tranquillamente scagliarsi con odio. E se qualcuno osa avvicinarglisi – in questo caso il Papa – perde anche lui il diritto alla tolleranza e può pure lui essere trattato con odio senza timore e riserbo.
http://blog.messainlatino.it/2009/03/amiens-non-ce-posto-per-loro-nelle.html
Ma avere "resistito" ai "Lefebvriani", averli lasciati fuori anche durante il gelido inverno, è una nota di merito per chi sta al potere, promosso per meriti.
RispondiEliminaMa, in fondo,cambia solo di diocesi.
RispondiEliminahttp://blog.messainlatino.it/2009/03/il-vescovo-di-amiens-interpreta-la.html